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annuario - marzo 2001
- Subject: annuario - marzo 2001
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 14 Jun 2001 00:10:46 +0200
MARZO 2001 5 marzo ritorna la missione dal Congo "Anch'io a Butembo"Scrive Licio Lepore (Berretti Bianchi): "A Butembo abbiamo ricevuto una accoglienza che ci ha dato la responsabilità di dover costruire noi qualcosa, perché per loro noi si portava la pace. La speranza era che il nostro arrivo avrebbe per quelle popolazioni portato un cambiamento. In parte questo è avvenuto. Infatti, il leader della guerriglia Bemba è intervenuto dichiarandosi sì leader armato della pace, ma promettendo, poi, incalzato dalla popolazione del luogo, l'allontanamento dei suoi soldati da alcune città e chiedendo scusa per i massacri avvenuti per mano dei suoi uomini.Abbiamo poi verificato che ha mantenuto gran parte delle promesse fatte. Uno dei problemi più gravi ai quali è urgente mettere mano è il problema dell'inserimento nel tessuto sociale dei bambini soldato. La nostra azione ci ha permesso di prendere coscienza che quello che è stato fatto dalla diplomazia popolare poteva essere fatto dalla diplomazia ufficiale, ma questo, purtroppo, non è avvenuto. Al momento la nostra iniziativa prosegue con gemellaggi familiari che faranno arrivare soldi dall'Italia per permettere che gli orfani di questa guerra possano frequentare la scuola". Scrive Daniele Barbieri: "C'e' un'immensa tragedia nel cuore dell'Africa, coperta da un muro di silenzio. "Anch'io a Bukavu" si chiama il progetto perche' da li' ci chiamano un anno fa. La società civile di Bukavu che resiste alla guerra vuole con noi organizzare un incontro internazionale. Per urlare tre semplici richieste: immediato cessate il fuoco in Congo, invio d'una forza d'interposizione dell'Onu, la rottura del silenzio. Sara' invece - dopo mesi di trattative - "Anch'io a Butembo" perche' qui s'ottiene il permesso negato dalle autorita' di Bukavu. "Beati i costruttori di pace" (049.8070699), il cartello di "Chiama l'Africa" (06.5430082) e i caschi bianchi di "Operazione Colomba" (0541.751498) preparano l'impresa. "Mai visti tanti bianchi in Congo per collaborare anziche' sfruttare" riflette Eugenio Melandri al decollo da Malpensa. Cosi' con 11 spagnoli, 3 tedeschi, qualche altro europeo, all'aeroporto di Entebbe in Uganda sbarchiamo in 300: non tutti giovani, belli o forti perche' questo accade solo nelle poesie scolastiche. Ma le pimpanti ragazzine (dai 18 ai 75 anni), i 21 scout, il vescovo Bettazzi, la bidella bolognese, l'operaio milanese o padre Silvio in carrozzina sono deboli? Pazzi semmai, ad affrontare quattro giorni in automezzi scassati su strade che quasi non ci sono, e meno male che non piove. Alle porte di Butembo noi "fratelli stranieri" siamo accolti con una festa degna della fine d'una guerra; scortati passo passo da 200 mila persone. "Molti hanno camminato per decine di chilometri pur di non mancare" conferma Marie Lea Wasukundi di Radio Butembo. Si smarriscono tanti di quei bimbi che squadre di volontari devono ritrovarli. Inizia una festa tipicamente africana nell'accogliere ma con due elementi politici di prima importanza: l'orgogliosa rivendicazione di chi non s'arrende ai signori della guerra e urla, canta, balla loro in faccia "Amani" (pace) e "Uhuru" (liberta'); il ri-affermarsi congolesi, cioe' non sottomessi all'Uganda o a qualche altro. La