[Nonviolenza] Telegrammi. 5178



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5178 del 22 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Raniero La Valle: Uscire dalla guerra come sistema
2. Gianciotto Carlostadi: Per un'Europa di pace dall'Atlantico agli Urali, cominciando dal parlamento europeo
3. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
4. Un incontro a Viterbo, un appello a Strasburgo e Bruxelles. Per la liberazione di Leonard Peltier
5. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
6. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
7. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
8. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
9. Roberto Mancini: Fuggire dalla banalizzazione della vita per rispondere all'appello del futuro (2023)
10. Il tempo della tristezza
11. Di lavoro facevo il pizzettaro
12. Mi piaceva la stracciatella
13. A forza di non dormire mai
14. Peppe Sini: La sinistra di Zimmerwald contro la societa' dello spettacolo e della carneficina
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'

1. L'ORA. RANIERO LA VALLE: USCIRE DALLA GUERRA COME SISTEMA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Dal sistema di guerra si puo' uscire. Prodotto dalla storia, esso puo' essere superato nella storia. Non si tratta di una petizione di principio, ma di una convinzione che si puo' esprimere in termini di laicita', la quale non e' negazione di ideologie e di fedi, ma negazione di ogni assoluto determinismo, che sottrarrebbe la storia alla responsabile decisione umana.
Uscire dal sistema di guerra non significa la realizzazione utopica di un mondo dove non ci siano piu' violenze e non ci siano piu' guerre. Anche lo Stato, nato per realizzare la pace al suo interno sostituendo alla violenza privata e di gruppo la forza della legge, non ha potuto estirpare la violenza dentro di se' e risolvere o rendere non violenti tutti i conflitti. Uscire dal sistema di guerra significa pero' uscire dalla guerra come sistema, come struttura portante e istanza suprema dell'ordine politico interno e internazionale. Questo e' possibile, ed e' un obiettivo politico pari alle speranze e ai doveri di questa generazione. Altre volte e' stato tentato, ma invano, come nel grande sussulto di coscienze che accompagno' la fine dell'ultima guerra mondiale, da cui nacque il sogno di una democrazia universale dei popoli, che doveva trovare nell'Organizzazione delle Nazioni Unite un germe rimasto senza frutto, e da cui nacque anche l'Europa. Ma cio' che non e' stato possibile ieri, puo' diventare possibile, quanto piu' e' indispensabile, oggi. Come e' possibile un ordine economico che per funzionare non abbia bisogno della guerra, e che non si metta al servizio della guerra, cosi' e' possibile un ordine politico che non abbia nella guerra il suo criterio e la sua condizione di esistere.
Questa possibilita' viene negata da quanti vedono nella contrapposizione amico-nemico la condizione naturale dell'uomo, si' che il politico moderno, in tutte le sue forme, altro non sarebbe che l'assunzione consapevole della inimicizia come criterio dell'ordine sociale, il quale pertanto in nessun caso potrebbe fare a meno dell'ipotesi della guerra come possibilita' reale. Ma questa possibilita' reale, ieri solo dolorosa e cruenta, e' oggi la possibilita' reale di una intera distruzione del mondo, e dello stesso ordine politico di cui la guerra sarebbe il principio costitutivo; percio' questa concezione della politica e' entrata, nell'era atomica, in una insanabile contraddizione con se stessa. Deve essere possibile quindi un'altra fondazione della politica, come e' possibile una concezione meno pessimistica dell'uomo, non "naturalmente" nemico all'altro uomo; quella concezione positiva dell'uomo che ha permesso alla grande rivoluzione borghese di proclamare la fraternite', all'ultimo Sartre di riprendere il tema della fraternite', ma con la qualificazione, suggerita dalle dure lezioni della storia, di una "fraternita' senza terrore"; e ha permesso a un papa universalmente amato, Giovanni XXIII, di affermare, con la Pacem in terris, la definitiva irrazionalita' della guerra e alla Chiesa del Concilio e di papa Francesco di proclamare l'unita' di tutti gli uomini.
Guerra e dominio. Uscire dal sistema di guerra vuol dire disarmare il dominio, vuol dire dare un colpo decisivo al sistema di dominio di cui il sistema di guerra e' la massima espressione. Se a produrre il sistema di guerra non e' un fato, non e' un destino, non e' un'irresistibile spinta della natura, ma quel fattore storico, pur radicato e duraturo, che e' il dominio e il potere in funzione del dominio, pace e liberazione sono inseparabili. Un'azione politica volta a combattere il dominio deve percio' far leva contestualmente sia sulle componenti internazionali che su quelle interne su cui il dominio si struttura e si fonda.
La democrazia e' stata il grande tentativo storico di sottrarre la politica alle leggi del dominio. La democrazia non e' infatti solo il governo della maggioranza, ne' solo un insieme di regole del gioco, ma e' il governo della maggioranza nell'interesse generale; la democrazia non divide la societa' in amici e nemici, per essa le minoranze non sono nemici da schiacciare; quando l'interesse particolare, fosse pure quello della maggioranza, prevale sugli interessi comuni, sul bene comune, anche la democrazia, come gia' diceva Aristotile, contraddice a una retta costituzione della societa'.
Ma la democrazia, sposandosi con lo Stato sovrano moderno, che fa del proprio interesse il proprio fine assoluto, nella comunita' internazionale non persegue l'interesse generale, bensi' l'interesse particolare dello Stato a cui aderisce, il quale non si riconosce altro limite che quello opposto dalla resistenza altrui. Cosi' la democrazia, nata per assicurare la pace e la liberta' all'interno, riproduce il sistema di guerra e di dominio all'esterno, finendo poi per esserne essa stessa contagiata nei rapporti interni. Cio' spiega perche' in societa' democratiche l'imperialismo abbia basi di massa, come avviene in America; cio' spiega l'apparente contraddizione tra la natura democratica dell'ordinamento interno degli Stati Uniti e la vigorosa ripresa della loro proiezione di potenza e di dominio in tutto il mondo, a cominciare dall'America Latina e dal Medio Oriente, quale si e' avuta, col consenso dell'elettorato, con le "dottrine" sulla "Sicurezza nazionale degli Stati Uniti" e la "competizione strategica" e con l'esplicita teorizzazione degli "interessi vitali" degli Stati Uniti come norma suprema di azione e unico criterio di giudizio per l'impiego delle forze militari americane oltremare, e quindi per le guerre da fare.
Uscire dal sistema di guerra significa dunque rompere i rapporti di dominio sul piano internazionale, anche se avallati da meccanismi democratici, rinunziare a interpretare la sovranita' in termini di difesa esclusiva e assoluta dei propri interessi, e assumere l'interesse comune, l'interesse di tutti gli uomini e popoli, come criterio della politica internazionale, per la costruzione di un ordinamento di pace e di giustizia tra le nazioni.

