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due question time E. Deiana
- Subject: due question time E. Deiana
- From: "Forum delle Donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Wed, 26 Sep 2001 20:05:55 +0200
Partecipanti Cognome Nome Gruppo Rappr. Governo Data SVOLGIMENTO DEIANA Elettra RC 01-08-2001 RISPOSTA GOVERNO GIOVANARDI Carlo RAPPORTI CON IL PARLAMENTO 01-08-2001 REPLICA DEIANA Elettra RC 01-08-2001 Testo dell'Atto Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro per le pari opportunità. - Per sapere - premesso che: secondo quanto risulta all'interrogante da innumerevoli testimonianze, da video, da fotografie e da resoconti giornalistici, si evincerebbe un particolare accanimento delle forze dell'ordine nei confronti delle manifestanti donne accorse in gran numero per contestare il vertice del G8 svoltosi a Genova tra il 20 ed il 22 luglio; in molti casi si sarebbe evidenziato, da parte delle forze dell'ordine, un atteggiamento sessista, con insulti e minacce a sfondo sessuale, ripetuti più volte specialmente nei confronti di donne e ragazze fermate (in particolare nella caserma di Bolzaneto); la maggioranza dei manifestanti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche sarebbero donne, segno evidente di una particolare "attenzione" da parte delle forze dell'ordine -: quali istruzioni siano state impartite dal Governo e dai funzionari addetti alla gestione dell'ordine pubblico alle forze dell'ordine impiegate a Genova durante il G8, in merito alla tutela della dignità femminile e se non ritenga opportuno che le indagini avviate sui fatti di Genova siano orientate anche a chiarire se da parte delle forze dell'ordine si siano verificati episodi di repressione, contrassegnati da molestie, offese alla dignità, punizioni corporali, violenze a sfondo sessuale contro ragazze e giovani donne. (3-00158) Episodi di violenza sulle donne manifestanti da parte delle forze dell'ordine in occasione del G8 - n. 3-00158) PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00158 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, vorrei interrogare il Governo in ordine ad un aspetto specifico della repressione delle forze dell'ordine a Genova. In una simile occasione, mi chiedo se si possa parlare di forze cosiddette dell'ordine! Si tratta di un aspetto specifico che riveste una grandissima importanza ed ha una grandissima portata sul piano culturale e simbolico. Come testimoniano innumerevoli filmati, fotografie e resoconti giornalistici, le forze dell'ordine si sono accanite in modo particolarmente violento nei confronti delle donne, accorse in gran numero per contestare il vertice del G8. Donne giovani, giovanissime, ragazze. Una nuova generazione di giovani: donne e uomini che hanno conosciuto il volto violento dello Stato, spogliatosi della legalità e del primato della legge. In molti casi si è evidenziato da parte delle forze dell'ordine un atteggiamento sessista, tipico dell'utilizzazione della violenza, anche legale, con insulti e minacce a sfondo sessuale, ripetuti più volte, anche e specialmente nei confronti di donne e ragazze fermate... PRESIDENTE. Onorevole Deiana, la invito a concludere. Come lei sa, per l'illustrazione di interrogazioni a risposta immediata è previsto il tempo massimo di un minuto. ELETTRA DEIANA. ...in particolare nella caserma di Bolzaneto. L'interrogazione è quindi volta a conoscere quali istruzioni siano state impartite dal Governo e dai funzionari addetti alla gestione dell'ordine pubblico durante il G8, in merito alla tutela della dignità femminile, e se non si ritenga opportuno che le indagini avviate sui fatti di Genova siano orientate anche a chiarire se da parte delle forze dell'ordine si siano verificati episodi di tal natura, ovvero repressioni contrassegnate da molestie, offese alla dignità, punizioni corporali, violenze a sfondo sessuale a danno di ragazze e giovani donne. PRESIDENTE. Prego i colleghi di restare nei tempi, non per mio gusto, ma perché gli stessi sono contingentati secondo quanto prescrive il regolamento. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere. CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, poiché il microfono non funziona, sono costretto a cambiare banco. Tratterò subito la questione principale posta dall'interrogante: le presunte violenze a sfondo sessuale contro ragazze e giovani donne. Sapete che è in corso la raccolta di elementi probatori, di riscontri di carattere investigativo ed anche di dichiarazioni testimoniali per apposite inchieste aperte presso la procura della Repubblica del capoluogo ligure. In ogni caso, sono già in grado di escludere nella maniera più categorica che siano accaduti episodi di violenza a sfondo sessuale o punizioni corporali nei confronti di donne giovani o meno giovani. Questo, fortunatamente, è già stato accertato. Non solo, ma vi sono stati anche episodi in cui il personale del corpo di polizia penitenziaria, in particolare il personale femminile, si è prodigato nell'assistenza. Per quanto riguarda invece le disposizioni date, in occasione del vertice, ai funzionari e ai responsabili del servizio di ordine pubblico è stata diramata in maniera inequivocabile la direttiva secondo la quale i servizi avrebbero dovuto tendere a garantire il regolare svolgimento delle iniziative in programma, senza mai trascurare la necessità di mantenere l'assoluto controllo dei contingenti, il cui comportamento deve essere improntato alla massima professionalità ed autocontrollo. A tutti gli operatori è stato inoltre preventivamente consegnato un opuscolo tascabile di poche pagine contenente, fra l'altro, un richiamo a condotte operative improntate all'esigenza di non assumere atteggiamenti provocatori né iniziative autonome e di agire con tolleranza anche di fronte allo scherno ed agli insulti, mantenendo, anche di fronte ad eventuali manifestazioni di violenza, una condotta sempre adeguata. Si tratta di specifiche disposizioni comportamentali improntate al massimo rispetto dei manifestanti senza, ovviamente, alcun tipo di distinzione. Presso la caserma di Bolzaneto, sede del reparto mobile della polizia di Stato di Genova, è stata allestita, d'intesa con il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, una struttura per lo svolgimento degli adempimenti giudiziari relativi ai fermati e agli arrestati in seguito alle manifestazioni. All'interno della caserma è stata istituita una sezione distaccata dell'ufficio matricole e guardia medica dell'istituto penitenziario, operativo nell'arco delle ventiquattr'ore. A cura del personale della polizia penitenziaria i fermati sono stati poi avviati e tradotti presso gli istituti di Alessandria e di Pavia, ove hanno avuto luogo le relative udienze di convalida. All'interno di questo quadro e delle rigorose disposizioni emanate torno ad escludere la possibilità che si siano verificati episodi della gravità indicata nell'interrogazione. Sul resto, sono in corso indagini dell'autorità giudiziaria ed oggi stesso partirà anche un'indagine conoscitiva da parte delle Camere per approfondire tutti gli aspetti relativi a quanto è accaduto in quei tre giorni a Genova. PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di replicare. ELETTRA DEIANA. Non mi ritengo affatto soddisfatta della spiegazione fornita dal ministro. Innanzitutto, perché ci ricorda un dispositivo che doveva presiedere alle operazioni delle forze dell'ordine a Genova e che è stato disatteso, evidentemente, in maniera plateale, non ha funzionato e non ha certamente orientato l'azione della polizia e dei carabinieri. Entrando poi nel merito della mia domanda - che rimane assolutamente attuale e che riproporremo in altra sede -, vorrei far notare che questo aspetto specifico della repressione a sfondo sessuale non emerge se non viene sollecitato. Intendo dire che non esiste una cultura in grado di mettere in evidenza questi aspetti e di indagare su di essi. Al contrario, vi è una cultura che spesso inibisce le vittime, impedendogli di denunciare questa forma di violenza subita. In realtà, le testimonianze, i racconti e molti elementi che io stessa ho potuto cogliere partecipando a quelle giornate confermano che da parte delle forze dell'ordine c'è stato un preciso orientamento. Ciò non stupisce affatto, perché il sessismo fa parte delle manifestazioni di cultura autoritaria che sorreggono orientamenti e pratiche come quelle che hanno contrassegnato l'azione delle forze dell'ordine a Genova. Quindi, mi ritengo assolutamente insoddisfatta e rinnovo la richiesta che su questo specifico aspetto possa esserci un'attenzione particolare da parte del Governo in questa fase d'indagine e di mappatura di ciò che è avvenuto. Partecipanti Cognome Nome Gruppo Rappr. Governo Data SVOLGIMENTO DEIANA Elettra RC 19-09-2001 RISPOSTA GOVERNO MARTINO Antonio DIFESA (MIN.) 19-09-2001 REPLICA DEIANA Elettra RC 19-09-2001 Testo dell'Atto Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: il 26 e 27 settembre dovrebbe tenersi a Napoli un vertice Nato durante il quale è previsto che venga preso in esame il programma di difesa antimissili balistici proposto dal Governo statunitense; diversi Governi europei, in primo luogo quelli tedesco e francese, hanno espresso contrarietà al progetto statunitense per ragioni di carattere tecnico-militare e per gli evidenti effetti destabilizzanti sul quadro strategico mondiale; uguale preoccupazione è stata manifestata dai Governi russo e cinese, per citare due Paesi dotati di capacità missilistica balistica di tipo intercontinentale; i catastrofici e tragici attentati al World Trade Center di New York e al Pentagono a Washington hanno dimostrato come le offese alla vita, alla sicurezza e all'integrità degli Stati e delle popolazioni possano essere portate in maniera devastante con altri mezzi contro i quali nulla avrebbe potuto anche il più sofisticato e perfetto sistema di difesa missilistica; gli attentati contro gli Stati Uniti hanno anche dimostrato come fossero erronee le valutazioni delle minacce possibili contro il territorio americano, da molti anni orientate a parare sistemi offensivi di tipo missilistico e che hanno portato, di fatto, allo smantellamento di qualsiasi difesa aerea di tipo convenzionale nella certezza che nessun avversario, reale o potenziale, avrebbe potuto utilizzare il mezzo aereo per portare un attacco dall'interno del territorio statunitense -: quale sia la posizione del Governo italiano di fronte alla richiesta americana di adesione al progetto di difesa antimissili balistici e se il Governo, aderendo a quanto già espresso ad altri Paesi dell'Unione europea, non intenda esprimere il suo rifiuto al progetto americano (3-00212) PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00212 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata All'onorevole Deiana ricordo che ha un minuto a sua disposizione. ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, signor ministro, il 26 e 27 settembre si terrà a Napoli un vertice NATO durante il quale è previsto che venga preso in esame il programma di difesa antimissili balistici proposto dalla Governo statunitense, il cosiddetto scudo spaziale. È noto che alcuni governi di importanti paesi europei, come la Germania e la Francia, hanno espresso contrarietà al programma. Le stesse perplessità e indisponibilità sono state manifestate dai Governi russo e cinese, per citare due paesi dotati di capacità missilistica balistica di tipo intercontinentale. Inoltre, credo che i catastrofici e tragici attentati avvenuti nelle città di New York e Washington abbiano ampiamente dimostrato quanto la sicurezza o l'integrità degli Stati non possa dipendere da questo tipo di difesa. PRESIDENTE. Onorevole Deiana, la invito a concludere. ELETTRA DEIANA. Chiedo, quindi, quale sia la posizione del Governo italiano di fronte alla richiesta americana di adesione al progetto di difesa antimissili e se il Governo, aderendo a quanto già espresso ad altri paesi dell'Unione europea, non intenda esprimere il suo rifiuto al progetto americano. PRESIDENTE. Il ministro della difesa, onorevole Martino, ha facoltà di rispondere. Al ministro ricordo che ha tre minuti a sua disposizione. ANTONIO MARTINO, Ministro della difesa. Grazie, Presidente. Vorrei anzitutto precisare all'onorevole collega che l'incontro dei ministri della difesa della Nato del 26 e 27 settembre, cui parteciperà anche il ministro russo, Igor Sergheievich Ivanov, non sarà un vertice ma una riunione informale senza una specifica agenda, senza l'assunzione di decisioni e di accordi su temi particolari e senza un comunicato finale. Per i ministri sarà l'occasione di un ampio e diversificato scambio di idee e di opinioni sui più importanti ed attuali problemi di difesa e di sicurezza e sulle conseguenze dei tragici eventi di martedì 11 settembre negli Stati Uniti, oltreché sui futuri contributi che la comunità internazionale potrà fornire al processo di stabilizzazione in Macedonia alla scadenza (26 settembre) dell'operazione «Essential Harvest», attualmente in corso. Tra i vari temi potrebbe essere affrontato il progetto di difesa missilistica statunitense, ma senza alcuna richiesta di presa di posizione formale da parte dei paesi membri dell'Alleanza. Su questo tema, se sarà il caso, potrà