[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 504



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 504 del 18 maggio 2024

In questo numero:
1. Enrico Peyretti: L'attentatore di Fico
2. Proposta di scrivere tre lettere per la liberazione di Leonard Peltier
3. Dalla redazione de "La nonviolenza e' in cammino" una lettera alla Commissione per la liberta' vigilata che il 10 giugno 2024 esaminera' il caso di Leonard Peltier
4. L'Associazione "Respirare" di Viterbo scrive alla Commissione per la liberta' vigilata che il 10 giugno 2024 esaminera' il caso di Leonard Peltier
5. Peppe Sini: Alla Commissione per la liberta' vigilata che il 10 giugno 2024 esaminera' il caso di Leonard Peltier
6. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Raniero La Valle: Ebrei E Palestinesi patrimonio dell'umanita'

1. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: L'ATTENTATORE DI FICO
[Ringraziamo Enrico Peyretti per questo intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

"Prima pagina" su radio3, poco dopo le 7,15: l'attentatore del premier slovacco Fico viene definito (non so piu' da quale giornale) "poeta" e "attivista nonviolento", che "andava sempre armato", come Majakovskij (non lo sapevo).
In attesa che i poeti (organizzati dove?) rivendichino il loro onore, cerchiamo di spiegare, noi nonviolenti, che un matto puo' dirsi anche Gesu' Cristo, ma da quel che fa si capisce se lo e' davvero.
Intanto pero', il fatto che Fico, amico di Putin come Orban, cioe' di un aggressore imperiale, abbia scatenato la pistola mortifera di un altro odiatore violento, dice l'epidemia di guerra entrata negli animi, che comandano alle mani armate, e fanno guerra alla guerra con altra guerra.
Non basta una mascherina, ci vuole un profondo vaccino: no agli imperi, nessun impero, nessun armamento, nessuna minaccia, molta cooperazione pacifica, molto dialogo, molta resistenza nonviolenta alla guerra, molta obiezione di coscienza a tutte le armi, molto amore attivo per tutta l'umanita', per tutti i popoli, per tutte le vite oggi calpestate da violenze militari in quantità orrende, da tante parti.
E molta speranza attiva, impegnata.
L'umanita' ha risorse migliori.

2. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI SCRIVERE TRE LETTERE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

