[Nonviolenza] Ebdomadario. 43



UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 43 (speciale) del 30 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Il tragico silenzio di noi pacifisti dinanzi alla guerra nel cuore d'Europa. Umile un appello
2. Venerdi' 28 novembre a Viterbo un incontro con la dottoressa Antonella Litta
3. Viterbo ricorda Alfio Pannega. Un incontro il primo dicembre
4. Ripetiamo ancora una volta...
5. Omero Dellistorti: Li'
6. Omero Dellistorti: E nun ze famo riconosce (una vecchia storiella vietnamita)
7. Omero Dellistorti: Dei miei (infelici) rapporti con Domineddio
8. Omero Dellistorti: L'annunciatore
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. L'ORA. IL TRAGICO SILENZIO DI NOI PACIFISTI DINANZI ALLA GUERRA NEL CUORE D'EUROPA. UMILE UN APPELLO

Mentre mi sembra che in solidarieta' con il popolo palestinese per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle violenze a Gaza e in Cisgiordania il movimento pacifista italiano si sia mobilitato e continui a mobilitarsi, e questo e' un bene, invece in solidarieta' con il popolo ucraino per chiedere la pace e un accordo che metta fine ai massacri e alle devastazioni in quel martoriato paese il movimento pacifista italiano sembra riuscire a fare purtroppo ben poco, veramente troppo poco, e questo e' un male.
Ci sono diversi motivi per questa incapacita' di mobilitazione, e non mi sembra necessario enunciarli ed interpretarli qui.
Qui e adesso mi sembra necessario chiedere a tante persone amiche sinceramente impegnate per la pace di esprimere pubblicamente un corale persuaso appello per la pace nel cuore d'Europa.
Ho gia' argomentato nei giorni scorsi perche' mi sembri assolutamente necessaria e urgente una mobilitazione della societa' civile e delle istituzioni democratiche per chiedere la cessazione immediata della guerra in Ucraina, ed in calce allego per chi fosse interessato quel che ho gia' scritto.
Il nostro tragico silenzio favorisce la folle e scellerata prosecuzione della guerra e delle stragi, favorisce il delirio bellicista e riarmista dei governi di tutta Europa dall'Atlantico agli Urali, favorisce il sempre piu' evidente pericolo che dal focolaio ucraino possa scatenarsi un incendio di dimensioni sempre piu' ampie e sempre piu' incontrollabili, ovvero che da una guerra locale si passi a una guerra continentale e poi mondiale, col rischio di trascinare l'umanita' intera nel baratro.
Chiediamo coralmente la fine immediata della guerra nel cuore d'Europa.
Chi condivide questa opinione ci aiuti a far circolare questo appello.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 28 novembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' stato particolarmente impegnato nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, che dopo 48 anni di prigionia da innocente nel febbraio del 2025 e' finalmente tornato alla sua abitazione, alla sua famiglia, al suo popolo.
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Allegato primo: Una lettera aperta a tante amiche e a tanti amici impegnati per la pace, i diritti umani, la liberazione dei popoli, il bene comune dell'umanita', per chiedere un rinnovato impegno comune contro la guerra in Ucraina
Carissime amiche e carissimi amici,
ci sembra che negli ultimi due anni l'attenzione e l'impegno dei movimenti per i diritti umani, pacifisti e nonviolenti per far cessare la terribile guerra in Ucraina si sia purtroppo molto attenuato, mentre invece la guerra continua e i governi dei principali paesi europei, ed in testa l'Unione Europea, continuano a fare di tutto affinche' quella guerra non solo non finisca, ma uccida sempre piu' persone, distrugga sempre piu' insediamenti umani e beni naturali, infetti sempre piu' le relazioni internazionali e provochi un riarmo il cui esito non puo' essere che un conflitto generalizzato che se divenisse anche nucleare potrebbe porre fine all'esistenza dell'umanita'.
Mentre e' giusto e necessario mantenere l'attenzione sulla situazione mediorientale ed adoperarsi affinche' si consolidi il processo di pace, cessino i massacri, si soccorrano tutte le vittime, si trovino accordi verso soluzioni strutturali che garantiscano finalmente pace, sicurezza, diritti e convivenza a tutti i popoli dell'area, ebbene, la stessa attenzione e lo stesso impegno dovrebbero essere espressi anche in relazione alla guerra in corso nel cuore d'Europa, affinche' anche qui si ottenga finalmente che tacciano le armi, cessino le stragi, siano soccorse tutte le vittime, si apra un negoziato che porti alla pace.
Scrivendo queste parole speriamo che possano contribuire a promuovere un rinnovato impegno comune.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la pace salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Un fraterno saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 13 novembre 2025
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Allegato secondo: Col cuore pensante per la pace nel cuore d'Europa
Prima che sia troppo tardi si ponga fine alla guerra in Ucraina.
Tacciano le armi e si avviino negoziati di pace.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che gia' troppi esseri umani sono morti.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa si espanda ancor piu'.
Ogni persona che vive in Europa deve essere consapevole che occorre fermare la guerra prima che essa diventi continentale, mondiale, atomica.
Le persone, le associazioni, le istituzioni sollecite del bene comune dell'umanita' si adoperino per la cessazione immediata della guerra nel cuore d'Europa cosi' come in qualunque parte del mondo.
Chi vive in Italia si adoperi affinche' il governo italiano e l'Unione Europea cessino di alimentare la guerra e i deliri bellicosi e si adoperino finalmente per la pace che salva le vite.
Dalla Costituzione della Repubblica italiana fino alla Carta dell'Onu, tutti i grandi documenti giuridici dell'umanita' chiamano tutte le persone senzienti e pensanti come tutte le civili istituzioni ad opporsi alla guerra e alle uccisioni, ad impegnarsi per la pace e per salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 23 novembre 2025
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Allegato terzo: Una lettera aperta alla Presidente del Consiglio dei Ministri: "Per la pace nel cuore d'Europa"
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le scrivo per sollecitare un impegno dell'Italia per la cessazione immediata della guerra in Ucraina, per salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare, per la pace nel cuore d'Europa, per stornare il pericolo di una guerra mondiale.
Le scrivo avendo presenti le parole della legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica italiana, che all'articolo 11 recita: "L'Italia ripudia la guerra...".
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
mi duole dover constatare come tanti, troppi governi europei, in questi anni invece di adoperarsi per la fine della guerra si siano adoperati piuttosto per alimentarla, in un vero e proprio delirio distruttivo che nessun artificio retorico puo' riuscire ad occultare.
Sia l'Italia a chiamare l'Europa intera ad uscire dal delirio e ad impegnarsi per la cessazione immediata del crimine immenso che si sta consumando da anni nel cuore del continente e che minaccia peraltro di evolvere in una vera e propria guerra mondiale il cui esito qualora si passasse all'uso delle armi atomiche potrebbe essere l'annientamento dell'umanita'.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei come me ricordera' la terribile tragedia del genocidio della popolazione Ucraina, l'Holodomor, realizzato dal regime totalitario staliniano all'inizio degli anni Trenta del Novecento;
lei come me ricordera' l'orrore della Shoah che coinvolse anche l'Ucraina nel corso della seconda guerra mondiale;
lei come me ricordera' gli eventi che portarono alla sanguinosa e ininterrotta guerra civile nelle regioni di confine tra Ucraina e Russia circa dieci anni fa;
lei come me ricordera' l'occupazione manu militari della Crimea da parte della Russia nel 2014;
ed ovviamente lei come me ha assistito con orrore e sgomento all'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe il 24 febbraio 2022; e dal 2022 questa guerra folle e scellerata e' in corso, e di essa e' vittima innocente la martoriata popolazione ucraina.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
non e' questa la sede per esprimere un giudizio storico, basti il giudizio morale: la guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste nell'uccisione di innumerevoli esseri umani che avevano il diritto di vivere.
