[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 582



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 582 del 4 agosto 2024

In questo numero:
1. Un appello: scrivere a Biden chiedendo che conceda la grazia a Leonard Peltier
2. "Presidente Biden, liberi Leonard Peltier"
3. "Lo faccia per la sua anima, lo faccia per il bene comune dell'intera umana famiglia". Una lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America
4. Che fare adesso per la liberazione di Leonard Peltier
5. Pace, disarmo, smilitarizzazione: salvare le vite e' il primo dovere
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Pasquale Pugliese: Le armi uccidono il futuro di tutti per i profitti di pochi. Non solo quando sparano

1. HIC ET NUNC. UN APPELLO: SCRIVERE A BIDEN CHIEDENDO CHE CONCEDA LA GRAZIA A LEONARD PELTIER

Alle persone di volonta' buona cui inviamo questa lettera chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America chiedendogli che conceda la grazia a Leonard Peltier.
E' prerogativa del Presidente degli Stati Uniti concedere la grazia ad alcuni detenuti, ed e' consuetudine che lo faccia approssimandosi il termine del mandato.
Non c'e' bisogno di aggiungere cio' che chiunque gia' sa.
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Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America e' sufficiente collegarsi al sito della Casa Bianca alla pagina web: https://www.whitehouse.gov/contact/
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La lettera deve essere breve, semplice, chiara. Di seguito proponiamo una traccia utilizzabile.
"Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
le scriviamo per chiederle di concedere la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
Come lei sa, Leonard Peltier ha gia' subito 48 anni di carcere per un delitto che non ha commesso.
E' vecchio, e' gravemente malato, le sue patologie non possono essere adeguatamente curate in carcere.
La sua liberazione e' stata chiesta da Nelson Mandela, da madre Teresa di Calcutta, dal Dalai Lama, da papa Francesco, da Amnesty International, dal Parlamento Europeo, dall'Onu, da milioni di persone di tutto il mondo.
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
conceda la grazia a Leonard Peltier.
Restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Distinti saluti".
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Care amiche e cari amici,
vi preghiamo di scrivere al piu' presto, e vi preghiamo anche di diffondere ulteriormente questo appello.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

2. REPETITA IUVANT. "PRESIDENTE BIDEN, LIBERI LEONARD PELTIER"

Al Presidente degli Stati Uniti d'America
https://www.whitehouse.gov/contact/
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
uniamo la nostra voce a quelle di innumerevoli personalita' - tra cui papa Francesco -, di innumerevoli associazioni - tra cui Amnesty International -, di innumerevoli istituzioni - tra cui l'Onu e il Parlamento Europeo -, e tra gli altri anche il Comitato Nazionale unanime del suo stesso partito politico, che le chiedono di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto per un delitto che - come e' ormai universalmente noto - non ha commesso.
Leonard Peltier e' ormai vecchio - a settembre compira' 80 anni -, e' affetto da molte gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere, e non gli resta molto da vivere: restituirgli la liberta' e' un atto di giustizia e di umanita'.
Presidente Biden, liberi Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
l'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 20 luglio 2024
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Ancora nella rete telematica segnaliamo una lettera "ad adiuvandum" alla "United States Parole Commission" del 22 giugno 2024:
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2024/06/msg00055.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

3. REPETITA IUVANT. "LO FACCIA PER LA SUA ANIMA, LO FACCIA PER IL BENE COMUNE DELL'INTERA UMANA FAMIGLIA". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

Al Presidente degli Stati Uniti d'America
https://www.whitehouse.gov/contact/
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
sono perfettamente consapevole che con tutto cio' che di abominevole sta accadendo nel mondo e nel suo paese questa mia lettera potra' sembrarle null'altro che una seccatura, peraltro modestissima.
Ma gliela scrivo ugualmente.
Per chiederle una volta ancora di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' al signor Leonard Peltier.
Non sto qui a scriverle chi Leonard Peltier sia: ritengo che lei lo sappia bene quanto me.
Ne' mi dilungo ad illustrarle le molte ragioni per cui quest'uomo vecchio e gravemente malato, da 48 anni detenuto per un crimine che non ha commesso, dovrebbe essere liberato. Non abusero' del suo tempo per dirle quello che anche lei gia' sa.
Una sola riflessione intendo proporle: lei, egregio Presidente, ha il potere di compiere un'azione buona, di fare una cosa giusta: restituire la liberta' a un uomo che il mondo intero sa essere un coraggioso, generoso, valoroso testimone della dignita' umana.
Compia quest'azione buona, faccia questa cosa giusta: per se' stesso, egregio Presidente, e per l'umanita' intera.
Non perda questa occasione che le si offre di fare cio' che personalita' luminose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta avevano chiesto ai suoi predecessori - purtroppo invano.
Lo faccia per la sua anima, lo faccia per il bene comune dell'intera umana famiglia. Dimostri che il bene puo' prevalere sul male.
Conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire un cordiale saluto,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 luglio 2024

