[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Nonviolenza] Telegrammi. 5609
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 5609
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Thu, 26 Jun 2025 13:42:31 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5609 del 27 giugno 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Ada Cinato
2. Il 28 giugno alla "Fattoria di Alice" a Viterbo un nuovo incontro per ricordare Alfio Pannega
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Alcune poesie di Sylvia Plath
5. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
6. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. LUTTI. ADA CINATO
E' deceduta Ada Cinato, intellettuale e militante per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. INCONTRI. IL 28 GIUGNO ALLA "FATTORIA DI ALICE" A VITERBO UN NUOVO INCONTRO PER RICORDARE ALFIO PANNEGA
Sabato 28 giugno 2025, con inizio alle ore 13, presso la "Fattoria di Alice", in strada Tuscanese 20, a Viterbo, si terra' un nuovo incontro delle persone amiche di Alfio Pannega, grazie alla generosa ospitalita' dagli amici dell'Afesopsit.
Due gli argomenti dell'incontro:
a) la conclusione della scrittura collettiva della lapide da collocare sulla facciata della casa di Alfio adiacente a Porta Faul;
b) l'organizzazione dell'iniziativa dell'11 luglio 2025 al centro sociale "Valle Faul" nella sede attuale presso il capannone ex-Cogema a Castel d'Asso.
***
Per la lapide
Per quanto riguarda la conclusione della scrittura collettiva della lapide riportiamo di seguito le due bozze di sintesi elaborate nell'incontro del 21 giugno, che nella riunione del 28 giugno unificheremo in un solo testo definitivo.
*
Bozza elaborata dal primo gruppo il 21 giugno:
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Figlio di Caterina
Poeta antifascista
Amico dell'umanità e della natura
Amante della bellezza e della libertà
*
Bozza elaborata dal secondo gruppo il 21 giugno:
Qui visse Alfio Pannega
antifascista nonviolento
poeta che sapeva ascoltare
amante della natura e delle persone
lottò per la dignità di tutti
*
Invitiamo tutte le persone interessate a partecipare; chi non potesse essere presente, ma volesse comunque contribuire al testo di sintesi definitivo puo' inviarci il suo contributo agli indirizzi di posta elettronica: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it entro e non oltre il pomeriggio di giovedi' 26 giugno, cosi' da avere il tempo di trascriverli, stamparli e metterli a disposizione di tutte le persone interessate prima dell'incontro del 28.
***
Per la preparazione dell'iniziativa dell'11 luglio
Per quanto riguarda l'iniziativa dell'11 luglio essa cade nell'anniversario dell'occupazione del'ex-gazometro e quindi della nascita del centro sociale nel 1993.
Tutto e' ancora in fase di preparazione; invitiamo tutte le persone interessate a prendere parte alla riunione organizzativa del 28 giugno; chi non potesse partecipare ma avesse comunque idee e proposte ce le comunichi cosi' da poterne tener conto nella riunione organizzativa del 28 giugno.
***
Con Alfio, contro la guerra
Ancora una volta, ricordando il nostro vecchio amico e compagno di lotte, l'antifascista nonviolento Alfio Pannega di cui ricorre il centenario della nascita, da Viterbo chiamiamo l'umanita' intera alla pace e alla nonviolenza, alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, alla difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega
Viterbo, 25 giugno 2025
* * *
1. Due proposte di sintesi per la lapide per Alfio elaborate il 21 giugno e ancora da unificare
Bozza elaborata dal primo gruppo:
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Figlio di Caterina
Poeta antifascista
Amico dell'umanità e della natura
Amante della bellezza e della libertà
***
Bozza elaborata dal secondo gruppo:
Qui visse Alfio Pannega
antifascista nonviolento
poeta che sapeva ascoltare
amante della natura e delle persone
lottò per la dignità di tutti
* * *
2. Altri contributi per la lapide per Alfio
In questa casa
visse Alfio Pannega,
un uomo che viveva come parlava,
sovrano di sé stesso,
indifferente alle convenzioni e ispiratore di libertà,
simbolo per generazioni utopiche.
Diventato mito e leggenda.
Enrico
***
Qui lungamente visse Alfio Pannega
saggio antifascista
poeta
amante della natura
amico dell'umanità intera
Francesca
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
Poeta antifascista
Animo libero
Che con la sua umanità
Si è sempre battuto
Per la pace e per la dignità
Di ogni essere vivente
Letizia
* * *
3. Precedenti contributi
In questa casa visse
Alfio Pannega
Poeta antifascista
Esempio di umanità e solidarietà
Difensore dei diritti di tutti gli esseri umani
Amante della bellezza e della libertà
Giselle
***
In questa casa visse
accanto alla torre del Vignola a ridosso delle mura
tra le mille leggende della valle di Faul l'ultima leggenda:
Alfio Pannega
che sfidò i mostri della barbarie, della distruzione della biosfera, della guerra
Alla fine pacificamente vinse
lasciando una Viterbo migliore
Fu maestro nonviolento poeta lavoratore ecosostenibile
Questa lapide insieme alla memoria ne è la testimonianza
e la tua città
Luciano
***
In questa casa visse
Alfio Pannega.
In lui
Amore del tempo,
che scolpiva il suo volto.
In lui
Amore della comunità,
di cui egli incarnò poetica memoria.
Riccardo
***
Non avrei mai immaginato di dover dire addio ad Alfio. Ci manca terribilmente e spesso vorrei tornare indietro per ritrovare di nuovo il suo sorriso per dirgli ancora una volta quanto è stato importante per tutti quelli che lo hanno conosciuto e stimato.
In molti non avrebbero mai pensato di dover dire addio ad Alfio. E' stato importante per la città di Viterbo.
Non era solo l'uomo della raccolta del cartone ma era il poeta e il saggio della nostra città.
Alfio, persona buona e onesta. Il suo esempio è fonte di ispirazione per chi lo ha conosciuto e stimato. Alfio con il suo semplice modo di vivere sopravviverà nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di frequentarlo.
Alfio, persona buona e onesta. La sua assenza si percepisce, i suoi versi mancano a molti. Alfio la tua essenza e il tuo ricordo sopravviveranno nella memoria di quanti ti hanno conosciuto e stimato per il tuo modo semplice di affrontare la vita.
Alfio ha vissuto saggiamente, è stato un uomo che ha lottato vivendo senza mai nulla chiedere, donando tutto se stesso agli altri.