Saranno naturalmente le corti di giustizia internazionali a giudicare l'accaduto e ad emettere le sentenze conseguenti; quello che mi preme dirle adesso e' qualcosa di piu' semplice e immediato: ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente la guerra; ci si adoperi finalmente per far cessare immediatamente le stragi; ci si adoperi finalmente per un immediato "cessate il fuoco" ed un immediato avvio di trattative di pace.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
le sembra ragionevole quanto ho scritto?
Puo' e vuole farsi promotrice di un impegno esplicito e concreto del governo italiano per cercare di fermare immediatamente la guerra e salvare tutte le vite che e' ancora possibile salvare? Solo la pace salva le vite.
Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri,
salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro per la pace ed il bene comune dell'umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 25 novembre 2025
Post scriptum: mi permetto di allegare in calce una lettera che ho indirizzato alcuni giorni fa al Presidente della Repubblica per esprimergli il mio apprezzamento per quanto detto nel discorso tenuto a Berlino lo scorso 16 novembre.
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Allegato quarto: Una lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana: "Continui a far sentire la sua voce per la pace, per fermare immediatamente la guerra nel cuore d'Europa"
Egregio Presidente della Repubblica,
ho molto apprezzato il discorso da lei tenuto a Berlino il 16 novembre "per fare memoria dei caduti, delle vittime della guerra e della violenza".
Ed in esso quel suo monito: "se vuoi la pace, devi costruirla e preservarla", cosi' nitido e luminoso proprio mentre - per citare ancora le sue parole - "nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba 'amare la bomba'".
Il suo "mai piu'" e' condiviso da ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, sollecita del bene comune dell'umanita': mai piu' la guerra, mai piu' uccisioni, ogni vittima ha il volto di Abele, salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
si e' perso gia' troppo tempo: anni in cui innumerevoli esseri umani in Ucraina sono stati uccisi in una guerra folle e scellerata come tutte le guerre.
Occorre fermare immediatamente questa guerra nel cuore d'Europa.
Purtroppo, e tragicamente, i governi di gran parte dei paesi europei si adoperano affinche' sempre piu' persone vengano uccise, invece di adoperarsi per promuovere e sostenere negoziati di pace che pongano immediatamente fine al massacro della popolazione ucraina vittima di una brutale aggressione.
Come nel conflitto mediorientale occorre addivenire al piu' presto a un cessate il fuoco, all'apertura di negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Egregio Presidente della Repubblica,
continui a far sentire la sua autorevole voce per la pace e il disarmo, la unisca a quella del pontefice cattolico, invochi la pace che salva le vite, chieda che si arresti la strage in corso, chiami tutti i paesi europei - tutti, dall'Atlantico agli Urali - ad adoperarsi per la cessazione del massacro: chieda alla Russia di porre termine alla barbara, mostruosa aggressione; chieda ai paesi europei i cui governi insipienti e irresponsabili in questi anni hanno soffiato sul fuoco e fornito strumenti di morte, pur ben sapendo che la loro folle e sciagurata politica avrebbe contribuito a provocare lo sterminio della popolazione ucraina, di recedere da questo criminale ed insensato atteggiamento; chieda a tutti di considerare anche il pericolo che l'intera popolazione europea e l'intera umanita' corre se non si spegne al piu' presto questo incendio tornando al negoziato diplomatico, all'interlocuzione politica, al dialogo per comporre i conflitti, alla cooperazione internazionale in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorrono pace, disarmo e smilitarizzazione per salvare tutte le vite, e salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola ancora per le sue sagge e commosse parole berlinesi, voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 18 novembre 2025