festa finale del primo marzo sara' affollata come quella d'inizio? Macche', assai di piu'. Dunque e' davanti a 300 mila persone che arriva la sorpresa quando (dopo il convegno, il corteo, la messa ecumenica, la festa) la giornata sembra finita. Davanti alla folla, il comandante militare Bemba prima invoca perdono per i crimini di cui i suoi soldati si sono macchiati ("mai successo in Africa" commenta un vecchio), poi annuncia il ritiro delle truppe da alcune citta'. I 300 italiani, prima di partire s'impegnano per: una presenza costante al fianco di chi qui difende i diritti umani, micro-cooperazione e un osservatorio sugli interessi minerari internazionali. Infatti la disgrazia del Congo e' la geologia: diamanti e cobalto (primo produttore al mondo), rame (sesto), zinco (ottavo), oro, manganese, uranio, radium, coltano e ancora petrolio, carbone, stagno, niobio, piombo. Nel '58 inizia la lotta contro i colonizzatori. Uno dei suoi leader e' Patrice Lumumba. Il 30 giugno '60 il Congo diventa indipendente dal Belgio ma i mercenari pilotati dall'Union Miniere belga-statunitense sono pronti e 20 giorni dopo scatta la secessione del Katanga. Nel '65 comincia la dittatura ("cleptocrazia") di Mobutu che durerà per 32 anni (il Congo viene ribattezzato Zaire), con la benedizione delle potenze occidentali: rende disonorevoli servizi a Belgio, Francia, Usa mentre impoverisce i congolesi. Nel '96 arriva Kabila con torme di bambini-soldato. Piomba tutto il Paese nel sangue. Gia' nel '97 un milione di morti e 3 milioni di profughi; ma il mondo e' sempre distratto. Il 16 maggio '97 crolla Mobutu. "Dallo Zaire al Congo, pax americana" titola "Nigrizia". A settembre muore in Marocco il cleptocrate Mobutu: nei conti bancari lascia 7 miliardi di dollari, 70% del debito estero congolese. L'uomo forte Kabila scontenta i suoi eterogenei alleati. La seconda guerra del Congo scoppia in agosto '98 e s'allarga a mezzo continente: Angola, Ciad, Namibia e Zimbabwe stanno con Kabila mentre Burundi, Rwanda, Uganda manovrano (o inventano) parte dei ribelli. Gli accordi di pace siglati in Zambia nel luglio'99 e quelli successivi non hanno esito. Fra agosto '98 e maggio 2000 c'e' 1 milione 700 mila morti, il 90% civili, il 34% bambini. Secondo Amnesty 16 milioni di congolesi sono soggetti a violazioni dei diritti umani, privi di alimenti e farmaci. Negli ultimi 10 anni due milioni i bambini uccisi, altrettanti mutilati, in fuga circa 5 milioni di persone e altri 12 milioni senza casa; un milione di minori ha perso entrambi i genitori e/o e' separato da loro. L'analisi politica e' cosi' ovvia che quasi tutti la tacciono. Gli Usa per scalzare l'influenza francese prima cavalcano i tutsi in Rwanda e Burundi, poi provano con Kabila padre (che a gennaio viene assassinato). Questioni economiche non tribali: l'oro del Kivu, i diamanti del Kasai, i minerali dello Shaba-Katanga ricorda Roberto Cavalieri in Balcani d'Africa (Edizioni Gruppo Abele,1997). Perfino durante i peggiori massacri il Belgio importa indisturbato miliardi di oro e
diamanti dal Kivu insanguinato". 2 marzoIl giorno 2 Marzo 2001 tre volontari dell'Operazione Colomba il corpo Civile di Pace dell'Associazione Papa Giovanni XXIII - partiranno per una nuova missione in Messico. Missione che cade nei giorni in cui dovrebbe ripartire il processo di pace per risolvere la guerra in Chiapas. Assisteranno agli incontri tra zapatisti e governo messicano.
