[Nonviolenza] Telegrammi. 5589



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5589 del 7 giugno 2025
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Si' ai referendum per la vita, la dignita' e i diritti di tutte e tutti
2. Il 7 giugno alla "Fattoria di Alice" a Viterbo un incontro in ricordo di Alfio Pannega. Alleghiamo un ricordo di Alfio scritto da Nicoletta Crocella
3. Ripetiamo ancora una volta...
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'

1. L'ORA. SI' AI REFERENDUM PER LA VITA, LA DIGNITA' E I DIRITTI DI TUTTE E TUTTI

A tutti e cinque i referendum dell'8-9 giugno 2025 votiamo si'.
Si' per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Si' per riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Si' per opporci alla violenza di potentati criminali e stragisti.
A tutti e cinque i referendum dell'8-9 giugno 2025 votiamo si'.

2. INCONTRI. IL 7 GIUGNO ALLA "FATTORIA DI ALICE" A VITERBO UN INCONTRO IN RICORDO DI ALFIO PANNEGA. ALLEGHIAMO UN RICORDO DI ALFIO SCRITTO DA NICOLETTA CROCELLA

Sabato 7 giugno a Viterbo, nel corso del consueto incontro settimanale dell'Afesopsit ("Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia") presso la "Fattoria di Alice" (strada Tuscanese n. 20) sara' ricordato Alfio Pannega: dalle ore 13 alle ore 15 si terra' una riunione organizzativa promossa dalle amiche e dagli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita. L'incontro conviviale e di solidarieta' si prolunghera' per l'intera giornata ed e' prevista una performance drammaturgica del regista e attore Pietro Benedetti autore del monologo "Allora ero giovane pure io" ad Alfio Pannega dedicato.
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Ricordiamo anche che prosegue la raccolta di fondi per pubblicare la nuova edizione (molto ampliata) del libro di e su Alfio Pannega che usci' in prima edizione nel 2010 presso la casa editrice Davide Ghaleb.
Invitiamo tutte le persone interessate a ricordare (o a conoscere) il nostro compagno di riflessioni e di lotte nonviolente ad acquistare una o piu' copie del libro.
Per accedere direttamente alla pagina del sito della casa editrice attraverso cui effettuare l'acquisto il link e' il seguente:
https://www.ghaleb.it/pannega_prevendita.htm
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Riportiamo in calce un ricordo di Alfio Pannega scritto da Nicoletta Crocella.
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Ricordare Alfio significa proseguire la sua lotta nonviolenta per la pace, la solidarieta', la difesa dell'intero mondo vivente
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il riarmo.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa di ogni essere vivente e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega proseguiamo nell'azione nonviolenta per la salvezza, la liberazione, il bene comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente, casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Le amiche e gli amici di Alfio Pannega impegnati nelle commemorazioni in occasione del centenario della nascita
Viterbo, 5 giugno 2025
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Nicoletta Crocella ricorda Alfio Pannega
I giri dell'universo sono davvero imperscrutabili: mi ero trasferita a Bassano in Teverina grazie alla mia relazione con Mario Palmieri, provenendo dalla Lombardia. Avevamo scelto Bassano e il viterbese perché pensavamo che fosse un modo più aperto di relazionarci con la realtà e Mario mi introduceva nelle sue relazioni con Viterbo. Partecipavamo a iniziative e manifestazioni, incontrando anche spesso i giovani del centro sociale. Intanto mia figlia che viveva già allora in Messico, a Tulum, mi dice che ha affidato ad un amico viterbese, che frequenta il centro sociale, alcune cose per me: si erano incontrati a Tulum e lui poi sarebbe tornato a casa, e quindi lei lo aveva incaricato di portarmi alcune cosette. Quindi ci incontrammo al centro sociale, in una iniziativa proprio di presentazione della esperienza zapatista. Così il centro e il Messico cominciano ad intrecciarsi nei miei interessi, e il centro diviene un appuntamento frequente, un luogo dove incontrarsi, scambiare idee e opinioni, creare iniziative, e persino rilassarsi. Alfio era lì, uno del centro, con cui parlare, da ascoltare, con cui scambiarsi storie e esperienze, e se gli riuscivi simpatica ti regalava una sua poesia.
Era più anziano di noi certo, ma quel che lo rendeva di un'altra generazione era il suo approccio: lui non aveva molte scuole, ma nella sua generazione si amava la poesia, che era parte della vita. Lui conosceva a memoria molta parte della Divina Commedia, e la citava pure a proposito, se serviva. E anche lui osava scrivere, riconoscendo il valore della parola per dare un senso alla vita.
Viveva al centro, i giovani si erano fatti carico del fatto che lui non avesse casa, ma credo che la sua presenza abbia offerto a tutti l'opportunità di dare un senso nuovo al centro sociale, con quella accoglienza che era anche occasione di suggerimenti e stimolo. Benché fosse un personaggio oramai riconosciuto in tutta Viterbo, in realtà credo che la città fosse ben felice di lasciare al centro il problema, di fatto non ricevette mai la casa che i giovani avevano chiesto per lui, perché i tempi burocratici si rivelarono più stringenti di qualunque necessità reale, così Alfio morì al centro, accudito e amato fino all'ultimo dai suoi compagni, e da essi onorato e ricordato.
Anche per noi rimase un punto fermo, da quella visita alla Rassegna Stelle Cadenti in cui lui aveva voluto partecipare alla serata dedicata alla Palestina, e poi in una fiera del Libro riuscimmo a presentare le sue poesie ed una serie di pannelli di una mostra a lui dedicata, perché gli intrecci crescono e ci fanno crescere insieme.

3. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Helen Carr, Inventing the American Primitive. Politics, Gender and Representation of Native American Literary Traditions, 1789-1936, New York University Press, New York 1996, pp. X + 286.
- Ian K. Steele, Warpaths. Invasions of North America, Oxford University Press, New York - Oxford 1994, pp. XIV + 282.

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

6. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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