[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
GUASTALLA: obiettori pignorati
- Subject: GUASTALLA: obiettori pignorati
- From: "Silvano Tartarini" <bebitartari at bcc.tin.it>
- Date: Fri, 13 Jul 2001 10:08:41 +0200
Una manifestazione pacifista Obiettori fiscali per la Pace? Pignorati Guastalla, sono i gruppi che destinano lo 0,2 per mille per il disarmo Decine di associazioni da anni attive sul fronte pacifista Samuela Santini GUASTALLA. «Siglato un armistizio mondiale, tutte le guerre ancora esistenti nei vari Paesi del mondo da oggi termineranno», questo sognano un giorno di leggere sulle prime pagine dei giornali i pacifisti che anche a Guastalla fanno obiezione di coscienza. Alcuni di loro versano una quota di reddito per il disarmo, ma lo Stato riconosce quei versamenti e li pignora per evasione fiscale. Il Comitato collettivo non violento è solidale con i gruppi antiglobalizzazione, ha partecipato a varie manifestazioni, di recente organizzate nella nostra zona, l'ultima a Viadana e, il 30 giugno scorso a Reggio. Ha aderito alla campagna del consumo critico, cioè l'acquisto di prodotti immessi in canali commerciali equi e solidali alternativi ai canali tradizionali gestiti dalle multinazionali dei paese economicamente avanzati. Anche a Guastalla covano le «pacifiche» sacche di opposizioni al prossimo G8 di Genova. Si tratta di decine di associazioni: Papa Giovanni XXXIII, associazione per la Pace, Beati costruttori di pace, Lega degli obiettori di coscienza e Lega per il disarmo che da diversi anni portano avanti con costanza e impegno la campagna di obiezione di coscienza per la conversione non violenta dalle spese militari. Cosa fanno? Ogni anno effettuano un versamento simbolico, pari allo 0,2 per mille, che decurtano dalle imposte dovute in quell'anno allo Stato. Versamento che viene destinato a finanziare il Fondo per la pace o il Fondo nazionale per gli obiettori di coscienza oppure qualsiasi organizzazione non governativa impegnata in azioni nonviolente. Quello dell'opzione fiscale è uno degli obiettivi più importanti che la dirigenza della campagna sta tentando di presentare a livello parlamentare. Una proposta di legge che tuteli l'obiezione di coscienza alle spese militari e che riconosca il diritto ai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi di indicare se destinare una quota «per la fine dei conflitti». «E' dal 1991 - spiega Antonio Campanini del comitato - che eseguiamo questi versamenti e fino al 1995 non abbiamo avuto nessun problema: addirittura la banca che a Guastalla è concessionaria dello Stato per la riscossione dei tributi (Bipop) copriva la somma che a fine anno corrispondeva all'importo dell'imposta non versata allo Stato». E dal 1995 cosa è cambiato? «Siccome la Banca decise di non coprire più la differenza - continua - abbiamo subito in conformità alla legge i pignoramenti. Grazie comunque alla collaborazione dimostrataci dalla Banca i beni pignorati venivano riacquistati dai nostri associati». Oggi invece? «Nei giorni scorsi ci siamo recati in Banca, dopo avere ricevuto il consueto avviso di messa in mora, e - commenta Campanini - con nostra sorpresa ci siamo sentiti trattare come evasori fiscali».
- Prev by Date: non solo a genova
- Next by Date: Contributi audio di Radio Citta' del Capo
- Previous by thread: non solo a genova
- Next by thread: Contributi audio di Radio Citta' del Capo
- Indice: