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PER UN AUTUNNO CONTRO LA N.A.T.O.
- Subject: PER UN AUTUNNO CONTRO LA N.A.T.O.
- From: "glr" <glr.y at iol.it>
- Date: Tue, 11 Sep 2001 04:21:31 +0200
- Priority: normal
NO NATO PER UN AUTUNNO CONTRO LA N.A.T.O. BRACCIO ARMATO DELLA GLOBALIZZAZIONE napoli vicenza aviano ferrara ghedi pisignano ... -------------------------------- LA LEGGE SONO IO (*) "Voi non vedrete mai apparire i piloti della NATO dinanzi ad un Tribunale dell'ONU. La NATO e' accusatrice, procuratrice, giudice ed esecutore, poiche' e' la NATO che paga le bollette. La NATO non e' sottomessa al diritto internazionale. Essa E' il diritto internazionale". (*) Lester Munson, parlamentare statunitense, citato su: http://www.lai-aib.org/html/citations.html ------------------------------ C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla N.A.T.O.? " Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo. Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*) Perchè nessuno dica "non sapevo": 24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O. 1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che andrebbe abolita, anzichè ampliata. 2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso, o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto planetario dell'"inverno nucleare". La politica dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare. Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia) possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale. Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le 200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale. L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente verso gli Stati che non possiedono tale armamento. 3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO (Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo, di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le compagnie multinazionali guidate da interessi economici collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale che oggi possiamo definire "globalizzazione delle multinazionali" 4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella "top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70% alla produzione di armi complessiva in tale anno. 5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità per i suoi interventi militari nella regione. Gli interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali. 6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi internazionali. 7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000 tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili, compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti, strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media, monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie e impianti petrolchimici. 8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi, almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici. 9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso. 10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma radiattiva e altamente tossica di lungo periodo, comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri, poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre future. 11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000 persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e distruzioni di proprietà. 12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi, metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO... 13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici che si sono rifiutati di collaborare con essa. 14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO (ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma contro di essi nessun procedimento penale è mai stato intrapreso. 15. La NATO è stata una delle fonti primarie della destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times" di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di pressione diplomatici per far cedere il governo macedone alle richieste albanesi. 16. La politica aggressiva di espansione della NATO in Europa Orientale minaccia severamente la stabilità internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate, Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia, Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto aperto con la Russia. 