[Nonviolenza] Ebdomadario. 53



UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 53 del 23 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Il 19 dicembre a Viterbo si e' svolto un incontro con la dottoressa Antonella Litta dell'Isde "Per la pace disarmata e disarmante"
2. Un frutto dolcissimo e un dono grande: il libro di Antonello Ricci "Ricordando Alfio"
3. "Quante persone debbono ancora morire in Ucraina?". Una lettera aperta alla vicepresidente del Parlamento Europeo, on. Antonella Sberna
4. Una lettera alle amiche e agli amici di Alfio Pannega. Con allegati alcuni nuovi ricordi e cinque ringraziamenti
5. Segnalazioni librarie
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. IL 19 DICEMBRE A VITERBO SI E' SVOLTO UN INCONTRO CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA DELL'ISDE "PER LA PACE DISARMATA E DISARMANTE"

Nel pomeriggio di venerdi' 19 dicembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di riflessione con la partecipazione della dottoressa Antonella Litta dell'Isde (Associazione medici per l'ambiente) sul tema "Per la pace disarmata e disarmante".
Nel corso dell'incontro e' stato rinnovato l'impegno a sostenere e diffondere l'appello "Per la pace nel cuore d'Europa" sottoscritto dall'illustre missionario padre Alex Zanotelli, dalla vicepresidente emerita del Parlamento Europeo Luisa Morgantini e da numerose altre persone amiche della nonviolenza.
Nel corso dell'incontro e' stato anche ricordato ancora una volta il poeta antifascista nonviolento viterbese Alfio Pannega, ed e' stata ribadita la necessita', anche nel suo ricordo, di un impegno concreto e coerente per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, proteggere l'intero mondo vivente, opporsi a tutte le guerre e le uccisioni.
*
Una minima notizia sulla dottoressa Antonella Litta
Antonella Litta ha svolto l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. E' promotrice del "Coordinamento addio pesticidi". Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
*
Il testo dell'appello "Per la pace nel cuore d'Europa" con le prime adesioni
Il tragico silenzio di noi pacifisti dinanzi alla guerra nel cuore d'Europa. Umile un appello
Mentre ci sembra che in solidarieta' con il popolo palestinese per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle violenze a Gaza e in Cisgiordania il movimento pacifista italiano si sia mobilitato e continui a mobilitarsi, e questo e' un bene, invece in solidarieta' con il popolo ucraino per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle devastazioni in quel martoriato paese il movimento pacifista italiano sembra riuscire a fare purtroppo ben poco, veramente troppo poco, e questo e' un male.
Ci sono diversi motivi per questa incapacita' di mobilitazione, e non ci sembra necessario enunciarli ed interpretarli qui.
Qui e adesso ci sembra necessario chiedere a tante persone amiche sinceramente impegnate per la pace di esprimere pubblicamente un corale persuaso appello per la pace nel cuore d'Europa.
Abbiamo gia' argomentato nei giorni scorsi perche' ci sembri assolutamente necessaria e urgente una mobilitazione della societa' civile e delle istituzioni democratiche per chiedere la cessazione immediata della guerra in Ucraina, ed in calce alleghiamo per chi fosse interessato quel che abbiamo gia' scritto.
Il nostro tragico silenzio favorisce la folle e scellerata prosecuzione della guerra e delle stragi, favorisce il delirio bellicista e riarmista dei governi di tutta Europa dall'Atlantico agli Urali, favorisce il sempre piu' evidente pericolo che dal focolaio ucraino possa scatenarsi un incendio di dimensioni sempre piu' ampie e sempre piu' incontrollabili, ovvero che da una guerra locale si passi a una guerra continentale e poi mondiale, col rischio di trascinare l'umanita' intera nel baratro.
Chiediamo coralmente la fine immediata della guerra nel cuore d'Europa.
Chi condivide questa opinione ci aiuti a far circolare questo appello.
padre Alex Zanotelli
Luisa Morgantini
Marta Anderle
Elisabetta Andreani
Andrea Araceli
Franca Babbucci
Giuseppe Barone
Bruna Bellotti
Olga Bertaina
Guido Blanchard
Claudio Boreggi
Franco Borghi
Alberto Boschi
Giovanna Bruno
Valentina Bruno
Alessandra Cangemi
Francesco Domenico Capizzi
Luciana Carotenuto
Augusto Cavadi
Angelo Cifatte
Mario Cossali
Andrea Cozzo
Renzo Craighero
Nicoletta Crocella
Baldassare Cuda
Massimo Dalla Giovanna
Pasquale D'Andretta
Bianca de Matthaeis
Giuseppina Depau
Mario Di Marco
Biagio Di Maria
Domenico Di Martino
Luigi Fasce
Angelo Gaccione
Davide Ghaleb
Agnese Ginocchio
Franca Grasselli
Massimo Guitarrini
Francesco Lena
Antonella Litta
Giovanni Mandorino
Gian Marco Martignoni
Paolo Mazzinghi
Vittorio Miorandi
Rosangela Mura
Laurino Giovanni Nardin
Linda Natalini
Nadia Neri
Ilva Palchetti
Maria Speranza Perna
Donato Perreca
Emanuela Petrolati
Enrico Peyretti
Carmen Plebani
Gabriella Rossetti
Giuliana Rossi
Mara Rossi
Sara Adriana Rossi
Luca Serafini
Maria Silvestrelli
Sergio Simonazzi
Peppe Sini
Ada Tomasello
padre Efrem Tresoldi
Vincenzo Valtriani
Sandro Ventura
Giulio Vittorangeli
Mauro Carlo Zanella
Luisa Zanotelli
Rina Zardetto
Stefano Zuppello
Anpi sezione "Angelo Bettini" - Rovereto-Vallagarina
Associazione di volontariato "Diritti senza barriere"
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione  ecopacifista  "Acquanuvena" odv di Avola (Sr)
Associazione "Respirare" di Viterbo
AssoPacePalestina
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Pace ecologia e diritti umani - Rovereto
Circolo "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova
Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo
Coordinamento Valdarno per la Pace
Fondazione We shall overcome ETS di Pratovecchio Stia - Subbiano (Ar)
Gruppo Donne in Nero - Rovereto
gruppo "In cammino per la Pace e il disarmo"
le amiche e gli amici di Alfio Pannega
il giornale "Odissea" di Milano
"Scienza medicina istituzioni politica societa'" odv
Tavolo per la pace di Viterbo
tutti gli ospiti latinoamericani nel Molino del Doccione
Appello gia' pubblicato nei siti:
AmbienteWeb
Peacelink
Pressenza - International Press Agency
Smips
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 19 dicembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' stato particolarmente impegnato nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, che dopo 48 anni di prigionia da innocente nel febbraio del 2025 e' finalmente tornato alla sua abitazione, alla sua famiglia, al suo popolo.

2. PUBBLICAZIONI. UN FRUTTO DOLCISSIMO E UN DONO GRANDE: IL LIBRO DI ANTONELLO RICCI "RICORDANDO ALFIO"

Uno dei frutti piu' dolci del centenario della nascita di Alfio Pannega (Viterbo, 21 settembre 1925 - 30 aprile 2010) e' questo aureo libriccino pubblicato in edizione non venale dall'autore Antonello Ricci, che di Alfio e' stato amico, ne ha curato l'edizione delle poesie e della storia di vita in un volume del 2010 e in uno del 2025 arricchito di molti nuovi testi e documenti, ed e' stato uno dei principali promotori di quest'anno di iniziative in memoria del poeta antifascista nonviolento viterbese.
Il libriccino, di 32 pagine, s'intitola "Ricordando Alfio" ed ha come sottotitolo "Omaggio per Alfio Pannega nel centenario della nascita (1925-2025) in 5 scritti di Antonello Ricci", ed e' stato realizzato per farne dono alle amiche e agli amici di Alfio.
I cinque testi contenuti nella soave pubblicazione s'intitolano "Addio piccolo poeta appassionato della vita", scritto in occasione della morte di Alfio nel 2010; "Quella volta che Alfio brindo' con Amedeo Nazzari...", scritto nel 2013 e ripubblicato nel 2016; "Alfio e Caterina", scritto nel 2020 e ripubblicato nel 2024; "Un intellettuale rovesciato", testo del discorso pronunciato l'8 maggio 2025 in occasione dell'intitolazione ad Alfio dell'Emporio solidale di Viterbo; "Io sono l'ultimo", introduzione al libro che nel 2010 raccolse storia di vita e poesie di Alfio che sarebbe morto improvvisamente pochi mesi dopo, libro di cui Alfio fu indicibilmente felice.
Siamo assai grati ad Antonello Ricci per questo ulteriore emozionante e prezioso contributo al ricordo del nostro vecchio comune amico, un dono grande e luminoso; e crediamo che con noi gliene sia grata l'intera popolazione di Viterbo, che nel corso di quest'anno ha tributato ad Alfio un corale e commosso ricordo, un corale e commosso omaggio, di cui la manifestazione piu' appassionata ed emblematica e' stata indubbiamente la dedica ad Alfio della "girata" in piazza del Comune della Macchina di Santa Rosa il 3 settembre scorso da parte dei Facchini, anima e simbolo del popolo viterbese.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 20 dicembre 2025

3. INIZIATIVE. "QUANTE PERSONE DEBBONO ANCORA MORIRE IN UCRAINA?". UNA LETTERA APERTA ALLA VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, ON. ANTONELLA SBERNA

Gentilissima vicepresidente Sberna,
mi scusi se mi permetto di interpellarla direttamente e pubblicamente, ma la guerra nel cuore d'Europa, che da anni fa strage d'innumerevoli esseri umani in Ucraina e che da un momento all'altro puo' estendersi con esiti catastrofici per l'umanita' intera, mi sembra essere di tale orrore, gravita' e pericolosita' da richiedere un impegno personale ed esplicito di chi ha responsabilita' pubbliche di rilevanza internazionale.
ignoro se lei abbia avuto modo di leggere l'appello "Per la pace nel cuore d'Europa" promosso da molte persone amiche della nonviolenza di cui sono primi firmatari l'illustre missionario padre Alex Zanotelli e la vicepresidente emerita del Parlamento europeo on. Luisa Morgantini, ed allegate ad esso le due lettere al Presidente della Repubblica italiana e alla Presidente del Consiglio dei Ministri del nostro paese, che ad ogni buon conto allego in calce a questa lettera.
In quell'appello si chiede ad ogni persona di volonta' buona, all'intera societa' civile e ad ogni istituzione democratica di adoperarsi per mettere immediatamente fine alla guerra e alle stragi nel cuore d'Europa, e di promuovere e realizzare adesso, prima che sia troppo tardi, la pace "disarmata e disarmante" costantemente invocata dal pontefice cattolico e da tante altre personalita' sollecite del bene comune dell'intera umana famiglia.
Quante persone debbono ancora morire in Ucraina?
Ed in quale baratro si sta trascinando l'Europa e il mondo?
*
Gentilissima vicepresidente Sberna,
lei e' stata anche per anni assessora ai servizi sociali del Comune di Viterbo, ed ha quindi avuto modo di conoscere quanta sofferenza vi sia gia' anche in casa nostra e quanto necessario sarebbe usare le risorse pubbliche per soccorrere chi di aiuto ha bisogno, per garantire a tutte le persone una vita degna e sicura.
Perche', invece, ingentissime risorse pubbliche italiane ed europee debbono essere scelleratamente sperperate per le armi assassine e per alimentare la guerra in corso nel cuore d'Europa?
Lei sa bene quanto me che le armi servono a uccidere, a uccidere gli esseri umani.
Lei sa bene quanto me che la guerra in questo consiste: stragi abominevoli, lutti infiniti, irreversibili devastazioni.
Ogni persona senziente e pensante sa perfettamente che la guerra e' nemica dell'umanita' intera; che ogni essere umano ha diritto alla vita; che ogni vittima ha il volto di Abele; che salvare le vite e' il primo dovere.
Quante persone debbono ancora morire in Ucraina?
Ed in quale baratro si sta trascinando l'Europa e il mondo?
*
Gentilissima vicepresidente Sberna,
si adoperi energicamente affinche' il Parlamento Europeo di cui e' autorevole rappresentante, e sull'impulso del Parlamento anche tutte le altre istituzioni europee - ed in primo luogo la Commissione, fin qui tragicamente insensata fautrice di sciagurate decisioni volte ad incrementare la guerra e le stragi -, cessino di fomentare ed incrementare l'abominevole guerra ed il folle riarmo, e si impegnino finalmente, in modo concreto e coerente, per la cessazione immediata della guerra e per una politica di pace disarmata e disarmante.
Quante persone debbono ancora morire in Ucraina?
Ed in quale baratro si sta trascinando l'Europa e il mondo?
*
Gentilissima vicepresidente Sberna,
mi permetta di concludere citando una indimenticabile poesia di Primo Levi, "La bambina di Pompei":
Poiche' l'angoscia di ciascuno e' la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si e' fatto nero.
Invano, perche' l'aria volta in veleno
E' filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta gia' del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si e' pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Cosi' tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta e' stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
*
Gentilissima vicepresidente Sberna,
Voglia gradire un cordiale saluto e un sincero augurio di buon lavoro per la pace disarmata e disarmante e per il bene comune dell'umanita' intera dal suo concittadino
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 21 dicembre 2025
* * *
Allegato primo: il testo integrale dell'appello "Per la pace nel cuore d'Europa" ed i primi firmatari
Il tragico silenzio di noi pacifisti dinanzi alla guerra nel cuore d'Europa. Umile un appello
Mentre ci sembra che in solidarieta' con il popolo palestinese per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle violenze a Gaza e in Cisgiordania il movimento pacifista italiano si sia mobilitato e continui a mobilitarsi, e questo e' un bene, invece in solidarieta' con il popolo ucraino per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle devastazioni in quel martoriato paese il movimento pacifista italiano sembra riuscire a fare purtroppo ben poco, veramente troppo poco, e questo e' un male.
Ci sono diversi motivi per questa incapacita' di mobilitazione, e non ci sembra necessario enunciarli ed interpretarli qui.
Qui e adesso ci sembra necessario chiedere a tante persone amiche sinceramente impegnate per la pace di esprimere pubblicamente un corale persuaso appello per la pace nel cuore d'Europa.
Abbiamo gia' argomentato nei giorni scorsi perche' ci sembri assolutamente necessaria e urgente una mobilitazione della societa' civile e delle istituzioni democratiche per chiedere la cessazione immediata della guerra in Ucraina, ed in calce alleghiamo per chi fosse interessato quel che abbiamo gia' scritto.
Il nostro tragico silenzio favorisce la folle e scellerata prosecuzione della guerra e delle stragi, favorisce il delirio bellicista e riarmista dei governi di tutta Europa dall'Atlantico agli Urali, favorisce il sempre piu' evidente pericolo che dal focolaio ucraino possa scatenarsi un incendio di dimensioni sempre piu' ampie e sempre piu' incontrollabili, ovvero che da una guerra locale si passi a una guerra continentale e poi mondiale, col rischio di trascinare l'umanita' intera nel baratro.
Chiediamo coralmente la fine immediata della guerra nel cuore d'Europa.
Chi condivide questa opinione ci aiuti a far circolare questo appello.
padre Alex Zanotelli
Luisa Morgantini
Marta Anderle
Elisabetta Andreani
Andrea Araceli
Franca Babbucci
Giuseppe Barone
Bruna Bellotti
Olga Bertaina
Guido Blanchard
Claudio Boreggi
Franco Borghi
Alberto Boschi
Giovanna Bruno
Valentina Bruno
Alessandra Cangemi
Francesco Domenico Capizzi
Luciana Carotenuto
Augusto Cavadi
Angelo Cifatte
Mario Cossali
Andrea Cozzo
Renzo Craighero
Nicoletta Crocella
Baldassare Cuda
Massimo Dalla Giovanna
Pasquale D'Andretta
Bianca de Matthaeis
Giuseppina Depau
Mario Di Marco
Biagio Di Maria
Domenico Di Martino
Luigi Fasce
Angelo Gaccione
Davide Ghaleb
Agnese Ginocchio
Franca Grasselli
Massimo Guitarrini
Francesco Lena
Antonella Litta
Giovanni Mandorino
Gian Marco Martignoni
Paolo Mazzinghi
Vittorio Miorandi
Rosangela Mura
Laurino Giovanni Nardin
Linda Natalini
Amalia Navoni
Nadia Neri
Ilva Palchetti
Vittorio Pallotti
Maria Speranza Perna
Donato Perreca
Emanuela Petrolati
Enrico Peyretti
Carmen Plebani
Gabriella Rossetti
Giuliana Rossi
Mara Rossi
Sara Adriana Rossi
Luca Serafini
Maria Silvestrelli
Sergio Simonazzi
Peppe Sini
Ada Tomasello
padre Efrem Tresoldi
Vincenzo Valtriani
Sandro Ventura
Giulio Vittorangeli
Mauro Carlo Zanella
Luisa Zanotelli
Rina Zardetto
Stefano Zuppello
Anpi sezione "Angelo Bettini" - Rovereto-Vallagarina
Associazione di volontariato "Diritti senza barriere"
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione  ecopacifista  "Acquanuvena" odv di Avola (Sr)
Associazione "Respirare" di Viterbo
AssoPacePalestina
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Pace ecologia e diritti umani - Rovereto
Circolo "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova
Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo
Coordinamento Valdarno per la Pace
Fondazione We shall overcome ETS di Pratovecchio Stia - Subbiano (Ar)
Gruppo Donne in Nero - Rovereto
gruppo "In cammino per la Pace e il disarmo"
le amiche e gli amici di Alfio Pannega
Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio - Campania
il giornale "Odissea" di Milano
"Scienza medicina istituzioni politica societa'" odv
Tavolo per la pace di Viterbo
tutti gli ospiti latinoamericani nel Molino del Doccione
Appello gia' pubblicato nei siti:
AmbienteWeb
La bottega del Barbieri
Peacelink
Pressenza - International Press Agency
Smips
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Allegato secondo: Una lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana: "Continui a far sentire la sua voce per la pace, per fermare immediatamente la guerra nel cuore d'Europa"
Egregio Presidente della Repubblica,
ho molto apprezzato il discorso da lei tenuto a Berlino il 16 novembre "per fare memoria dei caduti, delle vittime della guerra e della violenza".
Ed in esso quel suo monito: "se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla", cosi' nitido e luminoso proprio mentre - per citare ancora le sue parole - "nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba 'amare la bomba'".
Il suo "mai piu'" e' condiviso da ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita': mai piu' la guerra, mai piu' uccisioni, ogni vittima ha il volto di Abele, salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
si e' perso gia' troppo tempo: anni in cui innumerevoli esseri umani in Ucraina sono stati uccisi in una guerra folle e scellerata come tutte le guerre.
Occorre fermare immediatamente questa guerra nel cuore d'Europa.
Purtroppo, e tragicamente, i governi di gran parte dei paesi europei si adoperano affinche' sempre piu' persone vengano uccise, invece di adoperarsi per promuovere e sostenere negoziati di pace che pongano immediatamente fine al massacro della popolazione ucraina vittima di una brutale aggressione.
Come nel conflitto mediorientale occorre addivenire al piu' presto a un cessate il fuoco, all'apertura di negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
continui a far sentire la sua autorevole voce per la pace e il disarmo, la unisca a quella del pontefice cattolico, invochi la pace che salva le vite, chieda che si arresti la strage in corso, chiami tutti i paesi europei - tutti, dall'Atlantico agli Urali - ad adoperarsi per la cessazione del massacro: chieda alla Russia di porre termine alla barbara, mostruosa aggressione; chieda ai paesi europei i cui governi insipienti e irresponsabili in questi anni hanno soffiato sul fuoco e fornito strumenti di morte, pur ben sapendo che la loro folle e sciagurata politica avrebbe contribuito a provocare lo sterminio della popolazione ucraina, di recedere da questo criminale ed insensato atteggiamento; chieda a tutti di considerare anche il pericolo che l'intera popolazione europea e l'intera umanita' corre se non si spegne al piu' presto questo incendio tornando al negoziato diplomatico, all'interlocuzione politica, al dialogo per comporre i conflitti, alla cooperazione internazionale in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorrono pace, disarmo e smilitarizzazione per salvare tutte le vite, e salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola ancora per le sue sagge e commosse parole berlinesi, voglia gradire distinti saluti,
il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 18 novembre 2025
* * *
Allegato terzo: Una lettera aperta alla Presidente del Consiglio dei Ministri: "Per la pace nel cuore d'Europa"
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le scrivo per sollecitare un impegno dell'Italia per la cessazione immediata della guerra in Ucraina, per salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare, per la pace nel cuore d'Europa, per stornare il pericolo di una guerra mondiale.
Le scrivo avendo presenti le parole della legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 11 recita: "L'Italia ripudia la guerra...".
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
mi duole dover constatare come tanti, troppi governi europei, in questi anni invece di adoperarsi per la fine della guerra si siano adoperati piuttosto per alimentarla, in un vero e proprio delirio distruttivo che nessun artificio retorico puo' riuscire ad occultare.
Sia l'Italia a chiamare l'Europa intera ad uscire dal delirio e ad impegnarsi per la cessazione immediata del crimine immenso che si sta consumando da anni nel cuore del continente e che minaccia peraltro di evolvere in una vera e propria guerra mondiale il cui esito qualora si passasse all'uso delle armi atomiche potrebbe essere l'annientamento dell'umanita'.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei come me ricordera' la terribile tragedia del genocidio della popolazione Ucraina, l'Holodomor, realizzato dal regime totalitario staliniano all'inizio degli anni Trenta del Novecento;
lei come me ricordera' l'orrore della Shoah che coinvolse anche l'Ucraina nel corso della seconda guerra mondiale;
lei come me ricordera' gli eventi che portarono alla sanguinosa e ininterrotta guerra civile nelle regioni di confine tra Ucraina e Russia circa dieci anni fa;
lei come me ricordera' l'occupazione manu militari della Crimea da parte della Russia nel 2014;
ed ovviamente lei come me ha assistito con orrore e sgomento all'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe il 24 febbraio 2022; e dal 2022 questa guerra folle e scellerata e' in corso, e di essa e' vittima innocente la martoriata popolazione ucraina.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
non e' questa la sede per esprimere un giudizio storico, basti il giudizio morale: la guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste nell'uccisione di innumerevoli esseri umani che avevano il diritto di vivere.
Saranno naturalmente le corti di giustizia internazionali a giudicare l'accaduto e ad emettere le sentenze conseguenti; quello che mi preme dirle adesso e' qualcosa di piu' semplice e immediato: ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente la guerra; ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente le stragi; ci si adoperi finalmente per un immediato "cessate il fuoco" ed un immediato avvio di trattative di pace.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le sembra ragionevole quanto ho scritto?
Puo' e vuole farsi promotrice di un impegno esplicito e concreto del governo italiano per cercare di fermare immediatamente la guerra e salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare? Solo la pace salva le vite.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro per la pace ed il bene comune dell'umanita'.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 25 novembre 2025
Post scriptum: mi permetto di allegare in calce una lettera che ho indirizzato alcuni giorni fa al Presidente della Repubblica per esprimergli il mio apprezzamento per quanto detto nel discorso tenuto a Berlino lo scorso 16 novembre.

4. MEMORIA. UNA LETTERA ALLE AMICHE E AGLI AMICI DI ALFIO PANNEGA. CON ALLEGATI ALCUNI NUOVI RICORDI E CINQUE RINGRAZIAMENTI

Carissime e carissimi,
si sta concludendo questo 2025, centenario della nascita del poeta antifascista nonviolento viterbese Alfio Pannega.
Molte sono state le iniziative realizzate e molte le testimonianze raccolte.
Tre cose dobbiamo ancora concludere.
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La prima: la collocazione della lapide in suo ricordo sul muro della sua casa a Valle Faul; come sapete il testo dell'epigrafe e' stato gia scritto mesi fa e da mesi e' stato avviato l'iter amministrativo. Siamo certi che nei prossimi mesi si giungera' all'esito sperato.
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La seconda: la raccolta di documenti di ogni genere (testimonianze, scritti, fotografie, registazioni audio e video, opere d'arte, brani musicali, memorabilia e materiali d'archivio) riguardanti Alfio per costituire quell'"Archivio Alfio Pannega" di pubblica consultazione (anche digitalizzato) che avevamo proposto come impegno comune subito dopo la scomparsa di Alfio nel 2010. Saremmo grati a chi ha materiale su Alfio se contattasse chi sta curando la realizzazione dell'"Archivio Alfio Pannega" segnalando di che materiale dispone e se possibile inviandogliene copia; contattare l'indirizzo di posta elettronica oloap.anera at gmail.com
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La terza: la raccolta di ricordi di Alfio da parte di chi lo ha conosciuto; nel corso di quest'anno abbiamo raccolto fin qui circa 150 ricordi; saremmo grati a chi ha conosciuto Alfio ma non ci ha ancora inviato il suo ricordo se prima della fine dell'anno lo scrivesse e ce lo inviasse agli indirizzi di posta elettronica centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Un cordiale saluto,
le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 22 dicembre 2025
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Alessio Milite ricorda Alfio Pannega

