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intervento di Susan George (tradotto)
- Subject: intervento di Susan George (tradotto)
- From: Mariagrazia Bonollo <bonollomg at avs.vi.it>
- Date: Thu, 26 Jul 2001 16:15:15 +0200
Un’opinione di Susan George Siete contenti, voi dei G8? Contenti di riunirvi in quei bei palazzi nelle città svuotate dei loro abitanti, con tutto quello sfarzo e la vostra “sicurezza” che costa un occhio della testa ai normali cittadini? Contenti delle vostre immutabili e catastrofiche politiche neoliberiste, imposte con impunità per conto delle multinazionali e dei mercati finanziari? Contenti di garantire che l’ingiustizia su questo pianeta aumenti e peggiori ogni anno, con ogni nuovo vertice dei G8? Di annunciare il vostro minuscolo e misero fondo par la sanità che ammonta a solo un decimo di ciò che il povero Kofi Annan aveva chiesto il mese scorso solo per affrontare l’AIDS? Di mettere in mostra le vostre otto impeccabili giacche e cravatte, e le vostre gesticolazioni autoreferenziali, visto che l’unico obbiettivo rimasto dei vostri incontri è solo riaffermare che siete effettivamente i G8. Siete contenti, poliziotti? Contenti finalmente di aver fatto fuori un manifestante? Non ci eravate riusciti a Gothenburg, ma questa volta ce l’avete fatta. Un bel record, per Genova, il primo omicidio legale. E così gliela faremo vedere a quei piccoli bastardi! Lacrimogeni, idranti, manganelli e scudi antisommossa, tutta roba da dilettanti – le pallottole sono ciò che si addice agli uomini veri. Sangue sul selciato. Corpi umani schiacciati. Bel lavoro. Contenti anche di aver potuto fare irruzione nella sede dei media alternativi in piena notte, distruggere i computer, sequestrare le cassette e prendere a manganellate la gente che dormiva, di modo da eliminare le tracce delle vostre attività? Bravi. Siete contenti, manifestanti? Non la stragrande maggioranza che si riconosceva nel Genoa Social Forum: so che siete sconvolti e alcuni anche feriti e sanguinanti. E nemmeno quei tanti “membri” del Black Bloc che erano effettivamente infiltrati della polizia. Ma voi, i veri Black Bloc, quelli cioè che non hanno mai partecipato a nessuno degli incontri preparatori che si sono susseguiti per mesi, che non appartengono a nessuna delle 700 associazioni e organizzazioni italiane che avevano deciso in modo democratico di mettere in pratica la nonviolenza creativa ed attiva. Siete contenti delle vostre azioni unilaterali, di aver infiltrato di proposito gruppi di manifestanti pacifici per far sì che anche loro subissero i lacrimogeni e le manganellate; contenti di aver risposto alle provocazioni della polizia, ampiamente prevedibili e previste? Siete contenti che finalmente abbiamo il nostro martire? Si chiamava Carlo Giuliani. Aveva 23 anni ed era andato alle manifestazioni con i propri convincimenti: non dirò altro, non erano le nostre idee, ma protestiamo comunque con forza contro la sua esecuzione. Che la pace sia con lui. Il fatto rimane che questo movimento che lotta per una globalizzazione diversa è in pericolo. O saremo capaci di dimostrare apertamente e denunciare ciò che la polizia sta facendo, contenendo e prevenendo i metodi violenti dei pochi, o rischiamo di vedere andare in frantumi la più grande speranza politica degli ultimi decenni. Di chiunque sia la responsabilità per ciò che è avvenuto a Genova – e la bilancia pende pesantemente dalla parte dei G8 e della polizia – questo ampio, forte movimento internazionale, irresistibile come le maree, questo movimento di persone unite in uno spirito di solidarietà, il movimento che abbiamo sognato ... non potrà più andare avanti allo stesso modo. Non può più accettare che chiunque si senta libero di fare ciò che vuole. Un uomo è morto. Se non siamo in grado di garantire manifestazioni pacifiche e creative, i lavoratori e i sindacati ufficiali non si uniranno a noi; la nostra base si sfilaccerà, l’unità attuale (trans-settoriale e trans-generazionale) si frantumerà. Noi, la immensa maggioranza che avanza proposte serie, noi che crediamo fermamente che un altro mondo è possibile, dobbiamo agire responsabilmente. Di fronte all’escalation del terrore di Stato dobbiamo capire come continuare le nostre manifestazioni e le nostre azioni dirette senza mettere in pericolo le persone; dobbiamo capire come evitare di abbandonare il terreno dello spazio pubblico alla minuscola minoranza esplosiva. Una cosa è certa: non possiamo rinunciare a questa lotta e non cesseremo di combattere contro le immani ingiustizie dell’attuale globalizzazione, ma dovremo trovare nuovi percorsi democratici per portare avanti la lotta. Venticinque secoli fa il grande stratega cinese Sun Tzu disse: “Non fare ciò che più vorresti fare. Fai ciò che il tuo avversario non vuole che tu faccia.” Temo che oggi i nostri avversari siano molto contenti. Per quanto riguarda me, sto solo cercando di superare gli eventi di Genova e di non cedere alla disperazione. -- Mariagrazia Bonollo Via Barbieri 55 - 36100 Vicenza Tel. 0444/508288 - 0348/2202662 E-mail: bonollomg at avs.vi.it
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