Federico
***
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
poeta di gentilezza,
sorriso che sfida,
pianta di madre nell'ombra
dolce di sogni, leggero di luce
trama di senso, di danza, di pace.
Valentina
***
In questa casa visse Alfio Pannega
grande uomo, poeta a braccio
è nel ricordo di tutti noi
la sua memoria resta per sempre
nei nostri cuori viva e luminosa
Antonietta
***
In questa casa visse Alfio Pannega
che lottò per vivere, amò la sua gente e morì povero ma non solo.
Che non abbassò la testa di fronte alle asperità della vita, alla vacuità del potere, alla possibilità di un Dio.
La povertà gli fu compagna, la poesia amante.
I suoi amici sono il suo lascito.
Domenico
***
Qui visse Alfio Pannega
menestrello della strada
poeta della democrazia
e della gentilezza per tutti i viterbesi
Fabrizio
***
In questa casa visse Alfio Pannega, figlio di Caterina
libero pensatore e amico della città
appassionato della natura
amante degli animali
innamorato della poesia
costruttore di pace tra gli uomini
Gigi e Lella
***
In questa casa visse l'antifascista, poeta, nonviolento Alfio Pannega.
La poesia, che consente di trovare l'impossibile sintesi di fronte alla morte, è stata una delle sue compagnie sicure.
Giulio
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
poeta
antifascista
attraversò la vita amandola
e amando tutte le creature
per ognuno ci fu lo sguardo dei suoi occhi di cielo
Linda
***
Mentre il mondo andava in pezzi
Qui viveva, amava, scriveva
Il poeta Alfio Pannega.
Ci insegnava come tenere insieme i cocci dell'umanità
nonostante le ingiustizie e le guerre.
Luca
***
In questa casetta dimorò per lunghi anni Alfio Pannega
che visse la vita pienamente,
libero dal sistema e capace
di regalare sorrisi e poesie a tutti i cittadini.
Uomo forte, coraggioso, amante
della natura e degli animali,
fece di questa casa un vero e proprio rifugio.
... questo è quello che, al momento, mi viene da scrivere senza farmi prendere dall'emozione. Alfio rappresenta, per me, un mondo a parte!
Rita
***
In questa casa visse
Alfio Pannega,
Persona generosa,
Coscienza ecologica di questa città,
Poeta innamorato,
Amico di ogni forma di vita,
Bello come un bosco.
Alfonso
***
(prima stesura)
Alfio
Nutrito da un incantevole stupore
*
(seconda stesura)
Alfio Pannega
Poeta, antifascista
Ha diffuso l'anima dagli occhi al mondo
Cuore nutrito da incanto
Uomo raro
Andrea
***
Qui riposa Alfio Pannega
un uomo che non inseguì l'effimero,
ma accolse la vita così com'era,
scoprendo nella semplicità
il volto della saggezza
Davide
***
(prima stesura)
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare
Antifascista
Fratello
Bacca rossa fra le spine.
*
(seconda stesura: variazioni)
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare
Antifascista
Fratello
Bacca rossa fra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Bacca rossa fra le spine
Poeta popolare
Antifascista
Fratello degli ultimi.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta del popolo, voce libera
Antifascista, fratello.
Una bacca rossa tra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare, antifascista
Fratello degli ultimi
Rosso frutto nato tra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Bacca rossa tra le spine
Poeta popolare e spirito libero
Resistente
Fratello di lotte e di sogni giovanili.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta del popolo, voce antifascista
Fratello degli ultimi
Una bacca rossa tra le spine.
Giorgio
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
Uomo libero
condivideva il pane e i versi
della natura conoscitore
soffiava vento di speranza
per un'umanità più giusta.
Marco e Paola
***
In questa casa visse Alfio Pannega
uomo semplice di spiccato senso morale e umano
gli animali e le piante suoi fratelli da rispettare
amo' la vita fino agli ultimi giorni
Mariella
***
Alfio, uomo del popolo
fiero poeta civile
amore per i compagni, le persone, gli animali
presenza consapevole
lucido testimone
Nicoletta
***
Basta una goccia per trasmettere tutta la memoria dell'oceano
Basta un fugace sguardo per indovinare una presenza
Basta un respiro per mescolare tutta l'aria del mondo
Basta una impronta per riconoscere un passaggio sulla terra
Basta un singolo pensiero per ritrovare Alfio Pannega
Paolo
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
Ha reso fertili terreni e cuori
Ha donato tutto di sé senza finzioni
Fiero compagno antifascista
Padre e figlio di questa dura città
Uomo dallo sguardo limpido come l'acqua.
Sara
***
In questa casa posta nella Valle Faul
lunga "una buona corsa di cavallo, e larga poco meno che la metà"
sede di attività economiche vitali per la città
tra gli orti irrigui che fiancheggiavano il fosso Urcionio
tra felci, pervinche, villucchioni, centauree, borraggini,
gioiose corone di succiamele e impenetrabili canneti
ha vissuto gran parte della propria vita Alfio Pannega
emblema di alacre lavoratore, di libero pensatore e di portatore di pace.
Note
riga 2: Feliciano Bussi "Istoria della città di Viterbo", p. 75.
riga 3: secondo me va contestualizzata la figura di Alfio e la sua casa attigua alle Officine del gas (piena di operai altrettanto alacri e disagiati) e di fronte al mattatoio comunale idem come sopra
riga 5 e 6: Antonelli G., L’Urcionio, in "Latina Gens - Rivista mensile del Lazio, dell'Umbria e della Sabina", Roma, 1930, pp. 387–390.
Silvio
* * *
4. Primi contributi del 7 giugno
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
poeta popolare
antifascista
strenuo difensore dei diritti umani
custode e innamorato della natura
stella polare per tutti
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
uomo del popolo
simbolo della cultura
che libera dalle costrizioni
in semplicita' e sensibilita'
fiamma d'amore per la natura
***
Qui visse Alfio Pannega
conoscenza nostra che non si nega
***
In questa casa
lungamente visse
Alfio Pannega
poeta antifascista
combattente per la giustizia
per l'umanita' intera
***
In questa casa visse Alfio
era una persona brava
era una persona umile
[qui tre righe che il trascrittore non e' riuscito a decifrare. Chiederemo di farlo all'autore]
Alfio era amico di tutti
[qui una riga che il trascrittore non e' riuscito a decifrare. Chiederemo di farlo all'autore]
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
un grande esempio da seguire
per tutti noi
***
In questa casa Alfio
ha abitato e vissuto
con i compagni e le compagne del centro
in particolare Lucianino
Mario Claudio Antonietta
Giselle e tutta la famiglia
Alfio era un signore
di spirito animo e cuore
e di grande spessore umano
***
...
hai respirato l'aria di Galiana
qualcuno certamente te lo disse
...
[il manoscritto e' incompleto e di difficile lettura, ma l'autore - drammaturgo, regista ed attore - ha improvvisato una perfetta ottava a braccio; contiamo quindi che lui stesso la trascrivera' e la mettera' a disposizione]
***
In questa casa lungamente visse
Alfio anima buona e gentile
simbolo
di amore per la natura
di liberta' dei giovani
di amore per la cultura
poeta libero
***
Qui visse Alfio con i suoi cani
grande amico compagno e poeta
con cui ebbi la fortuna di condividere
molti anni della mia vita
Ciao Alfio
***
Alfio Pannega in questa casa visse
donando amore a tutte le persone
agli animali alle piante al mondo intero
***
Questo abbiamo pensato
quando Alfio ci ha lasciato:
speriamo che vada dalla mamma
e possano per sempre stare insieme
***
In questa casa lungamente visse
il grande Alfio Pannega
ti ho conosciuto grazie ai tuoi cantastorie
e adesso anche io ti ricordo
affabile umile generoso di gran cuore
devoto alla cultura alla natura e ai giovani
***
Io non conoscevo Alfio Pannega
e dire qualcosa di lui lo trovo difficile
ma oggi sentendo parlarne ancora
ricordo che era un uomo buono
***
In questa casa visse Alfio Pannega
con noi passeggia ancora mano nella mano
con tanto amore tanta pace e tanta
serenita' ci vuole ancora bene
Alfio sei tra le nostre braccia
Alfio sei tra di noi
***
A uno dei miei padri
Un passo dietro ad un altro passo
a contare la vita dell'orto
curvo come torri centenarie
mani callose abbarbicate
alla Terra, e sudore di Alfio
che alimenta la vita
***
Alfio
che la natura gli animali e le piante
ti accompagnino nel tuo viaggio
e che il ricordo vivo
dei tuoi compagni rimanga nei cuori
salutami il veliero
auguri Alfio
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
che a nessuno nulla negava
con tutti legava e a tutti donava
Resta nel nostro cuore
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
uomo libero compagno combattente
resterai per sempre vivo
in ogni pensiero resistente
***
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
amante degli animali
- cani e gatti soprattutto -
e delle persone.
Poeta, se aveva un tozzo di pane
lo divideva con il prossimo. Amante
delle piante della natura e della vita.
***
Caro Alfio riposa in pace
perche' noi siamo tutti con te
sperando che Gesu' ti riporti in vita
noi tutti siamo vicino a te
pace e beatitudine
Ciao
***
In questa casa visse il signor Alfio
amante degli animali e delle persone e della vita
3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI SYLVIA PLATH
[Riproponiamo ancora una volta alcune poesie di Sylia Plath estratte da Sylvia Plath, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, traduzione di Anna Ravano.
Sylvia Plath (Boston, 27 ottobre 1932 - Londra, 11 febbraio 1963) e' tra le maggiori voci poetiche del Novecento. Tra le opere di Sylvia Plath: Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004; Johnny Panic e la Bibbia dei sogni, Mondadori, Milano 1986, 2003; La campana di vetro, Mondadori, Milano 1968, 2002; Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, Milano 1976, 1999; Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013. Tra le opere su Sylvia Plath: Sylvia Plath in immagini e parole, Edizioni Ripostes, Salerno-Roma 1996; Plath. Vita, poetica, opere scelte, Il sole 24 ore, Milano 2008]
Tulipani
I tulipani sono troppo eccitabili, qui e' inverno.
Guarda com'e' tutto bianco, quieto, coperto di neve.
Sto imparando la pace, distesa quietamente, sola,
come la luce posa su queste pareti bianche, questo letto, queste mani.
Non sono nessuno; non ho nulla a che fare con le esplosioni.
Ho consegnato il mio nome e i miei vestiti alle infermiere,
la mia storia all'anestesista e il mio corpo ai chirurghi.
Mi hanno sistemato la testa fra il cuscino e il risvolto del lenzuolo
come un occhio fra due palpebre bianche che non vogliono chiudersi.
Stupida pupilla, deve assorbire tutto.
Le infermiere passano e ripassano, non danno disturbo,
passano come gabbiani diretti nell'interno, in cuffia bianca,
le mani affaccendate, ciascuna identica all'altra,
sicche' e' impossibile dire quante sono.
Il mio corpo e' un ciottolo per loro, lo accudiscono come l'acqua
accudisce i ciottoli su cui deve scorrere, lisciandoli piano.
Mi portano il torpore nei loro aghi lucenti, mi portano il sonno.
Ora che ho perso me stessa, sono stanca di bagagli -
la mia ventiquattrore di vernice come un portapillole nero,
mio marito e mia figlia che sorridono dalla foto di famiglia;
i loro sorrisi mi si agganciano alla pelle, ami sorridenti.
Ho lasciato scivolar via le cose, cargo di trent'anni
ostinatamente aggrappata al mio nome e al mio indirizzo.
Con l'ovatta mi hanno ripulito dei miei legami affettivi.
Impaurita e nuda sulla barella col cuscino di plastica verde
ho visto il mio servizio da te', i cassettoni della biancheria, i miei libri
affondare e sparire, e l'acqua mi ha sommerso.
Sono una suora, adesso, non sono mai stata cosi' pura.
Io non volevo fiori, volevo solamente
giacere con le palme arrovesciate ed essere vuota, vuota.
Come si e' liberi, non ti immagini quanto -
E' una pace cosi' grande che ti stordisce,
e non chiede nulla, una targhetta col nome, poche cose.
E' a questo che si accostano i morti alla fine; li immagino
chiudervi sopra la bocca come un'ostia della Comunione.
Sono troppo rossi anzitutto, questi tulipani, mi fanno male.
Li sentivo respirare gia' attraverso la carta, un respiro
sommesso, attraverso le fasce bianche, come un neonato spaventoso.
II loro rosso parla alla mia ferita, vi corrisponde.
Sono subdoli: sembrano galleggiare, e invece sono un peso,
mi agitano con le loro lingue improvvise e il loro colore,
dodici rossi piombi intorno al collo.
