R: da berretti bianchi su Afganistan



Perchè non portarsi appresso Vesna Pesic e la "società civile" serba, Rugova
e i "moderati" dell'UCK, Musuveni e i pacifisti che occupano il Congo
antimperialista?

-----Messaggio Originale-----
Da: "Silvano Tartarini" <bebitartari at bcc.tin.it>
A: <pck-pace at peacelink.it>
Data invio: lunedì 8 ottobre 2001 13.59
Oggetto: da berretti bianchi su Afganistan


> Cari amici, ho parlato ora con Gabriele De Veris che si sta occupando
> dell'organizzazione della Perugia-Assisi e vi confermo che l'incontro, da
> noi sollecitato, per una riflessione tra le ong nonviolente si terrà a
> PERUGIA  VENERDI 12 ottobre presso il Palazzo dei Priori dalle ore 20,30
> alle 0re 22,30.
> Grabiele mi farà sapere in quale stanza ci potremo riunire e io vi
> informerò.Antonella Sapio di Napoli si presterà per facilitare i lavori.
> Nel bollettino del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo sono già
> comparsi vari interventi utili per costruire una progettualità che si
> opponga alla guerra (di particolare interesse mi pare l'intervento dei
> Beati Costruttori di Pace, ma anche di altri). Io unisco qui una mia
> proposta che vorrebbe portare un contributo e aprire una discussione al
> nostro interno.
> Un caro saluto a tutti,
> per la segreteria dei Berretti Bianchi
> Silvano Tartarini
>
> Da ieri sono iniziati i bombardamenti in Afganistan. E ormai, si può dire:
> come al solito, ci sentiamo addosso una certa impotenza.Tuttavia, credo
che
> gli amici della nonviolenza possano fare qualcosa. Al proposito vorrei
> sottoporvi questa mia idea ( da verificare attentamente) per un nostro
> intervento di pace in Afganistan, articolata solo brevemente per punti:
>
> a) In Afganistan è già presente Emergency e ci sono persone a rischio di
> morte nelle galere afgane. Queste persone, dopo l'attacco, rischiano di
più
> perché fanno parte di ong occidentali.
> b) Una presenza del pacifismo occidentale ( possibilmente con aiuti
> umanitari) sul territorio
> afgano sarebbe una valida opposizione al terrorismo e una risposta di
> verità e di pace.Creerebbe comunque distenzione.
> c) Avremmo informazioni di prima mano, che seppure certamente parziali,
> potrebbero
> risultare determinanti per la comprensione della situazione futura che si
> verrà a creare.
>
> A quali condizioni si ritiene possibile un intervento?
>
> a) Che lo faccia proprio se non l'intero movimento pacifista, una sua
larga
> fetta, radicata nella nostra società civile.
> Una volta che si fosse data questa prima condizione, le ong pacifiste
> dovrebbero comunicare al nostro governo  la loro intenzione di intervenire
> in Afganistan ( quale migliore scenario della Perugia-Assisi?) chiedendo
al
> nostro governo di finanziare l'impresa.
> b) Nella richiesta al nostro governo di finanziare l'impresa dovremo far
> presente che, in caso di accettazione, il costo sarebbe insignificante e
> non potrebbe risultare di ostacolo in alcun modo. Si potrebbe quantificare
> il tutto in 200 milioni per un gruppo di 50 persone.Ovviamente la spesa
> sarà inferiore se saremo di meno.E' molto facile che il nostro governo non
> sia comunque d'accordo. Dovremo, allora, ricordare al governo che andremo
a
> combattere il terrorismo e a portare aiuto umanitario, quello stesso che,
> unitamente alle bombe, intendono dare gli alleati e non si capisce perché
> dovrebbero negarci questa possibilità. L'attentato dell'11 settembre è
> stato un crimine contro tutta l'umanità e noi andiamo a difendere questa
> umanità di cui siamo parte ovunque è ancora offesa, perché non lo sia mai
> più,contro ogni violenza e quindi contro il terrorismo di oggi e contro la
> guerra in atto.
> Il Governo di Centro-Destra potrebbe addirittura vederci un vantaggio di
> "scavalco" dell'opposizione di Centro-Sinistra.
> Il finanziamento del Governo ci permetterebbe quella "credibilità" minima
> necessaria all'intervento.
> Se il tutto risultasse, tuttavia, impossibile, almeno ci avremmo provato e
> questo darebbe forza alle nostre idee.
> Ovviamente, il tutto necessita di una migliore articolazione, che potremo
> fare assieme, ma mi premeva inviarvi la sostanza della proposta. Per
quanto
> riguarda le 50 persone, non dovrebbero esserci particolari problemi. Sono
> ormai parecchie le persone che hanno sommato una esperienza in zona di
> conflitto e inoltre esistono varie organizzazioni ( i BCP, la Papa
> Giovanni, i berretti bianchi e caschi bianchi e altri). Il primo problema
è
> certamente nell'adesione di una vasta area del nostro associazionismo e
> nella presa di posizione del governo.L'Abate, da me sentito su questa
> proposta, ritiene- e io sono d'accordo- che dovremmo chiamare in causa
> l'ONU e ricordava per questo la presenza dei profughi al confine in
> Pakistan.
> Per tornare alla possibilità che l'intervento di pace sia finanziato dal
> nostro governo, credo che, nel caso si trovi un accordo tra noi, bisognerà
> prendere contatti con un sottosegretario agli Esteri e sondare così il
> nostro progetto.
> Per fare questo la Perugia-Assisi arriva troppo presto. Si potrebbe,
> tuttavia, annunciare che il gli amici della nonviolenza e/o il movimento
> della pace stanno studiando la possibilità di un intervento. Non
comunicare
> una decisione ma comunicare una possibilità.
> Ci vediamo a Perugia.
> Un caro saluto a tutti
> per la segreteria dei Berretti Bianchi Onlus
> Silvano Tartarini
>
> Interventi di pace per l'eliminazione della guerra
>
> SEGRETERIA BERRETTI BIANCHI ONLUS
> Via F. Carrara 209-55042 Forte dei Marmi (LU9
> Fax 0584/735682-cell. 0335-7660623
> E-mail:bebitartari at bcc.tin.it
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> Via F. Carrara 209-55042 Forte dei Marmi (LU)
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