essere ricercata la convergenza tra posizioni che non possono essere semplicemente schematizzate in termini di adesione o di rifiuto. In realtà, si tratta di posizioni dialettiche evolutive rispetto ad un dibattito incentrato sul fatto che il progetto comporterebbe una modifica del trattato Abm, su cui si è finora basato l'equilibrio strategico tra le maggiori potenze. Più precisamente, il problema risiede nell'incompatibilità tra gli impegni previsti dal trattato Abm e la possibilità di effettuare gli esperimenti necessari alla realizzazione del progetto. D'altra parte, proprio gli eventi dell'11 settembre dimostrano che quell'equilibrio strategico è insufficiente, da solo, ad assicurare pace e stabilità al mondo. Quanto alle implicazioni politiche del progetto, basti pensare alla valenza che una collaborazione in tale materia tra Stati Uniti e Russia avrebbe ai fini di una nuova architettura della sicurezza mondiale, mentre già ora possiamo apprezzare la propensione, da parte dei protagonisti del vecchio confronto est-ovest, ad andare anche oltre le attuali forme di partnership. E come il trattato Abm è figlio della guerra fredda, così un accordo su di un nuovo sistema capace di proiettare sicurezza sui paesi aderenti potrebbe essere la risposta strategica giusta ad una minaccia che si è radicalmente modificata. L'evidenza, nei recenti attentati, di come il terrorismo possa seminare distruzione e morte dall'interno stesso del paese vittima non esclude affatto minacce diverse e dimostra, semmai, come la nuova minaccia comporti anche il rischio di attacchi con missili tattici, con testate nucleari, chimiche o batteriologiche: per dirla con Henry Kissinger, il fatto che il vaccino antipolio non curi l'influenza non è una buona ragione per non farlo. A questo riguardo, il progetto statunitense, con le sue caratteristiche di arma di contrasto ad attacchi limitati, risponde, paradossalmente, più che alle esigenze difensive degli Stati Uniti, a quelle di paesi che, come il nostro, a causa della contiguità geografica, sono più esposti a potenziali minacce da parte dei paesi inaffidabili, dei cosiddetti rogue states (stati canaglia). In questo quadro, la posizione del Governo italiano resta chiara e coerente: guardiamo con interesse all'iniziativa statunitense e vogliamo avere un ruolo attivo nella ricerca di ogni possibile progresso delle consultazioni in atto; con l'auspicio che si pervenga, a tempo debito - poiché per la realizzazione del sistema antimissili occorreranno alcuni anni -, a scelte generalmente condivise sull'assunzione di misure idonee a fronteggiare le nuove forme di minaccia alla pace, alla stabilità, alla sicurezza. PRESIDENTE. L'onorevole Deiana ha facoltà di replicare. ELETTRA DEIANA. Prendo atto, signor ministro, del fatto che non ci sarà - come ha detto - una risoluzione formale, che non saranno prese decisioni definitive (d'altra parte, questo lo sapevo già). Il problema, però, permane: alcuni governi europei hanno dichiarato l'indisponibilità ad accettare che la discussione sulla sicurezza mondiale, sulla sicurezza dell'occidente, sia affidata al programma statunitense di difesa antimissili. Quindi, ribadisco la domanda, nel senso che non mi ritengo soddisfatta da una risposta che giudico evasiva: essa non nega, infatti, la possibilità che l'Italia aderisca in futuro, laddove si pervenga ad una chiarificazione del contesto generale anche alla luce di quanto è successo negli Stati Uniti. Con riferimento alla sua risposta, vi è, poi, una considerazione di fondo che mi spinge a ribadire la mia insoddisfazione, e cioè il fatto che il nuovo sistema, la nuova situazione determinatasi in seguito all'attentato contro gli Stati Uniti richieda nuovi sistemi e nuove modalità di difesa, ma non escluda lo scudo spaziale. Contesto, inoltre, l'affermazione che lo scudo spaziale sarebbe più adatto a difendere i paesi dell'Europa: la ritengo rischiosa, soprattutto nel senso che affida la difesa dei paesi europei... PRESIDENTE. Onorevole Deiana, la invito a concludere. ELETTRA DEIANA. ...o dei paesi in qualche modo alleati con gli Stati Uniti ad un meccanismo di escalation militare, di occupazione dello spazio, che approfondirebbe i rischi di involuzione all'interno del sistema mondo. Forum delle donne di Rifondazione comunista Viale del Policlinico 131 - CAP 00161 - Roma Tel. 06/44182204 Fax 06/44239490
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