2 marzo appello pro ZastavaContinua la solidarietà verso i lavoratori della Zastava in Jugoslavia. Il 2 marzo parte per la Zastava una delegazione della Cgil del Veneto per consegnare le prime adozioni a distanza organizzate in quella regione. Il 12 marzo partiranno invece una delegazione della Cgil di Brescia e delle Rsu della Lombardia a consegnare le quote di altre adozioni a distanza di Brescia, Milano e Firenze, Bologna. In quella occasione verranno consegnate anche le numerose lettere e regali preparati dai lavoratori italiani per le famiglie adottate. Fonti: Giorgio Ellero glr_y at iol.it, Alma Rossi alma at pmp.it e Coordinamento Rsu coord.naz.rsu at ecn.org
4 marzo Berretti BianchiProseguono i gemellaggi fra scuole italiane e scuole segnate dalla guerra nel Kossovo e nella Serbia.Vengono consegnati i primi alla Croce Rossa i primi fondi (donati dalla Tavola Valdese) all'Ofanotrofio di Banija Koviliaca per l'acquisto di letti e armadi per le camerette dei bambini. La Croce Rossa rilasciato ai "Berretti Bianchi" italiani un attestato di ringraziamento. A Marko, un ragazzo molto volonteroso, viene regalata la fisarmonica, frutto di un gruppo di persone (più di venti in tutta Italia) che si sono tassate con versamenti mensili. Un grosso aiuto viene offerto per queste iniziative umanitarie dalla Campagna Nazionale OSM-DPN (Obiezione di Coscienza alle Spese Militari - Difesa Popolare Nonviolenta).
Riferimento: http://www.peacelink.it/users/berrettibianchi 5 marzo APARTHEID DELLE MEDICINE - FERMIAMO L'OLOCAUSTOSi crea un'ampio fronte di associazioni che appoggia - in occasione del 5 marzo - la protesta degli attivisti sudafricani di fronte al tribunale di Pretoria, che con uno "sciopero della pillola" intendono contestare la politica omicida delle case farmaceutiche produttrici dei medicinali anti-Aids.
Un comunicato molto chiaro parte dagli Umanisti: "E' incredibile che le case farmaceutiche impongano nel continente africano, in cui un adulto su sei risulta sieropositivo, un costo della tri-terapia anti-Aids di tre milioni annui, quando la stessa combinazione fabbricata da un'azienda thailandese, indiana o brasiliana, costa meno di 300 mila lire. Questa ingiustizia nasce dalle regole imposte da quell'associazione a delinquere che risponde al nome di Organizzazione mondiale del commercio, seconda la quale un farmaco non può essere imitato per vent'anni. In altre parole gli esseri umani africani dovranno aspettare fino al 2016 per avere la possibilità di curarsi. Bene ha fatto il presidente del Sudafrica Nelson Mandela, il quale nel '97 ha varato una legge, il Medical Act, per la quale viene autorizzata la produzione di farmaci anti-Aids ad un decimo del prezzo attuale. Alla faccia dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e di tutte le multinazionali farmaceutiche. Ovviamente il presidente Bush si è schierato dalla parte delle multinazionali, le quali gli hanno assicurato un bel po' di voti. Come poteva essere diversamente: un uomo abituato ad uccidere con disinvoltura, mediante la pena di morte e i bombardamenti su Bagdad, non poteva fare scelta più coerente. E il governo italiano? Che cosa fa? Farà la parte di quello che non sa niente? In quanto membro del G8, potrebbe avere voce in capitolo, se vuole".
Carlo Olivieri, uffstampa-p.umanista at libero.it www.partitoumanista.itDiverse associazioni pacifiste, come ad esempio Pax Christi, aveva da tempo rilanciato l'urgenza del libero accesso ai farmaci e appoggiano la petizione lanciata da Medici senza frontiere a sostegno del Sudafrica nella lotta per l'accessibilità dei farmaci contro l'AIDS: "I sottoscritti sostengono gli sforzi fatti dal governo del Sudafrica tramite la legge sui medicinali approvata nel 1997 per rendere i farmaci essenziali meno costosi e più accessibili al suo popolo. Di conseguenza, i sottoscritti chiedono alle 39 società farmaceutiche, che bloccano l'applicazione di questa legge con una causa legale, di abbandonare immediatamente questa causa. Con oltre quattro milioni di sieropositivi, il Sudafrica ha il più alto numero al mondo di malati di HIV/AIDS. Solo pochi possono permettersi la cura che ha consentito di allungare e migliorare la vita dei malati nei paesi più ricchi".
Per informazioni: http://www.msf.it 6 marzoROBERTO RUBINO (roberto_rubino at hotmail.com) scrive: "Parto per la Turchia con altri attivisti della Papa Giovanni XXIII. Andremo ad Istanbul dove incontreremo alcuni attivisti dei diritti umani e dei sindacalisti, la giornalista NADIR MATER che è stata messa sotto processo per un libro che ha scritto (e che è stato censurato in Turchia, ma che uscirà in Italia) e degli obiettori di coscienza che entrano ed escono dal carcere per il loro rifiuto di prendere parte all'esercito (che controlla gran parte delle istituzioni, soprattutto nel Sud est, in Kurdistan). Poi andremo ad Izmir (Smirne) dove prenderemo contatto con i curdi, e poi ci dirigeremo a Dyarbakir. La situazione non è molto tranquilla per chi si ritiene "simpatizzi" con la causa curda. Già ci hanno avvisato che avremo i servizi segreti e la polizia militare al nostro seguito, probabilmente più volte ci perquisiranno e cercheranno di tenere alta la tensione (speriamo non come l'anno scorso dove due dei ragazzi con cui vado sono stati arrestati, portati in caserma, fatti inginocchiare, incappucciati e picchiati). Comunque abbiamo una rete di contatti in Italia per cui, se ci dovesse accadere qualcosa, inizierà a fare "casino" (confido molto nei mass-media e nelle associazioni con cui sono in contatto). Il 21 di marzo ed i giorni seguenti faremo da osservatori dei diritti umani a Dyarbakir (100 km dalla Siria e dall'Iraq) per il Newroz, il capodanno curdo. Speriamo vada tutto ok. Se non ci sbattono in gattabuia dovremo tornare tra il 25 ed il 26 marzo".
6 marzo Somalia archiviataPer il parà torturatore il reato è prescritto. A Firenze la Corte d'appello dichiara prescritto il reato di abuso di autorità contestato al maresciallo della Folgore Valerio Ercole, finito sotto inchiesta per le presunte torture commesse in Somalia da parte di militari italiani durante l'operazione "Ibis" nel ‘97. Ercole era stato condannato in primo grado ad un anno e mezzo di reclusione, pena sospesa e al pagamento di 30 milioni di lire. Secondo quanto aveva documentato con fotografie il settimanale Panorama, il maresciallo, insieme a due commilitoni, aveva torturato un prigioniero somalo applicandogli ai testicoli due elettrodi composti dai fili di un telefono da campo. Fonte: http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20010223/esteri/2121brevi.html
6 marzo in preparazione della giornata della donnaNasce un notiziario telematico per segnare il cammino della donna nel mondo: si tratta di Femmis (Feminine missionary information service). E' il sito d’informazione femminile realizzato dalle Suore missionarie comboniane che da si puo' "sfogliare" in Internet all’indirizzo http://www.femmis.org La redazione, con sede a Verona, conta corrispondenti comboniane, rispettivamente in Ecuador, Messico, Brasile, Mozambico, Kenya, Etiopia, Londra, Usa, Sud Sudan. Per informazioni: Femmis, via Cesiolo n.46 - 37126 Verona.Tel.045/8303149 Fax 045.8347858 E-mail: femmis at pcn.net
8 marzo Morgantini a Gerusalemme Luisa Morgantini, una delle animatrici dell'esperienza delle Donne in nero, parlamentare europea, da sempre impegnata nei movimenti pacifisti e di solidarieta' va in Palestina: "8 Marzo a Gerusalemme con le donne palestinesi e israeliane insieme per la pace con giustizia".Informazioni: tel. 06.69950217, fax: 06.69950200, e-mail: lmorgantini at europarl.eu.int
marzo effetto uranio impoveritoCrolla il reclutamento volontario. Effetto uranio impoverito? "Le strade che si hanno davanti - aggiunge - sono ora due: ripristinare la leva oppure aumentare a dismisura le gia' spropositate spese militari, solo quest'anno superiori ai 34 mila miliardi". Ad affermarlo e' Massimi Paolicelli, presidente dell'Associazione Obiettori Nonviolenti. Per informazioni www.obiettori.org
