[Nonviolenza] Telegrammi. 5199



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5199 del 13 maggio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Pasquale Pugliese: Massa e coscienza. Il rifiuto personale alla chiamata alla guerra mondiale
2. Enrico Peyretti: Obiezione a Gandhi
3. Raniero La Valle: Perche' l'idolo crolli
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. L'associazione "Respirare" di Viterbo invita ad estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier di qui al 10 giugno
6. "Free Leonard Peltier". Quattro giorni di incontri a Roma
7. Peppe Sini: Alla Commissione per la liberta' vigilata che il 10 giugno 2024 esaminera' il caso di Leonard Peltier
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. RIFLESSIONE. PASQUALE PUGLIESE: MASSA E COSCIENZA. IL RIFIUTO PERSONALE ALLA CHIAMATA ALLA GUERRA MONDIALE
[Riceviamo e diffondiamo]

Nella celebre opera Massa e potere (Adelphi, 1981), Elias Canetti esplicita il significato della "massa" . oggetto della sua indagine . anche in riferimento alla guerra, svestendo questa pratica sanguinaria di affrontare i conflitti da ogni sovrastruttura ideologica e propagandistica, riconducendola alla sua essenza: nella guerra "si abbatte il maggior numero possibile di nemici; la massa pericolosa di avversari vivi dovrebbe trasformarsi in un gruppo di morti. E' vincitore chi ha ucciso piu' nemici". Nonostante la retorica della "vittoria" che accompagna da oltre due anni la guerra in Ucraina sia alimentata da armi sempre piu' potenti inviate dai governi occidentali al governo ucraino, al quale rispondono - in una logica di escalation - armi di potenza uguale e contraria messe in campo dal governo russo, e' ancora la quantita' di "massa" di soldati "abbattuti" sul campo di battaglia (che, peraltro, vengono accuratamente censurati dai media), e la massa di riserva disponibile per sostituirli, che sta determinando in ultima istanza le sorti della guerra civile nel cuore dell'Europa.
Per Canetti, la guerra posiziona ciascuno all'interno delle due masse intrecciate delle parti combattenti: "per la propria gente, egli appartiene al numero dei guerrieri viventi, per l'avversario al numero dei morti potenziali o augurabili", tertium non datur. E' questa la ragione per la quale Polonia e Lituania hanno preso l'impegno con il governo ucraino - "a corto di riserve da mobilitare", come ha specificato il ministro della difesa lituano Laurynas Kasciunas - di rintracciare e ricacciare in patria, con le buone o con le cattive, tutti gli uomini ucraini che in questi due anni erano riusciti ad espatriare ed a cercare rifugio nei paesi aderenti all'Unione Europea, circa 650.000 secondo le stime, sperando invano nella protezione. Che l'Italia, per esempio, aveva attivato nel 1992 nei confronti dei disertori e degli obiettori di coscienza delle repubbliche della ex Jugoslavia nella precedente guerra civile europea e che oggi si guarda bene dal confermare.
