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[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 433
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 433
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Fri, 8 Mar 2024 05:56:14 +0100
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 433 dell'8 marzo 2024
In questo numero:
1. Otto marzo
2. Maestre. Alcuni ritratti
3. Sabato 9 marzo a Roma manifestazione nazionale per la pace e i diritti
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
10. Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo
11. Se l'otto marzo finisce l'otto marzo
1. REPETITA IUVANT. OTTO MARZO
L'otto marzo, ripetiamolo ancora una volta, non e' un giorno di festa, ma di memoria e di lotta.
E' il giorno in cui ricordiamo tutte le donne vittime di oppressione, violenza, morte.
E' in giorno in cui ricordiamo che una societa' che spacca l'umanita' in due e pretende di ridurne la meta' a eterna serva dell'altra meta', e' gia' una societa' fascista.
E' il giorno in cui ci diciamo ancora una volta le ragioni per cui solo la lotta di liberazione delle donne libera l'umanita' intera, poiche' il potere patriarcale e maschilista e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze che affliggono e discerpano l'umanita'.
Ogni giorno e' l'otto marzo.
Con volto e con voce di donna la nonviolenza e' in cammino.
2. REPETITA IUVANT. MAESTRE. ALCUNI RITRATTI
Sperando di far cosa non sgradita, riproponiamo ancora una volta alcuni testi gia' apparsi negli scorsi anni nel notiziario "La nonviolenza e' in cammino".
*
Indice
1. Maestre
2. Quartine
3. Volti di donne e parole di nonviolenza
1. MAESTRE
Luce Fabbri come educatrice
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri
dell'anarchia memoria, storia, volto
e della nonviolenza.
Contrasto' sempre il male e sempre volle
giustizia e liberta'. Insegno' sempre
la scienza e la coscienza, e degli oppressi
sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri.
*
Lacrime per Miriam Makeba
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
Contro il fascismo aveva combattuto
in Sud Africa, aveva combattuto
in America, aveva combattuto
ovunque nel mondo il fascismo assassino.
La nostra compagna Miriam Makeba
con la sua voce che resuscitava i morti.
Venne infine qui tra noi dove il fascismo
col nome di camorra col nome di governo
perseguita e assassina.
La nostra sorella Miriam Makeba
la nostra compagna Miriam Makeba.
Contro i poteri criminali tutti
lottava Miriam Makeba
per l'umanita' che e' una soltanto
lottava Miriam Makeba.
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
E la sua lotta tu portala avanti.
*
Rachele
Quelli di noi che hanno passato notti
al freddo e al gelo sanno che vuol dire
non avere una casa.
E quelli di noi che hanno avuto paura
subendo minacce e percosse, di essere uccisi
sanno cos'e' la paura.
E quelli di noi che ai padri hanno chiuso
sul letto di morte gli occhi, sanno sanno
sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.
E quelli di noi che hanno avuto lo strazio
di vedere morire gli amici e di vedere
eserciti muovere alla caccia
di carne umana, come possono, come possiamo
tacere, restare nelle tiepide case
col cibo caldo tra i visi amici.
Cosi' Rachele mosse di lontano
verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.
Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo
tra l'esercito e le vittime
tra le ruspe che demoliscono
e le case in cui poter vivere ancora.
Cosi' Rachele la molto amata
torno' in Palestina.
Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.
Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte
e' la morte di tutte le donne che portano vita
lungo i tornanti di questa preistoria
di Margarete dai capelli d'oro
di Sulamith dai capelli di cenere.
Non ho parole, ho solo greve un pianto
e molte amare memorie e una speranza sola:
che resusciti Rachele
nella pace tra i popoli, nel ricordo
dell'orrore, nell'alleanza nuova
che a tutte e tutti riconosca vita,
che a tutte e tutti riconosca dignita'.
E' questa resurrezione
questa compresenza dei morti e dei viventi
nella comune lotta per l'umano
cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.
E' la lotta di Rachele
la nonviolenza in cammino.
*
Una canzone per Marianella Garcia
Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.
Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.
Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.
Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.
Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.
Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.
Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.
*
Anna Politkovskaja
Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.
Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.
C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.
C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.
Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
Per Franca Ongaro Basaglia
Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.
Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.
Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.
*
Anna Moffo
Ricordi, quando il canto era canto
e noi eravamo giovani e la vita
lucente. A quel tempo
tutti amavamo Anna Moffo.
Io la ricordo Serpina
in quel trattato magno di dialettica
di storia e coscienza di classe, d'interpretazione
(ironica e capovolta - diderotiana, certo)
dei sogni avanti lettera, ed insieme
smascheramento della complicita'
tra patriarcato e rendita, il potere
del capitale che tutto aliena e rompe.
Quanto mi sono interrogato, e ancora
continuo a interrogarmi su quel gioco,
tragico gioco, e quel muto Vespone,
e doppia e tripla l'ansia e la passione
in uno specchio e come per enigma
di Oberto che non sa pensare a se'.
E quella voce di cristallo e argento
che era di Anna Moffo reco incisa
nel cuore come acqua che scintilla
e limpida la luna che rischiara.
*
Felicia
Sento alla radio che non e' piu' viva
Felicia Bartolotta Impastato.
So che la radio mente: Felicia
Bartolotta Impastato e' ancora qui.
Perche' se e' vero che la nostra lotta
contro la mafia non e' ancora finita
allora Felicia qui deve essere ancora.
Poi, quando avremo vinto,
potra' lei anche prendere riposo.
E adesso poso la penna. E piango.
*
Susan Sontag
Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
e la prima: a non arrendersi all'orrore
non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.
Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
che tutto sapeva e innanzitutto questo:
non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna
all'orrore non arrendersi mai.
*
In memoria di Alice Paul
Sono passati cosi' tanti anni
e la memoria si affievolisce a tal punto
che nessuno ricorda piu' neppure
il colore delle rose dell'altr'anno
o la fragranza del pane di quando
eravamo giovani e affamati.
Quasi nessuno ricorda piu' le vittime
della guerra di pochi mesi fa
o di quelli che nel nostro paese
furono ammazzati dalla strategia
della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.
Tutto e' appiattito su un presente
sottile come una lama
che diventa nulla.
Ma io ricordo ancora Alice Paul
con gratitudine le rendo omaggio
brucio per lei questo grano d'incenso.
So che senza di lei, senza Emmeline
ed infinite altre, anche la mia
sarebbe vita piu' oppressa e indegna.
*
Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone
Lungo la strada che da Assisi giunge
a Gubbio dove il povero persuase
il lupo ad altre imprese
nella coscienza della stessa fame
che si raddoppia in scienza dell'insieme
ed opera da farsi, condiviso
bene donato dalla compresenza,
anche sara' Darina nel ricordo.
Sara' Darina, poiche' quel cammino
prosegue di Darina e Secondino
il viaggio lungo e la memoria bella,
face e favella, e aprire strada andando.
Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco
- diceva Capitini - attuale
si' della storia, che al gorgo del male
oppone comprensione e dignita',
e resistenza che fa forte il frale
e solidarieta' che non si estingue
e riconosce umanita' ed invera.
*
Ballata in memoria di Dorothy Day
Dorothy Day, persona amica
all'oppressione si ribello'
conobbe il carcere e la fatica
ma alla sua lotta non rinuncio'.
Dorothy Day, persona viva
con chi soffriva fu solidale
alla menzogna non fu mai corriva
e mai si arrese dinanzi al male.
Dorothy Day, nostra sorella
fu religiosa e fu libertaria
a questo mondo la cosa piu' bella
e' condivider la sorte dei paria.
Dorothy Day, nostra compagna
tanto era dolce quanto era forte
non ammetteva la fuga o la lagna
e combatteva il male e la morte.
Dorothy Day, acuta coscienza
tenace agire, sguardo profondo:
fu la sua scelta la nonviolenza
per rovesciare e per salvare il mondo.
*
Ancora per Dorothy Day
"Sentir tudo de todas as maneiras"
(Fernando Pessoa)
Si puo' essere anarchici e cattolici
la gioia condividere e il dolore
si puo' essere concreti e anche simbolici
si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.
Si puo' esser libertari ed apostolici
condividere le tenebre e le aurore
si puo' essere inurbati e ancor bucolici
si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.
Condividere la fame, e lo spauro,
nella notte greve e gelida il giaciglio,
la prigione condividere e l'oscuro
faticare per un sorso di vermiglio
poco vino e per un tozzo di pan duro:
esser fuoco che divampa, ed albo giglio
che non ve n'e' il simiglio:
compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei
"di Dio il dono" Dorotea Day.
* * *
2. QUARTINE
Hannah Arendt
Politica e' l'umanita' plurale
nel nascere e' la chiave di ogni fare
e tu devi sapere contrastare
il male radicale ed il banale.
*
Virginia Woolf
Un'altra via, un'altra intelligenza
un altro amore del vero e del mondo
un altro movimento, piu' profondo:
il femminismo e' la nonviolenza.
*
Rachel Corrie
Alla violenza, lei gentile e lieve
col fragile suo corpo s'interpose.
Come l'arcobalen, come le rose
fu la sua vita luminosa e breve.
*
Simone de Beauvoir
Sempre lotto' contro tutti i fascismi
sempre affronto' ogni contraddizione
mai accetto' vilta' e sopraffazione
mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.
*
Etty Hillesum
Finche' le scorse sangue nelle vene
sempre fu giusta, lieta, solidale
sempre si oppose integralmente al male:
chi vuole il bene faccia solo il bene.
*
Rosa Luxemburg
La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta
che all'ingiustizia e alla menzogna oppone
la resistenza e la liberazione.
Che' la barbarie il mondo non inghiotta.
*
Simone Weil
Conobbe tutte le esperienze e tutti
penso' i pensieri e fece cose buone
alla sventura oppose l'attenzione
e ancora dona a noi infiniti frutti.
*
Maria Zambrano
Pensava, e il suo pensare era una festa
soffriva, e il suo soffrire diveniva
sapienza, e la sapienza voce viva
che rende ogni persona degna e onesta.
*
Franca Ongaro Basaglia
Della violenza ideologie e strutture
istituzioni e prassi smascherava
a tutti umanita' riconquistava
e tutte combatte' le dittature.
*
Susan Sontag
Di stile, intelligenza, tratti e gusto
sottili come lame e come veli
di contro ai vacui e di contro ai crudeli
combatte' sempre per il vero e il giusto.
*
Edith Stein
E' l'empatia la qualita' essenziale
che rende umano un essere umano
e che ad ogni potere disumano
oppone il bene che resiste al male.
*
Germaine Tillion
Se un volto sempre avra' la Resistenza
e' il volto di Germaine che mai cedette,
sempre volle giustizia e mai vendette:
per sempre volto della nonviolenza.
*
Felicia Bartolotta Impastato
No, non soltanto mater dolorosa
ma combattente per la liberta'
con quella forza della verita'
ch'e' altro nome della nonviolenza.
*
Olympe de Gouges
Cosi' le vollero tagliar la testa
ma quella testa aveva gia' parlato:
per l'uguaglianza e contro il patriarcato.
E quella sua parola ancora resta.
*
Billie Holiday
Con quella voce che incantava i cuori
degli alberi del sud lo strano frutto
diceva al mondo. Possa esser distrutto
l'orco razzista e tutti i suoi orrori.
*
Miriam Makeba
Contro il razzismo e contro la camorra
visse, lotto', mori' Miriam Makeba.
Mai piu' ci siano servi della gleba,
che ogni persona ogni altra soccorra.
*
Anna Achmatova
Lo leggi e ti riafferra per la gola
quel Requiem tra l'orrore e la vergogna:
ogni suo verso attacca la menzogna
esorta alla pieta' ogni sua parola.
*
Rosanna Benzi
Checche' ogni insipiente or ne sentenzi,
ci fu un'Italia bella, pia, civile
nemica di ogni prepotenza vile:
aveva il volto di Rosanna Benzi.
*
Annarita Buttafuoco
Perche' si possa dalla preistoria
uscire al regno della liberta'
occorre fare intanto verita'
e cominciare a scriver l'altra storia.
*
Emily Dickinson
Mi capita di usare dei suoi versi
come fosser sentenze di sibilla
della mia vita specchio, e vi scintilla
cio' che trovai, che non trovai, che persi.
*
Marianella Garcia
Prendersi cura degli assassinati
restituirne il volto e la memoria
alla realta', l'umanita', la storia.
Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.
*
Violeta Parra
Dell'umile e l'oppresso le parole
salvare e raccontar la sofferenza
ed esortare alla resistenza
perche' dell'avvenire sorga il sole.
*
Ginetta Sagan
La lotta antifascista proseguiva
nella difesa di chi e' prigioniero
perche' usa la parola ed il pensiero
e finche' lotti l'umanita' e' viva.
*
Bertha von Suttner
Nessuno si puo' fare piu' illusioni:
occorre sceglier tra le armi e il pane
solo la pace salva vite umane
solo il disarmo ferma le uccisioni.
*
Emma Thomas
Tutto e' preghiera e tutto e' verita'
e poiche' la guerra e' distruzione
ad essa opponi tutta la passione,
tutta la forza, tutta la bonta'.
*
Sofia Vanni Rovighi
Aveva una chiarezza di pensiero
che ti rendeva il mondo trasparente
ed all'orrore del male e del niente
sapeva opporre il buono, il giusto, il vero.
*
Adriana Zarri
Conobbi or son tant'anni un'eremita
amante della terra e anche del cielo
viveva il verbo letto nel vangelo
ed era una danza la sua vita.
*
Dina Bertoni Jovine
Se si educa e' alla liberta'
Se si educa e' alla uguaglianza
Se si educa e' alla fratellanza
Se si educa e' alla dignita'.
*
Anne Frank
La uccisero i nazisti: una bambina.
Ma le parole di quella fanciulla
ancora oppongono l'umano al nulla
e al buio oppongono nuova mattina.
*
Anna Freud
Fu Anna vera amica dei bambini
li aiuto', li ascolto' e difese
dalle violenze e dalle pretese
di adulti tracotanti e belluini.
*
Ada Gobetti
Conobbe quel dolor che non si smorza,
fu fiera antifascista, partigiana,
educatrice. A ogni poter che sbrana
oppose sempre del bene la forza.
* * *
3. VOLTI DI DONNE E PAROLE DI NONVIOLENZA
Etty Hillesum, o la forza della verita'
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per se' che affoga gli altri.
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all'orrore
salvare almeno l'umanita' futura.
*
La coscienza di Virginia Woolf
Alla corsa per l'accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l'uso corretto delle tre ghinee
l'analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in se' la stanza denegata.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
Maria Callas inventa l'amore
E' la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
E' la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l'io si faccia noi.
*
Cathy Berberian, la festa dell'umanita'
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l'umanita' chiamava intera a festa.
*
La sobrieta' di Rosa Luxemburg
Quando e' normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera e' il posto giusto
per le persone giuste, e li' era Rosa.
Quando e' normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegno' a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non piu' barbaro
in cui normale sia esser d'aiuto.
*
La giustizia secondo Hannah Arendt
Sempre all'opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verita'.
E sempre innamorata e sempre agile
nell'inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d'oro.
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell'astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la liberta fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nessuno come lei seppe donare.
*
Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di cio' che conta del pensiero e della vita
d'Europa del secolo ventesimo?
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
Ci insegno' tutto
in verità e in errore
Simone de Beauvoir:
l'ascolto e l'arte
della parola, e l'essere vicini
- che e' l'unica cosa che conta.
*
Luce Fabbri, il potere di tutti
La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
L'intera vita dedico' alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un'umanita' di liberi ed eguali.
Se avra' l'umanita' degno un futuro
come nel canto comunardo e' detto
e se tanto dolore avra' riscatto
nell'internazionale futura umanita',
in quel futuro che e' gia' compresente
ogni volta che fai l'azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
*
Frida Kahlo, della bellezza
Sognare tutti i sogni, raccontare
di se' e di tutti il volto e il cammino.
Rosa gelata, fiore appena nato
felicita' promessa a tutti e data
per sempre nel piu' lieve dei sussurri.
*
Simone Weil e la persuasione
Una così profonda liberta'
nessuno deve averla mai provata
ed un cosi' profondo lucido strazio.
Maestra di attenzione e verita'
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime vilta'.
Figura dell'umanita'
lo specchio e l'enigma piu' chiaro
l'ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
*
Carla Lonzi, o della forza della verita'
Piu' passa il tempo e piu' diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent'anni fa, ancora c'interpellano.
Piu' passa il tempo e piu' diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l'orrore presente.
*
Maria Zambrano, o della coscienza
La coscienza e' l'esilio
e l'esilio e' il ritrovarsi.
Perso tutto, allora resti tu.
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
*
Marina Cvetaeva, o dell'amore
Nessuno mai amo' quanto Marina:
amo' la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
Amo' le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
*
Violeta Parra, o della festa
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe piu' amare, senza arrendersi mai.
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi.
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
Al popolo restituiva
la dignita' rubata dai padroni.
*
Georgia O'Keeffe, o della sobrieta'
Per arrivare all'essenzialita'
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
*
Marianella Garcia, o della giustizia
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta'.
E cosi' salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell'orrore,
cosi' salvare l'umanita' presente,
cosi' rendere bene per male.
*
Rosanna Benzi, o della liberazione
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d'acciaio.
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verita'
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell'orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
Di liberazione maestra
non piu' dimenticata.
L'apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
*
Ginetta Sagan, o del potere di tutti
Partecipo' alla Resistenza
fondo' Amnesty International
rese l'umanita' piu' buona e piu' forte.
Ancora chiama la sua voce all'azione
e chiama te.
*
Emily Dickinson, o della bellezza
Si puo' condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costo' tanta gioia
quanta fatica tale levita'.
Si puo' essere sola e in solitudine
essere gia' figura dell'intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere gia' di quella
societa' delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
*
Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
I campi, e nei campi l'umanita'.
I campi, e contro i campi l'umanita'.
Dire la verita', salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
*
Mary Wollstonecraft, della forza della verita'
Tutto puo' essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanita', cammino
di liberazione.
Per se', per tutte e tutti.
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lotto' per la liberazione
di tutte, di tutti.
*
Edith Stein, della coscienza
Tutto e' pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
*
Ada Gobetti, dell'amore
Nessun uomo fu piu' intransigente di Piero Gobetti
ma una donna si', che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
Nessun uomo fu piu' educatore civile, al pubblico bene suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna si'
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
Nessun uomo fu piu' di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtu'
ma una donna si', che fu innamorata
della ragione, della virtu', di lui, del mondo.
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre piu' giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
*
Isadora Duncan, della festa
Il corpo il movimento l'aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
*
Ingeborg Bachmann, della sobrieta'
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro se',
e tendere alla patria da venire
e questa e' la virtu' dell'attenzione,
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
istituire cosi' quella comunita'
finora soltanto immaginata.
*
Anna Kuliscioff, della giustizia
In un possente rivolgimento d'amore
all'umanita' intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell'occhio che respira e che canta.
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando se' liberi tutti.
*
Alice Paul, della liberazione
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della citta'.
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di la' dall'oceano
in sciopero della fame.
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
*
Flora Tristan, del potere di tutti
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e cio' che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso si' che facciamo cominciare
la nuova storia.
*
Milena Jesenska', della bellezza
Vi e' una prima Milena, l'amica di Kafka
che e' il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l'infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
E vi e' una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontro' nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontro' nell'inferno nazista.
Ed e' la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di si',
che lotta inesausta, che e' uno
dei volti piu' belli della Resistenza.
*
Emma Thomas, della persuasione
Teneva insieme la vita attiva, poiche' senza le opere buone
le sofferenze dell'umanita' che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiche' nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre.
Io sempre restai sconcertato di queste persone
cosi' diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversita', quanto
l'enigma che recano e' anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
*
Olympe de Gouges, o la forza della verita'
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
- e dunque tutte -
e fosse fatta perche' le uccisioni
cessassero - ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
Tratta al patibolo perche' affermava
sia l'uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perche' affermava
che e' delitto uccidere, e demenza.
*
Saffo, o della coscienza
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
*
Margarete Buber Neumann, o dell'amore
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell'Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell'ideologia.
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verita'.
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
Anche dei morti salvare la vita, la verita'
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
*
Bessie Smith, o della festa
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l'infelicita'
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
*
Laura Conti, o della sobrieta'
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l'umanita'.
Medico fu, perché salvare vite
e' cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l'umanita'.
Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l'ambiente
e per l'umanita' sempre lotto'.
*
Luce d'Eramo, o della giustizia
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Della lucidita' che nel dolore
soffre di piu' e piu' se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
Sempre afferrarsi amo' alla verita'.
E questo agire chiamo nonviolenza.
*
Bertha von Suttner, o della liberazione
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda e': perche'
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
E la vera risposta e' ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giu' le armi.
E' il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
*
Ruth First, o del potere di tutti
Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo
non era possibile.
Cosi' la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell'ottantadue.
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l'anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedi' quel pacco che vent'anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l'apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
Non era possibile farla tacere
cosi' la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all'ingiustizia all'odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l'umanita' comune,
li' Ruth First e' stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riusci'
a raggiungere l'intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l'assassinata
e' ancora qui, ed e' invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
*
Joyce Lussu, o della bellezza
Era cosi' temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che e' come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche cosi' dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
*
Maria Montessori, o della persuasione
Capire che la pace li' comincia:
dall'accoglienza fatta ai bambini.
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
Non piu' stranieri, non piu' abbandonati,
non piu' nemici, non piu' aggressori,
ma una umanita' riconoscente.
3. INIZIATIVE. SABATO 9 MARZO A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PaCE E I DIRITTI
Movimenti, associazioni, coalizioni pacifiste, istituzioni democratiche e persone di volonta' buona il 9 marzo a Roma manifesteranno contro la guerra e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ovunque si organizzi l'adesione e la partecipazione.
Solo la pace salva le vite.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.
5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
6. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE
Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
10. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA BIBLIOGRAFIA SUL PENSIERO FILOSOFICO DELLE DONNE NEL XX SECOLO
1. Sette testi panoramici e introduttivi
- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.
- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.
- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.
- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.
- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.
- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.
- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.
2. Sette testi classici
- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.
- Simone de Beauvoir, Le deuxieme sexe, Gallimard, Paris 1949, 1976, 1989, 2 voll. per complessive pp. 416 + 672.
- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988, 2000, pp. 192; Eadem, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192.
- Luce Irigaray, Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, 1989, pp. 352.
- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708; Eadem, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.
- Simone Weil, La condizione operaia, Edizioni di Comunita', Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 318; Eadem, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.
- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 256.
3. Sette strumenti di lavoro
- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2007, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XII + 476; Eadem, Stupro. Storia della violenza sessuale dal 1860 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, pp. VI + 602.
- Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. IV + 322; Eadem, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246.
- Fatema Mernissi, Islam e democrazia. La paura della modernita', Giunti, Firenze 2002, pp. 222; Eadem, La terrazza proibita. Vita nell'harem, Giunti, Firenze 1996, 2001, pp. 236; Eadem, L'harem e l'Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 192.
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.
- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422.
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336; Eadem, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, 1996, pp. VI + 282.
4. Sette testimonianze
- Bianca Guidetti Serra, Compagne, Einaudi, Torino 1977, 2 volumi, pp. XX + 662.
- Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996, pp. 268; Eadem, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, pp. 158.
- Franca Ongaro Basaglia, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150; Eadem, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 290.
- Elisabeth Burgos (a cura di), Mi chiamo Rigoberta Menchu', Giunti, Firenze 1987, pp. XXIV + 304.
- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.
- Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242.
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.
5. Un'opera di riferimento
- Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Laterza, Roma-Bari, 1990-1992, 1994-1996, 5 voll. (vol. I. L'Antichita', a cura di Pauline Schmitt Pantel, pp. XVIII + 606; vol. II. Il Medioevo, a cura di Christiane Klapisch-Zuber, pp. VIII + 600; vol. III. Dal Rinascimento all'eta' moderna, a cura di Natalie Zemon Davis e Arlette Farge, pp. VI + 568; vol. IV. L'Ottocento, a cura di Genevieve Fraisse e Michelle Perrot, pp. VI + 618; vol. V. Il Novecento, a cura di Françoise Thebaud, pp. VI + 714).
11. REPETITA IUVANT. SE L'OTTO MARZO FINISCE L'OTTO MARZO
Se l'otto marzo finisce l'otto marzo
non e' l'otto marzo
Se l'otto marzo non e' la lotta
di Clara Zetkin e di Rosa Luxemburg
non e' l'otto marzo
Non e' un giorno di festa l'otto marzo
ma di lutto e di lotta
e tutto l'anno ha da continuare
Finche' non sia abolito
il potere dei maschi
il mestiere della guerra
la dominazione dei vampiri
*
Finche' non sia libera ogni donna
sempre sara' schiava l'umanita' intera
Solo il movimento di liberazione delle donne
puo' liberare l'intera umanita'
salvare il mondo dall'orrore e il vuoto
restituire senso e dignita'
a questo nostro camminare insieme
a questo poco tempo che ci e' dato
*
Ed ora dico le cose che detesto:
il fascismo la guerra il maschilismo
la schiavitu' le armi i roghi e le catene
tutti i padroni e tutti i comandanti
Dire anche vorrei le cose che mi piacciono
ma in mente adesso nessuna me ne viene
*
Tu opponiti a tutte le violenze
tu opponiti a tutte le oppressioni
tu impegnati a lenire tutte le sofferenze
tu adoperati a salvare tutte le vite
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
non sprecare questo tuo breve giorno
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 433 dell'8 marzo 2024
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
*
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*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 433 dell'8 marzo 2024
In questo numero:
1. Otto marzo
2. Maestre. Alcuni ritratti
3. Sabato 9 marzo a Roma manifestazione nazionale per la pace e i diritti
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
7. Alcuni riferimenti utili
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
10. Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo
11. Se l'otto marzo finisce l'otto marzo
1. REPETITA IUVANT. OTTO MARZO
L'otto marzo, ripetiamolo ancora una volta, non e' un giorno di festa, ma di memoria e di lotta.
E' il giorno in cui ricordiamo tutte le donne vittime di oppressione, violenza, morte.
E' in giorno in cui ricordiamo che una societa' che spacca l'umanita' in due e pretende di ridurne la meta' a eterna serva dell'altra meta', e' gia' una societa' fascista.
E' il giorno in cui ci diciamo ancora una volta le ragioni per cui solo la lotta di liberazione delle donne libera l'umanita' intera, poiche' il potere patriarcale e maschilista e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze che affliggono e discerpano l'umanita'.
Ogni giorno e' l'otto marzo.
Con volto e con voce di donna la nonviolenza e' in cammino.
2. REPETITA IUVANT. MAESTRE. ALCUNI RITRATTI
Sperando di far cosa non sgradita, riproponiamo ancora una volta alcuni testi gia' apparsi negli scorsi anni nel notiziario "La nonviolenza e' in cammino".
*
Indice
1. Maestre
2. Quartine
3. Volti di donne e parole di nonviolenza
1. MAESTRE
Luce Fabbri come educatrice
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri
dell'anarchia memoria, storia, volto
e della nonviolenza.
Contrasto' sempre il male e sempre volle
giustizia e liberta'. Insegno' sempre
la scienza e la coscienza, e degli oppressi
sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri.
*
Lacrime per Miriam Makeba
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
Contro il fascismo aveva combattuto
in Sud Africa, aveva combattuto
in America, aveva combattuto
ovunque nel mondo il fascismo assassino.
La nostra compagna Miriam Makeba
con la sua voce che resuscitava i morti.
Venne infine qui tra noi dove il fascismo
col nome di camorra col nome di governo
perseguita e assassina.
La nostra sorella Miriam Makeba
la nostra compagna Miriam Makeba.
Contro i poteri criminali tutti
lottava Miriam Makeba
per l'umanita' che e' una soltanto
lottava Miriam Makeba.
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
E la sua lotta tu portala avanti.
*
Rachele
Quelli di noi che hanno passato notti
al freddo e al gelo sanno che vuol dire
non avere una casa.
E quelli di noi che hanno avuto paura
subendo minacce e percosse, di essere uccisi
sanno cos'e' la paura.
E quelli di noi che ai padri hanno chiuso
sul letto di morte gli occhi, sanno sanno
sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.
E quelli di noi che hanno avuto lo strazio
di vedere morire gli amici e di vedere
eserciti muovere alla caccia
di carne umana, come possono, come possiamo
tacere, restare nelle tiepide case
col cibo caldo tra i visi amici.
Cosi' Rachele mosse di lontano
verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.
Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo
tra l'esercito e le vittime
tra le ruspe che demoliscono
e le case in cui poter vivere ancora.
Cosi' Rachele la molto amata
torno' in Palestina.
Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.
Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte
e' la morte di tutte le donne che portano vita
lungo i tornanti di questa preistoria
di Margarete dai capelli d'oro
di Sulamith dai capelli di cenere.
Non ho parole, ho solo greve un pianto
e molte amare memorie e una speranza sola:
che resusciti Rachele
nella pace tra i popoli, nel ricordo
dell'orrore, nell'alleanza nuova
che a tutte e tutti riconosca vita,
che a tutte e tutti riconosca dignita'.
E' questa resurrezione
questa compresenza dei morti e dei viventi
nella comune lotta per l'umano
cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.
E' la lotta di Rachele
la nonviolenza in cammino.
*
Una canzone per Marianella Garcia
Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.
Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.
Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.
Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.
Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.
Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.
Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.
*
Anna Politkovskaja
Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.
Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.
C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.
C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.
Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
Per Franca Ongaro Basaglia
Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.
Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.
Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.
*
Anna Moffo
Ricordi, quando il canto era canto
e noi eravamo giovani e la vita
lucente. A quel tempo
tutti amavamo Anna Moffo.
Io la ricordo Serpina
in quel trattato magno di dialettica
di storia e coscienza di classe, d'interpretazione
(ironica e capovolta - diderotiana, certo)
dei sogni avanti lettera, ed insieme
smascheramento della complicita'
tra patriarcato e rendita, il potere
del capitale che tutto aliena e rompe.
Quanto mi sono interrogato, e ancora
continuo a interrogarmi su quel gioco,
tragico gioco, e quel muto Vespone,
e doppia e tripla l'ansia e la passione
in uno specchio e come per enigma
di Oberto che non sa pensare a se'.
E quella voce di cristallo e argento
che era di Anna Moffo reco incisa
nel cuore come acqua che scintilla
e limpida la luna che rischiara.
*
Felicia
Sento alla radio che non e' piu' viva
Felicia Bartolotta Impastato.
So che la radio mente: Felicia
Bartolotta Impastato e' ancora qui.
Perche' se e' vero che la nostra lotta
contro la mafia non e' ancora finita
allora Felicia qui deve essere ancora.
Poi, quando avremo vinto,
potra' lei anche prendere riposo.
E adesso poso la penna. E piango.
*
Susan Sontag
Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
e la prima: a non arrendersi all'orrore
non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.
Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
che tutto sapeva e innanzitutto questo:
non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna
all'orrore non arrendersi mai.
*
In memoria di Alice Paul
Sono passati cosi' tanti anni
e la memoria si affievolisce a tal punto
che nessuno ricorda piu' neppure
il colore delle rose dell'altr'anno
o la fragranza del pane di quando
eravamo giovani e affamati.
Quasi nessuno ricorda piu' le vittime
della guerra di pochi mesi fa
o di quelli che nel nostro paese
furono ammazzati dalla strategia
della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.
Tutto e' appiattito su un presente
sottile come una lama
che diventa nulla.
Ma io ricordo ancora Alice Paul
con gratitudine le rendo omaggio
brucio per lei questo grano d'incenso.
So che senza di lei, senza Emmeline
ed infinite altre, anche la mia
sarebbe vita piu' oppressa e indegna.
*
Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone
Lungo la strada che da Assisi giunge
a Gubbio dove il povero persuase
il lupo ad altre imprese
nella coscienza della stessa fame
che si raddoppia in scienza dell'insieme
ed opera da farsi, condiviso
bene donato dalla compresenza,
anche sara' Darina nel ricordo.
Sara' Darina, poiche' quel cammino
prosegue di Darina e Secondino
il viaggio lungo e la memoria bella,
face e favella, e aprire strada andando.
Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco
- diceva Capitini - attuale
si' della storia, che al gorgo del male
oppone comprensione e dignita',
e resistenza che fa forte il frale
e solidarieta' che non si estingue
e riconosce umanita' ed invera.
*
Ballata in memoria di Dorothy Day
Dorothy Day, persona amica
all'oppressione si ribello'
conobbe il carcere e la fatica
ma alla sua lotta non rinuncio'.
Dorothy Day, persona viva
con chi soffriva fu solidale
alla menzogna non fu mai corriva
e mai si arrese dinanzi al male.
Dorothy Day, nostra sorella
fu religiosa e fu libertaria
a questo mondo la cosa piu' bella
e' condivider la sorte dei paria.
Dorothy Day, nostra compagna
tanto era dolce quanto era forte
non ammetteva la fuga o la lagna
e combatteva il male e la morte.
Dorothy Day, acuta coscienza
tenace agire, sguardo profondo:
fu la sua scelta la nonviolenza
per rovesciare e per salvare il mondo.
*
Ancora per Dorothy Day
"Sentir tudo de todas as maneiras"
(Fernando Pessoa)
Si puo' essere anarchici e cattolici
la gioia condividere e il dolore
si puo' essere concreti e anche simbolici
si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.
Si puo' esser libertari ed apostolici
condividere le tenebre e le aurore
si puo' essere inurbati e ancor bucolici
si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.
Condividere la fame, e lo spauro,
nella notte greve e gelida il giaciglio,
la prigione condividere e l'oscuro
faticare per un sorso di vermiglio
poco vino e per un tozzo di pan duro:
esser fuoco che divampa, ed albo giglio
che non ve n'e' il simiglio:
compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei
"di Dio il dono" Dorotea Day.
* * *
2. QUARTINE
Hannah Arendt
Politica e' l'umanita' plurale
nel nascere e' la chiave di ogni fare
e tu devi sapere contrastare
il male radicale ed il banale.
*
Virginia Woolf
Un'altra via, un'altra intelligenza
un altro amore del vero e del mondo
un altro movimento, piu' profondo:
il femminismo e' la nonviolenza.
*
Rachel Corrie
Alla violenza, lei gentile e lieve
col fragile suo corpo s'interpose.
Come l'arcobalen, come le rose
fu la sua vita luminosa e breve.
*
Simone de Beauvoir
Sempre lotto' contro tutti i fascismi
sempre affronto' ogni contraddizione
mai accetto' vilta' e sopraffazione
mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.
*
Etty Hillesum
Finche' le scorse sangue nelle vene
sempre fu giusta, lieta, solidale
sempre si oppose integralmente al male:
chi vuole il bene faccia solo il bene.
*
Rosa Luxemburg
La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta
che all'ingiustizia e alla menzogna oppone
la resistenza e la liberazione.
Che' la barbarie il mondo non inghiotta.
*
Simone Weil
Conobbe tutte le esperienze e tutti
penso' i pensieri e fece cose buone
alla sventura oppose l'attenzione
e ancora dona a noi infiniti frutti.
*
Maria Zambrano
Pensava, e il suo pensare era una festa
soffriva, e il suo soffrire diveniva
sapienza, e la sapienza voce viva
che rende ogni persona degna e onesta.
*
Franca Ongaro Basaglia
Della violenza ideologie e strutture
istituzioni e prassi smascherava
a tutti umanita' riconquistava
e tutte combatte' le dittature.
*
Susan Sontag
Di stile, intelligenza, tratti e gusto
sottili come lame e come veli
di contro ai vacui e di contro ai crudeli
combatte' sempre per il vero e il giusto.
*
Edith Stein
E' l'empatia la qualita' essenziale
che rende umano un essere umano
e che ad ogni potere disumano
oppone il bene che resiste al male.
*
Germaine Tillion
Se un volto sempre avra' la Resistenza
e' il volto di Germaine che mai cedette,
sempre volle giustizia e mai vendette:
per sempre volto della nonviolenza.
*
Felicia Bartolotta Impastato
No, non soltanto mater dolorosa
ma combattente per la liberta'
con quella forza della verita'
ch'e' altro nome della nonviolenza.
*
Olympe de Gouges
Cosi' le vollero tagliar la testa
ma quella testa aveva gia' parlato:
per l'uguaglianza e contro il patriarcato.
E quella sua parola ancora resta.
*
Billie Holiday
Con quella voce che incantava i cuori
degli alberi del sud lo strano frutto
diceva al mondo. Possa esser distrutto
l'orco razzista e tutti i suoi orrori.
*
Miriam Makeba
Contro il razzismo e contro la camorra
visse, lotto', mori' Miriam Makeba.
Mai piu' ci siano servi della gleba,
che ogni persona ogni altra soccorra.
*
Anna Achmatova
Lo leggi e ti riafferra per la gola
quel Requiem tra l'orrore e la vergogna:
ogni suo verso attacca la menzogna
esorta alla pieta' ogni sua parola.
*
Rosanna Benzi
Checche' ogni insipiente or ne sentenzi,
ci fu un'Italia bella, pia, civile
nemica di ogni prepotenza vile:
aveva il volto di Rosanna Benzi.
*
Annarita Buttafuoco
Perche' si possa dalla preistoria
uscire al regno della liberta'
occorre fare intanto verita'
e cominciare a scriver l'altra storia.
*
Emily Dickinson
Mi capita di usare dei suoi versi
come fosser sentenze di sibilla
della mia vita specchio, e vi scintilla
cio' che trovai, che non trovai, che persi.
*
Marianella Garcia
Prendersi cura degli assassinati
restituirne il volto e la memoria
alla realta', l'umanita', la storia.
Nel coro ora e' dei giusti e dei beati.
