[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 538



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 538 del 21 giugno 2024

In questo numero:
1. Segnaliamo alle autorita' statunitensi che hanno il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier l'autorevole opinione dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (Isde-Italia)
2. Arlyssa D. Becenti: Leonard Peltier, the Indigenous activist imprisoned 50 years ago, awaits parole decision
3. Un appello urgente ad alcune persone amiche impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
4. Diffondiamo l'appello di Amnesty International per Leonard Peltier
5. Pace, disarmo, smilitarizzazione: salvare le vite e' il primo dovere
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Ripetiamo ancora una volta...

1. REPETITA IUVANT. SEGNALIAMO ALLE AUTORITA' STATUNITENSI CHE HANNO IL POTERE DI RESTITUIRE LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER L'AUTOREVOLE OPINIONE DELL'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE" (ISDE-ITALIA)

Alla United States Parole Commission
USParole.questions at usdoj.gov
al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General)
https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
al Presidente degli Stati Uniti d'America
https://www.whitehouse.gov/contact/
e per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier
ksharp at sanfordheisler.com
jenipherj at forthepeoplelegal.com
e sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition"
lpsgrheinmain at aol.com
Oggetto: segnalazione dell'autorevole opinione dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (International Society of Doctors for the Environment - Italia) a favore della liberazione di Leonard Peltier
Gentilissime signore e gentilissimi signori della United States Parole Commission,
gentilissimo Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentilissimo Presidente degli Stati Uniti d'America,
nel dubbio che possa non essere pervenuta alla vostra attenzione, mi permetto di segnalarvi l'autorevole opinione dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (International Society of Doctors for the Environment - Italia) a favore della liberazione di Leonard Peltier, pubblicamente espressa gia' da anni.
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Poiche' ignoro quale sia la notorieta' dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" (Isde-Italia) nel vostro paese, mi permetto di evidenziare che si tratta di un'autorevole associazione di medici impegnata allo stesso tempo in difesa del diritto universale alla vita e alla salute e in difesa dell'intero mondo naturale.
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Il fatto che una assai apprezzata associazione di scienziati ed operatori della salute abbia espresso il suo sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, detenuto da ben 48 anni, ormai prossimo agli 80 anni di eta', affetto da plurime gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere, possa essere un elemento di riflessione in piu' per le vostre rispettive decisioni in merito alla concessione della "liberta' sulla parola", alla concessione della "compassionate release", alla concessione della grazia presidenziale.
Merita di essere sottolineato il particolare valore del competente parere di una stimata associazione di medici: poiche' hic et nunc l'elemento dirimente per la restituzione della liberta' al signor Peltier e' palesemente nella gravita' delle sue condizioni di salute, e nella ovvia certezza che il regime carcerario non consente le terapie assolutamente necessarie in questo particolare frangente. Cosicche' l'opinione di un'associazione medica assume nel caso specifico una peculiare autorevolezza e merita la massima considerazione.
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo (Italia), 19 giugno 2024
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Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

2. DOCUMENTAZIONE. ARLYSSA D. BECENTI: LEONARD PELTIER, THE INDUGENOUS ACTIVIST IMPRISONED 50 YEARS AGO, AWAITS PAROLE DECISION
[Dal sito dell'"Arizona Republic" (https://eu.azcentral.com/) riprendiamo e diffondiamo]

