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[Nonviolenza] Testimonianze di pace e di umanita': Vittorio Arrigoni, Manuela Dviri, Luisa Morgantini, Bruno Segre. Un incontro a Viterbo il 27 settembre 2025
- Subject: [Nonviolenza] Testimonianze di pace e di umanita': Vittorio Arrigoni, Manuela Dviri, Luisa Morgantini, Bruno Segre. Un incontro a Viterbo il 27 settembre 2025
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 27 Sep 2025 16:11:54 +0200
TESTIMONIANZE DI PACE E DI UMANITA': VITTORIO ARRIGONI, MANUELA DVIRI, LUISA MORGANTINI, BRUNO SEGRE. UN INCONTRO A VITERBO IL 27 SETTEMBRE 2025
Un incontro sabato 27 settembre a Viterbo
La mattina di sabato 27 settembre 2025 il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sul tema "Testimonianze di pace e di umanita': Vittorio Arrigoni, Manuela Dviri, Luisa Morgantini, Bruno Segre".
Vittorio Arrigoni e' stato volontario umanitario e giornalista a Gaza (una raccolta dei suoi articoli e' nel volume "Gaza. Restiamo umani", Manifestolibri, Roma 2009); e' stato ucciso nel 2011.
Manuela Dviri e' una docente, giornalista e scrittrice pacifista, nata in Italia vive in Israele.
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo, impegnata nelle Donne in nero, e' la maggiore animatrice delle iniziative del movimento pacifista italiano in solidarieta' con il popolo palestinese.
Bruno Segre, illustre storico e uomo di pace, e' stato presidente dell'associazione "Amici di Neve' Shalom / Wahat al-Salam", direttore di "Keshet" (una rivista in cui i suoi editoriali ancor oggi meriterebbero di essere letti, meditati ed assunti come guida per l'azione); e' deceduto nel 2023.
La conversazione era parte di una serie di iniziative di studio e di testimonianza come contributo alla conoscenza e al sostegno del popolo palestinese in lotta per la sua esistenza, dalla fine del 2023 ad oggi vittima di un disumano massacro a Gaza dove l'esercito di Israele sta follemente e scelleratamente uccidendo innumerevoli innocenti inermi.
*
Altri incontri di studio e di testimonianza svoltisi questa settimana
Segnaliamo sommariamente gli altri incontri svoltisi nel corso di questa settimana per iniziativa della storica struttura nonviolenta viterbese.
- Mercoledi' 24 settembre 2025 a Cura di Vetralla, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, si e' svolto un incontro di studio e di testimonianza per la cessazione del massacro in corso a Gaza. Nel corso dell'incontro e' stato letto integralmente, ed approfonditamente commentato, il piu' recente libro del grande scrittore Tahar Ben Jelloun, "L'anima perduta di Israele" (edito da La nave di Teseo, Milano 2025, pp. 112, euro 10). Si e' fatto anche particolare riferimento all'altro recente libro dello stesso autore sul medesimo argomento, "L'urlo. Israele e Palestina. La necessita' del dialogo nel tempo della guerra" (edito sempre da La nave di Teseo nel 2023), ad alcune fondamentali opere storiografiche di Benny Morris ed Ilan Pappe', a fondamentali contributi di riflessione di Avraham Burg, Noam Chomsky, David Grossman, Edgar Morin, Edward Said, e di altre autrici ed altri autori ancora.
- Giovedi' 25 settembre 2025 a Cura di Vetralla (un piccolo centro in provincia di Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sulla letteratura palestinese, come contributo alla conoscenza e al sostegno del popolo palestinese... Nel corso dell'incontro si e' fatto particolar riferimento al libro di Isabella Camera d'Afflitto, Cento anni di cultura palestinese, Carocci, Roma 2007, e all'ormai classica antologia a cura di Wasim Dahmash, Tommaso Di Francesco, Pino Blasone, La terra piu' amata. Voci della letteratura palestinese, Manifestolibri, Roma 1988, 2002. Piu' in generale sono state presentate le figure e commentate alcune opere di Ghassan Kanafani, Emil Habibi, Mahmoud Darwish, Suad Amiry, Adania Shibli, e ovviamente dell'immenso Edward W. Said (il pensatore palestinese deceduto nel 2003 che e' una delle figure fondamentali della cultura contemporanea mondiale), e il recentissimo lavoro storico di Rashid Khalidi, Palestina. Cento anni di colonialismo, guerra e resistenza, Laterza, Roma-Bari 2025.
- Venerdi' 26 settembre 2025 a Cura di Vetralla (in provincia di Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione di presentazione di alcune voci israeliane per la pace, la convivenza, i diritti e la liberta' del popolo palestinese. Nel corso dell'incontro sono state ricordate le figure e commentate le opere di tre grandi personalita' ormai decedute ma che lasciano un'eredita' di pensiero e azione, morale e politica, di enorme valore: Uri Avnery, l'illustre militante pacifista deceduto nel 2018; Amos Oz, il grande scrittore deceduto anch'egli nel 2018; Abraham B. Yehoshua, il grande scrittore deceduto nel 2022. Sono poi state presentate le figure e commentate le opere del grande scrittore David Grossman, della giornalista Amira Hass, del militante pacifista Adam Keller, del giornalista Gideon Levy, i cui scritti hanno recato e recano uno straordinario contributo alla comprensione della tragedia in corso e alla lotta nonviolenta per la pace, la convivenza, la liberta' del popolo palestinese e i diritti umani di tutti gli esseri umani. Degli autori citati sono state presentate sia le opere tradotte in italiano, sia quello non disponibili nella nostra lingua ma edite oltre che in ebraico anche in inglese, in francese o in tedesco.
*
Salvare tutte le vite
Cessi immediatamente il massacro della popolazione inerme di Gaza e si rechino immediatamente tutti gli indispensabili soccorsi umanitari.
Siano immediatamente liberate tutte le persone rapite da Hamas e siano immediatamente restituite alle famiglie tutte le salme delle persone da Hamas assassinate.
Tutti gli stati rappresentati nell'Onu riconoscano lo stato di Palestina e lo stato di Israele.
Siano smantellate tutte le illegali colonie in Cisgiordania, condizione necessaria affinche' lo stato di Palestina abbia l'indispensabile continuita' territoriale.
Cessi ogni aggressione razzista in qualunque parte del mondo.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
In allegato alcuni comunicati diffusi dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" nel 2023 e nel 2025.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 settembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
* * *
Allegato primo: una riflessione del 2 novembre 2023
Due cose che so (Ancora una concione di un digiunatore kafkiano)
La prima cosa: che per lo stato di Israele e per le persone ebree e le comunita' ebraiche sparse per il mondo, la lotta attuale e' una lotta per la sopravvivenza.
Hamas, e tutti i nazisti di tutto il mondo che al seguito dell'azione di Hamas oggi tornano anch'essi all'azione in tutto il mondo senza minimamente preoccuparsi di nascondere le loro intenzioni, hanno come scopo esplicito il genocidio. La distruzione dello stato di Israele a questo serve: ad avviare il genocidio.
Ogni essere umano decente deve oggi schierarsi in difesa dello stato di Israele e di tutte le persone ebree e le comunita' ebraiche sparse per il mondo.
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La seconda cosa: che il popolo palestinese continuera' a soffrire violenze indicibili finche' non avra' il suo stato, indipendente e democratico.
Il principale autore delle violenze di cui e' vittima il popolo palestinese e' tragicamente lo stato di Israele, che cosi' tradisce i suoi stessi piu' profondi valori.
Ma nemici del popolo palestinese sono anche tutti gli stati e tutti i poteri che invece di adoperarsi per la nascita dello stato di Palestina, indipendente e democratico, hanno continuato a favoreggiare l'inflizione di terribili sofferenze al popolo palestinese per farne strumento di propaganda per fini che con la liberta' e i diritti del popolo palestinese non hanno nulla a che vedere.
Ogni essere umano decente deve oggi schierarsi in difesa del popolo palestinese e per l'immediata nascita dello stato di Palestina.
*
Hamas non e' un'organizzazione religiosa: e' un'organizzazione fascista.
Hamas non rappresenta il popolo palestinese: e' un'organizzazione totalitaria, stragista e genocidaria: quindi nemica dell'umanita' intera.
*
Lo stato di Israele non puo' e non deve continuare a macchiarsi di crimini di guerra e di crimini contro l'umanita'. Sorto per garantire un rifugio alle vittime di una bimillenaria persecuzione, deve tornare ad essere fedele ai suoi costitutivi ideali.
Lo stato di Israele deve essere il primo promotore della nascita immediata dello stato di Palestina: e' oggi il suo compito storico per il bene comune dell'umanita'.
*
La difesa dello stato di Israele e' dovere comune dell'umanita'.
La difesa del popolo palestinese e la nascita immediata dello stato di Palestina e' dovere comune dell'umanita'.
*
Non vi e' alcuna "guerra di religione".