Parlare di Alfio è quasi impossibile se non si vuole cadere nel banale: Alfio il cartonaro, Alfio che pulisce il piazzale dei giochi di Santa Rosa, Alfio nelle grotte, Alfio sempre rispettoso e via dicendo...
Mi rendo conto che ancora e forse per sempre Alfio sarà oggetto di contesa tra chi ne vuole un pezzetto, quasi fosse una figura mitologica, un divo del cinema o del calcio, "un eroe dei nostri tempi", come se fossero andati a scuola insieme. Essere fico, per una parte di Viterbo è dire che Alfio l’ha conosciuto, che erano amici, che ci ha preso un caffé, che gli ha regalato una poesia, ma forse è proprio la scusa per poi lasciarlo vivere in solitudine, nelle grotte o in una casa, quella di valle Faul che rimane un luogo di vergogna per tutte le amministrazioni comunali che gli hanno prima dato e poi confermato quella tana, dato che sistematicamente veniva inondata degli scarichi fognari della città di Viterbo. Ti dò casa ma te la dò sapendo che si riempie di merda.
Non è normale per una persona essere trattata così, dicendo “tanto è Alfio...”. Il benessere piace a tutti, l’agio non disgusta nessuno, la stabilità emotiva, la quiete, la mancanza di problemi non li allontana nessuno. Lui no di certo. La valle di Faul nei secoli è stata una zona evitata da tutti i Viterbesi per l’aria insalubre che aveva, c’è una chiesa presso la quale venne aperto un ospizio aperto e richiuso nel tempo, dove la guarigione era lenta ad arrivare o non arrivava proprio, venne poi scelto di spostare tale istituto presso l’Ospedale Grande degli Infermi (ospedale vecchio), già la sola possibilità di aprire le finestre e far cambiare l’aria con aria fresca ed asciutta, era causa di guarigione o benessere per chi era in cura.
Alfio è nato e cresciuto a Valle Faul, nel tubo di scarico della città di Viterbo. Nel luogo malsano da dove venne spostato un ospedale per poi farne uno in collina, luogo (quello di Faul) dove le amministrazioni comunali Viterbesi hanno dato a lui una “casa”. La casa nella Valle di Faulle (come diceva lui) prima, nel container poi...
Parlare di Alfio dovrebbe essere un documentario sulla vita difficile o quasi impossibile di molte persone, che tuttora vivono un disagio di emarginazione, incuria da parte della società, degrado culturale e umano.
Alfio non era un personaggio o una macchietta, né un fumetto. Era una persona normale. Sembra banale ma è così.
Non era antifascista da bandiera ma lo era in realtà e senza etichetta, probabilmente se venisse coniato un termine per lui, sarebbe impreciso.
La capacità di adattamento lo aveva portato a sapersi relazionare con chiunque, dal cane all'intellettuale. La poesia era il suo linguaggio, come molti cantautori folk si sono fatti conoscere cantando canzonette magari anche sceme, che però li rendevano parte di una comunità, di un gruppo, di una famiglia. C’è chi l’ha usato come un juke-box, io ti dò compagnia, tu mi fai ridere con una poesia. Poi sicuramente c’è chi l’ha semplicemente ascoltato. Queste persone forse lo hanno fatto sentire bene, non hanno elemosinato umanità.

Alessio Milite

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Annibale Scarpante: quattro ruminazioni ricordando Alfio Pannega

I. Sul franco parlare di Alfio Pannega
I giovani che occuparono l'area dell'ex-gazometro a Valle Faul a Viterbo nel 1993 e vi realizzarono il centro sociale erano perlopiu' di provenienza urbana, studentesca e borghese, parlavano abitualmente l'italiano e il gergo giovanile diffusi dalla televisione.
Di Alfio molto li colpi' il suo franco parlare, le frasi sentenziose, le interiezioni iperboliche, il dialetto ricco non solo sul piano lessicale ma anche morfologico e sintattico e prosodico, un linguaggio colorito e concreto legato all'esperienza operaia e contadina, un linguaggio in cui tutte le cose e i casi della vita si chiamano con il loro nome, senza eufemismi o esressioni generiche e astratte.
Molte volte dovetti dir loro che quel linguaggio non era una peculiarita' di Alfio, ma il modo di parlare degli uomini adulti delle classi popolari sfruttate ed oppresse anche in citta' e il linguaggio di tutti gli uomini adulti nei paesi e nelle campagne, il linguaggio delle osterie e dei bar che alle osterie somigliavano, i luoghi della mia lontana gioventu'.
Non era quella la pecularita' di Alfio, anche se era un tratto assai appariscente insieme alla sua sorgiva gentilezza che si esprimeva in gesti e in parole ancor piu' commoventi dopo averlo ascoltato parlare  col lessico, il ritmo, il tono e la voce dei profeti biblici contro tutte le ingiustizie e le vilta'.
Ben presto quei ragazzi scoprirono che non era nei segmenti talvolta fin grossolani e turpiloquenti di quel linguaggio il vero Alfio: scoprirono l'Alfio che a tutto e tutti prestava attenzione, l'Alfio generoso oltre ogni dire, l'Alfio militante antifascista nonviolento, l'Alfio poeta e dei piu' illustri poeti appassionato discepolo e solenne declamatore - Dante su tutti-, l'Alfio che quei ragazzi li amo' tutti di un amore paterno trepidante e nutriente e da essi fu appassionatamente riamato.
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II. Sul lavoro della memoria
Ascoltando e leggendo i ricordi di Alfio di cui ogni viterbese serba nel cuore e sulla lingua un vasto repertorio, sovente si notano errori fattuali o contraddizioni flagranti. Eppure quei ricordi sono sinceri, e costituiscono e preservano una indubitabile interiore verita'. Perche' allora accade? Perche' e' cosi' che lavora la memoria, atttraverso un continuo lavoro di filtro, di riaggiustamento, di semplificazione ma anche di arricchimento.
Per questo io dico che tutti i ricordi di Alfio sono veri, anche quelli evidentemente mitici. E' il mito che insegna, ed infatti cosi' si concludevano tutte le favole esopiche: "o mythos deloi...".
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III. Niente amplificazioni, per favore
Quando si racconta di vicende passate e persone scomparse ci si sforzi di raccontare innanzitutto quel che si sa per esperienza diretta, e quanto si sa "de relato" dichiararlo tale.
Inoltre, di grazia, non si colga l'occasione commemorativa per proferire improperi nei confronti di reali o immaginari "nemici". Vale per la volgarita' quel che disse una volta della stupidita' il dottor Carlo Marx di Treviri: la stupidita' non ha mai fatto bene a nessuno.
E analoganente, per favore, non si colga l'occasione commemorativa per lanciarsi in ricostruzioni fantasiose che non solo non giovano al recupero della verita' storica, ma ingannando le persone (ovvero ferendole in cio' che hanno di piu' proprio: la facolta' di capire) costituiscono un'ingiustizia che a tutte le altre ingiustizie del mondo s'aggiunge e di cui nessuno sente il bisogno.
Se una cosa Alfio insegnava era la generosita', il rifiuto del risentimento, la solidarieta' e il rispetto della verita'. Era un militante per la liberazione dell'umanita', e condivideva quell'opinione che una volta espresse Leone Tolstoj: non credero' mai alla buona fede rivoluzionaria di chi si fa vuotare il vaso da notte da un altro.
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IV. Della memoria come bene comune
Ci torno sopra: non piace neanche a me vedere Alfio ridotto a maschera carnevalesca per attribuirgli i propri pregiudizi e stereotipi, violandone la verita' e quindi la dignita'. Ma questo accade, e quando accade in buona fede fa parte del processo che trasforma una figura in leggenda.
Non piace neanche a me ascoltare o leggere storie su Alfio la cui falsita' o erroneita' e' cosi' flagrante che ci si chiede come possano essere venute in mente a chi le proferisce; ma anche questo sovente accade, e non necessariamente per malizia o protervia.
E allora? Si devono accettare tutti i ricordi, anche quelli palesemente insostenibili? Certo che no.
E proprio per questo ci siamo adoperati nel corso di quest'anno a correggere le stonature e a ribadire ogni volta che fosse necessario cio' che di Alfio ci sembra sia stato sicuramente vero: la bonta', la dignita', la responsabilita', l'impegno intellettuale, morale e politico per la vita, i diritti e la liberazione di tutti gli esseri umani.
Pero' ci siamo anche adoperati affinche' il ricordo restasse plurale, affinche' la memoria di Alfio fosse realmente un bene comune e non venisse sequestrata da chicchessia, affinche' ogni persona che lo conobbe dicesse liberamente quello che pensava, ricordava o credeva di ricordare di lui; e se sono state dette o scritte anche delle amenita' o delle corbellerie, pazienza: sono un dono anch'esse.

