[Nonviolenza] Ebdomadario. 15



UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 15 del 9 settembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Salvare le vite e' il primo dovere
2. Il musicista e musicologo viterbese Andrea Pascucci ricorda Alfio Pannega
3. Dopo la commozione del 3 settembre, sabato 6 settembre alla "Fattoria di Alice" a Viterbo un nuovo incontro in ricordo di Alfio Pannega. Ed altre iniziative ancora
4. Il compositore e produttore musicale Luigi Andriani dedica ad Alfio Pannega il suo brano "Rinascimental Gratafunky"
5. Se Alfio fosse qui. Osvaldo Caffianchi ricorda Alfio Pannega
6. Il 6 settembre alla "Fattoria di Alice" a Viterbo ricordato Alfio Pannega, il poeta antifascista nonviolento impegnato contro tutte le guerre e le uccisioni
7. Lunedi' 8 settembre a Viterbo, presso l'assessorato comunale in via Garbini, si svolgera' un incontro tra l'assessora Katia Scardozzi e una delegazione dei promotori delle commemorazioni per il centenario della nascita di Alfio Pannega
8. Quattro voci di donne contro il massacro a Gaza. Un incontro a Vetralla
9. Assai positivo l'esito dell'incontro svoltosi l'8 settembre a Viterbo tra l'assessora Katia Scardozzi e una delegazione dei promotori delle commemorazioni per il centenario della nascita di Alfio Pannega. Il 21 settembre un grande convegno a Palazzo dei Priori
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. L'ORA. SALVARE LE VITE E' IL PRIMO DOVERE

Abolire le guerre, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. MEMORIA. IL MUSICISTA E MUSICOLOGO VITERBESE ANDREA PASCUCCI RICORDA ALFIO PANNEGA

Ringraziamo di cuore Andrea Pascucci, musicista e musicologo viterbese assai apprezzato sia per la sua attivita' esecutiva che didattica, per questo commosso ricordo di Alfio Pannega.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 3 settembre 2025
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Andrea Pascucci ricorda Alfio Pannega
Ho conosciuto il centro sociale nel 1995 all'età di 16 anni in un periodo della mia vita particolarmente difficile a causa di episodi di bullismo che subivo da diverso tempo da quelli che in quel periodo ritenevo fossero miei amici. È proprio in questo buio periodo che al centro sociale ho trovato amicizia, comprensione, empatia e senso di appartenenza.
Il centro sociale mi ha ispirato nelle scelte fondamentali che ho fatto per la mia crescita personale (etica e morale) e professionale e per questo sarò sempre grato a tutte le persone che ho incontrato in quegli anni. Le tante iniziative musicali e culturali che si sono susseguite in quegli anni mi hanno insegnato moltissimo riguardo la progettazione, la programmazione e l'organizzazione di eventi che poi per mio conto ho potuto rimembrare.
E poi a proposito di ispirazione: l'orto di Alfio (e non solo quello). Purtroppo mio nonno che era un agricoltore diretto, morì troppo presto per poter condividere con me le sue tante competenze e la sua saggezza. Faceva parte di una famiglia molto povera, fu spedito in Yugoslavia a combattere una guerra che non voleva fare e che poi disertò, ma che lo segnò come tutti quelli che vi parteciparono. Tuttavia ebbi al centro sociale la possibilità di fare un piccolo orto ed un pollaio in ricordo di quello che avevo visto fare dai miei cari nonni, dando inoltre un concreto (seppur piccolo) contributo a chi al centro sociale ci viveva (qualche uovo, qualche ortaggio e una fantastica conserva di passata di pomodoro). Alfio faceva il suo orto ed io il mio, ma ricordo con grande tenerezza le tante chiacchiere in quei momenti di vicinanza fisica e morale con quello che era diventato il nonno che non avevo più.
Alfio fino a quando non lo conobbi personalmente al centro sociale era per me un pover'uomo ai margini della società denigrato e sbeffeggiato da chi pensava di essere meglio di lui. Ma in pochissimo tempo diventò per me un amico, un compagno, un punto di riferimento di cui parlare anche in famiglia, tranquillizzando chi (anche giustamente) si preoccupava per quel ragazzino che a 16 anni aveva mollato i vecchi "amici" per andare in un posto visto da tutti con sospetto e pregiudizio.
Alfio con gli altri era magico perché sapeva accogliere le differenze rimanendo se stesso, virtù dei grandi e di chi disconosce la meschinità della sopraffazione.
Uno dei ricordi più belli che ho di Alfio e che rimarrà scolpito per sempre nel mio cuore, fu quando in uno dei suoi ultimi meravigliosi compleanni, durante la festa mentre salutava e abbracciava le tante persone che lo erano venute a festeggiare, lasciò senza guardare tra le mie mani e quelle di Alessandra (cugina di Mario Onofri) forse un regalo o comunque qualcosa di prezioso (non ricordo cosa) con una fiducia che io ed Alessandra forse non avremmo avuto, perché un attimo dopo in lacrime di dolcezza capimmo ancora una volta quanto era grande Alfio e quanta fiducia e speranza riponeva nel Prossimo.
Un insegnamento che faccio fatica ad assimilare ma che porto dentro di me come esempio di grande umanità.
Grazie Alfio.
Andrea Pascucci