17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle richieste di standardizzazione dell'attività militare, degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO costituisce un tremendo regalo all'industria economico- militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale espansione dei mercati di esportazione. 18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo, comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi rischiano di essere sottomessi agli auspici della standardizzazione NATO. 19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia- Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie petrolifere Occidentali. 20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace e portando ad una possibile futura guerra. 21. Come parte della "NATO Defence Capabilities Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$, circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando il suo bilancio militare in vista di futuri interventi anche "fuori area". 22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti negativi sulle popolazioni e sull'ambiente. L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e Labrador stanno diventando le discariche militari dei test di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose attività addestrative di bombardamento sull'isola di Vieques, presso Portorico. 23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito" e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa (Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E. ["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO. Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22 dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo quarantennale di supervisione di questa operazione "coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute attive almeno fino al 1990, sono state accusate di interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche di aver condotto operazioni terroristiche e di aver attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di altri gravi crimini. 24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi. Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al voto), il Segretario Generale NATO George Robertson dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata "bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come membro dell'Unione Europea. ----- ----- (*) Richard Sanders. Coordinatore della Coalizione Cntro il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace sostenuta da singli e organizzazioni canadesi. 541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614 Email: <ad207 at ncf.ca> Web site: http://www.ncf.ca/coat ----- ----- ----- ----- ----- ----- ----- ----- ----- Help build opposition to NATO PA meetings in Ottawa, Oct. 5-8, 2001! Join the "no_to_nato" list serve: Send the message: subscribe no_to_nato to <majordomo at flora.org> Read the archives of our list serve http://www.flora.org/coat/forum/ ------------------------------------ PER UN AUTUNNO CONTRO LA N.A.T.O. FERMIAMO I TERRORISTI N.A.T.O. BRACCIO ARMATO DELLA GLOBALIZZAZIONE IMPERIALISTA Ieri l'asse Clinton-D'Alema con le bombe all'uranio, oggi Bush-Berlusconi con lo scudo spaziale: la N.A.T.O. ed i paesi ricchi continuano ad armarsi per imporre lo sfruttamento dell'umanita' mediante le guerre "umanitarie", le "operazioni di pace", i falsi Tribunali internazionali, che servono a piegare e criminalizzare chiunque nel mondo si opponga all'ordine delle multinazionali che oggi controllano l'economia del pianeta. Gli effetti di questo "Nuovo Ordine Mondiale", diviso e conteso fra gli "alleati" USA ed Europa in una folle corsa dI accaparramento di risorse, mercati, forza lavoro a basso costo, sono sempre piu' evidenti: guerre, distruzioni, massacri, fame, imperio, cancellazione di diritti elementari, sfruttamento totale. Per chi non ci sta c'e' il loro braccio armato, la N.A.T.O.: ci sono i mercenari in divisa o, se si tratta d'interi popoli e stati, piloti ben addestrati a radere al suolo interi Paesi come l'Iraq, la Jugoslavia, la Colombia, la Palestina. Distruggono con embarghi genocidi e bombe all'uranio e occupano interi Paesi, pur di perpetrare le vergognose ingiustizie del capitalismo e del "libero" mercato e per mettere le mani sulle risorse mondiali. Ma la N.A.T.O. e' anche terrorismo interno: dalla strage di Piazza Fontana, passando per le stragi dei treni e alla stazione di Bologna fino