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comunicato stampa
- Subject: comunicato stampa
- From: "Ass. Il Cerchio" <cerchio at iperbole.bologna.it>
- Date: Tue, 16 May 2000 13:58:52 +0200
LA GIORNATA DEL 13 MAGGIO HA TOLTO L¹ULTIMO VELO ALLE POLITICHE DI DESTRA DI QUESTA GIUNTA La Giunta che governa Bologna ha coperto e protetto il raduno nazi-fascista organizzato da Forza Nuova, utilizzando la tattica del ‘’fare lo scemo per non andare in guerra’’. Ha dato spazio alla deliberata provocazione messa in atto da chi si dichiara espressamente erede del ‘’fascismo storico’’, all’oltraggio infame verso una citta' che le ferite del ‘’fascismo storico’’ le porta ancora impresse nelle sue strade e nei muri delle sue case, cosi' come nei corpi e nella memoria dei suoi abitanti. Ora ha paura di trovarsi sola di fronte alla rabbia sociale che ha scatenato, e lancia inviti all’opposizione in Consiglio comunale perché si faccia complice delle sue scelte perdenti. Chi governa Bologna ha permesso ai nazi-fascisti armati di bastoni, spranghe e catene di tenere il loro raduno, che non era autorizzato ma anzi esplicitamente vietato; contemporaneamente, ha organizzato l¹aggressione che ha colpito con violenza spropositata la manifestazione antifascista mentre accorreva in piazza del Baraccano per portare aiuto a chi stava presidiando le sedi antifasciste a Porta Santo Stefano: a un centinaio di metri, cioè, dal ‘’servizio d’ordine’’ di Forza Nuova, che scorazzava impunemente attraverso gli sbarramenti di celerini e carabinieri che in teoria avrebbero dovuto lasciar passare solo i residenti. E scorazzava avanti e indietro con tanto di bastoni e ‘’guanti da lavoro’’, per non parlare del resto, come a un certo punto anche alcuni residenti impauriti hanno fatto notare ai carabinieri - senza gran risultato (eppure non erano certamente ‘’autonomi’’!). Che questa scelta sia perdente, lo dimostrano le reazioni indignate dei passanti che hanno assistito all¹aggressione del corteo da parte delle forze dell’ordine; lo dimostrano le migliaia di cittadini bolognesi accorsi in Piazza Maggiore appena si è avuta notizia delle cariche alla manifestazione, le migliaia di donne e uomini che hanno partecipato al secondo corteo fino al Baraccano; lo dimostrano gli applausi e le parole di solidarietà gridate al corteo che passava dalla gente affacciata alle finestre. Contropiani rifiuta la distinzione dei manifestanti tra ‘’buoni’’ e ‘’cattivi’’: le valutazioni politiche possono essere diverse, ma non c’erano differenze di valori all¹interno della manifestazione: l’irriducibile inimicizia ‘’etica’’ era tra noi manifestanti (tutti) e gli squadristi asserragliati al Baraccano. Esistono pesanti e gravi responsabilità di chi gestisce l’ordine pubblico, e non sono solo a Bologna, e non sono solo del vicequestore Della Rocca, che ha ordinato la carica ai manifestanti al grido di ‘’Massacrateli tutti!’’ (come riportato anche dal quotidiano ‘’La Stampa’’ del 14 maggio). Il ministro Bianco plaude all¹intervento della polizia in piazza, ma ha dimenticato di ‘’spiegare’’ alcuni fatti alla cittadinanza di Bologna. Perché il raduno dei nazifascisti (non autorizzato ed espressamente vietato) non è stato disperso dalle forze dell¹ordine? Perché il loro servizio d’ordine in camicia azzurra poteva entrare e uscire indisturbato dai cordoni della polizia, per di più armato? Perché i nazifascisti sono stati imbarcati in fretta e furia sugli autobus solo dopo che il corteo è partito da Piazza Maggiore? Perché il vicequestore ha lanciato i suoi uomini alla carica immediatamente dopo aver intimato al corteo antifascista di disperdersi, e cioè senza dargli comunque il tempo di farlo? Perché sono stati sparati candelotti lacrimogeni tenendo il fucile puntato ad altezza di persona, trasformando così i candeloti in proiettili? Perché sono state lanciate le camionette a tutta velocità contro i manifestanti? Perché, riassumendo, ai nazi-fascisti è stata accordata una totale impunità e la più ampia (se non amichevole) tolleranza, mentre i manifestanti antifascisti sono stati aggrediti con mezzi e modalità tali per cui si può considerare un caso fortunato che ci siano stati ‘’solo’’ due feriti? E visto che si è mostrato così entusiasta dell’operato delle forze dell¹ordine, ci dica il ministro Bianco, non intende per caso assumersi anche il merito delle coperture politiche concesse al raduno nazi-fascista, insieme alla Giunta di Bologna che questa medaglia se l’è già guadagnata sul campo? Come rete Contropiani diciamo anche che esistono pesanti responsabilità di governo per questa onda lunga di politiche antisociali, di revisionismo storico, di cultura selvaggia del mercato, di attacco alle conquiste del mondo del lavoro, di marginalizzazione delle culture minoritarie. Come rete Contropiani affermiamo che per noi il fascismo non è un reperto del passato da dimenticare; non è vero che destra e sinistra sono categorie di un periodo ormai passato della nostra storia. La loro modernità sta tutta nei programmi politici che destra istituzionale e sociale condividono: integralismo religioso, razzismo, guerra ai poveri, attacco ai diritti delle donne, criminalizzazione delle libere scelte sessuali. Come rete Contropiani ribadiamo l¹invito a tutta la città a manifestare contro l¹appuntamento dell¹OCSE, che a giugno si incontra a Bologna per ‘’migliorare la competitività delle piccole e medie imprese nell¹era della globalizzazione’’: cioè per garantire più profitti agli imprenditori, mentre i lavoratori e le lavoratrici avranno meno diritti, meno sicurezza sul lavoro, meno soldi, meno potere contrattuale, meno dignità. Non ci interessano certo gli scontri con la polizia: ci interessa la ripresa di una pratica politica condivisa e partecipata, di tutti coloro che si rifiutano di subire passivamente questo ‘’nuovo ordine’’ mondiale, che non accettano di subire un presente di crescente insicurezza economica, di nuovi autoritarismi. Nelle scuole, nelle università, nei lughi di lavoro, la rete si moltiplicherà in iniziative e mobilitazioni, per creare luoghi pubblici di discussione, luoghi non gerarchici dove siano rispettate le identità di ognuno, dove non ci siano divieti o egemonismi. CONTROPIANI a giugno sarà una festa di strada, un incontro per approfondire i contenuti della nostra opposizione, un appuntamento per organizzare il boicottaggio di chi pensa di avere sufficiente potere, e sicuramente ha sufficiente arroganza, per decidere delle nostre vite. Redazione di Contropiani Tel: 051.242697 Fax: 051.2916773 e-mail: info at contropiani2000.org web: www.contropiani2000.org
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