3. MEMORIA. DOPO LA COMMOZIONE DEL 3 SETTEMBRE, SABATO 6 SETTEMBRE ALLA "FATTORIA DI ALICE" A VITERBO UN NUOVO INCONTRO IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA. ED ALTRE INIZIATIVE ANCORA

La sera del 3 settembre l'intera citta' di Viterbo ha ricordato Alfio Pannega, uno dei suoi figli piu' amati.
Nel corso dell'evento piu' importante della storia, della cultura, della vita del popolo di Viterbo, il trasporto della Macchina di Santa Rosa per le vie cittadine, i facchini di Santa Rosa, e con essi ogni persona presente, hanno dedicato anche ad Alfio Pannega la "girata" della Macchina lungo il percorso.
Un appassionato omaggio corale dell'intera cittadinanza viterbese al suo poeta nonviolento, generoso uomo di pace, simbolo della dignita' e della solidarieta' umana, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita e il quindicesimo anniversario della scomparsa (Viterbo, 21 settembre 1925 - 30 aprile 2010).
Sia consentito a noi vecchi amici di Alfio dichiarare la nostra commozione e la nostra gratitudine.
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Sabato 6 settembre con inizio alle ore 13, presso la "Fattoria di Alice" a Viterbo, in strada Tuscanese 20, ci sara' un nuovo incontro delle persone amiche di Alfio, per ricordarlo ancora una volta ma anche per programmare le ulteriori iniziative che si svolgeranno a Viterbo tra settembre e dicembre.
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Lunedi' 8 settembre alle ore 9,30 presso l'assessorato comunale in via Garbini una delegazione dei movimenti promotori delle commemorazioni per il centenario incontrera' la benemerita assessora Katia Scardozzi per verificare a che punto sia l'iter amministrativo sia per la collocazione della lapide sulla casa in cui a lungo visse (la casa che tutti i viterbesi chiamano "la casa di Alfio" a Valle Faul), sia per il convegno a Palazzo dei Priori del 21 settembre.
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Segnaliamo anche alcune altre prossime iniziative.
- Dal 5 al 7 settembre in piazza dei caduti si svolgera' l'evento solidale "A cena insieme...", giunto alla sesta edizione, promosso da "Viterbo con Amore", "associazione culturale La Rosa" e "comitato festeggiamenti di Santa Barbara": il ricavato verra' devoluto interamente all'Emporio solidale "Alfio Pannega" che con la sua attivita' benefica sostiene oltre trecento famiglie bisognose offrendo loro cibo, kit scolastici e molto altro.
- Domenica 21 settembre a Palazzo dei Priori (sede del Comune di Viterbo) si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio, con autorevoli relatori, testimonianze ed interventi artistici e musicali.
- Sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci. Tra settembre e dicembre si confida che potranno essere realizzate a Viterbo e nell'Alto Lazio varie iniziative di presentazione dell'opera.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- E' in corso la raccolta di documentazione e la relativa catalogazione per realizzare un "Archivio Alfio Pannega" e una rete di siti internet dedicati che mettano a disposizione di tutte le persone sia le opere di Alfio (poesie, interpretazioni e declamazioni dei classici della letteratura italiana che piu' amava, interventi d'impegno morale e civile, testi autobiografici, interviste) che le testimonianze sulla sua vita (i ricordi di tante persone amiche, materiali fotografici, audio e video, opere poetiche, drammaturgiche, musicali ed artistiche a lui dedicate).
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Riaffermiamo ancora una volta che ricordare Alfio Pannega significa proseguirne la lotta nonviolenta per la pace e il disarmo, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la custodia amorevole dell'intero mondo vivente, unica casa comune dell'umanita' intera.
E quindi nel ricordo di Alfio Pannega opponiamoci a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 4 settembre 2025
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Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

