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[Nonviolenza] Telegrammi. 5221
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 5221
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 3 Jun 2024 15:16:15 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5221 del 4 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. In poche secche parole
2. Lettera aperta al C7, che si propone di rappresentare la societa' civile al G7
3. Ad alcune giornaliste, ad alcuni giornalisti, ad alcuni mezzi d'informazione e ad alcune altre persone che sui media possono trovare ascolto
4. Un foglio volante da diffondere ancora
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
7. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
8. Goffredo Fofi: Alex Langer, esempio necessario di impegno
9. Enrico Peyretti: Alex Langer
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. L'ORA. IN POCHE SECCHE PAROLE
Languidamente, penosamente, oscenamente va spegnendosi questa narcotizzata, allucinata, disumanata campagna elettorale per rinnovare un'istituzione come il parlamento europeo la cui importanza e' e sempre piu' sara' fondamentale, mentre la guerra ovunque infuria e mena strage e i poteri impazziti del mondo stanno trascinando nell'abisso l'umanita' intera.
Di questo e solo di questo si dovrebbe discutere: fermare la guerra e le stragi.
Per questo e innanzitutto per questo si dovrebbe votare: per fermare la guerra e le stragi.
*
Ma la gran parte del ceto politico italiano e' peggio che sorda e cieca.
Per la gran parte del ceto politico italiano questi giorni, questi mesi, questi anni, sono l'orgia dell'irresponsabilita': mentre un'immane tragedia e' in corso, la gran parte del ceto politico italiano rivela la sua assoluta inadeguatezza e continua a giocare i suoi giochi autoreferenziali, squallidi e cialtroni, esibisce la sua puerile frivolezza e il suo perverso narcisismo (e l'intima corruzione, e la cupidigia come unica ideologia): di qui gli spropositi e il turpiloquio a coprire il vuoto di pensiero e a cercar di occultare le malefatte, le risse da cortile e i biechi proclami mussoliniani, le ciance su argomenti che con le competenze del parlamento europeo c'entrano come i cavoli a merenda, la sagra dell'ipocrisia e della menzogna, della stupidita' e della volgarita', la violenza nascosta nelle parole e quella palese negli atti e nelle scelte, e in somma delle somme il degenerare ogni giorno di piu' verso il fascismo.
Un'infinita eruzione di barbarie.
E sovrano, onnipervasivo, abominevole, il disprezzo assoluto per le persone che la guerra uccide.
*
Mi sembra che una sola lista ponga la questione decisiva: l'opposizione alla guerra e alle stragi di cui la guerra sempre e solo consiste.
E' la lista "Pace Terra Dignita'".
Mi sembra che una sola lista chiami ad opporsi alla guerra e a costruire un'Europa di pace, disarmista, smilitarizzatrice, nonviolenta.
E' la lista "Pace Terra Dignita'".
E' la lista di Raniero La Valle, di Enrico Peyretti, di Roberto Mancini, di persone amiche della nonviolenza che sanno di cosa parlano e chiamano a resistere all'apocalisse bellica, all'apocalisse atomica.
La lista "Pace Terra Dignita'".
E' la lista di Ali' Rashid e di Pino Arlacchi, e chi ha la nostra tarda eta' (e non ha vissuto con i tappi di sughero nelle orecchie e gli occhi foderati di salame) sa cosa significhino questi nomi nella lotta per la liberazione comune, per il bene comune dell'umanita'.
La lista "Pace Terra Dignita'".
Per questa lista voteremo: per votare per la pace.
Per votare contro tutte le uccisioni.
Perche' o la politica e' l'arte di salvare le vite, o non e' nulla.
E se non si vota per la pace, il fascismo ha gia' vinto.
2. DOCUMENTI. LETTERA APERTA AL C7, CHE SI PROPONE DI RAPPRESENTARE LA SOCIETA' CIVILE AL G7
[Riceviamo e diffondiamo]
Con preoccupazione e rammarico, ci rivolgiamo al coordinamento di associazioni C7, che si propone di rappresentare la societa' civile al G7. Riteniamo che questo coordinamento non riesca ad essere rappresentativo dell'impegno e delle idee della societa' civile che lotta per la pace e i diritti globali. Riteniamo che la sua pretesa di rappresentanza dell'intero panorama del movimento ecopacifista e solidale di fronte al raduno delle grandi potenze mondiali rischi di produrre una involontaria delegittimazione di quelle realta' che vogliono invece criticare alla radice il G7 come centro del potere economico e militare occidentale.
Siamo fortemente perplessi nei confronti del testo elaborato da questo coordinamento e per l'impostazione superficiale con cui vengono trattate le tematiche della lotta alla guerra e del disarmo, omettendo il forte dissenso dei pacifisti contro l'invio di armi in Israele e Ucraina. La sua stesura e' stata priva di un processo partecipativo aperto e trasparente, non rispecchia la molteplicita' di voci e le diverse istanze che compongono la societa' civile. Il documento del C7 e' volutamente non conflittuale con il G7 e infatti auspica un "dialogo costruttivo". Attendersi che, consegnando un documento "costruttivo", i G7 promuovano la pace e il disarmo e' come raccomandare le pecore al lupo.
Con questa lettera vogliamo dare voce alla forte volonta' popolare di contestazione radicale nonviolenta alle politiche di riarmo e di guerra, vogliamo contestare senza mezzi termini una escalation scellerata che spinge l'umanità verso l'ultima guerra mondiale: la guerra nucleare che a detta del "Bulletin of Atomic Scientists" non e' mai stata cosi' vicina, nemmeno negli anni della guerra fredda.
Riteniamo che confidare in un "dialogo costruttivo" con il G7 sia un modo per depistare l'attenzione dalla pericolosa deriva militarista e bellicista di cui si fa promotore il G7, a cui va pertanto tolto ogni affidamento. Il G7 e' la controparte, per di piu' pericolosa e foriera di guerra ancora peggiore, non il partner con cui dialogare. Il G7 e' sostanzialmente la Nato allargata fino al Giappone in funzione anti-Cina.
E' da respingere l'idea che un gruppo di associazioni possa avere la capacita' di rappresentare l'intera societa' civile.
Riteniamo che la ricerca di un dialogo velleitario con il G7 possa mettere in ombra i movimenti di base che si battono per la pace e la giustizia, a cui guardano tanti giovani per trovare risposte alla loro rabbia.
Solo attraverso un dialogo autentico e inclusivo si puo' fare emergere la ricchezza di idee della societa' civile pacifista e solidale.
Primi firmatari: Domenico Gallo, Carlo Gubitosa, Francesco Iannuzzelli, Alessandro Marescotti, Elio Pagani, Peppe Sini, Alex Zanotelli
3. L'ORA. AD ALCUNE GIORNALISTE, AD ALCUNI GIORNALISTI, AD ALCUNI MEZZI D'INFORMAZIONE E AD ALCUNE ALTRE PERSONE CHE SUI MEDIA POSSONO TROVARE ASCOLTO
Gentilissime e gentilissimi,
come forse gia' saprete, il 10 giugno 2024 si terra' l'udienza della "United States Parole Commission" che riesaminera' dopo molti anni la situazione di Leonard Peltier e che potrebbe decidere di concedergli la misura della "liberta' sulla parola" (all'incirca l'equivalente statunitense della nostra "liberta' vigilata") dopo 48 anni di carcere, in considerazione della sua vecchiaia (ha quasi 80 anni) e delle gravi patologie da cui e' affetto (patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere).
Come gia' saprete, Leonard Peltier fu condannato per un delitto che non aveva commesso: la condanna fu ottenuta sulla base di cosiddette "testimonianze" rivelatesi poi false ed estorte con la violenza, e sulla base di cosiddette "prove" altrettanto false, come fu poi incontrovertibilmente dimostrato quando finalmente - anni dopo - gli avvocati difensori poterono visionare gli atti e constatare le manipolazioni e le falsificazioni.
Leonard Peltier e' stato in carcere da innocente per 48 anni, e non gli resta ormai molto tempo da vivere: che possa tornare finalmente libero tra i suoi familiari.
*
Saprete anche che la liberazione di Leonard Peltier nel corso di quasi cinque decadi e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, Desmond Tutu, David Sassoli, Rigoberta Menchu', Robert Redford, il Dalai Lama, papa Francesco; da movimenti umanitari come Amnesty International; da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo, e tra gli altri da numerosi sindaci di Comuni italiani. Cosi' come hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier i rappresentanti dei popoli nativi di tutto il mondo, che in Leonard Peltier vedono un fratello e un testimone della loro stessa condizione.
*
L'udienza della "United States Parole Commission" del 10 giugno 2024 potrebbe essere l'ultima occasione perche' Leonard Peltier possa tornare libero tra i suoi familiari da vivo.