Tutte e tre le grandi religioni sorelle di origine abramitica - come tutte le altre grandi tradizioni culturali dell'umanita' - convergono nel riconoscere il diritto alla vita di ogni essere umano, convergono nel riconoscere il dovere di fare il bene e di opporsi al male, convergono nel riconoscere che ogni persona deve agire verso le altre persone cosi' come vorrebbe che le altre persone agissero verso di lei.
Nel corso della storia in nome di Dio sono stati commessi crimini abominevoli da parte di poteri scellerati e palesemente blasfemi; ma ogni persona senziente e pensante sa che i credenti di qualunque religione nel nome di Dio riconoscono il bene che sempre e solo salva le vite, che sempre e solo e' misericordioso.
Ogni essere umano, credente o non credente in una religione positiva, sa che salvare le vite e' il primo dovere.
*
Occorre un accordo immediato tra Stato di Israele ed Autorita' Nazionale Palestinese.
Occorre la cessazione immediata di tutte le uccisioni.
Occorre la nascita immediata dello stato di Palestina.
Occorre un impegno comune di tutti gli stati del mondo al riconoscimento immediato sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina.
*
Fermare la guerra, fermare le stragi.
Liberare tutti i rapiti, liberare tutti i prigionieri.
Soccorrere tutte le vittime che e' ancora possibile salvare.
Riconoscere la comune umanita' di tutti gli esseri umani.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Viterbo, 2 novembre 2023, nel giorno dei morti, all'ascolto delle vittime
* * *
Allegato secondo: una riflessione del 5 novembre 2023
A costo di sembrare il solito grillo parlante...
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Viterbo, 5 novembre 2023
* * *
Allegato terzo: una riflessione del 17 maggio 2025
Una partita a scacchi con Ali Rashid
Saranno passati piu' di quarant'anni, non ricordo l'anno preciso.
Era venuto a Viterbo per non ricordo piu' quale iniziativa di solidarieta', pranzammo insieme e poi avendo ancora un po' di tempo giocammo a scacchi nel monolocale colmo soltanto di libri e giornali che era allora casa mia.
Ci conoscemmo cosi', ma essendo compagni di lotte era come se ci conoscessimo da sempre: vi era allora un sentimento di profonda e immediata fraternita' fra tutti coloro che si riconoscevano nell'impegno comune di giustizia e liberta' (compagni e' un'antica parola che originariamente designa "chi condivide il proprio pane con chiunque abbia fame", e noi abbiamo voluto essere compagni, si').
Nel corso di questo mezzo secolo ci siamo visti raramente - e sempre con viva commozione -, talvolta ci siamo scritti, ha generosamente contribuito con alcuni suoi interventi al notiziario telematico quotidiano che redigo da un quarto di secolo.
Oltre che storico rappresentante palestinese in Italia, uomo di pace, antirazzista e amico della nonviolenza, e' stato parlamentare italiano, pubblico amministratore, e lo scorso anno e' stato candidato al Parlamento Europeo nella lista pacifista promossa da Raniero La Valle "Pace Terra Dignita'"; mi rammarico assai che non sia stato eletto in quel consesso: avrebbe dato un contributo grande a contrastare la prolungata e attuale e crescente ed infame deriva dell'Unione Europea nella barbarie razzista e schiavista, bellicista e neocolonialista.
Ora Ali Rashid e' morto.
Il popolo palestinese non e' ancora libero in un suo stato indipendente, e sta subendo un massacro indicibile sotto gli sguardi attoniti o morbosi del mondo.
Israele e' nelle mani di un governo scellerato, che ha strumentalizzato il crimine orrendo ed infame commesso dai nazisti di Hamas per scatenare una vera e propria guerra contro la popolazione inerme di Gaza, doppiamente vittima: del totalitarismo sanguinario di Hamas e della sterminatrice guerra asimmetrica decisa dal governo israeliano della destra piu' estremista.
Per noi che abbiamo a cuore tutti gli esseri umani, e quindi entrambi i popoli, che in entrambi i popoli abbiamo amici, e maestri, e compagni che molto amiamo ed ammiriamo, che da sempre siamo impegnati affinche' i due popoli in due stati liberi e democratici possano finalmente vivere in pace e fraternita', questa mole di male e di morte e di orrore ci lascia sgomenti, e le nostre lacrime si fanno fiume e mare. E insieme sentiamo il dovere di continuare se non altro a dire alto e forte: che cessino tutte le uccisioni, che si salvino tutte le vite.