Nessuno mi osservava prima, ora sono osservata.
I tulipani si volgono a me, e dietro a me alla finestra,
dove una volta al giorno la luce si allarga lenta e lenta si assottiglia,
e io mi vedo, piatta, ridicola, un'ombra di carta ritagliata
tra l'occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
e non ho volto, ho voluto cancellarmi.
I vividi tulipani mangiano il mio ossigeno.
Prima del loro arrivo l'aria era calma,
andava e veniva, un respiro dopo l'altro, senza dar fastidio.
Poi i tulipani l'hanno riempita come un frastuono.
Ora s'impiglia e vortica intorno a loro cosi' come un fiume
s'impiglia e vortica intorno a un motore affondato rosso di ruggine.
Concentrano la mia attenzione, che era felice
di vagare e riposare senza farsi coinvolgere.
Anche le pareti sembrano riscaldarsi.
I tulipani dovrebbero essere in gabbia come animali pericolosi,
si aprono come la bocca di un grande felino africano,
e io mi accorgo del mio cuore, che apre e chiude
la sua coppa di fiori rossi per l'amore che mi porta.
L'acqua che sento sulla lingua e' calda e salata, come il mare,
e viene da un Paese lontano quanto la salute.
18 marzo 1961
*
Papa'
Non mi vai piu', no,
non mi vai piu', scarpa nera,
in cui per trent'anni ho vissuto
come un piede, povera e bianca,
senza osare respiro o starnuto.
Ho dovuto ucciderti, papa'.
Sei morto prima che avessi il tempo -
Pesante come marmo, otre pieno di Dio,
orrida statua con un alluce grigio,
grosso come una foca di Frisco
e la testa nell'Atlantico bizzarro
dove fiotta verde oliva sul blu
nelle acque della bella Nauset.
Pregavo per riaverti, un tempo.
Ach, du.
In lingua tedesca, nel paese polacco
spianato dal rullo compressore
di guerre, guerre, guerre.
Ma il nome del paese e' comune.
Il mio amico polacco dice
che ce n'e' dozzine.
E cosi' non ho mai saputo
dove piantasti il piede, la radice,
e di parlarti non mi e' mai riuscito.
La lingua mi si attaccava al palato,
presa in trappola dal filo spinato.
Ich, ich, ich, ich,
e sempre mi bloccavo li'.
Ogni tedesco mi sembrava te
e la lingua era oscena,
una locomotiva, un treno
che mi portava via ciuff ciuff come un ebreo.
Un ebreo ad Auschwitz, Belsen, Dachau.
Ho cominciato a parlare da ebrea.
Potrei anche esserlo, ebrea.
Le nevi del Tirolo, la birra chiara di Vienna
non sono cosi' genuine e pure.
Con l'ava zingara e la mia strana sorte
e il mio mazzo di tarocchi, le mie carte,
un po' ebrea lo sono forse.
Mi hai sempre fatto paura, tu,
con la tua Luftwaffe, il tuo ostrogoto,
il tuo baffetto ben curato,
l'occhio ariano, cosi' blu.
Uomo-panzer, uomo-panzer, ah tu -
Non Dio, una svastica piuttosto,
cosi' nera che il cielo si arresta.
Tutte le donne amano il fascista,
lo stivale in faccia, il brutale
cuore brutale di un bruto par tuo.
Nella foto che ho di te, papa',
sei ritto davanti alla lavagna.
Invece del piede hai il mento fesso,
ma sei un diavolo lo stesso,
sei sempre l'uomo nero che
azzanno' e squarcio' in due Il mio cuore rosso.
Ti seppellirono che avevo dieci anni.
A venti cercai di morire
e tornare, tornare, tornare da te.
Anche le ossa potevano bastare.
Ma mi tirarono fuori dal sacco,
e mi rincollarono pezzo su pezzo.
E allora capii cosa fare.
Mi fabbricai un modello di te,
un uomo in nero con un'aria da Meinkampf,
un amante del bastone e del torchio.
E pronunciai il mio si', il mio si'.
Eccomi dunque alla fine, papa'.
Il telefono nero e' strappato,
sradicato, le voci non ci strisciano piu'.
Se ho ucciso un uomo, ho fatto il bis -
Il vampiro che si spaccio' per te
e mi succhio' il sangue per un anno,
per sette, se proprio vuoi saperlo, va'!
Torna pure nella fossa, papa'.
C'e' un palo nel tuo cuoraccio nero
e a quelli del paese non sei mai piaciuto.
Adesso ballano e ti pestano coi piedi.
Che eri tu l'hanno sempre saputo.
Papa', papa', bastardo, e' finita.
12 ottobre 1962
*
Circo a tre piste
Sotto la tenda da circo di un uragano
progettato da un dio ubriaco
il mio prodigo cuore esplode ancora
in una furia di pioggia color champagne
e i frammenti prillano come una banderuola
tra gli applausi delle angeliche schiere.
Ardita come la morte e disinvolta
invado la mia tana del leone;
una rosa di rischio mi fiammeggia nella chioma,
ma schiocco la frusta con mortale bravura
e difendo con una sedia le mie ferite perigliose
mentre hanno inizio i morsi d'amore.
Come Mefistofele beffardo,
celato nelle vesti di un illusionista,
il mio demone fatale volteggia su un trapezio,
tra un turbinio di coniglietti alati,
per poi sparire con diabolica scioltezza
in un fumo che mi brucia la vista.
5. HERI DICEBAMUS. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. HERI DICEBAMUS. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Andre' Breton, Antologia dello humour nero, Einaudi, Torino 1970, 1977, pp. 374.
- Benedetto Croce, La mia filosofia, Adelphi, Milano 1993, pp. 380.
*
Maestre
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunita', Milano 1967, 1996, pp. LVI + 712.
- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese, Rizzoli, Milano 1991, pp. 480.
- Christa Wolf, Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 160.
- Christa Wolf, Premesse a Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 176.
*
Classici
- Heinrich Heine, Romanzero, Laterza, Bari 1953, pp. 654.
- Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, Einaudi, Torino 1952, 1955, pp. 408.
- Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, Einaudi, Torino 1954, 1975, pp. XXIV + 824.
- Baruch Spinoza, Etica, Utet, Torino 1997, Rcs, Milano 2019, pp. VI + 378.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5609 del 27 giugno 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
Numero 5609 del 27 giugno 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Ada Cinato
2. Il 28 giugno alla "Fattoria di Alice" a Viterbo un nuovo incontro per ricordare Alfio Pannega
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Alcune poesie di Sylvia Plath
5. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
6. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. LUTTI. ADA CINATO
E' deceduta Ada Cinato, intellettuale e militante per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. INCONTRI. IL 28 GIUGNO ALLA "FATTORIA DI ALICE" A VITERBO UN NUOVO INCONTRO PER RICORDARE ALFIO PANNEGA
Sabato 28 giugno 2025, con inizio alle ore 13, presso la "Fattoria di Alice", in strada Tuscanese 20, a Viterbo, si terra' un nuovo incontro delle persone amiche di Alfio Pannega, grazie alla generosa ospitalita' dagli amici dell'Afesopsit.
Due gli argomenti dell'incontro:
a) la conclusione della scrittura collettiva della lapide da collocare sulla facciata della casa di Alfio adiacente a Porta Faul;
b) l'organizzazione dell'iniziativa dell'11 luglio 2025 al centro sociale "Valle Faul" nella sede attuale presso il capannone ex-Cogema a Castel d'Asso.
***
Per la lapide
Per quanto riguarda la conclusione della scrittura collettiva della lapide riportiamo di seguito le due bozze di sintesi elaborate nell'incontro del 21 giugno, che nella riunione del 28 giugno unificheremo in un solo testo definitivo.
*
Bozza elaborata dal primo gruppo il 21 giugno:
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Figlio di Caterina
Poeta antifascista
Amico dell'umanità e della natura
Amante della bellezza e della libertà
*
Bozza elaborata dal secondo gruppo il 21 giugno:
Qui visse Alfio Pannega
antifascista nonviolento
poeta che sapeva ascoltare
amante della natura e delle persone
lottò per la dignità di tutti
*
Invitiamo tutte le persone interessate a partecipare; chi non potesse essere presente, ma volesse comunque contribuire al testo di sintesi definitivo puo' inviarci il suo contributo agli indirizzi di posta elettronica: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it entro e non oltre il pomeriggio di giovedi' 26 giugno, cosi' da avere il tempo di trascriverli, stamparli e metterli a disposizione di tutte le persone interessate prima dell'incontro del 28.
***
Per la preparazione dell'iniziativa dell'11 luglio
Per quanto riguarda l'iniziativa dell'11 luglio essa cade nell'anniversario dell'occupazione del'ex-gazometro e quindi della nascita del centro sociale nel 1993.
Tutto e' ancora in fase di preparazione; invitiamo tutte le persone interessate a prendere parte alla riunione organizzativa del 28 giugno; chi non potesse partecipare ma avesse comunque idee e proposte ce le comunichi cosi' da poterne tener conto nella riunione organizzativa del 28 giugno.
***
Con Alfio, contro la guerra
Ancora una volta, ricordando il nostro vecchio amico e compagno di lotte, l'antifascista nonviolento Alfio Pannega di cui ricorre il centenario della nascita, da Viterbo chiamiamo l'umanita' intera alla pace e alla nonviolenza, alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, alla difesa dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega
Viterbo, 25 giugno 2025
* * *
1. Due proposte di sintesi per la lapide per Alfio elaborate il 21 giugno e ancora da unificare
Bozza elaborata dal primo gruppo:
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Figlio di Caterina
Poeta antifascista
Amico dell'umanità e della natura
Amante della bellezza e della libertà
***
Bozza elaborata dal secondo gruppo:
Qui visse Alfio Pannega
antifascista nonviolento
poeta che sapeva ascoltare
amante della natura e delle persone
lottò per la dignità di tutti
* * *
2. Altri contributi per la lapide per Alfio
In questa casa
visse Alfio Pannega,
un uomo che viveva come parlava,
sovrano di sé stesso,
indifferente alle convenzioni e ispiratore di libertà,
simbolo per generazioni utopiche.
Diventato mito e leggenda.
Enrico
***
Qui lungamente visse Alfio Pannega
saggio antifascista
poeta
amante della natura
amico dell'umanità intera
Francesca
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
Poeta antifascista
Animo libero
Che con la sua umanità
Si è sempre battuto
Per la pace e per la dignità
Di ogni essere vivente
Letizia
* * *
3. Precedenti contributi
In questa casa visse
Alfio Pannega
Poeta antifascista
Esempio di umanità e solidarietà
Difensore dei diritti di tutti gli esseri umani
Amante della bellezza e della libertà
Giselle
***
In questa casa visse
accanto alla torre del Vignola a ridosso delle mura
tra le mille leggende della valle di Faul l'ultima leggenda:
Alfio Pannega
che sfidò i mostri della barbarie, della distruzione della biosfera, della guerra
Alla fine pacificamente vinse
lasciando una Viterbo migliore
Fu maestro nonviolento poeta lavoratore ecosostenibile
Questa lapide insieme alla memoria ne è la testimonianza
e la tua città
Luciano
***
In questa casa visse
Alfio Pannega.
In lui
Amore del tempo,
che scolpiva il suo volto.
In lui
Amore della comunità,
di cui egli incarnò poetica memoria.
Riccardo
***
Non avrei mai immaginato di dover dire addio ad Alfio. Ci manca terribilmente e spesso vorrei tornare indietro per ritrovare di nuovo il suo sorriso per dirgli ancora una volta quanto è stato importante per tutti quelli che lo hanno conosciuto e stimato.
In molti non avrebbero mai pensato di dover dire addio ad Alfio. E' stato importante per la città di Viterbo.
Non era solo l'uomo della raccolta del cartone ma era il poeta e il saggio della nostra città.
Alfio, persona buona e onesta. Il suo esempio è fonte di ispirazione per chi lo ha conosciuto e stimato. Alfio con il suo semplice modo di vivere sopravviverà nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di frequentarlo.
Alfio, persona buona e onesta. La sua assenza si percepisce, i suoi versi mancano a molti. Alfio la tua essenza e il tuo ricordo sopravviveranno nella memoria di quanti ti hanno conosciuto e stimato per il tuo modo semplice di affrontare la vita.
Alfio ha vissuto saggiamente, è stato un uomo che ha lottato vivendo senza mai nulla chiedere, donando tutto se stesso agli altri.
Federico
***
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
poeta di gentilezza,
sorriso che sfida,
pianta di madre nell'ombra
dolce di sogni, leggero di luce
trama di senso, di danza, di pace.