4. REPETITA IUVANT. CHE FARE ADESSO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come e' noto, la "United States Parole Commission" ha negato la "liberta' sulla parola" a Leonard Peltier, ed ha fissato la prossima udienza al 2026. Gli avvocati di Leonard Peltier hanno gia' annunciato che ovviamente interporranno appello avverso questa decisione.
Come e' noto Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, e' detenuto da 48 anni in un carcere di massima sicurezza per un delitto che non ha commesso; la sua condanna si baso' su "testimonianze" false e su "prove" altrettanto false. E' anziano (ha quasi 80 anni) e gravemente malato, e le sue plurime patologie non possono essere curate adeguatamente in regime carcerario. Numerosissime personalita' benemerite dell'umanita', associazioni benefiche come Amnesty International, istituzioni democratiche di tutto il mondo - in primis l'Onu e il Parlamento Europeo - chiedono la sua liberazione.
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Che fare?
Occorre perseverare lungo tutte e tre le vie che possono portare alla liberazione di Leonard Peltier:
1. la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la "grazia presidenziale";
2. la richiesta al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America di concedere il "rilascio compassionevole";
3. la richiesta alla "United States Parole Commission" di concedere la "liberta' sulla parola".
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Alcune indicazioni pratiche
a) Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.whitehouse.gov/contact/ e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
e' consuetudine che avvicinandosi il termine del mandato quadriennale il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia ad alcuni detenuti.
La preghiamo di voler concedere la grazia al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
b) Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
la preghiamo di voler concedere il "rilascio compassionevole" ("compassionate release") al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
c) Per scrivere alla "United States Parole Commission":
usare l'indirizzo e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Proposta di testo:
Egregie signore ed egregi signori della "United States Parole Commission",
pur consapevoli della vostra recente decisione, ci permettiamo di sollecitare ulteriormente una tempestiva riconsiderazione della situazione del signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Vogliate gradire distinti saluti.
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d) Per informare gli avvocati che assistono Leonard Peltier:
usare gli indirizzi e-mail: ksharp at sanfordheisler.com, jenipherj at forthepeoplelegal.com
Proposta di testo:
Egregia avvocata, egregio avvocato,
vi informiamo che abbiamo scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America, al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America, alla "United States Parole Commission", le lettere il cui testo alleghiamo.
Vogliate gradire distinti saluti.
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Tre consigli a chi vuole esprimere e promuovere la solidarieta'
I. La prima forma di solidarieta' e' la conoscenza
- occorre studiare adeguatamente tanto i fatti quanto il contesto;
- occorre far circolare l'informazione, avendo cura che sia un'informazione precisa ed incontrovertibile;
- occorre promuovere altre adesioni all'impegno, avendo cura che ci si attenga scrupolosamente al fine della liberazione di Leonard Peltier e che la metodologia sia rigorosamente nonviolenta;
- soprattutto: occorre far sentire la propria voce direttamente alle istanze istituzionali concretamente preposte alla decisione sulla liberazione di Leonard Peltier; e farla sentire in modo adeguato: ovvero comprensibile e persuasivo. Non serve, ed e' anzi dannosa, la retorica d'accatto, ignorante e stereotipata, che ovviamente non convince nessuno.
E' semplicemente indispensabile la lettura di tutti i seguenti testi:
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Steve Hendricks, The Unquiet Grave: The FBI and the Struggle for the Soul of Indian Country, Thunder's Mouth Press, New York 2006.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison Writings: My Life is my Sun Dance, St. Martin's Griffin, New York 1999.
- Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia: An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
II. La prima forma di azione nonviolenta e' la parresia
- occorre prendere la parola e dire la verita' contrastando la violenza del potere;
- occorre prendere la parola e dire la verita' alle istituzioni per ottenere il rispetto del diritto e della morale;
- occorre prendere la parola e dire la verita' come atto politico che invera l'esercizio della democrazia.
Leonard Peltier e' innocente. Leonard Peltier e' in pericolo di morte. Leonard Peltier deve essere liberato.
Nella vicenda di Leonard Peltier si compendia e si testimonia la condizione imposta dalla violenza etnocida, genocida ed ecocida del potere colonialista, imperialista e razzista a tutti i popoli oppressi, all'umanita' intera e all'intero mondo vivente.
La liberazione di Leonard Peltier significa quindi riconoscere il diritto alla vita non solo di ogni persona innocente e di ogni popolo oppresso, ma di tutti gli esseri umani in quanto tali, dell'umanita' intera, di tutti gli esseri viventi e dell'intero mondo vivente.
III. Il tempo e' poco, agire ora
La vecchiaia e le patologie di Leonard Peltier rendono urgente l'impegno per la sua liberazione.
Occorre scrivere ora ai soggetti istituzionali che hanno il potere di restituirgli la liberta'.
Occorre promuovere ora ogni iniziativa nonviolenta adeguata a far crescere l'impegno per la sua liberazione.
Occorre attivare i mezzi d'informazione per ottenere ora la massima attenzione possibile dell'opinione pubblica.
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Free Leonard Peltier.
Non muoia in prigione un uomo innocente.
Mitakuye Oyasin.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 7 luglio 2024

5. L'ORA. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE: SALVARE LE VITE E' IL PRIMO DOVERE

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Cessare di uccidere, salvare le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

12. RIFLESSIONE. PASQUALE PUGLIESE: LE ARMI UCCIDONO IL FUTURO DI TUTTI PER I PROFITTI DI POCHI. NON SOLO QUANDO SPARANO
[Riceviamo e diffondiamo il seguente articolo pubblicato su "Volere la luna"]

Le guerre in corso sul pianeta ci hanno catapultato nel vortice di una furiosa corsa al riarmo globale, come non accadeva da prima dell'89 del Novecento, che pur essendo ripartita da almeno vent'anni era finora tenuta sotto traccia o, almeno, non rivendicata come accade con il bellicismo, l'ideologia della guerra, oggi dominante tra i governi e sui media. La legittimazione culturale della guerra in quanto tale - strumento obsoleto di regolazione dei conflitti, soprattutto in epoca nucleare - continua ad essere fondata sulla menzogna originaria, una vera e propria formula magica, falsa e irrazionale, ma nuovamente ripetuta all'infinito a tutti i livelli decisionali e mediatici: si vis pacem para bellum. Per esempio da Charles Michel, presidente uscente del Consiglio Europeo, che anticipava l'esito dell'ultima convocazione dell'organismo da lui presieduto (21 e 22 marzo 2024), con una lettera recapitata a molti quotidiani europei, che si concludeva con questa incredibile formula: "Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra". Pienamente confermata anche al vertice Nato dei 75 anni, svoltosi a Washington il 10 e 11 luglio scorsi, che ha rilanciato massicciamente la gia' lanciata corsa globale agli armamenti. La quale significa per il nostro paese l'impegno a raggiungere velocemente il 2% del PIL in spese militari - come peraltro gia' votato dal Parlamento nella scorsa legislatura a larghissima maggioranza - ossia a trasferire altri 10-12 miliardi all'anno di risorse pubbliche da scuola, universita', sanita' e welfare all'acquisto di nuovi armamenti, oltre quelli che gia' si spendono annualmente.
Eppure non e' difficile dimostrare come preparare la guerra per avere la pace sia un'illusione fondata sul pensiero magico, tenuta ancora in circolo per giustificare il trasferimento alle spese militari, e dunque all'industria bellica, di risorse pubbliche crescentemente sottratte agli investimenti sociali e civili. I governi complessivamente non hanno mai speso cosi' tanto per preparare la guerra (2.443 miliardi di dollari nel 2023, dati SIPRI) e i conflitti armati dilagano ovunque (169 sul pianeta nel 2023, di cui 59 coinvolgono Stati, dati UCDT - Uppsala Conflict Data Program), facendo impennare incredibilmente le vittime civili rispetto all'anno precedente (+ 72% nel 2023 rispetto al 2022, dati ONU), con il conseguente dilagare di profughi e rifugiati (117 milioni nel 2023, giunti a 120 milioni nei primi sei mesi del 2024, dati UNHCR). Preparando le guerre, dunque, non si ottiene ovviamente la pace ma piu' guerre e piu' vittime in un perverso circolo vizioso, nel quale la prossima tappa - annunciata lo scorso 24 luglio dal nuovo capo di stato maggiore britannico Roly Walker - prevede la Terza guerra mondiale entro il 2027, per la quale bisogna... "prepararsi". Altro che pace.
