[Nonviolenza] Telegrammi. 5222



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5222 del 5 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Nembrotte Curcuglione: Una dichiarazione di voto
2. "Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri": Nel momento del massimo pericolo
3. Ad alcune giornaliste, ad alcuni giornalisti, ad alcuni mezzi d'informazione e ad alcune altre persone che sui media possono trovare ascolto
4. Un foglio volante da diffondere ancora
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
7. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
8. Enrico Peyretti: Perche' ho accettato la candidatura con "Pace Terra Dignita'"
9. Ancora una schidionata della nonviolenza
10. Corta litania della nonviolenza e del nulla
11. Sommesso elogio della bandiera bianca
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. L'ORA. NEMBROTTE CURCUGLIONE: UNA DICHIARAZIONE DI VOTO

Alle elezioni europee votero' per la lista "Pace Terra Dignita'".
Perche' e' la lista di Raniero La Valle, un maestro cui voglio bene.
E soprattutto perche' e' l'unica lista che si oppone alla guerra, agli eserciti e alle armi (e chi non si oppone agli eserciti e alle armi non si oppone neppure alla guerra).
Solo abolendo la guerra, gli eserciti e le armi si ferma l'immane strage degli innocenti in corso.
Solo abolendo la guerra, gli eserciti e le armi si puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
La nonviolenza e' in cammino, anche con lo strumento del voto.
*
Votero' per la lista "Pace Terra Dignita'", e daro' la preferenza ad Ali' Rashid, che compiutamente ne rappresenta l'ispirazione e il programma.
Daro' la preferenza ad Ali' Rashid perche' e' un rappresentante palestinese che sempre si e' battuto per la pace, il dialogo, la civile convivenza, il diritto e la liberazione dei popoli, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa di quest'unico mondo vivente.
Ed anche perche' e' un vecchio amico e compagno di lotte.
Anche con lo strumento del voto, la nonviolenza e' in cammino.

