[Nonviolenza] Telegrammi. 5169



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5169 del 13 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Pasquale Pugliese: La banalita' del male artificiale. La distopia realizzata delle vittime palestinesi generate dall'IA
2. Macedonio Zoberberghi: La pace, un'idea adeguata per le elezioni europee
3. Raniero La Valle: Il genocidio a Gaza
4. Enrico Peyretti: Poverta' e umorismo del vescovo Bettazzi
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Un incontro a Viterbo, un appello a Strasburgo e Bruxelles. Per la liberazione di Leonard Peltier
7. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
8. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PASQUALE PUGLIESE: LA BANALITA' DEL MALE ARTIFICIALE. LA DISTOPIA REALIZZATA DELLE VITTIME PALESTINESI GENERATE DALL'IA
[Riceviamo e diffondiamo]

Nel libro Davanti al dolore degli altri, Susan Sontang ricorda che il bombardamento della citta' basca di Guernica ad opera dei nazisti nel 1936 - reso immortale dall'omonima opera di Picasso - indicato storicamente come avvio dei moderni bombardamenti aerei sui civili come target di guerra - che poi sarebbe continuato nella Seconda guerra mondiale, da Coventry a Dresda, da Hiroshima a Nagasaki, e in tutte le guerre successive - aveva avuto dei precedenti, non tanto nei teatri europei della Prima guerra mondiale, quanto nelle colonie europee. Soprattutto a cura degli inglesi: "tra il 1920 e il 1924, la Royal Air Force, da poco istituita, bersaglio' sistematicamente i villaggi iracheni" - nel territorio che aveva ricevuto come bottino di guerra, insieme alla Palestina, dallo smembramento dell'impero ottomano sconfitto nella Grande guerra - "in cui i ribelli potevano trovare rifugio con raid 'portati avanti ininterrottamente, giorno e note, su case, abitanti, raccolti e bestiame', secondo la tattica delineata da un tenente colonnello della RAF". Ma l'opinione pubblica non inorridi', come accadde per la guerra civile spagnola, perche' le stragi di civili non accadevano in Europa, non erano documentate, non morivano sotto le bombe cittadini europei, i cui governi "civili", anzi, ne erano i carnefici.
Mi sono tornate in mente queste pagine di denuncia sull'ipocrisia del dolore, sul doppio standard morale, sull'ineguale "dignita' di lutto" - per dirla con un'altra autrice statunitense, ed ebrea come Sontang, Judith Butler - oggi che dopo sei mesi di bombardamenti ininterrotti su Gaza da quel maledetto 7 ottobre 2023, il dolore israeliano per 1200 vittime inermi e 250 ostaggi e' stato moltiplicato (ad oggi) per 30 volte con il dolore per le inermi vittime palestinesi, che supera in orrore perfino la logica veterotestamentaria della vendetta ("occhio per occhio"), nella quale e' stabilito un principio di proporzionalita' della violenza di gran lunga superato. Eppure - mentre continua la reiterazione mediatica della visione delle vittime di Hamas del 7 ottobre - questa massa enorme di vittime palestinesi del "civile" governo israeliano, alle quali si aggiungono gli operatori delle Nazioni Unite (170, circa) e delle ONG (le ultime sono le 7 vittime internazionali del World central kitchen), non le vediamo, sono sottratte al nostro sguardo: possiamo solo immaginare ammassi di corpi straziati nascosti dietro il numero abnorme, crescente settimana dopo settimana. Soprattutto dopo la messa fuori legge di Al Jazeera, l'unico media presente sul campo, che ha avuto decine di morti tra gli operatori, perche' racconta da un punto di vista situato tra le vittime.
Come sia possibile questo altissimo numero di vittime civili, compresi i bambini, questa carneficina continua che non accenna a fermarsi, in un cosi' breve lasso di tempo, lo ha rivelato il giornalista Yuval Abram in due inchieste successive, pubblicate sulle testate indipendenti israeliane +972 e Local Call, svelando che questa "fabbrica di omicidi di massa" e' guidata da programmi di intelligenza artificiale. La prima inchiesta, pubblicata il 30 novembre 2023 (e ripresa in italiano da Internazionale, 15/21 dicembre 2023), ha rivelato, attraverso fonti di intelligence, che "niente accade per caso. Quando una bambina di 3 anni viene uccisa in una casa a Gaza, e' perche' qualcuno nell'esercito ha deciso che non era un grosso problema per lei essere uccisa, che era un prezzo che valeva la pena pagare per colpire un altro bersaglio (...). Tutto e' intenzionale. Sappiamo esattamente quanti danni collaterali ci sono in ogni casa". Questo accade attraverso "l'uso diffuso di un sistema chiamato Habsora (Vangelo), che si basa in gran parte sull'intelligenza artificiale e puo' generare obiettivi quasi automaticamente a una velocita' che supera di gran lunga quanto era possibile in precedenza".
Ma mentre questo programma di IA e' usato per contrassegnare come obiettivi edifici e strutture dalle quali secondo l'esercito operano i militanti di Hamas, la seconda inchiesta, pubblicata il 3 aprile 2024 (e ripresa in italiano da il manifesto, 5 aprile 2024), ha rivelato l'esistenza di un altro programma di intelligenza artificiale, chiamato Lavender (Lavanda), che produce a getto continuo liste di palestinesi da sopprimere. Non durante le battaglie, ma bombardandolo in casa, di notte, con le rispettive famiglie e quelle dei vicini. "L'esercito ha deciso che, per ogni giovane agente di Hamas segnalato da Lavender, era consentito uccidere fino a 15 o 20 civili (...). Nel caso in cui l'obiettivo fosse un alto funzionario di Hamas con il grado di comandante di battaglione o di brigata, l'esercito ha autorizzato in piu' occasioni l'uccisione di piu' di 100 civili nell'assassinio di un solo comandante". Inseriti alcuni criteri minimi e generici nel programma per "riconoscere" presunti affiliati ad Hamas, "fonti hanno affermato che se Lavender avesse deciso che un individuo era un militante di Hamas, gli sarebbe stato essenzialmente chiesto di trattarlo come un ordine, senza alcun obbligo di verificare in modo indipendente il motivo per cui la macchina aveva fatto quella scelta o di esaminare i dati grezzi di intelligence su cui si e' basata". Con tutte le "vittime collaterali" conseguenti, in produzione seriale.
Siamo al totale disimpegno morale della componente umana e della sua intelligenza emotiva: all'IA e' demandata la generazione continua di liste dei sommersi, senza salvati tra coloro che gli stanno vicino. I carnefici, a tutti i livelli, diventano meri esecutori di un crimine di massa, guidato dalla macchina. Una nuova forma, artificiale, di "banalita' del male". Una distopia, tecnologica e realizzata - contro la quale, tra le altre cose, si battono gli studenti che nelle universita' chiedono l'annullamento di contratti che prevedano accordi di ricerca tecnologica a fini bellici - che, mentre moltiplica e nasconde le vittime, fa impallidire sia Guernica quanto a numero di morti che le distopie futuristiche di Black Mirror.