10 MARZO Reggio Emilia Decennio per la PaceLe associazioni pacifiste di Reggio Emilia MANIFESTANO in Piazza Prampolini a Reggio Emilia sostenendo: "Vogliamo, da subito, costituire un COMITATO LOCALE PER IL DECENNIO INTERNAZIONALE PER UNA CULTURA DI PACE E NONVIOLENZA PER I BAMBINI DEL MONDO e per tutti gli esseri viventi: “ANCH’IO RIPUDIO LE ARMI”. Temi delle future iniziative del comitato locale potranno essere:
- Educazione alla convivenza pacifica - Trasformazione non violenta dei conflitti - Lotta contro la cultura della morte (guerre, eserciti, armi, pena di morte) Vogliamo, infine, riprendere, affinché vengano spiegati e diffusi tra i ragazzi e studenti i sei punti del “Manifesto 2000, per una cultura della pace e della nonviolenza” lanciato dai Premi Nobel per la Pace: 1. Rispettare ogni vitaRispettare la vita e la dignità di ogni essere umano, senza alcuna discriminazione né pregiudizio;
2. Rifiutare la violenza.Praticare la nonviolenza attiva, rifiutando la violenza in tutte le sue forme: fisica, sessuale, psicologica, economica e sociale, in particolare nei confronti dei più deboli e vulnerabili, come i bambini e gli adolescenti;
3. Condividere con gli altri.Condividere il mio tempo e le risorse materiali coltivando la generosità, allo scopo di porre fine all’esclusione, all’ingiustizia e all’oppressione politica ed economica;
4. Ascoltare per capire.Difendere la libertà di espressione e la diversità culturale, privilegiando sempre l’ascolto e il dialogo senza cedere al fanatismo, alla maldicenza e al rifiuto degli altri;
5. Preservare il Pianeta.Promuovere un consumo responsabile e un modo di sviluppo che tengano conto dell’importanza di tutte le forme di vita e preservino l’equilibrio delle risorse naturali del pianeta;
6. Riscoprire la solidarietà.Contribuire allo sviluppo della mia comunità, con la piena partecipazione delle donne e nel rispetto dei principi democratici, al fine di creare, insieme, nuove forme di solidarietà.
Per informazioni: Resistenza e Pace ass-rep at libero.it 16 marzo Brasile Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre del 16/03 ???? 16 marzo PiacenzaPalestina - Israele Voci di dialogo e resistenza nonviolenta. Incontro a Piacenza con GHASSAN ANDONI DIRETTORE del Palestinian Centre for Rapprochement Between People (PCR), un’organizzazione di base che organizza azioni di resistenza popolare nonviolenta, manifestazioni, campagne di disobbedienza civile e azioni legali e giudiziarie contro l’occupazione israeliana. Il centro ha tra i suoi obiettivi anche quello di promuovere - principalmente tra le giovani generazioni - il dialogo e la conoscenza reciproca tra i palestinesi dei Territori Occupati e quelli della diaspora, tra palestinesi, israeliani e gli altri popoli del mondo.
Fonte: Chiara Casella chiara.casella at tiscalinet.it 18 MARZO, KOBE UN EVENTO INTERNAZIONALEAuguri italiani ai pacifisti giapponesi. Il porto giapponese di Kobe celebra i suoi 26 anni di porto denuclearizzato. Ogni 18 marzo lì si celebra l'anniversario della "Kobe formula nuclear free" che impedisce l'accesso al porto di Kobe delle navi con dispositivi nucleari. In cosa consiste esattamente? Le navi da guerra che entrano nel porto di Kobe devono produrre certificazioni che attestino la non presenza di armi nucleari a bordo. Ciò ha permesso alla città di Kobe di essere "denuclearizzata". Infatti le navi da guerra statunitensi hanno ordini di non rivelare e non smentire la presenza di armi nucleari a bordo. E poiché attuano questa tattica, ad esse è vietato l'ingresso nel porto di Kobe. Ciò avviene da 26 anni, ossia da quando la prefettura di Kobe, unica autorità sovrana per tali decisioni, sotto la spinta della pressione popolare e di un forte movimento per la pace, ha deciso di non autorizzare alcuna nave che non dia garanzie di essere priva di dispositivi nucleari a bordo. Prima della "Kobe formula", le navi da guerra statunitensi erano state ospitate 432 volte tra il 1960 e il 1974. Anche nazioni come la Nuova Zelanda non concedono accessi alle navi con armi e propulsione nucleare ma Kobe costituisce un