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RELAZIONE di Bart Horeman, rappresentante CPTI a Ginevra.
- Subject: RELAZIONE di Bart Horeman, rappresentante CPTI a Ginevra.
- From: "Cosimo Tomaselli" <costomas at tin.it>
- Date: Sat, 7 Apr 2001 15:50:30 +0200
Cari amici, qui sotto trovate la prima relazione di Bart Horeman circa la sua esperienza a Ginevra come rappresentante del CPTI (Internazionale per la tassa di pace secondo coscienza). Bart è a Ginevra per presentare un intervento a voce sull'obiezione alle spese militari alla Commissione sui Diritti Umani. Poiché a questo tema ci sono un sacco di gruppi interessati (Pax Christi e BCP per fare due esempi) ma nel CPTI è rappresentato solo il coordinamento OSM, del quale peraltro fanno parte anche Pax Christi e BCP, ritengo giusto portare a conoscenza di tutti il lavoro che si sta facendo all'ONU. Buon lavoro a tutti Cosimo Cari CPTI-amici Grazie per i vostri commenti e i migliori auguri da Dirk e da me qui da Ginevra. Sebbene Dirk abbia già iniziato a scrivere un lungo rapporto sulla nostra esperienza, vi darò di seguito alcune mie impressioni. Sono contento di essere arrivato alcuni giorni prima, perché ho avuto tempo di ambientarmi in questo grande circo di gente attorno alla Commissione sui diritti umani dell'ONU. Infatti è un circo, dentro la sala delle riunioni della commissione la gente è in continuo movimento, alcuni ascoltano quello che parla, altri cercano di trovare i delegati dei paesi per fissare appuntamenti di lobby (!). Il cosiddetto dibattito nella Commissione è lungo e noioso. Anzitutto non è un dibattito, poi è altamente predicabile (gli USA accusano Cuba e viceversa, La Grecia, la Turchia e Cipro litigano tutto il tempo, etc.) , inoltre si occupa di argomenti circa i diritti umani dalla A alla Z e il tutto mescolato. Ha luogo dalle 10 alle 13, seguito da una pausa pranzo, quindi segue una sessione pomeridiana dalle 15 alle 18 e spesso da una serale dalle 18 alle 19. a causa della lunga lista di relatori (soprattutto ONG) talvolta ci sono sessioni in tarda serata dalle 21 alle 24. Fuori dalla sala nel caffè ha luogo il lavoro dietro le quinte, sebbene probabilmente solo parzialmente. Il lavoro sulle bozze delle risoluzioni e di coinvolgimento dei governi per sostenerle probabilmente esula dal nostro obiettivo. È simpatico notare che il clima è relativamente rilassato. Durante la riunione è possibile girare attorno e anche se necessario prendere contatto con i delegati dei paesi se lo si desidera. La distanza tra i delegati dei paesi e le ONG sembra facile da superare. L'obiezione di coscienza è sotto il titolo 11, che recita: Diritti civili e politici, comprese questioni di: a) tortura e detenzione b) sparizioni ed esecuzioni sommarie c) libertà di espressione d) indipendenza dei giudici, amministrazione della giustizia, impunità e) intolleranza religiosa f) situazioni di emergenza g) obiezione di coscienza al servizio militare Non pensate che gli argomenti da a) a g) vengano trattati separatamente. Tutti gli argomenti sono trattati simultaneamente. Questo significa che i relatori possono toccarli tutti. Nella lista dei relatori ci sono i membri (delegati dei paesi) della Commissione, dei quali 9 hanno inserito se stessi, quindi gli osservatori dei paesi, dei quali 10 si sono iscritti, seguiti dagli osservatori delle ONG, dei quali 60 si sono iscritti a parlare. CPTI è il numero 42. Nel mezzo relatori speciali possono fare comunicazioni orali. Poiché il titolo 11 non comincerà prima della sessione di Venerdì pomeriggio (h.15.00) credo che il nostro intervento avrà luogo nella sessione di tarda serata forse verso le 22-23. a quell'ora probabilmente tutti i delegati nazionali eccetto diciamo dieci avranno lasciato l'aula per andare a dormire. Comunque abbiamo avuto alcuni contatti utili, con Michael Hovey di Pax Christi, con Jonathan Sisson dell'IFOR e forse riusciremo a coinvolgere diverse ONG nel nostro settore. (è interessante notare che sebbene molte ONG sostengano l'obiezione di coscienza, non sono molte quelle che si fanno avanti in questo settore. Rachel Brett è infatti il membro di ONG che lavora più costantemente e strategicamente sull'obiezione di coscienza, il che significa COMS (obiezione di coscienza al servizio militare, ndt) piuttosto che COMT (obiezione di coscienza alle tasse militari, ndt) quando il titolo 11 sarà sull'agenda potremo chi altri parlerà sull'obiezione di coscienza e organizzare un incontro con queste ONG in seguito. Dirk ed io siamo andati a un piccolo incontro organizzato da CONGO, dove abbiamo ricevuto qualche buon suggerimento e qualche buona idea. Il presidente di CONGO era anche preoccupato della lunga lista di ONG che vengono solo per parlare 5 minuti e basta. Per un prossimo anno potremmo pensare ad un intervento comune insieme ad altre ONG, il che ti da il vantaggio di essere all'inizio della lista dei relatori delle ONG. Bene, questo era solo per buttare giù qualche impressione (e anche per liberare la testa di qualcuna di queste cose). I migliori auguri da una Ginevra primaverile piuttosto calda. Bart Horemann (traduzione Cosimo Tomaselli)
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