24/09 Genova: iniziariva della rete controg8 - "NESSUNO SCUDO TRA NOI E LE STELLE"



Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Invitiamo tutti/e  a partecipare all'incontro che si terrà a Genova  il
giorno 24  settembre alle 21.00 presso il TEATRINO di S. SIRO (g.c. - nei
pressi di Piazza Meridiana) per individuare e  definire insieme azioni in
grado di costruire un nuovo ordine  internazionale pacifico e democratico.
L'incontro sarà animato dalla presenza dei prof. Nanni Salio (Centro
Sereno Regis -Torino), Mario Rocca (Associazione scienziati e scienziate
per il disarmo - Genova), Giuseppe Coscione (Rete controg8)
RETE CONTRO G8 - PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI
"NESSUNO SCUDO TRA NOI E LE STELLE"



NATO: strumento di sicurezza o di dominio globale?

I tragici avvenimenti di questi giorni lasciano così sgomenti da rendere
difficile persino trovare le parole per esprimere la più profonda ed
incondizionata condanna degli atti di terrorismo che hanno colpito il
popolo americano.
Ciò non di meno, tali eventi ci impongono, in maniera ancora più urgente
di quanto già non lo fosse in vista del vertice di Napoli, la necessità
di interrogarci circa il ruolo attuale della NATO.
Il 26 e 27 settembre prossimi si terrà, infatti, a Napoli il vertice
dell'Alleanza Atlantica, la cui struttura militare è la NATO (North
Atlantic Treaty Organisation). All'ordine del giorno, oltre alla già
prevista questione della realizzazione del cosiddetto scudo spaziale che
gli USA vogliono imporre a tutti gli alleati, ci sarà, sicuramente,
l'analisi dell'evoluzione degli eventi susseguenti agli attacchi
terroristici dell'11 settembre.
Il nostro movimento, impegnato a promuovere la globalizzazione dei
diritti, della democrazia e della solidarietà, invita dunque la città ad
una profonda riflessione e discussione sulla NATO e sull'agenda del
vertice ponendo alcune domande:
La NATO, istituita nel 1949 in tempo di guerra fredda e di totale
contrapposizione tra Ovest ed Est, ha ancora senso di esistere?
E' legittimo, anche ai fini di una vera sicurezza internazionale, che la
NATO, stravolgendo i suoi originari fini istituzionali, assuma nel mondo
il ruolo di gendarme degli esclusivi interessi occidentali, come hanno
dimostrato le operazioni militari condotte nella guerra del Golfo e dei
Balcani?
E', quindi, accettabile che tale organizzazione diventi strumento di
attuazione di una strategia politico-militare che vuole gli scenari
futuri caratterizzati da una sempre maggiore contrapposizione tra Nord e
Sud del mondo, in un contesto di crescenti ingiustizie?
Noi riteniamo che, per promuovere il bene comune globale, occorra:
restituire all'ONU nella sua interezza ed opportunamente riformato in
senso democratico, il compito di salvaguardare, secondo il dettato della
Carta istitutiva del 1945, la pace nel mondo con una reale azione di
prevenzione dei conflitti e delle tensioni tra popoli e Stati nonché di
intervento pacificatore nelle situazioni di crisi
riaffermare lo spirito e la lettera del dettato costituzionale che,
all'art. 11, sancisce il ripudio della guerra "come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali"
mettere in luce come, dietro la realizzazione dello scudo spaziale, non
sia in gioco la sicurezza degli USA (come tragicamente reso evidente dai
recenti avvenimenti), ma la loro sete di dominio globale attraverso la
militarizzazione dello "spazio celeste"
sottolineare l'inutilità oltreché la pericolosità di tale scelta, in
quanto scatenatrice di una nuova escalation militare, a solo vantaggio
di un complesso militare-industriale che, tra l'altro, non intende
accettare il divieto delle mine antiuomo, degli esperimenti nucleari e
il protocollo sulle armi batteriologiche
denunciare l'insopportabilità morale, di fronte a milioni di persone che
muoiono di fame e malattie, di una scelta militare i cui costi si
aggirano intorno ai 60 miliardi di dollari( 130mila miliardi di lire ).
Negli stessi Stati Uniti, la fame colpisce quasi 30 milioni di persone.
Proponiamo, quindi, nei giorni del vertice di Napoli, di esprimere sia
una forte protesta sia un'efficace proposta attraverso linguaggi e gesti
che, fuoriuscendo dalla logica della militarizzazione nella quale
intendono ingabbiarci i governanti, possano rendere visibile che è
possibile una reale alternativa al sistema attuale fondato su strutture
di violenza e di oppressione.
Circa la gravissima situazione venutasi a determinare a seguito
dell'attacco terroristico dell'11 settembre, riteniamo necessario
ribadire il rifiuto di qualsiasi azione di guerra che possa, anche solo
accidentalmente, coinvolgere popolazioni inermi di qualunque paese e
chiediamo che venga affidato all'ONU il compito di individuare gli
strumenti di intervento più adeguati nei confronti dei responsabili
diretti ed indiretti del suddetto attacco.


La rete controg8 non si scioglierà, nè cambierà nome, con la conclusione
dell'incontro degli otto pre-potenti; continuerà a lavorare, nel rispetto
dei principi della nonviolenza,  affinchè la dizione "per la
globalizzazione dei diritti" diventi, anche sui mezzi di
comunicazione,sempre  più evidente  e significativa della dizione "controg8"

rete controg8
PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI