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[Nonviolenza] Telegrammi. 5176
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 5176
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Fri, 19 Apr 2024 13:53:07 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5176 del 20 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Raniero La Valle: L'uscita dal sistema di guerra
2. Carpocrate Catramazzi: Fare del Parlamento Europeo un'officina di pace
3. Roberto Mancini: Per rigenerare la scuola e' necessario liberare l'istruzione dalle logiche del mercato
4. Enrico Peyretti: Il terribile paradosso
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Un incontro a Viterbo, un appello a Strasburgo e Bruxelles. Per la liberazione di Leonard Peltier
7. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
8. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. L'ORA. RANIERO LA VALLE: L'USCITA DAL SISTEMA DI GUERRA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]
L'uscita dal sistema di guerra significa uscire potenzialmente da tutte le forme di dominio dell'uomo sull'uomo, di cui il sistema di guerra rappresenta la compagine e l'ordinamento.
Quando si dice "uscita dal sistema di guerra", non si intende solo che bisogna evitare la guerra, e soprattutto l'apice di tutte le guerre, che sarebbe la guerra nucleare. Questo anche il sistema di guerra potrebbe riuscire a farlo, e, almeno quanto alla guerra nucleare, di fatto finora ci e' riuscito.
Quando si dice sistema di guerra si intende un sistema, quale e' quello vigente, che assume la guerra, anche solo programmata e non combattuta, come fondamento e culmine dell'ordine politico, cioe' del rapporto pubblico tra i popoli e tra gli uomini; un sistema dove la guerra non e' un evento ma un'istituzione, non e' una crisi ma una funzione, non e' una rottura ma un cardine del sistema; una guerra sempre deprecata ed esorcizzata, ma mai abbandonata come possibilita' reale.
Un sistema di guerra e' un sistema dove le armi non sono solo strumenti militari di difesa, accessori e subordinati alla volonta' generale, ma sono di fatto la massima struttura di potere della societa', cio' che ne esprime e determina la vera natura; un sistema dove le armi non hanno solo una funzione militare, ma ancor piu' hanno una funzione politica; esse di fatto determinano la natura del regime politico, ne producono la costituzione materiale, segnano limiti rigidi alle possibilita' di alternative e di mutamenti interni al sistema politico, fissano i confini di compatibilita' dei suoi rapporti esterni e della sua politica internazionale, si impongono come fonte normativa primaria e architrave del sistema; in una parola, oltre una certa soglia, esse non sono piu' l'armamento di una societa', ne sono l'ordinamento; tale e' diventata in questi decenni l'arma nucleare, come supremo principio regolatore dei rapporti mondiali; la "servitu' militare" connessa a queste armi, implica una nuova dislocazione del potere, per la quale noi stessi e i nostri organi costituzionali sono espropriati del potere di pace e di guerra. Inoltre le armi sono il massimo strumento di profitto e spesso i veri motori delle guerre che si fanno, come senza stancarsi denuncia papa Francesco.
Questo sistema di guerra, presidiato al vertice dalle armi nucleari, e' quello che garantisce nella sua immodificabilita' l'attuale disordine, congela le relazioni tra i blocchi, preserva nell'attuale sperequazione e violenta ingiustizia i rapporti tra Nord e Sud del mondo, intercetta e impone sempre piu' alti prezzi di sangue ai movimenti di liberazione, quali che siano le ideologie che li ispirano, rende impossibile la soluzione della questione palestinese e di ogni anche minore crisi internazionale, irrigidisce e difende una situazione in cui ogni bambino di Paesi economicamente dipendenti viene al mondo nudo e con un debito di almeno mille dollari da pagare.
2. LETTERE DALLA MONTAGNA. CARPOCRATE CATRAMAZZI: FARE DEL PARLAMENTO EUROPEO UN'OFFICINA DI PACE
[Dal nostro vecchio amico Carpocrate Catramazzi riceviamo e diffondiamo]
Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Mi sembrerebbe una buona cosa che il Parlamento Europeo cessasse di essere una succursale della Nato (l'organizzazione terrorista e stragista che gia' tanti crimini ha commesso), cessasse di essere un covo di insensati e spudorati guerrafondai e razzisti, e divenisse invece e finalmente un'officina di pace e di nonviolenza, di democrazia e di solidarieta', un luogo e uno strumento dell'impegno piu' necessario ed urgente: l'impegno per salvare tutte le vite che e' possibile salvare, l'impegno per far cessare tutte le guerre e tutte le stragi.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
Per informazioni si veda il sito: www.paceterradignita.it
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: PER RIGENERARE LA SCUOLA E' NECESSARIO LIBERARE L'ISTRUZIONE DALLE LOGICHE DEL MERCATO
[Dal sito di "Altreconomia riprendiamo il seguente editoriale di Roberto Mancini apparso sul n. 262 del settembre 2023.
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Ripartire dalla scuola. E' un tentativo indispensabile e fecondo nell'azione per risollevare la societa' contemporanea, la cui retorica ufficiale la presenta come digitale, competitiva, sostenibile, inclusiva, innovativa, dedita a crescere sempre, mentre in realta' e' solo una macchina impazzita che causa un vortice di tendenze distruttive. In una situazione cosi' complessa non esiste un'unica leva da azionare per liberarci da questa trappola.
Tutti i percorsi veramente trasformativi (sociali, educativi, politici, economici, spirituali, culturali) devono procedere rafforzandosi a vicenda. Ma dal punto di vista del tipo di soggetti che popolano la societa' attuale, il fallimento della scuola finora e' evidente. Il ruolo della famiglia e' primario e spesso viene meno, ma l'esperienza scolastica puo' ancora dare un'occasione di recupero e riscatto per la formazione della personalita'. A patto che la scuola sia rigenerata.
C'e' una maggioranza di individui non formati che finiscono per ridursi a docili pedine del sistema o per dare luogo a comportamenti regressivi. Cio' spiega il ricorrente fenomeno per cui le classi subalterne sostengono poteri dittatoriali. Quando un individuo deprivato sul piano educativo diventa adulto, poi e' tardi per aiutarlo a elevarsi per vivere con responsabilita' la cittadinanza democratica. Bisogna immedesimarsi nel vissuto delle nuove generazioni. Ora sperimentano il vuoto di senso, di futuro, di umanizzazione, di una democrazia che li veda protagonisti. E' come un gorgo che risucchia le energie migliori e produce un malessere spesso non riconosciuto.
Educare significa liberare chi sta crescendo da questo vuoto magnetico e disgregatore. Si tratta di insegnare ai piu' piccoli ad affrontarlo superando la sofferenza che comporta. Agire per tempo, coltivando sia l'umanita' delle persone sia la loro capacita' di stare al mondo con coscienza etica e civile, implica anzitutto di vedere i giovani. Le nuove generazioni non sono viste dalle istituzioni e dalla mentalita' degli adulti. "Viste" significa ascoltate, sentite, accolte, accompagnate, nutrite eticamente e civilmente, ispirate ad assumere la vita come un dono che richiede la loro liberta', creativita', felicita'.
Il punto di svolta sta nella scelta di non pensare piu' la scuola secondo il mercato, concependola invece secondo la dignita' umana, il bene comune, il diritto all'educazione delle nuove generazioni. Penso alla scuola in quanto comunita' aperta, dialogica, democratica, capace di praticare il cosmopolitismo dal basso nell'incontro tra le diverse culture e storie di vita. E' una scuola che si nutre delle esperienze di socialita' e di conoscenza sul territorio dove e' presente e nel mondo. Penso anche a una scuola dell'esperienza e della ricerca, dove studentesse, studenti e docenti possano inoltrarsi verso le frontiere avanzate dei saperi, coltivati come percorsi transdisciplinari di partecipazione alla realta' nei suoi molteplici gradi di profondita'.
Rigenerare la scuola e' un imperativo categorico, una priorita' decisiva. Il fatto che i giovani siano abbandonati a loro stessi, manganellati nelle manifestazioni o mandati a morire negli stage dell'alternanza scuola-lavoro e' il segno di quanto le scelte politiche che li riguardano debbano essere non semplicemente riformate, ma radicalmente mutate.
Del compito di arrivare a questa svolta devono farsi carico le famiglie piu' attente, gli insegnanti fedeli alla vocazione educativa, le forze politiche democratiche, i pochi sindacati disposti a battersi per questa meta e quegli organi di informazione e soggetti culturali che accettano di narrare la condizione dei giovani sostenendo la loro capacita' di futuro. Un passaggio essenziale, oggi in Italia, e' sventare il progetto dell'autonomia differenziata, che polverizza il sistema scolastico.
Serve una forte alleanza tra giovani, famiglie e docenti. Ci sono gia' coordinamenti di insegnanti che lavorano per questo, occorre sostenerli per portare la nuova scuola al centro dell'agenda politica.
4. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: IL TERRIBILE PARADOSSO
[Riceviamo e diffondiamo questo messaggio apparso nel forum del Mir.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Molto bene. Zaira Zafarana ci fa sapere che "il lavoro sistematico presso le Nazioni Unite sul diritto umano all'obiezione di coscienza al servizio militare, che ho svolto negli ultimi 7 anni, sta per riprendere completamente con il supporto di Connection e.V.". Grazie, Zaira!
Il terribile paradosso e' che abbiano bisogno di protezione coloro che in tutto il mondo proteggono la vita di altri, anche dei "nemici", rifiutandosi di uccidere e di fare la guerra.
E' comico e assurdo che chi protegge gli altri (i "nemici" della sua parte) dal proprio potere comandato di uccidere, abbia bisogno di protezione perche' doveva uccidere e non proteggere. E' dunque pericoloso ed e' punito rispettare la vita altrui, perche' e' comandato e lodato uccidere la vita altrui.
Bisogna ora arrivare ad accusare e processare davanti al tribunale universale dell'umanita' ogni parte o stato che possiede armi omicide e comanda a uomini/donne, usati come strumenti, di uccidere altri uomini/donne.
Infatti, usare persone umane per uccidere persone umane e' violazione del piu' essenziale principio morale, in tutte le culture, civilta', popoli e tradizioni.
"Assoldare uomini per uccidere o per farli uccidere" e' "usare uomini come macchine o strumenti dello Stato, il che non puo' conciliarsi col diritto dell'uomo sulla propria persona" e col principio categorico della morale (Kant, Progetto per la pace perpetua, 1795, art. 3 preliminare).
5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.
6. INIZIATIVE. UN INCONTRO A VITERBO, UN APPELLO A STRASBURGO E BRUXELLES. PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Si e' svolto la mattina di giovedi' 11 aprile 2024 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di solidarieta' con Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno rivolto un appello alla Presidente del Parlamento Europeo, l'on. Roberta Metsola, affinche', proseguendo l'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo fin dal 1994 e dal 1999, e ripreso nel 2021 dal Presidente suo predecessore, l'on. David Sassoli, scriva al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' adotti un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, come richiesto da innumerevoli personalita' (tra cui Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco), prestigiose associazioni (come Amnesty International) e rilevanti istituzioni (in primis l'Onu) di tutto il mondo.
Di seguito il testo integrale dell'appello.
*
Appello alla Presidente del Parlamento Europeo
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei conosce gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
E sicuramente ricorda che con proprie reiterate risoluzioni fin dal 1994 e dal 1999 il Parlamento Europeo si espresse per la sua liberazione.
Cosi' come ricorda che nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo suo immediato predecessore, David Sassoli, espresse un rinnovato impegno affinche' a Leonard Peltier fosse concessa la grazia che gli restituisse la liberta'.
E sicuramente sa anche che nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato puntualmente l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier, ha concluso che dovesse essere liberato.
In coerenza con questi precedenti pronunciamenti, ed in coerenza con l'impegno in difesa dei diritti umani dal Parlamento Europeo e da lei stessa piu' volte dichiarato, le chiediamo di voler scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per rinnovare la richiesta di un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
le persone partecipanti all'incontro di solidarieta' con Leonard Peltier svoltosi a Viterbo l'11 aprile 2024
Viterbo, 11 aprile 2024
*
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
7. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
*
Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
*
Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
*
A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
*
Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
*
Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
8. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO
Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1) First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions. Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Rossella Selmini, Dalla sicurezza urbana al controllo del dissenso politico, Carocci, Roma 2020, pp. 184, euro 20.
- Simone Tuzza, Il dito e la luna. Ordine pubblico tra polizia e potere politico, un caso di studio, Meltemi, Milano 2021, pp. 248, euro 20.
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Riletture
- Richard Wright, Ghetto negro, Rizzoli, Milano 1980, pp. 288.
- Richard Wright, Potenza nera, Mondadori, Milano 1957, pp. 400.
- Richard Wright, Ragazzo negro, Einaudi, Torino 1947, 1972, pp. 380.
- Richard Wright, Razza: umana, Il Saggiatore, Milano 1959, pp. 64.
*
Gialli
- Hakan Nasser, La nemica del cuore, Guanda, Milano 2019, Gedi, Torino 2024, pp. 140, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Olivier Norek, Superficie, Mondadori, Milano 2022, Gedi, Torino 2023, pp. 320, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Benjamin Stevenson, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Feltrinelli, Milano 2022, Gedi, Torino 2024, pp. 390, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Domingo Villar, Occhi d'acqua, Salani, Milano 2008, Gedi, Torino 2024, pp. 208, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Maestre
- Laura Boella, Hannah Arendt. Agire politicamente. Pensare politicamente, Feltrinelli, Milano 1995.
- Laura Boella, Hannah Arendt. Un umanesimo difficile, Feltrinelli, Milano 2020.
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5176 del 20 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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Numero 5176 del 20 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Raniero La Valle: L'uscita dal sistema di guerra
2. Carpocrate Catramazzi: Fare del Parlamento Europeo un'officina di pace
3. Roberto Mancini: Per rigenerare la scuola e' necessario liberare l'istruzione dalle logiche del mercato
4. Enrico Peyretti: Il terribile paradosso
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Un incontro a Viterbo, un appello a Strasburgo e Bruxelles. Per la liberazione di Leonard Peltier
7. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
8. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. L'ORA. RANIERO LA VALLE: L'USCITA DAL SISTEMA DI GUERRA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]
L'uscita dal sistema di guerra significa uscire potenzialmente da tutte le forme di dominio dell'uomo sull'uomo, di cui il sistema di guerra rappresenta la compagine e l'ordinamento.
Quando si dice "uscita dal sistema di guerra", non si intende solo che bisogna evitare la guerra, e soprattutto l'apice di tutte le guerre, che sarebbe la guerra nucleare. Questo anche il sistema di guerra potrebbe riuscire a farlo, e, almeno quanto alla guerra nucleare, di fatto finora ci e' riuscito.
Quando si dice sistema di guerra si intende un sistema, quale e' quello vigente, che assume la guerra, anche solo programmata e non combattuta, come fondamento e culmine dell'ordine politico, cioe' del rapporto pubblico tra i popoli e tra gli uomini; un sistema dove la guerra non e' un evento ma un'istituzione, non e' una crisi ma una funzione, non e' una rottura ma un cardine del sistema; una guerra sempre deprecata ed esorcizzata, ma mai abbandonata come possibilita' reale.
