QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO: mobilitazione del 26 settembre



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QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per  denunciare che i potenti della terra hanno cancellato la parola "disarmo"
dal vocabolario della pace.
"Noi per primi vogliamo impegnarci a scelte autentiche e coerenti di pace,
di giustizia e di nonviolenza; anche se avvertiamo il rischio di essere
indicati come disfattisti o amici del nemico perché non soffiamo sul fuoco
della 'giusta ritorsione o della vendetta'."
(Pax Christi Italia, 18/9/2001).
A chi vuol far dimenticare che la pace si prepara con la pace, ricordiamo
che non ci rassegneremo alla normalità della guerra, autentica follia.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per smascherare la tragica mistificazione secondo la quale i soldati sono
portatori di pace
e le armi costose e  sofisticate strumenti necessari alla sicurezza.
"Guai a quelli che chiamano il male bene e il bene male,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro"
(Is 5,20).
Alle giovani ed ai giovani che guardano alla carriera militare con
affascinato interesse, ricordiamo che gli eserciti sono la negazione della
pace, perché nati per fare la guerra.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per dire "no!" alla logica della ritorsione e della vendetta,
che è esattamente quella che sta insanguinando la storia e che trasforma
molte nostre città, già ferite per la crescente militarizzazione, in
altrettanti bersagli di morte.
Solo la nonviolenza potrà salvarci dalla distruzione.
"Se il tuo nemico ha fame, dagli del cibo; se ha sete, dagli da bere:
facendo così, accumulerai carboni accesi sul suo capo.
 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male col bene"
(Rm 12,20-21).
A chi organizza, appoggia e partecipa ad una nuova guerra ricordiamo che
un'alleanza di pochi Paesi potenti non può farsi giustizia da sé, ma è
l'O.N.U. che va valorizzato nella sua funzione di regolazione dei
conflitti. Il terrorismo si persegue con il diritto, non con un terrore più
grande.

QUESTA VOLTA RESTIAMO IN SILENZIO
per ricordare la voce profetica inascoltata del "popolo della pace" che
annuncia:
"Nessun re può salvarsi
con la moltitudine dei suoi soldati"
(Salmo 33,16).
Ai signori della guerra, ai rappresentanti della N.A.T.O., ricordiamo che
la sicurezza di un popolo non è garantita dalla potenza bellica che riesce
ad esprimere, né dagli "scudi" che potrà innalzare nei cieli, ma da una
politica di giustizia e da un'economia di uguaglianza. Quanto è
drammaticamente vero questo! Ce lo rammentano, purtroppo, le innumerevoli
vittime del terrorismo, delle stupide bombe intelligenti e delle cosiddette
guerre umanitarie, che ci ritroviamo troppo spesso a piangere.

26 settembre 2001 ore 18-19:
UN'ORA DI SILENZIO PER IL DISARMO E LA PACE.
Pax Christi - Movimento Cattolico Internazionale per la Pace - Sezione Italiana

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