Dalla parte della giustizia e della dignità umana



Salve a tutt*,

Pax Christi - Segreteria Nazionale, Lunedì, 16 luglio 2001 ore 17:03:37 +0200
ha scritto a tutt* in "Pax Christi: dalla parte del carabiniere"
 >Pax Christi: dalla parte del carabiniere
 >
 >Intendiamo prendere le distanze dal vile attentato che questa mattina ha
 >causato il ferimento di un rappresentante delle Forze dell'Ordine.
 >
 >Più volte ci siamo espressi a favore dei metodi nonviolenti di lotta e
 >vogliamo condannare in modo netto l'atto di violenza che contribuisce non
 >poco ad alimentare il preoccupante clima di tensione che sta preparando il
 >Vertice dei G8 a Genova.
 >
 >Come nelle violente politiche di globalizzazione, anche in questo caso
 >siamo dalla parte della vittima.
 >
 >Nello stesso tempo, rifiutiamo ogni tentativo di lettura e di uso
 >strumentale di quanto accaduto.

La violenza genera panico perché il panico è l'annientamento (anche coatto)
di ogni forma di ragionamento complesso quindi critico.
Un appello agli amici della nonviolenza e ai pacifisti, più cautela nella
valutazione di quello che avverà a genova.
più cautela perché ricordiamoci ogni volta chi ci informa (quale sistema
mediatico struttura a guardia della distorsione della realtà) ma
soprattutto cosa significa un pacco bomba in Italia. In Italia, per quello
che mi riguarda, significano servizi segreti, strategia della tensione,
pezzi di stato deviati, un potere occulto, intimamente violento e
strutturato a difesa dell'ordine costituito e dell'impero che progetta
economie e strumenti di morte. Siamo tutti vittime perché è il loro segreto
e la l'angoscia quasi indicibile del nostro farci contestazione in una
delle "otto democrazie liberali", ma non dimentichiamoci che, come ha già
scritto Nanni Salio, nel conflitto c'è un tempo per emarginare il
movimento, un tempo per deriderlo ed un tempo per reprimerlo. Il nostro
dovere non è negarci questa semplice verità, ma adoperarci per trasformare
le dinamiche potenzialmente distruttive. Spero che il ragazzo (prima che
carabiniere) si rimetta ma non rendiamoci strumenti inconsapevolmente
subalterni della strategia di personaggi senza vergogna che agiscono
nell'ombra. Chiediamo ora con più forza giustizia e dignità, il contrario
di quello che esprimono il G8 e di quello che irresponsabilmente stanno
determinando.

M.


_[Ripostato da: La Repubblica - http://www.repubblica.it ]________________
 [http://www.repubblica.it/online/politica/gottocinque/perquisizioni/perquisizioni.html]

 




Trovata e fatta brillare una valigetta con timer
e fili elettrici pochi minuti prima che esplodesse

Genova, dopo il pacco bomba
allarme al campo del Gsf
Scontri alla frontiera di Ponte Chiasso

di ANDREA DI NICOLA 	 


ROMA - Salgono le palizzate, le griglie di ferro che dovranno impedire
l'accesso alla zona rossa e con esse cresce anche la tensione a Genova nel
primo giorno della settimana del G8. I contestatori stanno inziando ad
arrivare mentre, oltre al pacco bomba che ha ferito un carabiniere alla
caserma San Fruttuoso, si moltiplicano gli allarmi. Davanti allo stadio
Carlini dove sono accampate le tute bianche, alcuni giovani, uscendo hanno
visto una valigetta con dei fili ed un timer, sono arrivati gli artificieri
l'hanno controllata e l'hanno fatta brillare. All'interno c'era un
dispositivo incendiario, non una bomba vera e propria, ma pur sempre un
ordigno costruito per far male o per lanciare un segnale, disinnescato solo
pochi minuti prima che esplodesse. Un esplosione che avrebbe potuto
provocare molti danni. Tutto questo, mentre al confine di ponte di Chiasso
ci sono stati i primi scontri.

Ma quello del Carlini è solo l'ultimo (l'undicesimo, per la precisione, fra
falsi e veri) allarme dopo l'esplosione di questa mattina e dopo che nel
pomeriggio in via Gobetti un furgone con targa francese, parcheggiato nelle
vicinanze del Comando provinciale dei carabinieri di Genova, è stato aperto
con microcariche esplosive dagli artificieri che ne volevano ispezionare
l'interno. Intanto le forze dell'ordine accentuano la pressione sui centri
sociali facendo perquisizioni un po' in tutta Italia e in particolare nel
genovese.

A Rapallo sono stati fermati sette tedeschi con bastoni, lame, maschere
antigas. Il materiale è stato sequestrato mentre i fermati sono stati
accompagnati alla frontiera del Brennero con un foglio di via. Quasi in
contemporanea, a Bologna, la polizia è entrata in un casolare dove vive un
giovane anarchico e anche in questo caso ha trovato fionde, barre di ferro,
biglie di vetro e delle sostanze stupefacenti. Oltre al casale sono state
perquisite le abitazioni di altri 5 anarchici bolognesi.

E i controlli di polizia continuano anche alle frontiere e ad una di
queste, a ponte Chiasso, ci sono stati degli incidenti. A farne le spese
alcune tute bianche e il consigliere regionale lombardo di Prc, Giovanni
Martina, colpito durante gli scontri. Le tute bianche aspettavano dalla
Svizzera un gruppo di ciclisti quando, su un treno proveniente da Dortmund
in viaggio verso Genova, la polizia di frontiera svizzera ha fermato
quattro giovani tedeschi e li ha portati all'interno della dogana. A quel
punto sono iniziati gli scontri, i tedeschi sono tutt'ora sottoposti a
fermo da parte dalla polizia Svizzera, mentre al treno è stato consentito
il transito alla volta di Genova. Quanto agli altri dimostranti, un
centinaio, sono bloccati al di là della frontiera, guardati a vista da una
quarantina di poliziotti svizzeri in assetto antisommossa con maschere
antigas e, al di qua della frontiera, da una sessantina fra poliziotti e
carabinieri italiani.

Intanto il Gsf ha ottenuto l'apertura della stazione di Brignole almeno per
i treni speciali. Il dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale,
infatti, ha comunicato che la stazione contesa resterà chiusa ai treni
ordinari mentre sarà aperta ai 28 treni speciali organizzati dai centri
sociali e dalle altre organizzazioni che saranno a Genova per manifestare
contro il vertice del G8.

(16 luglio 2001)

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