1. Scriviamo alla Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission), chiedendo la concessione della liberta' vigilata a Leonard Peltier.
2. Scriviamo al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General), chiedendo un provvedimento di "compassionate release" per Leonard Peltier.
3. Scriviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America, chiedendo la grazia presidenziale per Leonard Peltier.
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1. La Commissione per la liberta' vigilata (United States Parole Commission) si riunira' il 10 giugno 2024 per esaminare la situazione di Leonard Peltier: le competenze di questo organo sono specifiche, e quindi le lettere devono tenerne conto. In breve, gli argomenti in base a cui la Commissione potrebbe prendere una decisione positiva sostanzialmente sono: l'eta' avanzata di Leonard Peltier (che tra pochi mesi compira' 80 anni, dei quali 48 trascorsi in carcere); le sue precarie condizioni di salute ed il fatto che in carcere non puo' ricevere le cure necessarie; l'opportunita' che possa trascorrere gli ultimi anni di vita con i suoi familiari (riconoscendo sia il suo diritto a stare con loro, sia il loro diritto a stare con lui).
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
Alla United States Parole Commission: USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Un possibile testo della lettera:
Egregi membri della United States Parole Commission,
in considerazione sia dell'eta' avanzata, sia delle precarie condizioni di salute e dell'impossibilita' di ricevere in carcere le adeguate cure di cui necessita, sia dell'opportunita' che possa trascorrere gli ultimi anni di vita con i suoi familiari - dopo ben 48 anni di detenzione, e giunto alle soglie degli 80 anni di eta' -, sollecitiamo da parte vostra nell'udienza del 10 giugno 2024 una decisione che riconosca la misura della liberta' vigilata al signor Leonard Peltier.
Confidando nel vostro discernimento intellettuale, nella vostra sapienza giuridica e nel vostro sentire morale, vogliate gradire distinti saluti.
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2. Al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) vanno indirizzate le richieste di "compassionate release" ("rilascio compassionevole"), ovvero di ritorno in liberta' in considerazione sostanzialmente delle gravi condizioni di salute e dell'impossibilita' di adeguate terapie in carcere, delle condizioni esistenziali di particolare sofferenza, di violazione, privazione o perdita di diritti umani fondamentali, ovvero di pericolo di morte in cui Leonard Peltier si trova.
La richiesta di "compassionate release" per Leonard Peltier e' gia' stata presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi; e' opportuno sostenerla.
Per scrivere al Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America (United States Attorney General) usare il form disponibile alla pagina web:
https://www.justice.gov/doj/webform/your-message-department-justice
Un possibile testo della lettera:
Egregio Procuratore Generale degli Stati Uniti d'America,
ci associamo alla richiesta di un provvedimento di "compassionate release" per il signor Leonard Peltier, richiesta gia' presentata da autorevoli rappresentanti delle istituzioni statunitensi.
Il signor Leonard Peltier, come e' noto, e' anziano, e' gravemente malato e non puo' ricevere cure adeguate in carcere; il senso di umanita' e l'esatta intellezione della norma giuridica suggeriscono che sia restituito all'affettuoso accudimento dei suoi familiari in questa parte restante della sua vita.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.
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3. E' consuetudine del Presidente degli Stati Uniti d'America, avvicinandosi la conclusione del mandato ovvero nuove elezioni, concedere la grazia presidenziale ad alcuni detenuti. Gia' in passato sembro' che alcuni Presidenti - Bill Clinton, Barack Obama - avessero preso in considerazione di restituire la liberta' a Leonard Peltier, ma la cosa resto' senza esito; e' possibile ed auspicabile che l'attuale Presidente Biden, che si e' dichiarato impegnato per il riconoscimento dei diritti violati dei nativi americani, possa finalmente concedere la grazia presidenziale a Leonard Peltier.
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
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Di qui al 10 giugno, facciamo di queste settimane un momento di solidarieta' liberatrice: con una vasta mobilitazione nonviolenta internazionale di tutte le persone di volonta' buona, di tutte le associazioni democratiche, di tutte le istituzioni che hanno a cuore la dignita umana' e i diritti fondamentali di ogni essere umano e quindi il bene comune dell'umanita', affinche' a Leonard Peltier sia restituita la liberta'.
Di qui al 10 giugno, facciamo di queste settimane un'ora di parresia, un kairos nonviolento: con una corale richiesta da tutto il mondo alle autorita' statunitensi che ne hanno il potere legale, di restituire la liberta' a Leonard Peltier.
Di qui al 10 giugno, facciamo di queste settimane l'occasione di un'azione nonviolenta globale: con un appello persuaso e persuasivo, misericordioso e illuminante, alle coscienze e alle intelligenze degli esseri umani che per il loro specifico compito istituzionale hanno il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier affinche' ascoltino la voce dell'umanita', la voce della verita' che e' in ogni essere umano, e deliberino in scienza e coscienza che Leonard Peltier torni libero.
Si', che Leonard Peltier torni libero: sarebbe, per usare le parole di Vinoba Bhave, una vittoria per il mondo; sarebbe, per usare le parole di Albert Schweitzer, un esempio di rispetto per la vita; sarebbe, per usare le parole di Martin Luther King, il dispiegarsi della forza dell'amore.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 13 maggio 2024
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

3. APPELLI. DALLA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" UNA LETTERA ALLA COMMISSIONE PER LA LIBERTA' VIGILATA CHE IL 10 GIUGNO 2024 ESAMINERA' IL CASO DI LEONARD PELTIER

