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Chi e' il Gruppo degli 8 ?
- Subject: Chi e' il Gruppo degli 8 ?
- From: "Giorgio Gatta" <ggatta at racine.ra.it>
- Date: Tue, 3 Jul 2001 13:55:34 +0200
Vi invio un articolo apparso sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno di Tonio dell'Olio, coordinatore nazionale di Pax Christi. Saluti di pace. Giorgio Gatta ======================================================= Nell'aprile dello scorso anno ho compiuto una delle mie visite nel sud del mondo. Mi trovavo ad Agangrial, un villaggio nella regione del Bahr El Gahazal in Sud Sudan. Zona impervia e difficile, afflitta da una carestia ciclica e da un permanente stato di guerra che dura ormai da 18 anni. Ero riuscito ad arrivare fin lì grazie all'appoggio logistico di alcuni padri comboniani e di Mons. Cesare Mazzolari un vescovo italiano che guida la diocesi di Rumbek. Nella poverissima scuola del villaggio, sotto un tetto di paglia, scrivendo nella polvere e seduto su banchi che erano poco più che dei tronchi levigati. cercavo di spiegare ad alcuni ragazzini i motivi della guerra e l'importanza di rafforzare il processo di pace in quel Paese; perché avrebbero dovuto ribellarsi al reclutamento dei ribelli che controllano la zona e quale ruolo sta giocando la comunità internazionale; quali sono le responsabilità delle industrie petrolifere impegnate nell'estrazione del petrolio in Sudan e quale peso ha l'acqua del Nilo che attraversa quella nazione. Le domande che seguirono da parte dei ragazzi evidenziavano un interesse tutto particolare e bruciante.. ma nonostante tutto, di quell'incontro io ricordo la domanda secca e decisa di un bambino: "Parli di pace. Ma spiegami: che cosa è la pace?" Fu come una rivelazione. Quel bambino forse non aveva mai sentito quella parola e sicuramente non ne coglieva il significato dal momento che era stato concepito, era nato ed era sempre vissuto in un clima di guerra. Era normale per lui come per tutti gli altri abitanti del villaggio ascoltare il rombo sinistro dell'Antonov che arrivava e correre verso una delle buche scavate ai bordi della strada sterrata per trovare un improbabile quanto precario rifugio. Dare ai giorni il sapore della precarietà, vivere sotto la minaccia costante delle bombe, delle malattie e della pancia vuota. per quella gente rappresenta la normalità. Se parlo di questo bambino è perché ha un nome, una storia, un luogo in cui abita. Ha una famiglia dei progetti e dei sogni da realizzare esattamente come tutti i bambini del mondo. Quel bambino non è il numero dell'ennesima statistica sullo stato di miseria del pianeta, non è la percentuale che ci aiuta a ricavare un'iniqua media sui consumi, non è "folla" in esodo che vaga sotto i colpi della guerra. Mi chiedo se i rappresentanti degli otto Paesi che si incontreranno a Genova e i loro governi hanno presente che i poveri hanno un volto, una vita e dei sogni. Se davvero vogliono adoperarsi per scardinare definitivamente i chiodi che li tengono crocifissi alla fame e alla guerra, alla malattia e all'analfabetismo. Se ho scelto di far parte della folla dei contestatori è perché in piena coscienza devo ritenere che non rientra negli interessi del gruppo degli Otto salvare il mio amico di Agangrial. Se gliene importasse avrebbero fatto in modo che per tempo funzionassero, e funzionassero bene, le agenzie delle Nazioni Unite e si sarebbero battuti senza mezzi termini nell'Assemblea dell'ONU per porre tutti gli aggiustamenti necessari per sconfiggere definitivamente la miseria. Essi sanno ormai da tempo che non serve (non è mai servito!) a questo scopo l'invio di aiuti umanitari e derrate alimentari, né sviluppare programmi di assistenza e interventi di emergenza. Essi sanno bene che, al contrario, basterebbe porre fine alla corsa per depredare le materie prime, le fonti di energia e le risorse naturali di cui proprio i paesi del sud sono