Sharon a Roma, a quando in Tribuna le per crimini contro l'umanità?



SHARON A ROMA.
A QUANDO IN TRIBUNALE PER CRIMINI CONTRO L' UMANITA'?


Ariel Sharon, è  a Roma, dopo essere stato in precedenza in Francia e
Germania. Verrà ricevuto dalle massime autorità italiane, Ciampi,
Berlusconi, Ruggiero. Sarà un viaggio breve, per raccontare le sue bugie,
presentare le sue lamentele, per dirsi vittima dei perfidi palestinesi,
vittima del Presidente Arafat e per poter continuare indisturbato la
politica di colonizzazione, di demolizione di case, di assassinio di
dirigenti palestinesi, di aumento di postazioni per le nuove colonie nei
territori occupati del 67, di pulizia etnica "liberando" il più possibile
Gerusalemme est ma anche la Cisgiordania e Gaza dalla presenza palestinese.
 Probabilmente cercherà di ottenere l'approvazione, che non è riuscito ad
avere in Francia, sia per le dichiarazioni che ha fatto ai coloni del Golan
che l'annessione del Golan deve diventare " irriversibile" (afp), sia per
la necessità di eliminare Arafat e rispedire l'autorità Palestinese in
qualche paese arabo.
E' convinto di trovare, tra i nuovi leader del governo italiano, un ottima
accoglienza e degli alleati.
Temo che in questo caso non abbia torto.
Il governo italiano sembra desideroso di mostrare la sua disponibilità
verso la politica israeliana: per farsi perdonare la presenza di Alleanza
Nazionale, per la piena adesione alla politica Usa, (politica che pero' con
Bush sembra essere meno impegnata nella soluzione del conflitto Palestina e
Israele, e anche perchè la difesa dei diritti umani o dell'applicazione del
diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite non sembrano
essere nell'agenda di questo governo (per la verità per la Palestina non
sembrano essere nemmeno in quella delle Nazioni Unite).
Non si puo' neppure dire che siano state nell' agenda del precedente
governo di centro-sinistra che dalla provocazione di Sharon sulla spianata
della moschea e dall'inizio della nuova Intifadah non ha mai inviato una
delegazione ufficiale per rendersi almeno conto della situazione. Forse
erano timorosi di aver esagerato nella difesa dei diritti umani con la
partecipazione ai bombardamenti della Serbia e del Kosovo. Probabilmente,
qualche leader di quella che oggi dovrebbe essere l'opposizione cercherà di
ricevere Sharon, tanto per essere tenuti in considerazione, non importa se
Sharon è un criminale di guerra e un razzista, in fondo si puo' sempre dire
che è stato eletto dalla maggioranza della popolazione israeliana.
Intanto la politica di Sharon, non sta trovando serie opposizioni neppure
presso l'Unione Europea, malgrado l'ultima dichiarazione di protesta per la
demolizione di 36 case a Sho'ufat e a Rafah (Amnesty sostiene che
dall'inizio della nuova Intifadah ne sono già state demolite 500). Il
tormento degli europei è di non apparire troppo sbilanciati a favore dei
palestinesi, il risultato naturalmente è il non essere presi in seria
considerazione da nessuna parte. Anche se il mito della vecchia Europa è
duro a morire, infatti,
il ministro palestinese Nabil Shaat è arrivato ieri sera in Europa per dire
agli Europei che mentre l'autorità Palestinese sta cercando in ogni modo di
mantenere fede agli impegni assunti con Tenet il 13 giugno , l'Europa, gli
Usa e l' Onu, stanno facendo poco per fare rispettare ad Israele il
risultato del rapporto Michtell, che prevede la fine della chiusura dei
territori occupati della Palestina, il blocco degli insediamenti e molto
altro ancora.
Mentre i governi e le istituzioni continuano nelle loro diplomazie
inconcludenti, cresce nei gruppi e nelle associazioni la volontà di portare
Sharon in tribunale. Contro Sharon da alcuni sopravvissuti dal massacro di
Sabra e Chatila e da un avvocato belga è stata aperta una procedura legale
per crimini contro l'umanità, grazie ad una legge belga che prevede che
anche crimini commessi perpretati all'estero possono essere giudicati dalla
magistratura belga. Naturalmente le pressioni israeliane verso il governo
belga sono fortissime, finora ufficialmente le risposte belghe sono state
chiare, "in Belgio esiste separazione di potere tra governo e
magisdtratura". Speriamo si mantengano, mi diceva l'avvocato belga, Luc
Walleyn che circolano ipotesi di far cambiare la legge per non permettere
di vedere un criminale come Sharon giudicato da un tribunale europeo.
In Italia, il Manifesto, l'Associazione per la pace e le Donne in Nero,
sostengono l'incriminazione di Sharon, e sarà opportuno rilanciare la
campagna.
Intanto Sharon oggi, vedrà che non tutta l' Italia è disposta a seguire il
Cavaliere, un sit in si terrà a Roma davanti alle Nazioni Unite
e al Parlamento, mentre fax e email diranno ai nostri governanti che
l'unica possibilità per la pace in Palestina e Israele è la fine
dell'occupazione militare israeliana sul territorio occupato nel 1967 e uno
stato palestinese
con Gerusalemme città condivisa capitale per due popoli e due stati.

Luisa Morgantini
parlamentare europea
donne in nero