Nel mondo la prospettiva socialista e libertaria si allontana; su noi vecchi militanti che osammo pensare che tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta', e che per questo valesse la pena di dedicare intera la nostra vita alla lotta nonviolenta che fu di Spartaco, come della Rosa Rossa e della Rosa Bianca, di tutti i resistenti a tutti i fascismi, pesa la condanna alla damnatio memoriae da parte dei poteri dominanti e dei loro pervasivi apparati ideologici; l'umanita' s'inabissa nella guerra e nell'annichilimento di ogni bene e di ogni verita'.
Ma resistere occorre, ancora e ancora. Per fermare tutte le guerre, tutti gli eserciti e tutte le armi. Per contrastare tutte le violenze e le oppressioni, le rapine e le devastazioni, le dominazioni e le schiavitu'. Per liberare tutti i popoli e tutte le persone. Per salvare quest'unica umana famiglia in quest'unico mondo vivente.
Anche e ancora nel ricordo del nostro compagno e fratello Ali Rashid.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Viterbo, 17 maggio 2025
* * *
Allegato quarto: una riflessione del 25 luglio 2025
"Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre". Due parole su Gaza e dintorni
"Ogni luogo e' il centro del mondo"
(Alce Nero)
I dintorni di Gaza sono il mondo intero.
Quello che sta accadendo a partire dal mostruoso pogrom del 7 ottobre riguarda l'umanita' intera.
*
Vi sono due popoli minacciati.
Entrambi hanno diritto alla nostra solidarieta'.
Vi sono crimini abominevoli commessi da un'organizzazione terrorista e nazista e da un esercito regolare agli ordini di un governo democraticamente eletto ma che sta attuando una politica folle, criminale e fascista.
Questi crimini devono cessare.
Nessuna persona deve essere piu' uccisa.
Tutti gli innocenti privati della liberta' devono essere restituiti alle loro vite e alle loro famiglie.
Tutte le salme delle vittime devono essere riconsegnate alle loro famiglie e alle loro comunita' per ricevere le onoranze funebri e poterne elaborare il lutto.
Tutte le persone bisognose di aiuto devono ricevere immediati e adeguati soccorsi.
Salvare tutte le vite e' il primo dovere.
Il momento della pace, della misericordia, del dialogo, della giustizia e della riconciliazione e' adesso.
*
La comunita' internazionale ed in primo luogo gli stati limitrofi dichiarino solennemente che nessuno attentera' piu' all'esistenza dello stato di Israele.
La comunita' internazionale ed in primo luogo lo stato di Israele riconoscano l'esistenza dello stato palestinese ed affinche' tale riconoscimento sia reale si inizi immediatamente lo smantellamento di tutte le colonie nei territori occupati e si restituisca tutto il territorio illegalmente occupato allo stato palestinese rappresentato ad interim dall'Autorita' Nazionale Palestinese che prepari successive elezioni democratiche.
Di tutte le molte e complesse questioni controverse fin dal 1948 si inizi a trattare subito dopo tra due stati sovrani in termini di reciproco rispetto, di dialogo sincero e di autentica cooperazione.
Il Sudafrica di Nelson Mandela (e soprattutto con la straordinaria esperienza della "Commissione per la verita' e la riconciliazione" guidata da Desmond Tutu) ha dimostrato che con la nonviolenza si possono risolvere tutti i conflitti, anche i piu' tragici.
*
Allego in calce un appello che mi sembra particolarmente condivisibile: la dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace".
*
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Tutte e tutti apparteniamo ad un'unica umana famiglia.
Solo la nonviolenza sconfigge la violenza.
Tu non uccidere.
Tu salva le vite.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre.
Viterbo, 25 luglio 2025
*
Allegato: Una dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz
Tra le molte dichiarazioni di questi mesi e di questi giorni una mi sembra di particolare valore: quella congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace". Essa recita:
"Noi, rappresentanti delle comunita' cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell'Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravita' dell'ora presente e della responsabilita' morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l'occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell'umanita' ferita che non vuole e non puo' abituarsi all'orrore della violenza: basta guerra. E' il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa puo' arrivare solo nell'incontro e nella fiducia, che il diritto puo' garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: "Cercate la pace e perseguitela" (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: "Chi salva una vita, salva il mondo intero". Ma e' tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Condanniamo ogni atto terroristico che colpisce civili inermi. Nessuna causa puo' giustificare il massacro di innocenti. Troppi bambini sono morti. Nessuna sicurezza sara' mai costruita sull'odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volonta' di parlarsi.