ricchissimi. Ma finora nessuna decisione in tal senso è emersa dalle loro riunioni. Al contrario, quella linea di politica di rapina è andata incrementandosi e si è abbattuta con sempre maggiore forza sulla folla sterminata dei poveri fino ad assumere le proporzioni di un debito e di meccanismi creditizi che fanno arrossire di pudore anche i più accaniti dei nostri usurai. In definitiva il Gruppo degli 8 chi è? Non rappresenta i paesi più abitati della terra, né quelli con il Prodotto Interno Lordo più alto, non sono nemmeno quelli che hanno il reddito nazionale più elevato. Il livello di industrializzazione (che è quello di riferimento) sfugge di fatto alla rilevazione statistica! Il G8 è il club delle nazioni che detiene il pacchetto di maggioranza presso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale e condiziona pesantemente le regole del commercio mondiale. L'affamamento deliberato dalle politiche degli aggiustamenti strutturali quanto della concessione di crediti a tassi impagabili. è stato stabilito da loro! Ma non fate la fatica di cercare le parole per queste condanne a morte nei documenti che dal 1975 ad oggi sono stati puntualmente resi pubblici dal club. Troverete soltanto una lista di buone intenzioni! E' nelle politiche decise dai loro rappresentanti in quelle istituzioni economico-finanziarie internazionali che vengono emesse invece le sentenze. Il Vangelo di Gesù di Nazareth impone a tutti i cristiani almeno due modelli che si integrano e si propongono all'umanità intera. Da una parte quello del "Samaritano" che vede il malcapitato lungo la strada e se ne fa carico cominciando ad adoperarsi in prima persona e suggerendo la soluzione dei suoi mali. E quella della "cacciata dei mercanti dal tempio" per cui nessuna forma di connivenza è possibile tra un'economia che stermina e un vangelo che libera. Siamo chiamati a prendere coscienza oggi che il malcapitato lungo la strada è diventato folla sterminata e che i mercanti nel tempio hanno trasformato i banchi della vendita in sofisticati mercati finanziari dalle cui transazioni dipendono spesso i destini di intere popolazioni. L'insegnamento del Cristo non lascia scampo ad alcun compromesso e ci chiede di schierarci dalla parte della folla che contesta i G8 in rappresentanza di quell'altra folla ben più numerosa che ne subisce lo strapotere. Sin dal 7 luglio saremo a Genova con i giovani che gravitano attorno ai movimenti e alle associazioni di ispirazione cristiana e sarà un momento non solo di contestazione ma anche di approfondimento dei meccanismi mondiali che riducono l'uomo in merce e danno alle merci dignità quasi umana. Nei giorni del vertice saremo a Boccadasse a digiunare e pregare (con questi mezzi il Vangelo ci insegna a scacciare i demoni!) insieme alle congregazioni missionarie che più da vicino condividono la sorte delle vittime della globalizzazione dei mercati. Non disdegneremo affatto di essere parte del Popolo di Lilliput che nonviolentemente vuole farsi voce di coloro ai quali non è concesso neppure di gridare le proprie ragioni di vita. In ogni caso diciamo un NO deciso ad ogni forma di violenza perché l'uso della forza nella contestazione in nessun caso possa divenire alibi per chi adopera violenze ben più micidiali. Le ragioni nobili come la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato altrettanto nobilmente devono proporsi e, per noi cristiani, si coniugano più con il vocabolario della croce che con quello della spada, più con il sacrificio della propria vita che con l'offesa di quella altrui. Tonio Dell'Olio coordinatore nazionale di Pax Christi ---------------------------------------------------------------- Pax Christi Faenza c/o Giorgio Gatta via Bendandi, 25 48018 Faenza RA Tel. e Fax 0546/634280 e-mail: ggatta at racine.ra.it ----------------------------------------------------------------
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