Alla United States Parole Commission:
USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Oggetto: Sollecitazione che al signor Leonard Peltier venga concessa la misura della liberta' vigilata
Gentili signore e gentili signori,
uniamo i nostri fervidi voti a quelli gia' espressi da piu' parti affinche' nell'udienza del 10 giugno 2024 la United States Parole Commission deliberi la concessione della misura della liberta' vigilata al signor Leonard Peltier.
Come e' gia' stato da piu' parti sottolineato, il signor Peltier e' detenuto da 48 anni e la sua liberazione e' stata chiesta da innumerevoli insigni personalita' della vita morale e civile, da istituzioni democratiche di tutto il mondo rappresentative di milioni e milioni di esseri umani, da prestigiosi movimenti umanitari.
E' stato sicuramente gia' posto alla vostra attenzione altresi' il fatto che durante questo lunghissimo periodo di detenzione il signor Peltier ha promosso e sostenuto molte iniziative benefiche per il bene comune dell'umanita'.
Ed infine, e soprattutto, vi e' noto che il signor Peltier e' anziano; gravemente malato e bisognoso di cure che non e' possibile garantirgli in regime carcerario; e che e' quindi opportuno che possa trascorrere gli anni restanti della sua vita tra i suoi familiari potendo usufruire del loro affetto e del loro accudimento ed a sua volta potendo dar loro quel sostegno parentale che solo l'effettiva vicinanza fisica, ovvero la convivenza nel medesimo domicilio, pienamente consente di dispiegare.
Certi che prenderete la miglior decisione sulla base di un'obiettiva valutazione della situazione esistenziale e dei diritti umani del signor Peltier, vogliate gradire distinti saluti.
La direzione e la redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"
Viterbo, 16 maggio 2024

4. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO SCRIVE ALLA COMMISSIONE PER LA LIBERTA' VIGILATA CHE IL 10 GIUGNO 2024 ESAMINERA' IL CASO DI LEONARD PELTIER

Alla United States Parole Commission:
USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Oggetto: Sollecitazione che al signor Leonard Peltier venga concessa la misura della liberta' vigilata
Egregie signore ed egregi signori,
venuti a conoscenza del fatto che il prossimo 10 giugno la United States Parole Commission si riunira' per esaminare la proposta che al signor Leonard Peltier sia concessa la liberta' vigilata, sollecitiamo la concessione di tale misura sulla base delle seguenti considerazioni: l'eta' avanzata del signor Peltier; le gravi patologie da cui il signor Peltier e' affetto ed il fatto che in carcere non puo' ricevere le adeguate cure di cui ha bisogno e alle quali ha diritto; l'opportunita' che dopo 48 anni di detenzione possa trascorrere il rimanente tempo della sua vita circondato dall'affetto dei suoi familiari.
Non vi e' bisogno di ricordare che nel corso degli anni illustri personalita' benefattrici dell'umanita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, istituzioni rappresentative come il Parlamento Europeo, movimenti umanitari come Amnesty International, hanno reiteratamente richiesto che al signor Peltier sia restituita la liberta'.
Vogliate gradire distinti saluti,
l'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 14 maggio 2024
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

5. APPELLI. PEPPE SINI: ALLA COMMISSIONE PER LA LIBERTA' VIGILATA CHE IL 10 GIUGNO 2024 ESAMINERA' IL CASO DI LEONARD PELTIER

Alla United States Parole Commission:
USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Oggetto: Sollecitazione che al signor Leonard Peltier venga concessa la misura della liberta' vigilata
Gentilissime signore e gentilissimi signori della United States Parole Commission,
con la presente si sollecita che al signor Leonard Peltier, che tra pochi mesi compira' 80 anni e da 48 anni e' detenuto, venga concessa la misura della liberta' vigilata in considerazione sia della sua eta' avanzata, sia delle varie gravi patologie da cui e' affetto (e per le quali in carcere non puo' ricevere cure adeguate), sia dell'opportunita' che venga restituito alla vicinanza amorevole dei suoi familiari affinche' possa ricevere e dare un reciproco affettuoso accudimento nei restanti anni della sua vita.
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Non vi e' bisogno di aggiungere quanto e' universalmente noto: ovvero che la restituzione della liberta' al signor Leonard Peltier e' stata sollecitata nel corso del tempo da personalita' insigni come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da figure rappresentative di grandi tradizioni spirituali come il Dalai Lama e papa Francesco, da rilevanti istituzioni democratiche come il Parlamento Europeo, da prestigiose associazioni umanitarie come Amnesty International.
Ne' vi e' bisogno di aggiungere che la medesima sollecitazione e' stata espressa da una commissione giuridica dell'ONU istituita proprio al fine di riesaminare l'intera vicenda giudiziaria del signor Leonard Peltier.
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In Italia - il paese da cui scriviamo - tale auspicio e' stato pubblicamente condiviso da un gran numero di personalita' della riflessione religiosa e filosofica, dell'impegno morale e civile, delle scienze e delle arti; da un gran numero di associazioni democratiche, di movimenti per i diritti umani, di esperienze della societa' civile; da un gran numero di istituzioni democratiche e di rappresentanti dei cittadini - parlamentari, sindaci, assessori e consiglieri comunali, provinciali e regionali -; fra tutti loro vogliamo ricordare particolarmente il compianto Presidente del Parlamento Europeo on. David Sassoli, che nel 2021, pochi mesi prima della prematura scomparsa, volle autorevolmente sollecitare - con un intervento pubblico che ebbe vasta eco - le competenti istituzioni statunitensi a restituire la liberta' al signor Leonard Peltier.
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Gentilissime signore e gentilissimi signori della United States Parole Commission,
confidando nel vostro discernimento, ed auspicando l'esito positivo atteso da tante persone di buona volonta', vogliate gradire distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo (Italia), 11 maggio 2024

6. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

12. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: EBREI E PALESTINESI PATRIMONIO DELL'UMANITA'
[Dalla newsletter n. 339 del 14 maggio 2024 di "Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri" riprendiamo e diffondiamo.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno]

Cari amici,
la guerra non solo provoca catastrofi immediate, ma travolge e sconvolge anche valori e processi di lungo periodo. Tra le cose piu' preziose che vengono messe in crisi dalla tragedia di Gaza c'e' anche il dialogo ebraico-cristiano intrapreso dopo il Concilio, volto a ritrovare e condividere tutto cio' che unisce le due religioni. Ora non può esserci niente di piu' lontano e inaccettabile per i cristiani di cio' che sta avvenendo a Gaza ad opera delle Forze Armate e dello Stato di Israele, mentre ogni protesta o critica a tale azione, che venga dalle piazze o dagli studenti delle Universita' o dall'ONU e perfino dagli Stati Uniti viene respinta e tacciata di antisemitismo, e percio' da condannare come continuazione sotto altra forma della Shoa'. Questa accusa viene reiterata anche per ribadire che l'operazione a Gaza non puo' cessare, pur contro le sollecitazioni internazionali, finche' non "sia finito il lavoro", come viene chiamata la strage della popolazione palestinese, rinominata come Hamas. Tutto cio' si fonda su una identificazione dello Stato di Israele con l'intero popolo ebraico, compreso quello della diaspora, a partire da quella che e' considerata una filiazione diretta dello Stato di Israele dalla Scrittura, invocata anche come suggello dell'esclusiva sovranita' israeliana sull'intera Terra promessa "dal mare al Giordano", con Gerusalemme indivisa "capitale eterna di Israele"; e' questo l'assioma sostenuto soprattutto dai partiti religiosi ma assunto di fatto come legittimazione anche delle politiche del governo laico.
Questa concezione di un messianismo realizzato, che non si credette di poter formalizzare in una Costituzione scritta al momento della fondazione dello Stato, e' stata infine suffragata dalla Legge fondamentale approvata dalla Knesset il 19 luglio 2018, sotto la spinta di Netanyahu ma con la contrarieta' del presidente Reuven Rivlin che ne temeva le conseguenze negative per tutti gli Ebrei e per lo stesso Stato di Israele. Tale Costituzione definisce Israele come "lo Stato nazione del popolo ebraico", la Terra come sua patria storica e "il diritto di esercitare l'autodeterminazione nazionale" (cioe' i diritti politici e di cittadinanza) come riservato "esclusivamente al popolo ebraico". Si tratta di una statuizione che non ammette alcuna altra etnia, emette la parola fine a qualsiasi forma di "due popoli e due Stati", e in ultima analisi esclude l'esistenza stessa di una entita' palestinese entro il territorio dello Stato, cio' che e' appunto il "lavoro" da finire a Gaza, ma portato avanti anche in Cisgiordania.
E' di fronte a tutto cio' che l'ebreo Bernie Sanders, leader democratico americano, ha scritto a Netanyahu che "non e' antisemita sottolineare che in poco piu' di sei mesi il suo governo estremista ha ucciso 34mila palestinesi e ne ha feriti 77mila, il 70 per cento dei quali donne e bambini, e che i bombardamenti hanno lasciato senza casa un milione di persone, quasi la meta' della popolazione di Gaza"; ne' e' antisemita la Corte dell'Aja che adotta misure cautelari per arginare il genocidio, ne' lo e' Francesca Albanese relatrice dell'ONU per i diritti umani.
E allora la condizione imprescindibile perche' il dialogo cristiano-ebraico possa continuare e arricchirsi e' che si distingua tra il popolo ebraico e lo Stato di Israele, come voleva Primo Levi, e tra la fede biblica e la sua attuale traduzione politica a Tel Aviv, la quale risponde a una lettura fondamentalista della Scrittura che, come dice la Pontificia Commissione Biblica, e' "un suicidio del pensiero" ma puo' diventare anche il suicidio di uno Stato, e puo' dar ragione al lamento di Michea al vedere i "governanti della casa d'Israele costruire Sion col sangue e Gerusalemme con il sopruso". Percio' lo stesso Stato di Israele dovrebbe avviare un processo di cambiamento.
Noi cristiani possiamo fare senza abuso questo discernimento nel nostro rapporto con gli Ebrei, perche' noi non siamo estranei ad Israele, gli Ebrei non sono solo "i nostri fratelli maggiori", essi sono noi e noi siamo loro. Questo e' il vero dialogo ebraico-cristiano: fino a Gesu' eravamo una cosa sola, lui era ebreo e nel contempo era Cristo, c'e' una corrispondenza tra Sinagoga e Chiesa, Tempio e Cenacolo, l'Arca e la Croce, il Rabbi e il Crocefisso, che e' poi quanto san Paolo ha scritto a noi romani, parlando degli Israeliti come "fratelli e consanguinei secondo la carne, che possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi e da cui proviene Cristo secondo la carne".
In forza di questa unita', a differenza di quanto sostiene ogni altra voce oggi corrente, noi possiamo dire che la vera soluzione politica della questione palestinese, e la vera alternativa al genocidio dell'uno o dell'altro popolo, e' la riconciliazione tra Ebrei e Palestinesi nella convivenza in un'unica Terra; e possiamo fare la proposta all'Europa, e a tutta la comunita' internazionale, di assecondare questo processo adottando il popolo ebreo e quello palestinese come "patrimoni dell'umanita'": e' questa la figura giuridica istituita dalla Convenzione dell'UNESCO per la protezione del patrimonio culturale e naturale da trasmettere alle generazioni future, proprio in quanto rappresenta "il legame tra il nostro passato, cio' che siamo ora, e cio' che passeremo alle future generazioni": e quali altri popoli sono portatori di tradizioni e valori universali e perenni da trasmettere al mondo futuro come l'ebreo e il palestinese?
L'obiezione e' che i patrimoni di cui si parla sono i siti, i complessi architettonici e altre strutture materiali da preservare per il futuro: ma non sono gli uomini e i popoli il patrimonio piu' grande da salvare? La perdita di un popolo, che sia l'herero, il primo sterminato nell'altro secolo, o l'armeno, l'ebreo, il tutsi, il palestinese, non e' piu' grave della perdita della diga di Assuan?
Sarebbe questo il modo anche per rispondere alla piu' penetrante forma di alienazione e di dominio che oggi espropria la dignita' delle persone e devasta la Terra, che consiste nella sottomissione dell'uomo al dominio della cosa; il sistema di guerra che struttura oggi l'intera politica mondiale e' infatti interamente fondato sul dominio della cosa, a cominciare dalle armi, dalla produzione e dal profitto: un'inversione di tendenza, che parta proprio da quella terra di Palestina, sarebbe un segnale di ritrovata speranza.
Nel sito pubblichiamo il testo "Dove va il mondo?" di Raniero La Valle, che e' un tentativo di rispondere a tale domanda posta a tema del convegno di "Missione oggi" svoltosi a Brescia l'11 maggio scorso. Pubblichiamo anche un articolo di Domenico Gallo dal titolo "Anche noi contro i Palestinesi?" (oltre che contro i naufraghi).
Con i piu' cordiali saluti,
Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 504 del 18 maggio 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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