ai delitti della "Uno Bianca" e al "neoterrorismo". Una strategia niente affatto "deviata" o "eversiva" ma organica a un disegno di stabilizzazione di uno stato "democratico" forte e autoritario, che nel segno dell'alternanza del personale politico in carica ha mostrato il suo vero volto ai vertici di Napoli e Genova. Non c'e' spazio dunque per linee concertative o di dialogo, ne' tanto meno per un imbelle pacifismo riformista: la vita, la salute e la natura non si contrattano. Per fermare i criminali della NATO occorre una opposizione di massa radicale che diventi un reale contropotere su scala planetaria. Tutti e tutte a Napoli il 27/9 contro la NATO a Vicenza il 5/10 contro il convegno della NATO sulle tecnologie satellitari militari. e poi ad Aviano, a Ferrara, a Pisignano, a Ghedi... l' Assemblea Antimperialista e-mail: <posta at tuttinlotta.org> web: www.TUTTINLOTTA.org cell.: 338-9116688 ------------------------------------ - NAPOLI - From: infoaut99 at yahoogroups.com Date sent: Fri, 07 Sep 2001 Subject: proposta di appello per il controvertice NATO di Napoli (26-27 settembre) 26 e 27 settembre - CONTRO LA NATO NESSUNO SCUDO TRA NOI E LE STELLE (*) L'umanità contro la Nato e i signori della guerra riuniti a Napoli il 26 e 27 settembre Il 26 e 27 settembre i ministri della difesa e i capi di stato maggiore della NATO si riuniranno a Napoli. Costretto ad accasermarli nell'accademia aeronautica di Pozzuoli, il governo Berlusconi ha di fatto riconosciuto l'ostilità della città ai signori della guerra e della morte: un'ostilità che già il 17 marzo contro il Global Forum ha preso le forme di un movimento di massa capace di far valere le sue ragioni e di battere la violenza della repressione. Così ora, a Napoli, dopo le straordinarie giornate di luglio a Genova contro il G8, la città non può più essere divisa e occupata militarmente dal potere con alcuna "zona rossa". Il movimento globale in marcia anche a Napoli contro le politiche neoliberiste e per un altro mondo possibile, chiama ora alla mobilitazione nazionale e internazionale nei giorni stessi del vertice, per far tornare la città crocevia dei popoli del Mediterraneo e delle loro lotte per la giustizia che sola può costruire la pace. Noi, uomini e donne impegnati al fianco delle popolazioni sotto i bombardamenti, a Sarajevo come a Belgrado, come in Kosovo, o sotto il tiro di eserciti oppressori che la NATO accoglie o di cui è complice, a Gerusalemme come a Dyarbakyr, chiamiamo tutti coloro i quali si prendono a cuore le sorti e il futuro dell'umanità e perciò si oppongono alla gendarmeria globale dei potenti, ad essere a loro volta a Napoli per chiedere: - Lo scioglimento della NATO e di tutti i patti militari del mondo - Il taglio delle spese militari, contro la corsa al riarmo il cui più perverso emblema è il progetto USA di "Scudo Stellare" il cui gigantesco e inutile costo basterebbe a risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico delle popolazioni povere del mondo - L'arresto delle politiche neoliberiste di taglio alle spese sociali, di privatizzazione dei servizi pubblici e di precarizzazione del lavoro promosse dai poteri del capitale globale, coordinati negli organismi internazionali come il WTO a guardia dei quali è collocata la NATO, braccio armato della globalizzazione neoliberista - La liberazione dei territori e delle popolazioni dalle servitù militari, che non tollerano alcun confine geografico ed etico come dimostra l'impunità dei responsabili della strage del Cermis, e dalle produzioni nocive ad esse legate - Lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica in direzione di obiettivi di pace e di sostegno ai bisogni umani, fuori dal controllo del mercato delle guerre e dell'apparato militare-industriale. L'Italia è stata portata in prima linea nelle politiche belliche della NATO, a partire dall'impresa del Kosovo condivisa da tutta la socialdemocrazia europea e di cui tutti possono ora misurare le micidiali conseguenze sui popoli, fin in Macedonia; mentre ancora non sono calcolabili quelle sui corpi delle persone colpite anche dall'uso dell'uranio impoverito. Noi dunque non ci mobilitiamo solo contro una riunione, ma contro la persistenza stessa di quest'alleanza di morte, che garantisce oggi la follia d'un sistema mondiale d'oppressione, sfruttamento ed esclusione. Napoli sopporta sul suo territorio molti