2. LETTERE DALLA MONTAGNA. MACEDONIO ZOBERBERGHI: LA PACE, Un'IDEA ADEGUATA PER LE ELEZIONI EUROPEE
[Dal nostro vecchio amico Macedonio Zoberberghi riceviamo e diffondiamo]

Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Mi sembrerebbe una buona cosa che a rappresentare l'Italia nel Parlamento Europeo vi fossero persone persuase che il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso, che quindi il primo dovere di ogni umano istituto e' abolire le uccisioni, ed innanzitutto abolire la guerra che di cumuli di uccisioni sempre e solo consiste.
Mi sembrerebbe una buona cosa che a rappresentare l'Italia nel Parlamento Europeo vi fossero persone coscienti del fatto che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
Mi sembrerebbe una buona cosa che a rappresentare l'Italia nel Parlamento Europeo vi fossero persone impegnate innanzitutto per salvare le vite che la guerra divora; e per salvare le vite che la guerra divora occorre abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. L'ORA. RANIERO LA VALLE: IL GENOCIDIO A GAZA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]

Se si prende la parola genocidio nel senso specifico che e' stato usato dall'ONU nella Risoluzione del 1946 e poi nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, quello che si sta perpetrando nella Striscia di Gaza e' un genocidio. Secondo questa definizione, infatti, genocidio e' l'uccisione o il tentativo di distruzione anche di una parte o singoli membri di un popolo in quanto appartengono a quel popolo, oppure appartengono ad un gruppo etnico, razziale, religioso, politico come tale. In questo senso specifico c'e' certamente un genocidio in corso, perche' c'e' una intera popolazione di un'intera area geografica che e' condannata ad essere senza acqua, senza cibo, senza elettricita', senza ospedali, e confinata in un ultimo lembo di terra minacciato di distruzione. E' una tragedia. Ma c'e' anche un'altra tragedia. Quella dello Stato d'Israele, il quale se continua su questa strada su cui lo ha messo Netanyahu, certamente otterra' una vendetta ed esercitera' una rappresaglia rispetto alla terribile aggressione subita da parte di Hamas, ma si mette in pericolo, perche' compie un'azione che dalla grandissima maggioranza del mondo e dalle stesse Nazioni Unite e' riprovata, considerata eccessiva, non umana.
Questo mette in pericolo lo Stato d'Israele. E vorrei dire che il pericolo, che molti israeliani addebitano a Netanyahu perche' ha permesso l'attacco del 7 Ottobre sul confine della Striscia di Gaza, in realta' risale a Netanyahu molto prima. Egli per piu' di tredici anni e' stato al governo d'Israele, e l'ultimo scempio che stava tentando di fare era quello contro le istituzioni fondamentali dello Stato, a cominciare dalla magistratura.
Questo ci porta a dire la terza tragedia che non e' percepita da una cultura occidentale ormai secolarizzata. E' la tragedia dell'ebraismo come religione, come fede, come patrimonio ideale, come tradizione. Il rischio che sta subendo oggi l'ebraismo e' la sua identificazione assoluta con lo Stato d'Israele; cio' fa si' che qualsiasi giudizio che si dia sullo Stato d'Israele, buono o cattivo, e in questo momento e' in maggior parte un giudizio severo e di critica, si rifrange e si estende sull'ebraismo stesso. E questo non per un abuso degli osservatori esterni, ma perche' questa e' l'identita' che ha rivendicato a se' lo Stato d'Israele. Non era cosi' all'inizio del sionismo. Perche' quando il sionismo ha cominciato la sua battaglia, all'inizio dell'altro secolo, aveva in mente la collocazione degli ebrei in una terra che fosse loro, in cui si unisse democrazia e sionismo. Questa e' stata ancora l'idea fondativa, l'idea originaria, su cui si e' costituito lo Stato d'Israele nel 1948, tanto e' vero che tutti ancora adesso stancamente ripetono come un mantra, che Israele e' l'unica democrazia del Medio Oriente. E' successo pero' che la fondazione dello Stato non e' stata affatto cosi' (c'e' stata la Nakba, la "catastrofe" dei palestinesi) e nella lunga gestione politica di Netanyahu e' arrivata nel 2018 la Legge costituzionale con cui e' stata ridefinita l'identita' dello Stato d'Israele definito come lo "Stato nazione del popolo ebreo", l'unico ad avere il diritto nazionale all'autodeterminazione. Questo vuol dire che i palestinesi non possono avere gli stessi diritti, e al limite non devono esistere. Anzi, come ha detto un ministro della destra religiosa, essi non esistono, "sono un'invenzione degli antisionisti".

