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25.000 firme contro l'embargo
- Subject: 25.000 firme contro l'embargo
- From: "Un ponte per..." <abridge at tin.it>
- Date: Fri, 9 Jun 2000 15:41:27 -0000
COMUNICATO STAMPA L’associazionismo e la società civile contro l’embargo all’Iraq Consegnate al Presidente della Camera dei deputati 25.000 firme per la dissociazione dell’Italia Lunedì pomeriggio i Deputati, convocati per discutere della posizione italiana sull’embargo all’Iraq, insieme alle mozioni presentate sull’ argomento dai Gruppi Parlamentari troveranno anche una petizione popolare firmata da circa 20.000 cittadini che chiede un atto concreto di dissociazione. Oltre cento associazioni hanno aderito alla campagna, tra queste numerose grandi associazioni nazionali come il Gruppo Abele di don Ciotti, la Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti), le Acli, l’Arci, tutti i coordinamenti delle ONG, oltre a decine di gruppi locali, che nel loro insieme rappresentano centinaina di migliaia se non milioni di cittadini. Tra le personalità hanno firmato il premio Nobel Dario Fo, Padre Nicola Giandomenico del Sacro Convento Francescano, il rettore dell’Università di Palermo Prof. Ruffino. Padre Archie Casey, segretario esecutivo dei Missionari Saveriani, la scrittrice Carmen Convito e il regista Maselli. Padre Zanotelli ha inviato la propria adesione dalla propria missione in Kenia. Per tutto il week end è previsto l'arrivo a Roma di altre 5.000 firme che verranno consegnate lunedì. Le firme sono state consegnate alle 15.00 di oggi alla Presidenza della Camera che provvederà a trasmettere la petizione alla Commissione Esteri e a distribuirla ai parlamentari in tempo per la discussione di Lunedì. “La petizione riflette - secondo la associazione di volontariato “Un ponte per…” promotrice della petizione insieme al “Comitato Golfo” - la crescente disapprovazione della opinione pubblica della partecipazione italiana a sanzioni la cui unica conseguenza è stata la morte di oltre un milione e mezzo di persone.” “Tutti, anche in Italia, dicono che l’embargo è inumano e di volerne la revoca, poi si rinvia sempre a decisioni di altri (il consiglio di Sicurezza, la Unione Europea, il governo iracheno). – ha dichiarato il presidente della associazione, Fabio Alberti - Con la nostra petizione suggeriamo un passo concreto che dipende solo dal Parlamento: la abrogazione della legge con la quale il nostro paese ha applicato le sanzioni. Lo si deve fare anche per rispettare le convenzioni sui diritti umani, in particolare quella sui diritti dei bambini, che anche l’Italia ha ratificato. Non è risolutivo, ma almeno non si potrà più dire che anche noi siamo responsabili.”
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