2. L'ORA. "CHIESA DI TUTTI CHIESA DEI POVERI": NEL MOMENTO DEL MASSIMO PERICOLO
[Riceviamo e diffondiamo]

Cari amici, care amiche,
siamo entrati nella zona di massimo pericolo perche' l'impiego annunziato delle armi dei Paesi europei e degli Stati Uniti nel territorio russo viene considerato da Mosca suscettibile di far scattare la clausola del Trattato atlantico per la guerra tra la NATO e la Russia.
Qui di seguito trascriviamo la lettera che Raniero La Valle e Michele Santoro, in quanto promotori della lista "Pace Terra Dignita'", hanno scritto al Presidente della CEI, al Presidente della Commissione dei vescovi europei e agli altri vescovi in risposta all'appello da questi rivolto a "tutti i candidati e i cittadini" chiamati a votare nelle elezioni europee, e quindi anche a noi.
*
Roma, 31 maggio 2024
Al cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI
A mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunita' Europea e ai vescovi del Collegio episcopale
Eminenti e carissimi vescovi,
abbiamo ricevuto e letto la vostra lettera all'Europa, indirizzata "a tutti, candidati e cittadini" nella "occasione propizia e irripetibile" delle elezioni per il Parlamento europeo e la nomina della Commissione Europea, e siamo rimasti particolarmente impressionati dalla viva memoria che nutrite delle "guerre senza fine che per secoli abbiamo combattuto" e dei milioni di persone che sono state uccise: "Tutti i sogni di pace - avete scritto - si sono infranti sugli scogli di guerre, le ultime quelle mondiali, che hanno portato immense distruzioni e morte", mentre avete ricordato con sollievo che "proprio dalla tragedia della Seconda guerra mondiale, che ha toccato il male assoluto con la Shoah e la minaccia alla sopravvivenza dell'umanita' intera con la bomba atomica", e' nato il germe della Comunita' europea.
Oggi stiamo vivendo l'incubo di una analoga minaccia. La mozione votata il 29 febbraio dal Parlamento europeo che promuove una mobilitazione europea di "tutto cio' che e' necessario" per sconfiggere la Russia, le recenti dichiarazioni del segretario generale della NATO Stoltenberg che sollecita un impiego delle armi occidentali fornite all'Ucraina per colpire la Russia, e quelle del Rappresentante dell'Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell, che sconta l'escalation nell'uso di tali armi, le inquietanti promesse di un intervento militare diretto sul terreno di alcuni leader europei, le contromisure predisposte dalla Russia a possibili attacchi missilistici in profondita' sul suo territorio, fanno gravare sull'Europa un rischio imminente di guerra, fortemente indiziata di trasformarsi in un nuovo conflitto mondiale, perfino nucleare. Non si tratta di una crisi di follia improvvisa, da tempo l'Europa ha preso una china di regressione e rovesciamento dei principi fondatori; piu' volte glieli ha ricordati il Papa, ma gia' nell'intervallo tra la visita di papa Francesco al Parlamento di Strasburgo del 25 novembre 2014 e il discorso fatto a Roma per il conferimento del premio Carlo Magno del 6 maggio 2016 si era dovuto registrare un ulteriore scadimento; e se nella prima occasione il Papa aveva parlato di una "Europa stanca e invecchiata, non fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l'Europa sembrano aver perso forza attrattiva", due anni dopo doveva aggiungere il rimprovero a una "Europa decaduta che sembra abbia perso la sua capacita' generatrice e creatrice", un'Europa incapace di "generare processi di inclusione e trasformazione" e che si andava invece "trincerando", e l'apostrofava dicendo: "Che cosa ti e' successo Europa umanistica, paladina dei diritti dell'uomo, della democrazia e della liberta'? Che cosa ti e' successo Europa, terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati, madre di popoli e nazioni?".
Di fronte a tale precipizio, noi chiediamo alla Chiesa italiana (e siamo sicuri di farlo anche a nome di 260 persone a cui ci siamo rivolti e che hanno firmato una nostra lettera "alla societa' civile e pacifica", che e' in allegato), di lanciare un grido profetico di dolore e di allarme per muovere l'Europa a non suicidarsi, a non scatenare una guerra nel continente e nel mondo, a non prostituirsi ai signori della guerra, e a non farsi strumento di nefaste strategie altrui come e' accaduto all'Ucraina e a non farsi distruggere come Gaza. Chiediamo che la Chiesa italiana scongiuri l'Europa di fermare la guerra mondiale a cui inverosimilmente nessuno crede e che percio' non si fa nulla per evitare; chiediamo che essa operando per il ripudio dell'odio in Europa concorra ad arrestare il genocidio a Gaza che all'Europa piu' di quanto si pensi e' legato; chiediamo che la Chiesa italiana riproponga con forza a un'Europa rinnovata nella sua rappresentanza di identificarsi nei tre beni che papa Francesco nel discorso al Parlamento europeo identificava nella Pace, nella Terra e nella Dignita': la Pace che l'Europa dovrebbe scegliere fino a farsi una "famiglia di popoli", estendendosi "un giorno alle dimensioni che le sono state date dalla geografia e dalla storia" (che vorrebbe dire a Est fino agli Urali compresa la Russia e al Sud fino a Gerusalemme), la Terra, di cui farsi custodi e non padroni, e la Dignita' di tutte le creature, dei lavoratori come dei malati, degli anziani come dei giovani dall'incerto futuro, dei poveri come dei migranti "dagli occhi smarriti" abbandonati al mare, dei dominati dal potere come di quanti sono ridotti a ingranaggio di un meccanismo che li riduce a consumo ed a cose, fino alla "dignita' trascendente" di ogni essere umano: le tre cose che anche noi abbiamo come massimo bene.
Nel rivolgervi questo nostro appello, non chiediamo a Voi vescovi un appoggio politico di nessun genere a questo o a quello, ma vi chiediamo piuttosto cio' che vi e' proprio, il segno efficace di una vostra concelebrazione liturgica in vista delle giornate elettorali, sull'esempio della quale ciascuno sia indotto, nel modo che gli e' piu' congeniale, con la preghiera o con la politica, con la comunicazione o con l'elemosina, a un servizio volto a propiziare un'Europa con un futuro diverso in un mondo riconciliato senza "competizioni strategiche" o conflitti tra "mondi" diversi, in cui la guerra sia finalmente e davvero ripudiata e messa fuori della ragione, del diritto, e della storia.
Con grande fiducia e speranza
Raniero La Valle e Michele Santoro
promotori dell'iniziativa politica "Pace Terra Dignita'"
*
Poiche' questa risposta e' rivolta ai vescovi di tutte le diocesi, di cui non conosciamo l'indirizzo, preghiamo quanti ci leggono di trasmetterla ai vescovi eventualmente da loro conosciuti.
Nel sito pubblichiamo le gravi parole di Medvedev, sulle conseguenze di un eventuale impiego delle armi della NATO nel territorio russo, pubblichiamo inoltre la lettera dei vescovi all'Unione Europea e l'appello alla societa' civile e politica firmato da 260 persone e ancora aperto alle firme.
Con i piu' cordiali saluti,
Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri

3. L'ORA. AD ALCUNE GIORNALISTE, AD ALCUNI GIORNALISTI, AD ALCUNI MEZZI D'INFORMAZIONE E AD ALCUNE ALTRE PERSONE CHE SUI MEDIA POSSONO TROVARE ASCOLTO

Gentilissime e gentilissimi,
come forse gia' saprete, il 10 giugno 2024 si terra' l'udienza della "United States Parole Commission" che riesaminera' dopo molti anni la situazione di Leonard Peltier e che potrebbe decidere di concedergli la misura della "liberta' sulla parola" (all'incirca l'equivalente statunitense della nostra "liberta' vigilata") dopo 48 anni di carcere, in considerazione della sua vecchiaia (ha quasi 80 anni) e delle gravi patologie da cui e' affetto (patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere).
Come gia' saprete, Leonard Peltier fu condannato per un delitto che non aveva commesso: la condanna fu ottenuta sulla base di cosiddette "testimonianze" rivelatesi poi false ed estorte con la violenza, e sulla base di cosiddette "prove" altrettanto false, come fu poi incontrovertibilmente dimostrato quando finalmente - anni dopo - gli avvocati difensori poterono visionare gli atti e constatare le manipolazioni e le falsificazioni.
Leonard Peltier e' stato in carcere da innocente per 48 anni, e non gli resta ormai molto tempo da vivere: che possa tornare finalmente libero tra i suoi familiari.
*
Saprete anche che la liberazione di Leonard Peltier nel corso di quasi cinque decadi e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, Desmond Tutu, David Sassoli, Rigoberta Menchu', Robert Redford, il Dalai Lama, papa Francesco; da movimenti umanitari come Amnesty International; da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo, e tra gli altri da numerosi sindaci di Comuni italiani. Cosi' come hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier i rappresentanti dei popoli nativi di tutto il mondo, che in Leonard Peltier vedono un fratello e un testimone della loro stessa condizione.
*
L'udienza della "United States Parole Commission" del 10 giugno 2024 potrebbe essere l'ultima occasione perche' Leonard Peltier possa tornare libero tra i suoi familiari da vivo.
Vi sarebbero anche altre due possibilita':
a) la concessione del "rilascio compassionevole" ("compassionate release") da parte dell'Attorney General (il Procuratore Generale degli Stati Uniti, che come e' noto e' anche il Ministro della Giustizia), ed una richiesta a tal fine e' gia' stata avanzata da vari autorevoli rappresentanti istituzionali statunitensi;
b) la grazia da parte del Presidente degli Stati Uniti, anch'essa richiesta da piu' parti, e tra gli altri - ed all'unanimita' - dal Comitato Nazionale del Partito Democratico statunitense, il partito politico di cui anche il presidente Biden fa parte.
Ma fin qui, purtroppo, le richieste al procuratore Generale e al Presidente sono restate inascoltate.
*
Occorre quindi in questo decisivo momento richiamare ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda di Leonard Peltier, ed a tal fine vi preghiamo di scrivere e pubblicare interventi di informazione, di documentazione e di sensibilizzazione che contribuiscano a persuadere la United States Parole Commission, il Procuratore Generale e il Presidente degli Stati Uniti d'America a fare ciascuno nell'ambito delle proprie specifiche competenze quanto in loro potere per restituire la liberta' a Leonard Peltier prima che muoia in carcere.
*
Alleghiamo in attach alcuni materiali che potrebbero forse esservi utili.
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete e potrete fare.
Un cordiale saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 2 giugno 2024
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

4. INIZIATIVE. UN FOGLIO VOLANTE DA DIFFONDERE ANCORA

Gentilissime e gentilissimi,
vi saremmo assai grati se ci aiutaste a diffondere urbi et orbi il testo seguente.
Grazie di cuore.
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Un appello alle istituzioni statunitensi che hanno il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
come sapete, il signor Leonard Peltier e' un uomo anziano prossimo agli 80 anni, detenuto da 48 anni per un delitto che non ha commesso, condannato in un processo fondato su prove dimostratesi false e su testimonianze dimostratesi altrettanto false.
Come sapete, il signor Leonard Peltier soffre di molte gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere.
Come sapete, il signor Leonard Peltier nel corso della sua lunga detenzione ha promosso numerose apprezzate iniziative educative ed assistenziali, e sostenuto molte iniziative nonviolente in favore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente.
Come sapete, il signor Leonard Peltier ha dedicato l'intera sua vita all'impegno in difesa dei popoli nativi, del bene comune dell'umanita', della Madre Terra.
Ascoltate la preghiera di Nelson Mandela e di madre Teresa di Calcutta: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di John Lennon e di Desmond Tutu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la richiesta del Parlamento Europeo e della commissione speciale dell'Onu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate l'appello di Amnesty International e del Movimento Nonviolento: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di Rigoberta Menchu' e di Robert Redford: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera del Dalai Lama e di papa Francesco: liberate Leonard Peltier.
Possa quest'uomo vecchio, malato e innocente essere restituito all'amorevole vicinanza dei suoi familiari.
Possano i familiari di Leonard Peltier gioire della vicinanza del loro amato congiunto in questi tardi suoi anni.
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
restituite la liberta' a Leonard Peltier.
vi ringraziamo fin d'ora per la vostra attenzione, per la vostra saggezza, per la vostra umanita'.
* * *
Tre cose che e' opportuno sapere
La United States Parole Commission il prossimo 10 giugno 2024 terra' un'udienza in cui esaminera' la situazione di Leonard Peltier e potrebbe decidere di concedergli la "liberta' sulla parola".
Il Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America e' il referente istituzionale delle richieste di "compassionate release", ovvero di "rilascio compassionevole" delle persone detenute in condizioni di salute particolarmente gravi, come nel caso di Leonard Peltier. La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' stata avanzata da numerosi autorevoli rappresentanti istituzionali degli Stati Uniti d'America.
Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha il potere di concedere la grazia alle persone detenute e cosi' restituire loro la liberta'; e' una prassi abituale nell'anno in cui scade il suo mandato e si svolgono nuove elezioni, come appunto in questo 2024. Da molti anni si attende che un Presidente degli Stati Uniti conceda la grazia a Leonard Peltier.
* * *
Indirizzi utili
Per scrivere alla United States Parole Commission:
e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General):
attraverso la pagina web: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
attraverso la pagina web: https://www.whitehouse.gov/contact/
Gli indirizzi di posta elettronica degli avvocati di Leonard Peltier, Kevin Sharp e Jenipher Jones, sono i seguenti:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E' opportuno inviare copia delle lettere anche a:
"Europe for Peltier 2024 Coalition": lpsgrheinmain at aol.com
* * *
Appello a cura del Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 27 maggio 2024
Mittente: il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org

5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

8. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: PERCHE' HO ACCETTATO LA CANDIDATURA CON "PACE TERRA DIGNITA'"
[Ringraziamo Enrico Peyretti per questo intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Ho accettato (senza alcuna mira personale) la candidatura con "Pace Terra Dignita'".
Sostengo questa lista, perche' nessun'altra ha la priorita' assoluta della Pace, della Terra-casa-comune, della Dignita'-umana-universale.
Tanti astensionisti onesti vedano se trovano qui la proposta buona.
Seguiamo il dibattito con ragione e passione, non l'una senza l'altra.

9. REPETITA IUVANT. ANCORA UNA SCHIDIONATA DELLA NONVIOLENZA

La nonviolenza e' vecchia come il cucco
la nonviolenza e' zoppa e comunista
svelta come l'antica tartaruga
arrotolata come una lumaca
ha come casa un sacco e una coperta
al fontanile beve con le bestie
campa mangiando foglie e radici
e' sempre in marcia e non si ferma mai.

Veglia la notte e parla coi fantasmi
conosce tutte le canzoni e non le canta
s'accampa fuori mano e s'alza presto
saluta con la mano e s'allontana
non ama le cerimonie
si tiene lontana dai palazzi
ha sempre due o tre sassi nel fagotto
sa quando usarli e non sbaglia la mira.

Non fa ritorno dalla guerra di Troia
perche' alla guerra non ha voluto andare
detesta gli indovini e gli officianti
chiama assassino chi invoca sacrifici
chiama assassino chi ha sete di sangue
tutti i potenti gli stanno sul gozzo
si fida solo della poverta'
sa che il progresso conduce alla morte.

E' dalla parte dei morti di fame
organizza la lotta dei piu' miseri
chiama a condividere il bene e i beni tutti
oppresse e oppressi sono il suo partito
ogni privata proprieta' abolisce
abbatte le caserme e le dogane
giammai permette che si escluda alcuno.

