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10/07 Roma: Non ci vuole un fisico bestiale - Gruppi di Affinità Nonviolenti verso il G8
- Subject: 10/07 Roma: Non ci vuole un fisico bestiale - Gruppi di Affinità Nonviolenti verso il G8
- From: pietro <pietro.olla at tiscalinet.it>
- Date: Sat, 7 Jul 2001 12:31:27 +0200
NON CI VUOLE UN FISICO BESTIALE A Genova l'oggetto del contendere, "aperture" del governo a parte, è ormai la "linea rossa": non la grande domanda di democrazia e giustizia espressa dal movimento antiliberista, ma una virile e cavalleresca tenzone. Vediamo diffondersi tra tanti e tante una rassegnata quanto pericolosa convinzione: per andare a Genova ci vuole un fisico bestiale. Lo scenario che ci attende sembra essere quello di uomini in divisa con i loro scudi, contrapposti ad altri con divise diverse ma con scudi speculari, in un gioco di rimandi di identità amplificati dai media e osservanti lo stesso ordine simbolico. Questa mobilitazione rischia di ridursi alla perpetuazione di vecchie culture gerarchiche e di potere che tradiscono la subalternità alle logiche patriarcali del pensiero unico, e la cui efficacia politica - al di là della conquista di qualche copertina - è tutta da verificare. Crediamo che si debba evitare la trappola di enfatizzare il confronto fisico-militare come luogo centrale della mobilitazione. Perché ogni militarismo, dei potenti come degli oppressi, produce omologazione, lasciando i contendenti più simili di quanto non fossero prima dello scontro e azzerando le differenze e l'autonomia dei soggetti all'interno di ognuno degli schieramenti in lotta. E costringe la maggioranza a restare in silenzio ai margini, senza nemmeno comprendere fino in fondo cosa succeda. Ma se ci interroghiamo sulle forme (e dunque le culture) messe in campo dal movimento non è certo per chiedere un'attenuazione del conflitto: al contrario, chiediamo un più ampio ed effettivo dispiegamento dei conflitti possibili. Ci interessa che questa mobilitazione esprima tutta la sua ricchezza di domande e culture. Ci interessa costruire a Genova, come hanno scritto alcune donne, la "visibilità dei corpi nella loro varietà inerme, tutto il molteplice possibile, niente di uniforme o in uniforme". Si può ancora fare, se coloro che oggi escludono di partecipare o sono incerti sceglieranno di esserci, se saremo veramente tutti, come persone, non come un esercito. Il modo che noi abbiamo scelto per andare a Genova è organizzarci come Gruppo di Affinità per realizzare azioni dirette nonviolente, in rete con decine di altri gruppi in tutta Italia. Ma rifiutando la violenza, nelle sue varianti più o meno "disobbedienti", respingiamo anche la scelta di qualsiasi ruolo costruito puramente sulle tecniche di piazza. Non ci basta - anche se lo facciamo - attrezzarci psicologicamente a subire la violenza poliziesca senza reagire: ci ostiniamo a non dare per scontato lo scontro, perché la nonviolenza non è semplicemente una tecnica, ma la scommessa sulla possibilità di costruire uno spazio di democrazia conflittuale. Chi a Roma vuole riflettere su come giocare questa scommessa, chi non ha un fisico bestiale, chi semplicemente non sa ancora come andare a Genova ma vorrebbe farlo, è invitato a incontrarsi con noi in una serata di discussione non convenzionale, MARTEDI 10/07 ALLE 19.00 PRESSO LA F.G.E.I. IN VIA FIRENZE 38, ROMA. Chiara Cavallaro, Stefano Ciccone, Michele Citoni, Guido Giordano, Massimiliano Luppino, Chiara Luti, Jones Mannino, Pietro Olla, Catia Papa, della "Brigata molle" di Roma. Info: mi_cito at yahoo.it _____________________________________________________
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