[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 434



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 434 del 9 marzo 2024

In questo numero:
1. Elena Buccoliero: Note a margine sugli scontri di Pisa
2. Sabato 9 marzo a Roma manifestazione nazionale per la pace e i diritti
3. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
4. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
12. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
13. Mozione politica generale del XXVII Congresso del Movimento Nonviolento
14. Mozione Organi statutari eletti dal XXVII Congresso del Movimento Nonviolento
15. Mozione particolare su Arena di pace 2024
16. Mozione particolare "Banche armate"
17. Mozione particolare per sostenere un Digiuno a staffetta
18. Mozione particolare per la liberazione di Leonard Peltier

1. RIFLESSIONE. ELENA BUCCOLIERO: NOTE A MARGINE SUGLI SCONTRI DI PISA
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Le parole necessarie sugli scontri di Pisa le ha pronunciate il presidente Mattarella in modo esemplare. L'immediata assunzione di responsabilita' l'ha incarnata la grande manifestazione che si e' tenuta in citta' la sera stessa. Ulteriori contributi hanno messo bene in luce aspetti diversi di questa storia. Ho visto anch'io video che fanno pensare.
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E se i giovani fossero dei giovani, e gli agenti fossero agenti?
Un frutto avvelenato dell'enfasi politica e mediatica (su qualunque fatto) e' la polarizzazione. Cosi', secondo i punti di vista, le poche decine di studenti a Pisa diventano violenti coperti, se non istigati, dalla sinistra, e i poliziotti risultano violenti asserviti alla maggioranza di destra. Io non so se queste etichette si attagliano a persone dell'una o dell'altra parte. Credo, pero', che servirebbe a noi, che in quella piazza non c'eravamo e non conosciamo i protagonisti, provare a farne a meno. Cosa diversamente rileviamo in quei fatti se i giovani sono soltanto dei giovani con qualcosa da dire, e gli agenti soltanto degli incaricati dell'ordine pubblico? Ai miei occhi almeno, scartata l'idea del complotto, la sproporzione nel rapporto di forze e' piu' nuda e le domande, che affiorano per provare a capire cosa e' successo, sono meno scontate, piu' profonde.
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Ogni esperienza disegna la forma del mondo
Mi capita di incontrare adolescenti e mi e' successo di farlo anche con ruoli istituzionali. Ho sempre sentito su di me una responsabilita' che credo ogni adulto dovrebbe indossare consapevolmente, quella di chi partecipa a trasmettere l'alfabeto per decodificare il mondo.
Di fronte a giovani che ancora sanno poco delle strutture sociali, ogni contatto con insegnanti, poliziotti, giudici, medici... dice, si', qualcosa di quell'insegnante, quel poliziotto ecc., ma trasmette anche informazioni sull'insieme. Viene elaborato dai ragazzi proprio mentre costruiscono la loro mappa per orientarsi nel mondo. Quella mappa traccia il confine tra giusto e ingiusto, tra forza e violenza, tra privato e pubblico. Spiega cosa significa essere adulti e - nel caso di specie - a cosa serve la polizia, la sfera di potere di cui dispone e i limiti che deve osservare (o che puo' non osservare). Chi e' stato medicato, chi ha visto tutto qualche fila dietro, i loro amici e amiche, i pari eta' che in questi giorni stanno guardando i video... anche attraverso questo episodio disegnano la loro mappa. Di fronte a questo, le ferite del momento sono perfino secondarie. Non vorrei essere in uno di quegli agenti, portare quella responsabilita' - che poi contribuisce a marcare la polarizzazione di cui dicevo, e sempre piu' studenti proveranno astio verso la polizia e agiranno di conseguenza, e sempre piu' agenti riterranno che chi manifesta nelle piazze e' un violento. Entrambi lo diranno. Ciascuno accusera' l'altro di fare la vittima. Ciascuno, in qualche misura, lo sara', anche della propria confusione.
Ho ascoltato con ammirazione e conforto le voci degli insegnanti che si sono levate durante gli scontri: "Siamo insegnanti, siamo pubblici ufficiali come voi, stiamo filmando tutto". Forse ha ragione un amico insegnante quando osserva che, nel corteo, il docente non era nell'esercizio delle sue funzioni, quindi la qualifica di pubblico ufficiale e' discutibile, ma almeno quei professori hanno affermato un modo differente di essere adulti. Lo hanno ribadito insegnanti, dirigenti scolastici, concittadini... nelle ore successive. Conto ci siano anche loro, tra gli indizi validi a disegnare la mappa.
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Parlare di "mele marce" non basta
Tante volte, anche nel Movimento Nonviolento, ripassiamo la lezione di Johan Galtung: per comprendere la violenza diretta dobbiamo analizzare anche la violenza strutturale e culturale che la motivano e la sorreggono. Nelle forze dell'ordine il sistema di selezione, di formazione, di organizzazione del lavoro, la cultura diffusa a livello generale e locale sono una parte della spiegazione. Dovrebbe essere assunta, seriamente, a tutti i livelli decisionali. Bene ha fatto Peppe Sini a ricordare immediatamente le proposte di legge sulla formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza. E' un tema che ci e' caro. Ricordo il n. 1/2015 di Azione nonviolenta (curato da Daniele Lugli e da chi scrive), dove e' presente anche un'intervista ad Andrea Cozzo che su questo ha una buona esperienza, o al n. 3/2016, frutto di un seminario livornese promosso da Rocco Pompeo.
Poi certo, la responsabilita' delle violenze e' individuale. Ci fossero i codici identificativi sulle divise, durante il servizio d'ordine, proteggerebbero dalle generalizzazioni gli agenti che non fanno violenza sugli inermi e restituirebbero gli addebiti a chi ne e' titolare. Questi codici sono pratica comune in altri paesi europei. In Italia non ancora.
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La formazione alla nonviolenza serve anche a noi
Manifestare la propria opinione in modo pacifico e' un diritto costituzionale essenziale. Farlo non solo pacificamente ma anche nella tensione alla nonviolenza, vale a dire inscrivere la manifestazione in un disegno piu' ampio e curare passo dopo passo l'appropriatezza della comunicazione, e' una possibilita'. Richiede un livello di consapevolezza che non mi sogno di chiedere a ragazzi di sedici anni. Penso pero' che gli adulti - dei movimenti, delle associazioni... - abbiano questa testimonianza da portare, uguale e simmetrica a quella che attribuivo poc'anzi agli adulti delle istituzioni. Non che questo escluda in ogni caso le manganellate, ma puo' ridurne la probabilita'. Dentro al Movimento ho imparato che manifestare e' rendere manifesto quello che per noi e' evidente. Per i ragazzi di Pisa, la sofferenza del popolo palestinese. Quando si arriva allo scontro ricordiamo solo quello, i contenuti delle manifestazioni scivolano sullo sfondo.
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Una sospensione fertile ma difficile da abitare
C'e' un istante che mi colpisce, nei video della manifestazione. I manganelli sono gia' stati usati (non ho visto immagini del prima, forse non ho cercato abbastanza) e i due schieramenti si fronteggiano, immobili. Finalmente possono guardarsi. I ragazzi sono arrabbiati, scossi, feriti. Gli insulti sono quelli della concitazione. Una voce femminile (giovane o adulta?, non so dirlo) ripete ai poliziotti: "I vostri figli li picchiate? Li picchiate cosi'?". Ci fosse stata la forza di togliere la maschera ci sarebbe stato un momento di verita'. Che cosa avrebbero potuto dirsi, in un dialogo disarmato?
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La giustizia, quando verra'
La Procura di Pisa ha aperto un'indagine. Molto bene. Poi pero' penso a cosa verra' adesso, agli anni che ci vorranno per arrivare a sentenza, alle strategie accusatorie e difensive che si fronteggeranno nelle aule del tribunale. Mettiamo che vengano accertate le responsabilita' dei violenti. Per le vittime, specie se giovanissime, avere ragione tra cinque o dieci anni e' un pallido riflesso della giustizia. E comunque il processo ricuce (in parte) il patto sociale ma non risponde davvero al bisogno di risposte di chi subisce un'ingiustizia.
Non e' troppo tardi per quel dialogo mancato. I ragazzi presumo si sentano feriti, anche interiormente, e a chi piu' di tutti potrebbero dirlo se non a chi li ha colpiti!? Agenti, e cioe' persone, che si staranno confrontando, necessariamente, con cio' che hanno vissuto agitando quei manganelli su corpi adolescenti; avranno pure qualcosa da esprimere! La Riforma Cartabia, insieme ad altre disposizioni discutibili, ha almeno impresso un'accelerazione alle pratiche della mediazione penale. Speriamo siano applicabili ancor prima delle sentenze. Per gli adolescenti soprattutto, ogni giorno e' prezioso.

2. INIZIATIVE. SABATO 9 MARZO A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PaCE E I DIRITTI

Movimenti, associazioni, coalizioni pacifiste, istituzioni democratiche e persone di volonta' buona il 9 marzo a Roma manifesteranno contro la guerra e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ovunque si organizzi l'adesione e la partecipazione.
Solo la pace salva le vite.
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Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.

3. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

4. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO

Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
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THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
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Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
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Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
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US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
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(Any contacts you may have.)
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Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1)   First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions.  Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
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Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
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US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
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(Any contacts you may have.)
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If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
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Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

6. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

9. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. DOCUMENTI. MOZIONE POLITICA GENERALE DEL XXVII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Ancora una volta riproponiamo]

Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-24-25 febbraio 2024, assume e fa propria la Relazione del Presidente "Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza" come corpo centrale della mozione politica generale d'indirizzo (in allegato come parte integrante e operativa della mozione approvata).
Oggi, "l'obiezione alla guerra" si manifesta nel lavoro della Campagna di Obiezione alla Guerra e Un'altra difesa e' possibile, nelle relazioni e nel lavoro di supporto con i movimenti pacifisti, antimilitaristi e attivisti nonviolenti e obiettori in Ucraina, Russia, Bielorussia, Israele e Palestina.
"Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Questa priorita' ineludibile si esprime nel Movimento attraverso la "coerenza, continuita', convinzione" dei propri iscritti e Centri territoriali, che ne costituiscono l'elemento fondamentale di crescita e di azione nonviolenta dal basso.
Dall'unione imprescindibile di queste due formule si articola la nostra opposizione integrale alle guerre e alla loro preparazione nonche' agli strumenti che le rendono possibili: le armi e gli eserciti. Soltanto cosi' la nostra aggiunta nonviolenta puo' concretizzarsi nelle sue varie forme: il lavoro culturale per la pace e il disarmo, la formazione teorico-pratico ai principi e le tecniche della nonviolenza, l'impegno nei campi specifici del servizio civile, del disarmo nucleare e climatico, della difesa civile non armata e nonviolenta.
Con questa Mozione, il Movimento Nonviolento rinnova il suo impegno:
Nelle Campagne nazionali e internazionali gia' promosse e in corso
Nella partecipazione alle Reti (elenco presente nella Relazione)
Nel valorizzare la dimensione dello sviluppo dei Centri territoriali e delle loro attivita', favorendo la partecipazione dei giovani e la convivialita' delle differenze
Nel rafforzamento della Segreteria nazionale e della comunicazione con il rinnovamento del sito e della rivista Azione nonviolenta
Nel continuare il lavoro culturale e politico per un'Europa progetto di pace e per l'istituzione dei Corpi civili di pace
Approvazione all'unanimita' (50 votanti presenti in sala)

14. DOCUMENTI. MOZIONE ORGANI STATUTARI ELETTI DAL XXVII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Ancora una volta riproponiamo]

Presidente: Mao Valpiana
Direttivo: Elena Buccoliero, Martina Lucia Lanza, Daniele Taurino, Vittorio Venturi.
(Caterina Del Torto, Segreteria operativa, invitata permanente)
Ratifica assembleare del Coordinamento Nazionale del Movimento Nonviolento:
Comitato di Coordinamento: Gabriella Falcicchio, Marzio Marzorati, Massimiliano Pilati, Mario Pizzola, Pasquale Pugliese, Piercarlo Racca.
(Caterina Del Torto, Segreteria operativa, invitata permanente)
e un rappresentante per ogni Centro territoriale: Brescia, Ferrara, Mantova, Palermo, Pordenone, Modena, Reggio Emilia, Roma, Sardegna, Torino, Verona.
Approvazione all'unanimita' (50 votanti presenti in sala)