4. MEMORIA. IL COMPOSITORE E PRODUTTORE MUSICALE LUIGI ANDRIANI DEDICA AD ALFIO PANNEGA IL SUO BRANO "RINASCIMENTAL GRATAFUNKY"

Ringraziamo di cuore il compositore e produttore musicale Luigi Andriani (noto anche col nome d'arte Rasta King Kong) per aver dedicato ad Alfio Pannega il suo brano "Rinascimental Gratafunky".
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Luigi Andriani non e' soltanto un artista musicale e multimediale, un militante per la pace e per l'ecologia e un attivista nonviolento, ma ha anche vissuto lungamente a Viterbo, ha preso parte fin dal primo giorno all'esperienza del centro sociale "Valle Faul", e' stato amico di Alfio Pannega, ha collaborato con il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo in molte iniziative per la pace e i diritti umani e particolarmente ai corsi di formazione alla nonviolenza tenuti in vari centri dell'Alto Lazio e dell'Italia centrale.
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Il brano "Rinascimental Gratafunky" puo' essere ascoltato sulla piattaforma bandcamp nell'album "Etrurian Dub" al seguente link:
https://rastakingkong.bandcamp.com/album/etrurian-dub
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 5 settembre 2025
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Allegato: una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

5. MEMORIA. SE ALFIO FOSSE QUI. OSVALDO CAFFIANCHI RICORDA ALFIO PANNEGA

Viterbo sta onorando il suo figlio Alfio Pannega nel centenario della nascita con una serie di iniziative che dimostrano quanto profondo fosse l'affetto che legava l'intera popolazione a quel concittadino dalla vita travagliata e dalla generosita' infinita, che pur vivendo in un'estrema poverta' (ma forse anche proprio per questo) seppe essere l'umanita' come dovrebbe essere.
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Sul finire di aprile nella commemorazione tenuta al cimitero monumentale di Viterbo Alfio e' stato ricordato non solo dai rappresentanti di alcune delle piu' autorevoli associazioni democratiche, organizzazioni di volontariato, espressioni della societa' civile, ma anche da numerosi pubblici amministratori cittadini, tra cui due sindaci emeriti.
E nel quindicesimo anniversario della sua scomparsa, il 30 aprile, la sindaca attuale lo ha ricordato con un messaggio di intensa commozione pubblicato nel sito istituzionale del Comune.
Successivamente, l'8 maggio, ad Alfio e' stato intitolato l'"Emporio solidale" di Viterbo, una delle piu' rilevanti esperienze a Viterbo di aiuto a chi di aiuto ha piu' bisogno.
Il 3 settembre, poi, i facchini di Santa Rosa gli hanno dedicato la "girata" in piazza del Comune durante il trasporto della Macchina, l'evento piu' importante della vita cittadina. E' l'omaggio piu' grande che il popolo di Viterbo riserva ai suoi figli e ai suoi fratelli.
E il 21 settembre, nel giorno del centesimo genetliaco, in una storica sala dello storico Palazzo dei Priori, sede del Comune di Viterbo e testimonianza della longeva storia della citta', un convegno sara' dedicato al ricordo del poeta antifascista nonviolento viterbese.
E sarebbero da ricordare anche le tante altre iniziative gia' realizzate e che si realizzeranno nei prossimi mesi: le repliche dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti; la lapide che verra' collocata su quella che tutti i viterbesi chiamano "la casa di Alfio" nella Valle di Faul; la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gran parte dell'opera poetica di Alfio; il festival del volontariato in cui il suo ricordo e' stato centrale; la festa popolare nell'anniversario della fondazione del centro sociale di cui Alfio fu anima e cuore...
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Se Alfio fosse qui a veder tutto questo, l'intera citta' che si mobilita per ricordarlo e rendergli omaggio, che penserebbe, che direbbe, lui che visse come ultimo degli ultimi, lui che e' stato l'ultimo dei grandi personaggi assurti a leggenda e mito scaturiti dalle viscere del popolo viterbese, lui autentico emblema della citta' e della sua storia di sofferenze e di lotte, di umiliazioni e riscatto, di miserie e grandezza?