Abolisce le guerre e le armi
a tutti i fascismi si oppone
contrasta ogni potere oppressivo
resiste ad ogni inerzia e imposizione
grida forte il dolore del mondo
apre gli occhi a chi ancora non vedeva
smaschera le menzogne dei malvagi
tutto sa aggiustare e rompere sa tutto.

Ha volto e voce di donna
e' fatta di sputo e di fango
tutte le vite vuole salvare
separa e unisce e poi separa ancora
e poi ancora unisce sa che una
e' la via all'insu' la via all'ingiu'
e che tutti i destini sono uno
fa la sua lotta e poi continua il suo cammino.

10. REPETITA IUVANT. CORTA LITANIA DELLA NONVIOLENZA E DEL NULLA

"Se non e' la lotta che libera tutte e tutti
la nonviolenza e' nulla"
(Nereo Zuzzanghi, Lunghe storie dette in breve, Ferney, 1778)

Se non abbatte tutte le muraglie di tutti i luoghi di pena
tutte le gabbie tutti i recinti di filo spinato
tutte le stanze buie gli angoli della vergogna
i vagoni bestiame le baracche con le orchestrine

Se non abolisce tutti i plotoni d'esecuzione
se non chiude tutte le fabbriche d'armi
se non scioglie tutti gli eserciti

Se non demolisce tutte le istituzioni totali
se non demolisce tutte le ideologie totalitarie
se non e' lo spazio dell'eguaglianza e della diversita'
se non e' la casa comune che include il mondo intero
dove vige la legge dell'universale solidarieta' e responsabilita'
se non e' colloquio corale e dialogo infinito
passarsi il pane e il vino e la parola
nell'ospitalita' che nulla chiede

Se non versa sabbia nei motori
se non dissoda le strade asfaltate
se non ruba tutte le gomme

Se non spezza tutte le catene
se non salva tutti i naufraghi
se non soccorre tutti i bisognosi

Se non fa crescere l'erba
se non resuscita ogni giorno il sole
se non colma ogni notte il cielo di stelle
se non nutre le anime come i corpi

Se non demolisce gli idoli e l'idolo della demolizione degli idoli
se non si oppone a tutte le demolizioni
se non restituisce la parola
se non impara e insegna ad ascoltare
e riscaldare senza dare fuoco

se non restituisce la liberta' ad ogni persona oppressa
se non condivide tutto il bene e tutti i beni fra tutte e tutti
se non salva tutte le vite
se non e' la coscienza e l'organizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione del'umanita' intera e la difesa dell'intero mondo vivente
la nonviolenza e' nulla.

11. REPETITA IUVANT. SOMMESSO ELOGIO DELLA BANDIERA BIANCA

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca meriti l'elogio
di ogni vivente che viver vuole ancora.

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca ti sian rese grazie
da chiunque vuole che l'umanita'
continui ad esistere.

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca tu ti opponi a tutte
le stragi le uccisioni le tirannidi
le ideologie fasciste ebbre di sangue
ogni potere che carne umana mangia

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca sii rifugio e voce
di tutti gli esseri umani
che restare vogliono umani
e che riconoscono come esseri umani
tutti gli altri esseri umani.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Giuseppe Cantillo, Introduzione a Jaspers, Laterza, Roma-Bari 2001, pp. IV + 244.
- Marta Fattori, Introduzione a Francis Bacon, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. VIII + 248.
- Renzo Ragghianti, Introduzione a Montaigne, Laterza, Roma-Bari 2001, pp. IV + 164.
*
Riedizioni
- Marie Kondo, Scott Sonenshein, Lavorare con gioia grazie alla magia del riordino, Vallardi, Milano 2020, Mondadori, Milano 2024, pp. 268, euro 9,90.
*
Classici
- Immanuel Kant, Critica della ragion pura, Rba, Milano 2017, pp. CXXVI + 578. La traduzione e' quella della classica edizione laterziana, di Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo Radice.
*
Maestri
- Bertrand Russell, Autorita' e individuo, Longanesi, Milano 1970, 1975, pp. XXIV + 138.
- Bertrand Russell, Le mie idee politiche, Longanesi, Milano 1975, 1977, pp. IV + 156.
- Bertrand Russell, Socialismo, anarchismo, sindacalismo, Longanesi, Milano 1968, 1975, pp. 272.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5222 del 5 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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