importanti comandi e basi della NATO, con il rischio insostenibile recato dagli armamenti nucleari della flotta USA e dall'inquinamento elettromagnetico dei centri di comunicazione militari. Senza rimuovere queste presenze nefaste e queste condizioni insopportabili è davvero difficile e ipocrita parlare di Napoli "capitale della pace nel Mediterraneo". I giorni del vertice rinserrato a Pozzuoli sono allora l'occasione per ribadire che la NATO a Napoli è ospite non gradito e che la città vuole vivere in un mediterraneo liberato dalle flotte e dalle bombe di chi genera guerre endemiche e blinda, contro i migranti, le nuove frontiere dell'esclusione e della discriminazione. Per questo proponiamo iniziative che pongano al centro la città e il contesto della sua storia e della sua civiltà. Per questo proclamiamo il nostro rispetto per le persone e la città stessa. Per questo ancora chiamiamo ad un patto di lotta il movimento di contestazione globale, i popoli del mediterraneo e le genti del Mezzogiorno d'Italia, protagonista della battaglia contro un modello di sviluppo che devasta l'ambiente e il patrimonio culturale, priva il lavoro di diritti e dignità e nega al non lavoro ogni futuro e qualsiasi garanzia di reddito. E' da questo sud che vogliamo indicare la prospettiva dell'unità tra movimento anti-globalizzazione e lotte sociali, già a partire da quest'autunno segnato dalle battaglie sul salario, sulle pensioni, sulla scuola e in generale da una ripresa del conflitto per il cambiamento della società. Sappia il governo italiano, sappiano i governi dell'Alleanza di Morte, sappia il superpotere degli Stati Uniti, che nessun ricatto, nessuna minaccia e nessuna trappola fermeranno il cammino di chi vuole Napoli capitale di pace contro la Nato il 26 e il 27 settembre. Il movimento non consentirà che si ripeta la selvaggia violenza della repressione dello stato vista a Napoli il 17 marzo e ancor più a Genova il 20 e 21 luglio e avrà per sempre nel cuore e nella mente Carlo Giuliani, ucciso da quella violenza, e tutti coloro i quali hanno subito i maltrattamenti, le torture, la galera, a Napoli come a Genova. Perciò il 26 e il 27 settembre porteremo la sfida delle nostre ragioni ai potenti della Terra. Lo faremo con intelligenza e con la forza che abbiamo, quella delle nostre ragioni e delle nostre parole. Così come articoleremo, nella settimana che precede il vertice NATO, mobilitazioni, assedi, catene umane, azioni dirette, forme di disobbedienza dinanzi alle basi NATO, alle fabbriche di armi, ai presidi militari in tutte le città d'Italia. Invitiamo quindi per il 26 settembre a costruire un grande convegno internazionale sull'ordine del neoliberismo e sulla sua logica di guerra, che processi la NATO e discuta delle alternative possibili, dall'Europa al Medio Oriente, dal Messico alla Colombia. Sempre il 26, come proposto dal movimento delle donne, occuperemo il centro della città con un "Teatro di Pace", alternativo anche ai linguaggi e ai codici maschili della guerra di genere, parallela alla guerra contro i popoli. Il 27 settembre, anche contro ogni pretesa anticostituzionale di limitare il diritto a manifestare, saremo nelle strade di Napoli con un grande corteo, pacifico nelle forme e non pacificato nei contenuti, dietro e insieme ai nostri fratelli kurdi e palestinesi, contro l'ordine dei potenti e dei loro eserciti, per un altro mondo possibile senza armi né guerre. (*) [questa proposta di appello è stata redatta al termine della riunione fissa del giovedì della Rete No Global al laboratorio occupato SKA, a cui ieri 6/9/2001 hanno preso parte diverse decine di rappresentanti di gruppi e associazioni, anche esterne al percorso della Rete No Global.] NESSUNO SCUDO TRA NOI E LE STELLE --------------------------------------- - CESENA - CESENA 13/9 Basta con i terroristi della N.A.T.O., macellai della globalizzazione imperialista! Tutti a Napoli il 26/9 contro la NATO e a Vicenza il 5/10 contro il convegno della nato sulle tecnologie satellitari militari. Per preparare la partecipazione a questi due appuntamenti Giovedì 13/9 h.21.00 presso il centro "pellerossa" autogestito vicolo Stazione 52, Cesena assemblea romagnola contro la Nato. Coordinamento romagnolo contro la Nato e la guerra ---------------------------------------- - VICENZA - CONTRO I TIRANNI GLOBALI ED IL LORO BRACCIO ARMATO Ancora grati all’Italia per