[Nonviolenza] Telegrammi. 5270



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5270 del 23 luglio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. "Presidente Biden, liberi Leonard Peltier"
2. "Lo faccia per la sua anima, lo faccia per il bene comune dell'intera umana famiglia". Una lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America
3. Free Leonard Peltier
4. Che fare adesso per la liberazione di Leonard Peltier
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
7. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
8. Omero Dellistorti: Un malthusiano
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. APPELLI. "PRESIDENTE BIDEN, LIBERI LEONARD PELTIER"

Al Presidente degli Stati Uniti d'America
https://www.whitehouse.gov/contact/
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
uniamo la nostra voce a quelle di innumerevoli personalita' - tra cui papa Francesco -, di innumerevoli associazioni - tra cui Amnesty International -, di innumerevoli istituzioni - tra cui l'Onu e il Parlamento Europeo -, e tra gli altri anche il Comitato Nazionale unanime del suo stesso partito politico, che le chiedono di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto per un delitto che - come e' ormai universalmente noto - non ha commesso.
Leonard Peltier e' ormai vecchio - a settembre compira' 80 anni -, e' affetto da molte gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere, e non gli resta molto da vivere: restituirgli la liberta' e' un atto di giustizia e di umanita'.
Presidente Biden, liberi Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
l'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 20 luglio 2024
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Ancora nella rete telematica segnaliamo una lettera "ad adiuvandum" alla "United States Parole Commission" del 22 giugno 2024:
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2024/06/msg00055.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

2. REPETITA IUVANT. "LO FACCIA PER LA SUA ANIMA, LO FACCIA PER IL BENE COMUNE DELL'INTERA UMANA FAMIGLIA". UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

Al Presidente degli Stati Uniti d'America
https://www.whitehouse.gov/contact/
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
sono perfettamente consapevole che con tutto cio' che di abominevole sta accadendo nel mondo e nel suo paese questa mia lettera potra' sembrarle null'altro che una seccatura, peraltro modestissima.
Ma gliela scrivo ugualmente.
Per chiederle una volta ancora di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' al signor Leonard Peltier.
Non sto qui a scriverle chi Leonard Peltier sia: ritengo che lei lo sappia bene quanto me.
Ne' mi dilungo ad illustrarle le molte ragioni per cui quest'uomo vecchio e gravemente malato, da 48 anni detenuto per un crimine che non ha commesso, dovrebbe essere liberato. Non abusero' del suo tempo per dirle quello che anche lei gia' sa.
Una sola riflessione intendo proporle: lei, egregio Presidente, ha il potere di compiere un'azione buona, di fare una cosa giusta: restituire la liberta' a un uomo che il mondo intero sa essere un coraggioso, generoso, valoroso testimone della dignita' umana.
Compia quest'azione buona, faccia questa cosa giusta: per se' stesso, egregio Presidente, e per l'umanita' intera.
Non perda questa occasione che le si offre di fare cio' che personalita' luminose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta avevano chiesto ai suoi predecessori - purtroppo invano.
Lo faccia per la sua anima, lo faccia per il bene comune dell'intera umana famiglia. Dimostri che il bene puo' prevalere sul male.
Conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire un cordiale saluto,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 luglio 2024

3. REPETITA IUVANT. FREE LEONARD PELTIER

Non muoia in carcere un uomo innocente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

