[Nonviolenza] Telegrammi. 5364



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5364 del 25 ottobre 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Rete pace e disarmo: Fermiamo le guerre, il tempo della pace e' ora. 26 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale
2. Movimento Nonviolento: Obiezione alla guerra. Testimoni di nonviolenza da Israele e Palestina
3. Rete Italiana Pace e Disarmo: Obiezione alla guerra. Conferenza stampa a  Roma il 24 ottobre alle ore 16 a Montecitorio
4. Movimento Nonviolento: Obiezione alla guerra. A Roma il 23 e 24 ottobre, Testimoni di nonviolenza da Palestina e Israele
5. Movimento Nonviolento: Obiezione alla guerra, scriviamolo su tutti i muri
6. Scriviamo al presidente statunitense Biden per chiedere la grazia per Leonard Peltier
7. Contro tutte le guerre e le uccisioni. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
8. Alcune poesie di Adrienne Rich
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. RETE PACE E DISARMO: FERMIAMO LE GUERRE, IL TEMPO DELLA PACE E' ORA. 26 OTTOBRE, GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
[Dal sito https://retepacedisarmo.org/ riprendiamo e diffondiamo]

Fermiamo le guerre, il tempo della pace e' ora!
26 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale
FERMIAMO LE GUERRE
Basta con l'impunità, la complicita', l'inazione
Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo
Per una conferenza di pace ONU, per il rispetto e l'attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all'autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia
Per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune
Per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia
Insieme per buttare fuori dalla storia tutte le guerre, le invasioni, le occupazioni, i crimini di guerra, i crimini contro l'umanita', i genocidi, i terrorismi
No al riarmo, no all'aumento delle spese militari, no alla produzione e diffusione delle armi nucleari, no all'invio di armi ai paesi in guerra
Per il diritto a manifestare, contro il Ddl 1660
IL TEMPO DELLA PACE E' ORA
Bari – Cagliari – Firenze – Milano – Palermo – Roma – Torino

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: OBIEZIONE ALLA GUERRA. TESTIMONI DI NONVIOLENZA DA ISRAELE E PALESTINA
[Riceviamo e diffondiamo]

Obiezione alla guerra
Testimoni di nonviolenza da Israele e Palestina
insieme per dare voce a chi rifiuta la violenza e progetta la pace
Un tour in Italia dal 16 al 26 ottobre
*
Vengono da Israele e Palestina, dove il diritto internazionale viene calpestato, per rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza! Lavorano insieme e rifiutano la guerra, l'esercito, le armi, l'odio.
Sofia Orr e Daniel Mizrahi (israeliani, hanno rifiutato armi e divisa, sono obiettori di coscienza e per questo reduci dal carcere), Tarteel Yasser Al Junaidi e Aisha Amer (palestinesi, sono attiviste nonviolente e difendono i diritti umani, contro l'occupazione) sono quattro testimoni di pace che credono nel dialogo e lavorano insieme, come "gruppo misto" israelo-palestinese, e rappresentano due importanti movimenti: Mesarvot (una rete di giovani attivisti israeliani che rifiutano di prestare il servizio militare obbligatorio), e Community Peacemaker Teams - Palestina (CPT) (sostiene la resistenza di base nonviolenta guidata dai palestinesi contro l'occupazione israeliana).
Invitati in Italia dalla Campagna di Obiezione alla guerra, su iniziativa del Movimento Nonviolento, saranno ospiti, con conferenze stampa e iniziative pubbliche, dal 16 al 26 ottobre: un tour di 10 giorni, da Milano a Bari, per far conoscere all'opinione pubblica italiana i volti e la voce di chi, dentro alla follia della guerra, gia' realizza progetti di pace, a partire dal rifiuto della violenza e delle armi. Lo scopo del tour e' di sostenere concretamente e politicamente i movimenti nonviolenti, gli obiettori di coscienza, i pacifisti che lavorano per la convivenza dei due popoli. La richiesta di pace che si alza dalle popolazioni civili, e' l'unica alternativa alla violenza cieca dell'esercito e dei gruppi armati che a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Israele stanno seminando odio e vendetta. La spirale che ci sta portando al terzo conflitto mondiale puo' essere spezzata: l'obiezione alla guerra e' il primo passo. Per questo chiediamo alle istituzioni, all'Unione Europea, al nostro governo, di riconoscere lo status di rifugiati politici a tutti gli obiettori di coscienza, disertori, renitenti alla leva, che fuggono dalle guerre e chiedono asilo e protezione.
*
Questo il programma del tour:
martedi' 15, arrivo a Milano Malpensa
mercoledi' 16, a Milano, conferenza stampa (ore 11, Cascina nascosta di Parco Sempione) e un incontro pubblico (ore 17:30 sede Acli, via della Signora 3);
giovedi' 17, Verona: conferenza stampa (ore 12:40, Palazzo Barbieri, Sala Arazzi), incontri istituzionali con Sindaco e Vescovo, e proiezione del docu-film "Light" (ore 21, Teatro Modus);
venerdi' 18, Verona: incontro con gli studenti (ore 8:30, Liceo Classico Maffei), partecipazione al Festival "Poeti Sociali" della Diocesi di Verona (ore 15, Piazza dei Signori);
sabato 19, Bologna: incontro con gli studenti e proiezione docu-film (ore 10:30, Cinema Perla) e incontro pubblico (ore 15 al Parco storico di Monte Sole, Marzabotto);
domenica 20, Parma: incontro istituzionale con il Sindaco e con le realta' giovanili (ore 11, Il Punto Parma in Piazza Garibaldi);
domenica 20, Reggio Emilia: incontro pubblico (ore 15:30, Casa di quartiere Orti-Spallanzani);
lunedi' 21, Firenze: incontro con gli studenti (ore 9, Auditorium Istituto Comprensivo Rosai, via dell'Arcovata 4/6); incontro con le associazioni e proiezione docu-film (ore 21, circolo Arci le Vie Nuove, via Giannotti 13);
martedi' 22, Firenze: incontri istituzionali, incontro pubblico (ore 21, Circolo Arci 25 aprile, via Bronzino);
mercoledi' 23, Roma: incontro con gli studenti universitari (ore 10, Aula Blu 5, Universita' Sapienza), incontro con il Servizio Civile (ore 15, sede Engim via Etruschi 7, San Lorenzo);
giovedi' 24, Roma: Audizione Commissione permanente per i Diritti Umani (ore 8:30, Camera dei Deputati), incontro pubblico (ore 11, Europa Experience – David Sassoli, piazza Venezia 6, in dialogo con Donatella Di Cesare e Luigi Manconi), conferenza stampa a Montecitorio (ore 16, Sala stampa, con on. Laura Boldrini, on. Nicola Fratoianni, on. Stefania Ascari e rappresentanti Rete Pace Disarmo);
venerdi' 25, Roma: giornata libera;
sabato 26, Bari: partecipazione alla Giornata di mobilitazione "Fermiamo le guerre. Il tempo della pace e' ora";
domenica 27: partenza da Bari Palese.
Durante tutto il tour, i quattro testimoni saranno accompagnati e tradotti da Daniele Taurino, presidente di EBCO/BEOC (Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza).
Molte le associazioni, nazionali e locali, che hanno aderito e collaborato attivamente per la migliore riuscita del tour: Rete italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Europe for Peace, Acli Milanesi, Legambiente Lombardia, Caritas Ambrosiana, Fondazione Toniolo, Festival Poeti Sociali della Chiesa di Verona, Portico della Pace di Bologna, Spi Cgil di Bologna, Scuola di Pace di Monte Sole, Parma candidate European Youth Capital 2027, Il Punto hub creativo, Giro del Cielo di Reggio Emilia, Cgil Firenze, Donne insieme per la pace, Arci Firenze, Anpi Firenze, Cospe, Cristiani insieme per la Pace, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Universita' Sapienza di Roma, RuniPace, Le vie della Nonviolenza, Servizio Civile, Cnesc (Conferenza nazionale Enti Servizio Civile), Comitato per la Pace di Terra di Bari.
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Movimento Nonviolento
Mao Valpiana Presidente
Caterina Del Torto Segreteria
Info aggiornate su: azionenonviolenta.it
Segreteria nazionale: via Spagna, 8 - Verona
per info stampa: cell. 3482863190
per info logistiche: tel. 0458009803

3. INIZIATIVE. RETE ITALIANA PACE E DISARMO: OBIEZIONE ALLA GUERRA. CONFERENZA STAMPA A ROMA IL 24 OTTOBRE ALLE ORE 16 A MONTECITORIO
[Riceviamo e diffondiamo]

Roma - 24 ottobre 2024 - ore 16.00 - Sala per le Conferenze Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione 4)
Richiesta di accredito entro le ore 18 di mercoledi' 23 ottobre 2024
OBIEZIONE ALLA GUERRA!
Testimoni di nonviolenza da Israele e Palestina insieme per dare voce a chi obietta alla guerra e progetta la pace
Con la presenza dell'Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina
Interverranno:
Sofia Orr (Mesarvot, obiettrice di coscienza, Israele)
Daniel Mizrahi (Mesarvot, obiettore di coscienza, Israele)
Aisha Amer (Mesarvot, attivista nonviolenta, Palestina)
Tarteel Al Junaudi (Community Peacemaker Teams, Palestina)
Saranno presenti:
on. Stefania Ascari, on. Laura Boldrini, on. Nicola Fratoianni
Alfio Nicotra (Esecutivo Rete italiana Pace e Disarmo)
Daniele Taurino (EBCO/BEOC, Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza)
Massimo Valpiana (Movimento Nonviolento, Presidente)
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Sofia Orr e Daniel Mizrahi vengono da Israele, hanno rifiutato armi e divisa, sono obiettori di coscienza e per questo reduci dal carcere.
Tarteel Yasser Al Junaidi e Aisha Amer vengono dalla Palestina, sono attiviste nonviolente e difendono i diritti umani, contro l'occupazione.
Quattro testimoni di pace, che credono nel dialogo, e lavorano insieme, come "gruppo misto" israelo-palestinese. Rappresentano due importanti movimenti: Mesarvot, che e' una rete di giovani attivisti israeliani che rifiutano di prestare il servizio militare obbligatorio, e Community Peacemaker Teams – Palestina (CPT) che sostiene la resistenza di base nonviolenta guidata dai palestinesi contro l'occupazione israeliana.
Giovedi' 24 ottobre, dopo un'audizione al Comitato permanente sui Diritti Umani nel mondo, saranno di nuovo alla Camera dei Deputati per una conferenza nella sala stampa di Montecitorio alle ore 16:00 con la presenza dei parlamentari dell'Intergruppo per la pace Tra la Palestina e Israele on. Stefania Ascari, on. Laura Boldrini e on. Nicola Fratoianni e rappresentanti della Rete italiana Pace e Disarmo.
Invitati dalla Campagna per l'Obiezione alla guerra promossa dal Movimento Nonviolento, saranno ospiti, con conferenze stampa e iniziative pubbliche, in un tour di 10 giorni, da Milano a Bari, per far conoscere all'opinione pubblica italiana i volti e la voce di chi, dentro alla follia della guerra, gia' realizza progetti di pace, a partire dal rifiuto della violenza e delle armi. La richiesta e' di sostenere concretamente e politicamente i movimenti nonviolenti, gli obiettori di coscienza, i pacifisti che lavorano per la convivenza dei due popoli. La richiesta di pace che si alza dalle popolazioni civili, e' l'unica alternativa alla violenza cieca dell'esercito e dei gruppi armati che a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Israele stanno seminando odio e vendetta. La spirale che ci sta portando al terzo conflitto mondiale puo' essere spezzata: l'obiezione alla guerra e' il primo passo. Per questo chiediamo alle istituzioni, all'Unione Europea, al nostro governo, di riconoscere lo status di rifugiati politici a tutti gli obiettori di coscienza, disertori, renitenti alla leva, che fuggono dalle guerre e chiedono asilo e protezione.
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Si ricorda che per partecipare alla Conferenza Stampa e' necessario accreditarsi entro le ore 18.00 di mercoledi' 23 ottobre alla mail ascari_s at camera.it
Si ricorda infine che per gli uomini e' obbligatorio indossare la giacca per accedere alla sala stampa.
Per informazioni ulteriori telefonare a +39 348 286 3190
Rete Italiana Pace e Disarmo
Segreteria Nazionale c/o Casa per la Nonviolenza, via Spagna 8 - Verona
per contatti mail:
amministrazione at nonviolenti.org
segreteria at retepacedisarmo.org

4. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: OBIEZIONE ALLA GUERRA. A ROMA IL 23 E 24 OTTOBRE, TESTIMONI DI NONVIOLENZA DA PALESTINA E ISRAELE
[Riceviamo e diffondiamo]

Obiezione alla guerra
Testimoni di nonviolenza da Israele e Palestina
insieme per dare voce a chi rifiuta la violenza e progetta la pace
A Roma il 23 e 24 ottobre
Obiettori di coscienza e resistenti nonviolenti, vengono da Israele e Palestina per rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza, lavorano insieme e rifiutano la guerra, l'esercito, le armi, l'odio.
Sofia Orr e Daniel Mizrahi (israeliani, hanno rifiutato armi e divisa, sono obiettori di coscienza e per questo reduci dal carcere), Tarteel Yasser Al Junaidi e Aisha Amer (palestinesi, sono attiviste nonviolente e difendono i diritti umani, contro l'occupazione): quattro testimoni di pace che credono nel dialogo e agiscono come "gruppo misto" israelo-palestinese. Rappresentano due importanti movimenti: Mesarvot (una rete di giovani attivisti israeliani che rifiutano di prestare il servizio militare obbligatorio), e Community Peacemaker Teams - Palestina (CPT) (sostiene la resistenza di base nonviolenta guidata dai palestinesi contro l'occupazione israeliana).
Invitati in Italia dalla Campagna di Obiezione alla guerra, su iniziativa del Movimento Nonviolento, sono stati a Milano, Verona, Bologna, Parma, Reggio Emilia, e Firenze, e saranno a Roma mercoledi' 23 e giovedi' 24 ottobre per incontrare le istituzioni e l'opinione pubblica italiana e far conoscere i volti e la voce di chi, dentro alla follia della guerra, rifiuta la violenza delle armi e vuole vivere insieme.
Saranno ascoltati dalla Commissione parlamentare permanente per i Diritti Umani e ricevuti in Vaticano al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Incontreranno gli studenti universitari della Sapienza, i giovani del Servizio Civile Universale e dialogheranno in un incontro pubblico con la filosofa Donatella Di Cesare ed il sociologo Luigi Manconi (giovedi' 24, ore 10:30, presso la sede del CSV Lazio, via Liberiana 17).
L'incontro con la stampa e' giovedi' 24, ore 16, Sala stampa di Montecitorio, presenti gli on. Laura Boldrini, on. Nicola Fratoianni, on. Stefania Ascari e rappresentanti di Rete Pace e Disarmo.
La richiesta alle istituzioni, all'Unione Europea, e al nostro governo, e' di riconoscere lo status di rifugiati politici a tutti gli obiettori di coscienza, disertori, renitenti alla leva, che fuggono dalle guerre e chiedono asilo e protezione.
Movimento Nonviolento
Mao Valpiana, Presidente
Caterina Del Torto, Segreteria
Info aggiornate su: azionenonviolenta.it
per info stampa:
cell. 3482863190 (Mao Valpiana)
cell. 3283736667 (Daniele Taurino)

5. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO: OBIEZIONE ALLA GUERRA, SCRIVIAMOLO SU TUTTI I MURI
[Riceviamo e diffondiamo]