15. DOCUMENTI. MOZIONE PARTICOLARE SU ARENA DI PACE 2024
[Ancora una volta riproponiamo]

Il XXVII Congresso del Movimento Nonviolento aderisce all'iniziativa Arena 2024, che vedra' la presenza di Papa Francesco il 18 maggio 2024 all'Arena di Verona, assemblea italiana dei Movimenti Popolari. Il Movimento Nonviolento ringrazia il Vescovo mons. Domenico Pompili per l'invito ricevuto a partecipare a questo importante evento, che sara' l'inizio di una cammino, non la conclusione.
Il Movimento Nonviolento offre questo documento come contributo specifico all'area tematica "pace e disarmo".
*
Pace e disarmo sono i nomi della nonviolenza
La guerra e' il piu' grande crimine contro l'umanita'. E' nostro dovere fare tutto il possibile per fermarla.
Non e' piu' il momento delle analisi, dei commenti, degli appelli.
"Cessare il fuoco!" non e' un'esortazione da rivolgere a chi la guerra l'ha voluta, organizzata, finanziata, e la vuole solo vincere, perche' non saranno i potenti e i governanti a finirla.
"Cessare il fuoco!" e' un imperativo da rivolgere innanzitutto a noi stessi, per sottrarci al meccanismo perverso che la guerra alimenta, per non collaborare in alcun modo con il male.
"Cessare il fuoco!" lo devono realizzare i popoli che la guerra non vogliono, i poveri del mondo coloro che dalla guerra hanno tutto da perdere, mentre i potenti con la guerra si arricchiscono.
L'obiezione di coscienza, l'opposizione integrale alla guerra, il rifiuto delle armi e delle strutture militari che la rendono possibile, sono al centro della proposta nonviolenta.
Rifiutare le armi (rifiuto di usarle, di pagarle, di progettarle, di costruirle, di venderle) e' il solo modo concreto per iniziare il "Cessare il fuoco!".
Non fare il male, e' il primo passo per poter fare del bene.
"Pregate per la pace" (impegno personale, intimo), "lottate per la pace" (impegno collettivo, politico): cosi' ci incoraggia Papa Francesco.
Lottare per la pace significa impegnarsi per un processo costruttivo lungo e difficile. La pace non cade dall'alto, cresce dal basso con atti concreti di riconciliazione, di convivenza, di amore.
C'e' da fare un lavoro di opposizione, e un lavoro di costruzione: contro la guerra, per la pace.
Proponiamo ai Movimenti Popolari italiani di abbracciare, sostenere e partecipare alle due Campagne che riassumono la pars destruens, demolitrice e la pars construens, costruttiva:
– La Campagna di "Obiezione alla guerra", di sostegno agli obiettori di coscienza, renitenti, disertori russi, bielorussi e ucraini, ora allargata anche agli obiettori israeliani e oppositori palestinesi, a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria.
– La Campagna "Un'altra difesa e' possibile" per istituire la Difesa civile, non armata, nonviolenta, ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" perche' difesa della patria e' difesa della vita, dell'ambiente, del territorio, dei diritti, della dignita', della pace, del lavoro.
La Campagna di "Obiezione alla guerra", nella sua dimensione internazionale, si fa carico della difesa legale degli obiettori che vengono processati, del sostegno agli obiettori incarcerati, e aiuta concretamente i giovani che rifiutano l'arruolamento e la mobilitazione militare a non farsi reclutare o a espatriare (in modo legale o illegale); renitenti e disertori che hanno abbandonato l'esercito ricevono accoglienza e sostentamento.
La Campagna aiuta tutti coloro che, in Russia, Bielorussia e Ucraina, rifiutano di partecipare alla violenza e alla guerra della propria parte, per cercare il dialogo e proposte di pace con l'altra parte.
In Israele e Palestina la Campagna sostiene i "gruppi misti", israeliani e palestinesi, che rifiutano la guerra e che gia' oggi si sottraggono alla logica omicida e suicida della violenza cieca.
La richiesta alle istituzioni europee e nazionali e' che venga riconosciuto lo status giuridico di rifugiati politici, e offerta accoglienza e protezione, a tutti gli obiettori, disertori, renitenti che rifiutano l'uso delle armi e vorrebbero difendere la propria patria con mezzi pacifici.
La Campagna "Un'altra difesa e' possibile" chiede al Parlamento italiano di attuare l'articolo 52 della Costituzione (la difesa della patria, affidata al cittadino) alla luce dell'articolo 11 (il ripudio della guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali) riconoscendo e finanziando non solo la tradizionale difesa armata, ma anche le forme di difesa civile, non armata e nonviolenta: il servizio civile, la protezione civile, i corpi civili di pace, oltre che ricerca, sperimentazione, formazione ed educazione, con fondi da sottrarre all'acquisto di nuovi sistemi d'arma: pagare per la pace anziche' per la guerra.
La difesa nonviolenta e' difesa dell'ambiente e del lavoro; e' economia e finanza al servizio della societa', e' democrazia e diritti, e' solidarieta' e accoglienza, secondo i principi costituzionali.
La difesa civile e' risoluzione nonviolenta dei conflitti; necessita quindi di studio, ricerca, sperimentazione, formazione, educazione. Proponiamo che Verona, citta' crocevia di pace, sia la sede di una Alta Scuola di Pace, un centro di preparazione per operatori di pace, un'accademia di studio e formazione.
Approvazione all'unanimita' (52 votanti presenti in sala)