caso unico al mondo nel suo genere in quanto è una singola città che esercita la propria sovranità ed ha assunto una posizione in contrasto con lo stesso governo nipponico alleato degli Stati Uniti. Ogni 18 marzo celebra la "Kobe formula" riceve la solidarietà di centinaia di associazioni che nel mondo si battono per la denuclearizzazione. "Lavoriamo insieme all'inizio del nuovo secolo per ottenere un mondo libero dal nucleare" esorta Shushi Kajimoto, segretario generale del movimento per la pace di Kobe. "L'esperienza di Kobe - annota PeaceLink - ha qualcosa da dire a porti militari come Taranto, in cui sono entrate diverse navi americane, francesi e inglesi e di cui non si è mai saputo quali e quante armi nucleari avessero a bordo. Un incidente (con conseguente dispersione di plutonio) genererebbe un inquinamento radioattivo il cui effetto cancerogeno si dimezzerebbe solo dopo 24 mila anni. Va annotata l'anomalia tutta italica: l'Italia è infatti l'unica nazione della Nato ad accettare armi nucleari sia a terra sia in mare sia su aerei. E' per questo che abbiamo inviato un messaggio di solidarietà e incoraggiamento agli amici giapponesi di Kobe che il 18 marzo celebrano la propria giornata di liberazione dall'incubo nucleare".
Per informazioni: Shushi Kajimoto c/o Hyogo Council against A & H Bombs (Hyogo Gensuikyo) Chamoto Bldg., 6-7-6 Motomachi-dori Chuo-ku Kobe 650 (Japan) tel.+81-78-3412818 fax +81-78-3712 e-mail: kbnobu at fantasy.plala.or.jp 22 marzo Trieste Marcia per la Pace a Trieste. Dal comunicato: "I cittadini di Trieste intendono affermare personalmente che: - la Pace quale condizione fondamentale della qualità della vita;- la convivenza, la solidarietà, il rispetto delle diversità, la riconciliazione e la fratellanza fra i popoli e le persone, quali presupposti indispensabili al raggiungimento di tale obiettivo;
- la volontà di proporre Trieste quale città laboratorio di Pace".La manifestazione si effettua sotto un'unica bandiera, quella multicolore della Pace per raccogliere l'adesione di tutti coloro che, indipendentemente dalle loro appartenenze ideologiche, etniche e religiose, vogliono raccogliersi attorno a questo valore che unisce e accomuna. A conclusione della marcia non ci sono interventi ufficiali, ma un'esecuzione musicale, prima della quale verrà pronunciata dai rappresentanti delle etnie presenti in città, il seguente invito nelle rispettive lingue: "lavoriamo insieme per costruire un futuro di pace senza barriere". Referente organizzativo: Comitato Pace Convivenza e Solidarietà c/o Multicultura Via Valdirivo, 30/II piano, Tel. 040/368977 - 0338/2118453 - Fax 040/637788
23 marzo Assopace sulla guerra in MacedoniaEsplode la crisi in Macedonia provocata dall'infiltrazione di militari dell'UCK dal Kosovo. L'Associazione per la Pace afferma: "La Nato dopo aver distrutto la Serbia, provocato un disastro ambientale difficilmente rimarginabile nel breve periodo e occupato il Kosovo con migliaia di soldati, non è riuscita a fermare la contropulizia etnica perpetrata dagli estremisti albanesi contro serbi, rom ed altre minoranze ed ora si dimostra impotente a fermare la nuova offensiva dell’UCK contro il sud della Serbia e la Macedonia. Deve addirittura chiedere aiuto all’armata federale di Jugoslavia per tentare di venire a capo di una situazione che non riesce più a controllare. Eppure l’UCK è stata e continua ad essere una creatura della Nato e degli USA in particolare. Ma chi sta alimentando questa situazione? Chi arma l’UCK? Le armi e gli armati che stanno attaccando la Macedonia provengono, guarda caso, proprio dal settore del Kosovo controllato dalle truppe USA che stanno costruendo quella che ormai è la più grande base militare statunitense in Europa. Stiamo quindi assistendo ad un nuovo atto di destabilizzazione dell’area anche in funzione antieuropea per il controllo delle vie di approvvigionamento energetico, vero motivo della guerra contro la Serbia".
Informazioni: assopace.nazionale at assopace.org http://www.assopace.org 24 marzo CesenaIl 24 marzo ricorre il secondo anniversario dell'aggressione NATO alla Jugoslavia. Una vasta rete di organismi ricordano. Fra questi vi è il Coordinamento Romagnolo contro la guerra che svolge una manifestazione nazionale a Cesena, nei pressi della base di Pisignano "per dire no alla Nato, no a nuove guerre "umanitarie", no agli F-16 e alle atomiche in Romagna nella base di Pisignano di cui vogliamo la chiusura!".
Informazioni: caroric at inwind.it itacampo at antiimperialista.com 25 marzo PAX CHRISTI FERRARAVIII CONVEGNO DI TEOLOGIA DELLA PACE promosso da Pax Christi, attraverso il Punto-Pace di Ferrara, con la collaborazione dell'Istituto di Scienze Religiose diocesano e della Chiesa Battista di Ferrara, unitamente al movimento di Rinascita cristiana, al Segretariato Attività Ecumeniche locali e all'Associazione Ferrara-Terzo Mondo, con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara. Dal comunicato: "Si tratta di un'occasione - che ci risulta essere unica in Italia nella sua sistematicità - per chiamare la teologia a confrontarsi sui temi della Pace e a scoprire come la Pace sia il vero volto di Dio".
26 marzo RAI "CONFLITTO ISRAELO/PALESTINESE, NON NEGATECI IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE".Parte una "manifestazione telematica" per il diritto all'informazione su quanto realmente accade in Palestina e in Israele. Vengono "bombardate" le caselle di posta elettronica dei direttori di:
TG1 (Albiano Longhi a.longhi at rai.it) TG2 (Clemente Mimun c.mimun at rai.it) TG3 (Antonio Rizzo Nervo a.rizzonervo at rai.it)nonché del Presidente RAI (Roberto Zaccaria r.zaccaria at rai.it) e dei membri Consiglio di Amministrazione:
Giampiero Gamaleri g.gamaleri at rai.it Vittorio Emiliani v.emiliani at rai.it Stefano Balassone s.balassone at rai.it Alberto Corsi a.corsi at rai.itL'iniziativa è promossa dall'europarlamentare Luisa Morgantini (l.morgantini at flashnet.it), indipendente in Rifondazione. Il 27 marzo diverse organizzazioni promuovono una mobilitazione di protesta presso la RAI di fronte al cancello di accesso agli stabilimenti di Saxa Rubra sostenendo: "Non è più tollerabile continuare a vedere ed ascoltare servizi sul conflitto israeliano-palestinese che sistematicamente forniscono un'informazione distorta ed approssimativa sui fatti che stanno realmente accadendo in Medio Oriente. E' sufficiente leggere le notizie dell'Agenzia di stampa Reuters o gli articoli del quotidiano israeliano Haaretz per rendersi conto che state realizzando la più completa e totale disinformazione. Gli inviati a Gerusalemme hanno il dovere professionale ed etico di visitare i luoghi, informarsi su ciò che realmente accade, documentare con immagini le attuali condizioni di vita di 3 milioni di civili palestinesi".