La Campagna di Obiezione alla guerra presenta un nuovo strumento operativo: un poster diffuso a livello nazionale.
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La Campagna di Obiezione alla guerra presenta un nuovo strumento operativo:
un poster diffuso a livello nazionale con il simbolo del fucile spezzato e la scritta "Con la nonviolenza: per cessare il fuoco bisogna non sparare, per fermare la guerra bisogna non farla".
Il volantone, inviato a tutti gli iscritti e ai Centri del Movimento Nonviolento, agli abbonati alla rivista Azione nonviolenta e a tutti coloro che ne faranno richiesta, rilancia la Dichiarazione di obiezione di coscienza rivolta a chi rifiuta la chiamata alle armi e contiene tutte le informazioni su quanto realizzato finora a sostegno degli obiettori di coscienza di Russia, Ucraina, Bielorussia, Israele e Palestina, e i prossimi obiettivi che la Campagna vuole raggiungere.
Sono ormai centinaia di migliaia gli obiettori, disertori, renitenti alla leva che nei luoghi di guerra, rifiutano le armi e la divisa, negandosi al reclutamento militare, ripudiando il proprio esercito senza passare a quello avverso. Alcuni affrontano processo e carcere, altri espatriano, altri ancora scappano o si nascondono. Il Movimento Nonviolento ha scelto di stare dalla loro parte, di sostenerli concretamente, di difendere il loro diritto umano alla vita e alla pace, e di chiedere all'Unione Europea e al Governo italiano di riconoscere, per loro e per chi firma la Dichiarazione, lo "status" di obiettori di coscienza.
La Campagna si sviluppa su due direttrici:
- la raccolta fondi per sostenere nelle loro attivita' i movimenti nonviolenti di Russia, Bielorussia, Ucraina, Israele e Palestina, le spese legali per i processi che obiettori e nonviolenti di quei paesi subiscono, per aiutare chi espatria per non farsi arruolare, per gli strumenti di informazione necessari a diffondere la scelta dell'obiezione;
- la diffusione della Dichiarazione di Obiezione di coscienza alla guerra e alla sua preparazione, il rifiuto della chiamata alle armi e fin da ora della futura mobilitazione militare. La procedura e' semplice: si compila e si sottoscrive la Dichiarazione (per tutti, giovani o adulti, donne e uomini ) rivolta ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio.
Sul sito del Movimento Nonviolento azionenonviolenta.it alla voce Obiezione alla guerra si trovano tutti gli aggiornamenti e la possibilita' di adesione e contribuzione.
Movimento Nonviolento
Settembre 2024
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Movimento Nonviolento
via Spagna, 8, 37123 Verona
Tel 045 8009803
Cell. 348 2863190
www.nonviolenti.org
www.azionenonviolenta.it
per sostegno e donazioni
Iban IT35 U 07601 11700 0000 18745455

6. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO AL PRESIDENTE STATUNITENSE BIDEN PER CHIEDERE LA GRAZIA PER LEONARD PELTIER

Scriviamo al presidente statunitense Biden per chiedere la grazia per Leonard Peltier.
E' consuetudine dei presidenti statunitensi giunti a fine mandato di concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra.
Leonard Peltier, che a settembre compira' 80 anni, da 48 anni e' detenuto per un crimine che non ha commesso.
Leonard Peltier e' gravemente malato, e le sue malattie non possono essere curate adeguatamente in carcere.
Affinche' non muoia in carcere un uomo innocente, affinche' Leonard Peltier possa tornare libero e trascorrere con i suoi familiari questo poco tempo che gli resta da vivere, la cosa piu' importante ed urgente da fare adesso e' scrivere a Biden per chiedere che conceda la grazia a Leonard Peltier.
*
Per scrivere a Biden la procedura e' la seguente.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: scrivere un breve testo (di seguito una traccia utilizzabile):
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
le scriviamo per chiederle di concedere la grazia al signor Leonard Peltier.
Leonard Peltier ha quasi 80 anni ed e' affetto da plurime gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere: gli resta poco da vivere.
Leonard Peltier ha subito gia' 48 anni di carcere per un delitto che non ha commesso: la sua liberazione e' stata chiesta da Nelson Mandela e da madre Teresa di Calcutta, dal Dalai Lama e da papa Francesco, da Amnesty International, dal Parlamento Europeo, dall'Onu, da milioni di esseri umani.
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
restituisca la liberta' a Leonard Peltier; non lasci che muoia in carcere un uomo innocente.
Distinti saluti.
*
Sollecitiamo chi legge questo comunicato ad aderire all'iniziativa e a diffondere l'informazione.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

7. INIZIATIVE. CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE UCCISIONI. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Mentre la guerra fa strage di esseri umani in tante parti del mondo e nuovamente minaccia di travolgere e annientare l'intera umana famiglia, sempre piu' necessario e' che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche, tutte le istituzioni fedeli all'umanita' e tutti i popoli della Terra minacciati dalla violenza dei poteri dominanti insorgano nonviolentemente per salvare tutte le vite che e' possibile salvare; insorgano nonviolentemente per abolire la guerra, gli eserciti, le armi; insorgano nonviolentemente per far prevalere la pace, la cooperazione tra i popoli, il bene comune, la giustizia e la misericordia, la fraternita' e sororita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e soccorre e conforta e sostiene, la responsabilita' verso l'intero mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Come occasione d'incontro e d'espressione della comune volonta' di pace e come contributo alla necessaria riflessione ed azione nonviolenta contro tutte le uccisioni, intendiamo riproporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

8. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI ADRIENNE RICH
[Riproponiamo ancora una volta questa scelta di versi di Adrienne Rich, dal volume Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979 (edizione originale: Diving into the Wreck, W. W. Norton, New York 1973, premiato con il National Book Award nel 1974), nella traduzione di Liana Borghi (che di Adrienne Rich e' traduttrice e studiosa acutissima).
Adrienne Rich (Baltimora, 16 maggio 1929 - Santa Cruz, 27 marzo 2012) e' stata una grandissima poetessa e saggista femminista americana di straordinaria intensita' e profondita', di forte impegno civile, militante per la pace e la dignita' umana. Presentando alcuni suoi versi anni fa scrivevamo che "Adrienne Rich e' l'autrice di Nato di donna, un libro la cui lettura e' ineludibile. Ma e' anche una poetessa che ha scritto versi che ti tolgono il respiro, ovvero te lo restituiscono. Ed una militante per la pace e i diritti umani di grande rigore e nitore". Dal sito www.crocettieditore.com riprendiamo la seguente scheda di alcuni anni fa: "Adrienne Rich e' nata il 16 maggio 1929 a Baltimora. Poetessa, saggista e militante femminista, a ventun anni ha vinto il Premio Yale per giovani poeti con A change of world (1951, Un mutamento di mondo). Ha, inoltre, pubblicato le raccolte poetiche Gli intagliatori di diamanti (1955, The diamond cutters), Necessita' del vivere (1966, Necessities of life), Esplorando il relitto (1973, Diving into the wreck), Il sogno di una lingua comune (1978, The dream of a common language), Atlante del mondo difficile (1991, Atlas of the difficult world); e i saggi Nato di donna (1976, Born of woman), Segreti silenzi bugie (1966-78, On lies, secrets and silence), Sangue, pane e poesia (1986, Blood, bread and poetry); e la raccolta Oscuri campi della repubblica (1991-95, Dark fields of the republic), che comprende anche numerose sequenze narrative". Tra le opere di Adrienne Rich: Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000; Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979; Segreti silenzi bugie, La Tartaruga, Milano 1982; Lo spacco alla radice, Estro, Firenze 1985; Come la tela del ragno, La Goliardica, Roma 1985; Cartografie del silenzio, Crocetti, Milano 2000]