Rigettiamo ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio. Chiediamo alle istituzioni italiane e internazionali coraggio e lucidita' perche' aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dolore unisca, non divida. Il dolore non provochi altro dolore. Dialogo non e' debolezza, ma forza. La pace e' sempre possibile. E comincia da qui, da noi. Fermi tutti!".
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Un incontro sabato 27 settembre a Viterbo
La mattina di sabato 27 settembre 2025 il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sul tema "Testimonianze di pace e di umanita': Vittorio Arrigoni, Manuela Dviri, Luisa Morgantini, Bruno Segre".
Vittorio Arrigoni e' stato volontario umanitario e giornalista a Gaza (una raccolta dei suoi articoli e' nel volume "Gaza. Restiamo umani", Manifestolibri, Roma 2009); e' stato ucciso nel 2011.
Manuela Dviri e' una docente, giornalista e scrittrice pacifista, nata in Italia vive in Israele.
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo, impegnata nelle Donne in nero, e' la maggiore animatrice delle iniziative del movimento pacifista italiano in solidarieta' con il popolo palestinese.
Bruno Segre, illustre storico e uomo di pace, e' stato presidente dell'associazione "Amici di Neve' Shalom / Wahat al-Salam", direttore di "Keshet" (una rivista in cui i suoi editoriali ancor oggi meriterebbero di essere letti, meditati ed assunti come guida per l'azione); e' deceduto nel 2023.
La conversazione era parte di una serie di iniziative di studio e di testimonianza come contributo alla conoscenza e al sostegno del popolo palestinese in lotta per la sua esistenza, dalla fine del 2023 ad oggi vittima di un disumano massacro a Gaza dove l'esercito di Israele sta follemente e scelleratamente uccidendo innumerevoli innocenti inermi.
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Altri incontri di studio e di testimonianza svoltisi questa settimana
Segnaliamo sommariamente gli altri incontri svoltisi nel corso di questa settimana per iniziativa della storica struttura nonviolenta viterbese.
- Mercoledi' 24 settembre 2025 a Cura di Vetralla, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, si e' svolto un incontro di studio e di testimonianza per la cessazione del massacro in corso a Gaza. Nel corso dell'incontro e' stato letto integralmente, ed approfonditamente commentato, il piu' recente libro del grande scrittore Tahar Ben Jelloun, "L'anima perduta di Israele" (edito da La nave di Teseo, Milano 2025, pp. 112, euro 10). Si e' fatto anche particolare riferimento all'altro recente libro dello stesso autore sul medesimo argomento, "L'urlo. Israele e Palestina. La necessita' del dialogo nel tempo della guerra" (edito sempre da La nave di Teseo nel 2023), ad alcune fondamentali opere storiografiche di Benny Morris ed Ilan Pappe', a fondamentali contributi di riflessione di Avraham Burg, Noam Chomsky, David Grossman, Edgar Morin, Edward Said, e di altre autrici ed altri autori ancora.
- Giovedi' 25 settembre 2025 a Cura di Vetralla (un piccolo centro in provincia di Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sulla letteratura palestinese, come contributo alla conoscenza e al sostegno del popolo palestinese... Nel corso dell'incontro si e' fatto particolar riferimento al libro di Isabella Camera d'Afflitto, Cento anni di cultura palestinese, Carocci, Roma 2007, e all'ormai classica antologia a cura di Wasim Dahmash, Tommaso Di Francesco, Pino Blasone, La terra piu' amata. Voci della letteratura palestinese, Manifestolibri, Roma 1988, 2002. Piu' in generale sono state presentate le figure e commentate alcune opere di Ghassan Kanafani, Emil Habibi, Mahmoud Darwish, Suad Amiry, Adania Shibli, e ovviamente dell'immenso Edward W. Said (il pensatore palestinese deceduto nel 2003 che e' una delle figure fondamentali della cultura contemporanea mondiale), e il recentissimo lavoro storico di Rashid Khalidi, Palestina. Cento anni di colonialismo, guerra e resistenza, Laterza, Roma-Bari 2025.
- Venerdi' 26 settembre 2025 a Cura di Vetralla (in provincia di Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione di presentazione di alcune voci israeliane per la pace, la convivenza, i diritti e la liberta' del popolo palestinese. Nel corso dell'incontro sono state ricordate le figure e commentate le opere di tre grandi personalita' ormai decedute ma che lasciano un'eredita' di pensiero e azione, morale e politica, di enorme valore: Uri Avnery, l'illustre militante pacifista deceduto nel 2018; Amos Oz, il grande scrittore deceduto anch'egli nel 2018; Abraham B. Yehoshua, il grande scrittore deceduto nel 2022. Sono poi state presentate le figure e commentate le opere del grande scrittore David Grossman, della giornalista Amira Hass, del militante pacifista Adam Keller, del giornalista Gideon Levy, i cui scritti hanno recato e recano uno straordinario contributo alla comprensione della tragedia in corso e alla lotta nonviolenta per la pace, la convivenza, la liberta' del popolo palestinese e i diritti umani di tutti gli esseri umani. Degli autori citati sono state presentate sia le opere tradotte in italiano, sia quello non disponibili nella nostra lingua ma edite oltre che in ebraico anche in inglese, in francese o in tedesco.
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Salvare tutte le vite
Cessi immediatamente il massacro della popolazione inerme di Gaza e si rechino immediatamente tutti gli indispensabili soccorsi umanitari.
Siano immediatamente liberate tutte le persone rapite da Hamas e siano immediatamente restituite alle famiglie tutte le salme delle persone da Hamas assassinate.
Tutti gli stati rappresentati nell'Onu riconoscano lo stato di Palestina e lo stato di Israele.
Siano smantellate tutte le illegali colonie in Cisgiordania, condizione necessaria affinche' lo stato di Palestina abbia l'indispensabile continuita' territoriale.
Cessi ogni aggressione razzista in qualunque parte del mondo.
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Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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In allegato alcuni comunicati diffusi dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" nel 2023 e nel 2025.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 settembre 2025
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
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Allegato primo: una riflessione del 2 novembre 2023
Due cose che so (Ancora una concione di un digiunatore kafkiano)
La prima cosa: che per lo stato di Israele e per le persone ebree e le comunita' ebraiche sparse per il mondo, la lotta attuale e' una lotta per la sopravvivenza.
Hamas, e tutti i nazisti di tutto il mondo che al seguito dell'azione di Hamas oggi tornano anch'essi all'azione in tutto il mondo senza minimamente preoccuparsi di nascondere le loro intenzioni, hanno come scopo esplicito il genocidio. La distruzione dello stato di Israele a questo serve: ad avviare il genocidio.
Ogni essere umano decente deve oggi schierarsi in difesa dello stato di Israele e di tutte le persone ebree e le comunita' ebraiche sparse per il mondo.
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La seconda cosa: che il popolo palestinese continuera' a soffrire violenze indicibili finche' non avra' il suo stato, indipendente e democratico.
Il principale autore delle violenze di cui e' vittima il popolo palestinese e' tragicamente lo stato di Israele, che cosi' tradisce i suoi stessi piu' profondi valori.
Ma nemici del popolo palestinese sono anche tutti gli stati e tutti i poteri che invece di adoperarsi per la nascita dello stato di Palestina, indipendente e democratico, hanno continuato a favoreggiare l'inflizione di terribili sofferenze al popolo palestinese per farne strumento di propaganda per fini che con la liberta' e i diritti del popolo palestinese non hanno nulla a che vedere.
Ogni essere umano decente deve oggi schierarsi in difesa del popolo palestinese e per l'immediata nascita dello stato di Palestina.
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Hamas non e' un'organizzazione religiosa: e' un'organizzazione fascista.
Hamas non rappresenta il popolo palestinese: e' un'organizzazione totalitaria, stragista e genocidaria: quindi nemica dell'umanita' intera.
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Lo stato di Israele non puo' e non deve continuare a macchiarsi di crimini di guerra e di crimini contro l'umanita'. Sorto per garantire un rifugio alle vittime di una bimillenaria persecuzione, deve tornare ad essere fedele ai suoi costitutivi ideali.
Lo stato di Israele deve essere il primo promotore della nascita immediata dello stato di Palestina: e' oggi il suo compito storico per il bene comune dell'umanita'.
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La difesa dello stato di Israele e' dovere comune dell'umanita'.
La difesa del popolo palestinese e la nascita immediata dello stato di Palestina e' dovere comune dell'umanita'.
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Non vi e' alcuna "guerra di religione".
Tutte e tre le grandi religioni sorelle di origine abramitica - come tutte le altre grandi tradizioni culturali dell'umanita' - convergono nel riconoscere il diritto alla vita di ogni essere umano, convergono nel riconoscere il dovere di fare il bene e di opporsi al male, convergono nel riconoscere che ogni persona deve agire verso le altre persone cosi' come vorrebbe che le altre persone agissero verso di lei.
Nel corso della storia in nome di Dio sono stati commessi crimini abominevoli da parte di poteri scellerati e palesemente blasfemi; ma ogni persona senziente e pensante sa che i credenti di qualunque religione nel nome di Dio riconoscono il bene che sempre e solo salva le vite, che sempre e solo e' misericordioso.
Ogni essere umano, credente o non credente in una religione positiva, sa che salvare le vite e' il primo dovere.
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Occorre un accordo immediato tra Stato di Israele ed Autorita' Nazionale Palestinese.
Occorre la cessazione immediata di tutte le uccisioni.
Occorre la nascita immediata dello stato di Palestina.
Occorre un impegno comune di tutti gli stati del mondo al riconoscimento immediato sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina.
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Fermare la guerra, fermare le stragi.
Liberare tutti i rapiti, liberare tutti i prigionieri.
Soccorrere tutte le vittime che e' ancora possibile salvare.
Riconoscere la comune umanita' di tutti gli esseri umani.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Viterbo, 2 novembre 2023, nel giorno dei morti, all'ascolto delle vittime
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Allegato secondo: una riflessione del 5 novembre 2023
A costo di sembrare il solito grillo parlante...
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
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Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Viterbo, 5 novembre 2023
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Allegato terzo: una riflessione del 17 maggio 2025
Una partita a scacchi con Ali Rashid
Saranno passati piu' di quarant'anni, non ricordo l'anno preciso.
Era venuto a Viterbo per non ricordo piu' quale iniziativa di solidarieta', pranzammo insieme e poi avendo ancora un po' di tempo giocammo a scacchi nel monolocale colmo soltanto di libri e giornali che era allora casa mia.
Ci conoscemmo cosi', ma essendo compagni di lotte era come se ci conoscessimo da sempre: vi era allora un sentimento di profonda e immediata fraternita' fra tutti coloro che si riconoscevano nell'impegno comune di giustizia e liberta' (compagni e' un'antica parola che originariamente designa "chi condivide il proprio pane con chiunque abbia fame", e noi abbiamo voluto essere compagni, si').
Nel corso di questo mezzo secolo ci siamo visti raramente - e sempre con viva commozione -, talvolta ci siamo scritti, ha generosamente contribuito con alcuni suoi interventi al notiziario telematico quotidiano che redigo da un quarto di secolo.
Oltre che storico rappresentante palestinese in Italia, uomo di pace, antirazzista e amico della nonviolenza, e' stato parlamentare italiano, pubblico amministratore, e lo scorso anno e' stato candidato al Parlamento Europeo nella lista pacifista promossa da Raniero La Valle "Pace Terra Dignita'"; mi rammarico assai che non sia stato eletto in quel consesso: avrebbe dato un contributo grande a contrastare la prolungata e attuale e crescente ed infame deriva dell'Unione Europea nella barbarie razzista e schiavista, bellicista e neocolonialista.
Ora Ali Rashid e' morto.
Il popolo palestinese non e' ancora libero in un suo stato indipendente, e sta subendo un massacro indicibile sotto gli sguardi attoniti o morbosi del mondo.
Israele e' nelle mani di un governo scellerato, che ha strumentalizzato il crimine orrendo ed infame commesso dai nazisti di Hamas per scatenare una vera e propria guerra contro la popolazione inerme di Gaza, doppiamente vittima: del totalitarismo sanguinario di Hamas e della sterminatrice guerra asimmetrica decisa dal governo israeliano della destra piu' estremista.
Per noi che abbiamo a cuore tutti gli esseri umani, e quindi entrambi i popoli, che in entrambi i popoli abbiamo amici, e maestri, e compagni che molto amiamo ed ammiriamo, che da sempre siamo impegnati affinche' i due popoli in due stati liberi e democratici possano finalmente vivere in pace e fraternita', questa mole di male e di morte e di orrore ci lascia sgomenti, e le nostre lacrime si fanno fiume e mare. E insieme sentiamo il dovere di continuare se non altro a dire alto e forte: che cessino tutte le uccisioni, che si salvino tutte le vite.
Nel mondo la prospettiva socialista e libertaria si allontana; su noi vecchi militanti che osammo pensare che tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta', e che per questo valesse la pena di dedicare intera la nostra vita alla lotta nonviolenta che fu di Spartaco, come della Rosa Rossa e della Rosa Bianca, di tutti i resistenti a tutti i fascismi, pesa la condanna alla damnatio memoriae da parte dei poteri dominanti e dei loro pervasivi apparati ideologici; l'umanita' s'inabissa nella guerra e nell'annichilimento di ogni bene e di ogni verita'.