Vi sarebbero anche altre due possibilita':
a) la concessione del "rilascio compassionevole" ("compassionate release") da parte dell'Attorney General (il Procuratore Generale degli Stati Uniti, che come e' noto e' anche il Ministro della Giustizia), ed una richiesta a tal fine e' gia' stata avanzata da vari autorevoli rappresentanti istituzionali statunitensi;
b) la grazia da parte del Presidente degli Stati Uniti, anch'essa richiesta da piu' parti, e tra gli altri - ed all'unanimita' - dal Comitato Nazionale del Partito Democratico statunitense, il partito politico di cui anche il presidente Biden fa parte.
Ma fin qui, purtroppo, le richieste al procuratore Generale e al Presidente sono restate inascoltate.
*
Occorre quindi in questo decisivo momento richiamare ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda di Leonard Peltier, ed a tal fine vi preghiamo di scrivere e pubblicare interventi di informazione, di documentazione e di sensibilizzazione che contribuiscano a persuadere la United States Parole Commission, il Procuratore Generale e il Presidente degli Stati Uniti d'America a fare ciascuno nell'ambito delle proprie specifiche competenze quanto in loro potere per restituire la liberta' a Leonard Peltier prima che muoia in carcere.
*
Alleghiamo in attach alcuni materiali che potrebbero forse esservi utili.
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete e potrete fare.
Un cordiale saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 2 giugno 2024
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org
4. INIZIATIVE. UN FOGLIO VOLANTE DA DIFFONDERE ANCORA
Gentilissime e gentilissimi,
vi saremmo assai grati se ci aiutaste a diffondere urbi et orbi il testo seguente.
Grazie di cuore.
* * *
Un appello alle istituzioni statunitensi che hanno il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
come sapete, il signor Leonard Peltier e' un uomo anziano prossimo agli 80 anni, detenuto da 48 anni per un delitto che non ha commesso, condannato in un processo fondato su prove dimostratesi false e su testimonianze dimostratesi altrettanto false.
Come sapete, il signor Leonard Peltier soffre di molte gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere.
Come sapete, il signor Leonard Peltier nel corso della sua lunga detenzione ha promosso numerose apprezzate iniziative educative ed assistenziali, e sostenuto molte iniziative nonviolente in favore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente.
Come sapete, il signor Leonard Peltier ha dedicato l'intera sua vita all'impegno in difesa dei popoli nativi, del bene comune dell'umanita', della Madre Terra.
Ascoltate la preghiera di Nelson Mandela e di madre Teresa di Calcutta: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di John Lennon e di Desmond Tutu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la richiesta del Parlamento Europeo e della commissione speciale dell'Onu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate l'appello di Amnesty International e del Movimento Nonviolento: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di Rigoberta Menchu' e di Robert Redford: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera del Dalai Lama e di papa Francesco: liberate Leonard Peltier.
Possa quest'uomo vecchio, malato e innocente essere restituito all'amorevole vicinanza dei suoi familiari.
Possano i familiari di Leonard Peltier gioire della vicinanza del loro amato congiunto in questi tardi suoi anni.
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
restituite la liberta' a Leonard Peltier.
vi ringraziamo fin d'ora per la vostra attenzione, per la vostra saggezza, per la vostra umanita'.
* * *
Tre cose che e' opportuno sapere
La United States Parole Commission il prossimo 10 giugno 2024 terra' un'udienza in cui esaminera' la situazione di Leonard Peltier e potrebbe decidere di concedergli la "liberta' sulla parola".
Il Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America e' il referente istituzionale delle richieste di "compassionate release", ovvero di "rilascio compassionevole" delle persone detenute in condizioni di salute particolarmente gravi, come nel caso di Leonard Peltier. La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' stata avanzata da numerosi autorevoli rappresentanti istituzionali degli Stati Uniti d'America.
Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha il potere di concedere la grazia alle persone detenute e cosi' restituire loro la liberta'; e' una prassi abituale nell'anno in cui scade il suo mandato e si svolgono nuove elezioni, come appunto in questo 2024. Da molti anni si attende che un Presidente degli Stati Uniti conceda la grazia a Leonard Peltier.