Cercando di parlare con un uomo

In questo deserto collaudiamo bombe,

ecco perche' siamo venuti qui.

Talvolta sento un fiume sotterraneo
premere tra due scogliere deformi
un angolo acuto di comprensione
spostarsi come un loco del sole
in questo paesaggio condannato.

A cosa abbiamo rinunciato per arrivare fin qui -
intere collezioni di Lp, film recitati da noi
ormai in terza visione, vetrine di fornai
piene di biscotti ebraici secchi, alla cioccolata
il linguaggio delle lettere d'amore, dei suicidi,
pomeriggi sul greto del fiume
fingendo di essere bambini

Venendo in questo deserto
di cui volevamo cambiare il volto
guidando tra cactacee verde spento
camminando a mezzogiorno nelle citta' morte
circondati da un silenzio
che sembra il silenzio di questo luogo
solo che e' venuto con noi
ed e' familiare
e tutte le cose finora dette
erano uno sforzo per cancellarlo -
Venendo qui siamo al confronto

Qui mi sento piu' indifesa
con te che senza te
Tu accenni al pericolo
elenchi l'equipaggiamento
parliamo di persone che si aiutano
in casi di emergenza - lacerazione, sete -
ma tu guardi me come un caso d'emergenza

Il tuo calore secco e' potere
i tuoi occhi sono stelle di una grandezza diversa
riflettono luci che dicono: uscita
quando ti alzi e misuri coi passi il pavimento

parlando del pericolo
come se non fossimo noi
come se collaudassimo qualcos'altro.

1971

*

Quando noi morti ci destiamo

Per E. Y.

1. Cercando di dirti come
l'anatomia del parco
attraverso i vetri macchiati, il modo
in cui i guerriglieri avanzano
sui campi minati, l'immondizia
che brucia senza fine nel cumulo
per tornarsene in cielo come macchia -
ogni cosa fuori della nostra pelle e' un'immagine
di questa afflizione:
pietre sulla mia tavola, portate a mano
da scene di cui mi fidavo
ricordi di quel che un tempo descrissi
come felicita'
ogni cosa fuori della mia pelle
parla del difetto che mi fa zoppicare
persino le cicatrici delle mie decisioni
persino lo sprazzo di sole nella vena di mica
persino tu, compagna creatura, sorella,
che mi siedi di fronte, scura d'amore,
lavorando come me a disfare
lavorando come me a rifare
questo strascico di maglia, questo panno di oscurita',
questo indumento di donna, cercando di salvar la matassa.

2. Il fatto di essere una persona separata
entra nella tua esistenza come un mobile
- un cassone di legno del Seicento
di qualche parte del Nord.
Ha una serratura enorme modellata a testa di donna
ma la chiave non s'e' trovata.
Negli scompartimenti ci sono altre chiavi
di porte smarrite, un occhio di vetro.
Piano cominci ad aggiungere
cose tue.
Vai e vieni riflessa nei pannelli.
Smetti di ricordare gli anniversari,
cominci a scrivere nei tuoi diari
piu' onestamente che mai.

3. L'incantevole paesaggio del Sud Ohio
tradito dalle miniere a cielo aperto, la
grossa fede d'oro al dito dell'adultero
i programmi indistinti della radio pirata vicino alla costa
sono motivi di esitazione.
Qui nella matrice del bisogno e della rabbia, la
confutazione di quanto ritenemmo possibile
fallimento di cure
dubbi sull'esistenza dell'altro
- dillo e ripetilo, le parole
si addensano di non senso -
eppure mai siamo stati piu' vicini alla verita'
delle menzogne che vivevamo, ascoltami:
la fedelta' che so immaginare sarebbe un'erbaccia
che fiorisce nel catrame, un'energia blu che buca
gli atomi ammassati di una roccia d'incredulita'.

1971

*

Svegliandosi nel buio

1. La cosa che mi arresta e'

come siamo composti di molecole

(mi mostro' il disegno del selciato)

disposte senza nostro consenso e consapevolezza

come la telefoto composta
di milioni di puntini

nella quale l'uomo del Bangladesh
cammina affamato

sulla prima pagina
senza saperne niente

e questa e' la sua presenza per il mondo.

2. Stavamo in fila fuori di qualcosa
due a due, o da soli a coppia, o solamente soli,
guardando vetrine piene di forbici,
vetrine piene di scarpe. La strada chiudeva,
la citta' chiudeva, avremmo avuto noi la fortuna
di farcela? Esponevano
in una teca, l'Uomo senza patria.
Gli alzammo i passaporti in faccia, piangemmo per lui.

