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I: Gruppo per la pace in Congo
- Subject: I: Gruppo per la pace in Congo
- From: "Francesco" <locascio at gestelnet.it>
- Date: Thu, 1 Jun 2000 12:25:15 +0200
----- Original Message ----- From: serv. informazioni Congosol <congosol at neomedia.it> To: serv. informazioni Congosol <congosol at neomedia.it> Sent: Wednesday, May 31, 2000 1:07 PM Subject: Gruppo per la pace in Congo > > > ==================================================== > fonte: > Fraternita' Missionaria > ==================================================== > > > Ai gruppi e persone che chiedono la pace nella Repubblica Democratica del Congo > > CONGO-DEM.REPUBLIC, 20 MAG 2000 (15:13) > > SUD KIVU: MASSACRO, PIU' DI 300 PERSONE UCCISE DALLA COALIZIONE DEMOCRATICA > CONGOLESE (STANDARD, GENERAL) > > Piu' di 300 persone hanno perso la vita a Katogota, 60 km a sud di Bukavu, > (Sud Kivu, est della Repubblica Democratica del Congo) in un massacro > perpetrato nella notte tra domenica 14 maggio e lunedi' 15, per opera delle > forze della Coalizione Democratica Congolese (Rcd). > Lo riferiscono fonti della MISNA, le quali, finora, hanno identificato > centinaia di donne, vecchi, bambini e uomini, uccisi a colpi di arma da > fuoco e machete e in gran parte gettati successivamente nel fiume Ruzizi. > Gli armati che hanno commesso l'inaudita strage appartengono agli eserciti > ruandese, burundese e a formazioni di banjamulenge. > In un primo momento si riteneva che l'azione criminale fosse stata commessa > come atto di rappresaglia nei confronti dei mayi-mayi, gruppi spontanei di > partigiani nazionalisti congolesi. > Successivamente, attraverso testimonianze piu' circostanziate, si e' > appreso che nel pomeriggio della domenica un alto ufficiale burundese era > stato freddato per un regolamento di conti tra soldati della Rcd. > Il fatto aveva causato panico tra la popolazione del villaggio di Katogota, > al punto che i militari hanno impiegato del tempo per rassicurare i civili, > mantenendo la situazione calma fino al tramonto. > "Con le tenebre - ha raccontato un sopravvissuto del quale si mantiene > l'anonimato per ovvie ragioni di sicurezza - e' iniziato il massacro, > durato dalle 7: 30 di sera fino alle 5 del mattino di lunedi'. > I corpi delle vittime, inizialmente disseminati in un vasto perimetro > dentro e fuori il villaggio, sono stati in parte trascinati nei canneti del > fiume, in parte abbandonati alle acque. > Altri sono stati compressi con forza nelle latrine". > (FB) > -------------------------------------------------------------------------- ------ > ----------- > > Carissimi Amici, > perdonate se cominciamo la lettera con questa notizia giunta da pochi giorni. > Sono cose che non possiamo piu' tollerare; cose che non ci permettono di > isolarci nei nostri progetti di vacanze, cose che ci spingono a comprimere > i nostri impegni quotidiani per trovar tempo per questo popolo che grida, > per queste altre centinaia di morti senza ragione, di cui si cerca di > cancellare persino le tracce. > > Diciamo: basta! Noi diciamo: no, questi morti non li ha presi il fiume, li > prendono i nostri cuori. > Sono dentro di noi e noi daremo fiato al loro grido, per dire: basta! Basta > con il silenzio, che permette agli uccisori di farsi vittime e di > riscuotere nel mondo simpatie ed appoggi politici ed economici; basta con > il linguaggio forbito della diplomazia che chiama Rwanda e Uganda "paesi > non invitati" in RDC, non riconosce ancora che anche il Burundi e' > implicato nella guerra e non osa ancora chiamarla guerra di aggressione. > Questi morti in noi dicono: basta! Ne va della nostra stessa umanita', del > nostro giubileo, del senso delle cose che viviamo ogni giorno. > Non un'etnia, ma ristretti gruppi di potere alleati tra loro in Rwanda, > Uganda, Burundi, con l'appoggio internazionale, da anni stanno > destabilizzando l'Africa centrale. > Complici, dei Congolesi che si sono prestati al loro gioco. > Complici, quanti nel mondo investono sugli "uomini forti" del momento, > quanti rovesciano fiumi di armi che permetteranno loro di rinnovare gli > arsenali. > Chi ne fa le spese e' l'esausta popolazione congolese, e non solo. > > > Linee per un impegno > Nei giorni 11 e 13 maggio, ci siamo trovati con il gruppo congolese di > riflessione che si riunisce nella Chiesa dei Congolesi a Roma. > Abbiamo fatto il resoconto degli incontri avvenuti dopo il 16 aprile: > incontro con il dott. > Aldo Stevanin, primo segretario dell'on. Luciano Violante, Presidente della > Camera dei Deputati, che ha gia' segnalato con urgenza il problema alla > Commissione Esteri; incontro con l'incaricato esteri di un partito e presto > con i dipartimenti esteri dei vari partiti. > Presenza critica ad incontri con personalita' congolesi o con particolari > incarichi in RDC, di passaggio da Roma. > Abbiamo rilevato disponibilita' all'ascolto e anche all'impegno, ma anche > un grande buco informativo. > Abbiamo quindi reimpostato il lavoro. > L'obiettivo e' la pace nella Repubblica Democratica del Congo, nella > giustizia e