*
Violeta Parra
Dell'umile e l'oppresso le parole
salvare e raccontar la sofferenza
ed esortare alla resistenza
perche' dell'avvenire sorga il sole.
*
Ginetta Sagan
La lotta antifascista proseguiva
nella difesa di chi e' prigioniero
perche' usa la parola ed il pensiero
e finche' lotti l'umanita' e' viva.
*
Bertha von Suttner
Nessuno si puo' fare piu' illusioni:
occorre sceglier tra le armi e il pane
solo la pace salva vite umane
solo il disarmo ferma le uccisioni.
*
Emma Thomas
Tutto e' preghiera e tutto e' verita'
e poiche' la guerra e' distruzione
ad essa opponi tutta la passione,
tutta la forza, tutta la bonta'.
*
Sofia Vanni Rovighi
Aveva una chiarezza di pensiero
che ti rendeva il mondo trasparente
ed all'orrore del male e del niente
sapeva opporre il buono, il giusto, il vero.
*
Adriana Zarri
Conobbi or son tant'anni un'eremita
amante della terra e anche del cielo
viveva il verbo letto nel vangelo
ed era una danza la sua vita.
*
Dina Bertoni Jovine
Se si educa e' alla liberta'
Se si educa e' alla uguaglianza
Se si educa e' alla fratellanza
Se si educa e' alla dignita'.
*
Anne Frank
La uccisero i nazisti: una bambina.
Ma le parole di quella fanciulla
ancora oppongono l'umano al nulla
e al buio oppongono nuova mattina.
*
Anna Freud
Fu Anna vera amica dei bambini
li aiuto', li ascolto' e difese
dalle violenze e dalle pretese
di adulti tracotanti e belluini.
*
Ada Gobetti
Conobbe quel dolor che non si smorza,
fu fiera antifascista, partigiana,
educatrice. A ogni poter che sbrana
oppose sempre del bene la forza.
* * *
3. VOLTI DI DONNE E PAROLE DI NONVIOLENZA
Etty Hillesum, o la forza della verita'
Scegliere il bene, pensare col cuore,
condividere il dolore, avere cura
degli afflitti, totalmente ripudiare
la violenza, rifiutare
la salvezza per se' che affoga gli altri.
Fare la scelta della compassione
in nulla cedere al male
salvare tutti dinanzi all'orrore
salvare almeno l'umanita' futura.
*
La coscienza di Virginia Woolf
Alla corsa per l'accaparramento
sottrarsi, e preferire
altro sentiero, la propria autonomia
l'uso corretto delle tre ghinee
l'analisi serrata che connette
e smaschera per sempre
il maschilismo, il fascismo, la guerra.
E la guerra, il fascismo, il maschilismo
combattere con voce e forme proprie
trovando in se' la stanza denegata.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
Maria Callas inventa l'amore
E' la voce che chiama e che trae
fuori dal gorgo verso la salvezza.
E' la voce che rompe del niente
il deserto, che la solitudine
svela, e consente che l'io si faccia noi.
*
Cathy Berberian, la festa dell'umanita'
Era sapiente di tutte le sapienze
parlava tutte le lingue, sapeva
e sapeva fare tutto.
Scioglieva in canto una voce che incantava
ed al convivio ed alla convivenza
l'umanita' chiamava intera a festa.
*
La sobrieta' di Rosa Luxemburg
Quando e' normale prendere il fucile
e strappare la vita alla gente
allora la galera e' il posto giusto
per le persone giuste, e li' era Rosa.
Quando e' normale che la gente buona
per prima venga presa e assassinata
per prima Rosa viene data ai pesci.
Ma questa norma dei vampiri Rosa
insegno' a smascherare, a contrastare,
per costruire un mondo non piu' barbaro
in cui normale sia esser d'aiuto.
*
La giustizia secondo Hannah Arendt
Sempre all'opposizione, sempre nitida
nella ricerca della verita'.
E sempre innamorata e sempre agile
nell'inseguire i pensieri fino in fondo
come riflessi nelle acque cangianti
vivi guizzanti pesciolini d'oro.
Sempre nemica dei poteri assassini
sempre nemica dell'astratto che uccide,
sempre il dialogo e lo spazio politico
in cui si possa vivere da umani
pronta a tessere di nuovo, a ragionare,
invito al concreto, invito al vivo incontro.
Del nascere il miracolo incessante,
il gesto morale del pensare,
la liberta fondata sul dialogo,
nessuno seppe dire come lei
nessuno come lei seppe donare.
*
Simone de Beauvoir, maestra di liberazione
Cosa sarebbe la Francia che amiamo
senza i libri di Simone de Beauvoir?
Cosa sapremmo senza quei libri
di cio' che conta del pensiero e della vita
d'Europa del secolo ventesimo?
Ma soprattutto quante lotte
sarebbero state sconfitte e cancellate
senza la voce del Castoro, senza
la sua presenza, la sua dedizione?
Ci insegno' tutto
in verità e in errore
Simone de Beauvoir:
l'ascolto e l'arte
della parola, e l'essere vicini
- che e' l'unica cosa che conta.
*
Luce Fabbri, il potere di tutti
La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano
che uomini accettassero di uccidere
e di essere uccisi.
L'intera vita dedico' alla lotta
contro la guerra, contro ogni oppressione,
per un'umanita' di liberi ed eguali.
Se avra' l'umanita' degno un futuro
come nel canto comunardo e' detto
e se tanto dolore avra' riscatto
nell'internazionale futura umanita',
in quel futuro che e' gia' compresente
ogni volta che fai l'azione buona
ci attende luminosa Luce Fabbri.
*
Frida Kahlo, della bellezza
Sognare tutti i sogni, raccontare
di se' e di tutti il volto e il cammino.
Rosa gelata, fiore appena nato
felicita' promessa a tutti e data
per sempre nel piu' lieve dei sussurri.
*
Simone Weil e la persuasione
Una così profonda liberta'
nessuno deve averla mai provata
ed un cosi' profondo lucido strazio.
Maestra di attenzione e verita'
che tutti rovescia i pigri pregiudizi
e tutte combatte le intime vilta'.
Figura dell'umanita'
lo specchio e l'enigma piu' chiaro
l'ardua la cruda la candida e lucente
incandescente
nonviolenza in cammino fatta donna.
*
Carla Lonzi, o della forza della verita'
Piu' passa il tempo e piu' diventa chiaro
che quelle parole scritte sulla carta vetrata
trent'anni fa, ancora c'interpellano.
Piu' passa il tempo e piu' diventa urgente
quel nitore di sguardo e di voce
per contrastare l'orrore presente.
*
Maria Zambrano, o della coscienza
La coscienza e' l'esilio
e l'esilio e' il ritrovarsi.
Perso tutto, allora resti tu.
Ed il pensiero che pensa e che ricrea
un mondo intero infine abitabile
da tutte tutte le persone umane.
*
Marina Cvetaeva, o dell'amore
Nessuno mai amo' quanto Marina:
amo' la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.
Amo' le vite delle persone
si oppose sempre al cenno del carnefice.
*
Violeta Parra, o della festa
Conosceva la tristezza dalla coda lunga
come la Ande e fino in Patagonia.
Sapeva stringere i denti e lottare
masticando le erbe piu' amare, senza arrendersi mai.
Smascherava i fascisti col grido e col riso
e col ragionamento,
insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi.
Ed abbracciata alla chitarra con la voce
rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo
muovendo al coro e alla danza.
Al popolo restituiva
la dignita' rubata dai padroni.
*
Georgia O'Keeffe, o della sobrieta'
Per arrivare all'essenzialita'
occorre liberarsi dai feticci
spogliarsi dai viluppi di fantasmi
alla lusinghe del superfluo dire no.
Ed asciugarsi, andare nel deserto.