Non so cosa avrebbe detto ma so che sarebbe stato felice.
So che sarebbe stato felice, ma so anche che subito avrebbe aggiunto: e adesso che avete onorato un morto, e va bene, adesso dovete pensare anche ai vivi, dovete pensare a salvare le vite di tutti quelli che la guerra sta uccidendo; dovete opporvi alla guerra, alle armi, al militarismo e a tutte le strutture, le ideologie e le pratiche assassine; dovete pensare a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; dovete pensare a costruire pace e solidarieta', giustizia e liberta', una vita degna per tutte le persone.
E lo avrebbe detto con la sua consueta, affilata ironia che usava anche i toni del sarcasmo e il lessico delle taverne per controllare la commozione: era un animo gentile e generoso, finissimo e vibratile, che per pudore cercava di nascondere la struggente tenerezza e l'empatica malinconia che tutto lo pervadeva. E quindi usava sovente le parole secche e ardite come quelle che il suo amatissimo Dante evocava nell'incipit del XXXII canto dell'Inferno; per poi sciogliersi nell'intimita' con gli amici piu' cari nel piu' lirico intenerimento, nell'emozione piu' intensa, fino alle lacrime, come quando ad esprimere una subitanea gioia non aveva bisogno di parole, sciogliendosi in una danza come gli eroi biblici, o della Grecia antica.
Perche' cosi' era Alfio il poeta, Alfio l'antifascista, Alfio il comunista libertario, Alfio il nonviolento, Alfio che sapeva recitare a memoria i canti della Divina commedia, Alfio che improvvisava fluenti ottave a braccio, Alfio il militante del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', Alfio che educo' al vero e al bene tutti i giovani e tutte le giovani - e furono centinaia e forse migliaia - che lo frequentarono negli anni del centro sociale in cui lui anziano e saggio fu punto di riferimento e pietra di paragone, maestro di buoni pensieri, di buone parole, di buone azioni per la migliore gioventu' viterbese.
Era un uomo senza rancore, di una generosita' assoluta, sapeva amare l'umanita' e il mondo, sapeva dire grazie alla vita; ed era segno di contraddizione, denunciatore della violenza della societa' divisa in classi, lottatore adamantino contro tutte le oppressioni e le menzogne, militante per la causa della solidarieta' e della liberazione dell'umanita' intera, nessuna persona esclusa.
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Ebbi la fortuna di conoscerlo in anni lontani, negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, molto prima della nascita del centro sociale; ed ebbi lunghe conversazioni con lui, in un tempo in cui moltissime persone gli volevano bene ma pochissime - forse solo io - passavano delle ore a ragionare con lui della vita e della morte, dei massimi sistemi, dei compiti del movimento operaio, della nostra comune militanza nel movimento delle oppresse e degli oppressi, delle ragioni della nostra lotta; e ci soccorrevano certo le riflessioni abissali e ineludibili dei tragici greci e di Platone, di Lucrezio e Dante, di Leopardi e Marx, ma anche di Orwell e Camus, di Tolstoj e Gandhi, di Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, di Virginia Woolf e di Simone Weil, di Gramsci e di Croce, riflessioni che per cosi' dire rivivevamo e quindi resuscitavamo nell'analizzare l'ora presente, i nostri doveri, le complessita' e le contraddizioni di cui venire a capo. Ricordo quei nostri conversari con struggente nostalgia.
E ricordo che gia' allora eravamo amici della nonviolenza e sapevamo che il primo compito era opporsi alla guerra.
Mezzo secolo dopo e' ancora il nostro primo dovere.
Opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Difendere quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi; quest'unico mondo vivente che e' l'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Salvare tutte le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta comune per la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera.
Osvaldo Caffianchi
Viterbo, 6 settembre 2025

