R: lettera al Corriere del Giorno sugli scontri di Goteborg



Caro Alessandro Marescotti, condivido la tua lettera di precisazione, però oggi ho già sentito troppi distinguo e prese di distanza da parte di pacifisti nonviolenti (di cui mi ritengo parte), e mi riferisco anche alla lettera di Francesco Livraghi. Riaffermare la nostra scelta nonviolenta non può però voler dire scordare che c'è comunque un ragazzo in fin di vita e che se la polizia perde la testa e usa della violenza gratuita, noi non possiamo giustificarlo o accettarlo. Se è da condannare lo spaccare vetrine mi sembra che ancor di più sia da condannare lo sparare ad altezza d'uomo!!!
sabrina di Viareggio
----- Original Message -----
Sent: Saturday, June 16, 2001 5:10 PM
Subject: lettera al Corriere del Giorno sugli scontri di Goteborg

Non confondiamo gli autonomi con i pacifisti

Gentile Direttore,
leggo sul Corriere del Giorno del 16 giugno 2001 a pagina 4 il titolo "I pacifisti scatenano la guerriglia" in riferimento ai violenti scontri a Goteborg fra frange violente di contestatori e la polizia svedese. Tengo a precisare la più completa contrarietà ed estraneità delle associazioni pacifiste e nonviolente (di cui mi sento di far parte pienamente) nei confronti di questi contestatori che, spaccando vetrine e usando la violenza, si dimostrano non "pacifisti" ma l'esatto contrario: violenti e imbecilli. Infatti nell'articolo di Andrea Satta per il Corriere del Giorno non si parla mai di "pacifisti" ma di "frange estremiste", di "soldati" antiglobalizzazione, ecc. Pertanto il titolo - che in base alla Carta dei Doveri del Giornalista (FNSI 8.7.93) - "non deve travisare nè forzare il contenuto" lo ritengo infelice e sbagliato. Ma non è questo il punto (errare è umano e il Corriere ha meriti che sopravanzano il dettaglio a cui faccio cenno); mi preme invece tranquillizzare chi legge il Corriere del Giorno: il pacifismo non ha nulla a che fare con gli autonomi che inneggiano alla P 38 o lanciano le molotov. La nostra tradizione culturale e ideale di pacifisti e nonviolenti poggia sull'esempio di personalità come don Lorenzo Milani, Gandhi, Martin Luther King, Raoul Follereau, Aldo Capitini, Albert Einstein, Bertrand Russel, Sigmund Freud, Picasso, Charles Chaplin e, per andare più indietro nel tempo, di Voltaire, Erasmo da Rotterdam, Francesco d'Assisi. Tutte persone che hanno "globalizzato la speranza" e costruito un percorso di pace senza mai rompere una vetrina. Grazie per l'ospitalità e buon lavoro.

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink