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[Nonviolenza] Ebdomadario. 46
- Subject: [Nonviolenza] Ebdomadario. 46
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sun, 7 Dec 2025 11:42:35 +0100
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 46 (speciale) del 7 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. "Salvare le vite nel cuore d'Europa". Proposta di sottoscrivere l'appello promosso da padre Zanotelli ed altre persone amiche della nonviolenza
2. Il 6 dicembre a Viterbo un incontro in ricordo di Alfio Pannega e per la pace che salva le vite. Con alcune nuove testimonianze
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Omero Delli Storti: Filosofi
5. Omero Dellistorti: La polverina di Aladino (parte prima e senza seguito)
6. Omero Dellistorti: Il questionario
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. INIZIATIVE. "SALVARE LE VITE NEL CUORE D'EUROPA". PROPOSTA DI SOTTOSCRIVERE L'APPELLO PROMOSSO DA PADRE ZANOTELLI ED ALTRE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
saremmo assai grati a tutte le amiche e a tutti gli amici impegnate e impegnati per la pace se sottoscrivessero l'appello promosso da padre Alex Zanotelli ed altre persone amiche della nonviolenza "Per la pace nel cuore d'Europa"(inviando la loro adesione agli indirizzi: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it) e lo diffondessero ulteriormente.
Ringraziamo fin d'ora di cuore ogni persona sollecita del bene comune che si oppone a tutte le uccisioni.
Facciamo sentire la voce del'umanita'
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Aggiungiamo una modesta proposta di riflessione rivolta a chi ancora non ha aperto gli occhi dinanzi all'orrore.
Alle persone ancora narcotizzate da una propaganda assurda e scellerata che propugna il sostegno alla guerra o addirittura l'ingresso in guerra di chi ancora dalla guerra non e' stato raggiunto, vorremmo ricordare che anch'esse dovrebbero riflettere sul fatto che anche se non sentissero alcuna empatia con gli esseri umani inermi che stanno morendo in questo momento sotto le bombe, dovrebbero convenire che una mobilitazione per la pace nel cuore d'Europa e' doverosa e non rinviabile, se non per salvare le vite delle innumerevoli persone innocenti che la guerra sta uccidendo in Ucraina, almeno per salvare le loro stesse vite e quelle delle persone a loro care dal pericolo che la guerra le raggiunga anche nel nostro paese per la follia dei "dottor Stranamore" denunciati pochi giorni fa dal Presidente della Repubblica.
Di seguito il testo dell'appello ed allegati in calce alcuni materiali relativi.
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Il testo dell'appello
Il tragico silenzio di noi pacifisti dinanzi alla guerra nel cuore d'Europa. Umile un appello
Mentre ci sembra che in solidarieta' con il popolo palestinese per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle violenze a Gaza e in Cisgiordania il movimento pacifista italiano si sia mobilitato e continui a mobilitarsi, e questo e' un bene, invece in solidarieta' con il popolo ucraino per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle devastazioni in quel martoriato paese il movimento pacifista italiano sembra riuscire a fare purtroppo ben poco, veramente troppo poco, e questo e' un male.
Ci sono diversi motivi per questa incapacita' di mobilitazione, e non ci sembra necessario enunciarli ed interpretarli qui.
Qui e adesso ci sembra necessario chiedere a tante persone amiche sinceramente impegnate per la pace di esprimere pubblicamente un corale persuaso appello per la pace nel cuore d'Europa.
Abbiamo gia' argomentato nei giorni scorsi perche' ci sembri assolutamente necessaria e urgente una mobilitazione della societa' civile e delle istituzioni democratiche per chiedere la cessazione immediata della guerra in Ucraina, ed in calce alleghiamo per chi fosse interessato quel che abbiamo gia' scritto.
Il nostro tragico silenzio favorisce la folle e scellerata prosecuzione della guerra e delle stragi, favorisce il delirio bellicista e riarmista dei governi di tutta Europa dall'Atlantico agli Urali, favorisce il sempre piu' evidente pericolo che dal focolaio ucraino possa scatenarsi un incendio di dimensioni sempre piu' ampie e sempre piu' incontrollabili, ovvero che da una guerra locale si passi a una guerra continentale e poi mondiale, col rischio di trascinare l'umanita' intera nel baratro.
Chiediamo coralmente la fine immediata della guerra nel cuore d'Europa.
Chi condivide questa opinione ci aiuti a far circolare questo appello.
padre Alex Zanotelli
Marta Anderle
Franco Borghi
Francesco Domenico Capizzi
Augusto Cavadi
Mario Cossali
Renzo Craighero
Luigi Fasce
Franca Grasselli
Antonella Litta
Vittorio Miorandi
Enrico Peyretti
Sara Adriana Rossi
Peppe Sini
Vincenzo Valtriani
Luisa Zanotelli
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Circolo "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova
"Scienza medicina istituzioni politica societa'" odv
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Appello gia' pubblicato nei siti:
AmbienteWeb
Peacelink
Pressenza - International Press Agency
Smips
Diffusione a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 dicembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Allegato primo: Una lettera aperta a tante amiche e a tanti amici impegnati per la pace, i diritti umani, la liberazione dei popoli, il bene comune dell'umanita', per chiedere un rinnovato impegno comune contro la guerra in Ucraina
Carissime amiche e carissimi amici,
ci sembra che negli ultimi due anni l'attenzione e l'impegno dei movimenti per i diritti umani, pacifisti e nonviolenti per far cessare la terribile guerra in Ucraina si sia purtroppo molto attenuato, mentre invece la guerra continua e i governi dei principali paesi europei, ed in testa l'Unione Europea, continuano a fare di tutto affinche' quella guerra non solo non finisca, ma uccida sempre piu' persone, distrugga sempre piu' insediamenti umani e beni naturali, infetti sempre piu' le relazioni internazionali e provochi un riarmo il cui esito non puo' essere che un conflitto generalizzato che se divenisse anche nucleare potrebbe porre fine all'esistenza dell'umanita'.
Mentre e' giusto e necessario mantenere l'attenzione sulla situazione mediorientale ed adoperarsi affinche' si consolidi il processo di pace, cessino i massacri, si soccorrano tutte le vittime, si trovino accordi verso soluzioni strutturali che garantiscano finalmente pace, sicurezza, diritti e convivenza a tutti i popoli dell'area, ebbene, la stessa attenzione e lo stesso impegno dovrebbero essere espressi anche in relazione alla guerra in corso nel cuore d'Europa, affinche' anche qui si ottenga finalmente che tacciano le armi, cessino le stragi, siano soccorse tutte le vittime, si apra un negoziato che porti alla pace.
Scrivendo queste parole speriamo che possano contribuire a promuovere un rinnovato impegno comune.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la pace salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Un fraterno saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 13 novembre 2025
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Allegato secondo: Col cuore pensante per la pace nel cuore d'Europa
Prima che sia troppo tardi si ponga fine alla guerra in Ucraina.
Tacciano le armi e si avviino negoziati di pace.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che gia' troppi esseri umani sono morti.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa si espanda ancor piu'.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa diventi continentale, mondiale, atomica.
Le persone, le associazioni, le istituzioni sollecite del bene comune dell'umanita' si adoperino per la cessazione immediata della guerra nel cuore d'Europa cosi' come in qualunque parte del mondo.
Chi vive in Italia si adoperi affinche' il governo italiano e l'Unione Europea cessino di alimentare la guerra e i deliri bellicosi e si adoperino finalmente per la pace che salva le vite.
Dalla Costituzione della Repubblica italiana fino alla Carta dell'Onu, tutti i grandi documenti giuridici dell'umanita' chiamano tutte le persone senzienti e pensanti come tutte le civili istituzioni ad opporsi alla guerra e alle uccisioni, ad impegnarsi per la pace e per salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 novembre 2025
* * *
Allegato terzo: Una lettera aperta alla Presidente del Consiglio dei Ministri: "Per la pace nel cuore d'Europa"
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le scrivo per sollecitare un impegno dell'Italia per la cessazione immediata della guerra in Ucraina, per salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare, per la pace nel cuore d'Europa, per stornare il pericolo di una guerra mondiale.
Le scrivo avendo presenti le parole della legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 11 recita: "L'Italia ripudia la guerra...".
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
mi duole dover constatare come tanti, troppi governi europei, in questi anni invece di adoperarsi per la fine della guerra si siano adoperati piuttosto per alimentarla, in un vero e proprio delirio distruttivo che nessun artificio retorico puo' riuscire ad occultare.
Sia l'Italia a chiamare l'Europa intera ad uscire dal delirio e ad impegnarsi per la cessazione immediata del crimine immenso che si sta consumando da anni nel cuore del continente e che minaccia peraltro di evolvere in una vera e propria guerra mondiale il cui esito qualora si passasse all'uso delle armi atomiche potrebbe essere l'annientamento dell'umanita'.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei come me ricordera' la terribile tragedia del genocidio della popolazione Ucraina, l'Holodomor, realizzato dal regime totalitario staliniano all'inizio degli anni Trenta del Novecento;
lei come me ricordera' l'orrore della Shoah che coinvolse anche l'Ucraina nel corso della seconda guerra mondiale;
lei come me ricordera' gli eventi che portarono alla sanguinosa e ininterrotta guerra civile nelle regioni di confine tra Ucraina e Russia circa dieci anni fa;
lei come me ricordera' l'occupazione manu militari della Crimea da parte della Russia nel 2014;
ed ovviamente lei come me ha assistito con orrore e sgomento all'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe il 24 febbraio 2022; e dal 2022 questa guerra folle e scellerata e' in corso, e di essa e' vittima innocente la martoriata popolazione ucraina.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
non e' questa la sede per esprimere un giudizio storico, basti il giudizio morale: la guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste nell'uccisione di innumerevoli esseri umani che avevano il diritto di vivere.
Saranno naturalmente le corti di giustizia internazionali a giudicare l'accaduto e ad emettere le sentenze conseguenti; quello che mi preme dirle adesso e' qualcosa di piu' semplice e immediato: ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente la guerra; ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente le stragi; ci si adoperi finalmente per un immediato "cessate il fuoco" ed un immediato avvio di trattative di pace.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le sembra ragionevole quanto ho scritto?
Puo' e vuole farsi promotrice di un impegno esplicito e concreto del governo italiano per cercare di fermare immediatamente la guerra e salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare? Solo la pace salva le vite.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro per la pace ed il bene comune dell'umanita'.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 25 novembre 2025
Post scriptum: mi permetto di allegare in calce una lettera che ho indirizzato alcuni giorni fa al Presidente della Repubblica per esprimergli il mio apprezzamento per quanto detto nel discorso tenuto a Berlino lo scorso 16 novembre.
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Allegato quarto: Una lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana: "Continui a far sentire la sua voce per la pace, per fermare immediatamente la guerra nel cuore d'Europa"
Egregio Presidente della Repubblica,
ho molto apprezzato il discorso da lei tenuto a Berlino il 16 novembre "per fare memoria dei caduti, delle vittime della guerra e della violenza".
Ed in esso quel suo monito: "se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla", cosi' nitido e luminoso proprio mentre - per citare ancora le sue parole - "nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba 'amare la bomba'".
Il suo "mai piu'" e' condiviso da ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita': mai piu' la guerra, mai piu' uccisioni, ogni vittima ha il volto di Abele, salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
si e' perso gia' troppo tempo: anni in cui innumerevoli esseri umani in Ucraina sono stati uccisi in una guerra folle e scellerata come tutte le guerre.
Occorre fermare immediatamente questa guerra nel cuore d'Europa.
Purtroppo, e tragicamente, i governi di gran parte dei paesi europei si adoperano affinche' sempre piu' persone vengano uccise, invece di adoperarsi per promuovere e sostenere negoziati di pace che pongano immediatamente fine al massacro della popolazione ucraina vittima di una brutale aggressione.
Come nel conflitto mediorientale occorre addivenire al piu' presto a un cessate il fuoco, all'apertura di negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
continui a far sentire la sua autorevole voce per la pace e il disarmo, la unisca a quella del pontefice cattolico, invochi la pace che salva le vite, chieda che si arresti la strage in corso, chiami tutti i paesi europei - tutti, dall'Atlantico agli Urali - ad adoperarsi per la cessazione del massacro: chieda alla Russia di porre termine alla barbara, mostruosa aggressione; chieda ai paesi europei i cui governi insipienti e irresponsabili in questi anni hanno soffiato sul fuoco e fornito strumenti di morte, pur ben sapendo che la loro folle e sciagurata politica avrebbe contribuito a provocare lo sterminio della popolazione ucraina, di recedere da questo criminale ed insensato atteggiamento; chieda a tutti di considerare anche il pericolo che l'intera popolazione europea e l'intera umanita' corre se non si spegne al piu' presto questo incendio tornando al negoziato diplomatico, all'interlocuzione politica, al dialogo per comporre i conflitti, alla cooperazione internazionale in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorrono pace, disarmo e smilitarizzazione per salvare tutte le vite, e salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola ancora per le sue sagge e commosse parole berlinesi, voglia gradire distinti saluti,
il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 18 novembre 2025
2. INCONTRI. IL 6 DICEMBRE A VITERBO UN INCONTRO IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA E PER LA PACE CHE SALVA LE VITE. CON ALCUNE NUOVE TESTIMONIANZE
La sera di sabato 6 dicembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un nuovo incontro per la pace e in memoria di Alfio Pannega, il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre in questo 2025 il centenario della nascita (era nato a Viterbo il 21 settembre 1925, ed a Viterbo e' deceduto il 30 aprile 2010).
All'incontro hanno preso parte alcune persone amiche di Alfio che con lui hanno condiviso l'esperienza del "Centro sociale occupato autogestito Valle Faul".
Nell'incntro si e' fatta una valutazione complessiva dele iniziative svolte lungo questo anno con esito straordinariamente positivo, e si e' riflettuto sulle prossime iniziative.
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Nel ricordo di Alfio un appello per la pace che salva le vite
Ancora una volta e' stato rivolto un appello ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni movimento democratico e ad ogni istituzione sollecita del bene comune dell'umanita' per un impegno persuaso e corale per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la gestione nonviolenta dei conflitti, la cooperazione tra i popoli, il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa accudente dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni; soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; proteggere quest'unico mondo vivente; condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni; opporsi al male facendo il bene. Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio la nonviolenza e' in cammino; la nonviolenza e' il cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
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Alcune ulteriori notizie e segnalazioni
L'incontro gia' precedentemente previsto e rinviato presso l'assessorato comunale in via Garbini a Viterbo si svolgera' martedi' 16 dicembre ale ore 10.
Segnaliamo anche, ancora una volta, che si spera di realizzare prossimamente alcune altre iniziative in ricordo di Alfio. Tra esse: la collocazione della lapide sulla casa di Alfio a Valle Faul; varie presentazioni della nuova edizione del libro di e su Alfio pubblicato da Davide Ghaleb Editore; nuove rappresentazioni dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato dal titolo "Allora ero giovane pure io"; una mostra documentaria ed artistica; un ulteriore concerto dedicato ad Alfio, conclusivo dell'anno di commemorazioni; la catalogazione e sistemazione dell'"Archivio Alfio Pannega" (chiunque abbia materiali puo' inviarli al curatore dell'Archivio all'indirizzo e-mail: oloap.anera at gmail.com ); la digitalizzazione dei materiali accolti e la loro messa a disposizione in spazi dedicati di alcuni siti internet che hanno dato la disponibilita' ad accogliere e preservare un adeguato ricordo di Alfio, tra cui quello dell'Anpi provinciale di Viterbo, quello di Davide Ghaleb Editore, quello dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore".
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Nuove testimonianze
Ci sono pervenute frattanto alcune nuove testimonianze in memoria di Alfio. Le riproduciamo qui di seguito.
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Ausilio Smandrapponi ricorda Alfio Pannega
Tutte le vorte ade' la stessa storia
"quant'era bbono quant'era ggentile
je piaceva la pace e nno er ciufile"
e zzitto lli' a mmagna' ppaneccicoria.
Tutte le sarme finisciono in groria
"pareva rozzo e 'nvece era ciovile
adera propio n'anima non vile"
tutto sparisce pure la memoria.
Quante cazzate che ttocca a ssenti'
ciaveva gusto d'essa poveraccio?
a ccrepa' de fatica notte e ddi'?
tutta la vita appresso ar cartonaccio?
si vve sentisse e rrivenisse cqui
io dico pijerebbe su 'r marraccio.
Ausilio Smandrapponi
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Donato Fratescorzi ricorda Alfio Pannega
Se proprio insisti ecco due parole:
da un lato c'e' il ricordo del borghese
discorsi in ghingheri che sono fole
e piu' sono bugiardi e piu' e' cortese.
Poi c'e' 'r ricordo de chi e' ssenza scole
che nun arriva a la fine der mese
che ppe' campa' ffatica eppoi je dole
e de la vita sa ssolo ll'offese.
E cquesti solo ponno di' chi adera
l'Alfio Pannega vero 'n carne e ossa
che vvita ha ffatto e quant'e' stata nera.
Loro soltanto sanno quanto rossa
era l'anima sua e la sua bandiera:
sempre chiamo' gli oppressi alla riscossa.
Donato Fratescorzi
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Leopoldo Scimpanzieri ricorda Alfio Pannega
Quanno che ppure Arfio Pannega morze
me chiesi che rrestava de Veterbe
restaveno oramae solo le scorze
la porvere le sasse e mmanco ll'erbe.
Era 'n poraccio ma ssempre soccorze
chi je chiedeva ajuto che sso' acerbe
tutte le vite e cco' tutte le forze
commatte' ccontro le ggente superbe.
La ggente bbona se n'e' ita tutta
resta quela cattiva e ssenza core
Veterbe bbella e' mmorta e rresta bbrutta
'sta citta' ppiena solo de dolore
vennuta a cchi je sputa eppoi la sfrutta
pora citta' che d'Arfio era ll'amore.
Leopoldo Scimpanzieri
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In calce alleghiamo ancora una volta alcuni materiali informativi utili.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' stato particolarmente impegnato nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, che dopo 48 anni di prigionia da innocente nel febbraio del 2025 e' finalmente tornato alla sua abitazione, alla sua famiglia, al suo popolo.
Viterbo, 7 dicembre 2025
* * *
Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
* * *
Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
* * *
Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
* * *
Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. VOCI. OMERO DELLI STORTI: FILOSOFI
"La guerra e' la potenziale condanna a morte d'una intera nazione. E' la istituzionalizzazione dello stato ferino, la distorsione negativa di tutte le capacita' operative della scienza e della tecnica, e di tutte le energie dell'ideale e del sentimento. Essa e' il male allo stato autentico, originale e terminale, concluso nel circolo della propria perfetta coerenza. E' la beffa piu' atrocemente stupida verso tutte le difficili conquiste della cultura e della civilta'. Il nazismo e l'imperialismo ne hanno dato al mondo la piu' coerente dimostrazione sperimentale"
(Mario Rossi, Cultura e rivoluzione, Editori riuniti, Roma 1974, p. 44)
- Che legge di bello?
- Un libro di un filosofo.
- Ah.
- Gia'.
- Ed e' interessante?
- Direi di si', visto che lo leggo.
- E lo legge tutto?
- Certo.
- Tutto tutto?
- Si', tutto tutto. Le pare strano?
- No, e' che e' bello grosso, saranno cinquecento pagine.
- Anche di piu'.
- Di piu'?
- Adesso guardo, si', piu' di seicento.
- Parecchie, eh?
- Eh si'.
- Tanto qui sul treno non c'e' niente da fare.
- Gia'.
- Pero' ci mettera' un sacco di giorni.
- Un po' di giorni, si'.
- Magari e' curioso di sapere come va a finire.
- No, e' un libro che ho gia' letto.
- Lo ha gia' letto?
- Si'.
- Tutto?
- Tutto, si'.
- Tutto tutto?
- Si'.
- Ma scusi, se lo ha gia' letto che gliene frega di rileggerlo?
- L'ho letto parecchi tempo fa, molte cose le ho scordate.
- Ah, e' per questo. Per allenare la memoria, eh?
- No, non direi.
- Ha paura dell'alzheimer, eh? Io la capisco, sa. Pure mio padre buonanima, poveraccio.
- Aveva paura dell'alzheimer?
- No, no, ce l'aveva l'alzhaimer. Poveraccio, ci tocco' chiuderlo in un istituto.
- In un istituto?
- E dove senno'? I figli ci avevamo tutti il lavoro nostro, e si trattava di perderci un sacco di tempo.
- Magari si poteva trovare qualcuno che lo assistesse in casa...
- E cosi' si rubava tutto. Neanche per sogno. L'istituto e via. Che poi e' pure morto subito.
- Subito?
- Dopo qualche settimana, che invece magari se lo tenevamo a casa chissa' quanto durava ancora quell'agonia. Bisogna essere pietosi, non crede?
- Si', certo, bisogna essere pietosi.
- Esatto. L'istituto e via.
- Gia'.
- Non e' d'accordo?
- Non ho detto niente.
- Allora non e' d'accordo.
- Guardi, non sono affari miei, di sicuro avrete agito per il meglio.
- Certo che abbiamo agito per il meglio; perche', lei che avrebbe fatto?
- Non lo so.
- Dice che non lo sa ma dalla voce si capisce che pensa che lo sa, e dica come la pensa, non la mangio mica.
- Guardi, non so proprio che dirle, mi scusi.
- Sara'.
*
- E che direbbe poi 'sto libro?
- Non e' facile da dire in poche parole.
- Ci provi, no? Come s'intitola?
- Cultura e rivoluzione.
- Eh, gia' dal titolo si capisce tutto.
- Lei dice?
- E' chiaro, senno' perche' quello che l'ha scritto gli metteva quel titolo?
- Gia'.
- Vede? E' semplice, parla della cultura e della rivoluzione.
- Si'.
- Il problema e' perche' gli ci vogliano cinquecento, anzi seicento pagine.
- Le sembrano troppe?
- E sono troppe si'. La cultura e' una cosa lunga, si capisce, ma, per dire, cinquanta, cento pagine bastavano e avanzavano, no?
- E la rivoluzione?
- Ancora con la rivoluzione? Ma e' roba vecchia come il cucco. Non e' per offendere, eh, non sono piu giovincello neanche io, eh.
- A me sembra ancora piuttosto giovane, in verita'.
- E' perche' lei e' vecchio, caro signore, lo sa anche lei; con quella barba bianca sembra Babbo Natale. Chissa' quanti glielo dicono, eh?
- I ragazzini, si'.
- E perche' non la taglia?
- Ci sono abituato...
- Eh gia', le abitudini...
- Gia'.
- Io per esempio non riesco a fare a meno di un bicchierino per cominciare la giornata.
- Non c'e' niente di male.
- No, certo. E' che poi continuo tutto il giorno e quando e' sera mi sento male.
- Dovrebbe sentire il suo medico.
- E a che mi serve il medico? Lo so gia' da me che mi sto distruggendo il fegato. Ma non riesco a resistere. Guardi qua. Guardi, guardi, dentro la cartella.
- E' una bottiglia di cognac?
- Esatto. Ne faccio fuori una al giorno.
- Davvero?
- Davvero. Niente male, eh?
- E riesce a reggere tutto quest'alcool?
- Fino a qui, si'.
- Guardi, se posso permettermi di darle un consiglio...
- Me lo dia, me lo dia pure.
- Ecco, lei dovrebbe bere di meno, che poi le costera' pure un sacco di soldi.
- E me li costa si' un botto di soldi.
- Eh, allora senta un medico e si faccia aiutare, magari con qualche medicina.
- E che medicina c'e' meglio di questa?
- Se la mette cosi' non so che dirle.
- E che vuole dirmi? Lo sa che sono stato in galera? Avevo ammazzato mia moglie.
- Mi dispiace.
- Che ho ammazzato mia moglie o che sono stato in galera?
- Mi dispiace che abbia tolto la vita a sua moglie e mi dispiace che sia stato in carcere.
- Eh no, se le dispiace una cosa non le puo' dispiacere quell'altra. Andiamo, un filosofo come lei...
- Non sono un filosofo.
- Pero' legge un libro di filosofia.
- Si'.
- E che lo legge a fare se non e' un filosofo? A che gli serve?
- Non mi serve a niente, lo leggo per il piacere di leggerlo.
- E io per il piacere di ammazzarla l'ho ammazzata. Che poi se lo meritava pure. E allora?
- E allora cosa?
- Non lo so, me lo dica lei, e' lei il sapientone.
- Io non ho niente da dirle, e adesso, col suo permesso, vorrei continuare a leggere il mio libro.
- E che dice 'sto libro, eh?
- Gliel'ho gia' detto, e' un discorso lungo.
- Come no, e' sempre un discorso lungo, intanto noi ci rimettiamo l'osso del collo.
- Prego?
- Voi chiacchierate, chiacchierate, e noi crepiamo.
- Adesso proprio non la seguo.
- Ah no?
- No.
- Allora senta un po': lei ci e' stato in guerra?
- No.
- Io invece si', ci avevo una casa in Ucraina, pensi un po'. E una moglie, giovane e bella, non quella di prima, un'altra.
- Si era risposato.
- Si', uscito dal gabbio, no?
- Ed era andato a vivere in Ucraina.
- Era il paese di mia moglie, la seconda moglie. Quella giovane e bella.
- Capisco.
- No che non capisce. Poi sono arrivati i comunisti coi carrarmati, le granate e le bombe: e addio casa e addio moglie.
- I russi intende dire.
- Certo, i russi, i comunisti. Mia moglie era dentro casa, ho scavato per due giorni, i pezzi che ho ritrovato bastava un secchio. Le pare giusto?
- No.
- Infatti non e' giusto.
- No che non e' giusto.
- La guerra fa schifo.
- E' vero.
- Si', tutti dicono che e' vero ma nessuno fa niente per fermarla.
- E' vero.
- Io mi ci avveleno, e ogni sera salgo su uno di questi treni locali che a quest'ora grasso che cola se c'e una persona per carrozza. Non e' cosi'?
- Si' che e' cosi'.
- E su questa ci siamo solo noi due, no?
- E' vero.
- E adesso se io le do' due coltellate lei resta qui morto e io scendo alla prossima e chi s'e' visto s'e' visto.
5. VOCI. OMERO DELLISTORTI: LA POLVERINA DI ALADINO (PARTE PRIMA E SENZA SEGUITO)
- Interessa la polverina di Aladino?
- Ma non era la lampada?
- Ai tempi del cucco, al giorno d'oggi chi ci va piu' in giro con una lampada, mi scusi.
- Ah gia'. E sarebbe?
- Cosa?
- L'articolo, la merce, in cosa consisterebbe?
- E' la stessa cosa della lampada, solo che adesso e' in comode dosi di polverina, che e' molto piu' pratico. Guardi, la vendiamo con tutto l'astuccetto.
- Presentare si presenta bene, pero'...
- Pero'?
- Suvvia, lo sa anche lei. Chi ci garantisce che non e' una fregatura?
- Lei dice bene, sa. Ed ecco qua la garanzia: legga, legga. Non abbia fretta, legga tutto. E guardi, avra' notato che ho anche il cartellino sulla giacca, di venditore autorizzato con tanto di foto, nome e cognome, numero di carta d'identita' e codice fiscale. Ha visto, no? Sapesse quanti ciarlatani ci sono in giro. Per questo la ditta produttrice ci tiene alla massima chiarezza e correttezza. Legga, legga.
- Si', si'. Vedo, vedo. Mi scusi, eh, non volevo offendere.
- No, no, anzi: ha fatto bene. Bisogna sempre diffidare, e' l'unico modo per togliersi di torno gli imnbroglioni. Noi rivenditori autorizzati siamo i primi a dirlo ai clienti. Diffidate, diffidate, chiedete tutte le garanzie e servitevi solo presso i rivenditori autorizzati.
- Certo, certo. E' tutto legale, si'?
- E certo che e' tutto legale, ci mancherebbe. Anzi, sa che le dico? Vada sul nostro sito internet e legga, legga pure. Col telefonino, si', lo visiti adesso e poi mi dica. Vede? Vede? Guardi in fondo, scorra, eh? Le autorizzazioni ministeriali. Mica aria fritta: autorizzazioni ministeriali. Facciamo anche iniziative umanitarie, sa? Per aiutare i bambini in Africa.
- Beh, e' notevole.
- E' notevole si'.
- D'accordo, mi ha convinto.
- No, non sono io che l'ho convinta, e' la merce, e' la merce che si vende da sola.
- E, il costo?
- Dipende, dalle dimensioni dell'acquisto. Una dose - che equivale a un astuccetto - ha un prezzo, il pacchetto di cinque astuccetti c'e' gia' uno sconticino niente male. Se poi andiamo sul formato da cinque pacchetti, che e' un formato ottimo per una festa in famiglia o in ufficio allora c'e' lo sconto-bomba.
- Lo sconto-bomba?
- E' un modo di dire aziendale: in pratica prende i cinque pacchetti pagandone solo tre. Se non e'una bomba questa...
- Magari per cominciare prenderei un pacchetto.
- Saggia idea, prima di investire si prova, no? Lei e' un volpone negli affari, eh? E' un imprenditore? Un manager?
- No, no, lavoro al catasto.
- E la sera se ne torna a casa sua con questo treno, eh? Lo sa come dicono gli inglesi? La casa di un uomo e' il suo regno.
- Veramente sto in affitto.
- E che vuol dire? Siamo tutti di passaggio su questo mondo, la vita stessa e' come stare in affitto, no?
- In un certo senso si puo' dire anche cosi', certo.
- Vede? Ci e' scappata fuori anche una bella discussione teologica, eh? Ecco a lei.
- Ed ecco a lei.
- Ha fatto un affare, non se ne pentira'.
- E, senta, se volessi effettuare qualche altro acquisto?
- Ma certo, stia tranquillo, la trovo io, oppure va sul sito, no?
- Ah, gia', sul sito.
- Ma tanto la trovo io, non dubiti. Ai nostri clenti noi offriamo un'assistenza coi fiocchi.
- Allora grazie.
- Grazie a lei.
6. VOCI. OMERO DELLISTORTI: IL QUESTIONARIO
- Buongiorno.
- Buona eternita'.
- Ah gia', si', buona eternita' anche a lei.
- Grazie. Un attimo e sono subito da lei.
- Si', grazie.
- Attenda pure li'.
- Qui?
- Si', li', un attimo soltanto.
- Va bene, attendo.
*
- Ecco, adesso venga.
- Eccomi. Mi scusi sa, sono appena arrivato.
- E' naturale, qui siamo alla prima accoglienza.
- Certo, gia', vedo.
- Si sente a suo agio?
- Si', direi di si'.
- Allora dovrebbe rispondere ad alcune domande.
- Va bene.
- Le serve qualche spiegazione preliminare?
- No, non credo, casomai chiedo dopo.
- Bene. Allora cominciamo?
- Certo, si', come no.
- Ha mai commesso errori?
- In che senso, scusi.
- Errori, sbagli, cose che ha fatto e che non doveva fare.
- Beh, si'. Insomma, certo. E chi non ne fa?
- Allora scrivo si'?
- Eh, si'. Certo, scriva si'.
- Bene, se gentilmente si siede li', si', li' dove si era seduto prima.
- Qui?
- Si', li'.
- Ma non ci sono altre domande?
- No.
- Mi sembra strano, vedo che lei ha un questionario bello lungo.
- Si', certo, ma con la sua prima risposta lei ha reso inutile tutto il resto.
- Cioe'?
- Intendo dire che non c'e' bisogno di altre domande.
- No?
- No.
- Pero', mi scusi...
- Dica.
- Insomma, cosi' pare che ho fatto solo errori nella vita.
- No. Perche' dice questo? Qui risulta solo che lei ha fatto degli errori, non che ha fatto solo degli errori.
- Si, ho capito. Pero' magari si potrebbe aggiungere che ho fatto anche altre cose.
- Ma e' naturale che ha fatto anche altre cose, e' naturale. Stia tranquillo, non si agiti, va tutto bene.
- Se lo dice lei.
- Certo.
- Allora grazie.
- Prego.
- E' che sono un po' nervoso, sa...
- Certo, la capisco.
- Grazie.
- Prego. Adesso attenda li', vede che fila c'e' allo sportello?
- Si', non volevo disturbare, e' che per me qui e' tutto nuovo.
- Sicuro, sicuro. Adesso stia tranquillo e attenda li'. Arriveranno subito.
- Arrivera' chi?
- Gli addetti, no?
- Ah, gli addetti.
- Si', gli addetti.
- Va bene. Allora grazie e mi scusi di nuovo.
- Non c'e' bisogno che si scusi, ci mancherebbe, siamo qui al servizio del pubblico.
*
- Peppe Decurari?
- Si', sono io.
- Prego, ci segua.
- Dove?
- Come dove?
- Dove devo seguirvi.
- Al posto suo.
- Al posto mio?
- Esatto, dove deve restare per l'eternita'.
- Ah, e sarebbe?
- Sarebbe cosa?
- Dove sarebbe, qual e' il posto.
- Perche', non gliel'hanno detto?
- Veramente no.
- E' sempre cosi'. Andiamo, forza.
- Si', certo, vi sto seguendo, no? Vorrei solo sapere dove stiamo andando.
- Possibile che non ci arriva?
- Non so, e' tutto cosi' nuovo per me.
- Non l'ha fatto il questionario?
- Il questionario?
- Si', le domande. Questo questionario qua. Non c'e' il suo nome?
- Si'.
- E non ha dichiarato di aver commesso degli errori?
- Si'.
- E noi la portiamo all'inferno, che altro c'e' da dire?
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Enzo Sanfilippo, Annibale C. Raineri (a cura di), La coscienza dice no allaguerra, Centro Gandhi, Pisa 2025, pp. 192, euro 20.
- Maurizia Tazartes, Van der Weyden, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Vera Tripodi, Filosofia di genere, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- David Grossman, Il vento giallo, Mondadori, Milano 1988, pp. 240.
- Avi Shlaim, Eugene L. Rogan, La guerra per la Palestina. Riscrivere la storia del 1948, Il Ponte, Bologna 2013, pp. 304.
- Abraham B. Yehoshua, Antisemitismo e sionismo. Una discussione, Einaudi, Torino 2004, pp. VI + 94.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 46 (speciale) del 7 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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Numero 46 (speciale) del 7 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. "Salvare le vite nel cuore d'Europa". Proposta di sottoscrivere l'appello promosso da padre Zanotelli ed altre persone amiche della nonviolenza
2. Il 6 dicembre a Viterbo un incontro in ricordo di Alfio Pannega e per la pace che salva le vite. Con alcune nuove testimonianze
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Omero Delli Storti: Filosofi
5. Omero Dellistorti: La polverina di Aladino (parte prima e senza seguito)
6. Omero Dellistorti: Il questionario
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. INIZIATIVE. "SALVARE LE VITE NEL CUORE D'EUROPA". PROPOSTA DI SOTTOSCRIVERE L'APPELLO PROMOSSO DA PADRE ZANOTELLI ED ALTRE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
saremmo assai grati a tutte le amiche e a tutti gli amici impegnate e impegnati per la pace se sottoscrivessero l'appello promosso da padre Alex Zanotelli ed altre persone amiche della nonviolenza "Per la pace nel cuore d'Europa"(inviando la loro adesione agli indirizzi: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it) e lo diffondessero ulteriormente.
Ringraziamo fin d'ora di cuore ogni persona sollecita del bene comune che si oppone a tutte le uccisioni.
Facciamo sentire la voce del'umanita'
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Aggiungiamo una modesta proposta di riflessione rivolta a chi ancora non ha aperto gli occhi dinanzi all'orrore.
Alle persone ancora narcotizzate da una propaganda assurda e scellerata che propugna il sostegno alla guerra o addirittura l'ingresso in guerra di chi ancora dalla guerra non e' stato raggiunto, vorremmo ricordare che anch'esse dovrebbero riflettere sul fatto che anche se non sentissero alcuna empatia con gli esseri umani inermi che stanno morendo in questo momento sotto le bombe, dovrebbero convenire che una mobilitazione per la pace nel cuore d'Europa e' doverosa e non rinviabile, se non per salvare le vite delle innumerevoli persone innocenti che la guerra sta uccidendo in Ucraina, almeno per salvare le loro stesse vite e quelle delle persone a loro care dal pericolo che la guerra le raggiunga anche nel nostro paese per la follia dei "dottor Stranamore" denunciati pochi giorni fa dal Presidente della Repubblica.
Di seguito il testo dell'appello ed allegati in calce alcuni materiali relativi.
*
Il testo dell'appello
Il tragico silenzio di noi pacifisti dinanzi alla guerra nel cuore d'Europa. Umile un appello
Mentre ci sembra che in solidarieta' con il popolo palestinese per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle violenze a Gaza e in Cisgiordania il movimento pacifista italiano si sia mobilitato e continui a mobilitarsi, e questo e' un bene, invece in solidarieta' con il popolo ucraino per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle devastazioni in quel martoriato paese il movimento pacifista italiano sembra riuscire a fare purtroppo ben poco, veramente troppo poco, e questo e' un male.
Ci sono diversi motivi per questa incapacita' di mobilitazione, e non ci sembra necessario enunciarli ed interpretarli qui.
Qui e adesso ci sembra necessario chiedere a tante persone amiche sinceramente impegnate per la pace di esprimere pubblicamente un corale persuaso appello per la pace nel cuore d'Europa.
Abbiamo gia' argomentato nei giorni scorsi perche' ci sembri assolutamente necessaria e urgente una mobilitazione della societa' civile e delle istituzioni democratiche per chiedere la cessazione immediata della guerra in Ucraina, ed in calce alleghiamo per chi fosse interessato quel che abbiamo gia' scritto.
Il nostro tragico silenzio favorisce la folle e scellerata prosecuzione della guerra e delle stragi, favorisce il delirio bellicista e riarmista dei governi di tutta Europa dall'Atlantico agli Urali, favorisce il sempre piu' evidente pericolo che dal focolaio ucraino possa scatenarsi un incendio di dimensioni sempre piu' ampie e sempre piu' incontrollabili, ovvero che da una guerra locale si passi a una guerra continentale e poi mondiale, col rischio di trascinare l'umanita' intera nel baratro.
Chiediamo coralmente la fine immediata della guerra nel cuore d'Europa.
Chi condivide questa opinione ci aiuti a far circolare questo appello.
padre Alex Zanotelli
Marta Anderle
Franco Borghi
Francesco Domenico Capizzi
Augusto Cavadi
Mario Cossali
Renzo Craighero
Luigi Fasce
Franca Grasselli
Antonella Litta
Vittorio Miorandi
Enrico Peyretti
Sara Adriana Rossi
Peppe Sini
Vincenzo Valtriani
Luisa Zanotelli
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Circolo "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova
"Scienza medicina istituzioni politica societa'" odv
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Appello gia' pubblicato nei siti:
AmbienteWeb
Peacelink
Pressenza - International Press Agency
Smips
Diffusione a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 dicembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Allegato primo: Una lettera aperta a tante amiche e a tanti amici impegnati per la pace, i diritti umani, la liberazione dei popoli, il bene comune dell'umanita', per chiedere un rinnovato impegno comune contro la guerra in Ucraina
Carissime amiche e carissimi amici,
ci sembra che negli ultimi due anni l'attenzione e l'impegno dei movimenti per i diritti umani, pacifisti e nonviolenti per far cessare la terribile guerra in Ucraina si sia purtroppo molto attenuato, mentre invece la guerra continua e i governi dei principali paesi europei, ed in testa l'Unione Europea, continuano a fare di tutto affinche' quella guerra non solo non finisca, ma uccida sempre piu' persone, distrugga sempre piu' insediamenti umani e beni naturali, infetti sempre piu' le relazioni internazionali e provochi un riarmo il cui esito non puo' essere che un conflitto generalizzato che se divenisse anche nucleare potrebbe porre fine all'esistenza dell'umanita'.
Mentre e' giusto e necessario mantenere l'attenzione sulla situazione mediorientale ed adoperarsi affinche' si consolidi il processo di pace, cessino i massacri, si soccorrano tutte le vittime, si trovino accordi verso soluzioni strutturali che garantiscano finalmente pace, sicurezza, diritti e convivenza a tutti i popoli dell'area, ebbene, la stessa attenzione e lo stesso impegno dovrebbero essere espressi anche in relazione alla guerra in corso nel cuore d'Europa, affinche' anche qui si ottenga finalmente che tacciano le armi, cessino le stragi, siano soccorse tutte le vittime, si apra un negoziato che porti alla pace.
Scrivendo queste parole speriamo che possano contribuire a promuovere un rinnovato impegno comune.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la pace salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Un fraterno saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 13 novembre 2025
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Allegato secondo: Col cuore pensante per la pace nel cuore d'Europa
Prima che sia troppo tardi si ponga fine alla guerra in Ucraina.
Tacciano le armi e si avviino negoziati di pace.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che gia' troppi esseri umani sono morti.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa si espanda ancor piu'.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa diventi continentale, mondiale, atomica.
Le persone, le associazioni, le istituzioni sollecite del bene comune dell'umanita' si adoperino per la cessazione immediata della guerra nel cuore d'Europa cosi' come in qualunque parte del mondo.
Chi vive in Italia si adoperi affinche' il governo italiano e l'Unione Europea cessino di alimentare la guerra e i deliri bellicosi e si adoperino finalmente per la pace che salva le vite.
Dalla Costituzione della Repubblica italiana fino alla Carta dell'Onu, tutti i grandi documenti giuridici dell'umanita' chiamano tutte le persone senzienti e pensanti come tutte le civili istituzioni ad opporsi alla guerra e alle uccisioni, ad impegnarsi per la pace e per salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 novembre 2025
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Allegato terzo: Una lettera aperta alla Presidente del Consiglio dei Ministri: "Per la pace nel cuore d'Europa"
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le scrivo per sollecitare un impegno dell'Italia per la cessazione immediata della guerra in Ucraina, per salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare, per la pace nel cuore d'Europa, per stornare il pericolo di una guerra mondiale.
Le scrivo avendo presenti le parole della legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 11 recita: "L'Italia ripudia la guerra...".
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
mi duole dover constatare come tanti, troppi governi europei, in questi anni invece di adoperarsi per la fine della guerra si siano adoperati piuttosto per alimentarla, in un vero e proprio delirio distruttivo che nessun artificio retorico puo' riuscire ad occultare.
Sia l'Italia a chiamare l'Europa intera ad uscire dal delirio e ad impegnarsi per la cessazione immediata del crimine immenso che si sta consumando da anni nel cuore del continente e che minaccia peraltro di evolvere in una vera e propria guerra mondiale il cui esito qualora si passasse all'uso delle armi atomiche potrebbe essere l'annientamento dell'umanita'.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei come me ricordera' la terribile tragedia del genocidio della popolazione Ucraina, l'Holodomor, realizzato dal regime totalitario staliniano all'inizio degli anni Trenta del Novecento;
lei come me ricordera' l'orrore della Shoah che coinvolse anche l'Ucraina nel corso della seconda guerra mondiale;
lei come me ricordera' gli eventi che portarono alla sanguinosa e ininterrotta guerra civile nelle regioni di confine tra Ucraina e Russia circa dieci anni fa;
lei come me ricordera' l'occupazione manu militari della Crimea da parte della Russia nel 2014;
ed ovviamente lei come me ha assistito con orrore e sgomento all'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe il 24 febbraio 2022; e dal 2022 questa guerra folle e scellerata e' in corso, e di essa e' vittima innocente la martoriata popolazione ucraina.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
non e' questa la sede per esprimere un giudizio storico, basti il giudizio morale: la guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste nell'uccisione di innumerevoli esseri umani che avevano il diritto di vivere.
Saranno naturalmente le corti di giustizia internazionali a giudicare l'accaduto e ad emettere le sentenze conseguenti; quello che mi preme dirle adesso e' qualcosa di piu' semplice e immediato: ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente la guerra; ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente le stragi; ci si adoperi finalmente per un immediato "cessate il fuoco" ed un immediato avvio di trattative di pace.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le sembra ragionevole quanto ho scritto?
Puo' e vuole farsi promotrice di un impegno esplicito e concreto del governo italiano per cercare di fermare immediatamente la guerra e salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare? Solo la pace salva le vite.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro per la pace ed il bene comune dell'umanita'.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 25 novembre 2025
Post scriptum: mi permetto di allegare in calce una lettera che ho indirizzato alcuni giorni fa al Presidente della Repubblica per esprimergli il mio apprezzamento per quanto detto nel discorso tenuto a Berlino lo scorso 16 novembre.
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Allegato quarto: Una lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana: "Continui a far sentire la sua voce per la pace, per fermare immediatamente la guerra nel cuore d'Europa"
Egregio Presidente della Repubblica,
ho molto apprezzato il discorso da lei tenuto a Berlino il 16 novembre "per fare memoria dei caduti, delle vittime della guerra e della violenza".
Ed in esso quel suo monito: "se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla", cosi' nitido e luminoso proprio mentre - per citare ancora le sue parole - "nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba 'amare la bomba'".
Il suo "mai piu'" e' condiviso da ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita': mai piu' la guerra, mai piu' uccisioni, ogni vittima ha il volto di Abele, salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
si e' perso gia' troppo tempo: anni in cui innumerevoli esseri umani in Ucraina sono stati uccisi in una guerra folle e scellerata come tutte le guerre.
Occorre fermare immediatamente questa guerra nel cuore d'Europa.
Purtroppo, e tragicamente, i governi di gran parte dei paesi europei si adoperano affinche' sempre piu' persone vengano uccise, invece di adoperarsi per promuovere e sostenere negoziati di pace che pongano immediatamente fine al massacro della popolazione ucraina vittima di una brutale aggressione.
Come nel conflitto mediorientale occorre addivenire al piu' presto a un cessate il fuoco, all'apertura di negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
continui a far sentire la sua autorevole voce per la pace e il disarmo, la unisca a quella del pontefice cattolico, invochi la pace che salva le vite, chieda che si arresti la strage in corso, chiami tutti i paesi europei - tutti, dall'Atlantico agli Urali - ad adoperarsi per la cessazione del massacro: chieda alla Russia di porre termine alla barbara, mostruosa aggressione; chieda ai paesi europei i cui governi insipienti e irresponsabili in questi anni hanno soffiato sul fuoco e fornito strumenti di morte, pur ben sapendo che la loro folle e sciagurata politica avrebbe contribuito a provocare lo sterminio della popolazione ucraina, di recedere da questo criminale ed insensato atteggiamento; chieda a tutti di considerare anche il pericolo che l'intera popolazione europea e l'intera umanita' corre se non si spegne al piu' presto questo incendio tornando al negoziato diplomatico, all'interlocuzione politica, al dialogo per comporre i conflitti, alla cooperazione internazionale in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorrono pace, disarmo e smilitarizzazione per salvare tutte le vite, e salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola ancora per le sue sagge e commosse parole berlinesi, voglia gradire distinti saluti,
il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 18 novembre 2025
2. INCONTRI. IL 6 DICEMBRE A VITERBO UN INCONTRO IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA E PER LA PACE CHE SALVA LE VITE. CON ALCUNE NUOVE TESTIMONIANZE
La sera di sabato 6 dicembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un nuovo incontro per la pace e in memoria di Alfio Pannega, il poeta antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre in questo 2025 il centenario della nascita (era nato a Viterbo il 21 settembre 1925, ed a Viterbo e' deceduto il 30 aprile 2010).
All'incontro hanno preso parte alcune persone amiche di Alfio che con lui hanno condiviso l'esperienza del "Centro sociale occupato autogestito Valle Faul".
Nell'incntro si e' fatta una valutazione complessiva dele iniziative svolte lungo questo anno con esito straordinariamente positivo, e si e' riflettuto sulle prossime iniziative.
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Nel ricordo di Alfio un appello per la pace che salva le vite
Ancora una volta e' stato rivolto un appello ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni movimento democratico e ad ogni istituzione sollecita del bene comune dell'umanita' per un impegno persuaso e corale per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la gestione nonviolenta dei conflitti, la cooperazione tra i popoli, il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa accudente dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni; soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; proteggere quest'unico mondo vivente; condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni; opporsi al male facendo il bene. Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio la nonviolenza e' in cammino; la nonviolenza e' il cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
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Alcune ulteriori notizie e segnalazioni
L'incontro gia' precedentemente previsto e rinviato presso l'assessorato comunale in via Garbini a Viterbo si svolgera' martedi' 16 dicembre ale ore 10.
Segnaliamo anche, ancora una volta, che si spera di realizzare prossimamente alcune altre iniziative in ricordo di Alfio. Tra esse: la collocazione della lapide sulla casa di Alfio a Valle Faul; varie presentazioni della nuova edizione del libro di e su Alfio pubblicato da Davide Ghaleb Editore; nuove rappresentazioni dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato dal titolo "Allora ero giovane pure io"; una mostra documentaria ed artistica; un ulteriore concerto dedicato ad Alfio, conclusivo dell'anno di commemorazioni; la catalogazione e sistemazione dell'"Archivio Alfio Pannega" (chiunque abbia materiali puo' inviarli al curatore dell'Archivio all'indirizzo e-mail: oloap.anera at gmail.com ); la digitalizzazione dei materiali accolti e la loro messa a disposizione in spazi dedicati di alcuni siti internet che hanno dato la disponibilita' ad accogliere e preservare un adeguato ricordo di Alfio, tra cui quello dell'Anpi provinciale di Viterbo, quello di Davide Ghaleb Editore, quello dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore".
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Nuove testimonianze
Ci sono pervenute frattanto alcune nuove testimonianze in memoria di Alfio. Le riproduciamo qui di seguito.
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Ausilio Smandrapponi ricorda Alfio Pannega
Tutte le vorte ade' la stessa storia
"quant'era bbono quant'era ggentile
je piaceva la pace e nno er ciufile"
e zzitto lli' a mmagna' ppaneccicoria.
Tutte le sarme finisciono in groria
"pareva rozzo e 'nvece era ciovile
adera propio n'anima non vile"
tutto sparisce pure la memoria.
Quante cazzate che ttocca a ssenti'
ciaveva gusto d'essa poveraccio?
a ccrepa' de fatica notte e ddi'?
tutta la vita appresso ar cartonaccio?
si vve sentisse e rrivenisse cqui
io dico pijerebbe su 'r marraccio.
Ausilio Smandrapponi
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Donato Fratescorzi ricorda Alfio Pannega
Se proprio insisti ecco due parole:
da un lato c'e' il ricordo del borghese
discorsi in ghingheri che sono fole
e piu' sono bugiardi e piu' e' cortese.
Poi c'e' 'r ricordo de chi e' ssenza scole
che nun arriva a la fine der mese
che ppe' campa' ffatica eppoi je dole
e de la vita sa ssolo ll'offese.
E cquesti solo ponno di' chi adera
l'Alfio Pannega vero 'n carne e ossa
che vvita ha ffatto e quant'e' stata nera.
Loro soltanto sanno quanto rossa
era l'anima sua e la sua bandiera:
sempre chiamo' gli oppressi alla riscossa.
Donato Fratescorzi
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Leopoldo Scimpanzieri ricorda Alfio Pannega
Quanno che ppure Arfio Pannega morze
me chiesi che rrestava de Veterbe
restaveno oramae solo le scorze
la porvere le sasse e mmanco ll'erbe.
Era 'n poraccio ma ssempre soccorze
chi je chiedeva ajuto che sso' acerbe
tutte le vite e cco' tutte le forze
commatte' ccontro le ggente superbe.
La ggente bbona se n'e' ita tutta
resta quela cattiva e ssenza core
Veterbe bbella e' mmorta e rresta bbrutta
'sta citta' ppiena solo de dolore
vennuta a cchi je sputa eppoi la sfrutta
pora citta' che d'Arfio era ll'amore.
Leopoldo Scimpanzieri
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In calce alleghiamo ancora una volta alcuni materiali informativi utili.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' stato particolarmente impegnato nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, che dopo 48 anni di prigionia da innocente nel febbraio del 2025 e' finalmente tornato alla sua abitazione, alla sua famiglia, al suo popolo.
Viterbo, 7 dicembre 2025
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ
3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. VOCI. OMERO DELLI STORTI: FILOSOFI
"La guerra e' la potenziale condanna a morte d'una intera nazione. E' la istituzionalizzazione dello stato ferino, la distorsione negativa di tutte le capacita' operative della scienza e della tecnica, e di tutte le energie dell'ideale e del sentimento. Essa e' il male allo stato autentico, originale e terminale, concluso nel circolo della propria perfetta coerenza. E' la beffa piu' atrocemente stupida verso tutte le difficili conquiste della cultura e della civilta'. Il nazismo e l'imperialismo ne hanno dato al mondo la piu' coerente dimostrazione sperimentale"
(Mario Rossi, Cultura e rivoluzione, Editori riuniti, Roma 1974, p. 44)
- Che legge di bello?
- Un libro di un filosofo.
- Ah.
- Gia'.
- Ed e' interessante?
- Direi di si', visto che lo leggo.
- E lo legge tutto?
- Certo.
- Tutto tutto?
- Si', tutto tutto. Le pare strano?
- No, e' che e' bello grosso, saranno cinquecento pagine.
- Anche di piu'.
- Di piu'?
- Adesso guardo, si', piu' di seicento.
- Parecchie, eh?
- Eh si'.
- Tanto qui sul treno non c'e' niente da fare.
- Gia'.
- Pero' ci mettera' un sacco di giorni.
- Un po' di giorni, si'.
- Magari e' curioso di sapere come va a finire.
- No, e' un libro che ho gia' letto.
- Lo ha gia' letto?
- Si'.
- Tutto?
- Tutto, si'.
- Tutto tutto?
- Si'.
- Ma scusi, se lo ha gia' letto che gliene frega di rileggerlo?
- L'ho letto parecchi tempo fa, molte cose le ho scordate.
- Ah, e' per questo. Per allenare la memoria, eh?
- No, non direi.
- Ha paura dell'alzheimer, eh? Io la capisco, sa. Pure mio padre buonanima, poveraccio.
- Aveva paura dell'alzheimer?
- No, no, ce l'aveva l'alzhaimer. Poveraccio, ci tocco' chiuderlo in un istituto.
- In un istituto?
- E dove senno'? I figli ci avevamo tutti il lavoro nostro, e si trattava di perderci un sacco di tempo.
- Magari si poteva trovare qualcuno che lo assistesse in casa...
- E cosi' si rubava tutto. Neanche per sogno. L'istituto e via. Che poi e' pure morto subito.
- Subito?
- Dopo qualche settimana, che invece magari se lo tenevamo a casa chissa' quanto durava ancora quell'agonia. Bisogna essere pietosi, non crede?
- Si', certo, bisogna essere pietosi.
- Esatto. L'istituto e via.
- Gia'.
- Non e' d'accordo?
- Non ho detto niente.
- Allora non e' d'accordo.
- Guardi, non sono affari miei, di sicuro avrete agito per il meglio.
- Certo che abbiamo agito per il meglio; perche', lei che avrebbe fatto?
- Non lo so.
- Dice che non lo sa ma dalla voce si capisce che pensa che lo sa, e dica come la pensa, non la mangio mica.
- Guardi, non so proprio che dirle, mi scusi.
- Sara'.
*
- E che direbbe poi 'sto libro?
- Non e' facile da dire in poche parole.
- Ci provi, no? Come s'intitola?
- Cultura e rivoluzione.
- Eh, gia' dal titolo si capisce tutto.
- Lei dice?
- E' chiaro, senno' perche' quello che l'ha scritto gli metteva quel titolo?
- Gia'.
- Vede? E' semplice, parla della cultura e della rivoluzione.
- Si'.
- Il problema e' perche' gli ci vogliano cinquecento, anzi seicento pagine.
- Le sembrano troppe?
- E sono troppe si'. La cultura e' una cosa lunga, si capisce, ma, per dire, cinquanta, cento pagine bastavano e avanzavano, no?
- E la rivoluzione?
- Ancora con la rivoluzione? Ma e' roba vecchia come il cucco. Non e' per offendere, eh, non sono piu giovincello neanche io, eh.
- A me sembra ancora piuttosto giovane, in verita'.
- E' perche' lei e' vecchio, caro signore, lo sa anche lei; con quella barba bianca sembra Babbo Natale. Chissa' quanti glielo dicono, eh?
- I ragazzini, si'.
- E perche' non la taglia?
- Ci sono abituato...
- Eh gia', le abitudini...
- Gia'.
- Io per esempio non riesco a fare a meno di un bicchierino per cominciare la giornata.
- Non c'e' niente di male.
- No, certo. E' che poi continuo tutto il giorno e quando e' sera mi sento male.
- Dovrebbe sentire il suo medico.
- E a che mi serve il medico? Lo so gia' da me che mi sto distruggendo il fegato. Ma non riesco a resistere. Guardi qua. Guardi, guardi, dentro la cartella.
- E' una bottiglia di cognac?
- Esatto. Ne faccio fuori una al giorno.
- Davvero?
- Davvero. Niente male, eh?
- E riesce a reggere tutto quest'alcool?
- Fino a qui, si'.
- Guardi, se posso permettermi di darle un consiglio...
- Me lo dia, me lo dia pure.
- Ecco, lei dovrebbe bere di meno, che poi le costera' pure un sacco di soldi.
- E me li costa si' un botto di soldi.
- Eh, allora senta un medico e si faccia aiutare, magari con qualche medicina.
- E che medicina c'e' meglio di questa?
- Se la mette cosi' non so che dirle.
- E che vuole dirmi? Lo sa che sono stato in galera? Avevo ammazzato mia moglie.
- Mi dispiace.
- Che ho ammazzato mia moglie o che sono stato in galera?
- Mi dispiace che abbia tolto la vita a sua moglie e mi dispiace che sia stato in carcere.
- Eh no, se le dispiace una cosa non le puo' dispiacere quell'altra. Andiamo, un filosofo come lei...
- Non sono un filosofo.
- Pero' legge un libro di filosofia.
- Si'.
- E che lo legge a fare se non e' un filosofo? A che gli serve?
- Non mi serve a niente, lo leggo per il piacere di leggerlo.
- E io per il piacere di ammazzarla l'ho ammazzata. Che poi se lo meritava pure. E allora?
- E allora cosa?
- Non lo so, me lo dica lei, e' lei il sapientone.
- Io non ho niente da dirle, e adesso, col suo permesso, vorrei continuare a leggere il mio libro.
- E che dice 'sto libro, eh?
- Gliel'ho gia' detto, e' un discorso lungo.
- Come no, e' sempre un discorso lungo, intanto noi ci rimettiamo l'osso del collo.
- Prego?
- Voi chiacchierate, chiacchierate, e noi crepiamo.
- Adesso proprio non la seguo.
- Ah no?
- No.
- Allora senta un po': lei ci e' stato in guerra?
- No.
- Io invece si', ci avevo una casa in Ucraina, pensi un po'. E una moglie, giovane e bella, non quella di prima, un'altra.
- Si era risposato.
- Si', uscito dal gabbio, no?
- Ed era andato a vivere in Ucraina.
- Era il paese di mia moglie, la seconda moglie. Quella giovane e bella.
- Capisco.
- No che non capisce. Poi sono arrivati i comunisti coi carrarmati, le granate e le bombe: e addio casa e addio moglie.
- I russi intende dire.
- Certo, i russi, i comunisti. Mia moglie era dentro casa, ho scavato per due giorni, i pezzi che ho ritrovato bastava un secchio. Le pare giusto?
- No.
- Infatti non e' giusto.
- No che non e' giusto.
- La guerra fa schifo.
- E' vero.
- Si', tutti dicono che e' vero ma nessuno fa niente per fermarla.
- E' vero.