Valentina
***
In questa casa visse Alfio Pannega
grande uomo, poeta a braccio
è nel ricordo di tutti noi
la sua memoria resta per sempre
nei nostri cuori viva e luminosa
Antonietta
***
In questa casa visse Alfio Pannega
che lottò per vivere, amò la sua gente e morì povero ma non solo.
Che non abbassò la testa di fronte alle asperità della vita, alla vacuità del potere, alla possibilità di un Dio.
La povertà gli fu compagna, la poesia amante.
I suoi amici sono il suo lascito.
Domenico
***
Qui visse Alfio Pannega
menestrello della strada
poeta della democrazia
e della gentilezza per tutti i viterbesi
Fabrizio
***
In questa casa visse Alfio Pannega, figlio di Caterina
libero pensatore e amico della città
appassionato della natura
amante degli animali
innamorato della poesia
costruttore di pace tra gli uomini
Gigi e Lella
***
In questa casa visse l'antifascista, poeta, nonviolento Alfio Pannega.
La poesia, che consente di trovare l'impossibile sintesi di fronte alla morte, è stata una delle sue compagnie sicure.
Giulio
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
poeta
antifascista
attraversò la vita amandola
e amando tutte le creature
per ognuno ci fu lo sguardo dei suoi occhi di cielo
Linda
***
Mentre il mondo andava in pezzi
Qui viveva, amava, scriveva
Il poeta Alfio Pannega.
Ci insegnava come tenere insieme i cocci dell'umanità
nonostante le ingiustizie e le guerre.
Luca
***
In questa casetta dimorò per lunghi anni Alfio Pannega
che visse la vita pienamente,
libero dal sistema e capace
di regalare sorrisi e poesie a tutti i cittadini.
Uomo forte, coraggioso, amante
della natura e degli animali,
fece di questa casa un vero e proprio rifugio.
... questo è quello che, al momento, mi viene da scrivere senza farmi prendere dall'emozione. Alfio rappresenta, per me, un mondo a parte!
Rita
***
In questa casa visse
Alfio Pannega,
Persona generosa,
Coscienza ecologica di questa città,
Poeta innamorato,
Amico di ogni forma di vita,
Bello come un bosco.
Alfonso
***
(prima stesura)
Alfio
Nutrito da un incantevole stupore
*
(seconda stesura)
Alfio Pannega
Poeta, antifascista
Ha diffuso l'anima dagli occhi al mondo
Cuore nutrito da incanto
Uomo raro
Andrea
***
Qui riposa Alfio Pannega
un uomo che non inseguì l'effimero,
ma accolse la vita così com'era,
scoprendo nella semplicità
il volto della saggezza
Davide
***
(prima stesura)
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare
Antifascista
Fratello
Bacca rossa fra le spine.
*
(seconda stesura: variazioni)
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare
Antifascista
Fratello
Bacca rossa fra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Bacca rossa fra le spine
Poeta popolare
Antifascista
Fratello degli ultimi.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta del popolo, voce libera
Antifascista, fratello.
Una bacca rossa tra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta popolare, antifascista
Fratello degli ultimi
Rosso frutto nato tra le spine.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Bacca rossa tra le spine
Poeta popolare e spirito libero
Resistente
Fratello di lotte e di sogni giovanili.
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
Poeta del popolo, voce antifascista
Fratello degli ultimi
Una bacca rossa tra le spine.
Giorgio
***
In questa casa visse
Alfio Pannega
Uomo libero
condivideva il pane e i versi
della natura conoscitore
soffiava vento di speranza
per un'umanità più giusta.
Marco e Paola
***
In questa casa visse Alfio Pannega
uomo semplice di spiccato senso morale e umano
gli animali e le piante suoi fratelli da rispettare
amo' la vita fino agli ultimi giorni
Mariella
***
Alfio, uomo del popolo
fiero poeta civile
amore per i compagni, le persone, gli animali
presenza consapevole
lucido testimone
Nicoletta
***
Basta una goccia per trasmettere tutta la memoria dell'oceano
Basta un fugace sguardo per indovinare una presenza
Basta un respiro per mescolare tutta l'aria del mondo
Basta una impronta per riconoscere un passaggio sulla terra
Basta un singolo pensiero per ritrovare Alfio Pannega
Paolo
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
Ha reso fertili terreni e cuori
Ha donato tutto di sé senza finzioni
Fiero compagno antifascista
Padre e figlio di questa dura città
Uomo dallo sguardo limpido come l'acqua.
Sara
***
In questa casa posta nella Valle Faul
lunga "una buona corsa di cavallo, e larga poco meno che la metà"
sede di attività economiche vitali per la città
tra gli orti irrigui che fiancheggiavano il fosso Urcionio
tra felci, pervinche, villucchioni, centauree, borraggini,
gioiose corone di succiamele e impenetrabili canneti
ha vissuto gran parte della propria vita Alfio Pannega
emblema di alacre lavoratore, di libero pensatore e di portatore di pace.
Note
riga 2: Feliciano Bussi "Istoria della città di Viterbo", p. 75.
riga 3: secondo me va contestualizzata la figura di Alfio e la sua casa attigua alle Officine del gas (piena di operai altrettanto alacri e disagiati) e di fronte al mattatoio comunale idem come sopra
riga 5 e 6: Antonelli G., L’Urcionio, in "Latina Gens - Rivista mensile del Lazio, dell'Umbria e della Sabina", Roma, 1930, pp. 387–390.
Silvio
* * *
4. Primi contributi del 7 giugno
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
poeta popolare
antifascista
strenuo difensore dei diritti umani
custode e innamorato della natura
stella polare per tutti
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
uomo del popolo
simbolo della cultura
che libera dalle costrizioni
in semplicita' e sensibilita'
fiamma d'amore per la natura
***
Qui visse Alfio Pannega
conoscenza nostra che non si nega
***
In questa casa
lungamente visse
Alfio Pannega
poeta antifascista
combattente per la giustizia
per l'umanita' intera
***
In questa casa visse Alfio
era una persona brava
era una persona umile
[qui tre righe che il trascrittore non e' riuscito a decifrare. Chiederemo di farlo all'autore]
Alfio era amico di tutti
[qui una riga che il trascrittore non e' riuscito a decifrare. Chiederemo di farlo all'autore]
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
un grande esempio da seguire
per tutti noi
***
In questa casa Alfio
ha abitato e vissuto
con i compagni e le compagne del centro
in particolare Lucianino
Mario Claudio Antonietta
Giselle e tutta la famiglia
Alfio era un signore
di spirito animo e cuore
e di grande spessore umano
***
...
hai respirato l'aria di Galiana
qualcuno certamente te lo disse
...
