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Valutazioni di Chomsky
- Subject: Valutazioni di Chomsky
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Tue, 16 Oct 2001 00:17:26 +0200
Fino ad ora, la risposta degli Stati Uniti e della Gran Bretagna è all'incirca ciò che si aspettava. Ciò che è stato reso noto sono attacchi con missili cruise e bombardieri d'alta quota, accompagnati da qualche lancio di cibo al di fuori dell'area controllata dai Talebani (che è la gran parte del paese), un atto di così squisite Public Relations che non è stato fatto alcun tentativo di nasconderlo. Gli attacchi sono stati condotti a partire da basi in tutti i casi al di fuori del mondo musulmano, presumibilmente per paura di proteste. È decisamente troppo presto, e disponiamo di informazioni troppo scarse, per poter dire alcunché con sicurezza, ma non è da escludere che l'umore sia ben rappresentato dal resoconto dal Cairo pubblicato nel Boston Globe con il titolo "Proteste ed orrore accolgono l'attacco USA" in cui si cita un cameriere egiziano che commenta "Ti do da mangiare e ti uccido lo stesso? Questa cosa mi fa impazzire". Sono rimasto piuttosto sorpreso nel vedere quanto fosse sottile l'evidenza presentata dagli USA per bocca di Tony Blair. Dopo quello che deve essere stato lo sforzo investigativo più intenso a livello internazionale, ben poco sono stati capaci di trovare -- molto meno di quello che io avevo supposto per conto mio, basandomi sulle mie risorse -- per tracciare un legame tra bin Laden ed i crimini dell'11 settembre. Ciò rende più credibile la conclusione di molti specialisti secondo cui gli esecutori venivano da organizzazioni decentralizzate, probabilmente non in stretta comunicazione tra loro e molto difficili da infiltrare. Le accuse contro i Talebani erano praticamente inesistenti: se accogliere sospetti terroristi è un crimine che merita l'attacco militare, allora gran parte del mondo, inclusi gli Stati Uniti, dovrebbero essere attaccati in questo stesso istante. Questa cosa è finanche troppo ovvia per meritare un commento. E non sappiamo se le offerte dei Talebani di negoziare e trasferire bin Laden fossero serie perché l'Occidente le ha semplicemente scartate, preferendo l'attacco -- una posizione tradizionale, benché si offuschi un po' nel suo ricorrere storico. La falsificazione sistematica del passato è di per sé deplorevole, ma ha conseguenze molto serie sul piano umano, come vediamo ancora una volta. Restano ancora i mezzi legali con cui altri stati, vittime di attacchi terroristi finanche più distruttivi di quelli dell'11 settembre, hanno perseguito la giustizia. È piuttosto sbalorditivo che questi non siano presi nemmeno in considerazione, ed io non ho trovato alcun cenno nei media a precedenti che siano appropriati ed interamente privi di controversia, per il voto della Corte di Giustizia Internazionale e della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza (cui gli USA hanno opposto il veto), tutti e due non noti; un successo del revisionismo storico che avrebbe lasciato Orwell a bocca aperta per lo stupore e una conquista ideologica di non poca importanza, come leggiamo nei titoli di oggi. È impossibile fornire una valutazione di quanti sventurati ed innocenti in Afganistan siano già morti in conseguenza immediata della minaccia del bombardamento e della chiusura del confine con il Pakistan, chiesta dagli USA immediatamente (se possiamo fidarci del New York Times), e del non aver fornito cibo, come si poteva fare dal primo giorno, non solo per mezzo di lanci aerei--niente lo ha impedito--ma anche per mezzo di autotreni, come hanno mostrato le iniziative internazionali di assistenza quando sono cominciate. Ho desiderato ardentemente che ci fossero delle sorprese, delle deviazioni dai modelli tradizionali. A meno che ciò non si verifichi ora, il futuro immediato del popolo afgano appare torvo, ed il ciclo della violenza potrà essere percorso nei modi soliti, con conseguenze che non saranno piacevoli da considerare fonte ZNET Nello change the world before the world changes you www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm
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