* * *
Indirizzi utili
Per scrivere alla United States Parole Commission:
e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General):
attraverso la pagina web: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
attraverso la pagina web: https://www.whitehouse.gov/contact/
Gli indirizzi di posta elettronica degli avvocati di Leonard Peltier, Kevin Sharp e Jenipher Jones, sono i seguenti:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E' opportuno inviare copia delle lettere anche a:
"Europe for Peltier 2024 Coalition": lpsgrheinmain at aol.com
* * *
Appello a cura del Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 27 maggio 2024
Mittente: il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org
5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
7. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
8. MEMORIA. GOFFREDO FOFI: ALEX LANGER, ESEMPIO NECESSARIO DI IMPEGNO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del primo giugno 2024 riprendiamo e diffondiamo]
In questi giorni (mesi, anni) mi capita spesso di pensare ad Alexander Langer, per tutti Alex, morto nel luglio del 1995, quasi trent'anni fa. E' stato una delle persone che ho stimato di piu', della generazione che era quella del secondo dopoguerra, piu' giovane di me di una decina d'anni, di me che in qualche modo marginale la guerra ho fatto in tempo a vederla da vicino. La seconda guerra mondiale... La generazione dei Sofri e dei Rostagno, dei Capanna e dei Brandirali, ma anche delle tante compagne tenute ai margini dal nostro maschilismo; la generazione di "Lotta continua", del "manifesto", di "Avanguardia operaia" eccetera - la generazione che tento', forse con superficialita', una "scalata al cielo" presto sconfitta, e che e' passata alla storia come "il '68". Seguito a ruota da un '69 operaio a cui aveva aperto la strada, e che aveva anzi sollecitato all'azione e auspicato potesse prendere "la testa del movimento", da un Nord e un Sud finalmente "uniti nella lotta".
Si', Alex ci manca, manca a quanti che l'hanno conosciuto ricavando dalle sue solide convinzioni e dal suo modo di esporle, insieme pacato e appassionato, persuasioni piu' profonde, idee piu' precise, un esempio di militanza davvero necessario e mai, davvero mai settario. "Uno come Alex" credo manchi davvero, piu' in generale, oggi, al dibattito politico e culturale, e purtroppo non solo in Italia. Il suo retroterra aveva favorito la sua visione piu' larga della nostra della politica, del rapporto tra etica e politica. Ho scritto una volta che Alex aveva tentato di "piantare la carita' nella politica", nel rapporto tra l'uno e i tanti (il "tutti" capitiniano), e che le sue idee nascevano anche dal fatto di essere altoatesino, un po' italiano e un po' tedesco, ma anche un po' ebreo e un po' cattolico (e fu per lui molto importante, per esempio, il periodo che trascorse in Toscana con la frequentazione diretta di don Milani). Fu un teorico e un leader dei Verdi, tra Bolzano e Berlino, e pati' le pene della politica, e anche, diciamolo, la miseria della politica. Del "che fare?", di fronte alle tragedie e alle vilta' del nostro tempo, per di piu' nel mentre una guerra fratricida faceva quotidianamente vittime nella ex Jugoslavia. Fare da ponte, insistendo nel proporre il dialogo, con una visione della politica che fosse insieme locale ed europea. Nessuno puo' capire perche' uno si suicida, tanto meno - credo - gli psicologi e i preti, ma non e' certamente sbagliato pensare che, oltre a chissa' quali pene private, abbia influito sulla decisione di Alex di uccidersi anche - come chiamarla? - l'angoscia della politica, la poverta' di visione anche di amici, la pena del "far da ponte".
Oggi, di fronte a quanto succede su un tremendo fronte di guerra tra Russia e Ucraina e a quanto succede in Palestina e' giusto chiedersi cosa Alex avrebbe detto e cosa avrebbe cercato di fare. Ma proviamo, intanto, a rileggerlo.
9. MEMORIA. ENRICO PEYRETTI: ALEX LANGER
[Ringraziamo Enrico Peyretti per questo intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Per i piu' giovani, Alex significa meno che per noi. Aveva tentato di "piantare la carita' nella politica", dice Fofi. E' caduto nell'impresa. L'impresa non e' caduta.
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Tabi. Viaggio, Gedi, Torino 2024, pp. 144, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Luca Benigni, Archeomafie, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
- Alessandro Cattaneo e Filippo F. Favale, La geometria analitica, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 6,99.
- In viaggio con Philippe Daverio, Pagine d'Europa: viaggio tra libri e biblioteche, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Fantascienza
- Sylvain Neuvel, Solo umano, Mondadori, Milano 2024, pp. 272, euro 6,90.
*
Gialli
- Charles Todd, Un luogo dimenticato, Mondadori, Milano 2024, pp. 400, euro 9,90.
*
Classici
- Thomas Mann, I Buddenbrook, Mondadori, Milano 1949, Rcs, Milano 2014, pp. 672.
- Francisco de Quevedo, La culla e il sepolcro e La virtu' militante, Edizioni Paoline, Bari 1966, pp. 352.
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5221 del 4 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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Numero 5221 del 4 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. In poche secche parole
2. Lettera aperta al C7, che si propone di rappresentare la societa' civile al G7
3. Ad alcune giornaliste, ad alcuni giornalisti, ad alcuni mezzi d'informazione e ad alcune altre persone che sui media possono trovare ascolto
4. Un foglio volante da diffondere ancora
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
7. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
8. Goffredo Fofi: Alex Langer, esempio necessario di impegno
9. Enrico Peyretti: Alex Langer
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. L'ORA. IN POCHE SECCHE PAROLE
Languidamente, penosamente, oscenamente va spegnendosi questa narcotizzata, allucinata, disumanata campagna elettorale per rinnovare un'istituzione come il parlamento europeo la cui importanza e' e sempre piu' sara' fondamentale, mentre la guerra ovunque infuria e mena strage e i poteri impazziti del mondo stanno trascinando nell'abisso l'umanita' intera.
Di questo e solo di questo si dovrebbe discutere: fermare la guerra e le stragi.
Per questo e innanzitutto per questo si dovrebbe votare: per fermare la guerra e le stragi.
*
Ma la gran parte del ceto politico italiano e' peggio che sorda e cieca.
Per la gran parte del ceto politico italiano questi giorni, questi mesi, questi anni, sono l'orgia dell'irresponsabilita': mentre un'immane tragedia e' in corso, la gran parte del ceto politico italiano rivela la sua assoluta inadeguatezza e continua a giocare i suoi giochi autoreferenziali, squallidi e cialtroni, esibisce la sua puerile frivolezza e il suo perverso narcisismo (e l'intima corruzione, e la cupidigia come unica ideologia): di qui gli spropositi e il turpiloquio a coprire il vuoto di pensiero e a cercar di occultare le malefatte, le risse da cortile e i biechi proclami mussoliniani, le ciance su argomenti che con le competenze del parlamento europeo c'entrano come i cavoli a merenda, la sagra dell'ipocrisia e della menzogna, della stupidita' e della volgarita', la violenza nascosta nelle parole e quella palese negli atti e nelle scelte, e in somma delle somme il degenerare ogni giorno di piu' verso il fascismo.
Un'infinita eruzione di barbarie.
E sovrano, onnipervasivo, abominevole, il disprezzo assoluto per le persone che la guerra uccide.
*
Mi sembra che una sola lista ponga la questione decisiva: l'opposizione alla guerra e alle stragi di cui la guerra sempre e solo consiste.
E' la lista "Pace Terra Dignita'".
Mi sembra che una sola lista chiami ad opporsi alla guerra e a costruire un'Europa di pace, disarmista, smilitarizzatrice, nonviolenta.
E' la lista "Pace Terra Dignita'".
E' la lista di Raniero La Valle, di Enrico Peyretti, di Roberto Mancini, di persone amiche della nonviolenza che sanno di cosa parlano e chiamano a resistere all'apocalisse bellica, all'apocalisse atomica.
La lista "Pace Terra Dignita'".
E' la lista di Ali' Rashid e di Pino Arlacchi, e chi ha la nostra tarda eta' (e non ha vissuto con i tappi di sughero nelle orecchie e gli occhi foderati di salame) sa cosa significhino questi nomi nella lotta per la liberazione comune, per il bene comune dell'umanita'.
La lista "Pace Terra Dignita'".
Per questa lista voteremo: per votare per la pace.
Per votare contro tutte le uccisioni.
Perche' o la politica e' l'arte di salvare le vite, o non e' nulla.
E se non si vota per la pace, il fascismo ha gia' vinto.
2. DOCUMENTI. LETTERA APERTA AL C7, CHE SI PROPONE DI RAPPRESENTARE LA SOCIETA' CIVILE AL G7
[Riceviamo e diffondiamo]
Con preoccupazione e rammarico, ci rivolgiamo al coordinamento di associazioni C7, che si propone di rappresentare la societa' civile al G7. Riteniamo che questo coordinamento non riesca ad essere rappresentativo dell'impegno e delle idee della societa' civile che lotta per la pace e i diritti globali. Riteniamo che la sua pretesa di rappresentanza dell'intero panorama del movimento ecopacifista e solidale di fronte al raduno delle grandi potenze mondiali rischi di produrre una involontaria delegittimazione di quelle realta' che vogliono invece criticare alla radice il G7 come centro del potere economico e militare occidentale.
Siamo fortemente perplessi nei confronti del testo elaborato da questo coordinamento e per l'impostazione superficiale con cui vengono trattate le tematiche della lotta alla guerra e del disarmo, omettendo il forte dissenso dei pacifisti contro l'invio di armi in Israele e Ucraina. La sua stesura e' stata priva di un processo partecipativo aperto e trasparente, non rispecchia la molteplicita' di voci e le diverse istanze che compongono la societa' civile. Il documento del C7 e' volutamente non conflittuale con il G7 e infatti auspica un "dialogo costruttivo". Attendersi che, consegnando un documento "costruttivo", i G7 promuovano la pace e il disarmo e' come raccomandare le pecore al lupo.
Con questa lettera vogliamo dare voce alla forte volonta' popolare di contestazione radicale nonviolenta alle politiche di riarmo e di guerra, vogliamo contestare senza mezzi termini una escalation scellerata che spinge l'umanità verso l'ultima guerra mondiale: la guerra nucleare che a detta del "Bulletin of Atomic Scientists" non e' mai stata cosi' vicina, nemmeno negli anni della guerra fredda.
Riteniamo che confidare in un "dialogo costruttivo" con il G7 sia un modo per depistare l'attenzione dalla pericolosa deriva militarista e bellicista di cui si fa promotore il G7, a cui va pertanto tolto ogni affidamento. Il G7 e' la controparte, per di piu' pericolosa e foriera di guerra ancora peggiore, non il partner con cui dialogare. Il G7 e' sostanzialmente la Nato allargata fino al Giappone in funzione anti-Cina.
E' da respingere l'idea che un gruppo di associazioni possa avere la capacita' di rappresentare l'intera societa' civile.
Riteniamo che la ricerca di un dialogo velleitario con il G7 possa mettere in ombra i movimenti di base che si battono per la pace e la giustizia, a cui guardano tanti giovani per trovare risposte alla loro rabbia.
Solo attraverso un dialogo autentico e inclusivo si puo' fare emergere la ricchezza di idee della societa' civile pacifista e solidale.
Primi firmatari: Domenico Gallo, Carlo Gubitosa, Francesco Iannuzzelli, Alessandro Marescotti, Elio Pagani, Peppe Sini, Alex Zanotelli
3. L'ORA. AD ALCUNE GIORNALISTE, AD ALCUNI GIORNALISTI, AD ALCUNI MEZZI D'INFORMAZIONE E AD ALCUNE ALTRE PERSONE CHE SUI MEDIA POSSONO TROVARE ASCOLTO
Gentilissime e gentilissimi,
come forse gia' saprete, il 10 giugno 2024 si terra' l'udienza della "United States Parole Commission" che riesaminera' dopo molti anni la situazione di Leonard Peltier e che potrebbe decidere di concedergli la misura della "liberta' sulla parola" (all'incirca l'equivalente statunitense della nostra "liberta' vigilata") dopo 48 anni di carcere, in considerazione della sua vecchiaia (ha quasi 80 anni) e delle gravi patologie da cui e' affetto (patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere).
Come gia' saprete, Leonard Peltier fu condannato per un delitto che non aveva commesso: la condanna fu ottenuta sulla base di cosiddette "testimonianze" rivelatesi poi false ed estorte con la violenza, e sulla base di cosiddette "prove" altrettanto false, come fu poi incontrovertibilmente dimostrato quando finalmente - anni dopo - gli avvocati difensori poterono visionare gli atti e constatare le manipolazioni e le falsificazioni.
Leonard Peltier e' stato in carcere da innocente per 48 anni, e non gli resta ormai molto tempo da vivere: che possa tornare finalmente libero tra i suoi familiari.
*
Saprete anche che la liberazione di Leonard Peltier nel corso di quasi cinque decadi e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, Desmond Tutu, David Sassoli, Rigoberta Menchu', Robert Redford, il Dalai Lama, papa Francesco; da movimenti umanitari come Amnesty International; da istituzioni come l'Onu e il Parlamento Europeo, e tra gli altri da numerosi sindaci di Comuni italiani. Cosi' come hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier i rappresentanti dei popoli nativi di tutto il mondo, che in Leonard Peltier vedono un fratello e un testimone della loro stessa condizione.
*
L'udienza della "United States Parole Commission" del 10 giugno 2024 potrebbe essere l'ultima occasione perche' Leonard Peltier possa tornare libero tra i suoi familiari da vivo.
Vi sarebbero anche altre due possibilita':
a) la concessione del "rilascio compassionevole" ("compassionate release") da parte dell'Attorney General (il Procuratore Generale degli Stati Uniti, che come e' noto e' anche il Ministro della Giustizia), ed una richiesta a tal fine e' gia' stata avanzata da vari autorevoli rappresentanti istituzionali statunitensi;
b) la grazia da parte del Presidente degli Stati Uniti, anch'essa richiesta da piu' parti, e tra gli altri - ed all'unanimita' - dal Comitato Nazionale del Partito Democratico statunitense, il partito politico di cui anche il presidente Biden fa parte.
Ma fin qui, purtroppo, le richieste al procuratore Generale e al Presidente sono restate inascoltate.
*
Occorre quindi in questo decisivo momento richiamare ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda di Leonard Peltier, ed a tal fine vi preghiamo di scrivere e pubblicare interventi di informazione, di documentazione e di sensibilizzazione che contribuiscano a persuadere la United States Parole Commission, il Procuratore Generale e il Presidente degli Stati Uniti d'America a fare ciascuno nell'ambito delle proprie specifiche competenze quanto in loro potere per restituire la liberta' a Leonard Peltier prima che muoia in carcere.
*
Alleghiamo in attach alcuni materiali che potrebbero forse esservi utili.
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete e potrete fare.
Un cordiale saluto,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 2 giugno 2024
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/03/msg00001.html
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)":
https://lists.peacelink.it/nonviolenza/2022/09/msg00064.html
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org
4. INIZIATIVE. UN FOGLIO VOLANTE DA DIFFONDERE ANCORA
Gentilissime e gentilissimi,
vi saremmo assai grati se ci aiutaste a diffondere urbi et orbi il testo seguente.
Grazie di cuore.
* * *
Un appello alle istituzioni statunitensi che hanno il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
come sapete, il signor Leonard Peltier e' un uomo anziano prossimo agli 80 anni, detenuto da 48 anni per un delitto che non ha commesso, condannato in un processo fondato su prove dimostratesi false e su testimonianze dimostratesi altrettanto false.
Come sapete, il signor Leonard Peltier soffre di molte gravi patologie che non possono essere adeguatamente curate in carcere.
Come sapete, il signor Leonard Peltier nel corso della sua lunga detenzione ha promosso numerose apprezzate iniziative educative ed assistenziali, e sostenuto molte iniziative nonviolente in favore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente.
Come sapete, il signor Leonard Peltier ha dedicato l'intera sua vita all'impegno in difesa dei popoli nativi, del bene comune dell'umanita', della Madre Terra.
Ascoltate la preghiera di Nelson Mandela e di madre Teresa di Calcutta: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di John Lennon e di Desmond Tutu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la richiesta del Parlamento Europeo e della commissione speciale dell'Onu: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate l'appello di Amnesty International e del Movimento Nonviolento: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera di Rigoberta Menchu' e di Robert Redford: liberate Leonard Peltier.
Ascoltate la preghiera del Dalai Lama e di papa Francesco: liberate Leonard Peltier.
Possa quest'uomo vecchio, malato e innocente essere restituito all'amorevole vicinanza dei suoi familiari.
Possano i familiari di Leonard Peltier gioire della vicinanza del loro amato congiunto in questi tardi suoi anni.
Gentili signore e signori della United States Parole Commission,
gentile Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
gentile Presidente degli Stati Uniti d'America,
restituite la liberta' a Leonard Peltier.
vi ringraziamo fin d'ora per la vostra attenzione, per la vostra saggezza, per la vostra umanita'.
* * *
Tre cose che e' opportuno sapere
La United States Parole Commission il prossimo 10 giugno 2024 terra' un'udienza in cui esaminera' la situazione di Leonard Peltier e potrebbe decidere di concedergli la "liberta' sulla parola".
Il Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America e' il referente istituzionale delle richieste di "compassionate release", ovvero di "rilascio compassionevole" delle persone detenute in condizioni di salute particolarmente gravi, come nel caso di Leonard Peltier. La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' stata avanzata da numerosi autorevoli rappresentanti istituzionali degli Stati Uniti d'America.
Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha il potere di concedere la grazia alle persone detenute e cosi' restituire loro la liberta'; e' una prassi abituale nell'anno in cui scade il suo mandato e si svolgono nuove elezioni, come appunto in questo 2024. Da molti anni si attende che un Presidente degli Stati Uniti conceda la grazia a Leonard Peltier.
* * *
Indirizzi utili
Per scrivere alla United States Parole Commission:
e-mail: USParole.questions at usdoj.gov
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General):
attraverso la pagina web: https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America:
attraverso la pagina web: https://www.whitehouse.gov/contact/
Gli indirizzi di posta elettronica degli avvocati di Leonard Peltier, Kevin Sharp e Jenipher Jones, sono i seguenti:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E' opportuno inviare copia delle lettere anche a:
"Europe for Peltier 2024 Coalition": lpsgrheinmain at aol.com
* * *
Appello a cura del Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 27 maggio 2024
Mittente: il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
* * *
Per saperne di piu'
Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo inoltre che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org
5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
7. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
8. MEMORIA. GOFFREDO FOFI: ALEX LANGER, ESEMPIO NECESSARIO DI IMPEGNO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del primo giugno 2024 riprendiamo e diffondiamo]
In questi giorni (mesi, anni) mi capita spesso di pensare ad Alexander Langer, per tutti Alex, morto nel luglio del 1995, quasi trent'anni fa. E' stato una delle persone che ho stimato di piu', della generazione che era quella del secondo dopoguerra, piu' giovane di me di una decina d'anni, di me che in qualche modo marginale la guerra ho fatto in tempo a vederla da vicino. La seconda guerra mondiale... La generazione dei Sofri e dei Rostagno, dei Capanna e dei Brandirali, ma anche delle tante compagne tenute ai margini dal nostro maschilismo; la generazione di "Lotta continua", del "manifesto", di "Avanguardia operaia" eccetera - la generazione che tento', forse con superficialita', una "scalata al cielo" presto sconfitta, e che e' passata alla storia come "il '68". Seguito a ruota da un '69 operaio a cui aveva aperto la strada, e che aveva anzi sollecitato all'azione e auspicato potesse prendere "la testa del movimento", da un Nord e un Sud finalmente "uniti nella lotta".
Si', Alex ci manca, manca a quanti che l'hanno conosciuto ricavando dalle sue solide convinzioni e dal suo modo di esporle, insieme pacato e appassionato, persuasioni piu' profonde, idee piu' precise, un esempio di militanza davvero necessario e mai, davvero mai settario. "Uno come Alex" credo manchi davvero, piu' in generale, oggi, al dibattito politico e culturale, e purtroppo non solo in Italia. Il suo retroterra aveva favorito la sua visione piu' larga della nostra della politica, del rapporto tra etica e politica. Ho scritto una volta che Alex aveva tentato di "piantare la carita' nella politica", nel rapporto tra l'uno e i tanti (il "tutti" capitiniano), e che le sue idee nascevano anche dal fatto di essere altoatesino, un po' italiano e un po' tedesco, ma anche un po' ebreo e un po' cattolico (e fu per lui molto importante, per esempio, il periodo che trascorse in Toscana con la frequentazione diretta di don Milani). Fu un teorico e un leader dei Verdi, tra Bolzano e Berlino, e pati' le pene della politica, e anche, diciamolo, la miseria della politica. Del "che fare?", di fronte alle tragedie e alle vilta' del nostro tempo, per di piu' nel mentre una guerra fratricida faceva quotidianamente vittime nella ex Jugoslavia. Fare da ponte, insistendo nel proporre il dialogo, con una visione della politica che fosse insieme locale ed europea. Nessuno puo' capire perche' uno si suicida, tanto meno - credo - gli psicologi e i preti, ma non e' certamente sbagliato pensare che, oltre a chissa' quali pene private, abbia influito sulla decisione di Alex di uccidersi anche - come chiamarla? - l'angoscia della politica, la poverta' di visione anche di amici, la pena del "far da ponte".
Oggi, di fronte a quanto succede su un tremendo fronte di guerra tra Russia e Ucraina e a quanto succede in Palestina e' giusto chiedersi cosa Alex avrebbe detto e cosa avrebbe cercato di fare. Ma proviamo, intanto, a rileggerlo.
9. MEMORIA. ENRICO PEYRETTI: ALEX LANGER
[Ringraziamo Enrico Peyretti per questo intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Per i piu' giovani, Alex significa meno che per noi. Aveva tentato di "piantare la carita' nella politica", dice Fofi. E' caduto nell'impresa. L'impresa non e' caduta.
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Tabi. Viaggio, Gedi, Torino 2024, pp. 144, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Luca Benigni, Archeomafie, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
- Alessandro Cattaneo e Filippo F. Favale, La geometria analitica, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 6,99.
- In viaggio con Philippe Daverio, Pagine d'Europa: viaggio tra libri e biblioteche, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Fantascienza
- Sylvain Neuvel, Solo umano, Mondadori, Milano 2024, pp. 272, euro 6,90.
*
Gialli
- Charles Todd, Un luogo dimenticato, Mondadori, Milano 2024, pp. 400, euro 9,90.
*
Classici
- Thomas Mann, I Buddenbrook, Mondadori, Milano 1949, Rcs, Milano 2014, pp. 672.
- Francisco de Quevedo, La culla e il sepolcro e La virtu' militante, Edizioni Paoline, Bari 1966, pp. 352.
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5221 del 4 giugno 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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