I: Gruppo per la pace in Congo



----- Original Message -----
From: serv. informazioni Congosol <congosol at neomedia.it>
To: serv. informazioni Congosol <congosol at neomedia.it>
Sent: Wednesday, May 31, 2000 1:07 PM
Subject: Gruppo per la pace in Congo


>
>
> ====================================================
> fonte:
> Fraternita' Missionaria
> ====================================================
>
>
> Ai gruppi e persone che chiedono la pace nella Repubblica Democratica del
Congo
>
> CONGO-DEM.REPUBLIC, 20 MAG 2000 (15:13)
>
> SUD KIVU: MASSACRO, PIU' DI 300 PERSONE UCCISE DALLA COALIZIONE
DEMOCRATICA
> CONGOLESE (STANDARD, GENERAL)
>
> Piu' di 300 persone hanno perso la vita a Katogota, 60 km a sud di Bukavu,
> (Sud Kivu, est della Repubblica Democratica del Congo) in un massacro
> perpetrato nella notte tra domenica 14 maggio e lunedi' 15, per opera
delle
> forze della Coalizione Democratica Congolese (Rcd).
> Lo riferiscono fonti della MISNA, le quali, finora, hanno identificato
> centinaia di donne, vecchi, bambini e uomini, uccisi a colpi di arma da
> fuoco e machete e in gran parte gettati successivamente nel fiume Ruzizi.
> Gli armati che hanno commesso l'inaudita strage appartengono agli eserciti
> ruandese, burundese e a formazioni di banjamulenge.
> In un primo momento si riteneva che l'azione criminale fosse stata
commessa
> come atto di rappresaglia nei confronti dei mayi-mayi, gruppi spontanei di
> partigiani nazionalisti congolesi.
> Successivamente, attraverso testimonianze piu' circostanziate, si e'
> appreso che nel pomeriggio della domenica un alto ufficiale burundese era
> stato freddato per un regolamento di conti tra soldati della Rcd.
> Il fatto aveva causato panico tra la popolazione del villaggio di
Katogota,
> al punto che i militari hanno impiegato del tempo per rassicurare i
civili,
> mantenendo la situazione calma fino al tramonto.
> "Con le tenebre - ha raccontato un sopravvissuto del quale si mantiene
> l'anonimato per ovvie ragioni di sicurezza - e' iniziato il massacro,
> durato dalle 7: 30 di sera fino alle 5 del mattino di lunedi'.
> I corpi delle vittime, inizialmente disseminati in un vasto perimetro
> dentro e fuori il villaggio, sono stati in parte trascinati nei canneti
del
> fiume, in parte abbandonati alle acque.
> Altri sono stati compressi con forza nelle latrine".
> (FB)
> --------------------------------------------------------------------------
------
> -----------
>
> Carissimi Amici,
> perdonate se cominciamo la lettera con questa notizia giunta da pochi
giorni.
> Sono cose che non possiamo piu' tollerare; cose che non ci permettono di
> isolarci nei nostri progetti di vacanze, cose che ci spingono a comprimere
> i nostri impegni quotidiani per trovar tempo per questo popolo che grida,
> per queste altre centinaia di morti senza ragione, di cui si cerca di
> cancellare persino le tracce.
>
> Diciamo: basta! Noi diciamo: no, questi morti non li ha presi il fiume, li
> prendono i nostri cuori.
> Sono dentro di noi e noi daremo fiato al loro grido, per dire: basta!
Basta
> con il silenzio, che permette agli uccisori di farsi vittime e di
> riscuotere nel mondo simpatie ed appoggi politici ed economici; basta con
> il linguaggio forbito della diplomazia che chiama Rwanda e Uganda "paesi
> non invitati" in RDC, non riconosce ancora che anche il Burundi e'
> implicato nella guerra e non osa ancora chiamarla guerra di aggressione.
> Questi morti in noi dicono: basta! Ne va della nostra stessa umanita', del
> nostro giubileo, del senso delle cose che viviamo ogni giorno.
> Non un'etnia, ma ristretti gruppi di potere alleati tra loro in Rwanda,
> Uganda, Burundi, con l'appoggio internazionale, da anni stanno
> destabilizzando l'Africa centrale.
> Complici, dei Congolesi che si sono prestati al loro gioco.
> Complici, quanti nel mondo investono sugli "uomini forti" del momento,
> quanti rovesciano fiumi di armi che permetteranno loro di rinnovare gli
> arsenali.
> Chi ne fa le spese e' l'esausta popolazione congolese, e non solo.
>
>
> Linee per un impegno
> Nei giorni 11 e 13 maggio, ci siamo trovati con il gruppo congolese di
> riflessione che si riunisce nella Chiesa dei Congolesi a Roma.
> Abbiamo fatto il resoconto degli incontri avvenuti dopo il 16 aprile:
> incontro con il dott.
> Aldo Stevanin, primo segretario dell'on. Luciano Violante, Presidente
della
> Camera dei Deputati, che ha gia' segnalato con urgenza il problema alla
> Commissione Esteri; incontro con l'incaricato esteri di un partito e
presto
> con i dipartimenti esteri dei vari partiti.
> Presenza critica ad incontri con personalita' congolesi o con particolari
> incarichi in RDC, di passaggio da Roma.
> Abbiamo rilevato disponibilita' all'ascolto e anche all'impegno, ma anche
> un grande buco informativo.
> Abbiamo quindi reimpostato il lavoro.
> L'obiettivo e' la pace nella Repubblica Democratica del Congo, nella
> giustizia e nel rispetto dell'integrita' territoriale.
> Il nostro punto di vista e' il popolo sofferente della RDC.
>
> Ci siamo divisi il lavoro in quattro settori:
> - INFORMAZIONE: vogliamo essere sentinelle sugli eventi e sulle notizie e
> interpretazioni che appaiono sui mass media, per intervenire prontamente a
> dire il nostro punto di vista
> - POLITICA: continuiamo ad "osare" i contatti con le autorita', chiedendo
> incontri, mettendo a disposizione le nostre testimonianze, avanzando
> precise richieste
> - CHIESA: continueremo i contatti con le autorita' della Chiesa
universali,
> nostre locali e nella RDC; svilupperemo un particolare impegno per la
> liberazione di mons. Emmanuel Kataliko, arcivescovo di Bukavu al confino
> dal 12 febbraio
> LABORATORIO: ricercheremo informazioni, documentazioni, prove; questo
> settore sara' a servizio degli altri.
>
> Cercheremo di lavorare in stretto contatto con la societa' civile in RDC.
> La Fraternita' Missionaria di Vicomero (Parma) continuera' ad assicurare
il
> lavoro di segreteria.
>
> Ci state se ci impegniamo ancora insieme?
> Se ci state, continuiamo ad impegnarci insieme.
> Non miriamo a costituire gruppi, o supergruppi, o reti, ci interessa il
> problema.
>
> Ecco la proposta.
> - Una scelta di digiuno e preghiera: saltare un pasto la settimana, il
> venerdi'.
> In quel giorno sapremo che insieme a tanti stiamo facendo un passo verso i
> nostri fratelli del Congo.
> Sapete che insieme a noi, a marzo e aprile, anche tante persone a Bukavu,
a
> Uvira, hanno digiunato e pregato, loro che gia' vivono in una quotidiana
> penuria!
> - Le quattro linee di lavoro sopra indicate: informazione, politica,
chiesa
> e laboratorio.
> Insieme a voi e a nome vostro, noi ci impegneremo da qui, ma chi puo', e
> nella misura in cui puo', la' dove si trova, veda di dare voce al popolo
> congolese in questi settori.
> Per esempio:
> - anzitutto informandosi personalmente, diffondendo le informazioni,
> reagendo a informazioni distorte, valorizzando il passaggio di testimoni;
> con una mostra, ecc.
> - contattando le autorita' politiche; ad esempio il Sindaco: un paese si
> potrebbe gemellare con i sopravvissuti di Katogota, o di Kasika, o di
> Makobola, di Kabinda, tutti luoghi di massacri inauditi; contattando un
> deputato della nostra regione, le segreterie dei partiti; scrivendo alle
> autorita' nazionali e internazionali...
>
> Osiamo tutto e non temiamo nessuno! - parlando della situazione con il
> nostro parroco, le nostre comunita' e gruppi ecclesiali, con il Vescovo,
> con altre confessioni religiose; per esempio, non sarebbe un bel gesto
> giubilare una visita fraterna del nostro vescovo a vescovi e popolazioni
in
> sofferenza, per esempio a mons. Kataliko, arcivescovo di Bukavu in esilio,
> a mons. Misago, vescovo di Gikongoro, in Rwanda, ingiustamente sotto
> processo e minacciato di condanna a morte?
> - Cercando documentazione, in particolare sulle complicita' internazionali
> nel conflitto, sul traffico di armi...
>
> Fateci sapere da subito se aderite al digiuno di un pasto al venerdi':
> anche far conoscere in quanti siamo serve a dar forza al grido.
> Fateci poi sapere le vostre iniziative e proposte nel campo
> dell'informazione, della politica, della chiesa e della ricerca di
> documentazione.
> Se trovate documenti interessanti al di fuori dei circuiti normali di
> internet, trasmetteteli alla segreteria, particolarmente per il gruppo che
> si occupa della documentazione.
> Dobbiamo anche trovare un nome, un motto o un "logo" all'impegno che ci
> unisce, per firmare ed essere riconosciuti.
> Che cosa suggerite? Per stavolta usiamo una firma provvisoria "gruppo per
> la pace in Congo".
> A quanti non risponderete intendendo chiuso qui il nostro impegno comune,
> rivolgiamo un saluto fraterno e riconoscente per il cammino fatto insieme;
> sospenderemo l'invio dei messaggi.
> A tutti un saluto di cuore.
> Possano i nostri passi sempre avvicinare quelli dei popoli che soffrono,
> sul cammino erto ma stupendo della ricerca di solidarieta', che ci
rendera'
> piu' veri.
>
> La segreteria del Gruppo per la pace in Congo
>
> P.S.: Chi tra voi riceve queste comunicazioni via fax, veda se puo
> comunicarci un indirizzo di posta elettronica, per favorire il lavoro di
> segreteria.
>
> Parma, 25 maggio 2000.
>
> Segretariato:
> Fraternita' Missionaria
> Strada Cavestro, 14/A - 43030 Vicomero (PR)
> tel.: 0521.31.42.63; fax: 0521.31.42.69
> e.mail: muungano at libero.it
>
>
> ====================================================
> Servizio informazioni Congosol
> Il materiale contenuto in questa comunicazione puo' non rispecchiare
sempre
> il punto di vista del Servizio.
> Di fronte alla necessita' di offrirvi queste informazioni rapidamente, il
> Servizio sceglie di non essere sempre in grado di verificarle, e non puo'
> essere ritenuto responsabile della precisione delle fonti originali.
> Ci scusiamo con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo documento.
> ====================================================
>
>