Annibale Scarpante

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Cinque ringraziamenti ad altrettante persone che hanno dato un contributo fondamentale al ricordo di Alfio Pannega
Pressoche' giunti alla conclusione di questo anno in cui cosi' ampiamente e' stato commemorato il nostro indimenticabile amico e compagno di lotte nonviolente Alfio Pannega nella ricorrenza del centenario della nascita (era infatti nato a Viterbo nel 1925) vorremmo pubblicamente ringraziare in modo particolare almeno cinque persone che hanno dato un contributo fondamentale: Paolo Arena, Vito Ferrante, Francesco Galli, Emilio Garbujo, Alessio Milite.
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Paolo Arena si e' assunto l'oneroso impegno di raccogliere tutti i documenti relativi ad Alfio (scritti, fotografici, registrazioni audio e video, memorabilia di ogni sorta) fin qui dispersi per catalogarli e costituire quell'"Archivio Alfio Pannega" anche digitalizzato che una volta realizzato permetta a tutte le persone interessate di conoscere Alfio attraverso le testimonianze che restano della sua vita.
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Vito Ferrante ha ospitato presso l'associazione di volontariato di cui e' fondatore e infaticabile animatore, l'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), pressoche' tutte le riunioni delle amiche e degli amici di Alfio nel corso di quest'anno, ed e' grazie alla sua generosa ospitalita' che si e' realizzata l'esperienza di scrittura collettiva della lapide che verra' collocata a Valle Faul in ricordo di Alfio. Abbiamo gia' espresso alcuni mesi fa la nostra gratitudine per Vito, nel testo che riproponiamo qui in fondo.
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Francesco Galli, prestigioso fotografo e ricercatore, che fu il primo a documentare fotograficamente l'esperienza del centro sociale Valle Faul che di Alfio e' stato per quasi vent'anni casa e famiglia, ha seguito con passione ed intelligenza lo svolgimento di tutte le iniziative, mettendo a disposizione fin dall'inizio il suo archivio, le sue competenze, il suo generoso e saggio consiglio.
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Emilio Garbujo e' la persona cui maggiormente si deve l'esistenza ancor oggi del lascito morale e civile del "centro sociale occupato autogestito Valle Faul"; la persona che ha saputo preservare ogni testimonianza di quell'esperienza essendone egli stesso fondamentale testimone; la persona senza la quale non si sarebbe realizzato tutto cio' che e' stato fatto quest'anno in ricordo di Alfio.
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Alessio Milite ha avviato con pazienza e acribia una ricerca archivistica sulle vicende biografiche di Alfio e di sua madre Giovanna detta Caterina, risalendo all'infanzia e all'adolescenza di Alfio, per ricostruire documentariamente gli anni e le vicende delle loro vite meno noti ed insieme cruciali per le successive loro vicissitudini e scelte esistenziali.
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Queste cinque persone che tutte hanno voluto un bene dell'anima ad Alfio, insieme a molte altre hannno fatto si' che questo centenario non sia stato una banale e sciatta riproposizione di stereotipi piu' o meno benevoli, ma sia stato invece occasione di una rievocazione sincera ed appassionata, e di iniziative che hanno esplicitato e prolungato il senso della vita, dell'azione e dell'opera di Alfio nell'appello a lottare oggi con la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza contro tutte le guerre e le uccisioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la protezione e l'accudimento dell'intero mondo vivente.
Dal profondo del cuore le ringraziamo.
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Ed ecco il corale ringraziamento a Vito che diffondemmo gia' lo scorso 26 ottobre.
Un corale ringraziamento a Vito Ferrante, luminosa figura della solidarieta' viterbese, per il suo straordinario contributo al ricordo di Alfio Pannega, L'indimenticato poeta antifascista nonviolento, in questo anno di commemorazioni nel centenario della nascita
Vogliamo rivolgere un vivo, profondo, corale ringraziamento al nostro amico e compagno di lotte Vito Ferrante, luminosa figura della solidarieta' viterbese, per il suo straordinario contributo al ricordo di Alfio Pannega, L'indimenticato poeta antifascista nonviolento, in questo anno di commemorazioni nel centenario della nascita.
Vito Ferrante, fondatore e tuttora fondamentale animatore dell'Afesopsit, l'Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia, una delle esperienze piu' belle e piu' rilevanti del volontariato solidale nell'Alto Lazio, e' stato uno dei migliori amici di Alfio quando Alfio era in vita, ed uno dei piu' impegnati nel suo ricordo dopo la scomparsa.
In questo anno 2025 di iniziative commemorative di Alfio, il contributo di Vito e' stato decisivo: pressoche' tutte le riunioni organizzative in cui sono state elaborate e programmate tutte le numerose iniziative pubbliche poi realizzate, si sono svolte presso la "Fattoria di Alice" grazie alla generosa ospitalita' dell'Afesopsit e all'impegno in prima persona di Vito.
Ringraziarlo e' un dovere e una gioia che attesta e rinnova l'amicizia, l'affetto e la stima che tutte le persone amiche di Alfio, e vorremmo dire anche tutte le persone di Viterbo sollecite del bene comune ed impegnate nell'aiutare chi di aiuto ha bisogno, nutrono per lui.
Grazie di cuore, Vito, per tutto cio' che hai fatto e che continui a fare: la tua generosa, coraggiosa, tenace e appassionata testimonianza illumina e conforta l'umanita'.

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Maurizia Tazartes, Goya, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Elvira Di Bona, Filosofia della mente, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Irene Renzi, Silvana Sperati, Disciplina e coraggio, Rcs, Milano 2025, pp. 128, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Riedizioni
- Andrea Camilleri, Il sorriso di Angelica, Sellerio, Palermo 2010, Rcs, Milano 2025, pp. 262, euro 9,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Franco Cardini, Roberto Mancini, Hitler in Italia, Il Mulino, Bologna 2020, Rcs, Milano 2025, pp. 240, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Georges Simenon, Il morto piovuto dal cielo e altri racconti, Adelphi, Milano 2018, Gedi, Torino 2025, pp. 160, euro 9,90.
- Georges Simenon, Il fiuto del dottor Jean e altri racconti, Adelphi, Milano 2018, Gedi, Torino 2025, pp. 166, euro 9,90.
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Fantascienza
- Brian Thomas Schmidt, Spazio infinito. Parte 2, Mondadori, Milano 2025, pp. 416, euo 8,90.
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Gialli
- Agatha Christie, I primi casi di Poirot, Mondadori, Milano 2025, pp. 256, euo 7,90.

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

7. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 53 del 23 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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