Scaricano sangue animale nel mare
per attirare i pescecani. Talvolta ogni
aperura del mio corpo
perde sangue. Non so se
far finta che sia naturale.
C'e' una legge per questo, una legge di natura?
Tu adori il sangue
lo chiami perdita isterica
lo vuoi bere come latte
vi immergi il dito e scrivi
svieni all'odore
sogni di scaricarmi in mare.

3. La tragedia del sesso
e' intorno a noi, un lotto di bosco
per cui si affilano le asce.
I vecchi ripari e capanni
fissano dalla radura con una certa risolutezza
- la capanna dell'eremita', il rifugio dei cacciatori -
scene di masturbazione
e barzellette sporche.
Un mondo di uomini. Ma finito.
Loro stessi l'hanno venduto alle macchine.
Cammino nella foresta ignara
una donna nella vecchia uniforme da corve'
che si e' ristretta per starle, sono persa
a momenti, mi sento stordita
dal sole che muove le zampe tra gli alberi,
ho freddo nell'umido lichene del folto.
Niente si salvera'. Sono sola,
a calciare gli ultimi tronchi marci
con il loro strano odore di vita, non di morte,
a chiedermi cosa mai avrebbe potuto diventare tutto questo.

4. Chiarezza,
spruzzo

che acceca e purga

strali di sole che battono l'acqua

i corpi filano nell'aria

come alianti

i corpi al rallentatore

cadono
nella piscina
alle Olimpiadi di Berlino

controllo; perdita di controllo

i corpi risalgono
ritornano arcuati alla torre
il tempo si riavvolge su se stesso

chiarezza di aria aperta
dinanzi alle camere oscure
con le teste di doccia

i corpi ricadono ancora
a piombo
piu' veloci della luce
l'acqua si apre
come aria
come percezione

Una donna ha fatto questo film
contro
la legge
di gravita'.

5. Tutta la notte ho sognato un corpo
sul quale lo spazio pesa diversamente che sul mio
Facciamo l'amore per strada
il traffico rifluisce da noi
si rovescia come un lenzuolo
l'asfalto freme di tenerezza
non c'e' sgomento
ci muoviamo insieme come piante sott'acqua

Ancora e ancora, sul punto di svegliarmi
mi rituffo a scoprirti
che ancora bisbigli, toccami, continuiamo
a fluire per la lenta
foresta-oceano di luci di citta'
che ci smuove i peli del corpo

Ma questo e' il sogno che parla
svegliandomi
vorrei ci fosse un dove
reale su cui stare
e passarci il cannocchiale
e guardare la terra, il bosco selvaggio
dove lo spacco si apri'

1971

*

Incipienza

1. Vivere, giacere svegli
sotto l'intonaco scrostato
mentre si forma il ghiaccio sulla terra
a un'ora in cui niente si puo' fare
per affrettare le decisioni

sapere che il filo si compone
nel corpo del ragno
primi atomi della tela
visibile domani

sentire il futuro infuocato
di ogni fiammifero in cucina

Niente si puo' fare
se non a gradi. Scrivo la mia vita
ora per ora, parola per parola
guardando la rabbia delle vecchie sull'autobus
numerando le striature
d'aria nel cubetto di ghiaccio
immaginando l'esistenza
di qualcosa non ancora creato
questa poesia
le nostre vite

2. Un uomo dorme nella stanza accanto
Noi siamo i suoi sogni
Abbiamo testa e seni di donne
corpi di uccelli da preda
Talvolta ci tramutiamo in serpenti d'argento
Mentre vegliamo fumando e parlando di come vivere
lui si gira nel letto e mormora

Un uomo dorme nella stanza accanto
Un neurochirurgo entra nel suo sogno
e comincia a sezionargli il cervello
Lei non sembra un'infermiera
e' assorta nel suo lavoro
ha un volto severo, delicato come Marie Curie
Non e' / potrebbe essere una di noi due

Un uomo dorme nella stanza accanto
Ha passato tutto un giorno
in piedi, a tirare sassi nello stagno nero
che si mantiene nero
fuori del suo sogno noi saliamo incerte su per la collina
mano nella mano, saliamo incerte su per la collina
sopra la roccia vulcanica sfregiata.

1971

*

Dopo vent'anni

Per A. P. C.

Due donne siedono a un tavolo vicino a una finestra, ognuna colpita
diversamente dalla stessa luce.
Parlando sprizzano scintille
che i passanti per strada osservano
come un riflesso sul vetro di quella finestra.
Due donne nel fiore della vita.
I loro figli sono tanto grandi da avere figli.
La solitudine e' parte della loro storia da vent'anni,
il bordo scuro della pronta lingua,
il risvolto cupo dell'immaginazione.
C'e' neve e tuono nella strada.
Mentre parlano il lampo balena viola.
E' strano essere cosi' tante donne,
che mangiano e bevono alla stessa tavola,
che hanno lavato i bambini nello stesso lavabo
che hanno nascosto segreti l'una all'altra
hanno camiminato sul pavimento della loro vita in camere separate
e confluiscono ora nella storia come la donna del loro tempo
che vive nel fiore della vita
come in una citta' dove niente e' proibito
e niente permane.

1971

*

Lo specchio in cui due si vedono come una

1. E' lei che chiami sorella.
Il suo atto piu' semplice affascina,
come quando squama un pesce il coltello
la balena fra le lunghe dita
senza spreco di movimento o quando
rapida parlando d'amore
forbisce con la paglietta
il bollitore ammaccato

I pomi d'oro ti torcono il fianco
con improvviso vuoto
i cereali ti gonfiano, ogni grano
di spiga matura raccolto a  mano
Amore: il frigorifero
spalancato
le bistecce frollate si dissanguano
nella pellicola di plastica
il burro montato, le albicocche
gli avanzi acidi

Una cesta aspetta nel frutteto
che tu la riempia
le tue mani si scorticano contro
la ruvida corteccia,
le spine di questa pianta succulenta
Cogli, cogli, cogli
questo raccolto e' un fallimento
il succo ti scorre sugli zigomi
come sudore o lacrime

2. E' lei che chiami sorella
tu sfolgori come lampo per la stanza
le guizzi attorno come fiamma
ti abbagli nei suoi grandi occhi
enumerando le necessita' che non sente
spingendo i principi della tua vita
fra le sue mani

Lei si muove in un mondo di stoffa indiana
il corpo morbido
di ombre, il casimiro gonfio sui fianchi
mentre cammina per la strada con la camicetta di cotone
a comprare fichi freschi perche' tu li adori
a fotografare il ghetto perche' ce l'hai portata tu

Perche' piangi asciugati le lacrime
siamo sorelle
ti mancano le parole al suo sguardo affamato
le porgi un altro libro
segnato dalla tua matita
le porgi un disco
di due flauti che in India recitano

3. Tardi nella notte d'estate gli insetti
sfrigolano nel globo ingiallito
la tua pelle brucia dorata alla luce
In questo specchio, chi sei? Sogni del convento
con la sua disciplina, della stanza dei bambini
con la bambinaia, dell'ospedale
dove tutti i potenti sono mascherati
del cimitero dove siedi sulle tombe
di donne che morirono di parto
di donne che morirono nascendo
Sogni della nascita di tua sorella
tua madre che muore e muore e muore di parto
senza sapere come fermarsi
partorendoti ancora e ancora

tua madre morta e tu non ancora nata
le tue due mani ti afferrano la testa
tirandola giu' contro la lama della vita
i tuoi nervi i nervi di una levatrice
che impara il mestiere

1971

*

Canzone

Ti domandi se mi sento sola:
Ok allora, si', mi sento sola
come un aereo vola solo e orizzontale
sulla sua onda radio, puntando
oltre le Montagne Rocciose
verso le piste recinte di blu
di un aeroporto sull'oceano

Mi vuoi chiedere, mi sento sola?
Bene, certo, sola
come una donna che attraversa il paese guidando
giorno dopo giorno, lasciandosi dietro
miglio dopo miglio
piccole citta' dove avrebbe potuto fermarsi
a vivere e morire, da sola

Se mi sento sola
dev'essere la solitudine
di svegliarsi per prima, di respirare
il primo respiro freddo dell'alba sulla citta'
di essere l'unica che e' sveglia
in una casa avvolta nel sonno

Se mi sento sola
e' come la barca chiusa nel ghiaccio della riva
nell'ultima luce rossa dell'anno
che sa che cos'e', che sa che non e'
ghiaccio ne' fango ne' luce d'inverno
ma legno, con quel dono di poter bruciare

1971

*

A tuffo nel relitto

Avendo prima letto il libro dei miti
e caricato la macchina fotografica,
e tastato la lama del coltello,
mi misi
l'armatura di gomma nera
le pinne assurde
la maschera seria e ingombrante.
Mi tocca far questo
non come Cousteau con la sua
equipe assidua
a bordo della goletta inondata di sole
ma qui da sola.

C'e' una scala.
La scala c'e' sempre
pende innocente
al fianco della goletta.
Sappiamo a che serve,
noi che l'abbiamo usata.
Altrimenti
e' un pezzo di filamento marino
un attrezzo qualsiasi.

Scendo.
Piolo dopo piolo e ancora
l'ossigeno mi immerge
la luce azzurra
gli atomi chiari
della nostra aria umana.
Scendo.
Le pinne mi paralizzano,
striscio come un insetto giu' per la scala
e non c'e' nessuno
a dirmi quando l'oceano
comincia.

Prima l'aria e' azzurra e poi
e' piu' azzurra e poi verde e poi
nera vedo tutto nero eppure
la maschera e' buona
pompa forza al mio sangue
il mare e' un'altra storia
il mare non e' questione di forza
devo imparare da sola
a muovere il corpo senza sforzo
nel profondo dell'elemento.

E ora: e' facile dimenticare
perche' sono venuta
in mezzo a chi e' sempre
vissuto qui
agitando ventagli smerlati
fra le scogliere
E inoltre
si respira in modo diverso quaggiu'.

Sono venuta a esplorare il relitto.
Le parole sono propositi.
Le parole sono mappe.
Sono venuta a vedere il danno che e' stato fatto
e i tesori che sono rimasti.
Carezzo il raggio della mia lampada
lentamente lungo il fianco
di qualcosa piu' duraturo
dei pesci o le alghe

La cosa per cui venni:
il relitto e non la storia del relitto
la cosa stessa e non il mito
il volto annegato che sempre guarda
verso il sole
la prova del danno
erosa dal sale e dai flutti a questa bellezza consunta
le costole del disastro
che curvano la loro asserzione
fra i cauti fantasmi.

Questo e' il posto.
E sono qui, la sirena i cui capelli scuri
fluttuano neri, il tritone dal corpo corazzato
Giriamo in silenzio
attorno al relitto
ci tuffiamo nella stiva.
Io sono lei: io sono lui

il cui volto annegato dorme a occhi aperti
I cui seni ancora portano il peso
Il cui carico d'argento, rame, vermeil giace
oscuro nei barili
semi-incastrati e lasciati a marcire
noi siamo gli strumenti semi-distrutti
che un tempo tennero la rotta
il solcometro corroso dall'acqua
la bussola impazzita

Siamo, sono sei
per vilta' o per coraggio
quell'uno che torna sempre
a questa scena
portando un coltello, una macchina fotografica
un libro di miti
nel quale
i nostri nomi non compaiono.

