[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Centri sociali antimperialisti a Napoli (2)
- Subject: Centri sociali antimperialisti a Napoli (2)
- From: "glr" <glr_y at iol.it>
- Date: Mon, 19 Mar 2001 17:05:08 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- Date sent: Sun, 18 Mar 2001 12:43:52 +0100 From: "zone di conflitto (to)" <zonediconflitto at ecn.org> To: movimento at ecn.org, cslist at ecn.org Subject: cs: RIFLESSIONI SULLA “BATTAGLIA DI NAPOLI”:oggi riceviamo e diffondiamo dal Centro di Doc. Senza Pazienza (To) 17 marzo 2001: . Il bilancio della mobilitazione contro il global forum è pesante, selvagge cariche delle forze dell’ordine: polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno attaccato questa mattina a Napoli la manifestazione a cui hanno aderito più di ventimila persone. Ne sono seguiti duri scontri che sono durati più di un ora. Decine di persone sono rimaste ferite in modo grave e ceninaia contuse e intossicate dai gas lacrimogeni. Il questore Izzo ha voluto ancora una volta usare la mano pesante per imporre gli ordini che venivano dall’alto: impedire a tutti i costi che i dimostranti potessero arrivare a disturbare l’incontro dei signori dell’arroganza tecnologica, della guerra, della disoccupazione, della devastazione ambientale, dello sfruttamento che si sono incontrati a sfoggiare, per l’ennesima volta il volto spettacolare e celebrativo del grande capitale. Le iniziative del no al global forum sono durate 4 giorni e hanno avuto la capacità di coinvolgere per la prima volta in Italia vasti strati sociali interessati a opporsi e a boicottare veramente le strategie che il capitale va costruendo. La discesa in piazza di oltre ventimila tra disoccupati, lavoratori socialmente utili, immigrati, giovani, studenti, proletari rappresenta il risultato più significativo e politicamente determinante di un processo di riaggregazione che procede da tempo. In tutto il sud sta crescendo un buon radicamento che consolida nuove forme di partecipazione e protagonismo contro le istituzioni e il sistema dei partiti. In molte città e territori è nata una nuova stagione di occupazioni che ha fatto sorgere nuovi collettivi e centri sociali capaci di rivolgere il loro intervento verso le condizioni di vita, e di repressione degli immigrati e delle fasce di popolazione più precarie. Anche dal nord si sono mosse le realtà che concretamente stanno costruendo opposizione sociale antiistituzionale e anticapitalista e che ha visto la scorsa settimana scendere in piazza contemporaneamente Milano e Brescia diecimila persone contro i centri di detenzione, la repressione poliziesca e la Lega Nord ed a Ravenna migliaia di persone contro gli Ogm. Anche da Torino, dopo le mobilitazioni contro il Tav, sono scesi a Napoli oltre 200 compagni e compagne. Quanto è accaduto a Napoli è stato un vero scontro sociale che si è trasformato in battaglia di piazza capace di rispondere ai divieti, alle provocazioni e alla violenza della polizia. Si è saputo cosi dipanare un filo rosso che da continuità e lega unitariamente le mobilitazioni di Seattle, Praga, Nizza e Davos. La determinazione e la rabbia si è espressa concretamente contro le istituzioni e chi le dirige transnazionalmente con politiche che affamano, devastano e distruggono oltre i due terzi del mondo. Le imprese e le multinazionali informatiche si muovono sempre più non certo per diffondere benessere e il miglioramento delle condizioni di vita dei proletari ma per accrescere le forme d’accumulazione di profitto, per estendere il dominio e per espropriare e mercificare ogni forma di sapere, comunicazione ed informazione costruite e prodotte dai proletari. La partecipazione di massa alle quattro giornate di Napoli e alla battaglia dell’ultimo giorno sicuramente hanno rappresentato la migliore risposta sociale e politica alle logiche dell’istituzionalizzazione e della simulazione del conflitto praticate da alcuni in forme spettacolari e virtuali. Nei fatti si e dimostrato e indicato concretamente che paga molto di più l’organizzare le lotte reali radicate nei territori che rincorrere i partiti sul loro terreno con l’entrismo nei consigli comunali e nel consociativismo da funamboli della politica. Napoli è stato un momento importante nello sviluppo del movimento sociale di contestazione alla globalizzazione come costruzione di movimenti di lotta autonomi e antagonisti al potere col quale non è possibile ne dialogare, ne chattare neppure utilizzando i suoi strumenti, semmai controusandoli per scopi ben mirati e puntando al suo definitivo crash! Le quattro giornate di Napoli, ricche di creatività, differenziazioni delle forme di partecipazione e di lotta, azione diretta e uso della forza, hanno dimostrato che tutti gli strumenti sono validi ed efficaci per praticare gli obbiettivi e il programma di lotte di una vera opposizione sociale che sa muoversi e svilupparsi senza scivolare nelle vuote ideologie o nelle perdenti logiche da ghetto. Queto primo risultato politicamente positivo rappresenta quindi sicuramente un esempio da seguire per preparare la prossima mobilitazione del movimento antiglobalizzazione che si misurerà anche con una partecipazione internazionale nel prossimo luglio a Genova contro Il G8. Compagne e compagni dell’autonomia e Centro di documentazione. Senza pazienza Torino 17 marzo 2001 ------- End of forwarded message -------
- Follow-Ups:
- R: Centri sociali antimperialisti a Napoli (2)
- From: "Gianni Zampieri" <zampieri.gg at libero.it>
- R: Centri sociali antimperialisti a Napoli (2)
- Prev by Date: Cesena 24/3 - Call for support for the anti Nato demonstration (Fwd)
- Next by Date: Campagna Palestina: manifestazione telematica per il diritto all'informazione
- Previous by thread: Cesena 24/3 - Call for support for the anti Nato demonstration (Fwd)
- Next by thread: R: Centri sociali antimperialisti a Napoli (2)
- Indice: