[Nonviolenza] Telegrammi. 5129



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5129 del 4 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Otto marzo
2. Sabato 9 marzo a Roma manifestazione nazionale per la pace e i diritti
3. Ennio Calabria
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Dal congresso del Movimento Nonviolento un importante attestato di solidarieta' per Leonard Peltier
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Macario Anastasi: Istruzioni per buttare via il tempo
12. Macario Anastasi: Il giorno che decidemmo la strage degli innocenti
13. Macario Anastasi: La volta che la maga mi trasformo' - chiedo scusa - in suino
14. Macario Anastasi: Il re di cuori allora disse qualcosa alla dama di picche
15. Macario Anastasi: La volta che vidi i marziani o forse era l'arcangelo sammichele
16. Macario Anastasi: L'ora dei vichinghi
17. Macario Anastasi: Una metamorfosi ancora
18. Omero Dellistorti: E allora?
19. Segnalazioni librarie
20. La "Carta" del Movimento Nonviolento
21. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. OTTO MARZO

L'otto marzo, ripetiamolo ancora una volta, non e' un giorno di festa, ma di memoria e di lotta.
E' il giorno in cui ricordiamo tutte le donne vittime di oppressione, violenza, morte.
E' in giorno in cui ricordiamo che una societa' che spacca l'umanita' in due e pretende di ridurne la meta' a eterna serva dell'altra meta', e' gia' una societa' fascista.
E' il giorno in cui ci diciamo ancora una volta le ragioni per cui solo la lotta di liberazione delle donne libera l'umanita' intera, poiche' il potere patriarcale e maschilista e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze che affliggono e discerpano l'umanita'.
Ogni giorno e' l'otto marzo.
Con volto e con voce di donna la nonviolenza e' in cammino.

2. INIZIATIVE. SABATO 9 MARZO A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PaCE E I DIRITTI

Movimenti, associazioni, coalizioni pacifiste, istituzioni democratiche e persone di volonta' buona il 9 marzo a Roma manifesteranno contro la guerra e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ovunque si organizzi l'adesione e la partecipazione.
Solo la pace salva le vite.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.

3. LUTTI. ENNIO CALABRIA

E' deceduto Ennio Calabria, artista di forte impegno civile.
Con gratitudine lo ricordiamo.

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. L'ORA. DAL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO UN IMPORTANTE ATTESTATO DI SOLIDARIETA' PER LEONARD PELTIER

Si e' svolto a Roma il 23-25 febbraio 2024 il XXVII congresso nazionale del Movimento Nonviolento, la prestigiosa organizzazione fondata dal filosofo, educatore, resistente antifascista ed apostolo della nonviolenza in Italia Aldo Capitini.
Il congresso ha approvato con voto unanime una mozione per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Ringraziamo il Movimento Nonviolento per l'importante presa di posizione, che rilancia in Italia la mobilitazione affinche' il Presidente degli Stati Uniti d'America finalmente conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Di seguito riproduciamo integralmente il testo della mozione approvata dal congresso.
*
Il testo integrale della mozione approvata all'unanimita' dal congresso del Movimento Nonviolento svoltosi a Roma il 23-25 febbraio 2024
"Il Movimento Nonviolento ha da sempre nel suo DNA l'attenzione per le difensore e i difensori dei diritti umani, obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori e oppositori ai regimi totalitari e per chi, innocente, viene carcerato per le proprie idee. In un periodo come questo attuale in cui assistiamo quotidianamente all'intensificarsi della repressione nei confronti di queste persone diventa fondamentale non abbandonare queste persone e rinnovare anche dal nostro Congresso una ferma richiesta di garantire loro diritti basilari come liberta' e vita.
Citiamo solo a titolo di esempio i casi dell'attivista e giornalista australiano Julian Assange detenuto in Gran Bretagna, con il rischio di estradizione negli Stati Uniti, la carcerazione e morte dell'oppositore di Putin, l'attivista e blogger Aleksej Navalny e la Premio Langer 2009 e Premio Nobel per la Pace 2023, Narges Mohammadi, imprigionata per la sua lotta nonviolenta per i diritti di donne e uomini in Iran.
Il XXVII congresso del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-25 febbraio 2024, facendo proprie sia la proposta dell'amico Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo che l'appello di Amnesty International per un provvedimento di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto innocente, condannato all'ergastolo per crimini che non ha mai commesso sulla base di prove dimostratesi false e di testimonianze dimostratesi altrettanto false (come universalmente noto e riconosciuto dallo stesso pubblico ministero che sostenne all'epoca l'accusa e che da anni chiede anch'egli la concessione della grazia per Leonard Peltier);
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, da numerose altre persone insignite del Premio Nobel per la Pace, da figure prestigiose come il Dalai Lama e papa Francesco, e da innumerevoli altre persone benemerite dell'umanita';
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta anche dalla Commissione giuridica dell'Onu costituita ad hoc per riesaminare la sua vicenda giudiziaria, dal Parlamento Europeo, da numerose altre istituzioni pubbliche internazionali, statali e locali di tutto il mondo (tra cui i sindaci di molti Comuni d'Italia);
il Movimento Nonviolento si associa alla richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato".
Mozione approvata all'unanimita'.
Tutti gli atti del Congresso del Movimento Nonviolento sono nel sito www.azionenonviolenta.it
Per contatti stampa: cell. 3482863190
*
Riprendiamo con piu' vigore l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: ISTRUZIONI PER BUTTARE VIA IL TEMPO

