UN'ORA IN SILENZIO CONTRO IL TERRORISMO E CONTRO LA VENDETTA



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UN' ORA IN SILENZIO CONTRO IL TERRORISMO E CONTRO LA VENDETTA
Mercoledì 26 settembre si aprirà a Bruxelles il vertice N.A.T.O. che si
sarebbe dovuto tenere a Napoli.
Abbiamo sempre indicato nella N.A.T.O. uno strumento di prepotenza e di
distruzione, denunciando con forza la violazione in suo nome della
costituzione italiana durante le guerre del Golfo e della ex Yugoslavia.
Con grande preoccupazione abbiamo assistito alla sua trasformazione da
alleanza difensiva a guardiana degli Interessi occidentali nel mondo; senza
che mai il parlamento italiano abbia discusso di questo nuovo ruolo.
Abbiamo denunciato la presenza sul territorio italiano di testate atomiche
statunitensi, anche se l'Italia si dichiara formalmente una potenza non
nucleare.
Oggi, di fronte ai tragici attentati di New York, ribadiamo con forza  il
nostro no al terrorismo ed alla vendetta; e la nostra convinzione che senza
giustizia nessuna pace è possibile.
Per questo, contemporaneamente a gruppi pacifisti e nonviolenti di ogni
parte d'Italia, rimarremo un'ora in silenzio domani, mercoledì 26, dalle 18
alle 19, sui gradini del palazzo Ducale di Genova.
Questa iniziativa vuole anche collegare idealmente con le iniziative
pacifiche napoletane quanti non potranno parteciparvi.
A seguire, il testo del volantino che verrà distribuito ai passanti
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"A chi vuol far dimenticare che la pace si prepara con la pace, ricordiamo
che non ci rassegneremo alla normalità della guerra, autentica follia.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per smascherare la tragica mistificazione secondo la quale i soldati sono
portatori di pace
e le armi costose e  sofisticate strumenti necessari alla sicurezza.
Alle giovani ed ai giovani che guardano alla carriera militare con
affascinato interesse, ricordiamo che gli eserciti sono la negazione della
pace, perché nati per fare la guerra.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per dire "no!" alla logica della ritorsione e della vendetta,
che è esattamente quella che sta insanguinando la storia e che trasforma
molte nostre città, già ferite per la crescente militarizzazione, in
altrettanti bersagli di morte.
Solo la nonviolenza potrà salvarci dalla distruzione.
A chi organizza, appoggia e partecipa ad una nuova guerra ricordiamo che
un'alleanza di pochi Paesi potenti non può farsi giustizia da sé, ma è
l'O.N.U. che va valorizzato nella sua funzione di regolazione dei
conflitti. Il terrorismo si persegue con il diritto, non con un terrore più
grande.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
Ai signori della guerra, ai rappresentanti della N.A.T.O., ricordiamo che
la sicurezza di un popolo non è garantita dalla potenza bellica che riesce
ad esprimere, né dagli "scudi" che potrà innalzare nei cieli, ma da una
politica di giustizia e da un'economia di uguaglianza.
 Ce lo rammentano, purtroppo, le innumerevoli vittime del terrorismo, delle
stupide bombe intelligenti e delle cosiddette guerre umanitarie, che ci
ritroviamo troppo spesso a piangere."


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