Ma resistere occorre, ancora e ancora. Per fermare tutte le guerre, tutti gli eserciti e tutte le armi. Per contrastare tutte le violenze e le oppressioni, le rapine e le devastazioni, le dominazioni e le schiavitu'. Per liberare tutti i popoli e tutte le persone. Per salvare quest'unica umana famiglia in quest'unico mondo vivente.
Anche e ancora nel ricordo del nostro compagno e fratello Ali Rashid.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Viterbo, 17 maggio 2025
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Allegato quarto: una riflessione del 25 luglio 2025
"Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre". Due parole su Gaza e dintorni
"Ogni luogo e' il centro del mondo"
(Alce Nero)
I dintorni di Gaza sono il mondo intero.
Quello che sta accadendo a partire dal mostruoso pogrom del 7 ottobre riguarda l'umanita' intera.
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Vi sono due popoli minacciati.
Entrambi hanno diritto alla nostra solidarieta'.
Vi sono crimini abominevoli commessi da un'organizzazione terrorista e nazista e da un esercito regolare agli ordini di un governo democraticamente eletto ma che sta attuando una politica folle, criminale e fascista.
Questi crimini devono cessare.
Nessuna persona deve essere piu' uccisa.
Tutti gli innocenti privati della liberta' devono essere restituiti alle loro vite e alle loro famiglie.
Tutte le salme delle vittime devono essere riconsegnate alle loro famiglie e alle loro comunita' per ricevere le onoranze funebri e poterne elaborare il lutto.
Tutte le persone bisognose di aiuto devono ricevere immediati e adeguati soccorsi.
Salvare tutte le vite e' il primo dovere.
Il momento della pace, della misericordia, del dialogo, della giustizia e della riconciliazione e' adesso.
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La comunita' internazionale ed in primo luogo gli stati limitrofi dichiarino solennemente che nessuno attentera' piu' all'esistenza dello stato di Israele.
La comunita' internazionale ed in primo luogo lo stato di Israele riconoscano l'esistenza dello stato palestinese ed affinche' tale riconoscimento sia reale si inizi immediatamente lo smantellamento di tutte le colonie nei territori occupati e si restituisca tutto il territorio illegalmente occupato allo stato palestinese rappresentato ad interim dall'Autorita' Nazionale Palestinese che prepari successive elezioni democratiche.
Di tutte le molte e complesse questioni controverse fin dal 1948 si inizi a trattare subito dopo tra due stati sovrani in termini di reciproco rispetto, di dialogo sincero e di autentica cooperazione.
Il Sudafrica di Nelson Mandela (e soprattutto con la straordinaria esperienza della "Commissione per la verita' e la riconciliazione" guidata da Desmond Tutu) ha dimostrato che con la nonviolenza si possono risolvere tutti i conflitti, anche i piu' tragici.
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Allego in calce un appello che mi sembra particolarmente condivisibile: la dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace".
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Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Tutte e tutti apparteniamo ad un'unica umana famiglia.
Solo la nonviolenza sconfigge la violenza.
Tu non uccidere.
Tu salva le vite.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiunque ha un cuore getti le armi, ora e per sempre.
Viterbo, 25 luglio 2025
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Allegato: Una dichiarazione congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz
Tra le molte dichiarazioni di questi mesi e di questi giorni una mi sembra di particolare valore: quella congiunta dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e del presidente della comunita' ebraica di Bologna Daniele De Paz "Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilita' comune per la pace". Essa recita:
"Noi, rappresentanti delle comunita' cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell'Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravita' dell'ora presente e della responsabilita' morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l'occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell'umanita' ferita che non vuole e non puo' abituarsi all'orrore della violenza: basta guerra. E' il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa puo' arrivare solo nell'incontro e nella fiducia, che il diritto puo' garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: "Cercate la pace e perseguitela" (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: "Chi salva una vita, salva il mondo intero". Ma e' tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Condanniamo ogni atto terroristico che colpisce civili inermi. Nessuna causa puo' giustificare il massacro di innocenti. Troppi bambini sono morti. Nessuna sicurezza sara' mai costruita sull'odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volonta' di parlarsi.
Rigettiamo ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio. Chiediamo alle istituzioni italiane e internazionali coraggio e lucidita' perche' aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dolore unisca, non divida. Il dolore non provochi altro dolore. Dialogo non e' debolezza, ma forza. La pace e' sempre possibile. E comincia da qui, da noi. Fermi tutti!".
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