Fw: guerra



----- Original Message -----
From: "Marina Chiola" <marina at unipv.it>
To: <pck-free at peacelink.it>
Sent: Monday, September 24, 2001 11:51 AM
Subject: guerra


>
> Tamim Ansary è uno scrittore. E' nato in Afganistan ma da trentacinque
anni vive
> nel Queens, un sobborgo di New York ad alta
> densità di immigrati. Tamim ha mantenuto contatti con il suo paese
d'origine.
> Per questo ha inviato una mail ad un'amica, che l'ha
> reinviata ad una catena di persone. "Il Diario della Settimana" uscito
oggi
> venerdì 21/9 l'ha pubblicata.
> Io ve la reinvio. Fatela girare, perchè il maggior numero possibile di
persone
> possa conoscerne il contenuto.
>
>
> INVECE DI BOMBARDARLI, LIBERATELI
>
> (e-mail di Tamim Ansary, cittadino newyorkese di origine afghana).
>
> Ho sentito parlare molto della possibilità di «ricacciare l 'Afghanistan
> nell'età della pietra a suon di bombe». Ron Owens, parlando al Kgo Talk
> Radio, ha ammesso che ciò significherebbe uccidere persone innocenti, che
non
> hanno nulla a che fare con queste atrocità, ma «siamo in guerra
> e dobbiamo accettare i danni collaterali». Qualche minuto dopo ho sentito
> esperti che in tv si chiedevano «se abbiamo il fegato di fare quel che
> va fatto». Ci ho pensato molto, perché vengo dall'Afghanistan, e anche se
vivo
> qui da 35 anni, non ho perso contatto con ciò che avviene
> laggiù.
> Io parlo come una persona che odia i talebani e Osama bin Laden. Non ho
alcun
> dubbio che siano loro i responsabili del massacro di New York.
> Sono convinto che sia necessario fare qualcosa contro questi mostri. Ma i
> talebani e bin Laden non sono l'Afghanistan: sono un gruppo di
> ignoranti psicotici che hanno preso il sopravvento in Afghanistan nel
1997. Bin
> Laden è un criminale politico con un piano. Quando pensate ai
> talebani, pensate ai nazisti. Quando pensate a bin Laden, pensate a
Hitler. E
> quando pensate al popolo afghano, pensate agli ebrei nei campi di
> concentramento. Non è solo che la gente afghana non ha nulla a che fare
con
> queste atrocità, è che sono loro le prime vittime di chi le ha
> perpetrate. Il popolo afghano esulterebbe se qualcuno arrivasse e
ripulisse il
> Paese dai covi di questi assassini.
> Qualcuno si chiede perché gli afghani non si ribellano e non rovesciano i
> talebani. La risposta è: sono denutriti, esausti, feriti, sofferenti.
Pochi
> anni fa, l'ONU stabilì che c'erano 500 mila orfani disabili in
Afghanistan - un
> Paese senza economia, senza cibo. Ci sono milioni di vedove, e i
> talebani hanno seppellito vive le vedove in fosse comuni. Il terreno è
> disseminato di mine, le fattorie sono state distrutte dai sovietici.
Questi
> sono alcuni dei motivi per cui il popolo non ha rovesciato i talebani.
> Veniamo al fatto di bombardare l'Afghanistan «indietro all'età della
pietra». Il
> problema è che ciò è già stato fatto. I russi hanno avuto cura di
> farlo. Fare soffrire gli afghani? Stanno già soffrendo. Abbattere le loro
case?
> Fatto. Ridurre le scuole a cumuli di macerie? Fatto. Distruggere i
> loro ospedali? Fatto. Privarli di medicine e assistenza medica? Troppo
tardi.
> Qualcuno ha già provveduto. Le nuove bombe non farebbero che
> rimescolare le macerie. Alla fine prenderebbero i talebani? Difficile.
Oggi in
> Afghanistan mangiano solo i talebani, solo loro avrebbero i mezzi per
> muoversi, fuggirebbero. Forse le bombe colpirebbero qualcuno di quegli
orfani
> mutilati, loro non si muovono in fretta, non hanno neppure sedie
> a rotelle. Volare sopra Kabul sganciando bombe significherebbe fare causa
comune
> con i talebani: violentare la gente che loro hanno violentato
> per tutto questo tempo.
> Lasciatemi dire, con paura: l'unico modo per prendere bin Laden è andare
lì con
> le truppe di terra. Quando la gente parla «del fegato di fare ciò
> che va fatto», pensa in termini di avere il fegato di superare gli
scrupoli
> morali a uccidere degli innocenti.
>
> Tiriamo fuori la testa dalla sabbia. Quel che è in ballo in realtà è la
> possibile morte di americani. E non solo perché morirebbero degli
americani
> durante la caccia ai nascondigli di bin Laden. È perché per far entrare le
> truppe in Afghanistan dovremmo passare dal Pakistan. Ce lo
> permetterebbero? Non penso. Dovremmo prima conquistare il Pakistan. Le
altre
> nazioni islamiche starebbero a guardare? Stiamo flirtando con
> una guerra mondiale tra Islam e Occidente. E questo è il progetto di bin
Laden,
> quello che lui vuole. Lui pensa che l'Islam sconfiggerà
> l'Occidente. Può suonare ridicolo, ma lui calcola che polarizzando il
mondo in
> Islam e Occidente, avrebbe un miliardo di soldati. Probabilmente
> ha torto, e alla fine l'Occidente vincerebbe, ma la guerra durerebbe anni
e
> milioni morirebbero, non solo dei suoi, ma dei nostri. Chi ha il fegato di
> fare questo? Bin Laden l'ha. Qualcun altro?
>
> (da zeta.net, newsletter pacifista americana, ripubblicata da "Diario
della
> Settimana")



                              Giuseppe Ricciardi
                              velarossa at tiscalinet.it
                                   (nickname irc: cau)