Leonard Peltier, an Indigenous activist imprisoned nearly 50 years ago in the killings of two FBI agents, is awaiting the outcome of his first parole hearing in 15 years, all the while struggling with a growing list of health issues.
Peltier, who's 79 and a member of the Turtle Mountain Chippewa tribe, sits incarcerated at a federal maximum security prison in Coleman, Florida. He has always maintained his innocence in the crimes and is seen by many as the longest-serving political prisoner in the United States.
His parole hearing was June 10, and now the U.S. Parole Commission has 21 days to decide whether he will finally be set free for the first time since 1975. FBI Director Christopher Wray urged the panel not to release Peltier.
Peltier was a leader in the American Indian Movement during the Wounded Knee occupation, which began in 1973 on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota. During the occupation, tribal leaders hired vigilantes to undermine AIM activity and were aided by the FBI, according to the Free Leonard website.
Supporters of the movement asked Peltier to help support and protect the people targeted. On June 26, 1975, two FBI agents in unmarked cars followed a pickup truck, which eventually led to the shootout and the death of the two agents.
Peltier was convicted and imprisoned, and his health has declined over time. His attorney, former federal Judge Kevin Sharp, has been working on the case pro bono for the past four and a half years, and talks about the ailments afflicting the elderly Indigenous man.
In addition to enduring constant physical pain, Peltier suffers from a potentially deadly aortic aneurysm. Due to insufficient monitoring in prison, a rupture could be fatal. Peltier also has Type 2 diabetes, and Sharp said it is not being monitored as it should be and can't be controlled, again because he is in a maximum-security prison.
"You are locked up but they are also locked down frequently, so you can't monitor the way you hoped to do with someone in his condition," Sharp said. "And you don't have access to the proper food and exercise as a diabetic. If his sugar drops, he just has a schedule of insulin, it's not based on anything other than time."
He has dental issues, and his diet consists of a lot of peanut butter and bologna. He utilizes a walker because of his hip issues, is in constant danger of falling and has fallen more than once. Peltier also suffered a stroke, one of the many things Sharp said has led to a deterioration of his mental health.
"When you're 79 years old that's trouble," Sharp said. "Physiology of being in your 70s and 80s and once you become immobile and bedridden even for a short period of time, that takes years off your life, and that becomes a real danger."
Sharp said Peltier is realistic about parole but is also optimistic, and right now they are hopeful that the parole commission sees that there is "no point in having him die in prison."
"But we are realistic that there are forces out there that are opposing justice for him," Sharp said.
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FBI director argues against Peltier's release
That force remains the Federal Bureau of Investigation, which has long opposed Peltier's release. Hundreds of FBI agents marched in front of the White House in 2000 to protest the possibility that former President Bill Clinton would grant clemency to Peltier.
Although Peltier has had individuals who have petitioned for his release, such as Pope Francis, the Dalai Lama, Nelson Mandela and Bishop Desmond Tutu, the FBI continues to oppose his release.
FBI Director Christopher Wray wrote to the U.S. Parole Commission "on behalf of the entire FBI family to express our adamant opposition to Leonard Peltier's latest application for parole."
"Peltier is a remorseless killer who brutally murdered two of our own before embarking on a violent flight from justice," wrote Wray, appointed as director of the FBI by former President Donald Trump, who recently was convicted of 34 felony convictions.
Wray said the crimes also include a postconviction escape from federal custody, "during which he and his crew fired shots at prison employees." He also argued that Peltier has never accepted responsibility or shown remorse and that the ailing Peltier is unfit for parole.
To release Peltier now would significantly "depreciate the seriousness of his offense" and "promote disrespect for the law,'" writes Wray.
When Sharp is asked how he knows Peltier didn't kill the agents, he simply replies: "I can read the record and see there is no evidence of it. The prosecutor tells us, they're the ones who say they don't know who shot the agents and they're the ones who called their own evidence that it was Peltier 'sketchy.'"
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FBI accounts differ from evidence, attorney says
In his letter, Wray recited what the FBI says happened on June 26, 1975. He asserts that Special Agents Jack R. Coler and Ronald A. Williams were searching for a fugitive when Peltier and others ambushed them with a barrage of gunfire. Peltier's group fired over a hundred rounds, while the two outnumbered agents managed to return only five shots. Following the attack, Wray said, Peltier approached the wounded agents and brutally executed them at close range.
"Peltier shot Special Agent Coler twice in the head as he lay on the ground unconscious. Special Agent Williams was on his knees, unable to stand, when Peltier shot him in the face through an outstretched hand," wrote Wray.
He said the shots were fired from a high-velocity, small-caliber firearm and that eyewitnesses placed the murder weapon in Peltier's hands. A .223-caliber cartridge retrieved from the trunk of one of the agent's cars was later linked ballistically to Peltier's AR-15.
"There is still that kind of opposition, mostly from the FBI, and it's because they told this story and they're not letting go no matter what the facts have revealed over the years" Sharp said. "You have them take the position that Leonard Peltier shot these agents when we know for a fact he did not."
Sharp said witnesses were intimidated, perjured testimonies were created and "all of that is without question today. We know all that."
He said a juror in the case had confessed to being "prejudiced against Indians," which were her exact words, and the judge allowed her to stay. Today, this would be considered ineffective assistance of counsel, Sharp said. Allowing a juror with racial or ethnic prejudice against a defendant to serve violates the Sixth Amendment protection of the right to a fair and impartial jury.
"What happened was the government clearly argued Peltier was the principal shooter," Sharp said. "So, they have the shell casing and that's it. They have a ballistics experts who tells things that are not true on the stand."
It was reported that the FBI withheld exculpatory evidence, a ballistics test that indicated it was not Peltier's gun. Wray, who did not mention in his letter that the ballistics evidence had to be obtained through a FOIA request years later, wrote that for decades, Peltier has tried to undermine the ballistics evidence, citing an interim "teletype" written by the firearms examiner prior to his final report that Peltier obtained after trial.
Rather than sticking with the principal shooter theory, Sharp said the assistant U.S. Attorney went with the theory of Peltier aiding and abetting.
"That's where the 8th Circuit reluctantly upheld the conviction," Sharp said. "The law has since changed and that would never stand up today. Now it's back to the way it should have been and was before, that were you deprived of a fair trial by not having access to exculpatory evidence, and the answer would be absolutely he was and he would get a new trial. Today when prosecutors do that, they can lose their law license for hiding that kind of evidence. In the 1970s it was just another world."
Sharp said in the face of zero evidence, FBI continues to take their position.
"It's one of those 'If you tell a lie long enough, it becomes the truth.' Those forces and that story is a powerful story that they tell," he said.
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Questions remain about the parole hearing
"The reason we fight for Leonard so fiercely is that how Leonard was treated during his prosecution and during his continued incarceration is consistent with how they have treated Indian people throughout history," said Nick Tilsen, CEO and president of NDN Collective and a citizen of the Oglala Lakota Nation.
Tilsen was one of only two witnesses that Peltier was allowed, while the other side was allowed five. He noted that Peltier was told he would be allowed the same number of witnesses as the opposition, but that didn't happen. At one point, they were only going to allow Peltier to have one witness.
The hearing took place in the prison's visiting area, and Tilsen said it took nearly seven hours. The prison was on lockdown that day, with a heightened police and FBI presence.
"There was a feeling that it was stacked against us," Tilsen said.
In addition to presenting the reentry plan for Peltier, Tilsen also provided an in-depth historical context of what was happening in 1975.
"I talked about Leonard being a boarding school survivor," Tilsen said. "I talked about how the FBI engaged in a illegal war against the American Indian Movement and the Indigenous people, the first people of this country and how they chose the battlegrounds for that to be Pine Ridge and that's what led up to the shootout."
Tilsen said because of the type of activism carried out by the American Indian Movement and Peltier, who was a member, a lot of advances in the rights for Native Americans had been made, whether it be Native American Freedom of Religion, or the Indian Self Determination Act.
"I told them that Indigenous people and oppressed people everywhere see a little bit of their own struggle in Leonard," Tilsen said. "That's why him being released at particularly this time in history would be healing for oppressed people and Indian people everywhere. As we sat there in that hearing there was tens of thousands of people around the world in prayer and ceremony because Leonard Peltier is a revered leader around the world. He's not the false narrative the FBI has made him out to be."
To help Peltier's reentry, Tilsen said NDN Collective had purchased Peltier a house on his reservation. He said the house would give Peltier something to look forward to, a semblance of hope of a life outside a prison cell and it would strengthen his parole application.
"One of the biggest indicators and criteria in parole is if this person's ready to be released," Tilsen said. "Do they have a support system? Do they have a home? What's life going to be like? So we had to paint a powerful picture at the hearing of what it's going to be like for Leonard Peltier to come back to Indian Country."
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Why context and history matter
Context matters, said Sharp: How did we get there? The events in 1975 on the Pine Ridge Reservation didn't just happen, he said, and that to understand it a person has to look back in history to the Wounded Knee Massacre in 1890.
"And you can't understand that without understanding all of the massacres, the killings, the stolen land, the broken treaties, all of that," Sharp said. "And then you go, wait a minute, of course Pine Ridge happened. It was going to happen, we just didn't know it was going to happen that day and at that place."
Before taking on the case, Sharp had no idea about Peltier, the American Indian Movement, the occupation of Wounded Knee at the Pine Ridge Reservation or anything about Indigenous history.
"What's happening in Indian Country couldn't be farther removed from my life in 1975," Sharp said. "I'm 12 years old ... what do I know as a kid. None of these issues surrounding the government's relationship and our treatment of the Indigenous people here is taught in school. I know nothing as a kid and I don't know much more than that when I become an adult."
Sharp, a Navy veteran and former federal judge from Tennessee, is the co-vice chairman of Sanford Heisler Sharp and co-chair of the Public Interest Litigation Group. President Barack Obama nominated Sharp to the federal bench, confirmed him unanimously by the Senate, and he received his commission as a federal district court judge in 2011.
He served on the U.S. District Court for the Middle District of Tennessee from May 2011 to April 2017, including service from 2014 to 2017 as the court's chief judge. He resigned as judge in 2017.
In 2019, he was given Peltier's case file and was shocked at what he read, and since then, he has been working on freeing Peltier. During this time, Sharp said they have been denied several times for compassionate relief for Peltier.
"When the file is sent to me, I looked at it as a former federal judge," Sharp said. "I'm looking at not in the context in which it happened but the things that happened. I don't look at it as, 'At that time, why did this shootout happen.' I looked at it as, 'You've arrested someone, here's your investigation fraught with constitutional violations, here's your prosecution fraught with constitutional violations.'"

3. INIZIATIVE. UN APPELLO URGENTE AD ALCUNE PERSONE AMICHE IMPEGNATE PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Gentilissime e gentilissimi,
come forse gia' saprete, il 10 giugno 2024 si riunira' la United States Parole Commission per decidere se concedere il beneficio della "liberta' sulla parola" (all'incirca l'equivalente americano della "liberta' vigilata" italiana conseguente alla concessione della "liberazione condizionale") a Leonard Peltier, da 48 anni detenuto innocente, ormai anziano e gravemente malato (e che in carcere non puo' ricevere le cure di cui ha bisogno).
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente; nei decenni di detenzione Leonard Peltier ha continuato la lotta con la pittura, con la poesia, con il sostegno a numerose iniziative nonviolente in difesa dei popoli nativi e della natura, promuovendo dal carcere numerose iniziative educative ed assistenziali. Leonard Peltier e' un luminoso testimone della lotta degli indiani d'America contro il genocidio, l'etnocidio e l'ecocidio, in difesa dell'umanita' intera e della Madre Terra.
L'udienza del 10 giugno puo' essere l'ultima occasione per restituire la liberta' a Leonard Peltier.
Vi preghiamo dal profondo del cuore di voler contribuire all'impegno per la sua liberazione.
Alleghiamo in calce quattro proposte di iniziativa, sollecitando la vostra tempestiva partecipazione e pregandovi anche di diffondere ulteriormente questo appello.
Non muoia in carcere Leonard Peltier.
Grazie per l'attenzione, e un cordiale saluto.
Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 22 maggio 2024
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Allegato primo: scriviamo alla Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission) che il 10 giugno 2024 esaminera' la situazione di Leonard Peltier e potrebbe finalmente restituirgli la liberta'
La Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission) si riunira' il 10 giugno 2024 per esaminare la situazione di Leonard Peltier: le competenze di questo organo sono specifiche, e quindi le lettere devono tenerne conto. In breve, gli argomenti in base a cui la Commissione potrebbe prendere una decisione positiva sostanzialmente sono: l'eta' avanzata di Leonard Peltier (che tra pochi mesi compira' 80 anni, dei quali 48 trascorsi in carcere); le sue precarie condizioni di salute ed il fatto che in carcere non puo' ricevere le cure necessarie; l'opportunita' che possa trascorrere gli ultimi anni di vita con i suoi familiari (riconoscendo sia il suo diritto a stare con loro, sia il loro diritto a stare con lui).
Per scrivere alla Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission) gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
Alla United States Parole Commission: USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Un possibile testo della lettera:
Egregi membri della United States Parole Commission,
in considerazione sia dell'eta' avanzata, sia delle precarie condizioni di salute e dell'impossibilita' di ricevere in carcere le adeguate cure di cui necessita, sia dell'opportunita' che possa trascorrere gli ultimi anni di vita con i suoi familiari - dopo ben 48 anni di detenzione, e giunto alle soglie degli 80 anni di eta' -, sollecitiamo da parte vostra nell'udienza del 10 giugno 2024 una decisione che riconosca la misura della liberta' vigilata al signor Leonard Peltier.
Confidando nel vostro discernimento intellettuale, nella vostra sapienza giuridica e nel vostro sentire morale, vogliate gradire distinti saluti.
Dear Members of the United States Parole Commission,
in consideration of both his advanced age, his precarious health conditions and the impossibility of receiving the adequate care he needs in prison, and the opportunity for him to spend the last years of his life with his family - after 48 years of imprisonment, and having reached the threshold of 80 years of age -, we urge you, at the hearing on 10 June 2024, for a decision that recognizes the measure of probation to Mr. Leonard Peltier.
Trusting in your discernment, in your legal wisdom and in your moral feeling, please accept our kind regards.
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Allegato secondo: sottoscriviamo la petizione per Leonard Peltier su Change.org
In vista dell'udienza della Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission) che il 10 giugno 2024 esaminera' la situazione di Leonard Peltier e potrebbe finalmente restituirgli la liberta', e' stata promossa da Carol Gokee una petizione su www.change.org "Leonard Peltier URGENTLY needs your support for his upcoming Parole hearing".
Ecco il testo della petizione: "The case of Leonard Peltier (Anishinabe/Dakota) impacts all human beings. And in the words of the late great American civil rights leader Martin Luther King Jr, 'An injustice to one is an injustice to all'.