- Io mi ci avveleno, e ogni sera salgo su uno di questi treni locali che a quest'ora grasso che cola se c'e una persona per carrozza. Non e' cosi'?
- Si' che e' cosi'.
- E su questa ci siamo solo noi due, no?
- E' vero.
- E adesso se io le do' due coltellate lei resta qui morto e io scendo alla prossima e chi s'e' visto s'e' visto.
5. VOCI. OMERO DELLISTORTI: LA POLVERINA DI ALADINO (PARTE PRIMA E SENZA SEGUITO)
- Interessa la polverina di Aladino?
- Ma non era la lampada?
- Ai tempi del cucco, al giorno d'oggi chi ci va piu' in giro con una lampada, mi scusi.
- Ah gia'. E sarebbe?
- Cosa?
- L'articolo, la merce, in cosa consisterebbe?
- E' la stessa cosa della lampada, solo che adesso e' in comode dosi di polverina, che e' molto piu' pratico. Guardi, la vendiamo con tutto l'astuccetto.
- Presentare si presenta bene, pero'...
- Pero'?
- Suvvia, lo sa anche lei. Chi ci garantisce che non e' una fregatura?
- Lei dice bene, sa. Ed ecco qua la garanzia: legga, legga. Non abbia fretta, legga tutto. E guardi, avra' notato che ho anche il cartellino sulla giacca, di venditore autorizzato con tanto di foto, nome e cognome, numero di carta d'identita' e codice fiscale. Ha visto, no? Sapesse quanti ciarlatani ci sono in giro. Per questo la ditta produttrice ci tiene alla massima chiarezza e correttezza. Legga, legga.
- Si', si'. Vedo, vedo. Mi scusi, eh, non volevo offendere.
- No, no, anzi: ha fatto bene. Bisogna sempre diffidare, e' l'unico modo per togliersi di torno gli imnbroglioni. Noi rivenditori autorizzati siamo i primi a dirlo ai clienti. Diffidate, diffidate, chiedete tutte le garanzie e servitevi solo presso i rivenditori autorizzati.
- Certo, certo. E' tutto legale, si'?
- E certo che e' tutto legale, ci mancherebbe. Anzi, sa che le dico? Vada sul nostro sito internet e legga, legga pure. Col telefonino, si', lo visiti adesso e poi mi dica. Vede? Vede? Guardi in fondo, scorra, eh? Le autorizzazioni ministeriali. Mica aria fritta: autorizzazioni ministeriali. Facciamo anche iniziative umanitarie, sa? Per aiutare i bambini in Africa.
- Beh, e' notevole.
- E' notevole si'.
- D'accordo, mi ha convinto.
- No, non sono io che l'ho convinta, e' la merce, e' la merce che si vende da sola.
- E, il costo?
- Dipende, dalle dimensioni dell'acquisto. Una dose - che equivale a un astuccetto - ha un prezzo, il pacchetto di cinque astuccetti c'e' gia' uno sconticino niente male. Se poi andiamo sul formato da cinque pacchetti, che e' un formato ottimo per una festa in famiglia o in ufficio allora c'e' lo sconto-bomba.
- Lo sconto-bomba?
- E' un modo di dire aziendale: in pratica prende i cinque pacchetti pagandone solo tre. Se non e'una bomba questa...
- Magari per cominciare prenderei un pacchetto.
- Saggia idea, prima di investire si prova, no? Lei e' un volpone negli affari, eh? E' un imprenditore? Un manager?
- No, no, lavoro al catasto.
- E la sera se ne torna a casa sua con questo treno, eh? Lo sa come dicono gli inglesi? La casa di un uomo e' il suo regno.
- Veramente sto in affitto.
- E che vuol dire? Siamo tutti di passaggio su questo mondo, la vita stessa e' come stare in affitto, no?
- In un certo senso si puo' dire anche cosi', certo.
- Vede? Ci e' scappata fuori anche una bella discussione teologica, eh? Ecco a lei.
- Ed ecco a lei.
- Ha fatto un affare, non se ne pentira'.
- E, senta, se volessi effettuare qualche altro acquisto?
- Ma certo, stia tranquillo, la trovo io, oppure va sul sito, no?
- Ah, gia', sul sito.
- Ma tanto la trovo io, non dubiti. Ai nostri clenti noi offriamo un'assistenza coi fiocchi.
- Allora grazie.
- Grazie a lei.
6. VOCI. OMERO DELLISTORTI: IL QUESTIONARIO
- Buongiorno.
- Buona eternita'.
- Ah gia', si', buona eternita' anche a lei.
- Grazie. Un attimo e sono subito da lei.
- Si', grazie.
- Attenda pure li'.
- Qui?
- Si', li', un attimo soltanto.
- Va bene, attendo.
*
- Ecco, adesso venga.
- Eccomi. Mi scusi sa, sono appena arrivato.
- E' naturale, qui siamo alla prima accoglienza.
- Certo, gia', vedo.
- Si sente a suo agio?
- Si', direi di si'.
- Allora dovrebbe rispondere ad alcune domande.
- Va bene.
- Le serve qualche spiegazione preliminare?
- No, non credo, casomai chiedo dopo.
- Bene. Allora cominciamo?
- Certo, si', come no.
- Ha mai commesso errori?
- In che senso, scusi.
- Errori, sbagli, cose che ha fatto e che non doveva fare.
- Beh, si'. Insomma, certo. E chi non ne fa?
- Allora scrivo si'?
- Eh, si'. Certo, scriva si'.
- Bene, se gentilmente si siede li', si', li' dove si era seduto prima.
- Qui?
- Si', li'.
- Ma non ci sono altre domande?
- No.
- Mi sembra strano, vedo che lei ha un questionario bello lungo.
- Si', certo, ma con la sua prima risposta lei ha reso inutile tutto il resto.
- Cioe'?
- Intendo dire che non c'e' bisogno di altre domande.
- No?
- No.
- Pero', mi scusi...
- Dica.
- Insomma, cosi' pare che ho fatto solo errori nella vita.
- No. Perche' dice questo? Qui risulta solo che lei ha fatto degli errori, non che ha fatto solo degli errori.
- Si, ho capito. Pero' magari si potrebbe aggiungere che ho fatto anche altre cose.
- Ma e' naturale che ha fatto anche altre cose, e' naturale. Stia tranquillo, non si agiti, va tutto bene.
- Se lo dice lei.
- Certo.
- Allora grazie.
- Prego.
- E' che sono un po' nervoso, sa...
- Certo, la capisco.
- Grazie.
- Prego. Adesso attenda li', vede che fila c'e' allo sportello?
- Si', non volevo disturbare, e' che per me qui e' tutto nuovo.
- Sicuro, sicuro. Adesso stia tranquillo e attenda li'. Arriveranno subito.
- Arrivera' chi?
- Gli addetti, no?
- Ah, gli addetti.
- Si', gli addetti.
- Va bene. Allora grazie e mi scusi di nuovo.
- Non c'e' bisogno che si scusi, ci mancherebbe, siamo qui al servizio del pubblico.
*
- Peppe Decurari?
- Si', sono io.
- Prego, ci segua.
- Dove?
- Come dove?
- Dove devo seguirvi.
- Al posto suo.
- Al posto mio?
- Esatto, dove deve restare per l'eternita'.
- Ah, e sarebbe?
- Sarebbe cosa?
- Dove sarebbe, qual e' il posto.
- Perche', non gliel'hanno detto?
- Veramente no.
- E' sempre cosi'. Andiamo, forza.
- Si', certo, vi sto seguendo, no? Vorrei solo sapere dove stiamo andando.
- Possibile che non ci arriva?
- Non so, e' tutto cosi' nuovo per me.
- Non l'ha fatto il questionario?
- Il questionario?
- Si', le domande. Questo questionario qua. Non c'e' il suo nome?
- Si'.
- E non ha dichiarato di aver commesso degli errori?
- Si'.
- E noi la portiamo all'inferno, che altro c'e' da dire?
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Enzo Sanfilippo, Annibale C. Raineri (a cura di), La coscienza dice no allaguerra, Centro Gandhi, Pisa 2025, pp. 192, euro 20.
- Maurizia Tazartes, Van der Weyden, Giunti-Rcs, Firenze-Milano 2025, pp. 128, euro 9,90.
- Vera Tripodi, Filosofia di genere, Rcs, Milano 2025, pp. 160, euro 6,99 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- David Grossman, Il vento giallo, Mondadori, Milano 1988, pp. 240.
- Avi Shlaim, Eugene L. Rogan, La guerra per la Palestina. Riscrivere la storia del 1948, Il Ponte, Bologna 2013, pp. 304.
- Abraham B. Yehoshua, Antisemitismo e sionismo. Una discussione, Einaudi, Torino 2004, pp. VI + 94.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 46 (speciale) del 7 dicembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
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