"Ma come avviene la formazione della massa bellica?", si chiede Elias Canetti, "Si conclude d'essere minacciati dalla distruzione fisica, e si proclama questo pericolo pubblicamente dinanzi al mondo". Ossia, si crea la percezione del pericolo e si diffonde la paura. Ed e' a questi elementi che il presidente Emmanuel Macron allude, cioe' al fatto che la Russia voglia minacciare direttamente l'Europa se non fermata a qualunque costo, quando reitera a sua volta la minaccia di mandare truppe di terra - una massa di guerra aggiuntiva - a supporto dell'esercito ucraino, qualora i russi "sfondassero il fronte", come affermato nella recente intervista a The Economist (2 maggio). Ma questa minaccia totale all'Europa, che sarebbe immediatamente autodistruttiva per la Russia, fa parte delle contrapposte propagande di guerra, che lo stesso Canetti evocava nel suo saggio: se il nemico "non lo ha espresso per primo, lo ha pur sempre progettato; e se non lo ha progettato, vi ha almeno pensato; e se non vi ha gia' pensato, vi avrebbe pensato". Se non lo avessimo fermato per tempo provocando la guerra mondiale, per esempio.
Per quanto la posizione del presidente francese sembra apparire, al momento, isolata in Europa, a stretto giro e' arrivato l'allarme del Capo di Stato maggiore italiano Carmine Masiello, in riferimento all'esercito italiano: "Saranno anni di grande crisi, meglio farsi trovare preparati. A oggi l'organico non e' sufficiente, i due scenari di guerra - Ucraina e Striscia di Gaza - ci insegnano che serve la massa, perche' le forze si logorano e vanno rigenerate", ha detto nell'intervista al Corriere della sera (3 maggio). Il concetto di "massa", per indicare la somma dei soldati, e' dunque pienamente esplicitato: cio' che conta in guerra non sono le singole personalita', ma - oltre le crescenti risorse economiche - la massa-per-la-morte, che si "logora" e va "rigenerata". Del resto, come chiosa alla fine del paragrafo dedicato alla guerra Elias Canettti, "per la durata della guerra si deve restare massa; e la guerra e' veramente terminata quando non si e' piu' massa". Similmente, aggiungiamo, essa non puo' dilagare se la massa non si forma affatto.
L'opposto della massa e' infatti la postura personale di chi si sottrae alla massificazione, a diventare mero corpo da manovra - o "carne da cannone", come definita da Rene' Chateaubriand in polemica antinapoleonica - a partire da una posizione di coscienza. E' il fondamento dell'obiezione di coscienza al servizio militare, che nasce come disobbedienza civile individuale di chi rifiuta di vestire l'uniforme, cioe' di uniformarsi e diventare rotella della macchina da guerra. Oggi nel nostro paese, con la sospensione della coscrizione obbligatoria (si badi, non la soppressione) l'obiezione di coscienza al servizio militare non e' prevista, ma - come abbiamo letto - governi e vertici militari europei, anziche' impegnarsi strenuamente per la ricerca della pace tra Russia e Ucraina, stanno progressivamente tornando alla formazione della "massa" da guerra. Per questo e' importante la nuova fase della campagna di Obiezione personale alla guerra, promossa del Movimento Nonviolento (di cui ho gia' scritto a proposito della nuova resistenza). Non si tratta piu' del solo sostegno a obiettori di coscienza, disertori e renitenti alla leva di tutte le parti in guerra nei conflitti armati in corso, che pure continua, ma dell'autodichiarazione preventiva della propria soggettivita' pacifista, che si rifiuta - esplicitamente e formalmente - di diventare massa da macello e, contemporaneamente, macellaio. In nome della coscienza, oltre che della Costituzione.

2. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: OBIEZIONE A GANDHI
[Ringraziamo Enrico Peyretti per averci messo a disposizione questo intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Ti devo obiettare, maestro Gandhi, Bapu, che, in nome della vita e della sua dignita', in tutti, dovresti difendere la tua vita come vuoi difendere la vita di altri minacciati. Tu assumi, come Tolstoj, quella parola evangelica, per lui essenza del vangelo, che dice di non competere col male (Matteo 5,39), di non opporsi al male col male, e di offrire semmai l'altra guancia (lasciamo ora da parte la lettura di Wink che vede nel gesto della guancia tutt'altro che una sottomissione, ma una forte sfida nonviolenta, di dignita' sociale che svergogna lo schiaffeggiatore della guancia destra). Non stai favorendo, cosi', una via sacrificale, che non riscatta le vittime ma solo le nobilita in una visione ultra-storica?
Forse Gandhi risponderebbe: io mi rifiuto di aggiungere violenza alla violenza. Non faccio teorie assolute, ma "esperimenti con la verita'". Ammetto casi estremi in cui dovrei fare violenza-anti-violenza per salvare vita e diritti di altri, ma mi rifiuto di ritenere normalmente lecita la violenza. Posso rinunciare a difendere la mia vita, di cui decido io responsabilmente, per non fare io violenza. Cosi' facendo non do valore normale, anzi denuncio la malvagita' dell'azione che mi uccide, ma proclamo questo con la parola totale di cui dispongo, che e' la mia vita stessa. Posso fare cosi' perche' ritengo che non tutta la realta' e' nel visibile e nel fattuale. La nonviolenza, la rinuncia a far valere con la violenza la giusta ragione, cercando altri mezzi umani di realizzare giustizia, e' una sfida al sistema prevalente, che usa la violenza per volonta' di potenza e non di giustizia.
Gandhi crede in Dio, ne ha una concezione molto ampia, non definita (Dio e' anche pane e burro per chi ha fame), ma e' una realta' ulteriore che da' valore ad ogni tentativo umano di ridurre, anche a caro prezzo, in continua ricerca sperimentale, il male e l'offesa che troppo spesso noi umani ci facciamo, offendendo la verita' della vita.
Dice Gandhi: "Vedo che in mezzo alla morte persiste la vita, in mezzo alla menzogna persiste la verita', in mezzo alle tenebre persiste la luce". Percio', dice Gandhi: "... vi e' una forza vivente, immutabile, che tiene tutto assieme, crea, dissolve e ricrea. Questa forza o spirito informatore e' Dio (...). E questa forza la vedo esclusivamente benevola", perche' in mezzo al male persiste il bene (Gandhi, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunita', Milano 1965, p. 100). Il bene e' piu' del male: io confido e vedo speranza. Si puo' condividere o meno questo pensiero. Non si puo' negare che Gandhi e' uno stimolo a vivere ancora, a togliere forze e azioni di morte. Forse potremo, come umanita', non suicidarci, sopravvivere, se impareremo a vivere.

3. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: PERCHE' L'IDOLO CROLLI
[Da Raniero La Valle, Dalla parte di Abele, Mondadori, Milano 1971, pp. 287-288.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno]

Un potere che dice bugie omicide, che rivendica un diritto incondizionato di pace e di guerra, che pretende una fede cieca, che si circonda di segreto e si sottrae al vaglio della critica, e' un potere che finisce per non ammettere altro atteggiamento, verso di se', che quello dell'adorazione e del culto.
(...) Ma cio' che sta accadendo in questi giorni in America, incoraggia alla speranza. Si vede infatti che basta rifiutargli il culto, perche' l'idolo crolli.

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. L'ORA. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRAR£" DI VITERBO INVITA AD ESTENDERE ED INTENSIFICARE L'IMPEGNO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER DI QUI AL 10 GIUGNO

Il 10 giugno 2024 si terra' un'udienza per la concessione della liberta' vigilata a Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
L'associazione "Respirare" di Viterbo invita ad estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier di qui al 10 giugno.
Da tutto il mondo facciamo giungere negli Stati Uniti d'America la richiesta che a Leonard Peltier sia finalmente restituita la liberta'.
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Sia finalmente restituita la liberta' a Leonard Peltier perche' e' innocente del delitto per cui e' stato ingiustamente condannato sulla base di cosiddette "prove" dimostratesi false e di cosiddette "testimonianze" dimostratesi anch'esse false (lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente riconosciuto il tragico errore giudiziario ed ha chiesto che Leonard Peltier venisse liberato).
Sia finalmente restituita la liberta' a Leonard Peltier perche' e' un uomo anziano e malato che ha subito da innocente 48 anni di ingiusta detenzione.
Sia finalmente restituita la liberta' a Leonard Peltier perche' e' un uomo che ha dedicato la sua vita a difendere il suo popolo, tutti i popoli nativi, tutti i popoli oppressi, l'umanita' intera; perche' e' un uomo che ha dedicato la sua vita a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; perche' e' un uomo che ha dedicato la sua vita a difendere la Madre Terra, l'intero mondo vivente.
*
Si ascolti finalmente l'appello di Nelson Mandela, di madre Teresa di Calcutta, di numerosi Premi Nobel: sia liberato Leonard Peltier.
Si ascolti finalmente l'appello del Dalai Lama, di papa Francesco, di tante autorevoli personalita' religiose: sia liberato Leonard Peltier.
Si ascolti finalmente l'appello di John Lennon, di Robert Redford, di innumerevoli artisti di tutte le arti: sia liberato Leonard Peltier.
Si ascolti finalmente l'appello di Amnesty International e di innumerevoli associazioni umanitarie: sia liberato Leonard Peltier.
Si ascolti finalmente l'appello dell'Onu, del Parlamento Europeo e di innumerevoli istituzioni democratiche: sia liberato Leonard Peltier.
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Il 10 giugno si restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia a Leonard Peltier.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
L'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 9 maggio 2024
L'associazione "Respirare" di Viterbo ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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Allegato primo: Per saperne di piu'
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
Segnaliamo anche alcune pubblicazioni a stampa in italiano e in inglese particolarmente utili:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Segnaliamo che nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Segnaliamo infine l'attuale sito ufficiale del Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier, il "Free Leonard Peltier Ad Hoc Committee": www.freeleonardpeltiernow.org
* * *
Allegato secondo: Scriviamo alla Commissione per la liberta' vigilata
Il prossimo 10 giugno 2024 si terra' l'udienza per la concessione della liberta' vigilata a Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Ogni persona di volonta' buona che conosce la vicenda di Leonard Peltier auspica e confida che essa possa avere come esito la liberazione di Leonard Peltier.
E' possibile, ed opportuno, scrivere alla Commissione lettere in favore della concessione della liberta' vigilata.
A tal fine di seguito trascriviamo in sintesi l'appello formulato e diffuso dal Comitato tedesco di solidarieta' con Leonard Peltier "Tokata-LPSG", storica esperienza e punto di riferimento fondamentale in Europa.
"L'udienza davanti alla Commissione per la liberta' vigilata si terra' il 10 giugno 2024.
La domanda ora e': come possiamo noi in Europa sostenere l'audizione della Commissione per la liberta' vigilata?
Dall'Europa si dovrebbero inviare in massa lettere di sostegno alla Commissione per la liberta' vigilata a favore del rilascio in liberta' vigilata di Peltier.