1972

*

Struggendosi di fuoco

In una libreria dell'East Side
ho letto la testimonianza di un veterano:

hanno investito senza ragione
una vecchia nel Sud Vietnam
con un camion dell'Esercito Usa

L'ondata di caldo e' finita
inerte, assolata, l'East Side
riposa sotto le pensiline

Un'altra estate
le fiamme continuano a nutrirsi

e un caldo afoso permea il terreno
della mente, la bruciatura ha fatto presa
come se non avese piu' dubbi

sul suo diritto a divorare
il resto di una vita
il resto della storia

Stralci di notizie, come questa
soffiano sul mucchio

lo nutrono, che si voglia o no,
un'altra estate, e un'altra ancora
di sofferenza quieta

nelle librerie, nei parchi
per questo noi gridiamo, noi
soffriamo in silenzio

1972

*

Distruggendosi di fuoco

Per E. K.

Guardiamo nella stufa stasera
come in uno specchio, si',

il ciocco corrugato, il nucleo
gassoso giallo-blu

la cenere grigia screziata di rosso, si',
li conosco dentro le palpebre
e sotto la pelle

Il tempo ci afferra come una corrente
che sale, succhiando i calori
del ventre, del cervello

Mi dicesti di aver posto la mano
sull'orma di un indiano morto da molto tempo
e per un attimo conobbi quella mano,

quell'orma, quella roccia,
quel sole che produce vividi sogni
Una parola puo' far questo

o, come stasera, lo specchio del fuoco
della mia mente, che brucia come se potesse continuare
a bruciare se stesso, bruciando appena

divorando tutto
finche' non c'e' niente nella vita
che non ha nutrito quel fuoco

1972

*

Per una sorella

Per Natalya Gorbanevskaya, incarcerata per due anni in un manicomio
sovietico per attivismo politico; e altri

Non mi fido di nessuno di loro. Solo della mia esistenza
gettata nel mondo come una catena da traino
sbattuta e contorta da molti collegamenti casuali
tirata di qua, tirando di la'.

Devo rubare la sensazione di polvere sul pavimento,
di latte inacidito nella dispensa
dopo che vennero a prenderti.
Sono costretta a immaginare lo sguardo che hai lanciato dietro di te.

Pochi paragrafi sui giornali,
tenendo conto degli errori di stampa, le omissioni volute,
la violenza specializzata dei medici.
Non mi fido di loro, ma sto imparando a usarli.

Poco a poco dalle congetture sfocate
emerge il tuo viso, un marmo sommerso
issato lentamente dal profondo.
Sento le corde irrigidirsi sotto il peso della disperazione.

Ti hanno perquisito per contrabbando, hanno preso delle annotazioni.
Uno sguardo d'intelligenza potrebbe costarti vent'anni.
Meglio tracciare cerchi inesistenti con il dito,
cercare di imitare il sorriso di chi e' per sempre ottuso.

Immagini mie. Questa metafora per cio' che succede.
Un geranio in fiamme su una tovaglia verde
diventa tuo. Tu, tornando a casa dopo
per accendere la stufa, prendi la macchina da scrivere e ricominci. La tua
storia.

1972

*

Per chi e' morto

Ho sognato che ti chiamavo al telefono
per dire: Sii piu' dolce con te stesso
ma tu stavi male e non hai risposto

Lo spreco del mio amore continua cosi'
cercando di salvarti da te stesso

Mi ha sempre dato da pensare l'energia
residua, acqua che scorre giu' per la collina
molto dopo che le piogge sono cessate

o il fuoco che devi abbandonare per andare a letto
ma che non puoi lasciare, quasi ma non del tutto spento
i carboni rossi piu' vivi, piu' curiosi
nelle vampate di fiamma e nel morire
di quanto vorresti tu
seduta la' assai dopo la mezzanotte

1972

*

Da un sopravvissuto

Il patto che facemmo era il solito patto
di uomini e donne di allora

Non so chi credevamo di essere
che la nostra personalita'
potesse resistere al fallimento generale

Per fortuna o sfortuna, non sapevamo
che la razza umana fosse in fallimento
e che vi saremmo stati coinvolti

Come chiunque altro, pensavamo di essere speciali

Il tuo corpo per me e' vivido
come lo e' sempre stato; anche di piu'

perche' e' piu' chiaro cio' che sento
so cosa poteva e cosa non poteva fare

non e' piu'
il corpo di un dio
o qualcosa che ha potere sulla mia vita

L'anno prossimo sarebbero stati venti anni
e tu sei morto con spreco
tu che avresti potuto fare quel salto
che parlammo, troppo tardi, di fare

che io vivo ancora
non come un salto
ma un susseguirsi di brevi movimenti sorprendenti
ognuno dei quali rende possibile il seguente

1972

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Sami Al-Ajrami con Anna Lombardi, Le chiavi di casa. Un diario da Gaza, Gedi, Torino 2024, pp. 208, euro 12,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Riletture
- Stanislas Breton, Spinoza. Teologia e politica, Cittadella, Assisi 1979, pp. 368.
- Piero Di Vona, Baruch Spinoza, La Nuova Italia, Firenze 1975, pp. IV + 140.
- Filippo Mignini, Introduzione a Spinoza, Laterza, Roma-Bari 1983, 2006, pp. X + 294.
- Alberto Peratoner (a cura di), Spinoza, Rcs, Milano 2014, pp. 168.
- Marco Ravera, Invito al pensiero di Baruch Spinoza, Mursia, Milano 1987, pp. 232.
*
Classici
- Seneca, Lettere a Lucilio, Rcs, Milano 1998, 2009, pp. 1090. Introduzione di Luca Canali, traduzione e note di Giuseppe Monti, testo latino a fronte.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5364 del 25 ottobre 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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