Leonard Peltier has been arbitrarily held captive for nearly five decades for something that a Cedar Rapids, Iowa jury declared was self-defense. Virtually all of the new evidence introduced at Leonard's trial (that was not introduced in Cedar Rapids) was found to be falsified. Whether it was falsified ballistics evidence or perjured testimony caused by intimidation of a teenager.
In fact, former US Attorney for the Northern District of Iowa James Reynolds has said that the US Attorney's Office could not document any crime that Leonard Peltier committed on the Pine Ridge Reservation.
There are few greater injustices than to unjustly deny a human being their freedom for half a century.
Leonard Peltier is nearly 80 years old. His health is rapidly failing with diabetes, an aortic aneurism, heart ailments and now suffering from blindness.
It is clear Leonard has little time left to be with his family.
If Leonard dies in prison there will never be a healing in Indian Country from this wound, his family will never have that time with him and the world will be faced with an injustice that can never be mitigated or undone.
At his advanced age, this will likely be one of the last opportunities to get freedom for Leonard Peltier.
And this is probably the last parole hearing Leonard will have and one of the last opportunities for his freedom!
Your support and signature is vital to show the parole board that you will not tolerate one more day of this injustice!
So, please sign this petition or email the parole board: USParole.questions at usdoj.gov
Parole date is set for June 10, 2024
Doksha - Thank you"
Per aderire alla petizione su change.org: https://www.change.org/p/leonard-peltier-urgently-needs-your-support-for-his-upcoming-parole-hearing
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Allegato terzo: scriviamo al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) affinche' sia concessa la "compassionate release" a Leonard Peltier
Al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) vanno indirizzate le richieste di "compassionate release" ("rilascio compassionevole"), ovvero di ritorno in liberta' in considerazione sostanzialmente delle gravi condizioni di salute e dell'impossibilita' di adeguate terapie in carcere, delle condizioni esistenziali di particolare sofferenza, di violazione, privazione o perdita di diritti umani fondamentali, ovvero di pericolo di morte in cui Leonard Peltier si trova.
La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' gia' stata presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi; e' opportuno sostenerla.
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) usare il form disponibile alla pagina web:
https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Un possibile testo della lettera:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
ci associamo alla richiesta di un provvedimento di "compassionate release" per il signor Leonard Peltier, richiesta gia' presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi.
Il signor Leonard Peltier, come e' noto, e' anziano, e' gravemente malato e non puo' ricevere cure adeguate in carcere; il senso di umanita' e l'esatta intellezione della norma giuridica suggeriscono che sia restituito all'affettuoso accudimento dei suoi familiari in questa parte restante della sua vita.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.
To the Attorney General of the United States of America,
we join the request for a "compassionate release" measure for Mr Leonard Peltier, a request already presented by authoritative representatives of US institutions.
Mr. Leonard Peltier, as it is known, is elderly, seriously ill and cannot receive adequate care in prison; the sense of humanity and the exact understanding of the legal norm suggest that he should be returned to the affectionate care of his family for the remaining part of his life.
Thanking you for your attention, kind regards.
* * *
Allegato quarto: scriviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale a Leonard Peltier
E' consuetudine del Presidente degli Stati Uniti d'America, avvicinandosi la conclusione del mandato ovvero nuove elezioni, concedere la grazia presidenziale ad alcuni detenuti. Gia' in passato sembro' che alcuni Presidenti - Bill Clinton, Barack Obama - avessero preso in considerazione di restituire la liberta' a Leonard Peltier, ma la cosa resto' senza esito; e' possibile ed auspicabile che l'attuale Presidente Biden, che si e' dichiarato impegnato per il riconoscimento dei diritti violati dei nativi americani, possa finalmente concedere la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
* * *
Allegato quinto: Per saperne di piu'
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