2. INCONTRI. VENERDI' 28 NOVEMBRE A VITERBO UN INCONTRO CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA

La mattina di venerdi' 28 novembre 2025 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di riflessione con la partecipazione della dottoressa Antonella Litta.
Nel corso dell'incontro si e' riflettuto sui profili morali dell'impegno di cura, di assistenza e di solidarieta'; sull'intreccio tra sfera etica e sfera giuridica nella difesa dei diritti umani fondamentali; sulla necessita' che le istituzioni pubbliche scelgano di rafforzare i servizi di aiuto alle persone invece di acconsentire allo sperpero del pubblico denaro in iniziative non utili o addirittura palesemente nocive.
Nel corso dell'incontro e' stato anche ricordato il poeta antifascista nonviolento viterbese Alfio Pannega, ed e' stata ribadita la necessita' di un impegno concreto e coerente per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, proteggere l'intero mondo vivente, opporsi a tutte le guerre e le uccisioni.
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Una minima notizia sulla dottoressa Antonella Litta
Antonella Litta ha svolto l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. E' promotrice del "Coordinamento addio pesticidi". Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".

3. INCONTRI. VITERBO RICORDA ALFIO PANNEGA. UN INCONTRO IL PRIMO DICEMBRE

Proseguono le iniziative commemorative e la raccolta di testimonianze per il centenario della nascita del poeta antifascista nonviolento viterbese Alfio Pannega (Viterbo, 1925-2010).
Lunedi' primo dicembre alle ore 9,30 presso l'assessorato comunale in via Garbini a Viterbo si svolgera' un incontro tecnico di verifica per portare a conclusione l'iter amministrativo per la collocazione della lapide in memoria di Alfio Pannega sul muro della casa in cui lungamente visse a Valle Faul.
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Segnaliamo anche, ancora una volta, che prossimamente si spera di realizzare alcune altre iniziative in ricordo di Alfio.
Tra esse, oltre la collocazione della lapide sulla casa di Alfio a Valle Faul, varie presentazioni della nuova edizione del libro di e su Alfio pubblicato da Davide Ghaleb Editore; nuove rappresentazioni dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato dal titolo "Allora ero giovane pure io"; una mostra documentaria ed artistica; un ulteriore concerto dedicato ad Alfio, conclusivo dell'anno di commemorazioni; la catalogazione e sistemazione dell'"Archivio Alfio Pannega" (chiunque abbia materiali puo' inviarli al curatore dell'Archivio all'indirizzo e-mail: oloap.anera at gmail.com ); la digitalizzazione dei materiali accolti e la loro messa a disposizione in spazi dedicati di alcuni siti internet che hanno dato la disponibilita' ad accogliere e preservare un adeguato ricordo di Alfio, tra cui quello dell'Anpi provinciale di Viterbo, quello di Davide Ghaleb Editore, quello dell'organizzazione di volontariato "Viterbo con amore".
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Nel ricordo di Alfio riaffermiamo ancora una volta che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Nel ricordo di Alfio riaffermiamo ancora una volta che salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Abolire la guerra, costruire la pace.
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In calce alleghiamo ancora una volta alcuni materiali informativi utili.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 30 novembre 2025
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Allegato primo: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
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Allegato secondo: La nuova edizione del libro dedicato ad Alfio Pannega
Il libro "Alfio 100" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2025) celebra i cento anni dalla nascita di Alfio Pannega (Viterbo 1925-2025). Nella prima parte del volume sono presenti materiali inediti raccolti da amiche e amici di Alfio: rassegna stampa, galleria fotografica, autografi poetici, ricordi dei militanti del centro sociale occupato autogestito Valle Faul, di conoscenti e istituzioni, oltre ai versi di poeti dialettali. Nella seconda parte si ripropone integralmente il volume "Allora ero giovane pure io" (Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010) con poesie, fotografie e storia di vita dell'autore. Chiude il volume il copione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti.
Il libro di e su Alfio Pannega puo' essere richiesto all'editore Davide Ghaleb, via Roma 41, 01019 Vetralla (Vt), sito: www.ghaleb.it, tel. 0761461258, cell. 3200897221.
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Allegato terzo: Un rilevante documento filmato di alcune iniziative commemorative di Alfio Pannega
E' disponibile nella rete telematica la registrazione della commemorazione di Alfio Pannega svoltasi il 27 aprile 2025 al cimitero monumentale di Viterbo; la registrazione della cerimonia di intitolazione ad Alfio dell'"Emporio solidale" in piazzale Porsenna nel quartiere viterbese di Santa Barbara l'8 maggio 2025; la registrazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti ad Alfio dedicato rappresentato il 25 giugno 2025 presso lo spazio culturale "Lo spiffero"; la registrazione del convegno svoltosi il 21 settembre 2025 a Viterbo nella Sala delle Colonnne di Palazzo dei Priori.
Le rispettive registrazioni sono ai seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=0bpS90lXmno
https://www.youtube.com/watch?v=BgSBoGZZqh8
https://www.youtube.com/watch?v=RSAwXdE1sio
https://www.youtube.com/watch?v=IPqUu8meWcs
I quattro filmati costituiscono un'unica opera documentaria e testimoniale dal titolo complessivo "Alfio Pannega 1925-2025. Il docufilm".
Ringraziamo Marco Mingarelli per aver realizzato quest'opera.
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Allegato quarto: I link ad alcuni brani musicali dedicati ad Alfio Pannega
Numerosi musicisti viterbesi e non solo, di rilevanza anche internazionale, hanno dedicato ad Alfio Pannega alcune loro composizioni.
Segnaliamo i link ad alcune di esse gia' disponibili all'ascolto nel web.
Di Luigi Andriani Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Di Andrea Araceli il brano "In memoria di Alfio Pannega" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/vI5lh7wtUJA?si=BjQy93a1fuxR1a2F
Sempre di Andrea Araceli segnaliamo anche un altro straordinario recente brano, "Lament for children of Gaza", che puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/-1db9WNxoDk?si=aa7LPwBo9k5m6yU2
Di Marco Brama il brano "... E la Luna disse: 'Alfio Pannega'" puo' essere ascoltato al seguente link:
https://youtu.be/f_xMgzK2zTQ

4. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. UN DIALOGHETTO. OMERO DELLISTORTI: LI'

- E dove abita?
- Ah, un po' qui, un po' la'.
- E cosa fa nella vita?
- Un sacco di cose.
- Per esempio?
- Eh, gioco a bocce, a carte, sapete, all'osteria, con gli amici.
- No, cosa fa per vivere.
- Ma io mi accontento di poco.
- Come guadagna i soldi per vivere.
- I soldi? Ma cosa volete che siano i soldi. Adesso sono qui, adesso sono la'.
- Insomma, nullatenente e senza fissa dimora.
- Se lo dite voi.
- No, lo dice lei.
- Io non ho detto niente, ci mancherebbe.
- Cosa intende dire?
- Come?
- Cosa intende dire.
- Niente.
- Si rifiuta di parlare?
- Ma se stiamo parlando da mezz'ora.
- Si', ma lei non dice niente.
- Se lo dite voi...
- E' una constatazione.
- Se lo dite voi.
- Non lo diciamo noi, e' la realta'.
- Va bene, se lo dite voi va bene.
- E com'e' che si trovava li'?
- Li' dove?
- Li' dove l'abbiamo trovata, sul luogo del delitto.
- Ah, sul luogo del delitto, con tutto quel sangue. Intendete dire questo, no?
- Si'.
- Eh, ero li'.
- E perche' era li'.
- Perche' qualcuno doveva pur esserci a rigirargli il coltello nella trippa a quella poco di buono, no?
- Quindi e' stato lei.
- Io questo non l'ho detto. Siete voi che lo dite.

6. LE SOLITE STORIE. OMERO DELLISTORTI: E NUN ZE FAMO RICONOSCE (UNA VECCHIA STORIELLA VIETNAMITA)

- E nun se famo riconosce tutte le vorte, no?
- Perche'?
- Come perche'?
- Perche' dice questo.
- E c'e' bisogno di dirlo?
- Visto che glielo chiedo.
- Perche', per lei, tutto 'sto schifo qui, va tutto bene?
- Quale schifo?
- Come quale schifo? Tutti 'sti morti ammazzati, tutto 'sto sangue...
- Non e' mica uno schifo, bisogna avere rispetto per i morti.
- Se e' per questo pure per i vivi.
- Certamente.
- E allora perche' l'averessimo ammazzati, eh?
- Ordini superiori, sicurezza nazionale, alta politica.
- E 'ntanto 'sti poracci so' mmorti, tutti sfraggellati coi pezzi de ciccia spase pe' tutte le parte...
- E' evidente, li abbiamo bombardati.
- E nun ze poteva fanne a mmeno, pe' 'na vorta...
- Non si poteva no, altrimenti lo avremmo evitato. Non siamo mica macellai, siamo soldati.
- Pero' a mme 'sto macello me pare propio 'n macello...
- Punti di vista.
- Io nun ce la cavo ppiu'.
- Va bene, marchi visita e domani dallo psicologo. Ha un disturbo da stress post-traumatico, e' chiaro; se le butta bene si becca una licenza coi fiocchi. Mica male, eh?
- E tutti 'sti morti?
- Ma che gliene frega a lei, mi scusi.
- Come, che mme frega? E nun ze famo riconosce tutte le vorte, no?