6. MEMORIA. IL 6 SETTEMBRE ALLA "FATTORIA DI ALICE" A VITERBO RICORDATO ALFIO PANNEGA, IL POETA ANTIFASCISTA NONVIOLENTO IMPEGNATO CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE UCCISIONI

Sabato 6 settembre, tra le ore 13 e le ore 17, presso la "Fattoria di Alice" a Viterbo, in strada Tuscanese 20, ospitati generosamente dall'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), si e' svolto un nuovo incontro delle persone amiche di Alfio Pannega, il poeta antifascista nonviolento di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita, per ricordarlo ancora una volta ma anche per programmare le ulteriori iniziative in suo ricordo che si svolgeranno a Viterbo tra settembre e dicembre.
Gran parte dell'incontro e' stata dedicata alla riflessione e all'invito all'impegno contro le guerre in corso.
Nel corso dell'incontro a tutte le persone presenti e' stato fatto dono di copia della prima raccolta di poesie di Alfio pubblicata negli anni Novanta per iniziativa dell'Amministrazione Provinciale di Viterbo; l'opuscolo dal titolo "Alfio Pannega: Poesie" comprende una silloge di venti liriche. Alcune copie sono tuttora disponibili gratuitamente per le persone interessate.
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Prossime iniziative a Viterbo in ricordo di Alfio Pannega
- Dal 5 al 7 settembre in piazza dei caduti (nota anche come piazza del Sacrario) si svolge l'evento solidale "A cena insieme...", giunto alla sesta edizione, promosso da "Viterbo con Amore", "associazione culturale La Rosa" e "comitato festeggiamenti di Santa Barbara": il ricavato verra' devoluto interamente all'Emporio solidale "Alfio Pannega" che con la sua attivita' benefica sostiene oltre trecento famiglie bisognose offrendo loro cibo, kit scolastici e molto altro.
- Lunedi' 8 settembre alle ore 9,30 presso l'assessorato comunale in via Garbini una delegazione dei movimenti promotori delle commemorazioni per il centenario incontrera' la benemerita assessora Katia Scardozzi per verificare a che punto sia l'iter amministrativo sia per la collocazione della lapide sulla casa in cui a lungo visse (la casa che tutti i viterbesi chiamano "la casa di Alfio" a Valle Faul), sia per il convegno a Palazzo dei Priori del 21 settembre.
- Domenica 21 settembre a Palazzo dei Priori (sede del Comune di Viterbo) si svolgera' un convegno nel giorno del centesimo anniversario della nascita di Alfio, con autorevoli relatori, testimonianze ed interventi artistici e musicali.
- Sempre in settembre sara' pubblicata la nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie gli scritti di Alfio e una vasta mole di documenti e di testimonianze, edito da Davide Ghaleb Editore per le cure di Antonello Ricci. Tra settembre e dicembre si confida che potranno essere realizzate a Viterbo e nell'Alto Lazio varie iniziative di presentazione dell'opera.
- Tra settembre e dicembre sono previste nuove rappresentazioni dell'apprezzatissimo spettacolo teatrale del drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti "Allora ero giovane pure io", ad Alfio dedicato.
- E' in corso di svolgimento l'iter amministrativo per la collocazione di una lapide che ricordi Alfio sul muro della casa a Porta Faul in cui visse a lungo (quella che tutti i viterbesi chiamano abitualmente "la casa di Alfio").
- Altre iniziative sia di documentazione che artistiche e musicali (mostre e concerti) sono previste di qui alla fine del 2025.
- E' in corso la raccolta di documentazione e la relativa catalogazione per realizzare un "Archivio Alfio Pannega" e una rete di siti internet dedicati che mettano a disposizione di tutte le persone sia le opere di Alfio (poesie, interpretazioni e declamazioni dei classici della letteratura italiana che piu' amava, interventi d'impegno morale e civile, testi autobiografici, interviste) che le testimonianze sulla sua vita (i ricordi di tante persone amiche, materiali fotografici, audio e video, opere poetiche, drammaturgiche, musicali ed artistiche a lui dedicate).
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Con Alfio Pannega contro tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni
Riaffermiamo ancora una volta che ricordare Alfio Pannega significa proseguirne la lotta nonviolenta per la pace e il disarmo, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la custodia amorevole dell'intero mondo vivente, unica casa comune dell'umanita' intera.
E quindi nel ricordo di Alfio Pannega opponiamoci a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
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Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 6 settembre 2025