2. LETTERE DALLA MONTAGNA. GIANCIOTTO CARLOSTADI: PER UN'EUROPA DI PACE DALL'ATLANTICO AGLI URALI, COMINCIANDO DAL PARLAMENTO EUROPEO
[Dal nostro vecchio amico Gianciotto Carlostadi riceviamo e diffondiamo]

Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Mi sembrerebbe una cosa non solo buona e giusta, ma necessaria e urgente, che nel Parlamento Europeo si tornasse a quella politica di pace e dignita' umana che fu la speranza e l'impegno di Erasmo e di Voltaire, di Kant e Rosa Luxemburg, di Simone Weil e Simone Veil, di Virginia Woolf e Hannah Arendt, di Altiero Spinelli e di Alex Langer, degli umanisti, degli illuministi, del movimento operaio, dei martiri della Resistenza, del movimento femminista che e' la corrente calda e l'esperienza storica fondamentale ed inveratrice della nonviolenza in cammino.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
Per informazioni si veda il sito: www.paceterradignita.it
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

4. INIZIATIVE. UN INCONTRO A VITERBO, UN APPELLO A STRASBURGO E BRUXELLES. PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Si e' svolto la mattina di giovedi' 11 aprile 2024 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di solidarieta' con Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno rivolto un appello alla Presidente del Parlamento Europeo, l'on. Roberta Metsola, affinche', proseguendo l'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo fin dal 1994 e dal 1999, e ripreso nel 2021 dal Presidente suo predecessore, l'on. David Sassoli, scriva al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' adotti un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, come richiesto da innumerevoli personalita' (tra cui Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco), prestigiose associazioni (come Amnesty International) e rilevanti istituzioni (in primis l'Onu) di tutto il mondo.
Di seguito il testo integrale dell'appello.
*
Appello alla Presidente del Parlamento Europeo
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei conosce gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
E sicuramente ricorda che con proprie reiterate risoluzioni fin dal 1994 e dal 1999 il Parlamento Europeo si espresse per la sua liberazione.
Cosi' come ricorda che nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo suo immediato predecessore, David Sassoli, espresse un rinnovato impegno affinche' a Leonard Peltier fosse concessa la grazia che gli restituisse la liberta'.
E sicuramente sa anche che nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato puntualmente l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier, ha concluso che dovesse essere liberato.
In coerenza con questi precedenti pronunciamenti, ed in coerenza con l'impegno in difesa dei diritti umani dal Parlamento Europeo e da lei stessa piu' volte dichiarato, le chiediamo di voler scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per rinnovare la richiesta di un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
le persone partecipanti all'incontro di solidarieta' con Leonard Peltier svoltosi a Viterbo l'11 aprile 2024
Viterbo, 11 aprile 2024
*
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

5. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
*
Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

6. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO

Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
 *
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

7. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

9. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: FUGGIRE DALLA BANALIZZAZIONE DELLA VITA PER RISPONDERE ALL'APPELLO DEL FUTURO (2023)
[Dal sito di "Altreconomia riprendiamo il seguente editoriale di Roberto Mancini apparso sul n. 260 del giugno 2023.
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Tra i fattori che causano i disastri storici ce n'e' uno che riguarda il cuore e l'anima delle persone. Il mondo non potra' essere guarito senza uscire dal labirinto della disperazione silenziosa e normalizzata. Intendo l'estrema banalizzazione della vita. Hannah Arendt parlava della banalita' della coscienza che si spegne di fronte al male. Ma la banalita' ormai investe tutto il modo di vivere dei singoli e dei popoli.
Il passo essenziale per guarire da questo stato di immiserimento della vita sta nell'andare al cuore della realta'. Non e' una questione organizzativa, tecnica o politica. E neppure "culturale", come si dice quando non si sa in che modo risolvere un problema complesso. E' una questione di senso dell'esistenza. Che cosa vale veramente? Con quale spirito viviamo ogni giorno? Gandhi diceva che gli occidentali al massimo coltivano la "spiritualita'", ma non conoscono lo spirito. Alludeva all'ignoranza rispetto a quella che e' la nostra Fonte di luce, di energia, di respiro e di orientamento per vivere con giustizia e in pace insieme agli altri.
Sembra si tratti di una faccenda privata. Eppure la relazione con la nostra Fonte e' decisiva perche' da' forma all'umanita' di ciascuno e ha effetti determinanti sulla vita della societa'. Consciamente o meno, nello stile di esistenza che seguiamo, rispondiamo al senso della vita di cui abbiamo idea o presentimento, anche quando crediamo che esso non esista. Esistere significa corrispondere alla nostra origine. Senza cura per questa relazione siamo come alberi senza radici. Cosi' le masse dei globalizzati annegano nel nichilismo del capitalismo assoluto, altri si rifugiano nella religione devozionale, altri ancora si danno al fanatismo perseguitando donne, giovani e dissidenti. La famiglia appare incapace di accompagnare il cammino dell'anima delle persone. E spesso lo sono pure scuola e universita', piegate a formare le skills per i soldatini del mercato.
Capita raramente di incontrare persone in ricerca e in dialogo, appassionate dell'essenziale per vivere. Intendo una ricerca che si sperimenti, oltre che nel sentire e nel pensare, nel modo di essere, di stare in relazione, di agire. Vedo per lo piu' individui avvolti nell'inessenziale, storditi dall'obbedienza al principio di prestazione, abituati solo a calcolare il proprio interesse. Incapsulati dentro sistemi organizzativi costruiti come macchine in costante accelerazione, essi diventano a loro volta una piccola macchina e hanno le uniche soddisfazioni nel funzionare bene. Resta davvero vivo e fecondo solo chi va al cuore della realta' cercando la comunione con tutti i viventi e con l'origine e il futuro del mondo.
Solo persone e comunita' attente alla Fonte della loro capacita' di bene potranno fuoriuscire da un modello necrofilo di societa' per promuovere una civilta' biofila. Quanti assumono la nonviolenza nella lotta per un'economia ecologica e per la democrazia devono trovare la disponibilita' a lasciarsi ispirare da una vera Fonte, scoprendo poi che e' la stessa a fondare il bene comune e, come diceva Gandhi, a impedire la distruzione del mondo. Non si tratta affatto di avere tutti una stessa visione, ma di riconoscere che le dinamiche essenziali dell'esistenza non dipendono mai dal potere o dalle nostre prestazioni, perche' invece vanno vissute umanamente grazie alla sintonia con quella Fonte che ci illumina al di la' di ogni divisione.
Come in negativo la rimozione delle questioni di senso e il fanatismo religioso o ideologico avvelenano la societa', cosi' in positivo il dialogo e la condivisione in tale ricerca non potranno che promuoverne la liberazione. La continua frustrazione di veder prevalere l'avidita', la prepotenza, la menzogna e la guerra puo' logorarci, convincendoci di essere impotenti. Eppure il primo luogo in cui si giocano le sorti dell'umanita' e della vita del mondo e' quello dove accade l'atto insondabile in cui la liberta' di ognuno decide o di tirarsi indietro, o di fidarsi della vita e di rispondere all'appello del futuro.