Queste lettere possono essere scritte sia da organizzazioni che da singoli individui.
- Cosa deve esserci nelle lettere?
Concentratevi sui seguenti aspetti: Situazione sanitaria, eta', diritti umani.
Non fate riferimento agli aspetti politico-giuridici, cioe' alla natura discutibile delle accuse, alla costruzione dell'accusa, all'estradizione dal Canada, allo svolgimento del processo, alla condanna e alla detenzione in corso: queste non sono indicazioni produttive per un rilascio sulla parola e hanno piu' probabilita' di avere un effetto contrario sulla Commissione per la liberta' vigilata, anche se tutto cio' e' vero.
- Come devono essere le lettere?
Scrivete le vostre lettere in uno stile educato e non conflittuale.
Gli argomenti umanitari sono i piu' convincenti in questo momento.
Vi preghiamo di tralasciare tutti gli aspetti legali, poiche' li abbiamo gia' presentati.
Non vi presentiamo una bozza di lettera collettiva.
Le lettere collettive ottengono risultati nettamente inferiori rispetto alle lettere individuali di persone e organizzazioni.
Scrivete quindi brevi lettere alla Commissione per la liberta' vigilata sulla base degli aspetti sopra citati: "situazione sanitaria, eta', diritti umani".
- Cosa devo fare se penso che il mio inglese non sia abbastanza buono per una lettera?
Il nostro consiglio: utilizzate un programma di traduzione per la vostra lettera.
- Dove devo inviare la lettera?
Inviate la lettera il prima possibile a: U.S. Parole Commission, 90 K Street N.E., 3rd Floor, Washington, DC 20530, United States of America.
Importante: vi preghiamo di inviarci le copie delle vostre lettere (scritte a mano o stampate) al nostro indirizzo per posta o, preferibilmente, per e-mail. Le raccoglieremo e le invieremo al piu' presto agli studi legali di Kevin Sharp e Jenipher Jones.
Ecco il nostro indirizzo: indirizzo postale: TOKATA-LPSG RheinMain e. V. c/o il dott. Michael Koch, Via Aschaffenburger 135, D-63500 Seligenstadt, Germania; e-mail: lpsgrheinmain at aol.com
Parole chiave per le vostre lettere:
- Situazione sanitaria:
Leonard Peltier e' stato malato per molti anni, a volte in modo grave, sotto molti aspetti.
Da decenni soffre di problemi alla mascella e attualmente ha anche problemi dentali. Non riceve cure dentistiche adeguate.
Durante un'operazione e' quasi morto dissanguato ed e' entrato in coma.
Peltier ha avuto un ictus e soffre di diabete, pressione alta e problemi cardiaci. I problemi cardiaci hanno reso necessario un intervento al cuore nel 2017.
Dal 2011 Peltier soffre di dolori alla prostata, le cui cause sono sconosciute.
Da 20 anni a Peltier e' stato diagnosticato un aneurisma dell'aorta addominale, che non e' ancora stato operato. Se l'aneurisma scoppia, Peltier rischia di morire dissanguato internamente in pochi minuti.
Leonard Peltier soffre sempre piu' di problemi di movimento e di equilibrio. Cio' e' aggravato dal costante isolamento e dalla conseguente mancanza di possibilita' di movimento. E' sempre piu' dipendente da un ausilio per la deambulazione.
Da qualche tempo la vista di Peltier si sta deteriorando drasticamente. Non vengono fornite cure oftalmologiche adeguate e urgenti.
A Leonard Peltier e' stato diagnosticato il Covid 19 nel 2022.
- Eta':
Leonard Peltier compira' 80 anni il 12 settembre 2024. Cio' significa che dopo il suo arresto, avvenuto il 6 febbraio 1976 all'eta' di 31 anni, Peltier e' ora al suo 49mo anno di prigione.
- Situazione di detenzione e diritti umani:
A fronte dell'eta' avanzata di Peltier e delle sue precarie condizioni di salute, e a causa delle condizioni di detenzione che hanno un significativo impatto negativo su questi due aspetti a causa delle continue chiusure e dell'inadeguata assistenza medica, i diritti civili e umani di Leonard Peltier sono considerati violati, come riassunto dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione discriminatoria in un rapporto di 17 pagine del 2021.
Chiediamo quindi a voi, Commissione statunitense per la liberta' vigilata, di rilasciare Leonard Peltier dalla prigione in liberta' vigilata. La Commissione dovrebbe decidere di compiere questo passo solo per ragioni umanitarie. Molte centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo accoglierebbero questa decisione come una decisione di umanita' e giustizia, ma anche come una decisione di riconciliazione con la popolazione indigena degli Stati Uniti.
Non e' necessario elencare tutti i punti sopra citati. Saranno sufficienti riassunti concisi sulla salute e l'eta' di Peltier e sulla sua imminente morte in carcere.
Le lettere non devono essere troppo lunghe e devono avere uno stile educato, non conflittuale ma emotivamente e fattualmente convincente".
Questo, in sintesi, l'appello di Tokata-LPSG, a cui ci associamo.
* * *
Allegato terzo: Scriviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

6. INCONTRI. "FREE LEONARD PELTIER". QUATTRO GIORNI DI INCONTRI A ROMA
[Riceviamo e diffondiamo]

"Free Leonard Peltier". Quattro giorni di incontri a Roma per Leonard Peltier, il Nelson Mandela dei nativi americani in carcere da 48 anni.
Incontri e proiezioni:
- Giovedi' 16 maggio, ore 18, incontro alla Biblioteca "Enzo Tortora" di Testaccio.
- Giovedi' 16 maggio, ore 22, incontro alla Casa del parco delle energie, via Prenestina 173, con proiezione.
- Sabato 18 maggio, ore 12, presidio dinanzi all'ambasciata USA, via Vittorio Veneto 121.
- Sabato 18 maggio, ore 18.30, incontro allo Spin Lab, via Statilia 15, con proiezione.
- Domenica 19 maggio, ore 16.30, incontro al circolo "Che Guevara", via Fontanellato 69.
Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier
Info: bigoni.gastone at gmail.com

7. APPELLI. PEPPE SINI: ALLA COMMISSIONE PER LA LIBERTA' VIGILATA CHE IL 10 GIUGNO 2024 ESAMINERA' IL CASO DI LEONARD PELTIER

Alla United States Parole Commission:
USParole.questions at usdoj.gov
E per opportuna conoscenza ai legali che assistono Leonard Peltier:
Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com
Jenipher Jones: jenipherj at forthepeoplelegal.com
E sempre per opportuna conoscenza a "Europe for Peltier 2024 Coalition":
c/o Michael Koch: lpsgrheinmain at aol.com
Oggetto: Sollecitazione che al signor Leonard Peltier venga concessa la misura della liberta' vigilata
Gentilissime signore e gentilissimi signori della United States Parole Commission,
con la presente si sollecita che al signor Leonard Peltier, che tra pochi mesi compira' 80 anni e da 48 anni e' detenuto, venga concessa la misura della liberta' vigilata in considerazione sia della sua eta' avanzata, sia delle varie gravi patologie da cui e' affetto (e per le quali in carcere non puo' ricevere cure adeguate), sia dell'opportunita' che venga restituito alla vicinanza amorevole dei suoi familiari affinche' possa ricevere e dare un reciproco affettuoso accudimento nei restanti anni della sua vita.
*
Non vi e' bisogno di aggiungere quanto e' universalmente noto: ovvero che la restituzione della liberta' al signor Leonard Peltier e' stata sollecitata nel corso del tempo da personalita' insigni come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da figure rappresentative di grandi tradizioni spirituali come il Dalai Lama e papa Francesco, da rilevanti istituzioni democratiche come il Parlamento Europeo, da prestigiose associazioni umanitarie come Amnesty International.
Ne' vi e' bisogno di aggiungere che la medesima sollecitazione e' stata espressa da una commissione giuridica dell'ONU istituita proprio al fine di riesaminare l'intera vicenda giudiziaria del signor Leonard Peltier.
*
In Italia - il paese da cui scriviamo - tale auspicio e' stato pubblicamente condiviso da un gran numero di personalita' della riflessione religiosa e filosofica, dell'impegno morale e civile, delle scienze e delle arti; da un gran numero di associazioni democratiche, di movimenti per i diritti umani, di esperienze della societa' civile; da un gran numero di istituzioni democratiche e di rappresentanti dei cittadini - parlamentari, sindaci, assessori e consiglieri comunali, provinciali e regionali -; fra tutti loro vogliamo ricordare particolarmente il compianto Presidente del Parlamento Europeo on. David Sassoli, che nel 2021, pochi mesi prima della prematura scomparsa, volle autorevolmente sollecitare - con un intervento pubblico che ebbe vasta eco - le competenti istituzioni statunitensi a restituire la liberta' al signor Leonard Peltier.
*
Gentilissime signore e gentilissimi signori della United States Parole Commission,
confidando nel vostro discernimento, ed auspicando l'esito positivo atteso da tante persone di buona volonta', vogliate gradire distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo (Italia), 11 maggio 2024

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV., Wa. Armonia, Gedi, Torino 2024, pp. 142, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
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Riletture
- Jose' Maria de Eça de Queiroz, Il cugino Basilio, Rizzoli, Milano 1952, pp. 400.
- Jose' Maria de Eça de Queiroz, Il mandarino, Rizzoli, Milano 1953, pp. 96.
- Jose' Maria Eça de Queiros, L'illustre casata Ramires, Curcio, 1979, pp. 334.
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Fantascienza
- Olaf Stapledon, Il costruttore di stelle, Mondadori, Milano 2024, pp. 256, euro 6,90.

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5199 del 13 maggio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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