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20/05 Perugia: assemblea nazionale Comitati contro la Guerra
- Subject: 20/05 Perugia: assemblea nazionale Comitati contro la Guerra
- From: "red*ghost" <red-ghost at libero.it>
- Date: Thu, 11 May 2000 11:42:21 +0200
Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO Comitato contro la guerra e la NATO - Ravenna IMPORTANTE Nel precedente appello, che era stato inviato ad alcuni forse un po' precipitosamente, era stato indicato come luogo dell'assemblea del 20 maggio la città di Firenze. In realtà, a causa di problemi organizzativi insorti di recente, abbiamo deciso, in accordo con all'Assijug, il Comitato di Ravenna ed il Tribunale Clark, di organizzare l'assemblea a Perugia. Ci scusiamo fin d'ora con tutti gli amici per questo piccolo contrattempo. Cercheremo di farci perdonare organizzando al meglio l'accoglienza e la permanenza dei partecipanti all'assemblea che dunque si terrà a: PERUGIA IL 20 MAGGIO 2000 c/o la "Sala della Biblioteca" di Palazzo della Penna Via Podiani, 2 Perugia orario di inizio 10,30 Attendiamo una vostra risposta in tempi rapidi. Quest'ultima potrà essere indirizzata indifferentemente all'Assijug di Perugia (assijug at tiscalinet.it) al Comitato contro la guerra e contro la NATO di Ravenna (red-ghost at libero.it) al Tribunale Clark (s.deangelis at agora.stm) o al Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO (carolina at interoffice.it) Pensiamo di fare cosa utile fornendovi già ora alcuni recapiti telefonici a cui rivolgervi per un rapidissimo contatto con l'Assijug di Perugia: 0349-5567064 (Chiara) 0349-8642732 (Marcello) 075-5058124 (Maria Grazia) Ciao, a presto. -------------------------------------------------------------------------------- APPELLO PER UN INCONTRO NAZIONALE Pur fra mille difficoltà, da più di un anno dalla nascita del Coordinamento Romagnolo contro la Guerra e la Nato, nonostante l'evidente calo di tensione, abbiamo prodotto e continuiamo a produrre sul territorio decine di iniziative di informazione, di solidarietà e di lotta contro la guerra e la Nato, sulle cause della disgregazione della Federazione Jugoslavia e a sostegno della resistenza del popolo jugoslavo alla aggressione imperialista. Fortunatamente ci siamo resi conto che anche altre realtà continuano con determinazione a muoversi sulla guerra nei Balcani e sulla solidarietà al popolo jugoslavo (non ci riferiamo evidentemente alle patetiche iniziative di alcune correnti della "sinistra" sindacale della CGIL noto sindacato pacifista sostenitore delle bombe umanitarie considerate "contingenti necessità"), che oggi solidarizzano "con i lavoratori jugoslavi". Partendo dal presupposto che tutta la vicenda Jugoslavia-Serbia è assai più complessa del modo schematico e superficiale con cui spesso la sinistra antagonista e rivoluzionaria l'ha trattata sarebbe interessante aprire un dibattito al fine di tracciare un percorso di lavoro negli anni a venire considerando che la guerra nei Balcani sta continuando e continuerà ancora... Da parte nostra, non condividiamo quelle posizioni di equidistanza (NATO-JUGOSLAVIA), anche se partono con coerenza e sincerità da una critica radicale tout-court contro ogni forma stato, che, di fatto, impediscono una comprensione reale dei conflitti di classe non solo nella ex Jugoslavia ma in tutto l'Est Europa. Il riferimento ad un generico "internazionalismo proletario", contro ogni forma di nazionalismo se da un lato conserva tutto il suo fascino e romanticismo rivoluzionario non coglie la natura e lo stato dei rapporti sociali e del grado di sviluppo dei processi storicamente determinati nelle varie aree di conflitto nel Mondo. Prevale una visione eurocentrica dell'antimperialismo, di come vorremmo fossero i movimenti di liberazione ma che spesso non sono...(neanche in Chiapas, Colombia, Kudistan, ecc.). Nel caso della Jugoslavia vi è da ricordare che la parte maggioritaria del popolo è schierata contro la politica NATO nei Balcani e non tutta, invece, è schierata con Milosevic o con la destra nazionalista, o nutre sentimenti sciovinisti, o ha perso la memoria storica sulla occupazione nazista (altra colpa imperdonabile). Il problema non è la caduta di Milosevic che è ciò che vuole la Nato o la sua equiparazione alla Nato, ma fermare: l'avanzata della Nato nei Balcani, i processi di penetrazione del capitale e la distruzione definitiva di quello che rimane della federazione jugoslava che è ancora, nonostante tutto, un paese multietnico; mascherare il grottesco umanitarismo sempre "politicamente corretto" della sinistra imperialista europea; costruire le relazioni con quelle organizzazioni o realtà della società civile jugoslava (sociali, politiche, sindacali), che sono interessate a ricostruire un percorso di classe nei Balcani. DISCUTERE NON GUASTA. Sarebbe interessante aprire un dibattito su queste tematiche mettendo a confronto realtà e situazioni diverse di compagni /e. Pensiamo anche a forme di operatività e coordinamento nell'immediato partendo dalle poche forze che ci sono per abbattere il muro di silenzio sulla continuazione della guerra da parte della Nato, sugli effetti disastrosi della contaminazione ambientale, ecc.... A tale proposito vorremmo lanciare alcune proposte a tutti quei compagni\e che in forma associata, singola, organizzata stanno lavorando su questi temi o sono intenzionati a farlo: aggressione alla Jugoslavia, basi Nato, solidarietà con il popolo jugoslavo (Embargo, profughi, ecc....); l'organizzazione di un incontro nazionale per conoscerci e scambiarci esperienze, informazioni, proposte; una campagna nazionale contro l'embargo alla Jugoslavia ed un maggiore coordinamento per eventuali futuri progetti di solidarietà, scambi culturali, invio di aiuti, culminante con l'organizzazione di una carovana nazionale di aiuti al fine di rompere il muro di silenzio attorno all'embargo criminale. A tale proposito proporremmo la stesura di un manifesto nazionale, la preparazione di assemblee territoriali e la giornata di mobilitazione in varie città con presidi nelle piazze, di fronte alle prefetture o alle sedi DS; lanciare una campagna nazionale in forma di petizione popolare (come momento aggregatorio di controinformazione) per il ritiro delle truppe italiane dal Kosovo, per rilanciare la battaglia contro la Nato e l'ideologia militarista che va prendendo piede fra i giovani. Contiamo sull'interesse (anche critico) di molti compagn \e per quello che proponiamo. -------------------------------------------------------------------------------- Tenendo conto delle differenze che si sono espresse durante le corrispondenze preliminari questo è l'ordine del giorno che sottoponiamo al dibattito: - censimento di tutte le Associazioni di amicizia e solidarietà con la Jugoslavia, Comitati ed altri soggetti che concretamente operano nei rispettivi territori - verifica della possibilità di unificare le suddette realtà sotto una comune sigla che potrebbe essere quella di Associazione Italia-Jugoslavia. Le varie realtà locali, oggi esistenti, potrebbero così divenire sezioni territoriali, regionali o provinciali a seconda della loro consistenza. - creazione di un Coordinamento nazionale dell'Associazione, all'interno del quale possano convivere le varie realtà impegnate nella difesa della Jugoslavia. Necessariamente questo organismo nazionale sarebbe formato dai rappresentanti delle varie Associazioni e Comitati oggi esistenti. Se riusciamo a concretizzare questa proposta di strutturazione potremmo allora pensare alla creazione di una struttura tecnica di supporto: e mail, fax, telefoni, sede nazionale ecc. Così strutturati saremmo in grado di lanciare con più efficacia delle campagne nazionali che, come propongono gli amici di Ravenna, potrebbero essere: - una vasta mobilitazione nazionale contro l'embargo che potremmo concludere con una azione efficace ed eloquente capace di "bucare" il muro di omertà e di silenzio dei media. - indire campagna nazionale contro la NATO, contro le basi militari, contro l'aggressione alla Jugoslavia e contro gli embarghi per un pacifismo coerente e non di facciata, una giornata nazionale di lotta contro la NATO. - continuare la nostra opera, coordinandola a livello nazionale, di raccolta di aiuti e sottoscrizioni per il popolo jugoslavo, in particolare per le fasce più deboli e più colpite di esso mediante, ad esempio: adozioni a distanza, invio di medicinali ed altro, aiuti economici, gemellaggi. Per quel che ci riguarda siamo comunque disponibili ad esaminare e dibattere anche altre proposte oltre a quelle esposte nell'appello per un incontro nazionale. Un saluto a tutti.
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