[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 438



*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 438 del 13 marzo 2024

In questo numero:
1. Quanti altri morti prima che lei sia sazio, signor presidente?
2. Sommesso elogio della bandiera bianca
3. Una richiesta di aiuto (alle persone amiche della nonviolenza ed a chiunque abbia a cuore democrazia e diritti umani)
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
12. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
13. Macario Anastasi: O a Nnapoli 'n carrozza...
14. Macario Anastasi: I filosoffe
15. Macario Anastasi: Il regno di nessuno
16. Macario Anastasi: Rosarione e Rosarietto
17. Macario Anastasi: L'alternativa
18. Macario Anastasi: Di templi e di corpi
19. Macario Anastasi: Nutrirsi di parole. Un esperimento non concluso e quindi ancora da proseguire
20. Di banditi e di governanti

1. L'ORA. QUANTI ALTRI MORTI PRIMA CHE LEI SIA SAZIO, SIGNOR PRESIDENTE?

Lo so che i governanti si nutrono di carne umana
per loro e' la prelibatezza delle prelibatezze
cosi' piu' gente muore e piu' c'e' carne fresca
tra cui trascegliere le parti piu' gustose.

Sempre nelle cucine del potere esecutivo
ferve l'attivita' degli stellati chef
nei sacchi di plastica giungono dal fronte
senza sosta le salme ai frigoriferi.

Parlare di pace? Ma siamo impazziti?
Perche dovremmo rinunciare all'abbuffata?
Il Presidente ama il suo popolo
bollito fritto o anche solo marinato.

La guerra gli eserciti le armi
quale gloriosa invenzione
quale appetitosa istituzione
per nutricare il ventre dei potenti.

2. L'ORA. SOMMESSO ELOGIO DELLA BANDIERA BIANCA

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca meriti l'elogio
di ogni vivente che viver vuole ancora.

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca ti sian rese grazie
da chiunque vuole che l'umanita'
continui ad esistere.

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca tu ti opponi a tutte
le stragi le uccisioni le tirannidi
le ideologie fasciste ebbre di sangue
ogni potere che carne umana mangia

Poiche' tu salvi tutte le vite
bandiera bianca sii rifugio e voce
di tutti gli esseri umani
che restare vogliono umani
e che riconoscono come esseri umani
tutti gli altri esseri umani.

3. REPETITA IUVANT. UNA RICHIESTA DI AIUTO (ALLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA ED A CHIUNQUE ABBIA A CUORE DEMOCRAZIA E DIRITTI UMANI)

Care amiche e cari amici,
gentili signore e signori,
vorremmo chiedere il vostro sostegno alla proposta di un provvedimento legislativo che preveda che le forze dell'ordine siano formate alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
*
L'attenzione dell'opinione pubblica suscitata dal pestaggio a colpi di manganello di studenti adolescenti da parte di operatori delle forze dell'ordine a Pisa alcuni giorni fa, purtroppo non ha dato luogo a una riflessione adeguata quanto al che fare.
Unanime e' stata la condanna del pestaggio, a cominciare dal Presidente della Repubblica, ma quanto ai provvedimenti utili per far si' che simili violenze non si ripetano non si e' andati oltre la banalita' di dotare gli agenti di cartellini identificativi e di videocamere come quelle gia' in uso in altri paesi.
Certamente e' necessario che chi esegue un pestaggio sia identificato e successivamente giudicato e sanzionato per quanto commesso, e che sia egli stesso pienamente consapevole che sicuramente lo sara'; ma questo ancora una volta e' intervenire a valle del comportamento violento e abusivo, mentre cio' che piu' occorre e' intervenire a monte, ovvero prevenirlo.
E per prevenire condotte violente e abusive da parte delle forze dell'ordine e' necessario che esse siano formate alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
*
Con l'espressione sintetica "risorse della nonviolenza" intendiamo tutte quelle conoscenze e quelle pratiche concrete e coerenti orientate ovvero efficienti a prevenire, contrastare, ridurre la violenza in situazioni di conflitto o di crisi.
Non ci si obietti che le forze dell'ordine sono l'estrinsecazione all'interno dei confini giurisdizionali dell'attribuzione allo Stato del monopolio della forza cosi' come l'esercito lo e' nell'ambito delle relazioni internazionali: negli stati costituzionali e democratici, dove vige la separazione dei poteri e il primato delle leggi, le forze dell'ordine non sono piu' lo strumento armato a disposizione dei poteri dominanti per soggiogare e reprimere la popolazione (anche se i poteri dominanti - sovente oligarchici ed autoritari anche in un contesto istituzionale formalmente democratico - incessantemente tentano ancora di farne questo uso).
Se le forze dell'ordine fossero (o fossero solo) un apparato repressivo al servizio delle classi e dei gruppi dominanti, la cieca brutalita' sarebbe la loro caratteristica principale. Ma in uno stato di diritto, costituzionale e democratico, non e' cosi', per nostra comune fortuna. In uno stato di diritto, costituzionale e democratico, le forze dell'ordine sono (o sono anche e soprattutto, ovvero dovrebbero essere tout court) istituzione atta a difendere i diritti delle persone, di tutte le persone.
E per difendere i diritti delle persone le conoscenze teoriche e pratiche che la nonviolenza mette a disposizione (ovvero che nel loro insieme costituiscono quel complesso di valori, di criteri, di metodiche e di prassi che definiamo nonviolenza) sono non solo utilissime, ma diremmo anche pressoche' indispensabili.
Ergo: la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza e' una pura e semplice necessita'.
*
Come dovrebbe essere noto, non solo in altri paesi ma anche in Italia tale formazione e' stata gia' efficacemente sperimentata. Si tratta ormai di renderla strutturale, di includerla a pieno titolo nei percorsi formativi (e nei corsi di aggiornamento) di tutti gli appartenenti ai vari corpi in cui si articola la funzione della pubblica sicurezza (scilicet: della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, come stabilisce la Costituzione della Repubblica italiana) nel nostro paese.
A tal fine crediamo che sia opportuno procedere per via legislativa piuttosto che regolamentare: ovvero con l'adozione di una legge che istituisca sic et simpliciter la presenza della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza nei programmi formativi (e di aggiornamento) delle forze dell'ordine ad ogni livello.
In breve, e' tutto qui.
*
Fin dal 2001 senatori e deputati di tutti gli schieramenti politici hanno presentato proposte di legge a tal fine; ma esse non sono mai giunte alla discussione da parte del Parlamento.
Chiediamo alle ed ai parlamentari che oggi siedono in Senato e alla Camera dei Deputati di riprendere quelle proposte, valutarle, eventualmente approfondirle ed aggiornarle, ed impegnarsi hic et nunc affinche' l'organo legislativo del nostro paese finalmente ne prenda contezza, ne discuta e - come non dubitiamo che accadrebbe se una discussione finalmente si svolgesse - pervenga a deliberare una legge che istituisca la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
Alleghiamo in attach una nostra recentissima lettera aperta alle ed ai parlamentari che ripropone anche vari materiali informativi gia' ampiamente circolati nell'ultimo quarto di secolo, con i riferimenti a varie proposte di legge gia' presentate, a sperimentazioni gia' effettuate localmente, a una sintetica bibliografia orientativa.
*
Alle persone, alle associazioni, alle istituzioni ed ai mezzi d'informazione cui inviamo questo appello chiediamo di farlo circolare ulteriormente, di discuterlo, di arricchirlo con le eventuali loro riflessioni, critiche e proposte integrative, di impegnarsi affinche' finalmente tale proposta venga adeguatamente presa in considerazione e pubblicamente dibattuta, e possa infine tradursi nel provvedimento legislativo che gia' nel 2001, dopo la tragedia di Genova, parlamentari rappresentativi di tutti gli schieramenti politici auspicavano sottoscrivendo e sostenendo la prima proposta di legge in tal senso (primo firmatario il senatore Achille Occhetto).
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto riterrete opportuno fare.
Cordialmente,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 marzo 2024

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

6. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

9. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: O A NNAPOLI 'N CARROZZA...

Le cose vanno cosi': o vanno bene o vanno male. A me, non fo per dire, vanno bene. Sono un ragazzo fortunato, come dice la canzone. Certo, con qualche aiutino, si sa. Senza aiutino non arrivi da nessuna parte. Quale aiutino? Ce ne sono diversi di aiutini.
Questa, per esempio: la baiaffa. Niente male, e'? Basta farla vedere e gia' fa la sua figura. Pero' non e' che basta farla vedere, eh. Quando serve bisogna saperla usare. E io, non fo per dire, la uso. Quando serve, senza esagerare. Ma quando serve... Ci volevo fare le tacche sul calcio, ma perche' rovinarla? Tanto la gente lo sa, e lo racconta. La pubblicita' e' tutto, dico io. Pero' certe volte bisogna fare qualche buco nella ciccia. Non per gusto, solo per far vedere che fai sul serio. E io, non fo per dire, fo sul serio. Chi ha voluto fare la prova non lo racconta. Ma lo raccontano quelli che l'hanno visto. E i maiali che ci governo con la ciccia sforacchiata, se capito cosa intendo. Se i maiali ci avessero la parola, ma non ce l'hanno. La sanno lunga, loro. Non fo per dire.

14. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: I FILOSOFFE

A quel tempo c'erano i filosoffe. Era tutta gente che aveva studiato. E che aveva studiato, chiedete voi. Ve lo dico io che aveva studiato. Aveva studiato come si frega la gente. E mica solo i fessi che tanto li fregano tutti. No, loro ci godevano a fregare i ricchi, i padroni, i principi e i re. Che ogni tanto ne bruciavano uno, di questi filosoffe, ma loro niente, continuavano piu' accaniti di prima.

15. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: IL REGNO DI NESSUNO

Eravamo io, Ginetto detto Llomonero perche' si vestiva tutto di nero e Carletto Marzo detto Sparapanzane, che invece non sparava panzane, sparava nelle panze a pallettoni e se lo incontravi di notte con lo schioppo voleva dire che eri fatto. Eravamo una banda. C'erano pure Scannagatti e Barabba nella banda, ma quella notte non c'erano non lo so perche'. Non e' che c'erano sempre tutti, se aspetti di essere sempre tutti finisce che non parti mai, e se non parti il lavoro non procede.
Cosi' quella notte per la spedizione eravamo noi tre soli, io, Llomonero e Sparapanzane. Era un lavoretto facile, di quelli che non serve la pianificazione e la logistica, si va e si fa. Amen.
Lo scaramacco da fare fuori era uno che aveva fatto qualche cosa a qualcuno che l'aveva detto a Ciampicone che l'aveva detto a noi di provvedere. Duecento a testa a lavoro finito. Noi gli volevamo lasciar credere che c'eravamo andati tutti e cinque, ma con Ciampicone si puo' scherzare su tutto meno che sui soldi. Lo dice sempre Ciampicone: scherza su tutto meno che sui soldi. Chi non lo capiva spariva.
Il mandrino era dove ci aveva detto Ciampicone, ma c'era pure un sacco di altra gente. Bisognava portarlo fuori nel bar e farlo fuori in un vicoletto buio. E' la prassi. Mi e' sempre piaciuto dire e' la prassi. Da' un tocco di stile al lavoro.

16. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: ROSARIONE E ROSARIETTO

Li chiamavano cosi' perche' Rosarione era alto e grosso e Rosarietto era secco e basso. Ma erano tutti e due piu' cattivi del veleno. Il nome che s'erano dati, o che gli avevano dato, adesso non me lo ricordo di preciso, era perche' prima del colpo di grazia al cliente gli dicevano se voleva dire una preghierina per chiedere perdono dei suoi peccati visto che poi il tempo non c'era piu'. E siccome gli piacevano le buffonate, quando lo dicevano tiravano fuori un rosario per uno e dicevano al cliente se voleva che glieli prestavano. Gente allegra, il ciel l'aiuta.
Io ci ho lavorato insieme diverse volte, e' gente che ci si lavora bene.

17. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: L'ALTERNATIVA

Allora quello disse che l'alternativa era tra la liberta' e la schiavitu'. E noi giu' a ridere da farsela sotto. Allora disse: verra' il giorno. Lo dicono sempre, chissa' che significa. Ma noi ci scompisciavamo ancora di piu'. Quando tu ci hai il cannemozze e la vittima e' gia' legata come un salame e si sa che tra qualche minuto abbandona questa valle di lacrime viene sempre da ridere. Per questo non li imbavagliamo mai. Perche' ci piace sentirli parlare per riderci sopra. Quello che dicono dicono, noi ci ridiamo sempre.

18. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: DI TEMPLI E DI CORPI

Io, se non facevo quello che fo, volevo fare il templare, o il pirata, o il cow-boy. Mi piace la vita dinamica, la lotta per gli ideali, la selezione della specie, e pure i divertimenti, e' naturale, sono una persona normale, mica un pervertito.
E per avere i divertimenti ci vuole la grana. E' matematico. Senza grana non vai da nessuna parte, figurarsi a Ibiza. Apposta fo quello che fo, per la grana.
Pero' mi piace avere gli ideali e fo pure beneficenza, per esempio alle squinzie cavavoglie gli do' sempre un piccolo extra. Mi pare signorile, e idealistico. Senza idealismo che saremmo? Bruti saremmo, bestie senza coscienza. La coscienza e' tutto.
Pero' sono pure uno pratico, cosi' dopo le accoppo e mi riprendo il mio e tutto il resto. Sono un uomo d'affari, si usa cosi'.
E' proprio un mondo a traverso, date retta a me.

19. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: NUTRIRSI DI PAROLE. UN ESPERIMENTO NON CONCLUSO E QUINDI ANCORA DA PROSEGUIRE

Io sono a favore della verita'. Senza la verita' la vita e' un inferno. E' un inferno pure con la verita', pero' almeno sai la verita', no? E quale e' la verita', chiedete voi. Ve lo dico io, ve lo dico. La verita' e' che la vita e' un inferno.
M'e' sempre piaciuta la verita'. Pure la scienza. Infatti quando posso mi piace fare gli esperimenti scientifici e contribuire cosi' al progresso della scienza e della tecnica a beneficio dell'umanita' affinche' ogni giorno diventi un po' piu' civile che ce ne e' parecchio bisogno secondo me.
Siccome a quel tempo ero messo parecchio male cioe' non ci avevo un baiocco neppure per un caffe', mi venne in mente di fare questo esperimento: invece di mangiare (le cose da mangiare costano care arrabbiate, e chi ce li ha i soldi per comprarle? Io poi sono pure zoppo e quando provo a sgraffignare qualche cosa al supermercato e svignarmela al galoppo mi acchiappano sempre, cosi' si finisce al gabbio che li' ti servono certe schifezze che io dico che sono esperimenti americani per farti morire avvelenato piano piano cosi' non se ne accorge nessuno).
Che dicevo? Ah, si', l'esperimento. L'esperimento era che invece di mangiare, quando ci avevi fame ti mettevi a leggere, non leggere una cosa qualunque che non serviva a niente, si capisce, ma leggere di roba da mangiare, di gente che si abbuffa, roba cosi'. Perche' alla fine lo stomaco e' collegato al cervello, no? E allora se fregavi il cervello che si credeva che tutto quel ben di dio che leggevi te lo eri pappato tu, fregavi pure lo stomaco, no? E se funzionava lo brevettavo e io diventavo ricco. Oltre al fatto che diventavo un benefattore dell'umanita' perche' cosi era uno scherzo far finire la fame nel mondo (oltretutto insieme all'analfabetismo). Non so se mi spiego: la fame nel mondo, e ci ero voluto io per far finire la fame nel mondo che era un problema che durava da secoli, da millenni, da milioni, da miliardi di anni. Come minimo mi facevano pure un monumento, o un francobollo. Non e' che ci tenevo al monumento, pero' a diventare ricco si'.
L'idea non solo era gagliarda ma pure facilmente realizzabile. Lo sapete perche'? Ve lo dico io perche'. Perche' ci sono certi posti dove puoi andare a leggere gratis. Gratis, gratis. Si chiamano biblioteche e sono piene di libri: aprono la mattina e chiudono la sera. Uno ci puo' restare tutto il giorno, specialmente quando piove.
Apposta decisi di fare 'st'esperimento. Se qualcuno volesse farlo pure lui io gli consiglio di cominciare coi Buddembrocche, colla cena di Trimalcione nel Satirico, col Gargantua Pantagruele, oppure col libro del professor Pellegrino Artusi, che e' uno che veramente gli dovrebbero fare il monumento. Magari glielo hanno pure gia' fatto, che ne so io.
Insomma, ho fatto 'st'esperimento. Come e' andato? Non bene direi, purtroppo. Il che non significa che non possa andare meglio un'altra volta. Adesso vi spiego perche' non e' andato bene questa volta.
Intanto perche' non ho potuto condurre l'esperimento con la necessaria continuita' che nelle cose scientifiche e' fondamentale come sanno tutti.
Non ho potuto perche' sarei stato il fesso piu' fesso di tutti i fessi se rinunciavo al mio posto fisso alla mensa della Caritas che oltretutto mi serve farmi vedere sempre per tenermeli buoni visto che vado pure al dormitorio loro, che d'inverno a dormire sulle panchine alla stazione si gela, e uno c'e' morto. Potrei dormire pure in blblioteca se quando chiudono mi nascondo nel cesso, ma al dormitorio della Caritas si dorme meglio che ci sono i letti e le coperte e se sei uno sveglio a una cert'ora ti fai un giretto di perlustrazione e gratti qualcosetta qua e qualcosetta la', bisogna pure darsi da fare, no? Aiutati che il ciel t'aiuta, no? In biblioteca invece piu' che puoi fare e' dare fuoco a qualche libro per scaldarti.
Poi c'e' stato quel fatto della mia piccola attivita' commerciale boicottata dalla cieca burocrazia della biblioteca comunale. Ando' cosi', che in quella biblioteca ci hanno un sacco di libri, una montagna di libri, che non ci fanno un cavolo di niente, cosi' avevo preso l'abitudine che ogni giorno me ne mettevo due o tre sotto il giaccone e poi li rivendevo a una libreria dell'usato che mi davano due soldarelli. Un innocente baratto tra amanti della cultura e della circolazione dei saperi. Ma poi la cieca burocrazia (che quando gli pare non e' cieca per niente) se ne accorse e decise di boicottare la libera impresa, come fanno sempre tutte le cieche burocrazie che io mi chiedo che ce le tengono a fare visto che sono solo un inciampo al libero mercato e alla globalizzazione. Ci finii pure al gabbio un'altra volta.
E oltretutto mi dissero pure che in biblioteca non mi ci facevano entrare piu' con la scusa che molestavo le ragazzine che invece non era vero niente, perche' io gli facevo solo vedere la mia virilita' e ce lo sanno tutti che alle femmine gli piace di vedere la virilita' anche se dicono di no per fare le smorfiose. Ditemi voi se non era una violazione dei miei diritti umani questa.
Pero' poi quando uscii dal gabbio mi ci misi d'accordo con la cieca burocrazia che decise di chiudere un occhio se io gli passavo il cinquanta per certo del profitto del mio piccolo commercio, che erano pure cosi' malfidati che telefonavano alla libreria dell'usato per sapere quanto mi avevano dato per la merce. Cosi' fini' che piu' che leggere i Buddembrocche andavo in biblioteca per far girare l'economia, e si sa che quando fai l'imprenditore, specialmente se operi nella piccola e media impresa a conduzione individuale, specialmente nel campo della cultura, insomma, non ci hai piu' tempo per niente, soprattutto non ci hai tempo per l'attivita' di ricerca scientifica sperimentale che richiede un sacco di tempo come sanno tutti. Pero' coi soldarelli che il commercio mi procurava ci scappava pure qualche bella incursione in trattoria (che dovevo fare tutto di corsa perche' all'ora giusta dovevo farmi trovare pure alla mensa della Caritas perche' lo sapete come si dice, lo sapete, no? No? Si dice: ogni lasciata e' persa. Vale pure per la pappatoria). Non dico che non era divertente, pero' era una vitaccia. A me mi piace la vita placida, a voi no?
Cosi' poi tornai nel ramo delle rapine, che si guadagna di piu' e si fatica di meno, anche se ogni tanto qualcuno ci lascia la pelle che a me mi dispiace sempre perche' se potessi lo eviterei che gia' lo so che dopo sono sempre rogne ma quando quelli sono cosi' fessi allora se lo meritano di lasciare questa valle di lacrime. Pero' la curiosita' intellettuale e l'attitudine scientifica ce l'ho sempre. Lo dico sempre io, la scienza e' una passione, se ce l'hai ce l'hai.

20. L'ORA. DI BANDITI E DI GOVERNANTI

E' una storia risaputa, fin da Erodoto e fino a monsieur Verdoux: e' tutta e solo una questione di quantita', chi commette un omicidio e' considerato un criminale, chi scatena una guerra provocando infinite vittime e' considerato uno statista.
Ma poiche' la guerra consiste sempre e solo di innumerevoli omicidi, c'e' una sola cosa da fare con tutti gli illustri statisti che governando insanguinano il mondo: arrestarli tutti.
Insorgere occorre contro tutte le guerre, contro tutte le stragi, contro tutte le uccisioni.
Insorgere occorre per abolire tutte le guerre, tutti gli eserciti, tutte le armi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.

*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 438 del 13 marzo 2024
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com