4. REPETITA IUVANT. CHE FARE ADESSO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come e' noto, la "United States Parole Commission" ha negato la "liberta' sulla parola" a Leonard Peltier, ed ha fissato la prossima udienza al 2026. Gli avvocati di Leonard Peltier hanno gia' annunciato che ovviamente interporranno appello avverso questa decisione.
Come e' noto Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, e' detenuto da 48 anni in un carcere di massima sicurezza per un delitto che non ha commesso; la sua condanna si baso' su "testimonianze" false e su "prove" altrettanto false. E' anziano (ha quasi 80 anni) e gravemente malato, e le sue plurime patologie non possono essere curate adeguatamente in regime carcerario. Numerosissime personalita' benemerite dell'umanita', associazioni benefiche come Amnesty International, istituzioni democratiche di tutto il mondo - in primis l'Onu e il Parlamento Europeo - chiedono la sua liberazione.
*
Che fare?
Occorre perseverare lungo tutte e tre le vie che possono portare alla liberazione di Leonard Peltier:
1. la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la "grazia presidenziale";
2. la richiesta al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America di concedere il "rilascio compassionevole";
3. la richiesta alla "United States Parole Commission" di concedere la "liberta' sulla parola".
*
Alcune indicazioni pratiche
a) Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.whitehouse.gov/contact/ e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Presidente degli Stati Uniti d'America,
e' consuetudine che avvicinandosi il termine del mandato quadriennale il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia ad alcuni detenuti.
La preghiamo di voler concedere la grazia al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
b) Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America:
aprire la pagina ad hoc nel sito: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice e seguire le indicazioni li' contenute.
Proposta di testo:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
la preghiamo di voler concedere il "rilascio compassionevole" ("compassionate release") al signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Voglia gradire distinti saluti.
c) Per scrivere alla "United States Parole Commission":
usare l'indirizzo e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Proposta di testo:
Egregie signore ed egregi signori della "United States Parole Commission",
pur consapevoli della vostra recente decisione, ci permettiamo di sollecitare ulteriormente una tempestiva riconsiderazione della situazione del signor Leonard Peltier, detenuto da quasi mezzo secolo, ormai quasi ottantenne, affetto da gravissime patologie che non possono essere curate in regime carcerario, la cui liberazione e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco e da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo.
Vogliate gradire distinti saluti.
*
d) Per informare gli avvocati che assistono Leonard Peltier:
usare gli indirizzi e-mail: ksharp at sanfordheisler.com, jenipherj at forthepeoplelegal.com
Proposta di testo:
Egregia avvocata, egregio avvocato,
vi informiamo che abbiamo scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America, al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America, alla "United States Parole Commission", le lettere il cui testo alleghiamo.
Vogliate gradire distinti saluti.
*
Tre consigli a chi vuole esprimere e promuovere la solidarieta'
I. La prima forma di solidarieta' e' la conoscenza
- occorre studiare adeguatamente tanto i fatti quanto il contesto;
- occorre far circolare l'informazione, avendo cura che sia un'informazione precisa ed incontrovertibile;
- occorre promuovere altre adesioni all'impegno, avendo cura che ci si attenga scrupolosamente al fine della liberazione di Leonard Peltier e che la metodologia sia rigorosamente nonviolenta;
- soprattutto: occorre far sentire la propria voce direttamente alle istanze istituzionali concretamente preposte alla decisione sulla liberazione di Leonard Peltier; e farla sentire in modo adeguato: ovvero comprensibile e persuasivo. Non serve, ed e' anzi dannosa, la retorica d'accatto, ignorante e stereotipata, che ovviamente non convince nessuno.
E' semplicemente indispensabile la lettura di tutti i seguenti testi:
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Steve Hendricks, The Unquiet Grave: The FBI and the Struggle for the Soul of Indian Country, Thunder's Mouth Press, New York 2006.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison Writings: My Life is my Sun Dance, St. Martin's Griffin, New York 1999.
- Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia: An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
II. La prima forma di azione nonviolenta e' la parresia
- occorre prendere la parola e dire la verita' contrastando la violenza del potere;
- occorre prendere la parola e dire la verita' alle istituzioni per ottenere il rispetto del diritto e della morale;
- occorre prendere la parola e dire la verita' come atto politico che invera l'esercizio della democrazia.
Leonard Peltier e' innocente. Leonard Peltier e' in pericolo di morte. Leonard Peltier deve essere liberato.
Nella vicenda di Leonard Peltier si compendia e si testimonia la condizione imposta dalla violenza etnocida, genocida ed ecocida del potere colonialista, imperialista e razzista a tutti i popoli oppressi, all'umanita' intera e all'intero mondo vivente.
La liberazione di Leonard Peltier significa quindi riconoscere il diritto alla vita non solo di ogni persona innocente e di ogni popolo oppresso, ma di tutti gli esseri umani in quanto tali, dell'umanita' intera, di tutti gli esseri viventi e dell'intero mondo vivente.
III. Il tempo e' poco, agire ora
La vecchiaia e le patologie di Leonard Peltier rendono urgente l'impegno per la sua liberazione.
Occorre scrivere ora ai soggetti istituzionali che hanno il potere di restituirgli la liberta'.
Occorre promuovere ora ogni iniziativa nonviolenta adeguata a far crescere l'impegno per la sua liberazione.
Occorre attivare i mezzi d'informazione per ottenere ora la massima attenzione possibile dell'opinione pubblica.
*
Free Leonard Peltier.
Non muoia in prigione un uomo innocente.
Mitakuye Oyasin.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 7 luglio 2024

5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

8. L'ORA. OMERO DELLISTORTI: UN MALTHUSIANO

- Permette una parola?
- Mi scusi ma vado di fretta.
- L'accompagno per un tratto di strada.
- Faccia come vuole, la via e' pubblica.
- E' che volevo dirle una parola.
- Guardi, non ho spiccioli...
- No, no, cosa ha capito, volevo fare un ragionamento con lei.
- Ah, mi scusi, devo aver frainteso.
- Si figuri, di questi tempi.
- Gia', di questi tempi.
- Infatti e' proprio di questo che vorrei parlarle.
- Di questo cosa?
- Di questi tempi.
- Di questi tempi?
- Di questi tempi, si'.
- E che c'e' da dire?
- Eccome se c'e' da dire.
- E allora dica, dica pure.
- Non sembra anche a lei che ci sia un po', come posso dire, di sovraffollamento?
- Sovraffollamento?
- Si', troppa gente. E' pieno di gente. E fossero tutti persone perbene, tanto tanto, ma i piu' sono certi soggetti che te li raccomando.
- Eh gia'.
- Gia'.
- Gia'.
- E quindi...
- E quindi cosa?
- Quindi, quindi. Andiamo, lo sa anche lei.
- Cosa dovrei sapere?
- Che, insomma, bisognera' pur fare qualcosa.
- Qualcosa che?
- Qualcosa di efficace, no?
- Di efficace?
- Per sfoltire, per liberare spazio, se cosi' posso dire.
- Cioe'?
- Andiamo, non faccia l'ingenuo, ha capito benissimo.
- Temo proprio di no.
- Magari con un incentivo?
- Cioe'?
- Un incentivo, lei m'intende.
- No, io non la seguo, sa.
- Un incentivo, una gratifica, un premio. Come posso dire?
- Una ricompensa.
- Esatto, una ricompensa.
- Uan ricompensa per chi?
- Come per chi? Per lei, per lei.
- Per me?
- Naturalmente.
- Ma per cosa? Scusi, ma proprio non capisco.
- Per cosa? Per fare quel che si deve fare, no? Andiamo, siamo uomini di mondo.
- Lei mi sta proponendo...
- Esatto.
- No, mi lasci finire la frase.
- Prego, prego.
- Lei mi sta proponendo di commettere...
- Uh, che brutta parola, commettere. Compiere, compiere un'azione. E a fin di bene. Non si dimentichi che e' a fin di bene. Non vuol essere un operatore di bene?
- Si', come tutti.
- Precisamente, come tutti. Anzi: come quei pochi che si fanno carico del bene di tutti, se cosi' posso esprimermi.
- Il bene di tutti?
- Il bene di tutti, il bene comune. Il bene e' il bene, no?
- Sicuro.
- Fare il bene e farlo bene, questo e' il mio motto. Che ne dice? Concorda?
- Si', certo che concordo.
- E allora possiamo passare ai dettagli, direi.
- I dettagli?
- Si', dell'azione.
- Ma quale azione?
- La sua.
- La mia?
- La sua, la sua. E il primo dettaglio e' il piu' importante, dopo di che la strada e' tutta in discesa. E se io le dicessi diecimila?
- Diecimila?
- Euro, s'intende.
- Diecimila euro?
- Una bella sommetta, eh?
- In effetti.
- In effetti si'.
- Si'.
- Allora, affare fatto?
- Quale affare?
- Affare nel senso di cosa da fare, la buona azione, ricorda?
- Quale buona azione?
- La sua.
- Non so di cosa stia parlando.
- Ah, ma lei e' un vero volpone nei negoziati, eh? Mi compiaccio, mi credo, l'intelligenza e l'abilita' vanno sempre apprezzate. Non crede che l'intelligenza e l'abilita' vadano sempre apprezzate?
- Si', penso di si'.
- Esatto. E perche' non creda che io venga meno al nostro accordo guardi un po' qua. Guardi, guardi, Non e' un bel fascio di banconote?
- Lo e'.
- Vogliamo contarle?
- Contarle?
- Certo, non ci vorra' molto, sono pezzi da cinquecento. Belli fruscianti. Tocchi, tocchi.
- No, guardi, non c'e' bisogno.
- Come non c'e' bisogno? Certo che c'e' bisogno. Vuole contarli lei stesso? Prenda.
- No, io credo che prima di prenderli in mano dovrei sapere quale e' la cosa, l'azione.
- Certo, certo. E' chiaro. L'azione. Ed anche l'attrezzatura, no?
- L'attrezzatura?
- Lo strumento per compiere l'azione.
- Quale strumento?
- Questo strumento. Guardi, guardi.
- La metta via, per favore.
- Ma no, ma no, la prenda. Senza lo strumento come fa a compiere l'azione?
- E quale azione si puo' compiere con questo, questo strumento?
- Lo sa quale azione. Con questo strumento si puo' compiere un'azione sola.
- Guardi, mi scusi, ma non e' cosa per me. Mi dispiace se le ho fatto perdere tempo, del resto e' stato lei a insistere, ma non sono proprio interessato.
- Ma cosa dice? Solo perche' ha visto questo aggeggio?
- E' un aggeggio che puo' fare molto male, direi.
- Ma anche molto bene.
- Ne dubito.
- Mi permetta di argomentare.
- Non credo che riuscirebbe a convincermi.
- Non devo convincerla, lei e' gia' convinto.
- Sono gia' convinto?
- Si', in fede mia.
- E lei come lo sa, scusi.
- Perche' la penso proprio come lei.
- Lei la pensa proprio come me?
- Ne' piu' ne' meno.
- Riguardo a cosa?
- All'essenziale.
- E sarebbe?
- Lo sa.
- Lo so?
- Si' che lo sa. Ma mi permetta di argomentare.
- Argomenti pure.
- Ecco qua i diecimila euro ed ecco qua lo strumento all'uopo. Un attimo, e la cosa e' fatta.
- E l'argomento?
- E' quello che le ho detto.
- Non mi sembra un argomento, al piu' una descrizione.
- E' la stessa cosa, vero e fatto coincidono.
- Fatto cosa?
- Quello che deve fare. Lei lo fa e intasca il gruzzoletto. Anzi: intasca il gruzzoletto e fa quel che si deve. Piu' semplice di cosi'.
- Ma cos'e' che devo fare?
- Uccidersi.
- Uccidermi?
- Si', certo.
- E che senso avrebbe?
- Lo sa che senso avrebbe.
- E, tanto per dire, se lo facessi a che mi servirebbero le diecimila svanziche in saccoccia?
- Ah, quelle le riprendo io dopo che lei ha eseguito l'azione. Tanto a lei non servono piu'.
- Cioe' io mo ammazzo e lei si riprende i soldi?
- Vede che ha capito perfettamente? Era cosi' semplice, del resto.
- Ma il senso, il fine...
- Ma quelli li decide lei: per la patria, per domineddio, in odio al mondo, faccia un po' come le pare.
- E se invece preferissi vivere?
- Lei preferisce vivere una vita come la sua?
- No, anzi si'. Cioe', non lo so. Comunque credo che preferisco vivere anziche' morire.
- Perche', pensa di essere immortale?
- Certo che no.
- E allora deve morire comunque.
- Si', ma non adesso.
- Adesso, stanotte, domattina, fra cent'anni, che differenza fa?
- Fa una bella differenza, direi.
- Ah, lo dicevo che lei e' un volpone. D'accordo, d'accordo. Ma i diecimila le interessano ugualmente, no?
- M'interessano si'.
- E allora senta: prenda i diecimila, prenda lo strumento, e faccia fuori me.
- Come dice?
- Andiamo che ha capito: le do' diecimila euro per farmi ammazzare. Lei esegue e se ne va.
- Ma perche'?
- Come perche'?
- No, dico, se lei vuole morire, puo' uccidersi da solo, no?
- E rinunciare a beneficarla?
- Beneficarmi?
- I diecimila euro.
- Ma farebbe di me un assassino.
- Oh che parole grosse, lei e' proprio melodrammatico, sa? Se sono io che glielo chiedo lei e' solo un amico, un amico gentile che adempie un'amichevole richiesta.
- No, mi scusi, ma non posso, proprio non posso.
- Non puo' cosa?
- Accettare.
- Accettare cosa?
- Tutto.
- Anche i diecimila euro le sembrano inaccettabili?
- In se' no, ma se...
- In se' no. Ha detto bene. E allora senta: intanto li prenda. Li prenda, non la mordono mica. Frusciano, eh?
- Frusciano si'.
- Visto?
- Visto cosa?
- Non era poi cosi' difficile.
- Cosa?
- Accettare quel guiderdone.
- Io non ho accettato niente.
- Pwro' i baiocchi li ha presi.
- Gieli rendo.
- Ma no, no. Ci mancherebbe.
- No, no, insisto.
- Insisto anch'io.
- Non posso, non posso proprio.
- Ma si' che puo'. li tenga, li tenga. Non le sto piu' chiedendo di togliermi la vita. Contento?
- Non vuole piu' che la uccida?
- Esatto, se la cosa e' tanto problematica per lei...
- Lo e'.
- E allora ritiro la richiesta.
- Bene, le restituisco i suoi denari.
- Ma no, no, li tenga. Negoziamo ancora, no?
- Negoziamo?
- Trattiamo.
- Non credo di capire.
- Ah, volpone, volpone.
- Non capisco davvero.
- Allora mettiamola cosi': diecimila euro, lo strumento, la buona azione. Cosa c'e' che non va?
- Tutto.
- Tutto tutto no. I soldi li ha presi.
- Ma glieli rendo.
- Ma no, no, li tenga. Anzi...
- Anzi cosa?
- Ecco, tenga anche lo strumento.
- Ah no.
- Ma si', e' solo un attrezzo, un congegno, un oggetto, come posso dire?
- Un oggetto che uccide.
- No, non uccide l'oggetto. E' la volonta' che uccide, l'oggetto e' solo un oggetto, non ha volonta'. Tenga, e mi dica se ha volonta'.
- Chi?
- L'oggetto. Le sembra che abbia una sua autonoma volonta'? Lo prenda, lo prenda. Ecco, mi dica.
- E' ovvio che non ha alcuna volonta', e solo un oggetto.
- E' quello che dico anch'io, e' solo un oggetto.
- Pero' adesso preferirei che lo riprendesse.
- Ma no, lo tenga. Non ne ha mai avuto uno?
- No, non credo.
- Ma tante persone lo hanno, lo tengono in casa, se lo portano dietro. E' un utensile come tutti gli altri. Lei avra' in tasca un mazzo di chiavi.
- Si'.
- Ecco, e' come un mazzo di chiavi. Magari pesa un po' di piu'. Neppure tanto.
. In effetti pesa un po' di piu', ma non molto di piu'.
- E s'impugna meglio di un mazzo di chiavi, no?
- Si', certo.
- Bene, bene, bene.
- E adesso?
- Adesso lei ha i diecimila, il ferro, manca solo l'azione, direi.
- Quale azione?
- L'azione per il bene comune.
- Si', ma quale.
- Lo sa quale.
- No no no no no no. No no no. No. Io non lo faccio.
- Non fa cosa?
- Non mi sparo.
- Nessuno glielo chiede.
- E non sparo neanche a lei.
- E nessuno glielo chiede.
- E allora che devo fare?
- Scelga lei il bersaglio. Ce ne sono tanti.
- Cioe'?
- Uno qualunque.
- Un essere umano?
- S'intende.
- Dovrei uccidere un essere umano?
- Si'. Non mi dica che e' un problema.
- Eccome se lo e'.
- Facciamo cosi', ecco altri diecimila. Ullalla', eh? Tutto a posto, adesso?
- Adesso si'. A chi sparo?

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Maestri
- Renato Solmi, Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007, pp. 836.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5270 del 23 luglio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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