E solo allora trovi la scala
che dalla terra porta alla luna.
*
Marianella Garcia, o della giustizia
Salvare anche i morti
restituir loro il volto,
allo scempio compiuto dai carnefici
opporre infinita la pieta'.
E cosi' salvare coloro che verranno
dalla ripetizione incessante dell'orrore,
cosi' salvare l'umanita' presente,
cosi' rendere bene per male.
*
Rosanna Benzi, o della liberazione
Io la ricordo come una voce
che mi giunse qualche volta da un telefono
da Genova, dal polmone d'acciaio.
Ma la ricordo anche come donna
che volle vivere una vita piena
di affetti e di lotte, di verita'
che affronta il dolore e nessuno abbandona
nelle fauci dell'orco, nessuno
nel pozzo nero della solitudine
lascia che sia gettato.
Di liberazione maestra
non piu' dimenticata.
L'apertura che Capitini disse
in lei si era incarnata.
*
Ginetta Sagan, o del potere di tutti
Partecipo' alla Resistenza
fondo' Amnesty International
rese l'umanita' piu' buona e piu' forte.
Ancora chiama la sua voce all'azione
e chiama te.
*
Emily Dickinson, o della bellezza
Si puo' condurre una vita segreta
e donare al mondo tanta luce
che io che leggo ogni volta mi chiedo
quanto dolore costo' tanta gioia
quanta fatica tale levita'.
Si puo' essere sola e in solitudine
essere gia' figura dell'intero
genere umano, e lieve silenziosa
essere gia' di quella
societa' delle estranee che il mondo
ha da salvare, da mettere al mondo.
*
Margarete Buber-Neumann, o della persuasione
I campi, e nei campi l'umanita'.
I campi, e contro i campi l'umanita'.
Dire la verita', salvare quel che resta
delle vittime, contrastare
il totalitarismo che genera i campi
ed ogni ora si riproduce.
Ed ogni ora devi contrastare.
Saper distinguere tra i ruoli, le idee
astratte, e concreta la carne che soffre.
Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.
Fare la scelta di salvare le persone.
*
Mary Wollstonecraft, della forza della verita'
Tutto puo' essere detto, ma prima
deve essere sentito, vissuto, e solo allora
tutto si fa chiaro, e tutto
il dolore il tormento la paura
si fa parola di rivendicazione
di umanita', cammino
di liberazione.
Per se', per tutte e tutti.
Conobbe tutto e non si arrese mai
sempre lotto' per la liberazione
di tutte, di tutti.
*
Edith Stein, della coscienza
Tutto e' pensiero e storia e tutto si rovescia
nella coscienza, e tutto vi si specchia.
Sta a te tenere limpido lo specchio
vedervi riflessa la via
tendere le braccia
salvare in te il mondo, aprire
porta dopo porta il varco
alla liberazione di tutti.
*
Ada Gobetti, dell'amore
Nessun uomo fu piu' intransigente di Piero Gobetti
ma una donna si', che ancora per molti anni
quella lotta comune che nel loro amore
era come una perla condusse.
Nessun uomo fu piu' educatore civile, al pubblico bene suscitatore
di Piero Gobetti, ma una donna si'
che per molti anni ancora quel magistero
seppe e volle recare, adempiere, consegnare
come un legato dai morti ai vivi.
Nessun uomo fu piu' di Piero Gobetti innamorato
della ragione e della virtu'
ma una donna si', che fu innamorata
della ragione, della virtu', di lui, del mondo.
Cadde giovane lui, lei
attraverso lunghi anni
sempre piu' giovane divenne e sempre
gentile e saggia seppe rimanere.
*
Isadora Duncan, della festa
Il corpo il movimento l'aria come acqua
tutto diviene luce quando la coscienza
si sente creatura fra creature
e si fa gesto, invito, amore, festa.
*
Ingeborg Bachmann, della sobrieta'
Concentrarsi, trovare il proprio centro
fare il vuoto, il deserto entro se',
e tendere alla patria da venire
e questa e' la virtu' dell'attenzione,
scavare la pietra del discorso
fino a raggiungere sorgiva la parola,
istituire cosi' quella comunita'
finora soltanto immaginata.
*
Anna Kuliscioff, della giustizia
In un possente rivolgimento d'amore
all'umanita' intera parlare la lingua
della carne che soffre, dello spirito che anela
dell'occhio che respira e che canta.
Col gesto largo del seminatore
fecondare il mondo, restituire
speranza agli oppressi, risanare
le ferite.
Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi
segno, impronta, aura della classe
che liberando se' liberi tutti.
*
Alice Paul, della liberazione
Una persona un voto. Lo diceva
in marcia per le vie della citta'.
Una persona un voto. Lo diceva
dal fondo della galera di qua e di la' dall'oceano
in sciopero della fame.
Una persona un voto. E poi ancora
la pace, il pane, le rose.
*
Flora Tristan, del potere di tutti
Noi che abbiamo conosciuto la miseria
e la miseria che sta sotto la miseria
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse
e cio' che genera la fame e le percosse
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti
uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso no.
E avendo detto no allo sfruttamento
avendo detto no alla guerra e alla paura
e al calpestare gli altrui corpi piagati
ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:
da adesso si' che facciamo cominciare
la nuova storia.
*
Milena Jesenska', della bellezza
Vi e' una prima Milena, l'amica di Kafka
che e' il pozzo silenzioso che il praghese
colma delle parole in cui cerca di sciogliere
l'infinito auscultarsi nella notte: acque,
e delle acque la rottura che non viene
e il mistero che non affiora, e la luna,
la luna nel pozzo.
E vi e' una seconda Milena, la Milena restituita
da Margarete che la incontro' nel lager.
Oscuro mistero, che la sua vita
sia stata salvata dalla memoria
di chi la incontro' nell'inferno nazista.
Ed e' la Milena delle rotture
e del coraggio, la donna
che sa dire di no e di si',
che lotta inesausta, che e' uno
dei volti piu' belli della Resistenza.
*
Emma Thomas, della persuasione
Teneva insieme la vita attiva, poiche' senza le opere buone
le sofferenze dell'umanita' che incontri
tu alleviarle non puoi,
e la contemplativa,
poiche' nel silenzio e nella preghiera
libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre.
Io sempre restai sconcertato di queste persone
cosi' diverse da me.
Molti anni mi occorsero per cogliere
quanto preziosa mi fosse la loro diversita', quanto
l'enigma che recano e' anche
uno specchio e un appello che mi tocca.
*
Olympe de Gouges, o la forza della verita'
Credette Olympe che la rivoluzione
fosse fatta per liberare tutti
- e dunque tutte -
e fosse fatta perche' le uccisioni
cessassero - ed a tutti
e tutte fosse la vita fatta salva.
Tratta al patibolo perche' affermava
sia l'uguaglianza che la differenza
tratta al patibolo perche' affermava
che e' delitto uccidere, e demenza.
*
Saffo, o della coscienza
Fu prima lei, nel corso della storia,
a educare alla nonviolenza
nitida e forte avendone coscienza.
E tu serbane grata la memoria.
*
Margarete Buber Neumann, o dell'amore
Essere stata tedesca quando la Germania
era il cuore e il vulcano dell'Europa
aver potuto chiamare signor padre
il grande Martin Buber, esser stata
subito e sempre contro il fascismo.
E nel partito e nel paese dei soviet
aver scoperto il fascismo dei maschi,
il fascismo di Stalin, il fascismo
degli apparati e dell'ideologia.
Poi il gulag, poi la consegna
ai nazisti ed il lager. E nel lager
resistere ancora, incontrarvi Milena.
Poi sopravvissuta e tornata dal ponte
dei corvi la lotta continuare ancora
per far memoria degli assassinati
e ancora e ancora per la verita'.