16. DOCUMENTI. MOZIONE PARTICOLARE "BANCHE ARMATE"
[Ancora una volta riproponiamo]

Il XXVII Congresso del Movimento Nonviolento considera la campagna "Banche armate" profondamente collegata alla "Campagna di obiezione alla guerra". Ritiene importante questa campagna, perche' e' un'azione di critica economica che mette a nudo le connivenze tra finanza ed armamenti e che puo' far sentire la gente partecipe in prima persona.
Il Centro territoriale sardo si propone come referente per il Movimento Nonviolento della campagna e chiede che altri gruppi territoriali interessati indichino un proprio referente, per poter coordinare insieme una efficace impostazione delle varie fasi della campagna, in modo che possa impostarsi il piu' possibile in modo congiunto.
Nella prima riunione utile del Comitato di Coordinamento verra' affrontato questo punto specifico, nella sua dimensione di contenuti e organizzativa.
Approvazione all'unanimita' (51 votanti presenti in sala)

17. DOCUMENTI. MOZIONE PARTICOLARE PER SOSTENERE UN DIGIUNO A STAFFETTA
[Ancora una volta riproponiamo]

Il Movimento Nonviolento abbraccia da sempre, tra le varie pratiche di lotta nonviolenta, quella del digiuno inteso come azione di pace che parte come assunzione di responsabilita' della singola persona ma capace di diventare atto collettivo.
Per questo motivo il XXVII Congresso, come richiamato nella relazione introduttiva del Presidente, abbraccia convinto la proposta di fare propria e rilanciare come Movimento Nonviolento forme di digiuno a staffetta come quello intitolato "Fermate la strage - Cessate ogni fuoco" gia' praticato a Mestre in Veneto, a Rovereto in Trentino, a Bergamo in Lombardia, come atto semplice, alla portata di tutti, segno che non ci arrendiamo all'impotenza.
Nella liberta' di ciascuno, indichiamo come forma preferenziale il vero digiuno gandhiano, a sola acqua, per il tempo che ognuno decidera' di praticare (con meditazione o preghiera).
Il Congresso invita i suoi iscritti nel mobilitarsi nei rispettivi territori per organizzare queste forme di digiuno a staffetta e di darne notizia alla segreteria organizzativa in modo che diventi un impegno diffuso nazionale.
Segreteria: digiunoperlapace at gmail.com (cell. 328 6338340 o 380 7094431)
Approvazione all'unanimita' (51 votanti presenti in sala)

18. DOCUMENTI. MOZIONE PARTICOLARE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
[Ancora una volta riproponiamo]

Il Movimento Nonviolento ha da sempre nel suo DNA l'attenzione per le difensore e i difensori dei diritti umani, obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori e oppositori ai regimi totalitari e per chi, innocente, viene carcerato per le proprie idee. In un periodo come questo attuale in cui assistiamo quotidianamente all'intensificarsi della repressione nei confronti di queste persone diventa fondamentale non abbandonare queste persone e rinnovare anche dal nostro Congresso una ferma richiesta di garantire loro diritti basilari come liberta' e vita.
Citiamo solo a titolo di esempio i casi dell'attivista e giornalista australiano Julian Assange detenuto in Gran Bretagna, con il rischio di estradizione negli Stati Uniti, la carcerazione e morte dell'oppositore di Putin, l'attivista e blogger Aleksej Navalny e la Premio Langer 2009 e Premio Nobel per la Pace 2023, Narges Mohammadi, imprigionata per la sua lotta nonviolenta per i diritti di donne e uomini in Iran.
Il XXVII congresso del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-25 febbraio 2024, facendo proprie sia la proposta dell'amico Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo che l'appello di Amnesty International per un provvedimento di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto innocente, condannato all'ergastolo per crimini che non ha mai commesso sulla base di prove dimostratesi false e di testimonianze dimostratesi altrettanto false (come universalmente noto e riconosciuto dallo stesso pubblico ministero che sostenne all'epoca l'accusa e che da anni chiede anch'egli la concessione della grazia per Leonard Peltier);
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, da numerose altre persone insignite del Premio Nobel per la Pace, da figure prestigiose come il Dalai Lama e papa Francesco, e da innumerevoli altre persone benemerite dell'umanita';
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta anche dalla Commissione giuridica dell'Onu costituita ad hoc per riesaminare la sua vicenda giudiziaria, dal Parlamento Europeo, da numerose altre istituzioni pubbliche internazionali, statali e locali di tutto il mondo (tra cui i sindaci di molti Comuni d'Italia);
il Movimento Nonviolento si associa alla richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
Approvazione all'unanimita' (51 votanti presenti in sala)

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 434 del 9 marzo 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
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