R: 3 giug



Sottoscriviamo l'appello.

ciao e grazie per il vostro lavoro,

          Elena Fido e Stefano Minello


> -----Messaggio originale-----
> Da:	s.deangelis [SMTP:s.deangelis at agora.stm.it]
> Inviato:	martedì 16 maggio 2000 22.23
> A:	giuliab at cisadu2.let.uniroma1.it
> Oggetto:	3 giug
> 
> TI INVIAMO IL TESTO DI CONVOCAZIONE PER L'INIZIATIVA DEL 3 GIUGNO A ROMA
> TI CHIEDIAMO DI MANDARCI LA TUA ADESIONE E DI AIUTARCI A PROCURARNE DELLE
> NUOVE ALTRE.
> ATTUALMENTE SONO GIA' PIU' DI 100
> TRA POCHI GIORNI LE COMINCEREMO A PUBBLICARE
> 
> P R O C E S S I A M O L I  !!
> 
> Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del
> "TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I
> CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey
> Clark, con la stesura di 19 punti di accusa contro la NATO ed i
> governi occidentali.
> 
> Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi
> del mondo. In Italia il primo novembre 1999 alla presenza di
> Ramsey Clark ha preso il via la sezione italiana del Tribunale. Nel
> corso di questi mesi, confortati dal crescente interesse suscitato e
> dalle numerose iniziative di presentazione del "Tribunale Italiano" in
> molte citta', abbiamo potuto verificare  con dati oggettivi la
> veridicita' delle nostre accuse.
> 
> A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti
> firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della
> Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente
> del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i membri del Governo
> per la partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della
> Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione
> - nonchè i loro successori per quanto attiene ai crimini in continuità
> con l'aggressione armata, ciascuno secondo la personale
> responsabilità scaturente dalle diverse competenze, azioni e
> omissioni:
> 
> - per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la
> Repubblica Federale Jugoslava, paese sovrano da cui non era
> venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi alleati;
> 
> - per aver liquidato e vanificato con l'aggressione militare le
> iniziative internazionali tendenti a favorire la soluzione con mezzi
> pacifici dei problemi  esistenti nel Kosovo;
> 
> - per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in
> particolare la Carta delle Nazioni Unite, i principi del Tribunale di
> Norimberga, le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sulla
> tutela delle popolazioni civili, nonchè lo stesso trattato istitutivo
> della NATO;
> 
> - per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi
> contro istallazioni e popolazioni civili, condotti su obiettivi e con
> armi appositamente studiate per infliggere il massimo danno,
> anche protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita
> (attacchi deliberati contro strutture civili, bombe a grappolo);
> 
> - per aver consentito l'utilizzo massiccio di proiettili e missili
> all'uranio impoverito, causando danni incalcolabili e per un tempo
> indeterminato alle popolazioni della Federazione Jugoslava, con
> enormi rischi attuali anche per i volontari civili e per i militari
> italiani
> impegnati nel Kosovo.
> 
> - per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e
> farmaceutici, causando deliberatamente danni ambientali di
> enorme rilevanza, tali da configurare una vera e propria guerra
> batteriologica, chimica e nucleare;
> 
> - per aver danneggiato l'economia della Costa Adriatica con la
> chiusura degli aeroporti civili e per aver consentito e cercato di
> occultare lo smaltimento di ordigni bellici nelle acque territoriali
> italiane e in quelle immediatamente adiacenti, causando danni alle
> persone, all'ambiente, all'economia;
> 
> - per aver violato la Costituzione italiana e ignorato le procedure che
> essa
> impone in caso di stato di guerra, guerra che non può mai essere
> intrapresa
> dall'Italia ma solo combattuta per difendere dall'aggressione altrui
>  il nostro paese e i paesi di cui l'Italia sia impegnata a condividere la
> difesa;
> 
> - per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la
> popolazione
> della Jugoslavia, sia nel corso della guerra sia con l'imposizione di
> misure
> di embargo internazionalmente illegittime;
> 
> - per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze
> contro un paese sovrano e le sue legittime istituzioni;
> 
> - per avere inviato truppe e personale civile a governare territori
> ridotti
> di fatto a nuovi protettorati e colonie, senza peraltro impedire nel
> Kosovo
> la persecuzione sistematica e l'espulsione della popolazione di etnia
>  serba e di altre etnie non albanesi, nonchè degli stessi abitanti di
> etnia
> albanese considerati non affidabili o dissidenti dal nuovo potere di fatto
> ivi insediato in violazione della risoluzione 1244 dell'ONU;
> 
> - per aver usato la Missione Arcobaleno come operazione di promozione e
> legittimazione della guerra, e per avere allo stesso fine attivato o
> favorito una disinformazione e propaganda di guerra;
> 
> - per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e al
> diritto-dovere di controllo delle attività che vi svolgono comandi,
> strutture e mezzi militari stranieri;
> 
> - per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del
> Parlamento, lo "status" politico e giuridico della NATO.
> 
> Queste accuse, saranno esposte e ampiamente documentate il 3
> giugno a Roma nella sessione plenaria del Tribunale Indipendente
> contro i crimini NATO costituitosi in Italia che si terrà presso
> l'Università Valdese (via Pietro Cossa 40) e saranno quindi portate
> a New York, dove il 10 giugno si riunirà il Tribunale Internazionale
> Indipendente promosso dall'ex Ministro della Giustizia USA
> Ramsey Clark.
> 
> Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le personalità consapevoli
> della necessità di impedire che tali crimini siano perpetuati e
> diventino anzi la norma delle relazioni internazionali, a sostenere
> l'iniziativa della sezione italiana del Tribunale Clark e la raccolta di
> testimonianze e documenti e partecipare attivamente all'assemblea
> del 3 giugno a Roma.
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