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R: [non-violence] La Marcia della Pace dica NO ALLA GUERRA
- Subject: R: [non-violence] La Marcia della Pace dica NO ALLA GUERRA
- From: "Enrico Peyretti" <peyretti at tiscalinet.it>
- Date: Sun, 30 Sep 2001 16:30:39 +0200
Tra i molti ottimi obiettivi della Marcia Perugia-Assisi non vedo l'esclusione della guerra. In tal modo si può invitare alla Marcia anche il governo che oggi si associa alla guerra Usa. E' vero che la pace si costruisce positivamente con gli obiettivi indicati, ma il primo passo è il "no assoluto" alla guerra: un No da dire oggi. Quella porta chiusa permette di aprire tutte le altre. Se resta aperta l'opzione della guerra non si aprono mai davvero le altre porte. Il "no" esplicito alla guerra è il fondamento insostituibile di tutti i "sì" costruttivi di pace. Va bene promuovere un pacifismo largo, ma quale pacifismo è se non dice esplicitamente, prima di tutto, il no alla guerra, a tutte le guerre, a questa guerra? E' vero che il pacifismo è troppo poco, è meno della nonviolenza positiva. Infatti, il pacifismo autentico vuole escludere tutte le guerre, non solo alcune, ma si oppone solo alla violenza bellica, armata, diretta, la quale ha le sue radici nella violenza strutturale e nella violenza culturale. La nonviolenza è più radicale del pacifismo, perché denuncia e combatte tutte le violenze, a cominciare da quella culturale e da quella strutturale. La politica costruttiva di pace attua nonviolenza. Benissimo. Ma il pacifismo è irrinunciabile. Nel momento di una guerra sacralizzata, che ripete e moltiplica una violenza orrenda, facendo credere di opporvisi, e dando l'illusione di sradicarla mentre la consolida, la Marcia per la Pace, insieme agli altri ottimi obiettivi, deve mettere al primo posto il NO A QUESTA GUERRA. Naturalmente, un no sano e costruttivo diventa subito un sì. Ma non si può omettere quel NO fondamentale, specialmente oggi. Allora, riporto qui una proposta sintetica che si ispira alla riflessione circolata nel Movimento Nonviolento: 1) il no alla guerra è necessario, assoluto, ed è creativo, apre le altre vie. 2) un'azione di polizia davvero dell'Onu, non di una fazione, sarebbe più giusta, perché la polizia, quando agisce correttamente, limita e riduce la violenza, mentre la guerra per sua natura la accresce, dando la cosiddetta "vittoria" non a chi ha ragione, ma al più violento e spregiudicato. Perciò la guerra è "l'antitesi del diritto" (Norberto Bobbio). La Carta dell'Onu, mentre vieta la guerra, prevede una forza di polizia, ma gli stati non l'hanno mai voluta costituire. 3) un tribunale internazionale dovrebbe individuare e giudicare i colpevoli, secondo le regole di diritto. Il progetto di tale tribunale è avviato dalle Nazioni Unite, ma ad esso si oppongono strenuamente alcuni stati, tra cui gli Usa, che dichiarano di non accettare un giudizio internazionale sui propri cittadini, per ossessione di superiorità. 4) poiché parlare è umano e sparare è disumano, poiché parlare è sempre possibile, la via da praticare è una conferenza mondiale sul terrorismo e su ogni situazione che gli dà pretesto. I popoli vogliono vivere. Indubbiamente ci sono forze e atteggiamenti molto pericolosi. Non sarà la forza militare né la supponenza culturale a sradicarli. Se tutti i popoli potranno mettere sul tavolo i loro diritti, attese, speranze, dolori, nel reciproco riconoscimento, solo allora potranno essere isolati i poteri oscuri che sfruttano frustrazioni e disperazioni delle masse, potranno nascere la politica e la democrazia mondiali, potranno essere rivitalizzate e migliorate le istituzioni che l'umanità seppe darsi, in un momento di saggezza, al termine di una tragedia come la seconda guerra mondiale. Allora sarà possibile, al di là della stolta vendetta bellica, con ragione e pazienza, senza ultimatum né forzature di tempi, trovare quei contemperamenti e compromessi vitali che la saggezza del vivere sa trovare, in tutte le civiltà. La forza bellica è cattiva consigliera, non pone vero rimedio ma alimenta la violenza che ci ha offeso tutti. Ma tutto comincia dal NO ALLA GUERRA, NO A TUTTE LE GUERRE, NO A QUESTA GUERRA. Nel 40° della prima Marcia, nel nome di Capitini, buon cammino alla pace e a tutti i suoi cercatori. Enrico Peyretti peyretti at tiscalinet.it enrico.peyretti at tin.it ----------------------------------------------------------- ----- Original Message ----- From: <non-violence at yahoogroups.com> To: <non-violence at yahoogroups.com> Sent: Sunday, September 30, 2001 12:06 AM Subject: [non-violence] Avviso - Cibo, acqua e lavoro per tutti - Marcia ... > > Messaggio di avviso per eventi. > > Cibo, acqua e lavoro per tutti - Marcia per la pace > Perugia-Assisi > > Data: Domenica, Ottobre 14, 2001 > Ora: Tutto il giorno > > La Marcia > http://www.tavoladellapace.it/2001/marcia.html > > Gli obiettivi generali > http://www.tavoladellapace.it/2001/obiettivi.html > > Io cosa posso fare? > http://www.tavoladellapace.it/2001/ades01.html > > L'anno scorso: "Mai più eserciti ne guerre!" > http://www.geocities.com/nonviolentpage/perugia__assisi.htm > > Storia della Marcia della Pace di Aldo Capitini > Prima parte: > http://www.peacelink.it/marcia99/09_23_6.html > Seconda parte: > http://www.peacelink.it/marcia99/09_24_5.html > Terza parte: > http://www.peacelink.it/marcia99/09_25_2.html > > > > > > > To unsubscribe from this group, send an email to: > non-violence-unsubscribe at egroups.com > > > > L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! 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