[il manoscritto e' incompleto e di difficile lettura, ma l'autore - drammaturgo, regista ed attore - ha improvvisato una perfetta ottava a braccio; contiamo quindi che lui stesso la trascrivera' e la mettera' a disposizione]
***
In questa casa lungamente visse
Alfio anima buona e gentile
simbolo
di amore per la natura
di liberta' dei giovani
di amore per la cultura
poeta libero
***
Qui visse Alfio con i suoi cani
grande amico compagno e poeta
con cui ebbi la fortuna di condividere
molti anni della mia vita
Ciao Alfio
***
Alfio Pannega in questa casa visse
donando amore a tutte le persone
agli animali alle piante al mondo intero
***
Questo abbiamo pensato
quando Alfio ci ha lasciato:
speriamo che vada dalla mamma
e possano per sempre stare insieme
***
In questa casa lungamente visse
il grande Alfio Pannega
ti ho conosciuto grazie ai tuoi cantastorie
e adesso anche io ti ricordo
affabile umile generoso di gran cuore
devoto alla cultura alla natura e ai giovani
***
Io non conoscevo Alfio Pannega
e dire qualcosa di lui lo trovo difficile
ma oggi sentendo parlarne ancora
ricordo che era un uomo buono
***
In questa casa visse Alfio Pannega
con noi passeggia ancora mano nella mano
con tanto amore tanta pace e tanta
serenita' ci vuole ancora bene
Alfio sei tra le nostre braccia
Alfio sei tra di noi
***
A uno dei miei padri
Un passo dietro ad un altro passo
a contare la vita dell'orto
curvo come torri centenarie
mani callose abbarbicate
alla Terra, e sudore di Alfio
che alimenta la vita
***
Alfio
che la natura gli animali e le piante
ti accompagnino nel tuo viaggio
e che il ricordo vivo
dei tuoi compagni rimanga nei cuori
salutami il veliero
auguri Alfio
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
che a nessuno nulla negava
con tutti legava e a tutti donava
Resta nel nostro cuore
***
In questa casa lungamente visse
Alfio Pannega
uomo libero compagno combattente
resterai per sempre vivo
in ogni pensiero resistente
***
In questa casa visse lungamente
Alfio Pannega
amante degli animali
- cani e gatti soprattutto -
e delle persone.
Poeta, se aveva un tozzo di pane
lo divideva con il prossimo. Amante
delle piante della natura e della vita.
***
Caro Alfio riposa in pace
perche' noi siamo tutti con te
sperando che Gesu' ti riporti in vita
noi tutti siamo vicino a te
pace e beatitudine
Ciao
***
In questa casa visse il signor Alfio
amante degli animali e delle persone e della vita
3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI SYLVIA PLATH
[Riproponiamo ancora una volta alcune poesie di Sylia Plath estratte da Sylvia Plath, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, traduzione di Anna Ravano.
Sylvia Plath (Boston, 27 ottobre 1932 - Londra, 11 febbraio 1963) e' tra le maggiori voci poetiche del Novecento. Tra le opere di Sylvia Plath: Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004; Johnny Panic e la Bibbia dei sogni, Mondadori, Milano 1986, 2003; La campana di vetro, Mondadori, Milano 1968, 2002; Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, Milano 1976, 1999; Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013. Tra le opere su Sylvia Plath: Sylvia Plath in immagini e parole, Edizioni Ripostes, Salerno-Roma 1996; Plath. Vita, poetica, opere scelte, Il sole 24 ore, Milano 2008]
Tulipani
I tulipani sono troppo eccitabili, qui e' inverno.
Guarda com'e' tutto bianco, quieto, coperto di neve.
Sto imparando la pace, distesa quietamente, sola,
come la luce posa su queste pareti bianche, questo letto, queste mani.
Non sono nessuno; non ho nulla a che fare con le esplosioni.
Ho consegnato il mio nome e i miei vestiti alle infermiere,
la mia storia all'anestesista e il mio corpo ai chirurghi.
Mi hanno sistemato la testa fra il cuscino e il risvolto del lenzuolo
come un occhio fra due palpebre bianche che non vogliono chiudersi.
Stupida pupilla, deve assorbire tutto.
Le infermiere passano e ripassano, non danno disturbo,
passano come gabbiani diretti nell'interno, in cuffia bianca,
le mani affaccendate, ciascuna identica all'altra,
sicche' e' impossibile dire quante sono.
Il mio corpo e' un ciottolo per loro, lo accudiscono come l'acqua
accudisce i ciottoli su cui deve scorrere, lisciandoli piano.
Mi portano il torpore nei loro aghi lucenti, mi portano il sonno.
Ora che ho perso me stessa, sono stanca di bagagli -
la mia ventiquattrore di vernice come un portapillole nero,
mio marito e mia figlia che sorridono dalla foto di famiglia;
i loro sorrisi mi si agganciano alla pelle, ami sorridenti.
Ho lasciato scivolar via le cose, cargo di trent'anni
ostinatamente aggrappata al mio nome e al mio indirizzo.
Con l'ovatta mi hanno ripulito dei miei legami affettivi.
Impaurita e nuda sulla barella col cuscino di plastica verde
ho visto il mio servizio da te', i cassettoni della biancheria, i miei libri
affondare e sparire, e l'acqua mi ha sommerso.
Sono una suora, adesso, non sono mai stata cosi' pura.
Io non volevo fiori, volevo solamente
giacere con le palme arrovesciate ed essere vuota, vuota.
Come si e' liberi, non ti immagini quanto -
E' una pace cosi' grande che ti stordisce,
e non chiede nulla, una targhetta col nome, poche cose.
E' a questo che si accostano i morti alla fine; li immagino
chiudervi sopra la bocca come un'ostia della Comunione.
Sono troppo rossi anzitutto, questi tulipani, mi fanno male.
Li sentivo respirare gia' attraverso la carta, un respiro
sommesso, attraverso le fasce bianche, come un neonato spaventoso.
II loro rosso parla alla mia ferita, vi corrisponde.
Sono subdoli: sembrano galleggiare, e invece sono un peso,
mi agitano con le loro lingue improvvise e il loro colore,
dodici rossi piombi intorno al collo.
