28/05 Bologna: prossimo incontro Rete Caschi Bianchi



RCB - Rete Caschi Bianchi c/o LOC Milano - v. M. Pichi 1 - 20143 Milano
Tel. 02/58.10.12.26 - 83.78.817 - Fax 02/58.10.12.20 - E-mail:
locosm at tin.it
---------------------------------------

Modena, 15 maggio 2000

Cari amici,
           come da accordi presi nel corso dell'ultimo incontro, ci
ritroveremo per il prossimo incontro della Rete domenica 28 maggio a
Bologna, dalle 11 alle 17 presso lo Studentato Missioni Dehoniane - v.
Sante Vincenzi 45 (dove si è tenuto anche l'ultimo incontro).

Ci aggiorneremo sui progetti avviati e su quelli che stanno per
partire (ci sono tante novità:  parleremo di Ruanda, di Cecenia, di
Chiapas, di Serbia e Kossovo...) e valuteremo la risposta dell'Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile alla nostra lettera del 3-5 in cui si
confermava la nostra disponibilità a partecipare al Tavolo.

Di seguito trovate il testo definitivo del documento con le nostre
proposte da portare al tavolo, la lettera per l'UNSC e il documento
elaborato da p. Cavagna che riporta le ultime novità riguardo
all'impegno del GAVCI per i Caschi Bianchi.

Colgo l'occasione per comunicarvi che, a seguito di una valutazione
ragionata sui miei impegni al momento, ho deciso di non accettare la
designazione ad essere il referente della segreteria della Rete al
Tavolo, come mi era stato richiesto all'incontro di Bologna, e di avere
chiesto pertanto a Roberto Minervino di svolgere questo compito (era
l'altra persona che era stata indicata a Bologna).

Ancora saluti di pace a tutti

p. la Rete Caschi Bianchi
        Andrea Mazzi

________________________________________________________________________

Indicazioni per arrivare allo Studentato Missioni Dehoniane:
- per chi arriva in treno, prendere l'autobus n. 37 dal piazzale
esterno della stazione FS, lato opposto alla stazione; scendere in v.
Bentivogli (5-10 minuti di bus);
- per chi arriva in auto, uscire all'uscita 11 della tangenziale di
Bologna, dirigersi verso il centro (v. Massarenti), dopo ca. 2-3 km a
un incrocio con semaforo voltare a destra per v. Libia

---------------------------------------
Aderiscono alla Rete: Agesci, Ambasciata di Democrazia Locale di
Zavidovici,
Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Berretti
Bianchi, Caritas Italiana, Centro Studi Difesa Civile, Comunità Papa
Giovanni XXIII, GAVCI, LDU, LOC, MIR, MN, Pax Christi


====================================================


DOCUMENTO DELLA RETE CASCHI BIANCHI
SULLE RICHIESTE DA PORTARE AL TAVOLO DI CONFRONTO
CON L'UFFICIO NAZIONALE DEL SERVIZIO CIVILE


La Rete Caschi Bianchi, nel corso dell'incontro del 4 marzo a Firenze,
si è interrogata sull'invito fatto dall'U.N.S.C. alle associazioni che
inviano obiettori di coscienza in missioni di pace all'estero, di
avviare un tavolo di confronto strutturale. Al termine dell'ampia
discussione sul tema sono emersi alcuni punti su cui si è riscontrata
una sostanziale convergenza ed altri su cui è opportuno continuare il
confronto. Qui di seguito si tenta di sintetizzare il tutto.
La Rete accoglie con favore la disponibilità manifestata dall'U.N.S.C.
a risolvere i problemi legati all'invio di Caschi Bianchi (scaglioni,
convenzioni...) in modo non burocratico e il suo interesse a promuovere
missioni di Caschi Bianchi come elemento di forte qualifica del
Servizio Civile.
La Rete è fortemente interessata all'ipotesi di un tavolo di confronto
con l'U.N.S.C., e chiede che questo tavolo:
1) sia costituito, dal lato della Rete:
 da un rappresentante per ogni associazione che invia Caschi Bianchi o
che, avendo intenzione di inviarli, ha già elaborato un progetto e
richiesto l'apertura della convenzione (quando il numero di questi enti
diventasse rilevante, la struttura andrà ovviamente ridefinita per
evitare inutili appesantimenti);
 da un rappresentante della segreteria della Rete.
Le associazioni sono autonome, sia davanti all'U.N.S.C. sia rispetto
alla Rete, alla quale esse aderiscono sempli-cemente; la Rete
costituirà un momento di confronto e di elaborazione di posizioni e di
documenti comuni che serviranno di base per il confronto con l'U.N.S.C.
2) tratti sia questioni organizzative e procedurali, legate alle
missioni dei Caschi Bianchi, che questioni politiche, e precisamente:
aspetti tecnici, logistici e amministrativi delle missioni all'estero;
si tratta di definire, standardizzare e risolvere i problemi legati a
convenzioni, scaglioni, paghe, assicurazioni, richieste nominative,
tempi di attesa, problemi economici ...;
aspetti progettuali; ricerca di soluzioni a problemi quali i possibili
percorsi di formazione degli obiettori Caschi Bianchi, il loro status
giuridico, le modalità di finanziamento delle missioni, la possibilità
di riconoscere incentivi ai giovani che richiedessero di prolungare il
loro servizio civile nei modi previsti dalla legge, la definizione di
un progetto di servizio civile standard per le missioni, che definisca
limiti e regole unitarie, il possibile coordinamento di missioni
italiane all'estero istituzionali con quelle degli enti di servizio
civile, la creazione di una banca dati ...;
attuazione dell'art. 8 comma 2 lettera e); consultazione, stimolo e
dibattito per iniziare ad affrontare l'attuazione dell'art. 8 c. 2
lettera e), con particolare riferimento alle missioni di obiettori di
coscienza promosse dallo Stato e a percorsi di formazione alla Difesa
Popolare Nonviolenta.
3) sia momento di stimolo all'U.N.S.C. perché organizzi iniziative di
promozione del Servizio Civile all'estero, iniziando da un incontro
pubblico promosso dal tavolo in cui l'U.N.S.C. presenti (dando quindi
implicitamente un riconoscimento istituzionale) il lavoro svolto su
questi temi, i progetti realizzati e quelli in fase di realizzazione.

====================================================

Milano, 3 maggio 2000
Gent.mo
dott. Guido Bertolaso
Direttore dell'Ufficio Nazionale
per il Servizio Civile
Via San Martino della Battaglia, 6
Roma



Oggetto: costituzione tavolo di lavoro sulle missioni all'estero degli
obiettori di coscienza

Gent.mo dott. Bertolaso,
dopo l'incontro informale del febbraio 2000 tra il dott. Bastianini e
rappresentanti della Comunità Papa Giovanni XXIII° e della Caritas,
durante il quale è stato avviato un primo confronto sulle
problematiche sottese alla realizzazione di quanto previsto dall'art 9
della Legge 230/98, la Rete Caschi Bianchi ha discusso in due riunioni
nazionali la proposta di formalizzare con l'Ufficio Nazionale per il
Servizio Civile la costituzione di un tavolo di lavoro comune sui temi
in oggetto.
La Rete Caschi Bianchi (che è promossa attualmente da Agesci,
Ambasciata di Democrazia Locale di Zavidovici, Associazione per la
Pace, Beati i Costruttori di Pace, Berretti Bianchi, Caritas Italiana,
CEFA - GAVCI, Centro Studi Difesa Civile, Comunità Papa Giovanni XXIII,
Lega per il Disarmo Unilaterale, Lega Obiettori di Coscienza, Movimento
Internazionale per la Riconciliazione, Movimento Nonviolento e Pax
Christi) è nata nell'aprile 1998, dall'iniziativa di enti di servizio
civile, Organizzazioni Non Governative e associazioni pacifiste che,
ancor prima dell'approvazione della Legge 230/98, lavoravano alla
realizzazione di progetti di difesa civile non armata e nonviolenta e
avviavano le prime sperimentazioni di impegno di obiettori di coscienza
in missioni di pace, riconciliazione, azioni umanitarie d'urgenza,
tutela e promozione dei diritti umani, cooperazione internazionale, e
diplomazia popolare.
Con l'approvazione della legge 230/98, la Rete si è data l'obiettivo di
favorire la piena realizzazione delle previsioni legislative inerenti
l'art. 8 comma 2 lettera e) e l'art. 9, realizzando in questi due anni
le prime missioni di obiettori di coscienza in Kossovo, Bosnia, Albania
e Timor Est.
Nuovi progetti di intervento sono in fase di avvio e riguarderanno il
Chiapas, il Ruanda, la Turchia. La costituzione di un tavolo di lavoro
e di consultazione permanente con l'Ufficio Nazionale per il Servizio
Civile, permetterebbe di meglio coordinare la nostra iniziativa con le
direttive e la volontà progettuale che su questa materia l'Ufficio
Nazionale saprà esprimere.
A nostro parere il Tavolo dovrebbe essere composto da rappresentanti
dell'Ufficio Nazionale, da un rappresentante della segreteria della
Rete e da un rappresentante per ogni ente di servizio civile che
progetta e realizza missioni internazionali con obiettori di coscienza
(quando il numero di questi enti diventasse - come auspichiamo -
rilevante, la struttura andrà ovviamente ridefinita per evitare inutili
appesantimenti).
Una prima Agenda dei lavori di questo Tavolo dovrebbe affrontare, a
nostro parere, i seguenti temi:
a) aspetti tecnici, logistici e amministrativi delle missioni all'estero:
si tratta di definire, standardizzare e risolvere i problemi legati a:
convenzioni, scaglioni, paghe, assicurazioni, richieste nominative,
tempi di attesa,...
b) aspetti progettuali e di formazione:
si tratta di definire i possibili percorsi di formazione degli
obiettori impegnati in queste missioni, partendo dalle esperienze e
competenze presenti; di individuare il loro status giuridico; definire
le modalità di finanziamento delle missioni e la possibilità di
riconoscere incentivi ai giovani che richiedessero di prolungare il
loro servizio civile nei modi previsti dalla legge; avviare
l'elaborazione di progetti che sviluppano più modelli di intervento
(riconciliazione, umanitario, tutela dei diritti umani, peacemaking,
prevenzione dei conflitti, osservazione, peacekeping non solo militare
ecc.) capaci anche di definire limiti e regole unitarie; si tratta
infine di verificare il possibile coordinamento di missioni italiane
istituzionali con quelle degli enti di servizio civile...
c) attuazione dell'art. 8 comma 2 lettera e):
anche se per la Legge 230/98 è l'Ufficio Nazionale per il Servizio
Civile a dover dare attuazione al comma 2 lettera e) dell'art. 8,
crediamo che la Rete possa mettere a disposizione dell'Ufficio le sue
competenze professionali e il suo bagaglio di esperienze sul piano
della ricerca e della sperimentazione di forme di difesa alternative,
considerato anche che i suoi componenti sono stati i più attivi
sostenitori della necessità di inserire nella legge 230/98 queste
previsioni.

Infine, riteniamo che il Tavolo possa realizzare nel corso del 2000 una
prima iniziativa pubblica in cui, congiuntamente all'Ufficio Nazionale,
presenti il lavoro svolto su questi temi, i progetti realizzati e
quelli in fase di realizzazione. Si darebbe così all'opinione pubblica
materia di riflessione sull'utilità e l'efficacia del servizio civile
per la difesa del Paese.

In attesa di una Sua risposta, La salutiamo cordialmente.

per la Caritas - Alessio Inzaghi
per la Comunità Papa Giovanni XXIII° - Samuele Filippini
per il G.A.V.C.I. - Padre Angelo Cavagna
per la Rete Caschi Bianchi  - Roberto Minervino


P.S.: per ulteriori chiarimenti e per concordare le possibili date di
convocazione del Tavolo voglia cortesemente contattare Roberto
Minervino c/o LOC Milano - v. M. Pichi 1 - 20143 Milano - Tel.
02/58.10.12.26 - 83.78.817 - Fax 02/58.10.12.20 - E-mail: locosm at tin.it

====================================================


IMPEGNO DEL G.A.V.C.I. PER
L'INVIO DI OBIETTORI DI COSCIENZA ALL'ESTERO

Il GAVCI, com'è da tutti riconosciuto, si è impegnato a fondo, insieme
con altri enti e persone singole (ad esempio l'occupazione nonviolenta
del Levadife con il prof. Tonino Drago), per far evolvere la
legislazione e soprattutto per inserire nella NUOVA LEGGE-OBIETTORI la
possibilità di svolgere il servizio civile all'estero.
Tale servizio non è da concepire come un lavoro sociale qualsiasi, ma
come vero e proprio servizio di DIFESA DELLA COLLETTIVITA', alternativo
al servizio militare, sia in Patria che all'estero, come ha sancito la
Corte Costituzionale con sentenza n. 164/85: "La difesa della Patria è
ben suscettibile di adempimento attraverso la prestazione di adeguati
comportamenti di impegno sociale non armato". E' evidente che non si
tratta di un lavoro qualsiasi; tantomeno di occupare posti di lavoro,
formalmente proibiti dalla legge 230/98; bensì di uno specifico
servizio di difesa di concittadini a rischio di emarginazione e di
abbandono non altrimenti tutelati, o di prevenzione e soluzione di
conflitti come <caschi bianchi> in vere e proprie azioni di DIFESA
POPOLARE NONVIOLENTA, o di soccoroso straordinario in caso di emergenze
nazionali e internazionali.
In tale ottica, il GAVCI ha stipulato e avviato una intesa con il CEFA
(Comitato Europeo di Formazione e Agricoltura), come risulta dal testo
allegato. Essendo il CEFA una Orgamizzazione Non Governativa (ONG) di
sviluppo, con progetti rurali integrati di lungo periodo, il GAVCI
invia nei progetti-CEFA obiettori disposti a svolgervi l'intero
servizio di 10 mesi.
Ora il GAVCI ha in corso la stipula di accordi simili con la CAMPAGNA
KOSSOVO, con i BERRETTI BIANCHI e con i BEATI I COSTRUTTORI DI PACE, in
progetti che possono prevedere sia i 10 mesi di servizio interi e sia
periodi più brevi, secondo la natura dei singoli progetti.
In conseguenza, invio ai suddetti enti l'accordo GAVCI-CEFA, come
fac-simile, che ogni ente è pregato di adattare al proprio caso, salvo
i numeri segnati con l'asterisco.
Ogni ente allegherà, inoltre, una breve scheda illustrativa del
proprio progetto o dei propri progetti nei quali inserire gli obiettori.
Successivamente, i responsabili del GAVCI e dei singoli enti si
incontreranno per precisare itinerari formativi e suddivisione dei
costi inerenti al servizio degli obiettori all'estero.
Faccio presente che, per ragioni di servizio al mio istituto dei
Dehoniani, che terranno una CONFERENZA GENERALE a Recife (Brasile) su
"ECONOMIA E REGNO DI DIO", sarò assente dall'Italia dal 13 maggio al 4
giugno. Per cose urgenti, riferirsi al mio sostituto ANTONIO TESTONI,
attraverso l'ufficio GAVCI.
In attesa di riscontro, prima o dopo il viaggio in Brasile, porgo
cordiali saluti.
p. Angelo Cavagna presidente del GAVCI
Bologna 26 aprile 2000










----------------------------------------------------------------------------