4. MEMORIA. ENRICO PEYRETTI: POVERTA' E UMORISMO DEL VESCOVO BETTAZZI
[Dal sito de "Il foglio" (www.ilfoglio.info) riprendiamo questo ricordo del 19 novembre 2023.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]

Il vescovo Luigi Bettazzi avrebbe compiuto 100 anni il 26 novembre. Ieri, sabato 18, ad Albiano (presso Ivrea), dove viveva e dove e' morto il 16 luglio, lo abbiamo ricordato, in tanti amici affezionati.
Con l'introduzione di Luigi Ciotti, abbiamo riletto quel Patto delle Catacombe, per una Chiesa povera e dei poveri, firmato il 16 novembre 1965, alla chiusura del Concilio, da una quarantina di padri conciliari, soprattutto latino-americani. Bettazzi era l'unico italiano. Egli ispiro' il suo ministero a quell'impegno, tra i valori evangelici. Gli interventi di ieri hanno toccato molti momenti e aspetti della sua lunga attivita', fino al grido per la pace - "nonviolenza, vera diplomazia, interposizione" - nelle ultime settimane di vita, il 7 maggio.
Nessuno ha parlato del suo umorismo e delle tante famose sue barzellette. Il suo umorismo era la prima caratteristica per cui era conosciuto nei tantissimi incontri sui grandi temi cristiani e umani. Era divagazione, alleggerimento del discorso, serviva ad attrarre l'attenzione, a relativizzare temi troppo seri, a consolare in tempi difficili? Esiste una raccolta delle sue tante barzellette, che ricordiamo con gusto? Qualcuno ha riflettuto sul loro significato, entro il compito pastorale di Bettazzi vescovo? Penso che sarebbe un tema interessante, non superficiale. Forse era anche l'espressione di una "poverta'" della Chiesa, dei suoi limiti, per cui umilmente propone e non impone, indica Gesu' e non se stessa.

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. INIZIATIVE. UN INCONTRO A VITERBO, UN APPELLO A STRASBURGO E BRUXELLES. PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Si e' svolto la mattina di giovedi' 11 aprile 2024 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di solidarieta' con Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno rivolto un appello alla Presidente del Parlamento Europeo, l'on. Roberta Metsola, affinche', proseguendo l'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo fin dal 1994 e dal 1999, e ripreso nel 2021 dal Presidente suo predecessore, l'on. David Sassoli, scriva al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' adotti un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, come richiesto da innumerevoli personalita' (tra cui Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco), prestigiose associazioni (come Amnesty International) e rilevanti istituzioni (in primis l'Onu) di tutto il mondo.
Di seguito il testo integrale dell'appello.
*
Appello alla Presidente del Parlamento Europeo
Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei conosce gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
E sicuramente ricorda che con proprie reiterate risoluzioni fin dal 1994 e dal 1999 il Parlamento Europeo si espresse per la sua liberazione.
Cosi' come ricorda che nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo suo immediato predecessore, David Sassoli, espresse un rinnovato impegno affinche' a Leonard Peltier fosse concessa la grazia che gli restituisse la liberta'.
E sicuramente sa anche che nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato puntualmente l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier, ha concluso che dovesse essere liberato.
In coerenza con questi precedenti pronunciamenti, ed in coerenza con l'impegno in difesa dei diritti umani dal Parlamento Europeo e da lei stessa piu' volte dichiarato, le chiediamo di voler scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per rinnovare la richiesta di un provvedimento di clemenza che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Voglia gradire distinti saluti,
le persone partecipanti all'incontro di solidarieta' con Leonard Peltier svoltosi a Viterbo l'11 aprile 2024
Viterbo, 11 aprile 2024
*
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

7. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
*
Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
*
Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
*
Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
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Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page

8. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Silvia Pizzirani, Genova 1960: le "magliette a striscie", Rcs, Milano 2024, pp. 154, euro 5,99.
- Stefano Baudino, La lotta del generale Dalla Chiesa, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Giovanni Crapulli, Introduzione a Descartes, Laterza, Roma-Bari 1988, pp. IV + 300.
- Eugenio Garin, Vita e opere di Cartesio, Laterza, Roma-Bari 1967, 1986, pp. VI + 250.
*
Fantascienza
- Robert Sheckley, Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton, Mondadori, Milano 2024, pp. 224, euro 6,90.
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Gialli
- Marcel Montecino, Croci sul muro, Mondadori, Milano 2024, pp. 528, euro 9,90.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5169 del 13 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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