25.000 firme contro l'embargo




COMUNICATO STAMPA


L’associazionismo e la società civile contro l’embargo all’Iraq
Consegnate al Presidente della Camera dei deputati 25.000 firme per la
dissociazione dell’Italia

Lunedì pomeriggio i Deputati, convocati per discutere della posizione
italiana sull’embargo all’Iraq, insieme alle mozioni presentate sull’
argomento dai Gruppi Parlamentari troveranno anche una petizione popolare
firmata da circa 20.000 cittadini che chiede un atto concreto di
dissociazione.
Oltre  cento associazioni hanno aderito alla campagna, tra queste numerose
grandi associazioni nazionali come il Gruppo Abele di don Ciotti, la Uisp
(Unione Italiana Sport Per tutti), le Acli, l’Arci, tutti i coordinamenti
delle ONG, oltre a decine di gruppi locali, che nel loro insieme
rappresentano centinaina di migliaia se non milioni di cittadini. Tra le
personalità hanno firmato il premio Nobel Dario Fo, Padre Nicola
Giandomenico del Sacro Convento Francescano, il rettore dell’Università di
Palermo Prof. Ruffino. Padre Archie Casey, segretario esecutivo dei
Missionari Saveriani,  la scrittrice Carmen Convito e il regista Maselli.
Padre Zanotelli ha inviato la propria adesione dalla propria missione in
Kenia.
Per tutto il week end è previsto l'arrivo a Roma di altre 5.000 firme che
verranno consegnate lunedì.
Le firme sono state consegnate alle 15.00 di oggi alla Presidenza della
Camera che provvederà a trasmettere la petizione alla Commissione Esteri e a
distribuirla ai parlamentari in tempo per la discussione di Lunedì.

“La petizione riflette - secondo la associazione di volontariato “Un ponte
per…” promotrice della petizione insieme al “Comitato Golfo” - la crescente
disapprovazione della opinione pubblica della partecipazione italiana a
sanzioni la cui unica conseguenza è stata la morte di oltre un milione e
mezzo di persone.”

“Tutti, anche in Italia, dicono che l’embargo è inumano e di volerne la
revoca, poi si rinvia sempre a decisioni di altri (il consiglio di
Sicurezza, la Unione Europea, il governo iracheno). – ha dichiarato il
presidente della associazione, Fabio Alberti - Con la nostra petizione
suggeriamo un passo concreto che dipende solo dal Parlamento: la abrogazione
della legge con la quale il nostro paese ha applicato le sanzioni. Lo si
deve fare anche per rispettare le convenzioni sui diritti umani, in
particolare quella sui diritti dei bambini, che anche l’Italia ha
ratificato. Non è risolutivo, ma almeno non si potrà più dire che anche noi
siamo responsabili.”