Un sistema di guerra e' un sistema dove le armi non sono solo strumenti militari di difesa, accessori e subordinati alla volonta' generale, ma sono di fatto la massima struttura di potere della societa', cio' che ne esprime e determina la vera natura; un sistema dove le armi non hanno solo una funzione militare, ma ancor piu' hanno una funzione politica; esse di fatto determinano la natura del regime politico, ne producono la costituzione materiale, segnano limiti rigidi alle possibilita' di alternative e di mutamenti interni al sistema politico, fissano i confini di compatibilita' dei suoi rapporti esterni e della sua politica internazionale, si impongono come fonte normativa primaria e architrave del sistema; in una parola, oltre una certa soglia, esse non sono piu' l'armamento di una societa', ne sono l'ordinamento; tale e' diventata in questi decenni l'arma nucleare, come supremo principio regolatore dei rapporti mondiali; la "servitu' militare" connessa a queste armi, implica una nuova dislocazione del potere, per la quale noi stessi e i nostri organi costituzionali sono espropriati del potere di pace e di guerra. Inoltre le armi sono il massimo strumento di profitto e spesso i veri motori delle guerre che si fanno, come senza stancarsi denuncia papa Francesco.
Questo sistema di guerra, presidiato al vertice dalle armi nucleari, e' quello che garantisce nella sua immodificabilita' l'attuale disordine, congela le relazioni tra i blocchi, preserva nell'attuale sperequazione e violenta ingiustizia i rapporti tra Nord e Sud del mondo, intercetta e impone sempre piu' alti prezzi di sangue ai movimenti di liberazione, quali che siano le ideologie che li ispirano, rende impossibile la soluzione della questione palestinese e di ogni anche minore crisi internazionale, irrigidisce e difende una situazione in cui ogni bambino di Paesi economicamente dipendenti viene al mondo nudo e con un debito di almeno mille dollari da pagare.
2. LETTERE DALLA MONTAGNA. CARPOCRATE CATRAMAZZI: FARE DEL PARLAMENTO EUROPEO UN'OFFICINA DI PACE
[Dal nostro vecchio amico Carpocrate Catramazzi riceviamo e diffondiamo]
Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Mi sembrerebbe una buona cosa che il Parlamento Europeo cessasse di essere una succursale della Nato (l'organizzazione terrorista e stragista che gia' tanti crimini ha commesso), cessasse di essere un covo di insensati e spudorati guerrafondai e razzisti, e divenisse invece e finalmente un'officina di pace e di nonviolenza, di democrazia e di solidarieta', un luogo e uno strumento dell'impegno piu' necessario ed urgente: l'impegno per salvare tutte le vite che e' possibile salvare, l'impegno per far cessare tutte le guerre e tutte le stragi.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
Per informazioni si veda il sito: www.paceterradignita.it
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. RIFLESSIONE. ROBERTO MANCINI: PER RIGENERARE LA SCUOLA E' NECESSARIO LIBERARE L'ISTRUZIONE DALLE LOGICHE DEL MERCATO
[Dal sito di "Altreconomia riprendiamo il seguente editoriale di Roberto Mancini apparso sul n. 262 del settembre 2023.
Roberto Mancini, prestigioso filosofo e docente di filosofia teoretica all'Universita' di Macerata, pensatore della nonviolenza e dell'economia trasformativa, e' candidato alle elezioni per il Parlamento Europeo nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Ripartire dalla scuola. E' un tentativo indispensabile e fecondo nell'azione per risollevare la societa' contemporanea, la cui retorica ufficiale la presenta come digitale, competitiva, sostenibile, inclusiva, innovativa, dedita a crescere sempre, mentre in realta' e' solo una macchina impazzita che causa un vortice di tendenze distruttive. In una situazione cosi' complessa non esiste un'unica leva da azionare per liberarci da questa trappola.
Tutti i percorsi veramente trasformativi (sociali, educativi, politici, economici, spirituali, culturali) devono procedere rafforzandosi a vicenda. Ma dal punto di vista del tipo di soggetti che popolano la societa' attuale, il fallimento della scuola finora e' evidente. Il ruolo della famiglia e' primario e spesso viene meno, ma l'esperienza scolastica puo' ancora dare un'occasione di recupero e riscatto per la formazione della personalita'. A patto che la scuola sia rigenerata.