10. LEVIA GRAVIA. IL TEMPO DELLA TRISTEZZA

Ho paura non mi lasciate
in questa notte fredda senza scarpe

vengono i lupi vengono i vampiri
scintillano i denti come lame

non posso fuggire con i crampi
non posso fuggire con la sedia a rotelle

11. IL MONDO COME NOI LO ABBIAMO CONOSCIUTO. DI LAVORO FACEVO IL PIZZETTARO

Di lavoro facevo il pizzettaro
giocavo all'ochei sull'erba che da noi il ghiaccio non c'e' mica
ciavevo la cinquecento il quintone e i camperos
ne avro' sfregiati almeno cento a coltellate

Una vita come tutti pero' mi sono pure divertito
al paese non e' che c'e' da fare chissacche'

12. L'UMANITA' AL TEMPO DELLA PESTE. MI PIACEVA LA STRACCIATELLA

Mi piaceva la stracciatella
mi piaceva giocare a pallone con gli amici
mi piaceva cavalcare mica i cavalli eh
mi piaceva averci i soldi che ancora lo devo trovare uno che non gli piace

e per trovare i soldi ho fatto quel che ho fatto
ricapitasse cento volte cento volte lo rifarei

13. L'UMANITA' AL TEMPO DELLA PESTE. A FORZA DI NON DORMIRE MAI

A forza di non dormire mai
era diventato sottile sottile come uno spaghetto
che uno lo prese e ci si impicco'

14. L'ORA. PEPPE SINI: LA SINISTRA DI ZIMMERWALD CONTRO LA SOCIETA' DELLO SPETTACOLO E DELLA CARNEFICINA

In breve: la questione decisiva del momento attuale e' fermare la guerra e ripristinare la pace.
E' questo il tema cruciale delle elezioni europee di giugno: rovesciare l'attuale politica dell'Unione Europea, bellicista, riarmista e militarista; e riuscire ad eleggere una maggioranza che si impegni innanzitutto per la pace, e poi per la pace, e poi ancora per la pace.
Perche' la guerra uccide gli esseri umani, e solo la pace salva le vite.
*
In Italia c'e' una sola lista elettorale che ha come programma fondamentale la pace: e' la lista "Pace Terra Dignita'" promossa da Raniero La Valle.
Tutte le altre liste (anche quelle che candidano alcune brave persone e finanche compagni di lotte ed amici molto cari a chi scrive queste righe) non colgono la decisivita' dell'impegno per la pace, e sovente non la colgono perche' i loro gruppi dirigenti italiani ed i loro referenti nel Parlamento Europeo in questi ultimi anni sono stati parte del cedimento alla guerra, al riarmo, al militarismo. Son cose tristi, vanno pur dette.
*
Io non so se questa lista elettorale pacifista promossa da Raniero La Valle e denominata "Pace Terra Dignita'" riuscira' a raccogliere le firme sufficienti per potersi presentare. Lo spero, anche se so che e' difficile.
Io non so se questa lista elettorale pacifista promossa da Raniero La Valle e denominata "Pace Terra Dignita'", anche raccolte le firme sufficienti, riuscira' a far conoscere la sua esistenza in un mese di campagna elettorale a quelle persone che per la pace e contro la guerra potrebbero voler votare o vorrebbero poter votare. Lo spero, anche se so che e' molto difficile.
Io non so se questa lista elettorale pacifista promossa da Raniero La Valle e denominata "Pace Terra Dignita'" riuscira' a superare la soglia di sbarramento del 4%. Lo spero, anche se so che e' assai difficile.
*
Ma so anche, e so bene, che il momento attuale richiede di contrastare la guerra.
Ma so anche, e so bene, che il Parlamento Europeo puo' molto, o criminalmente e tragicamente in pro della guerra assassina (come sta avvenendo), o giustamente e beneficamente in pro della pace che tutte e tutti salva (come sarebbe possibile e doveroso).
E quindi so, e so bene, che occorre pur farlo questo tentativo: di eleggere nel Parlamento Europeo donne e uomini che questo impegno hanno dichiarato come primo e indispensabile: di opporsi alla guerra, di lottare per la pace.
C'e' una sola lista in Italia che per questo impegno e' sorta, che questo impegno rappresenta e propone: e' la lista "Pace Terra Dignita'" promossa da Raniero La Valle.
*
La guerra sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
Solo la pace salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

15. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Bertrand Russell, Russell dice la sua, Longanesi, Milano 1968, 1975, pp. 240.
- Bertrand Russell, Russell in due parole, Longanesi, Milano 1968, 1977, pp. 208.
- Bertrand Russell, Il mio pensiero, Newton Compton, Roma 1997, pp. 768.
- Bertrand Russell, La mia filosofia, Newton Compton, Roma 1995, pp. 256.
- Bertrand Russell, Pensieri, Newton Compton, Roma 1996, 1997, pp. 256.

16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

17. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5178 del 22 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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