26 marzo Milano Premio Giornalistico Il Mosaico della solidarietàIl settimanale Vita è il settimanale italiano che presta particolare attenzione a tutti gli avvenimenti connessi alle associazioni di solidarietà e di pace. Pertanto a consegnare il Premio Giornalistico "Il Mosaico della Solidarietà" c'è Riccardo Bonacina (r.bonacina at vita.it), fondatore di Vita. Insieme a lui vi è anche il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia Franco Abruzzo il Direttore dell'Istituto per la formazione al giornalismo e Gigi Speroni. L'idea del Premio Giornalistico è dell'Associazione delle ONGs della Lombardia che riunisce le 36 più importanti associazioni di volontariato internazionale che operano nel Sud del Mondo nel settore della cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari e in Europa nell'ambito di iniziative e Campagne di Educazione allo sviluppo e sensibilizzazione. Fanno parte dell'Associazione delle ONG della Lombardia : ACRA, AFRICA 70, AIBI, AICOS, AISPO, AMICI DEL CEFA, A.S.P.E.m, AVSI, CAST, CELIM Bergamo, CELIM Milano, CESPI, CESVI, CIPMO, COE, COOPI, COSV, FRATELLI dell'UOMO, FONDAZIONE TOVINI, GRT, ICEI, IPSIA, ISCOS, ITER, Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, MANI TESE, MEDICUS MUNDI Italia, MLFM, MONDO GIUSTO, NUOVA FRONTIERA - Alisei, NUOVI SPAZI AL SERVIRE, OVCI, SCAIP, SVI, TERRE DES HOMMES Italia, VISPE.
Tra i vincitori del Premio: · “RADIO POPOLARE”“Per la costante attenzione agli eventi internazionali extraeuropei e per lo spazio e la qualità degli approfondimenti; per la rapidità con cui ha sempre cercato di dare voce ai diretti protagonisti degli eventi; per la capacità di fare informazione a partire da fonti alternative valorizzandone le peculiarità”.
· il mensile “NIGRIZIA”“Per aver rappresentato, in tutti questi anni, un costante punto di riferimento per coloro che si avvicinano all'Afric,a non solo dal punto di vista della cronaca, dell'informazione e dell'analisi socio-politica, ma anche per gli aspetti culturali, della musica, della letteratura, dell'arte tradizionale e contemporanea“.
· “Le Monde Diplomatique” supplemento de “il Manifesto”“Per l'impegno editoriale relativo alla diffusione in lingua italiana di una importante fonte di informazione sulla politica internazionale, finalmente accessibile anche ai non addetti ai lavori. Per la qualità dell'edizione italiana e l'accurata selezione degli argomenti e delle notizie”
· il sito Internet “UNIMONDO One World”“Per la completezza e l'accessibilità delle informazioni; per l'attenzione verso il mondo del volontariato internazionale e delle ONGs; per le Campagne ed in particolare per la visibilità data a quella sul debito dei Paesi in Via di Sviluppo; per la qualità dei servizi e dei collegamenti con le fonti”.
· “Peacelink telematica per la pace”Per il costante impegno nella diffusione delle notizie relative alle attività delle Organizzazioni non Governative; per la completezza del sito e la qualità del notiziario; per la costante ricerca e promozione di fonti alternative; per l'interattività della sezione” news liste”.
· LETTERA dei Cooperanti italiani della PalestinaPer essersi proposti come fonte alternativa di informazione pubblicando, dallo scorso novembre 2000, una lettera quotidiana di aggiornamento sulle vicende in corso in Palestina; per aver parallelamente attivato un sito che oltre a raccogliere le stesse informazioni fornisce ulteriori approfondimenti; perché con impegno e convinzione cercano di raccontare “ciò che vedono e ciò che sentono” direttamente sul terreno, impegnati in
una preziosa opera di controinformazione. · “REPORT 2000” - Rai 3Per aver affrontato argomenti di grande rilevanza, anche per le ONG, e di non facile diffusione, quali la globalizzazione e il ruolo delle multinazionali nell'economia dei Paesi in Via di Sviluppo, con chiarezza di linguaggio e incisività; per aver cercato la risposta ai problemi di fondo sfidando censure e ambiguità, svelando sempre le contraddizioni e le reticenze degli interlocutori.
· Il periodico “TERRE di MEZZO”Per aver valorizzato nelle pagine della rivista le culture del mondo e le iniziative delle associazioni di volontariato; per le inchieste realizzate dalla redazione; per le nuove iniziative editoriali, tra cui la
pubblicazione del periodico ALTRECONOMIA; per la rete distributiva. Per informazioni: Vita www.vita.it redazione at vita.it --------- NOTA BENE ----------- Queste informazioni non possono essere pubblicate essendo già state destinate a pubblicazione. Si prega di segnalare eventuali inesattezze e omissioni. Grazie! Alessandro Marescotti
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