C'e' una maggioranza di individui non formati che finiscono per ridursi a docili pedine del sistema o per dare luogo a comportamenti regressivi. Cio' spiega il ricorrente fenomeno per cui le classi subalterne sostengono poteri dittatoriali. Quando un individuo deprivato sul piano educativo diventa adulto, poi e' tardi per aiutarlo a elevarsi per vivere con responsabilita' la cittadinanza democratica. Bisogna immedesimarsi nel vissuto delle nuove generazioni. Ora sperimentano il vuoto di senso, di futuro, di umanizzazione, di una democrazia che li veda protagonisti. E' come un gorgo che risucchia le energie migliori e produce un malessere spesso non riconosciuto.
Educare significa liberare chi sta crescendo da questo vuoto magnetico e disgregatore. Si tratta di insegnare ai piu' piccoli ad affrontarlo superando la sofferenza che comporta. Agire per tempo, coltivando sia l'umanita' delle persone sia la loro capacita' di stare al mondo con coscienza etica e civile, implica anzitutto di vedere i giovani. Le nuove generazioni non sono viste dalle istituzioni e dalla mentalita' degli adulti. "Viste" significa ascoltate, sentite, accolte, accompagnate, nutrite eticamente e civilmente, ispirate ad assumere la vita come un dono che richiede la loro liberta', creativita', felicita'.
Il punto di svolta sta nella scelta di non pensare piu' la scuola secondo il mercato, concependola invece secondo la dignita' umana, il bene comune, il diritto all'educazione delle nuove generazioni. Penso alla scuola in quanto comunita' aperta, dialogica, democratica, capace di praticare il cosmopolitismo dal basso nell'incontro tra le diverse culture e storie di vita. E' una scuola che si nutre delle esperienze di socialita' e di conoscenza sul territorio dove e' presente e nel mondo. Penso anche a una scuola dell'esperienza e della ricerca, dove studentesse, studenti e docenti possano inoltrarsi verso le frontiere avanzate dei saperi, coltivati come percorsi transdisciplinari di partecipazione alla realta' nei suoi molteplici gradi di profondita'.
Rigenerare la scuola e' un imperativo categorico, una priorita' decisiva. Il fatto che i giovani siano abbandonati a loro stessi, manganellati nelle manifestazioni o mandati a morire negli stage dell'alternanza scuola-lavoro e' il segno di quanto le scelte politiche che li riguardano debbano essere non semplicemente riformate, ma radicalmente mutate.
Del compito di arrivare a questa svolta devono farsi carico le famiglie piu' attente, gli insegnanti fedeli alla vocazione educativa, le forze politiche democratiche, i pochi sindacati disposti a battersi per questa meta e quegli organi di informazione e soggetti culturali che accettano di narrare la condizione dei giovani sostenendo la loro capacita' di futuro. Un passaggio essenziale, oggi in Italia, e' sventare il progetto dell'autonomia differenziata, che polverizza il sistema scolastico.
Serve una forte alleanza tra giovani, famiglie e docenti. Ci sono gia' coordinamenti di insegnanti che lavorano per questo, occorre sostenerli per portare la nuova scuola al centro dell'agenda politica.
4. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: IL TERRIBILE PARADOSSO
[Riceviamo e diffondiamo questo messaggio apparso nel forum del Mir.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Molto bene. Zaira Zafarana ci fa sapere che "il lavoro sistematico presso le Nazioni Unite sul diritto umano all'obiezione di coscienza al servizio militare, che ho svolto negli ultimi 7 anni, sta per riprendere completamente con il supporto di Connection e.V.". Grazie, Zaira!
Il terribile paradosso e' che abbiano bisogno di protezione coloro che in tutto il mondo proteggono la vita di altri, anche dei "nemici", rifiutandosi di uccidere e di fare la guerra.
E' comico e assurdo che chi protegge gli altri (i "nemici" della sua parte) dal proprio potere comandato di uccidere, abbia bisogno di protezione perche' doveva uccidere e non proteggere. E' dunque pericoloso ed e' punito rispettare la vita altrui, perche' e' comandato e lodato uccidere la vita altrui.
Bisogna ora arrivare ad accusare e processare davanti al tribunale universale dell'umanita' ogni parte o stato che possiede armi omicide e comanda a uomini/donne, usati come strumenti, di uccidere altri uomini/donne.
Infatti, usare persone umane per uccidere persone umane e' violazione del piu' essenziale principio morale, in tutte le culture, civilta', popoli e tradizioni.
"Assoldare uomini per uccidere o per farli uccidere" e' "usare uomini come macchine o strumenti dello Stato, il che non puo' conciliarsi col diritto dell'uomo sulla propria persona" e col principio categorico della morale (Kant, Progetto per la pace perpetua, 1795, art. 3 preliminare).
5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.
6. INIZIATIVE. UN INCONTRO A VITERBO, UN APPELLO A STRASBURGO E BRUXELLES. PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Si e' svolto la mattina di giovedi' 11 aprile 2024 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di solidarieta' con Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno rivolto un appello alla Presidente del Parlamento Europeo, l'on. Roberta Metsola, affinche', proseguendo l'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo fin dal 1994 e dal 1999, e ripreso nel 2021 dal Presidente suo predecessore, l'on. David Sassoli, scriva al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' adotti un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, come richiesto da innumerevoli personalita' (tra cui Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco), prestigiose associazioni (come Amnesty International) e rilevanti istituzioni (in primis l'Onu) di tutto il mondo.
Di seguito il testo integrale dell'appello.
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Appello alla Presidente del Parlamento Europeo
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei conosce gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
E sicuramente ricorda che con proprie reiterate risoluzioni fin dal 1994 e dal 1999 il Parlamento Europeo si espresse per la sua liberazione.
Cosi' come ricorda che nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo suo immediato predecessore, David Sassoli, espresse un rinnovato impegno affinche' a Leonard Peltier fosse concessa la grazia che gli restituisse la liberta'.
E sicuramente sa anche che nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato puntualmente l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier, ha concluso che dovesse essere liberato.
In coerenza con questi precedenti pronunciamenti, ed in coerenza con l'impegno in difesa dei diritti umani dal Parlamento Europeo e da lei stessa piu' volte dichiarato, le chiediamo di voler scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per rinnovare la richiesta di un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
le persone partecipanti all'incontro di solidarieta' con Leonard Peltier svoltosi a Viterbo l'11 aprile 2024
Viterbo, 11 aprile 2024
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Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
7. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
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Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
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Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
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Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
8. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO
Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
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THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1) First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions. Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
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(Any contacts you may have.)
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If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
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Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
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Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Rossella Selmini, Dalla sicurezza urbana al controllo del dissenso politico, Carocci, Roma 2020, pp. 184, euro 20.
- Simone Tuzza, Il dito e la luna. Ordine pubblico tra polizia e potere politico, un caso di studio, Meltemi, Milano 2021, pp. 248, euro 20.
*
Riletture
- Richard Wright, Ghetto negro, Rizzoli, Milano 1980, pp. 288.
- Richard Wright, Potenza nera, Mondadori, Milano 1957, pp. 400.
- Richard Wright, Ragazzo negro, Einaudi, Torino 1947, 1972, pp. 380.
- Richard Wright, Razza: umana, Il Saggiatore, Milano 1959, pp. 64.
*
Gialli
- Hakan Nasser, La nemica del cuore, Guanda, Milano 2019, Gedi, Torino 2024, pp. 140, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Olivier Norek, Superficie, Mondadori, Milano 2022, Gedi, Torino 2023, pp. 320, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Benjamin Stevenson, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Feltrinelli, Milano 2022, Gedi, Torino 2024, pp. 390, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Domingo Villar, Occhi d'acqua, Salani, Milano 2008, Gedi, Torino 2024, pp. 208, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Maestre
- Laura Boella, Hannah Arendt. Agire politicamente. Pensare politicamente, Feltrinelli, Milano 1995.
- Laura Boella, Hannah Arendt. Un umanesimo difficile, Feltrinelli, Milano 2020.
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5176 del 20 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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