l’indispensabile aiuto dato alle loro mire imperiali durante la guerra contro la Jugoslavia ed entusiasti del nuovo asse Bush-Berlusconi degno successore di quello Clinton-D’Alema, gli Usa ed il loro braccio armato, la NATO, continuano a programmare iniziative nel nostro paese. Mr. Bush riprende il suo giro per pubblicizzare e imporre ai governi vassalli il suo ultimo progetto: il nuovo sistema di difesa missilistico americano, meglio noto come “Scudo Spaziale”. Dopo il G8 e la benedizione del Papa, il presidente americano farà tappa a Napoli a fine Settembre per un summit sul tema della difesa missilistica dell’Alleanza Atlantica. Ma legato all’appuntamento partenopeo c’è anche un appendice di tutto rispetto nel Veneto, a Montecchio Maggiore e Vicenza, ad Ottobre. Come non premiare la città di Vicenza che con l’aeroporto militare “Dal Molin” e la Caserma NATO “Ederle” era stata la base operativa più importante durante i raid contro la Jugoslavia?! Ecco che, nell’ambito di SAT-Expo, la fiera internazionale delle tecnologie satellitari (programmata alla Fiera di Vicenza dal 5 all’8 ottobre), si svolgerà il 5 Ottobre a Montecchio Maggiore , il paese di Giulietta e Romeo, a 7 km da Vicenza, un Convegno organizzato dall’European Institue for World and Space Affairs e dalla NATO dal titolo “Space and military environment”. E’ prevista la presenza del Ministro Martino, dei delegati dell’Alleanza Atlantica (presi in prestito al vertice napoletano) e dei rappresentanti delle politiche spaziali di Francia e Gran Bretagna. Padroni di casa: Umberto Giovine (responsabile aerospaziale di Forza Italia), la presidente della Provincia di Vicenza, Manuela Dal Lago, storico falco della Lega Nord e braccio destro di Bossi, e i vertici vicentini della NATO e della caserma Ederle. Come Network Veneto per i diritti globali lanciamo dunque la mobilitazione nazionale, congiunta con quella napoletana, per opporci con forza a questa ennesima iniziativa dei bombardatori umanitari e dei loro sgherri nostrani Invitiamo dunque tutti i compagni e le realtà antagoniste a lavorare con noi per costruire una risposta forte a questa scadenza vicentina, così come a quella napoletana, contro il Capitalismo, l’imperialismo statunitense ed il suo braccio armato. SABATO 15 SETTEMBRE: RIUNIONE NAZIONALE A VICENZA, per organizzare la mobilitazione di ottobre GIOVEDI 4 OTTOBRE: NETSTRIKE ANTI-NATO VENERDI 5 OTTOBRE: Assediamo il convegno sullo scudo spaziale (Montecchio Maggiore - Vicenza) e PUBLIC FORUM "Contro lo scudo stellare" SABATO 6 OTTOBRE: Corteo nazionale (Vicenza) COLLETTIVO SPARTAKUS - VICENZA NETWORK VENETO PER I DIRITTI GLOBALI Per informazioni e riferimento: Collettivo Spartakus C.P. 533 Vicenza Centro 36100 e-mail: sparta at libero.it soccorsopopolare at libero.it http://www.venetocontrog8.net Telefono: 347-8842485 0444-324793 ------------------------------------------- - AVIANO - INIZIATIVE AD AVIANO CONTRO LA NATO GLOBALE NO AL MILITARISMO ORGANIZZIAMO L'OPPOSIZIONE SOCIALE AL BRACCIO ARMATO DELLA GLOBALIZZAZIONE CAPITALISTA Il vertice di Napoli del 26 e 27 settembre, che dovrebbe ufficializzare la decisione "americana" di costruire lo scudo spaziale, si incardina non a caso nella sequenza degli appuntamenti che i padroni del pianeta si danno ormai con frequenza ossessiva nel tentativo, sempre più difficile, di affrontare e nel contempo di occultare all'opinione pubblica mondiale i fattori della crisi intercapitalistica in atto ormai da tempo. Nessuna decisione sul clima, risibili risultati nella lotta alla fame nel mondo, conflitti "etnici" che esplodono dappertutto, crisi ecologiche diffuse e sempre più vaste: questo è lo scenario prodotto dal capitalismo che i rappresentanti degli evanescenti stati-nazione pretendono di affrontare con gli stessi mezzi che ne hanno causato gli effetti. Le questioni militari non sono ovviamente estranee a tutto ciò: basti a dimostrarlo il ruolo della NATO nei recenti conflitti balcanici. Ci sembra perciò fondamentale un momento di approfondimento e di sensibilizzazione, da tenersi ai confini di una delle più importanti basi del sistema bellico Statunitense-NATO, negli stessi giorni in cui a Napoli si dovrebbe segnare una svolta, anche a livello formale, nella funzione della NATO: da organismo di difesa dei paesi "occidentali" contro le aggressioni esterne, ad esercito internazionale di tutela mondiale, con