Buttare via il tempo e' una buona cosa, in alternativa si possono uccidere i vicini di casa.
Ma uccidere i vicini di casa, anche se e' un'attivita' divertente, poi comporta un mucchio di grane. Un mucchio (per esempio: dove li metti i cadaveri?). E quindi noi lo sconsigliamo.
A meno che non ci siano buoni motivi per farlo. Se ci sono buoni motivi, allora non c'e' discussione. Se si deve si deve.
Ma di solito non ne vale la pena.
Ed eccoci tornati al punto di partenza: come buttare via il tempo?
La gente si annoia sempre. Lo diceva pure quello, come si chiamava? Quello. Quello che diceva che la vita o e' dolore o e' noia. No, non il cantante, il poeta.
Vabbe'.
E allora, come si fa a buttare via il tempo invece di annoiarsi?
Ci sono diversi modi.
Innanzitutto bisogna capire se si e' da soli o in compagnia.
Perche' i modi cambiano se si e' in campagnia. In compagnia per esempio si puo' giocare a morra o fare a coltellate. Se si possiede un campo da tennis e la relativa attrezzatura si puo' giocare a tennis come fanno i ricchi. In compagnia buttare via il tempo e' facile.
E' da soli che e' difficile. Se non si conoscono i modi. Io li conosco. E adesso ve li insegno.

12. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: IL GIORNO CHE DECIDEMMO LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Lo so che detto cosi' pare una cosa brutta.
Pero' la politica e' cosi', ci sono le cose belle e ci sono le cose brutte, e spesso per ottenere una cosa bella bisogna fare una cosa brutta. E' la politica. Niente di personale.

13. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: LA VOLTA CHE LA MAGA MI TRASFORMO' - CHIEDO SCUSA - IN SUINO

Dieci anni di guerra, mica ceci.
Poi, finalmente, tutti a casa.
E invece un'odissea, un'odissea e' stata.
Certe avventure che sicuro come una messa che prima o poi ci fanno un film.
E poi, alla fine, invece che a casa, il naufragio davanti alla montagna bruna. Quando dice sfortuna e' sfortuna.
Pero' in mezzo, via, ci siamo pure divertiti. Adesso ve ne racconto una. Quella volta dalla maga. La maga, la maga. Quella. Un pezzo di femmina che non vi dico.
Che noi marinai quando si sbarca a che volete che pensiamo? Al coro del Nabucco? Alla Coppa Rimet? Ma manco per sogno, noi pensiamo a una cosa sola, che poi e' la stessa cosa che pensiamo in mare, e mica solo la notte. Eh. E certo. A che altro senno'?

14. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: IL RE DI CUORI ALLORA DISSE QUALCOSA ALLA DAMA DI PICCHE

Successe cosi'. Ero stato li' tutto il pomeriggio ad aspettare. E piu' aspettavo e piu' - con decenza parlando - mi scocciavo.
Si presento' che era sera. Faceva sempre cosi'.
Sono in ritardo? disse. Io gia' gli avrei spaccato la capa solo per avermi fatto perdere tutto il pomeriggio ad aspettarla li' come un baccala'. Pero', siccome sono una persona civile, lasciai perdere e disso solo si'.
Mi dispiace, disse lei. Lascia stare, dissi io. No, no, mi dispiace veramente, anzi, mo' ti spiego perche' ci ho messo tanto.
Quando disse mo' ti spiego non ci ho visto piu'.

15. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: LA VOLTA CHE VIDI I MARZIANI O FORSE ERA L'ARCANGELO SAMMICHELE

Certe storie non si possono raccontare perche' poi la gente ti sfotte. Perche' qui al paese sono tutti gente di poca fede. Io pure sono di poca fede, infatti di mestiere rubo e quando capita ammazzo pure, e se ci avessi la fede non lo farei perche' a nessuno gli piace di finire all'inferno tra le fiamme eterne, dico bene? Dico bene si'.
Pero' m'e' capitato 'sto fatto e mo' lo racconto perche' e' una bella storia e se una storia e' bella e' un peccato se uno non la racconta, no?
Insomma saranno stati diec'anni fa, era l'anno che nevico' che la gente ci si strozzava da quanta neve c'era. La gente si strozza sempre per qualche cosa, e' che la gente e' stupida come la luna. Meglio per me dico io, perche' piu' sono stupidi e piu' e' facile fregarli. E' il lavoro mio fregare la gente. E' il lavoro di tutti quelli che lavorano per fare i soldi, gli altri non contano, gli altri sono nati schiavi e schiavi devono restare senno' a chi freghiamo noi?
Ci sono due modi per fare i soldi: col sangue e senza sangue. Se ci si riesce senza e' meglio, ma quando serve serve e allora taja ch'e' rosso. Non ci ho ragione? Si' che ci ho ragione.

16. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: L'ORA DEI VICHINGHI

Io me lo chiedo sempre perche' fanno solo film di poliziotti americani invece che di vichinghi. I film di vichinghi sarebbero piu' gajardi, ma i soldi ce li hanno gli americani e allora fanno solo i film di poliziotti americani. I vichinghi mi sa che si sono pure estinti, come i dinosauri. Pero' i film di dinosauri gli americani li fanno, di vichinghi invece no. E' che gli americani sono tutti razzisti. Per forza, con tutti i soldi che ci hanno. E come li hanno fatti tutti quei soldi? Scannando la gente, ve lo dico io. Apposta sono razzisti, perche' se sei razzista la gente sei piu' allegro quando l'amazzi. E' una legge di natura, lo sanno tutti.
Io pero' non sono razzista, a me non me ne frega niente, io ammazzo solo la gente che mi rompe i cosiddetti e la gente che non vuole darmi la borsa quando dico la frase fatidica o la borsa o la vita. Le so pure io le parole difficili come fatidica. Sono stato tre anni in seminario. Servivo pure messa. Quando la messa la dicevano in latino che era una lingua civile. Adesso invece tutto e' diventato volgare e pure la messa la dicono in volgare che sarebbe il nome dell'italiano. Lo diceva Dante che era volgare. Dante, mica ciuffoli. Pure Petrarca. S'imparava a memoria. La memoria mica serve solo per le parole crociate. La memoria e' tutto.
Per esempio: la gente morta, chi se la ricorda piu'? Perche' se te la ricordi e' come vedere i fantasmi. E chi dorme piu'? Pero' dormire e' necessario. Per via del ritmo circadiano, no? Non sapete neppure che e' il ritmo circadiano? Ma che ci parlo a fare con voi? Volete restare ignoranti come cucuzze? E restate ignoranti come cucuzze, che me ne frega a me? Basta che pagate il pizzo. Il pizzo, il pizzo, mica sono venuto per cambiare aria, no? Ah, mo' l'avete capita, eh? C'era bisogno che tiravo fuori il ferro, eh?

17. STORIE CHE NON FINISCONO. MACARIO ANASTASI: UNA METAMORFOSI ANCORA

Dopo una notte di sogni agitati Peppe Cappa si sveglio' trasformato in Franz Kafka.
(Gia' si sa come va a finire, vanno sempre a finire male 'ste storie).