Nessuno mi osservava prima, ora sono osservata.
I tulipani si volgono a me, e dietro a me alla finestra,
dove una volta al giorno la luce si allarga lenta e lenta si assottiglia,
e io mi vedo, piatta, ridicola, un'ombra di carta ritagliata
tra l'occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
e non ho volto, ho voluto cancellarmi.
I vividi tulipani mangiano il mio ossigeno.
Prima del loro arrivo l'aria era calma,
andava e veniva, un respiro dopo l'altro, senza dar fastidio.
Poi i tulipani l'hanno riempita come un frastuono.
Ora s'impiglia e vortica intorno a loro cosi' come un fiume
s'impiglia e vortica intorno a un motore affondato rosso di ruggine.
Concentrano la mia attenzione, che era felice
di vagare e riposare senza farsi coinvolgere.
Anche le pareti sembrano riscaldarsi.
I tulipani dovrebbero essere in gabbia come animali pericolosi,
si aprono come la bocca di un grande felino africano,
e io mi accorgo del mio cuore, che apre e chiude
la sua coppa di fiori rossi per l'amore che mi porta.
L'acqua che sento sulla lingua e' calda e salata, come il mare,
e viene da un Paese lontano quanto la salute.
18 marzo 1961
*
Papa'
Non mi vai piu', no,
non mi vai piu', scarpa nera,
in cui per trent'anni ho vissuto
come un piede, povera e bianca,
senza osare respiro o starnuto.
Ho dovuto ucciderti, papa'.
Sei morto prima che avessi il tempo -
Pesante come marmo, otre pieno di Dio,
orrida statua con un alluce grigio,
grosso come una foca di Frisco
e la testa nell'Atlantico bizzarro
dove fiotta verde oliva sul blu
nelle acque della bella Nauset.
Pregavo per riaverti, un tempo.
Ach, du.
In lingua tedesca, nel paese polacco
spianato dal rullo compressore
di guerre, guerre, guerre.
Ma il nome del paese e' comune.
Il mio amico polacco dice
che ce n'e' dozzine.
E cosi' non ho mai saputo
dove piantasti il piede, la radice,
e di parlarti non mi e' mai riuscito.
La lingua mi si attaccava al palato,
presa in trappola dal filo spinato.
Ich, ich, ich, ich,
e sempre mi bloccavo li'.
Ogni tedesco mi sembrava te
e la lingua era oscena,
una locomotiva, un treno
che mi portava via ciuff ciuff come un ebreo.
Un ebreo ad Auschwitz, Belsen, Dachau.
Ho cominciato a parlare da ebrea.
Potrei anche esserlo, ebrea.
Le nevi del Tirolo, la birra chiara di Vienna
non sono cosi' genuine e pure.
Con l'ava zingara e la mia strana sorte
e il mio mazzo di tarocchi, le mie carte,
un po' ebrea lo sono forse.
Mi hai sempre fatto paura, tu,
con la tua Luftwaffe, il tuo ostrogoto,
il tuo baffetto ben curato,
l'occhio ariano, cosi' blu.
Uomo-panzer, uomo-panzer, ah tu -
Non Dio, una svastica piuttosto,
cosi' nera che il cielo si arresta.
Tutte le donne amano il fascista,
lo stivale in faccia, il brutale
cuore brutale di un bruto par tuo.
Nella foto che ho di te, papa',
sei ritto davanti alla lavagna.
Invece del piede hai il mento fesso,
ma sei un diavolo lo stesso,
sei sempre l'uomo nero che
azzanno' e squarcio' in due Il mio cuore rosso.
Ti seppellirono che avevo dieci anni.
A venti cercai di morire
e tornare, tornare, tornare da te.
Anche le ossa potevano bastare.
Ma mi tirarono fuori dal sacco,
e mi rincollarono pezzo su pezzo.
E allora capii cosa fare.
Mi fabbricai un modello di te,
un uomo in nero con un'aria da Meinkampf,
un amante del bastone e del torchio.
E pronunciai il mio si', il mio si'.
Eccomi dunque alla fine, papa'.
Il telefono nero e' strappato,
sradicato, le voci non ci strisciano piu'.
Se ho ucciso un uomo, ho fatto il bis -
Il vampiro che si spaccio' per te
e mi succhio' il sangue per un anno,
per sette, se proprio vuoi saperlo, va'!
Torna pure nella fossa, papa'.
C'e' un palo nel tuo cuoraccio nero
e a quelli del paese non sei mai piaciuto.
Adesso ballano e ti pestano coi piedi.
Che eri tu l'hanno sempre saputo.
Papa', papa', bastardo, e' finita.
12 ottobre 1962
*
Circo a tre piste
Sotto la tenda da circo di un uragano
progettato da un dio ubriaco
il mio prodigo cuore esplode ancora
in una furia di pioggia color champagne
e i frammenti prillano come una banderuola
tra gli applausi delle angeliche schiere.
Ardita come la morte e disinvolta
invado la mia tana del leone;
una rosa di rischio mi fiammeggia nella chioma,
ma schiocco la frusta con mortale bravura
e difendo con una sedia le mie ferite perigliose
mentre hanno inizio i morsi d'amore.
Come Mefistofele beffardo,
celato nelle vesti di un illusionista,
il mio demone fatale volteggia su un trapezio,
tra un turbinio di coniglietti alati,
per poi sparire con diabolica scioltezza
in un fumo che mi brucia la vista.
5. HERI DICEBAMUS. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. HERI DICEBAMUS. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Andre' Breton, Antologia dello humour nero, Einaudi, Torino 1970, 1977, pp. 374.
- Benedetto Croce, La mia filosofia, Adelphi, Milano 1993, pp. 380.
*
Maestre
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunita', Milano 1967, 1996, pp. LVI + 712.
- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese, Rizzoli, Milano 1991, pp. 480.
- Christa Wolf, Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 160.
- Christa Wolf, Premesse a Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 176.
*
Classici
- Heinrich Heine, Romanzero, Laterza, Bari 1953, pp. 654.
- Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, Einaudi, Torino 1952, 1955, pp. 408.
- Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, Einaudi, Torino 1954, 1975, pp. XXIV + 824.
- Baruch Spinoza, Etica, Utet, Torino 1997, Rcs, Milano 2019, pp. VI + 378.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5609 del 27 giugno 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
- Prev by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 5608
- Next by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 5610
- Previous by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 5608
- Next by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 5610
- Indice: