R: 4 GIUGNO/ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI: "PARATA? NO GRAZIE!"



Aderisco con forza alla protesta di Paolocelli. Per anni ed anni, fino alla
soppressione (avvenuta certo per altri motivi) scrissi e pubblicai lettere
aperte ai presidenti Pertini, Cossiga, Scalfaro (o con questo la parata era
già soppressa?) dicendo loro che esibire il volto armato dell'Italia nella
festa del voto popolare per la Repubblica è totalmente assurdo, è segno di
mania militaresca e di culto esibizionista della violenza: sarebbe come
mettere il fucile al posto dell'urna elettorale. Questi politici non hanno
coscienza civile, prima che pacifica! E sono schiavi dell'apparato
militar-industriale. Come mai ogni ministro della difesa diventa
militarista? Perché ignorano - o sono costretti ad ignorare - anche gli
sviluppi nuovi della cultura della difesa.

     Enrico Peyretti
     peyretti at tiscalinet.it
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----- Original Message -----
From: Massimo Paolicelli <max_paolicelli at hotmail.com>
To: <pck-pace at peacelink.it>; <pck-obiezione at peacelink.it>;
<pck-pcknews at peacelink.it>
Sent: Wednesday, May 17, 2000 2:42 PM
Subject: 4 GIUGNO/ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI: "PARATA? NO GRAZIE!"


4 GIUGNO/ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI: "PARATA? NO GRAZIE!"

"La decisione del Ministro Mattarella di ripristinare la parata militare per
le vie di Roma è indecente e fuori dalla storia, quindi merita dai cittadini
un secco no grazie!" E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli Presidente
dell'Associazione Obiettori Nonviolenti. "L'Italia - afferma l'articolo 1
della nostra Costituzione - è una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro"; "è indecente - prosegue Paolicelli - festeggiarla esaltando il
ruolo delle forze armate. Nel nuovo millennio, la guerra non si può
considerare - come affermava Von Klausevitz - la prosecuzione della politica
con altri mezzi, ma semplicemente la sconfitta dell'intelligenza politica.
Quindi chi esalta lo strumento militare, anche sotto le mentite spoglie di
operazioni di pace è fuori dalla storia ed è degno di andare a governare in
qualche paese sudamericano. Capiamo l'esigenza delle forze armate, travolte
da un fuggi fuggi generale, sia di giovani di leva che di professionisti, di
doversi dare un'immagine 'buona': però non ne faccia pagare il prezzo ai
cittadini. Occorre chiedersi quanto costerà al contribuente questo mega spot
delle forze armate? Tutto questo mentre il Governo lascia morire, per totale
mancanza di fondi, il servizio civile. Lanciamo un appello - conclude
Paolicelli - al sindacato, all'associazionismo, ai semplici cittadini
affinchè facciano sentire la loro voce contro la parata. Se poi questa
dovesse tenersi ugualmente, invitiamo tutti a scendere in piazza per far
vedere quello che di buono riesce a fare questa nazione senza l'uso di
inutili strumenti di morte, usando la ragione e non la forza".

Roma, 17.05.2000

Ufficio stampa: Massimo Paolicelli 0338/2347267

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