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Sharon a Roma, a quando in Tribuna le per crimini contro l'umanità?
- Subject: Sharon a Roma, a quando in Tribuna le per crimini contro l'umanità?
- From: "Luisa Morgantini" <lmorgantini at europarl.eu.int>
- Date: Thu, 12 Jul 2001 09:38:10 +0200
SHARON A ROMA. A QUANDO IN TRIBUNALE PER CRIMINI CONTRO L' UMANITA'? Ariel Sharon, è a Roma, dopo essere stato in precedenza in Francia e Germania. Verrà ricevuto dalle massime autorità italiane, Ciampi, Berlusconi, Ruggiero. Sarà un viaggio breve, per raccontare le sue bugie, presentare le sue lamentele, per dirsi vittima dei perfidi palestinesi, vittima del Presidente Arafat e per poter continuare indisturbato la politica di colonizzazione, di demolizione di case, di assassinio di dirigenti palestinesi, di aumento di postazioni per le nuove colonie nei territori occupati del 67, di pulizia etnica "liberando" il più possibile Gerusalemme est ma anche la Cisgiordania e Gaza dalla presenza palestinese. Probabilmente cercherà di ottenere l'approvazione, che non è riuscito ad avere in Francia, sia per le dichiarazioni che ha fatto ai coloni del Golan che l'annessione del Golan deve diventare " irriversibile" (afp), sia per la necessità di eliminare Arafat e rispedire l'autorità Palestinese in qualche paese arabo. E' convinto di trovare, tra i nuovi leader del governo italiano, un ottima accoglienza e degli alleati. Temo che in questo caso non abbia torto. Il governo italiano sembra desideroso di mostrare la sua disponibilità verso la politica israeliana: per farsi perdonare la presenza di Alleanza Nazionale, per la piena adesione alla politica Usa, (politica che pero' con Bush sembra essere meno impegnata nella soluzione del conflitto Palestina e Israele, e anche perchè la difesa dei diritti umani o dell'applicazione del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite non sembrano essere nell'agenda di questo governo (per la verità per la Palestina non sembrano essere nemmeno in quella delle Nazioni Unite). Non si puo' neppure dire che siano state nell' agenda del precedente governo di centro-sinistra che dalla provocazione di Sharon sulla spianata della moschea e dall'inizio della nuova Intifadah non ha mai inviato una delegazione ufficiale per rendersi almeno conto della situazione. Forse erano timorosi di aver esagerato nella difesa dei diritti umani con la partecipazione ai bombardamenti della Serbia e del Kosovo. Probabilmente, qualche leader di quella che oggi dovrebbe essere l'opposizione cercherà di ricevere Sharon, tanto per essere tenuti in considerazione, non importa se Sharon è un criminale di guerra e un razzista, in fondo si puo' sempre dire che è stato eletto dalla maggioranza della popolazione israeliana. Intanto la politica di Sharon, non sta trovando serie opposizioni neppure presso l'Unione Europea, malgrado l'ultima dichiarazione di protesta per la demolizione di 36 case a Sho'ufat e a Rafah (Amnesty sostiene che dall'inizio della nuova Intifadah ne sono già state demolite 500). Il tormento degli europei è di non apparire troppo sbilanciati a favore dei palestinesi, il risultato naturalmente è il non essere presi in seria considerazione da nessuna parte. Anche se il mito della vecchia Europa è duro a morire, infatti, il ministro palestinese Nabil Shaat è arrivato ieri sera in Europa per dire agli Europei che mentre l'autorità Palestinese sta cercando in ogni modo di mantenere fede agli impegni assunti con Tenet il 13 giugno , l'Europa, gli Usa e l' Onu, stanno facendo poco per fare rispettare ad Israele il risultato del rapporto Michtell, che prevede la fine della chiusura dei territori occupati della Palestina, il blocco degli insediamenti e molto altro ancora. Mentre i governi e le istituzioni continuano nelle loro diplomazie inconcludenti, cresce nei gruppi e nelle associazioni la volontà di portare Sharon in tribunale. Contro Sharon da alcuni sopravvissuti dal massacro di Sabra e Chatila e da un avvocato belga è stata aperta una procedura legale per crimini contro l'umanità, grazie ad una legge belga che prevede che anche crimini commessi perpretati all'estero possono essere giudicati dalla magistratura belga. Naturalmente le pressioni israeliane verso il governo belga sono fortissime, finora ufficialmente le risposte belghe sono state chiare, "in Belgio esiste separazione di potere tra governo e magisdtratura". Speriamo si mantengano, mi diceva l'avvocato belga, Luc Walleyn che circolano ipotesi di far cambiare la legge per non permettere di vedere un criminale come Sharon giudicato da un tribunale europeo. In Italia, il Manifesto, l'Associazione per la pace e le Donne in Nero, sostengono l'incriminazione di Sharon, e sarà opportuno rilanciare la campagna. Intanto Sharon oggi, vedrà che non tutta l' Italia è disposta a seguire il Cavaliere, un sit in si terrà a Roma davanti alle Nazioni Unite e al Parlamento, mentre fax e email diranno ai nostri governanti che l'unica possibilità per la pace in Palestina e Israele è la fine dell'occupazione militare israeliana sul territorio occupato nel 1967 e uno stato palestinese con Gerusalemme città condivisa capitale per due popoli e due stati. Luisa Morgantini parlamentare europea donne in nero
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