Del resto, la gravita' dell'escalation bellica globale era stata descritta in un rapporto commissionato da Greenpeace in Germania, Italia e Spagna a un team di esperti sul riarmo dell'Europa, pubblicato lo scorso novembre, che non ha avuto - in coerenza con il sistema mediatico bellicista - la risonanza che avrebbe meritato, ma e' stato ripreso dal recente ebook della campagna Sbilanciamoci, Economia a mano armata 2024. Spesa militare e industria delle armi in Europa e in Italia. Il rapporto dimostra non solo che nel decennio 2013-2023 le spese militari dei Paesi UE sono aumentate di quasi la meta', ma che la spesa per le armi nei paesi UE aderenti alla NATO e' cresciuta quattordici volte piu' del loro Pil complessivo. Il rapporto mostra come tra il 2013 e il 2023 in Europa le spese militari abbiano registrato un aumento record (+46%) trainato proprio dall'acquisto di nuovi armamenti (+168%). Ma anche come le importazioni di armi della UE abbiano subito un'impennata, triplicandosi tra il 2018 e il 2022. Un simile aumento della spesa militare e dell'acquisto di armi, oltre ad essere un grave passo verso la militarizzazione dell'Europa, avviata ben prima dell'invasione russa dell'Ucraina, e' in netto contrasto con la stagnazione delle economie europee. A cominciare da quella italiana.
All'interno di questo trend europeo, infatti, nonostante le difficolta' delle finanze pubbliche italiane, la spesa militare e' cresciuta con un ritmo senza precedenti anche nel nostro Paese sottraendo crescenti risorse ai settori sociali, civili e ambientali. Nel periodo 2013-2023 la spesa militare in Italia - specifica il Rapporto - e' aumentata del 30% e quella per i soli nuovi sistemi d'arma e' passata da 2,5 miliardi a 5,9 miliardi di euro (+132%). Mentre, nello stesso periodo, l'investimento per la sanita' e' aumentato solo dell'11%, la spesa per la protezione ambientale del 6% e la spesa per l'istruzione appena del 3%. Un'economia di guerra che non ha, peraltro, alcun ritorno economico: "In Italia" - spiega il rapporto di Greenpeace - "1.000 milioni di euro spesi per l'acquisto di armi mettono in moto un aumento della produzione interna di soli 741 milioni di euro. La stessa cifra investita in altri settori ha invece un effetto moltiplicatore quasi doppio, con un aumento della produzione pari a 1.900 milioni di euro nella protezione ambientale, 1.562 milioni di euro nella sanita' e 1.254 milioni di euro nell'istruzione. Uno scarto ancora maggiore si registra nell'impatto occupazionale dei 1.000 milioni di spesa, che nel settore della difesa sarebbe limitato a 3.000 nuovi posti di lavoro, mentre nel settore dell'istruzione sarebbe di quasi 14.000, piu' di 12.000 nella sanita' e quasi 10.000 nella protezione ambientale". Le guerre e la loro preparazione - mentre fanno impennare i profitti del complesso militare-industriale internazionale - non solo falciano le vittime e devastano i luoghi in cui si svolgono, non solo trasformano ogni conflitto in conflitto armato generando crescente insicurezza globale, ma impoveriscono e distruggono le prospettive di futuro anche nei paesi che, apparentemente, ne dovrebbero trarre profitto.
I dati pubblicati dal Rapporto SIPRI 2024, relativi all'anno precedente, fotografano una situazione in ulteriore peggioramento: la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 il record storico di 2.443 miliardi di dollari con una crescita del 6.8% in termini reali rispetto all'anno precedente, ossia un aumento netto in un solo anno di oltre 200 miliardi, che raggiunge quasi il totale dall'Aiuto pubblico allo sviluppo mondiale (ODA - Official Development Assistance) sempre nel 2023 (stimato a meno di 224 miliardi di dollari). All'interno di questa cifra astronomica la sola spesa militare statunitense e' arrivata ai 916 miliardi di dollari, facendo di gran lunga la parte del leone nella spesa militare globale con il 37%: oltre tre volte quella della della Cina (al 12%), ed oltre 9 volte quella della Russia (al 4%). Mentre i Paesi NATO - che al vertice dei 75 anni hanno rilanciato l'obbligo per tutti i componenti di armarsi ancora fino al ritorno degli euromissili - nel loro insieme gia' nel 2023 hanno speso il 55% della spesa militare globale. In particolare, la spesa militare europea nel 2023 e' aumentata del 16%: il piu' grande incremento annuale nella regione nel periodo successivo alla Guerra Fredda. Per quanto riguarda il nostro Paese, spiega Rete Italiana Pace e Disarmo, facendo una proiezione sull'anno in corso, la spesa militare italiana complessiva per il 2024 sara' di circa 28,1 miliardi di euro, con un aumento di oltre 1400 milioni rispetto al 2023. Una crescita derivante soprattutto dagli investimenti in nuovi sistemi d'arma: sommando i fondi della Difesa destinati a tale scopo con quelli di altri Dicasteri, nel 2024 per la prima volta l’Italia destinerà una cifra di circa 10 miliardi di euro su nuovi armamenti. “I dati diffusi dal SIPRI” – commenta RIPD – “dimostrano con ogni evidenza la dimensione epocale ed enorme degli aumenti decisi dai Governi a vantaggio dei propri eserciti e di conseguenza degli interessi economici del complesso militare-industriale-finanziario". Una gigantesca riconversione al contrario, uno spostamento di enormi risorse dagli investimenti civili e sociali alle spese militari, gia' pienamente in corso, volto a raggiungere il 2% del PIL.
Inoltre, come se non bastasse la spesa annuale, il milex.org, l'Osservatorio che monitora la dinamica delle spese militari italiane, informa che da inizio Legislatura e fino ad ora il Ministero della Difesa Crosetto - ex presidente dell'AIAD - Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza di Confindustria, ndr. - ha trasmesso alle Commissioni Difesa del Parlamento per avere il loro parere, sempre favorevole, ventisette nuovi programmi militari per un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi di euro. Di questi, quindici sono programmi di riarmo per un onere totale di 22,8 miliardi di euro e un impegno finanziario di circa mezzo miliardo sia per quest'anno che per il prossimo. A che scopo? Riarmare tutte le Forze Armate: per esempio - per citare solo i programmi con maggiore spesa pubblica - le forze terrestri si aggiudicano il programma piu' costoso (8,2 miliardi) per l'acquisto di circa 270 nuovi carri armati Panther prodotti della tedesca Rheinmetall e 'customizzati' per l'Italia da Leonardo. Le forze aeree, per non essere da meno, portano a casa il secondo programma piu' costoso: l'acquisto di 24 nuovi caccia Typhoon del consorzio Eurofighter di cui fa parte Leonardo (quasi 7,5 miliardi). Per quanto riguarda la flotta navale, c'e' stato l'ok all'acquisto di due nuove fregate Fremm Evo (per 1,9 miliardi) in aggiunta alle dieci previste dal programma originario e l'ammodernamento elettronico delle due fregate classe Doria, sempre ad opera di Leonardo. Oltre ad una coppia di sottomarini U-212 (per oltre 1,2 miliardi).
Insomma, mentre l'ISTAT segnala i dati di crescente poverta' assoluta nel nostro Paese, che colpisce ormai il 14% dei minori italiani - il valore piu' alto della serie storica dal 2014 - sul sito web di Leonardo, azienda di cui il Governo italiano e' il principale azionista, che produce ormai per il 75% armamenti, si legge: "Nei primi tre mesi del 2024 prosegue l'ottima performance dal Gruppo gia' registrata nel 2023, con una solida redditivita' in tutti i segmenti di business, in ulteriore sensibile crescita rispetto al periodo precedente", con un + 18,2% di ordini e un + 20,8% di ricavi. Ossia la conferma che le armi uccidono il futuro quando sparano, ma anche quando si accumulano, sottraendo risorse necessarie alla vita di tutti per arricchire i profitti di pochi produttori di strumenti di morte. Mentre preparano le prossime guerre, anche mondiali.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 582 del 4 agosto 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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