17/10 Genova: iniziativa della rete controg8



Rete controg8
PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI
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Agli organi di informazione
con preghiera di diffusione

Ancora un a volta mercoledì  17 ottobre saremo in silenzio in Piazza De
Ferrari dalle 18 alle 19; l'appuntamento si ripete settimanalmente ormai da
più di un mese: il primo si è svolto subito dopo l'attentato di New York.
Il numero dei partecipanti cresce ogni volta, ma durante il silenzio
avviene sempre più spesso qualcosa di inaspettato: passanti che avrebbero
normalmente dato un'occhiata distratta al volantino che viene distribuito
lo leggono invece attentamente, e non di rado si "accomodano" sui gradini
del Ducale, tra i manifestanti silenziosi.
A volte sembra quasi che provino un po' di imbarazzo, e che aspettino un
gesto di incoraggiamento  da parte dei pacifisti.E molto spesso un sorriso
è più che sufficiente a rompere il ghiaccio.
Chi osserva poi i passanti dai gradini del ducale ha poi l'esatta
sensazione che molti, una volta accortisi del silenzio dei manifestanti,
abbassino la voce anche quando proseguono la propria strada.
Si tratta di un silenzio estremamente eloquente: mentre alla bellissima
Perugia Assisi non pochi sono riusciti ad "arrampicarsi sugli specchi",
spiegando che erano, sì,  alla marcia per la pace, ma che l'intervento USA
è necessario, indispensabile,obbligato, chirurgico, purchè breve,
umanitario, benedetto,autorizzato, ecc. il NO dei pacifisti silenziosi a
tutte le guerre ed a tutti i terrorismi è inequivocabile.
Ma, poichè  nessuno vuole rinunciare ad argomentare, ecco il testo del
volantino che viene distribuito:


Scrivono i politici palestinesi Yaser Abed Rabbo, Hanan Ashrawi, Mahmud
Darwish, a proposito dell'attentato alle Twin Towers:
"Non c'è nessuna causa -neanche una causa giusta- che possa fare delle
uccisioni di civili innocenti un atto legittimo.
Il terrore non lastrica la strada della giustizia ma il cammino più breve
per l'inferno.
Noi condanniamo e deploriamo questo crimine orrendo, condanniamo chi l'ha
pianificato e perpetrato, con tutta la nostra forza.
La nostra partecipazione al dolore delle vittime, al dolore delle loro
famiglie e dell'intero popolo americano inquesti momenti difficili non è
che l'espressione del nostro profondo impegno verso l'unicità del destino
umano"

Con questa premessa, che facciamo pienamente nostra, chiediamo a tutti di
voler resistere alla tentazione irrazionale, derivante dalla repulsione per
l'attentato dell'11 settembre, di chiedere  una immediata e forte reazione
militare.
Tale atteggiamento conduce inevitabilmente  a giustificare la guerra in
atto contro le città dell'Afghanistan. Guerra che nulla ha a che fare con
un intervento di polizia internazionale.
Nessuna guerra ha mai raggiunto l'obiettivo dichiarato, come quello di
colpire i responsabili di atti criminali; ha sempre provocato distruzione e
morte tra la popolazione inerme ed ha lasciato in eredità alle popolazioni
stesse risentimenti ed odi verso coloro che hanno colpito ed il mondo che
rappresentano. Ha creato cioè il brodo di coltura ideale per fanatici
estremisti ed assassini.
Siamo sempre più convinti che non gli USA, la Gran Bretagna , la NATO con
atti di guerra, ma soltanto  un'organizzazione mondiale autorevole sia lo
strumento idoneo per la soluzione di situazioni simili a quella dell'11
settembre. Ad attivarsi contro ogni crimine perpetrato nei confronti dei
popoli potrebbe essere   un'ONU riorganizzata secondo principi di assoluta
parità tra tutti i suoi membri e munita di una polizia internazionale.

Giulio Marcon, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà, ha dichiarato:
"E' riprovevole che proprio molti dei paesi oggi protagonisti della
coalizione internazionale antierrorismo (tra cui gli Stati Uniti che dal
terrorismo sono stati colpiti)  abbiano di fatto impedito, anche
recentemente, la costituzione di sedi di giudizio, come la Corte Penale
Internazionale, che avrebbero potuto giudicare e perseguire gli autori  dei
crimini contro l'umanità di New York e di Washington"

Fino a quando nel mondo regnerà l'ingiustizia, la pace resterà una parola
vuota.
Se i paesi più ricchi del mondo non cesseranno di voler governare il
pianeta da soli, secondo regole che li rendono sempre più ricchi a
discapito dei più poveri,la pace non potrà essere raggiunta.

INDIVIDUARE, GIUDICARE E PERSEGUIRE SOLO I COLPEVOLI
NO ALLA GUERRA,. SI' ALLA GIUSTIZIA ED ALLA PACE

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