7. MEMORIA. LUNEDI' 8 SETTEMBRE A VITERBO, PRESSO L'ASSESSORATO COMUNALE IN VIA GARBINI, SI SVOLGERA' UN INCONTRO TRA L'ASSESSORA KATIA SCARDOZZI E UNA DELEGAZIONE DEI PROMOTORI DELLE COMMEMORAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ALFIO PANNEGA

La mattina di lunedi' 8 settembre, con inizio alle ore 9,30, a Viterbo, presso l'assessorato comunale in via Garbini, si svolgera' un incontro tra l'assessora Katia Scardozzi e una delegazione dei promotori delle commemorazioni per il centenario della nascita di Alfio Pannega, delegazione composta dal presidente del comitato provinciale dell'Anpi, avvocato Enrico Mezzetti, dalla dottoressa Antonella Litta, rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente, e dal drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti, in rappresentanza delle numerose associazioni democratiche, organizzazioni di volontariato ed esperienze della societa' civile viterbese impegnate nel ricordo del poeta antifascista nonviolento viterbese al quale la sera del 3 settembre in occasione del trasporto della Macchina di Santa Rosa e' stata dedicata la "girata" di piazza del Comune, massimo riconoscimento del popolo di Viterbo ad onorare la memoria dei suoi figli migliori.
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Due gli argomenti al centro dell'incontro.
1. La verifica dello stato dell'iter amministrativo per l'autorizzazione alla collocazione della lapide in memoria di Alfio Pannega su quella che tutti i viterbesi chiamano "la casa di Alfio" a Porta Faul, e conseguentemente la definizione della data per l'inaugurazione della lapide la cui epigrafe e' stata scritta mesi fa con un metodo di scrittura collettiva che nell'arco di alcuni mesi ha coinvolto diverse decine di persone che lo conobbero e lo amarono.
2. La definizione dei dettagli organizzativi per il convegno che si svolgera' a Palazzo dei Priori la mattina di domenica 21 settembre, nel centesimo anniversario della nascita di Alfio. L'iniziativa avra' il patrocinio del Comune e prevede la partecipazione di autorevoli relatori, la presentazione della nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie le opere poetiche di Alfio Pannega, molte testimonianze sulla sua persona, letture di suoi testi, interventi drammaturgici, artistici e musicali.
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I promotori delle iniziative in memoria di Alfio Pannega ringraziano ancora una volta l'assessora Scardozzi per il costante sostegno alle iniziative per rendere pubblico omaggio da parte della citta' intera ad un uomo che per tutti i viterbesi e' simbolo della dignita' umana, dell'impegno di pace e di solidarieta', della lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
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Nel ricordo di Alfio prosegua l'impegno contro tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Nel ricordo di Alfio prosegua l'impegno per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 7 settembre 2025

8. INCONTRI. QUATTRO VOCI DI DONNE CONTRO IL MASSACRO A GAZA. UN INCONTRO A VETRALLA

Domenica 7 settembre a Cura di Vetralla il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sul tema "Quattro voci di donne contro il massacro a Gaza".
Nel corso dell'incontro sono stati presentati e commentati in particolare quattro recenti libri:
- Roberta De Monticelli, Umanita' violata. La Palestina e l'inferno della ragione, Laterza, Roma-Bari 2024;
- Anna Foa, Il suicidio di Israele, Laterza, Roma-Bari 2024;
- Rula Jebreal, Genocidio. Quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale, Piemme, Milano 2025;
- Cecilia Sala, I figli dell'odio. La radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina, l'umiliazione dell'Iran, Mondadori, Milano 2025.
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Insorgano nonviolentemente tutti i popoli del mondo contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe

9. MEMORIA. ASSAI POSITIVO L'ESITO DELL'INCONTRO SVOLTOSI L'8 SETTEMBRE A VITERBO TRA L'ASSESSORA KATIA SCARDOZZI E UNA DELEGAZIONE DEI PROMOTORI DELLE COMMEMORAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ALFIO PANNEGA. IL 21 SETTEMBRE UN GRANDE CONVEGNO A PALAZZO DEI PRIORI

La mattina di lunedi' 8 settembre a Viterbo, presso l'assessorato comunale in via Garbini, si e svolto un incontro tra l'assessora Katia Scardozzi e una delegazione dei promotori delle commemorazioni per il centenario della nascita di Alfio Pannega, delegazione composta dal presidente del comitato provinciale dell'Anpi, avvocato Enrico Mezzetti, dalla dottoressa Antonella Litta, rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente, e dal drammaturgo, regista ed attore Pietro Benedetti, in rappresentanza delle numerose associazioni democratiche, organizzazioni di volontariato ed esperienze della societa' civile viterbese impegnate nel ricordo del poeta antifascista nonviolento viterbese.
L'incontro e' stato come di consueto assai positivo e fruttuoso.
Di seguito una sintesi sui temi principali.
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Presto sara' collocata la lapide sulla "casa di Alfio" a Valle Faul
Sta procedendo celermente e positivamente l'iter amministrativo per l'autorizzazione alla collocazione della lapide in memoria di Alfio Pannega su quella che tutti i viterbesi chiamano "la casa di Alfio" a Porta Faul.
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Il 21 settembre, giorno in cui ricorre il centesimo anniversario della nascita di Alfio, un grande convegno a Palazzo dei Priori
Con il patrocinio del Comune e con la presenza e gli interventi di saluto della sindaca Chiara Frontini e dell'assessora Katia Scardozzi la mattina di domenica 21 settembre si svolgera' a Palazzo dei Priori il convegno nel centesimo anniversario della nascita di Alfio. Parteciperanno autorevoli relatori, sono previste anche varie testimonianze sulla sua persona da parte di persone amiche, letture di suoi testi, interventi drammaturgici, artistici e musicali; ed infine si terra' la prima presentazione della nuova edizione assai ampliata del libro che raccoglie le opere poetiche di Alfio Pannega e numerosi documenti testuali ed iconografci sulla sua persona, la sua vita, la sua opera di poeta, di educatore e di uomo di pace.
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Felicita' per la "girata" della Macchina di Santa Rosa il 3 settembre dedicata ad Alfio
Tulle le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro felicita' - e la loro viva gratitudine ai facchini di Santa Rosa - per il fatto che la sera del 3 settembre in occasione del trasporto della Macchina di Santa Rosa e' stata dedicata anche ad Alfio la "girata" di piazza del Comune, massimo riconoscimento del popolo di Viterbo ad onorare la memoria dei suoi figli migliori.
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Un ringraziamento particolare all'assessora Scardozzi
I promotori delle iniziative in memoria di Alfio Pannega ringraziano ancora una volta l'assessora Katia Scardozzi per il costante sostegno alle iniziative per rendere pubblico omaggio da parte della citta' intera ad un uomo che per tutti i viterbesi e' simbolo della dignita' umana, dell'impegno di pace e di solidarieta', della lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
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Con Alfio contro tutte le guerre e le uccisioni
Nel ricordo di Alfio prosegua l'impegno nonviolento comune contro tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Nel ricordo di Alfio prosegua l'impegno nonviolento comune per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 8 settembre 2025
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Allegato: Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci, Alfonso Prota e Valentino Costa): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha con forte empatia sovente rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata per molti anni disattesa; in questi mesi si sta finalmente avviando la sua realizzazione.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530-5531, 5534, 5538, 5540-5543, 5545-5570, 5573, 5576-5580, 5582-5585, 5588-5590, 5593-5594, 5598, 5600-5601, 5603-5607, 5609-5612, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de "La domenica della nonviolenza" nn. 420 e 511, i fascicoli de "La nonviolenza contro il razzismo" nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de "La biblioteca di Zorobabele" nn. 430-433.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

UN EBDOMADARIO DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 15 del 9 settembre 2025
Notiziario settimanale della nonviolenza in cammino proposto dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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