18. DIALOGHI DI MORTI. OMERO DELLISTORTI: E ALLORA?

I.
- E allora?
- E allora che?
- Questo lungo silenzio...
- Dici?
- Non lo dico io, lo dicono tutti.
- Tutti chi?
- Tutti.
- Se lo dici tu.
- Andiamo...
- Andiamo dove?
- Piantala.
- Piantare cosa?
- Smettila di fare il buffone.
- Io?
- Si', tu.
- Non mi sembrava di fare il buffone.
- Smettila di tergiversare, voglio dire, e veniamo al punto.
- E il punto quale sarebbe?
- Che sei sparito.
- Io?
- Si', tu.
- E se sono sparito come fai a vedermi?
- E chi dice che ti vedo?
- Mi parli.
- Ti parlo, si'. Il che non implica che io ti veda.
- Ah no?
- Eh no.
- Se lo dici tu.
- Perche', tu a me mi vedi?
- Io a te?
- Si', tu a me.
- No.
- Appunto.
- E allora?
- E allora che?
*
II.
- Ma che ti e' successo?
- Che e' successo a me?
- Si', a te.
- Che ne so. Dimmelo tu che sai tutto.
- Io non so niente, ho solo fatto una domanda. Per sapere.
- Per sapere?
- Per sapere, non per ottenere.
- Devo ridere?
- Non direi.
- E tu allora?
- Io che?
- Tu, tu, a te che ti e' successo?
- E adesso che c'entra?
- Perche', tu puoi chiederlo a me e io non posso chiederlo a te?
- Lo sai che mi e' successo.
- E tu lo sai che mi e' successo a me.
. Non e' il caso di arrabbiarsi.
- E chi si arrabbia.
- Tu.
- Lo dici tu.
- Certo che lo dico io, siamo solo tu e io, se non parli tu parlo io.
- Eccome se parli, non ti azzitti un attimo.
- Tu dici?
- Dico.
- Di' un po' quel che ti pare.
- Ah, ma io non voglio dire nente, sei tu che mi stuzzichi.
- Io?
- Tu, con tutte queste domande che sai gia' le risposte.
- Vabbe', se sei arrabbiato...
- Non sono arrabbiato.
- Magari invece dovresti esserlo.
- Perche', servirebbe a qualche cosa?
- Adesso no, ma magari prima...
- Prima di che?
- Lo sia di che.
- E che cambiava?
- Non lo so, magari qualche cosa cambiava.
- Sei sempre il solito illuso.
- Io o tu?
- Tu.
*
III.
- E' l'inferno, questo?
- Questo?
- Si', questo.
- Ti pare questo?
- Lo chiedo.
- Quell'altro era l'inferno.
- Quell'altro?
- Quell'altro, si'.
- Pensavo che fosse la vita.
- Era la vita, ed era anche l'inferno.
- E adesso?
- Adesso che?
- Che e' adesso?
- Come?
- Adesso, qui dove siamo, che e'? Dov'e' che stiamo?
- E che ne so.
- Pensavo lo sapessi, sai sempre tutto, tu.
*
IV.
- Continuo a non capire.
- Bravo, finalmente ne hai detta una giusta.
- E tu?
- Io cosa?
- Tu l'hai capito perche'?
- Perche' che?
- Perche' ci hanno fatto fuori.
- Non c'e' un perche', tirano le bombe e le bombe colpiscono chi e' sotto. Fine.
- Si', ma perche' tirano le bombe?
- E che ne so io?
- Qualcuno dovrebbe saperlo.
- Non lo sa nessuno, tirano le bombe e basta.
- E chi e' sotto...
- Chi e' sotto pippa.
- Pippa.
- Pippa.
- Cioe'...
- Esatto.
*
V.
- Pero' non e' giusto.
- Non e' mai giusto.
- E allora?
- E allora che?
- E allora che si fa?
- Che si fa qui adesso?
- No, non qui adesso, qui adesso non si puo' fare piu' niente, no?
- No.
- No in che senso?
- Nel senso che non si puo' fare piu' niente qui adesso.
- Come dicevo io.
- Come dicevi tu, certo.
- Io pero' dicevo che si fa, che si fa di la', quelli che restano.
- E che vuoi che facciano?
- Qualcosa devono pur fare, no?
- E perche'?
- Per non farsi ammazzare tutti.
- Gia', qualcosa dovrebbero pur fare.
- E' quello che dicevo io.
- E' quello che dicevo io pure.
- E allora?
- E allora che?

19. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- In viaggio con Philippe Daverio, Capitale e melting pot: Praga e i suoi musei, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- In viaggio con Philippe Daverio, Gli arazzi: storie di intrecci, storie di arte, Rcs, Milano 2024, pp. 64, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert, Discours preliminaire de l'Encyclopedie, Gonthier, Paris 1966, pp. 192.
- Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert, Saggio sui rapporti tra intellettuali e potenti, Einaudi, Torino 1977, 1978, pp. LX + 78.
*
Riedizioni
- Marco Pellegrini, Nella terra del genio. Il Rinascimento, un fenomeno italiano, Salerno, Roma 2021, Rcs, Milano 2023, pp. 304, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Gialli
- Nora Venturini, L'ora di punta, Mondadori, Milano 2017, Gedi, Torino 2023, pp. 348, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

21. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5129 del 4 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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