Che la CNN sia colpevole o meno...



Salve a tutt*,

Enrico Peyretti, Mercoledì, 19 settembre 2001 ore 15:50:58 +0200
ha scritto a tutt* in "R: La CNN ha falsificato la notizia dei Palestinesi
che festeggiano?"
 >Stiamo attenti a non scambiare i desideri con la realtà. E' noto a tutti che
 >in Palestina il sole tramonta circa un'ora prima che in Italia. Se quelle
 >manifestazioni fossero avvenute anche due o tre ore dopo le notizie da N.
 >York, sarebbe stato ancora giorno, come nelle scene in tv. Ciò di per sé non
 >dimostra che le riprese siano delll'11 settembre, in assenza di altre prove.
 >Né è finora provato il contrario, affermato da Counterpunch. Farebbe piacere
 >che quelle brutte manifestazioni non ci fossero state. Quei brasiliani (chi
 >sono?) mostrino le riprese provate del 91, identiche.
 >Enrico Peyretti
 >peyretti at tiscalinet.it
 >enrico.peyretti at tin.it

Caro Enrico, ho alcune obiezioni.
1) Perché non si tratta di brasiliani ma del prof. Carvalho dell'università
del Brasile che ha scritto una lettera molto più articolata che chiunque
può leggere in italiano su:
http://www.censurati.it/article.php/sid/156/mode/nested/order/0/thold/0
2) Perché certamente vanno esibite le prove, ma ricordo che l'elemento
mediatico è cruciale nella dinamica di legittimazione delle nuove guerre.
La stessa CNN durante la guerra del Golfo è stata l'autrice di quella
famosa bufala dell'uccello incatramato ad arte da giornalisti che dovevano
dimostrare la cattiveria di Saddam che distruggeva pozzi di petrolio.
3) Perché la questione palestinese va affrontata in profondità oltre la
retorica e la suggestione. I commenti insolentiti lasciamoli a gente come
il direttore di Libero o del Giornale e alla loro coscienza sporca di
persone che non andranno mai in guerra ma non perderanno il gusto di essere
"intellettuali con l'elmetto" perché la guerra la facciano e la subiscano
altri. Soprattutto ora che è cominciato il tiro al pacifista e, come avete
letto, il Panorama lo ha fatto capire apertamente. In quest'altro articolo
i soggetti interessati espongono un documentato punto di vista nel merito:
http://www.electronicintifada.org/coveragetrends/rejoicing.html
Per dirne una: quale deontologia informativa c'è nel documentare una scena
ripetuta nel tempo, data in pasto ad un opinione pubblica presa dal panico
come unica rappresentazione della reazione palestinese a questa tragedia?


Perché il punto è un altro. Orrore per le vittime civili, certo, ma
soprattutto, per noi, che ci professiamo pacifisti e nonviolenti,
irriducibile critica alla violenza che sappia denunciare senza retorica e
moralismo il fatto che se fa ribrezzo pensare a 20.000 morti sotto le
macerie, lo stesso è anche pensare che qualcuno abbia sacrificato la
propria vita in un sogno di morte e di odio lungo vent'anni. Per quanto
tempo ancora quest'occidente vorrà far finta di nulla? Per quanto tempo
ancora allontanando lo spettro della violenza, stigmatizzando come follia
l'odio coltivato nell'ingiustizia che questo sistema impone ed esaspera? E
noi vogliamo diventare volenti o nolenti voci di questo coro di ipocriti
requiem? Vogliamo mischiarci ai carnefici che hanno saputo compiere gli
stessi crimini lontano dall'emotività delle tante persone che in buona fede
oggi hanno espresso parole di dolore ed auspicio di pace?
Se la nonviolenza ha un senso oggi, è quella che deve sdradicare la
violenza dalle radici, opponendo la forza della ragione contro l'inciviltà
degli opposti fanatismi, della spirale repressiva e terrorista. Vuol dire
non condannare chi in un moto di liberazione ha festeggiato sulle macerie
calde? No vuol dire testimoniare in ogni occasione che è non è questa la
strada, che la spirale dell'odio è un vicolo cieco di opposte
rivendicazioni ma c'è di certo una responsabilità che pesa sulla coscienza
del mondo che si autodefinisce "libero" e che stabilisce un imprescindibile
rapporto di causa ed effetto, che questo non giustifica nulla tranne il
fatto che è ora di cambiare strada.

Non abbiamo bisogno di stabilire se la CNN dice il falso o meno, per far
sentire la nostra voce forte su queste cose.

M.

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  "Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo,
   lo cambiano davvero."  (A. Einstein)