nel rispetto dell'integrita' territoriale. > Il nostro punto di vista e' il popolo sofferente della RDC. > > Ci siamo divisi il lavoro in quattro settori: > - INFORMAZIONE: vogliamo essere sentinelle sugli eventi e sulle notizie e > interpretazioni che appaiono sui mass media, per intervenire prontamente a > dire il nostro punto di vista > - POLITICA: continuiamo ad "osare" i contatti con le autorita', chiedendo > incontri, mettendo a disposizione le nostre testimonianze, avanzando > precise richieste > - CHIESA: continueremo i contatti con le autorita' della Chiesa universali, > nostre locali e nella RDC; svilupperemo un particolare impegno per la > liberazione di mons. Emmanuel Kataliko, arcivescovo di Bukavu al confino > dal 12 febbraio > LABORATORIO: ricercheremo informazioni, documentazioni, prove; questo > settore sara' a servizio degli altri. > > Cercheremo di lavorare in stretto contatto con la societa' civile in RDC. > La Fraternita' Missionaria di Vicomero (Parma) continuera' ad assicurare il > lavoro di segreteria. > > Ci state se ci impegniamo ancora insieme? > Se ci state, continuiamo ad impegnarci insieme. > Non miriamo a costituire gruppi, o supergruppi, o reti, ci interessa il > problema. > > Ecco la proposta. > - Una scelta di digiuno e preghiera: saltare un pasto la settimana, il > venerdi'. > In quel giorno sapremo che insieme a tanti stiamo facendo un passo verso i > nostri fratelli del Congo. > Sapete che insieme a noi, a marzo e aprile, anche tante persone a Bukavu, a > Uvira, hanno digiunato e pregato, loro che gia' vivono in una quotidiana > penuria! > - Le quattro linee di lavoro sopra indicate: informazione, politica, chiesa > e laboratorio. > Insieme a voi e a nome vostro, noi ci impegneremo da qui, ma chi puo', e > nella misura in cui puo', la' dove si trova, veda di dare voce al popolo > congolese in questi settori. > Per esempio: > - anzitutto informandosi personalmente, diffondendo le informazioni, > reagendo a informazioni distorte, valorizzando il passaggio di testimoni; > con una mostra, ecc. > - contattando le autorita' politiche; ad esempio il Sindaco: un paese si > potrebbe gemellare con i sopravvissuti di Katogota, o di Kasika, o di > Makobola, di Kabinda, tutti luoghi di massacri inauditi; contattando un > deputato della nostra regione, le segreterie dei partiti; scrivendo alle > autorita' nazionali e internazionali... > > Osiamo tutto e non temiamo nessuno! - parlando della situazione con il > nostro parroco, le nostre comunita' e gruppi ecclesiali, con il Vescovo, > con altre confessioni religiose; per esempio, non sarebbe un bel gesto > giubilare una visita fraterna del nostro vescovo a vescovi e popolazioni in > sofferenza, per esempio a mons. Kataliko, arcivescovo di Bukavu in esilio, > a mons. Misago, vescovo di Gikongoro, in Rwanda, ingiustamente sotto > processo e minacciato di condanna a morte? > - Cercando documentazione, in particolare sulle complicita' internazionali > nel conflitto, sul traffico di armi... > > Fateci sapere da subito se aderite al digiuno di un pasto al venerdi': > anche far conoscere in quanti siamo serve a dar forza al grido. > Fateci poi sapere le vostre iniziative e proposte nel campo > dell'informazione, della politica, della chiesa e della ricerca di > documentazione. > Se trovate documenti interessanti al di fuori dei circuiti normali di > internet, trasmetteteli alla segreteria, particolarmente per il gruppo che > si occupa della documentazione. > Dobbiamo anche trovare un nome, un motto o un "logo" all'impegno che ci > unisce, per firmare ed essere riconosciuti. > Che cosa suggerite? Per stavolta usiamo una firma provvisoria "gruppo per > la pace in Congo". > A quanti non risponderete intendendo chiuso qui il nostro impegno comune, > rivolgiamo un saluto fraterno e riconoscente per il cammino fatto insieme; > sospenderemo l'invio dei messaggi. > A tutti un saluto di cuore. > Possano i nostri passi sempre avvicinare quelli dei popoli che soffrono, > sul cammino erto ma stupendo della ricerca di solidarieta', che ci rendera' > piu' veri. > > La segreteria del Gruppo per la pace in Congo > > P.S.: Chi tra voi riceve queste comunicazioni via fax, veda se puo > comunicarci un indirizzo di posta elettronica, per favorire il lavoro di > segreteria. > > Parma, 25 maggio 2000. > > Segretariato: > Fraternita' Missionaria > Strada Cavestro, 14/A - 43030 Vicomero (PR) > tel.: 0521.31.42.63; fax: 0521.31.42.69 > e.mail: muungano at libero.it > > > ==================================================== > Servizio informazioni Congosol > Il materiale contenuto in questa comunicazione puo' non rispecchiare sempre > il punto di vista del Servizio. > Di fronte alla necessita' di offrirvi queste informazioni rapidamente, il > Servizio sceglie di non essere sempre in grado di verificarle, e non puo' > essere ritenuto responsabile della precisione delle fonti originali. > Ci scusiamo con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo documento. > ==================================================== > >
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