Contrastare le menzogne
affermare il buono e il giusto
continuare ad amare le persone.
Anche dei morti salvare la vita, la verita'
ultima. Mai
pronunciare la parola vile.
*
Bessie Smith, o della festa
Tenere nei polmoni e nella gola
del mondo tutta l'infelicita'
sapendo poi restituirne in canto
quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.
*
Laura Conti, o della sobrieta'
Era ragazza ancora quando i nazi
calarono in Italia e necessario
fu scegliere e lei scelse di lottare
per l'umanita'.
Medico fu, perché salvare vite
e' cosa buona, e per salvare vite
nel movimento fu anche lei operaio
per l'umanita'.
Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente
se tutto il capitale surdetermina,
scienziata e militante per l'ambiente
e per l'umanita' sempre lotto'.
*
Luce d'Eramo, o della giustizia
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Lei figlia di gerarca fu nel lager
per aver scelto la parte degli oppressi
per aver scelto la via della giustizia.
Sempre scelse la strada piu' difficile.
Della lucidita' che nel dolore
soffre di piu' e piu' se ne raffina
per aprir vie alla liberazione.
Sempre afferrarsi amo' alla verita'.
E questo agire chiamo nonviolenza.
*
Bertha von Suttner, o della liberazione
Che cosa resta di lei?
Ma la vera domanda e': perche'
a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?
E la vera risposta e' ancora quella
che diede allora la saggia e gentile:
giu' le armi.
E' il disarmo la scelta necessaria
per aprire la necessaria via.
*
Ruth First, o del potere di tutti
Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo
non era possibile.
Cosi' la spensero con un pacco bomba
un pomeriggio dell'ottantadue.
Era stato spedito quel pacco molti anni
prima, era l'anno sessantatre, fu allora
che non bastando quei centodiciassette
giorni di carcere il regime razzista
spedi' quel pacco che vent'anni dopo
la raggiunse a Maputo. Le poste
sudafricane erano forse lente
ma inesorabili. Lei
non aveva cessato un solo giorno
di lottare contro l'apartheid
di costruire il potere di tutti
di resistere ad ogni razzismo.
Non era possibile farla tacere
cosi' la spensero con un pacco bomba.
Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa
Ruth ogni volta che qualcuno ovunque
nel mondo si ribella alla menzogna
alla violenza all'ingiustizia all'odio
ogni volta che ovunque qualcuno
afferma il potere di tutti, l'umanita' comune,
li' Ruth First e' stata ascoltata
e quindi il pacco bomba non riusci'
a raggiungere l'intento, nel tragitto
si perse, e Ruth First l'assassinata
e' ancora qui, ed e' invece crollato
il regime che pensava di annientarla.
*
Joyce Lussu, o della bellezza
Era cosi' temeraria
che la sua vita sembra un unico gettarsi
nella mischia infinita contro il fascismo.
Un tuffo senza respiro
per il pane, per la pace, per la terra:
una terra in cui vivere sia cosa
degna, sia cosa bella.
E insieme amava il racconto e le parole
che vengono da lontano, tradusse
poesie, che e' come dire
che seppe ascoltare, meditare, contemplare,
e anche cosi' dar mano a coltivare
una terra, edificare un mondo
in cui vivere sia cosa degna, sia
cosa bella.
*
Maria Montessori, o della persuasione
Capire che la pace li' comincia:
dall'accoglienza fatta ai bambini.
E costruire un mondo in cui bambini
e adulti infine possano convivere.
Non piu' stranieri, non piu' abbandonati,
non piu' nemici, non piu' aggressori,
ma una umanita' riconoscente.
3. INIZIATIVE. SABATO 9 MARZO A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PaCE E I DIRITTI
Movimenti, associazioni, coalizioni pacifiste, istituzioni democratiche e persone di volonta' buona il 9 marzo a Roma manifesteranno contro la guerra e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ovunque si organizzi l'adesione e la partecipazione.
Solo la pace salva le vite.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.
5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
6. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE
Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
7. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
10. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA BIBLIOGRAFIA SUL PENSIERO FILOSOFICO DELLE DONNE NEL XX SECOLO
1. Sette testi panoramici e introduttivi
- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.
- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.
- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.
- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.
- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.
- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.
- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.
2. Sette testi classici
- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.
- Simone de Beauvoir, Le deuxieme sexe, Gallimard, Paris 1949, 1976, 1989, 2 voll. per complessive pp. 416 + 672.
- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988, 2000, pp. 192; Eadem, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192.
- Luce Irigaray, Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, 1989, pp. 352.
- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708; Eadem, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.
- Simone Weil, La condizione operaia, Edizioni di Comunita', Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 318; Eadem, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.
- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 256.
3. Sette strumenti di lavoro
- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2007, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XII + 476; Eadem, Stupro. Storia della violenza sessuale dal 1860 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, pp. VI + 602.
- Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. IV + 322; Eadem, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246.
- Fatema Mernissi, Islam e democrazia. La paura della modernita', Giunti, Firenze 2002, pp. 222; Eadem, La terrazza proibita. Vita nell'harem, Giunti, Firenze 1996, 2001, pp. 236; Eadem, L'harem e l'Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 192.
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.
- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422.
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336; Eadem, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, 1996, pp. VI + 282.
4. Sette testimonianze
- Bianca Guidetti Serra, Compagne, Einaudi, Torino 1977, 2 volumi, pp. XX + 662.
- Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996, pp. 268; Eadem, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, pp. 158.
- Franca Ongaro Basaglia, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150; Eadem, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 290.
- Elisabeth Burgos (a cura di), Mi chiamo Rigoberta Menchu', Giunti, Firenze 1987, pp. XXIV + 304.
- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.
- Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242.
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.
5. Un'opera di riferimento
- Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Laterza, Roma-Bari, 1990-1992, 1994-1996, 5 voll. (vol. I. L'Antichita', a cura di Pauline Schmitt Pantel, pp. XVIII + 606; vol. II. Il Medioevo, a cura di Christiane Klapisch-Zuber, pp. VIII + 600; vol. III. Dal Rinascimento all'eta' moderna, a cura di Natalie Zemon Davis e Arlette Farge, pp. VI + 568; vol. IV. L'Ottocento, a cura di Genevieve Fraisse e Michelle Perrot, pp. VI + 618; vol. V. Il Novecento, a cura di Françoise Thebaud, pp. VI + 714).
11. REPETITA IUVANT. SE L'OTTO MARZO FINISCE L'OTTO MARZO
Se l'otto marzo finisce l'otto marzo
non e' l'otto marzo
Se l'otto marzo non e' la lotta
di Clara Zetkin e di Rosa Luxemburg
non e' l'otto marzo
Non e' un giorno di festa l'otto marzo
ma di lutto e di lotta
e tutto l'anno ha da continuare
Finche' non sia abolito
il potere dei maschi
il mestiere della guerra
la dominazione dei vampiri
*
Finche' non sia libera ogni donna
sempre sara' schiava l'umanita' intera
Solo il movimento di liberazione delle donne
puo' liberare l'intera umanita'
salvare il mondo dall'orrore e il vuoto
restituire senso e dignita'
a questo nostro camminare insieme
a questo poco tempo che ci e' dato
*
Ed ora dico le cose che detesto:
il fascismo la guerra il maschilismo
la schiavitu' le armi i roghi e le catene
tutti i padroni e tutti i comandanti
Dire anche vorrei le cose che mi piacciono
ma in mente adesso nessuna me ne viene
*
Tu opponiti a tutte le violenze
tu opponiti a tutte le oppressioni
tu impegnati a lenire tutte le sofferenze
tu adoperati a salvare tutte le vite
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
non sprecare questo tuo breve giorno
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 433 dell'8 marzo 2024
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
*
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