7. VOCI. OMERO DELLISTORTI: DEI MIEI (INFELICI) RAPPORTI COn DOMINEDDIO

Io, per me, sto con Origene e Hans Urs von Balthasar, se posso esprimere una franca opinione.
Insomma, bisogna essere coerenti. Se uno e' il Sommo Bene con le iniziali maiuscole allora deve essere pure il Clemente e Misericordioso, sempre con le iniziali maiuscole. Ci vuole un po' di logica, andiamo.
O anche: se uno e' l'Essere Perfettissimo e mette al mondo il mondo, allora pure 'sto mondo bisogna che sia degno dell'Essere Perfettissimo che l'ha fatto, o no? O invece uno era distratto e ha fatto un pastrocchio? Che non si puo' neppure dire perche' sarebbe una bestemmmia.
Lo conosco pure io il dibattito sul mysterium iniquitatis, il demiugo, la gnosi, la chenosi, Abramo e Ulisse, il ramo magico e il capro espiatorio e tutte quelle storie li', la guardo pure io la televisione, che vi credete? volete che ve lo dico chiaro e tondo come la penso? Meglio che mi sto zitto, tanto mi avete capito lo stesso. Mi avete capito lo stesso, no? Appunto.
Uffa, e questo sarebbe un risarcimento? Marlowe, Milton, Goethe? Ma per favore. E allora, semmai, volevo essere il protagonista dell'Iliade e dell'Odissea, cavolo, che li' si' che c'e' l'avventura vera, non le fregature della modernita'.
Si', si', dite bene voi. Allora, forza, facciamo cosi', le cornacce e la codaccia mia mettetevele voi, vi va? Lo facciamo 'sto scambio? Ah no, eh? Guarda un po', me l'ero immaginato.
E' come essere quelli che fanno il cattivo nei film western, quelli coi baffi e gli occhi a palla, che fanno sempre una figuraccia dopo l'altra per tutto il film e alla fine o pippano o li schiaffano al gabbio e buttano la chiave. Vi pare bello? Ci avreste gusto? Io no.
E invece mi tocca fare sempre quello, il babbeo che da' via la borsa di Fortunato e gli stivali delle sette leghe per barattarli con l'anima scalcinata di un imbecille che se vai in Libia o a Villa Literno per dieci euro te ne danno duecento. Ma dico, la borsa di Fortunato! E che a voi i soldacci maledetti non vi piacciono? E a me pure. Altro che sterco, con quattro baiocchi aggiusti i processi, ti fai la piscina, ti compri il Real o tutti e due i Manchester, fai vacanza tutto l'anno a botte di modelle e cocaina. E uno da' via la borsa di Fortunato per comprarsi un'animaccia che non ci fai un cavolo di niente? Allora e' meglio che ti compri un criceto che poi te lo guardi mentre corre su quella ruzzola nella gabbia, che corre corre e sta sempre li'. E' una metafora, certo che e' una metafora. Non c'e' bisogno d'aver studiato al vico degli strami per dirne una.
Insomma, non sono contento, no. Per niente. Lo so che protestare non serve a niente che tanto lassu' non ti da' retta nessuno, ma almeno mi sfogo. Ci avro' diritto, no?

8. VOCI. OMERO DELLISTORTI: L'ANNUNCIATORE

Io, se c'e' una cosa che proprio non ci ho voglia di fare, quella e' l'annunciatore. E invece mi tocca sempre a me. Dico: siamo una schiera infinita, ci si potrebbe anche alternare, no? Che se per esempio un giorno mi sento male non c'e' nessuno che mi sostituisce; lo so che non mi sento male visto che sono un'intelligenza purissima, e' tanto per dire. E' una questione di democrazia, di socializzazione delle conoscenze e delle competenze. Non ho detto che sia un lavoraccio, che si fatica troppo, che e' tutto tempo perso. Anche perche' il tempo, insomma, per noi che si vive nell'eternita' il tempo ci fa un baffo. E' che e' scocciante, ecco, tutto qui. Perche'? Perche' che? Ah, perche' e' scocciante. E mo' ve lo spiego.
L'altro giorno, per dirne una, mi mandano a fare l'annunciazione a una tizia, una ragazzetta perbene, seria seria. Insomma, dovevo dirgli che era incinta. Adesso ditemi voi se sono cose che uno ci ha piacere a dire a una ragazza che neppure la conosce. Quella povera figlia, poi, non si capacitava neppure come fosse possibile, singhiozzava a tutto spiano, certi lacrimoni che non vi dico. Mi faceva una pena, ma una pena... Insomma, mi e' toccato rigirarla su che era una fortuna grossa come una casa, che era un miracolone, che li' si faceva la storia, anzi: la Storia della Salvezza, e tutte 'ste chiacchiere qua. Ma lo sapevo pure io che appena cominciava a crescerle il pancione il vicinato si sarebbe scatenato come una torma di lupi e l'unica era svignarsela fino a dopo il parto, trovare una scusa qualunque per darsi e filarsela, che ne so, a Betlemme. Proprio non me la sentivo di mollarla cosi', e allora di mia iniziativa sono andato a parlare con Peppe il falegname, che abbiamo fatto il militare insieme a Cuneo, che la ragazzetta gli piaceva pure, e insomma gli ho chiesto un favore, un favore grosso: di dire che era stato lui e che adesso voleva riparare. Adesso, diciamo la verita', non e' che Peppe sia una cima, pero' e' uno dal cuore grosso cosi' e si e' commosso pure lui quando gli ho detto di tutto l'inghippo e che ormai non c'era piu' niente da fare, che questa non era una di quelle storie che le risolvevi con la mammana giu' in portineria, insomma, qui si trattava di decisioni prese in alto. Certo, gli ho dato pure una bella mancetta, e di tasca mia. A titolo di dote, gli ho detto. E comunque gli ho consigliato di sposarsi svelti svelti con un prete che conosco io, uno di Verona che gia' si era dato da fare con quei due ragazzi li', Giulietta e quell'altro, che poi sono finiti tutti sul giornale; insomma, ho aiutato come ho potuto, m'hanno dato retta, e detto il si' via al galoppo verso Betlemme. E che ne sapevo che a Betlemme gli alberghi erano tutti pieni come un uovo per via che c'era il festival della canzone neomelodica e ci giravano pure sopra un film. Peppe non me l'ha mai perdonata che ha dovuto farla partorire non mi fate dire dove.
Un'altra volta e' stata quella di Sodoma o Gomorra, con quello che si voleva mettere a fare la trattativa con me, che non ci avevo neppure l'autorizzazione per negoziare, visto che dovevo solo portare il messaggio e basta. Invece di essere contento che gli stavo salvando la pelle a lui e alla famiglia sua. Che di sicuro lo sapete pure voi quello che e' successo dopo, no? Ci hanno pure fatto un film vietato ai minori e un sito internet di quelli con tre x. E quello che voleva discutere di numeri, neanche giocassimo a morra. Ve lo dico io, e' sempre una scocciatura. La gente, hai voglia a dire che bisogna volerle bene, al novantanove per cento e dico poco sono un branco di schifosi, d'imbecilli e di rompiscatole che solo a vederli gia' ti viene voglia di prenderli a calci nel didietro. Insomma, io l'annunciatore non lo voglio piu' fare. Tutte le altre cose si', ma questa no; mi rifiuto. Ci avro' diritto, no?

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Giorgia Antonelli, Tutto il mondo e' cosa mia. Rossana Rossanda, Electa, Milano 2025, pp. 96, euro 12.
- Fausto Biloslavo, Talebani dell'accoglienza, Panorama, Milano 2025, pp. 224, euro 10,90.
- Andrea Scanzi, Verranno a chiederti di Fabrizio De Andre', PaperFistr, Roma 2025, pp. 226, euro 14,50.
- Marcello Flores, Emanuela Fronza, Caos. La giustizia internazionale stto attacco, Laterza, Bari-Roma 2025, pp. IV + 172, euro 14.
- Michel Foucault, Introduzione alla vita non fascista, Feltrinelli, Milano 2025, pp. 140, euro 13.
- Gionata Tedeschi, AI Rigenerativa, Il sole 24 ore, Milano 2025, pp. XVI + 192, euro 12,90.
*
Riletture
- Alain Gresh, Storia dell'OLP. Verso lo Stato palestinese, Edizioni Associate, Roma 1988, pp. 272.
- Raniero La Valle, Gaza delle genti, Bordeaux, Roma 2024, pp. 160.
- Anthony Pagden, La caduta dell'uomo naturale. L'Indiano d'America e le origini dell'etnologia comparata, Einaudi, Torino 1989, pp. XXVIII + 306.
*
Riedizioni
- Ghada Karmi, Israel-Palestine, la solution: un Etat, La Fabrique, Paris 2022, 2025, pp. 168, 13 euro.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 43 (speciale) del 30 novembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
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