4. APPELLI. DIFFONDIAMO L'APPELLO DI AMNESTY INTERNATIONAL PER LEONARD PELTIER

Il 10 giugno 2024 si riunira' la "United States Parole Commission" per esaminare la situazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto innocente.
La Commissione potrebbe finalmente concedere la misura della "liberta' sulla parola" (all'incirca l'equivalente statunitense della nostra "liberta' vigilata") a Leonard Peltier, dopo 48 anni di detenzione.
Leonard Peltier e' anziano (ha quasi 80 anni) ed e' affetto da molte e gravi patologie che non possono essere curate in regime carcerario.
Da tutto il mondo si levi la voce dell'umanita' per chiedere che gli sia restituita la liberta'.
Di seguito riportiamo l'appello promosso alcuni giorni fa da Amnesty International. Invitiamo chi ci legge ad aderire e a diffonderlo ulteriormente.
Grazie per l'attenzione.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
APPELLI. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE PAROLE FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo]
URGENT ACTION
URGE PAROLE FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier (Bureau of Prisons Register Number 89637-132) has been imprisoned in the USA for nearly 50 years, some of which was spent in solitary confinement, for a crime he maintains that he did not commit. Now 79 years old, he suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. He finally has a new parole hearing on 10 June, which may be the last opportunity to grant his freedom. We urge the Commission to grant Leonard Peltier parole.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
Acting Chairperson, Patricia K. Cushwa
Commissioner Charles T. Massarone
U.S. Parole Commission
90 K Street NE, 3rd Floor
Washington DC 20530, USA
Phone: +1 202-346-7000
Email: USParole.questions at usdoj.gov
Dear Acting Chairperson Cushwa and Commissioner Massarone,
I am writing to urge you to grant parole to Native American elder Leonard Peltier (Bureau of Prisons Register Number 89637-132).
For nearly five decades, Amnesty International - the non-partisan global human rights organization - has documented serious concerns about the legal process which led to Leonard Peltier's conviction and sentencing.
Tribal Nations, Indigenous leaders, Members of Congress, former FBI Agents, the U.N. Working Group on Arbitrary Detention, Nobel Peace Prize laureates and even the former U.S. Attorney, James Reynolds, whose office handled Leonard Peltier's prosecution and appeal, have also called for Leonard Peltier's release.
U.S. Attorney Reynolds wrote in 2021, "in my opinion, to continue to imprison Mr. Peltier any longer, knowing all that we know now, would serve only to continue the broken relationship between Native Americans and the government."
Given the ongoing, unresolved concerns about the fairness of Leonard Peltier's incarceration, that he has spent nearly 50 years in prison, his age, and ongoing and chronic health issues, granting parole is timely and in the interests of both justice and mercy.
Yours sincerely
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Joseph Stuntz, a Native American and member of the American Indian Movement, was also killed that day. Mr. Stuntz's death was never investigated nor was anyone charged in his death. With respect to the murder of Agents Coler and Williams, Leonard Peltier was convicted in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defence witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980, documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them".
James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved".
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe, the National Congress of American Indians, many Tribal Leaders, the U.N. Working Group on Arbitrary Detention, and Members of Congress have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021.
President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration. However, as of May 2024, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time. Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for the release of Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English. You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 10 June 2024
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.

5. L'ORA. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE: SALVARE LE VITE E' IL PRIMO DOVERE

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Cessare di uccidere, salvare le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 538 del 21 giugno 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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