ampia libertà di intervento, di tutti gli interessi dei Paesi dominanti e di quelli che vogliono fare affari con loro. E' indispensabile inoltre continuare ad analizzare gli "effetti secondari" dei processi di riorganizzazione militare: lo sviluppo di armamenti hi-tech, riservati ovviamente alle nazioni più ricche, presuppone imponenti finanziamenti di cui beneficeranno le multinazionali del settore. Grandi spese quindi, ma lo squilibrio nelle bilance dei pagamenti si colma presto con la vendita di armi convenzionali, a bassa tecnologia, letali quanto basta, verso i paesi in "via di sviluppo" che hanno sempre più bisogno di controllare popolazioni riottose a seguire i dettami del FMI... Il sistema delle basi NATO e dei paesi alleati costituisce ormai una rete che deve coprire l'intero globo: le regioni che le ospitano, il territorio, l'ambiente, la società devono piegarsi (flessibilità anche qui) ai bisogni della funzione militare. Disagi, inquinamento ambientale, incidenti gravissimi, degrado sociale e culturale: tutto questo è il contorno delle basi militari. E' necessario capire come la florida società del Nord-Est possa ancora accettare una militarizzazione così massiccia del proprio territorio. Non crediamo che sia estranea a questo atteggiamento la ghiotta opportunità, organizzata a puntino dalle istituzioni regionali (Task Force NordEst), di fare lucrosi e garantiti affari nei protettorati balcanici, sorvegliati dalle truppe alleate. Abbiamo messo in programma per sabato 29 e domenica 30 settembre p.v., a pochi giorni dal vertice di Napoli, alcune iniziative che hanno lo scopo di riportare all'attenzione dell'opinione pubblica locale e nazionale la questione delle basi miliari presenti sul territorio italiano; per denunciare il pericolo di ripresa dell'iniziativa militare della NATO che vede l'Italia impegnata in prima linea, con ricadute pesantissime sul tessuto sociale e sul vissuto di ogni individuo, con uno spreco di risorse e ricchezze. Sabato 29 settembre - Aviano (PN) (luogo e orario saranno comunicati appena disponibili) CONVEGNO: LA NATO GLOBALE - UN'ALLEANZA GLOBALE: La NATO verso il XXI secolo - ECONOMIA E GUERRA: Scudo spaziale, complesso militare industriale e nuove dottrine militari - STATI FUORILEGGE E MISSIONI INTERNAZIONALI: L'escalation militare della NATO nei Balcani - LA NATO ALLA CONQUISTA DELL'EST: L'allargamento dell'Alleanza Atlantica tra leadership globale e "business armato" - LE BASI MILITARI NEL NORD-EST E NUOVA MILITARIZZAZIONE: Il Progetto Aviano 2000 Domenica 30 settembre MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA BASE DI AVIANO Per informazioni, adesioni, ma anche suggerimenti e proposte email: "C.U.C.A.2000" <opea at ciaoweb.it> tel. 0434960192 (lino) Tel. 0434550249 (Bepi) COMITATO UNITARIO CONTRO AVIANO 2000 ----------------------------------- - FERRARA - MANIFESTAZIONE CONTRO BASE N.A.T.O. POGGIO RENATICO Compagni e compagne, in concomitanza con il vertive N.A.T.O. a Napoli il csoa Dazdramir di Ferrara convoca una manifestazione alla base N.A.T.O. di Poggio Renatico (Fe). Questa decisione, frutto dell'assemblea politica del csoa, è nata da una duplice esigenza: -portare avanti la lotta al capitalismo e all'imperialismo globale agendo localmente -scampare al progetto di strumentalizzazione politica e mediatica che viene messo in atto dal potere e dai suoi sgherri durante gli appuntamenti decisi da loro e come vogliono loro (come ad esempio è stato a Genova). La base N.A.T.O. di Poggio Renatico è il più importante centro di monitoraggio militare in Europa, ed è stato essenziale durante la guerra in ex-Jugoslavia per coordinare i bombardamenti terroristici sulla popolazione serba. Ci sentiamo quindi in dovere di organizzare una manifestazione che comprenda molte realtà antimperialiste e anticapitaliste, lontana da posizioni riformiste e civiliste. IL 27 settembre saremo a POGGIO RENATICO - per evidenziare una sempre più pianificata militarizzazione del territorio - per rispondere a chi cerca di criminalizzare un movimento che riconosce la sua lotta lontano da posizioni riformiste di alcuni settori della sinistra. - per rendere ancora più evidente la natura criminale della N.A.T.O. ed il complice ruolo di quei governi che ne fanno parte PER ADESIONI : dazdramir at ecn.org --------------------------- END
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